La Società Alpinistica Tridentina ha iniziato i lavori di manutenzione di alcuni sentieri ercusionistici del Parco dei Sibillini nei tratti rimasti aperti dopo il terremoto. Quindici volontari esperti dal Trentino sono scesi nelle Marche per ripristinare i sentieri del Parco, luoghi d'incanto dove fare trekking e godere del paesaggio. Una ditta trentina, la Inepro, ha donato le tabelle segnavia.
I sentieri interessati sono l'E2 (Lago di Fiastra-Cimitero di Monastero), l'E3 (Bolognola-Fonte dell'Aquila), l'E5 (Bolognola -Sella di Pizzo Acuto), l'E6 (Campolungo-Pizzo Tre Vescovi) e l'E7 (Visso-Santuario di Macereto). (Ansa)
Dal 18 al 22 ottobre torna #ripartidaisibillini, il social tour solidale a sostegno dei territori colpiti dal sisma del 2016. Anche quest’anno l’obiettivo sarà raccontare borghi, sentieri, esperienze, storie legate a queste realtà, far conoscere le strutture ricettive e della ristorazione, aziende e prodotti dell’Area dei Sibillini, una vasta zona che conserva ancora una grandissimo fascino e tantissimo da offrire ai viaggiatori.
“Quattro gli itinerari tematici esperienziali - spiega l’ideatore del progetto Luca Tombesi – che coinvolgeranno circa 20 influencer (bloggers e instragramers) che si presteranno in modo volontario e completamente gratuito all’iniziativa”.
Il Blog Tour #ripartidaisibillini2 è realizzato da un gruppo di Bloggers Marchigiani (Luca Tombesi, Nadia Stacchiotti, Luca Marcantonelli, Vissia Lucarelli e il giornalista Andrea Braconi) in collaborazione con Confcommercio Marche Centrali, IgersItalia, IgersMarche, Associazione Italiana Travel Blogger, Associazione Sibillini Segreti e Sapori.
Presente in conferenza stampa anche il Direttore prof. Massimiliano Polacco: “Da tempo oramai Confcommercio Marche Centrali supporta progetti digitali volti alla promozione e valorizzazione del nostro territorio. Affiancare il lavoro offline, con strumenti social, diventa sempre più importante per raggiungere gli obiettivi di crescita in termini turistici di arrivi e presenze”.
A chiudere gli interventi, la Presidente di IgersItalia Ilaria Barbotti: “Ringrazio tutti gli instagramers e bloggers che a titolo gratuito da mercoledì 18 fino a domenica 22 ottobre racconteranno di questi luoghi e che con i loro contributi digitali ci aiuteranno a farci conoscere anche oltre i confini nazionali”.
L’appuntamento aperto a tutti è programmato per domenica 22 ottobre, alle ore 13.00, con un pranzo solidale, il cui ricavato sarà destinato alle zone colpite dal sisma, presso l’agriturismo Alti Pascoli Fiordimonte (Val Fornace).
Questi gli itinerari di #ripartidaisibillini2, un tour più strutturato rispetto allo scorso anno:
Erbe spontanee, profumi e sapori dei Sibillini: 18-20 ottobre (Roccafluvione- Montemonaco-Montefortino – Comunanza-Amandola). Un giro alla scoperta delle erbe spontanee e delle piante aromatiche e i loro usi in cucina e nella cura del corpo., degli oli essenziali e dello zafferano dei Sibillini, tra borghi e mulini.
Monti Sibillini mangia e bevi: 8-20 ottobre (Cessapalombo-Caldarola-Belforte-Serrapetrona-Valfornace-Muccia-Camerino). I prodotti dell’enogastronomia dei Monti Sibillini e le ricette tradizionali. Visite ai produttori e degustazioni.
In cammino sui Sibillini: 20-22 ottobre (Montecavello-Visso-Pieve Torina-Fiastra). Trekking sui sentieri dei Sibillini, dormendo nei rifugi e gustando le specialità locali. A riscoprire la Riserva Integrale di Torricchio in compagnia degli esperti dell’Unicam.
I borghi dell’acqua: 20-22 ottobre (Foligno-Sellano-Cerreto di Spoleto). I borghi e le acque dei Sibillini, dal Menotre al Nera fino alle Terme di Triponzo.
