Il sindaco di Cingoli Filippo Saltamartini non molla. Il suo appello alla verifica del ponte sul lago di Castreccioni ha fatto il giro d'Italia. E c'è chi non ha risparmiato critiche a Saltamartini, parlando di un allarmismo ingiustificato. La replica del primo cittadino, questa mattina in diretta su Agorà, non si è fatta attendere. "A chi parla di allarmismo ingiustificato dico di andarlo a spiegare a chi transita ogni giorno sulla strada o a quelli che abitano a Valle della barriera della Diga. E' la Protezione civile (nazionale e regionale) con referto dei suoi massimi esperti a scrivere che questo ponte è stato costruito male e tutto il peso si scarica sulla pila 10 che ha fessure verticali e profonde anche 40-60 cm. Questo pilone" sostiene fermamente Saltamartini "potrebbe collassare e trascinare tutto il ponte dentro l'acqua. Nella scala rischio da accelerazione, ha una resistenza del 16% e un deficit dell'80%. Lo ripeto: in caso di terremoto resiste solo nel 16% rispetto alla norma 100. E' allarmismo dopo il sisma del 24 agosto chiedere di verificarne la stabilità? E' allarmismo chiedere una risposta dalla Regione e dallo Stato dopo aver scritto un metro cubo di carta e PEC senza avere mai una risposta? E' allarmismo chiedere il rispetto della nostra Costituzione che vuole la leale cooperazione tra Enti che formano la Repubblica e non il silenzio? E' allarmismo dare risposte a cittadini (non al Sindaco) che pagano tasse e vogliono essere rassicurati? E' allarmismo cercare di prevenire ciò che è un'evidenza: lo sperpero di risorse pubbliche per un ponte pagato con i soldi dei contribuenti? Perchè Regione, Stato e le sue varie articolazioni si tengono alla larga da queste risposte? E perchè una comunità locale dovrebbe avere questo peso per un'opera costruita per dare acqua potabile ad altre comunità? Davvero nessuna polemica e non avrei voluto rispondere per evitare conflitti nel momento in cui il Sindaco e la nostra Comunità richiedono sostegno".
Dalla segreteria provinciale di Macerata di Rifondazione Comunista riceviamoDalle macerie del terremoto, affiorano ogni giorno, purtroppo le macerie della politica. Oggi tocca all’allarme, ci auguriamo esagerato, per la diga di Castriccioni a Cingoli. Da tempo, almeno cinque anni, sono è stata rilevata l’usura e la fatiscenza dei piloni di sostegno, e il rischio di cedimenti di questo contrafforte. Necessitavano interventi urgenti già allora, oggi siamo al panico. Allarmismi per arrivare prima alla corsa delle risorse per la ricostruzione? Denunce per allontanarsi dalle responsabilità future ed occultare le presenti? Rimane il fatto che superficialità, mancati controlli, gestioni allegre degli appalti oggi ci consegnano un supplemento di problemi che aggiunti ai danni del terremoto producono grande preoccupazione e sconcerto.Ora più che mai, perciò, occorre il protagonismo dei cittadini, tutti, l’impegno dei soggetti che nella società godono ancora di credito e autorevolezza, le associazioni, i comitati cittadini, le amministrazioni locali quando sappiano essere portatrici di progetto e ascolto democratico. In queste settimane la Regione Marche e la sua giunta hanno dimostrato tutta la loro inadeguatezza. E’ ora che le popolazioni colpite dal sisma, quelle che come a Cingoli, temono sulla sicurezza del patrimonio edilizio pubblico a cominciare dalle scuole e dai presidi sanitari, possano diventare gli interlocutori primi ed ascoltati, perché solo cosi il percorso della ricostruzione potrà essere trasparente e appropriato. In effetti più che Cantone, è la partecipazione attiva la vera garanzia del futuro".
