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L’Università di Macerata piange la scomparsa del professor Gianfranco Paci

L’Università di Macerata piange la scomparsa del professor Gianfranco Paci

L’Università di Macerata esprime profondo cordoglio per la scomparsa, ieri pomeriggio, 19 agosto, del professor Gianfranco Paci, cattedratico di Epigrafia romana e Storia romana e professore emerito dell’Ateneo dal 2015. L’Ateneo si unisce al dolore dei familiari e di quanti hanno conosciuto e stimato il professor Paci, apprezzandone l’alto profilo scientifico, le doti umane e la generosità intellettuale.

“Con Gianfranco Paci perdiamo un grande studioso, un maestro che ha lasciato un segno indelebile nella comunità accademica e nella ricerca internazionale – ha dichiarato il rettore John McCourt. Di lui ricordiamo la serietà e la dedizione alla ricerca, il rispetto e l’umanità nei rapporti con i colleghi, la generosità verso gli amici e gli allievi, l’umiltà di chi è mosso da una vivace curiosità e dal desiderio di ricostruire la verità storica”.

Nato il 7 gennaio 1946, allievo di Lidio Gasperini e parte della scuola di Attilio Degrassi, Gianfranco Paci ha insegnato nelle Università di Trento, Parigi Sorbonne e Macerata, dove ha diretto la cattedra di Epigrafia fino alla quiescenza e ha ricoperto numerosi incarichi istituzionali: direttore dell’Istituto di Storia Antica (1983-1985), del Dipartimento di Scienze Archeologiche e Storiche dell’Antichità (1995-2007) e del Centro di documentazione e ricerca sull’Africa Settentrionale (2012-2016), presidente del corso di laurea in Lettere (1991-1994), pro-rettore (1991-1994), delegato alla firma (1994-1997), preside della Facoltà di Lettere e Filosofia (2006-2012).

La sua attività di ricerca ha abbracciato l’epigrafia del territorio marchigiano, della Libia, della Dalmazia e del Trentino-Alto Adige, spaziando tra scritture greche e latine e diverse categorie epigrafiche, contribuendo a una nuova lettura della storia romana dei territori indagati. È stato direttore o membro di missioni archeologiche in Croazia, Libia e Albania, ha organizzato convegni nazionali e internazionali curandone gli atti e ha partecipato come relatore a un centinaio di incontri scientifici in Italia e all’estero. Giusto a marzo dell’anno scorso aveva fatto ritorno in Università per la presentazione dei volumi dedicati al patrimonio epigrafico della Dalmazia, frutto della collaborazione da lui avviata negli anni Novanta con l’Università di Zagabria.

 

Ha lasciato oltre 400 pubblicazioni, testimonianza di una ricerca instancabile, caratterizzata dall’ampiezza dei temi, dalla varietà delle fonti e dalla capacità di muoversi con agilità tra contesti cronologici e geografici differenti, facendo dell’epigrafista un vero storico. Fondatore e direttore della rivista Picus. Studi e ricerche sulle Marche nell’antichità, Paci era membro di associazioni scientifiche internazionali come l’Association Internationale d’Épigraphie grecque et romaine e socio di istituzioni prestigiose quali la Société des Antiquaires de France, la Real Acadèmia de Bones Lletres de Barcelona, l’Accademia Georgica di Treia e l’Accademia Roveretana degli Agiati.

 

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