Parte giovedì 19 il primo lungo weekend di “Sibillini Live – Percorsi culturali per la ricostruzione”, il festival itinerante organizzato da Arci Marche in collaborazione con Comuni, associazioni e artisti locali e nazionali e sotto la direzione artistica di Musicamdo.
Nata nell’ambito dell’Accordo di Programma Mibact - Regione Marche per i progetti e le attività culturali nei territori della Regione interessati dagli eventi sismici 2016, la rassegna ha l’obiettivo di rafforzare i legami sociali e i tessuti culturali di quei luoghi e di quelle popolazioni colpite duramente dal terremoto. Gli eventi, che si terranno dal 19 ottobre alla prima metà di novembre, coinvolgeranno i comuni di Camerino, San Ginesio, San Severino, Ripe San Ginesio, Roccafluvione, Amandola, Pievetorina, Fiastra e Arquata del Tronto. «Continua il lavoro che l’Arci Marche sta svolgendo per questo territorio violato dal sisma – ha raccontato in conferenza stampa il Presidente Massimiliano Bianchini – Undici comuni coinvolti di tutte le province colpite dal terremoto, persino quei luoghi, su tutti Arquata del Tronto, dove ci sono evidenti difficoltà logistiche-organizzative. I protagonisti – continua Bianchini – sono i territori e le associazioni e gli uomini e le donne che ogni giorno vivono il sisma. Abbiamo scelto di lavorare con i professionisti di questi luoghi, un federalismo solidale che restituisce al territorio stesso energia e bellezza».
E ad aprile il sipario è il teatro, con eccellenze colte dal territorio e che hanno fatto parlare di sé oltre i confini regionali. Da giovedì 19 a domenica 22 ottobre, a tenere le redini del fine settimana saranno le compagnie Teatro Rebis e Teatri della Plebe. Presso gli istituti comprensivi di Ripe San Ginesio (giovedì 19) e di Roccafluvione (venerdì 20), il Teatro Rebis di Andrea Fazzini porterà in scena “Cosa vien dopo?” spettacolo per i bambini, adattamento teatrale tratto da Tre per un topo di Toti Scialoja (edito da Quodlibet, 2015). Sabato e domenica invece, Teatri della Plebe, compagnia guidata da Antonio Mingarelli, presenta il suo “Moby Dick” prima a Pievetorina e poi a Fiastra. Una riflessione sui limiti dell’uomo, sulle sue ossessioni e sulla ricerca costante di dialogo, anche in situazioni di conflitto, con la Natura e con se stesso.
Un anonimo imprenditore lombardo vuole regalare una casa a Nonna Peppina. Forza nuova accoglie positivamente l'iniziativa del privato che vuole donare un'abitazione a Giuseppa Fattori, 95 anni, alla quale è stato intimato di lasciare entro dicembre la sua casetta di legno a San Martino di Fiastra, in quanto costruita sulla sua proprietà, in regola con tutti i permessi, ma senza l'autorizzazione paesaggistica.
“In Italia ci sono ancora persone che dimostrano di avere cuore e testa – afferma Martina Borri, dirigente regionale di Forza Nuova – a differenza di questo governo che la testa, quella poca che ha, la utilizza solo per lucrare sul fenomeno dell’immigrazione. E’ inaccettabile che una anziana terremotata di 95 anni, con l’unico desiderio di poter trascorrere gli ultimi anni della sua vita nel paese dove è sempre vissuta, venga cacciata dalla sua casetta in legno perché non le è stata concessa l’autorizzazione paesaggistica, quando prolificano campi Rom e centri di accoglienza che in regola non hanno assolutamente nulla, e si trovano in pessime condizioni igienico sanitarie. Riteniamo vergognoso che in un Paese civile debba essere un privato, in questo caso l’imprenditore lombardo al quale rivogliamo i nostri ringraziamenti, a prendersi carico del problema e a cercare di risolverlo mettendo mano al suo portafogli”.