Un agguato in piena regola, attirando la vittima nella trappola con la scusa di voler saldare un debito. E' successo nei giorni scorsi nella zona di Cingoli e parecchi dei protagonisti sono addirittura minorenni. I carabinieri complessivamente hanno denunciato otto persone per lesioni e omissione di soccorso a vario titolo."Incontriamoci perchè ti devo saldare il debito": con questa frase un giovane ha chiamato un coetaneo a cui, insieme ad un altro amico, doveva del denaro e gli ha dato appuntamento in un luogo un po' isolato.Una volta raggiunto il posto in cui dovevano incontrarsi, è stato aggredito dai debitori e da un terzo complice. Calci e pugni, fin quando la vittima è stata abbandonata a terra dolorante. Alla scena hanno assistito anche alcuni minorenni che, al pari degli aggressori, non hanno alzato un dito per venire in soccorso del giovane.La vittima è andata in ospedale per farsi medicare: per lui oltre venti giorni di prognosi. Fra l'altro, durante l'agguato, nel tentativo di difendersi lui stesso ha ferito due degli aggressori provocando loro lievi lesioni.Sul fatto hanno indagato i militari della Stazione di Cingoli i quali, raccolte le testimonianze, hanno fatto piena luce sulla vicenda. Ora, le otto persone denunciate dovranno rispondere di lesioni e omissione di soccorso a vario titolo.
A Castelsantangelo sul Nera i Sindaci della Provincia di Macerata oggi erano stati convocati per fare il punto sui danni e sulle procedure del sisma del 24 agosto. Al tavolo presieduto dal Presidente dell'Area vasta provinciale Pettinari e dall'Assessore regionale Sciapichetti erano pure presenti i vertici regionali della Protezione civile, il Prefetto, il Questore, i Comandanti provinciali dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e del Corpo forestale dello Stato con il Vice comandante dei Vigili del fuoco. Nel dettaglio sono state spiegate le procedure per l'accertamento delle verifiche di stabilità delle abitazioni e quelle per il risarcimento dei danni.Ogni Comune - è stato sottolineato- potrà dichiarare autonomamente l'inagibilità o meno delle civili abitazioni ma spetterà successivamente ad una successiva verifica dei tecnici incaricati dalla Regione se a quelle lesioni potrà corrispondere un indennizzo pubblico. E' stato poi spiegato che per sei mesi i titolari delle abitazioni dichiarate inagibili potranno usufruire di un'indennità di 2 euro pro capite per singolo componente familiare fino ad un massimo di 600 euro al mese. Sono intervenuti sostanzialmente tutti i Sindaci interessati a questo evento per richiedere un'accelerazione delle procedure di verifica di stabilità degli immobili, ma le risposte sono state davvero imbarazzanti - ha soggiunto Saltamartini: <<Si è caldeggiata la tesi che le procedure di verifica dureranno molto tempo e con lo sciame in atto la prudenza deve accompagnare ogni valutazione>>. Insomma un linguaggio criptico, neppure velato per spiegare che forse "non c'è trippa per gatti", ammesso che questa trippa qualcuno l'abbia vista."I Sindaci sostanzialmente dovranno andare da soli e nei Comuni piccolissimi <<potrebbero pure arrangiarsi>>. Ma la risposta veramente irritante" dice Saltamartini "è arrivata quando ho lamentato l'assenza di risposte per la verifica di stabilità del Ponte di Moscosi sull'invaso artificiale di Castreccioni. Con diverse lettere ed incontri la Regione Marche, il Presidente Cerescioli, l'Assessore Sciapichetti sono informati della condizioni del viadotto e dei pericoli che in caso di terremoto la struttura corre. Il Capo della Protezione civile regionale, arrogandosi di stabilire che il Ponte costruito dallo Stato in un area di un Ente regionale il Consorzio di bonifica, appartiene al comune di Cingoli ha aggiunto che i provvedimenti "eventuali" di chiusura del viadotto appartengono alla responsabilità del Comune di Cingoli. Non un appuntamento per la verifica di stabilità per piloni sommersi dall'acqua per decine di metri di profondità, per un bene costruito nell'interesse dell'approvigionamento idrico di acqua potabile, ma un preciso: "fate da soli". Se questi sono i responsabili della Protezione civile, lo lascio giudicare a chi legge. A questo punto non resta che chiedere l'intervento dell'Autorità Giudiziaria anche per i potesi di reato di "rifiuto di atti d'Ufficio". Nella mia esperienza politica - ha aggiunto Saltamartini- mai mi era successo di dovermi confrontare con l'arroganza della Giunta Ceriscioli nei rapporti con gli Enti della Repubblica che vivono i problemi di un post terremoto che ancora non è post!".
Alcuni giorni fa, il personale del Corpo Forestale dello Stato, a seguito anche di una segnalazione telefonica ad opera di privati, è intervenuto tra le località, “Mozzacatena/Silvi” del Comune di San Severino Marche e “Colcerasa” del Comune di Cingoli, presso una ditta che esercita commercio e trasporto di carburanti, accertando che, in due fossi di scolo, pertinenti alla ditta e per lunghi tratti dei medesimi, erano presenti consistenti chiazze di liquido oleoso, di colore verdastro.Risalendo i fossi e verificando i collettori di scarico, si è accertata l’origine aziendale della fuoriuscita del liquido inquinante, facendo ricorso anche ad appositi traccianti, che gli Agenti hanno rilasciato nei pozzi di raccolta posti all’interno della ditta.Le operazioni di verifica sono state svolte dai Comandi Stazione Forestali di Cingoli, S. Severino e Matelica, in collaborazione con il Dipartimento Provinciale ARPAM di Macerata, al fine di quantificare la vastità della contaminazione e l’entità del carico inquinante.A conclusione delle operazioni, a seguito delle risultanze emerse in sede di sopralluogo ed al fine di evitare che l’inquinamento proseguisse, si è proceduto al sequestro penale d’iniziativa dell’area di stoccaggio dei carburanti, in quanto erano state anche evidenziate condotte ritenute illecite sotto il profilo della gestione dell’impianto di depurazione.Alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Macerata è stata inviata la relativa comunicazione di notizia di reato ed il sequestro è stato convalidato.
Si è svegliato dallo stato di coma in cui era sprofondato dopo la brutta caduta di domenica scorsa il 17enne di Fiuminata Riccardo Pecci.Riccardo è caduto mentre si stava allenando al crossodromo di Cingoli (qui) e, viste le gravi condizioni in cui versava, è stato portato in eliambulanza a Torrette. Ieri pomeriggio la bellissima notizia del risveglio dal coma è stata diffusa dal papà di Riccardo, Gino Pecci: "Carissimi amici voglio condividere con voi la mia grande gioia: mio figlio Riccardo si è risvegliato dal coma. Ora sta bene, parla, ricorda tutto e vi ringraziamo, in primis Riccardo e poi io e mia moglie Claudia per la grande vicinanza che tutti voi ci avete dato. Grazie di cuore a tutti, vi vogliamo bene".
Un ragazzo di 17 anni di Fiuminata si trova ricoverato in gravi condizioni all'ospedale regionale di Torrette dopo essere caduto mentre si stava allenando al crossodromo di Cingoli. L'incidente si è verificato mentre in pista c'erano pochissimi piloti, tutti in fase di allenamento visto che non c'erano gare in corso.Ad accorgersi dell'accaduto è stato proprio un altro pilota che ha subito allertato i soccorsi. Sul posto sono arrivati i sanitari del 118 che, viste le gravi condizioni in cui versava il ragazzo, ne hanno disposto il trasferimento in eliambulanza a Torrette.