“Basterebbe una sanatoria per tutti quelli che, come nonna Peppina, vivono una condizione di abusivismo di necessità e la situazione sarebbe risolta. Questo governo e questo commissario straordinario per la ricostruzione, incapace almeno quanto il precedente, dovrebbero vergognarsi – affonda la Borri – Siamo convinti che se non si trattasse di una signora italiana legata alla sua terra, ma di uno dei tanti clandestini presenti nel nostro paese, questa indecenza non sarebbe successa”.
Forza Nuova, oltre ad elogiare il gesto dell’imprenditore, condanna fermamente il comportamento di tutti gli organi che avrebbero potuto dare una dignitosa serenità a nonna Peppina. Di abusivo in questo momento c’è solo questo governo di inetti – conclude la Forzanovista – capace solo di preoccuparsi dei numerosi clandestini che riempiono le tasche delle cooperative, ai danni dei nostri fratelli italiani”.
Sabato, nel tardo pomeriggio, il Comando Provinciale Vigili del Fuoco di Macerata è intervenuto per soccorrere alcune persone nel comune di Fiastra, precisamente in località Sentiero "Lame Rosse" Gole del Fiastrone.
Un uomo e una donna risultavano dispersi durante un'escursione e i Vigili del Fuoco sono riusciti nell'operazione di recupero. I due individui - il sig. E.F. di 75 anni e la sig.ra P.G. di 69 anni entrambi residenti ad Urbisaglia - sono in buone condizioni di salute. Presenti all'operazione anche la squadra del C.N.S.A.S., i carabinieri e il 118.
L'intervento ha richiesto numero 4 squadre dei VV.F. con 7 automezzi.
Non mancano le polemiche dopo l'intervista rilasciata al Messaggero dal nuovo commissario straordinario per la ricostruzione Paola De Micheli. In particolare, a scatenare ampie discussioni sono state le frasi riferite alla questione "casette fai da te".
De Micheli ha illustrato le due proprità assolute del nuovo Decreto sisma, ovvero: la "velocità nella ricostruzione" e nella messa in sicurezza di opere pubbliche, chiese, scuole, ospedali e quant'altro; e la "riapertura dei tempi", punto inerente alle questione casette, le quali devono essere ultimate il prima possibile di modo che gli sfollati possano avere un tetto per ripararsi, specialmente in vista dell'inverno.
"Il provvedimento prevede due possibilità: - ha dichiarato la De Micheli - primo, chi è organizzato con una casa mobile, la potrà tenere se rispetta tutti i vincoli, paesaggistici e di edificabilità, quindi rinuncia alla casetta e al contributo di autonoma sistemazione. Una volta realizzata la ricostruzione della sua abitazione, la casa mobile sparisce. Il secondo caso riguarda le strutture fisse per le quali è possibile chiedere una regolarizzazione rinunciando alla casette e al contributo per la ricostruzione. Ma devono sempre rispettare i criteri edilizi e paesaggistici. Non è una sanatoria, ma una riapertura dei tempi che già erano previsti nei testi di legge“.
Durante l'intervista, non sono mancati riferimenti alla storia di Giuseppina Fattori, meglio conosciuta come Peppina, alla quale si sono interessati i media di tutta Italia. La De Micheli, in merito alla vicenda, ha garantito che, qualora l'abitazione rispettasse i criteri stabiliti dalla legge, l'anziana potrebbe tranquillamente rientrare a casa sua. Inoltre, ha parlato anche della questione macerie, di cui ha affermato che una buona parte è stata rimossa, nonostante ci sia ancora del lavoro da fare.
"L’altra novità del provvedimento - ha concluso - riguarda l’assegnazione dei lavori per sistemare edifici pubblici danneggiati o distrutti. Aumentiamo le stazioni appaltanti e le centrali di committenza già condivise con Errani, limitiamo il numero delle imprese e velocizziamo le procedure di gara. Trasparenza e velocità possono viaggiare insieme e le procedure sono garantite dai controlli dell’Anac“.
La signora Gabriella Turchetti, figlia di Giuseppina Fattori, è intervenuta a Radio 24, chiamata al telefono nella trasmissione di massimo ascolto dell'emittente, La Zanzara. La prima domanda che le è stata rivolta ha riguardato le condizioni della mamma Peppina che lei riferisce non essere delle migliori, in quanto arrabbiata per essere dovuta tornare nel container e dover vivere in dieci metri quadrati. Come se non bastasse il disagio di vivere in una scatola, il bagno è esterno al container e per usarlo bisogna per forza di cose coprirsi ed uscire e con le temperature invernali di quella zona che possono essere anche molto rigide, non è una cosa agevole, tanto più per una signora di quella età.
Viene quindi ripercorso l'iter della vicenda, partito dalla denuncia del nucleo forestale dei carabinieri ma che trova come responsabile finale, secondo la signora, indubbiamente la burocrazia. La signora Gabriella, incalzata dal co-conduttore Parenzo, spiega il tipo di abuso che le viene contestato: la casa è costruita in un area edificabile, posta all'interno di un parco nazionale, quello dei Sibillini, sul quale gravano delle normative di tipo paesaggistico, tali da non poter essere sanate e che devono essere acquisite preventivamente. Tutta la vicenda è nata da questo cavillo, purtroppo non conosciuto dalla famiglia, che invece lo riteneva sanabile e per questo, probabilmente mal consigliati, hanno eseguito i lavori e fatto costruire la casetta.
Interviene quindi il conduttore Cruciani che ribadisce come la burocrazia sia stata folle in questo contesto, perché in una zona di guerra, o "in un territorio sotto l'egida degli ungulati" come dice la signora Turchetti, non ha alcun senso mettersi a cavillare sulla questione paesaggistica, tanto più per delle casette che alla fine dell'emergenza sarebbero smontate e tolte. La figlia di Peppina spiega che si è proceduto in quel modo perché servono 90 giorni per rilasciare la concessione edilizia ed altri 120 per il parere della sovrintendenza ed una persona di 95 anni potrebbe non avere tutto questo tempo a disposizione.
Ad un certo punto della telefonata, l'argomento vira sullo sciopero della fame per lo Ius Soli, per mettere in evidenza il forte impegno di una parte della politica per una questione neanche minimamente paragonabile alla gravità del terremoto ed il totale disinteresse delle principali cariche dello stato per la sua vicenda, tanto più che il presidente della Camera dei Deputati è anche di origini maceratesi. La signora Turchetti afferma che dato lo spazio limitato del container, la mamma non riesce di certo a preparare le stesse cose da mangiare che avrebbe potuto fare nella casetta e che in fondo, anche questo potrebbe essere considerato una sorta di sciopero della fame, però nel suo caso, non scelto liberamente come quello dei parlamentari.
Nonostante tutto, nonna Peppina è fortemente tenace e determinata a restare nel suo paese e non ha voluto saperne di ascoltare la figlia che l'ha pregata perfino in ginocchio per farla traslocare da lei. Vuole assolutamente che la sua volontà sia rispettata e vuole morire lì dove è vissuta per 75 anni e lo stato, secondo la signora Turchetti, dovrebbe garantire questa libertà di scelta dell'individuo, perché un cittadino terremotato è due volte cittadino.
Sono 1.042 le casette consegnate ad oggi agli sfollati delle quattro regioni del centro Italia colpite dai terremoti dello scorso anno. Lo rende noto il Dipartimento della Protezione Civile sottolineando che sono 436 le soluzioni abitative d'emergenza (Sae) consegnate ad Amatrice, 188 ad Accumuli, 210 tra Cascia e Norcia, in Umbria, 207 in 5 comuni delle Marche (Arquata del Tronto, Castelsantangelo sul Nera, Fiastra, Monte Cavallo e Pieve Torina) ed una a Torricella Sicura, in provincia di Teramo, in Abruzzo.
Complessivamente, secondo i dati forniti dalle Regioni, sono 3.699 le casette ordinate da 51 comuni: l'Abruzzo ne ha ordinate 246 per 13 comuni; il Lazio 827, per 6 comuni, le Marche 1.843 per 29 comuni e l'Umbria 783 per 3 comuni. Sul sito del Dipartimento è possibile consultare la mappa interattiva sullo stato di avanzamento dei lavori.
(Fonte Ansa)
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma di Forza Nuova Marche.