Grande finale della 25° edizione a Ferragosto in piazza a Cingoli, in piazza Vittorio Emanuele II con la straordinaria voce di Nora Jean Bruso.Nora Jean Bruso è un'autentica protagonista della tradizione del Chicago Blues. Nata nella regione del Delta del Mississippi, la medesima zona di provenienza di Son House e Robert Johnson. Nora è cresciuta in una famiglia della quale alcuni membri frequentavano la chiesa e la musica gospel, mentre un altro ramo era proprietario di un "Juke Joint" che ospitava le leggende del blues moderno, compreso il suo preferito, Howlin’ Wolf.Trasferitasi a Chicago, ha seguito la strada migratoria di tutti coloro che hanno creato il Chicago Blues del dopoguerra e, pur essendo di una generazione piú giovane, si è conquistata la stima di grandi musicisti come Koko Taylor, Jimmy Dawkins, Eddie Shaw e Willie Kent. Proprio Jimmy Dawkins a meta anni ’80 offrì a Nora la grande occasione della sua carriera, portandola in tour per sette anni e registrandone la straordinaria voce in due suoi cd.I dischi di Nora, “Nora Jean Bruso Sings The Blues” e “Going Back to Mississippi” hanno ottenuto grandi successi di critica dappertutto, non solo nel mondo delle riviste specializzate. Ha cantato nei principali festival degli Stati Uniti, Canada ed Europa, compreso naturalmente il Chicago Blues Fest: nel 2014 con Lurrie Bell in Francia. Ha avuto tante nomination ai Blues Music Award e il Museo della Scienza e dell’Industria di Chicago l’annovera tra le dieci grandi donne del Chicago Blues. Tuttavia occorre vederla sul palco per apprezzare la sua stupenda voce, strumento che Jimmy Dawkins inserisce tra le tre piú potenti mai udite in tutta la sua vita! Dal vivo con Luca Giordano, il più internazionale e chicagoano dei chitarristi italiani, e la sua eccezionale band lo show è assicurato.Il concerto avrà inizio alle ore 21.30. Ingresso libero.Nora Jean Bruso voce Luca Giordano chitarra/voceFabrizio Ginoble piano/organo Walter Cerasani basso Lorenzo Poliandri batteria Info tel 339.6733590 | pagina facebook/sanseverinoblues | www.sanseverinoblues.com
Sono passati 60 anni da uno dei più grandi incidenti sul lavoro che hanno coinvolto gli italiani all’estero. La mattina dell’8 agosto del 1956 a Marcinelle, in Belgio, nella miniera di carbone ci fu un incendio causato da un errore umano in cui persero la vita 262 persone delle 274 presenti.Tra le vittime 136 italiani, di cui 12 provenienti dalla nostra regione, il più anziano aveva 49 anni, il più giovane ne aveva appena 22. Molto giovane anche Nicola Dezi, originario di Macerata, nato il 6 marzo del 1930, con lui anche Dovilio Scortichini di Cingoli, nato il 6 giugno 1914.La Campana di Marcinelle, questa mattina alle 8.10 ha scandito 262 rintocchi, uno per ogni morto nell'incendio nella miniera di carbone di Bois du Caziers, uno anche in memoria del giovane Nicola e uno per Dovilio. Quello di Marcinelle fu “uno dei più sanguinosi incidenti sul lavoro della storia italiana ed europea. Una tragedia assurta a simbolo delle sofferenze, del coraggio e dell’abnegazione dei nostri concittadini che lottavano - attraverso il duro lavoro - per risollevare se stessi e le loro famiglie dalla devastazione del secondo conflitto mondiale” ricorda il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel messaggio affidato al presidente del Senato Pietro Grasso che ne ha dato lettura nel corso delle celebrazioni dei 60 anni della cittadina Belga, sobborgo di Charleroi.Nel 2001 è stata istituita ogni 8 agosto la Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo. Ma nessuno pagò per questa tragedia. Il 1 ottobre del 1959 il tribunale di Charleroi emise un verdetto di assoluzione per gli amministratori e i direttori della miniera: «nessuno è responsabile della tragedia». L'anno seguente, dopo la reazione dell'opinione pubblica e della stampa italiana, nel processo d'appello venne condannato a sei mesi di reclusione un ingegnere. E così, trovato un capro espiatorio, venne chiusa l'intera vicenda."Dopo 60 anni è ancora vivo il ricordo della tragedia di Marcinelle - afferma il presidente della Regione Luca Ceriscioli -. Ci rammenta che siamo stati un popolo di migranti, ci insegna il valore del lavoro e della sicurezza sul lavoro".