Il 7 ottobre, i giudici hanno rigettato il ricorso contro il sequestro della casa di Peppina, che si è ritrovata a lasciare la sua casetta di legno per sempre. Il messaggio di questa donna, composto e dignitoso, lanciato dal contaneir diventato la sua nuova dimora, continua a scuotere le coscienze di noi Patrioti: Forza Nuova invita, quindi, i cittadini italiani a dare il proprio contributo per aiutare Peppina nella ricostruzione della sua casa a San Martino di Fiastra, per far sì che possa vivere dignitosamente e in tranquillità come le spetta di diritto.
Sfrattata e abbandonata da uno Stato vile, Peppina rappresenta il simbolo dei nostri nonni italiani e il suo caso non deve essere dimenticato e dobbiamo lottare perché giustizia sia fatta: come lei, ci sono tante famiglie che vivono lo stesso dramma e che non ricevono alcun sostegno da parte delle nostre istituzioni.
Aiutiamo Peppina a rimanere a San Martino di Fiastra, aiutiamo i nostri fratelli Italiani a non arrendersi!
Per chi vuole contribuire tramite una donazione economica, il nostro movimento mette a disposizione la Postepay n. 4023 6009 2741 4013
intestata a Borra Martina
C.F. BRRMTN87H56G157Z
“Lancio un appello ai sindaci a farsi sentire, non si può continuare a giocare sulle spalle dei terremotati. Mandare in un container un'anziana terremotata di 95 anni non è giusto, ora si stanno facendo le indagini per vedere quante casette abusive sono state costruite dai terremotati, è un massacro non si può permettere che succeda questo sulle spalle di chi ha perso tutto - afferma Barbara Cacciolari, vicecoordinatore regionale di Forza Italia - Chi per emergenza o bisogno ha realizzato a sue spese una sistemazione di fortuna, deve poter avere una deroga per il periodo di emergenza, serve un provvedimento immediato che regoli questa situazione”.
Nei giorni scorsi, di terremoto e crisi bancaria si è parlato nell'incontro tenutosi a Corridonia dal titolo “Le Marche stritolate dalle due crisi: sismica e bancaria”, organizzato dalla vice coordinatrice di Forza Italia Barbara Cacciolari, durante il quale alla presenza di tanti amministratori e simpatizzanti per fare il punto sulle ultime vicende e sul post terremoto unitamente al coordinatore regionale senatore Remigio Ceroni. Sono state illustrate le iniziative rivolte principalmente alla tutela delle famiglie terremotate che continuano a vivere in una situazione drammatica, frutto di una gestione inadeguata dell’emergenza, come dimostrato anche dal caso di Nonna Peppina di Fiastra, o piuttosto gli sfollati che ancora sono distribuiti lungo la costa, o il problema dei pagamenti sospesi, che dovranno essere versati in unica soluzione entro dicembre e che metteranno in enorme difficoltà le famiglie, la beffa della Zona Franca e la difficoltà delle aziende terremotate di ripartire oggetto dell’intervento dell’avvocato Ilaria Corridoni tributarista.
Tanti i temi trattati compreso il fallimento di Banca Marche che ha massacrato i risparmiatori, il quale ha interessato l’intervento dell’avvocato Storani che ha fornito un quadro preciso e dettagliato dell’applicazione del Bail In, la direttiva europea applicata retroattivamente. Il Senatore Remigio Ceroni è componente della Commissione di Inchiesta con la quale si andra’ a fondo nella questione con la volontà di tutelare le famiglie drammaticamente coinvolte.
L’intervento del Sindaco di Castelraimondo Renzo Marinelli, ha evidenziato, invece, come i Sindaci abbiano poteri drasticamente ridotti, i quali certamente hanno rallentato tutto il processo di ricostruzione, se così si può dire, perché concretamente ad un anno dal sisma ancora non è partito nulla. Saranno raccolte proposte concrete, da consegnare il prossimo mercoledì al Commissario Straordinario De Micheli, quando il Senatore Ceroni la incontrerà a Palazzo Chigi.
Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa dell'ex-sindaco di Camerino Dario Conti
"Mi dispiace assai per quello che sta succedendo alla signora Peppina di Fiastra e per quello che potrebbe succedere ad altri terremotati, visto che la procura di Macerata sta facendo un'indagine a tappeto per verificare se sul territorio esistono altri casi di casette abusive. Di questa situazione si dovrebbe ringraziare l’ex Commissario alla ricostruzione. In un suo incontro, ai primi di novembre all’Università di Camerino disse che l’abuso edilizio non si poteva sospendere perché avrebbe creato una disparità sociale tra chi avrebbe avuto la possibilità di costruirsi la casetta e chi no. Ma quale disuguaglianza sociale? A quest’ora molti terremotati si sarebbero potuti avvicinare alle proprie abitazioni inagibili. Gli altri avrebbero comunque usufruito dell’autonoma sistemazione o degli alberghi. Lo Stato avrebbe così risparmiato sull’autonoma sistemazione, sul pagamento degli alberghi e sulle casette.
Ora se si vuole superare questa difficile situazione della stessa signora Peppina e di altri terremotati, che potrebbero trovarsi nell’identica situazione, necessita un provvedimento legislativo sospensivo dell’abuso edilizio e dell’abuso per la mancanza di autorizzazione paesistica. La sospensione dell’abuso edilizio potrebbe riguardare anche altri terremotati, visto i tempi lunghi per la ricostruzione delle proprie abitazioni inagibili, che così potrebbero rientrare,quasi subito, nei propri comuni. Ho letto che sono state presentate proposte di legge sull’abuso edilizio o che verrebbero presentati altri disegni in merito, ma l’iter parlamentare è lungo, salvo che tutti i partiti concordino nell’accorpare in un unico proposta di legge, i vari disegni di legge, chiedendo di discuterla con procedura d’urgenza oppure il governo presenti un proprio decreto legge.
La sospensiva degli abusi dovrebbe decorrere da quando si sono verificati i terremoti distruttivi e cioè il 24 agosto 2016 e il 26 ottobre 2016, mantenendo quelli antecedenti a quelle date. La sospensione dovrebbe valere finché il terremotato non rientrerà nella propria casa divenuta agibile; dopo di che, la casetta, cosi detta abusiva, dovrà essere demolita. Su quest’argomento dovrebbe esserci la convergenza di tutte le forze politiche siano esse di sinistra, di centrosinistra, di centro, di centrodestra e di destra. Il terremoto non ha colori politici e nessuno può speculare sulle disgrazie di noi terremotati. Infine per accelerare la ricostruzione e superare i lacci e i laccioli della burocrazia, più distruttiva del terremoto, viene ancora in tempo ad emanare una legge speciale che superi le leggi ordinarie. Non siamo in una situazione di normalità, ma in una di emergenza come si sono trovati i nostri padri, subito dopo la guerra. La situazione, in cui si trovano oggi i 140 comuni del cratere, è equiparabile a quella di allora.
Ho avuto in questi giorni il piacere di parlare con la Commissaria On. Paola de Micheli e sentendo le sue dichiarazioni, mi ha dato l’impressione che sia più disponibile verso i cittadini terremotati e più attenta,del suo predecessore, ad affrontare le questioni della ricostruzione di un ampio e devastato territorio".
"Un cittadino terremotato è più cittadino di un altro". E' così che esordisce Vittorio Sgarbi sulla situazione di Giuseppa Fattori che a seguito della sentenza del riesame ha dovuto lasciare la sua casetta di legno in quanto abusiva e posta sotto sequestro.
"E' così che lo Stato tratta una cittadina italiana di 95 anni, vittima del terremoto: sfrattandola da una casa che non ha. Mi sono immedesimato nella situazione - afferma Sgarbi - poichè anche mio padre ha l'età della signora Peppina e non avrei mai voluto che fosse al suo posto. A distanza di un anno dal sisma non si vede l'ombra di alcun tipo di ricostruzione nè della realizzazione di alcuna delle promesse fatte dallo Stato. E' insostenibile che venga negato a 95 anni il diritto di morire in casa propria.".
"I terremotati dovrebbero avere maggior soccorso e maggior aiuto - continua - il Papa parla di accoglienza nei confronti dei profughi quando i cittadini italiani sono i primi ad essere abbandonati dallo Stato in situazioni di estremo disagio. La normativa è importante e dev'essere senz'altro applicata e rispettata, ma in situazioni del genere dovrebbero essere applicate delle deroghe."
Ultima puntata del caso che ha indignato l'intera nazione è andata in onda nella giornata di ieri, quando Giuseppina Fattori, la 95 enne divenuta la nonna d'Italia ha dovuto abbandonare la casetta di legno e pur di restare nel suo paese, ha deciso per il momento di spostarsi nel container che le era stato assegnato e nel quale ha passato dei giorni terribili durante la scorsa estate a causa del caldo insopportabile.
Nel servizio andato in onda ieri sera, domenica 8 ottobre, nel telegiornale di Canale 5, Peppina commenta con le lacrime agli occhi il triste epilogo di questa vicenda: "non hanno avuto un pizzico di amore verso di me".
Giuseppina non si è mai voltata indietro quando è uscita dalla casetta per tornare nel container. Fragile ma lucida e determinata, nonna Peppina vuole vivere davanti alla sua casa vera, inagibile per il terremoto, nel container dove le condizioni di vita sono al limite della sopravvivenza e di fronte alle telecamere, ha usato queste parole: "Quando l'ho lasciato era un forno crematorio, adesso è diventata una ghiacciaia".
Tar e tribunale del riesame di Macerata, sono stati inflessibili e non hanno ammesso deroghe o sanatorie e le parole di Peppina in risposta alla domanda dell'inviato su quale vita fosse questa, sono state un laconico: "Brutta, brutta".
Giuseppa Fattori, la 95enne terremotata sfrattata, lascia la sua casetta in legno abusiva (il condono è bloccato dal vincolo paesaggistico) a San Martino di Fiastra (Macerata).
Oggi, infatti, è scattata l'esecuzione del sequestro. Peppina non andrà a stare con la figlia a Castelfidardo, ma ha deciso di stabilirsi nel vicino container, un termosifone elettrico a riscaldare l'ambiente. "È lucida e determinata - dice il genero Maurizio Borghetti -, non c'è modo di convincerla. Per ora". Sull'abitazione in legno, Borghetti appende la targa: 'La casetta di Peppina e Rino' (il marito scomparso 10 anni fa).
"Questa di oggi non è un'offesa a mia madre - dice la figlia Gabriella Turchetti, piangendo - ma un'offesa all'umanità intera". Peppina "vuole morire a San Martino, accanto alla sua casa inagibile, dove ha vissuto per oltre 70 anni". (Ansa)
"Nonna" Peppina deve lasciare la sua casetta. E' così che ha disposto la sentenza emessa dal tribunale del riesame di Macerata.
Giuseppa Fattori, la 95enne di Fiastra che non voleva lasciare la casetta di legno costruita dai suoi familiari, a seguito della sentenza sarà costretta a farlo. L'abitazione è stata costruita senza aver ottenuto l'autorizzazione paesaggistica alla costruzione e ciò costituisce un vizio insanabile per le normative vigenti, pertanto non è idonea ad essere abitata.
Il procuratore capo Giovanni Giorgio ne ha disposto il sequestro. Venerdì in udienza in tribunale a Macerata proprio il procuratore Giorgio aveva sostenuto la necessità di tenere sotto sequestro la casetta di 70 metri quadri, perché la mancanza di autorizzazione paesaggistica è un vizio insanabile.
L’avvocato della famiglia dell'anziana Bruno Pettinari sostenva invece che essendo l’immobile ormai terminato, non esistessero più esigenze cautelari.
I familiari di Peppina nel frattempo hanno avviato la procedura per la sanatoria, che potrebbe andare a buon fine visto che loro faranno demolire alcune strutture danneggiate dal terremoto, e così la cubatura complessiva sulla loro proprietà rimarrà la stessa.
"Al di là della gioia di averla incontrata di nuovo, ribadisco l'impegno concreto per Peppina. Oggi stesso chiederemo un incontro alla presidente della Camera Laura Boldrini e al presidente del Senato Pietro Grasso. Ci sono quattro proposte di legge per sanare l'abusivismo di questo tipo. Tutti a parole sono d'accordo. Non mi interessa quale di quelle quattro sarà approvata, l'importante è che si faccia. Se il Parlamento si decide, ci vuole un'ora per farla.
Speriamo che se ne discuta già la prossima settimana". Così il segretario nazionale della Lega Nord Matteo Salvini in visita questo pomeriggio (per la seconda volta nel giro di due settimane) a San Martino di Fiastra da Giuseppa Fattori, 95 anni, cui è stata sequestrata la casetta di legno perché abusiva. Proprio stamattina si è svolta l'udienza in merito del tribunale del riesame. (Ansa)
Verranno consegnate domani, 6 ottobre, le chiavi delle Soluzioni abitative di emergenza (Sae) dell'area di Fiegni. E' la seconda area Sae del Comune di Fiastra che viene completata e il sindaco Castelletti inaugurerà le casette con una piccola cerimonia che si terrà a partire dalle 11.00.
L'area Sae di Fiegni è composta da 14 casette dove troveranno posto altrettante famiglie delle frazioni Fiegni e San Martino. Nel comune sono già state consegnate le casette dell'area Sae di Polverina, inaugurata a fine agosto, e le prossime consegne avverranno alla fine di ottobre, quando verrà completata l'area Sae di San Lorenzo al Lago, composta da 25 soluzioni abitative.
Entro il mese di novembre, infine, verranno consegnate le 28 soluzioni abitative di Fiastra, completando così tutte le assegnazioni previste nel territorio comunale. (Ansa)
'Affermare che se i giudici di un Tribunale prenderanno una decisione invece che un'altra 'dovranno vedersela con me e con una marea di cittadini perbene' non è solo un'aspra critica preventiva e un improprio tentativo di condizionamento, ma è un'espressione verbalmente violenta che, certamente al di là delle intenzioni, contribuisce a quel discredito della magistratura per decisioni 'sgradite' o semplicemente ritenute sbagliate, su cui poi possono innescarsi persino aggressioni fisiche ai magistrati dentro i Tribunali, come anche di recente si è ripetuto''.
In una nota, la Giunta Distrettuale delle Marche dell'Associazione Nazionale Magistrati replica al leader della Lega Nord Matteo Salvini a proposito del sequestro della casetta di legno abusiva di Giueppa Fattori, l'anziana terremotata di Fiastra. Un sequestro disposto dalla magistratura di Macerata, che poi ha però prorogato fino alla sentenza del Tribunale del Riesame (l'udienza è prevista per il 6 ottobre) lo sfratto della 95enne. (Ansa)
Sono poco meno di mille le casette consegnate agli sfollati delle quattro regioni dell'Italia centrale colpite dai terremoti dello scorso anno.
Ad oggi, sottolinea il Dipartimento della Protezione Civile, sono stati completati i lavori in 49 aree e sono state consegnate ai sindaci 966 casette: 435 ad Amatrice, 145 ad Accumoli, 210 tra Cascia e Norcia, in Umbria, una a Torricella Sicura, in provincia di Teramo, e 175 ai comuni di Arquata del Tronto, Castelsantangelo sul Nera, Fiastra, Monte Cavallo e Pieve Torina, nelle Marche.
Complessivamente sono 3.699 le Soluzioni abitative d'emergenza (Sae) ordinate da 51 comuni nelle quattro regioni colpite. La regione Abruzzo ha ordinato 246 Sae da installare tra i 13 Comuni interessati, nel Lazio sono 827 gli ordinativi per 6 Comuni, le Marche hanno ordinato 1.843 casette per 29 Comuni e l'Umbria ha chiesto 783 Sae per Norcia, Preci e Cascia.
Sul sito del Dipartimento è possibile consultare la mappa interattiva sullo stato di avanzamento dei lavori
(fonte Ansa)
Si chiama Good morning Sibillini il progetto di rilancio del Parco nazionale di Marche e Umbria dopo i danni del sisma, presentato al rifugio di Tribbio a Fiastra (Macerata), uno dei due rifugi ancora agibili (con quello di Garulla), tra quelli del Grande Anello dei Sibillini.
"Uniremo l'aspetto naturalistico e faunistico con le nostre eccellenze e produzioni tipiche - ha spiegato il presidente del Parco Oliviero Olivieri - attraverso passeggiate e pedalate del gusto, laboratori e attività ludico ricreative per famiglie e bambini". Sul sito internet del parco è già consultabile la cartografia aggiornata dei sentieri, con indicazioni in tempo reale sulla situazione di strade e sentieri, zone rosse, percorsi agibili e strutture ricettive disponibili.
(fonte ANSA)