Sindaci, assessori, consiglieri comunali del centrodestra insieme per una lista identitaria alle elezioni della nuova provincia di Macerata. Con questo spirito, i sindaci di Cingoli e Potenza Picena, Filippo Saltamartini e Francesco Acquaroli, insieme al segretario regionale della Lega Nord, Rodolfo Paolini, hanno dato vita alla "lista civica di centrodestra" con la quale cercare di ottenere una rappresentanza nella prossima assise provinciale. La lista è stata salutata con "grande soddisfazione"dai suoi promotori, espressione delle anime del centrodestra: Forza Italia, Fratelli d'Italia e Lega Nord. E il senso di questa loro posizione è stato spiegato direttamente nella redazione di Picchio News. "Sono un sindaco con la tessera di Forza Italia, ma al di là delle sovrastrutture dei partiti abbiamo creato un'opportunità. L'idea è quella di dare sostanzialmente un’idea che sia indipendentemente dalle leadership: queste si costruiscono sul territorio con i fatti concreti. Per noi" ha detto Saltamartini "è motivo di grande soddisfazione poter contare su un numero elevato di consensi. Ho trovato negli amici di Fratelli di Italia e della Lega una grande coesione tra le forze politiche per creare un’alternativa al renzismo e al grillismo, che è poi quello che serve all’Italia".Sulla stessa lunghezza d'onda Rodolfo Paolini: "Questo nuovo passo ha un significato politico profondo. Uniti si può e si deve vincere e soprattutto vincere significa dare fiducia a quelli che non votano, perché noi perdiamo non per mancanza di voti ma perché la gente sfiduciata da tante sciocchezze fatte da taluni si rifugia nel non voto o nel grillismo, che forse è anche peggio, perché quest’ultimo, nei fatti, è il miglior amico di Renzi. È un piccolo punto di partenza e siamo certi che l’unità consolidata nei comitati per il no si consoliderà ancora di più alle elezioni politiche".Per Francesco Acquaroli "Questa è una compagine che raccoglie un consenso civico, sempre riferito al popolo del centrodestra, senza però la sottolineatura all’appartenenza ad un determinato partito politico. Il centrodestra viene da anni dove ci sono state disgregazioni che l’hanno penalizzato nella sua conformazione complessiva. Era importante che tutti quelli che si ritengono appartenenti al centrodestra, sia come partiti sia come simpatizzanti dei valori di riferimento della destra, trovassero un’opportunità per stare insieme e creare un’alternativa chiara e definita a quello che è il centrosinistra. Non poteva essere altrimenti quindi, che tutte le esperienze del territorio che si rifanno a questa visione e a questo tipo di appartenenza si sono delimitate in questa lista. È bello perché c’è stato un ritrovarsi insieme anche in maniera spontanea e chiara. Noi siamo aperti al dialogo con tutti nell’agire istituzionale però con una chiara collocazione: noi siamo il centrodestra. In questo momento dove si continua a parlare di alleanze possibili e immaginabili, in cui una parte del centro appoggia Renzi a livello nazionale e con quello che è successo lo scorso anno con le elezioni regionali, c’è stata tanta confusione. Invece in questa occasione il centrodestra, a tutti i livelli è unito, rimanendo aperto comunque agli altri. Oggi si consegnano le liste però le elezioni ci sono il 28 e questa può essere un’occasione per, speriamo, allargare le adesioni e il consenso. Hanno aderito i sindaci, oltre a noi di Potenzia Picena e Cingoli, di Sarnano, Esanatoglia, Montefano e Mogliano, e hanno firmato tanti consiglieri a Civitanova, a Recanati, a Montelupone, Monte San Giusto.Noi appoggiamo chi, anche non stando nei partiti è chiaramente di centrodestra, senza ma nè però. Parliamo con tutti, ci confrontiamo in maniera serena senza però dover scendere a compromessi con l’identità di centrodestra. Non facciamo la stampella degli altri. La nostra è una lista identitaria: alle ultime elezioni abbiamo dimostrato che nella provincia il centrodestra è vivo e ha raggiunto ottimi risultati. La presenza della lista fa definitivamente chiarezza. Questo è il momento per compattarsi, questi sono fatti non più chiacchiere, chi si identifica con questo schieramento si deve fare avanti e unirsi, altrimenti sono scuse, tatticismi e trasformismi, logiche di territorio". All'appello però mancano sindaci eletti con coalizioni di centrodestra come Marinelli a Castelraimondo o Pezzanesi a Tolentino. "Il sindaco di Tolentino è 'Pettinari ma non troppo', ma in questo momento o stai con noi e sei di centrodestra oppure fai tatticismo, quindi il sindaco di Tolentino non è di centrodestra e avrà fatto le sue valutazioni" dicono i "tre moschettieri" aprendo un dibattito che si preannuncia caldo all'interno della coalizione.
E per fortuna che le provincie erano state abolite e non contavano più niente... Spettacolo puro stamattina di fronte all'ufficio del segretario della provincia di Macerata, Silvano Marchegiani, per la presentazione delle liste e delle candidature alla presidenza dell'ente. Ma partiamo dalla cronaca spicciola e dai numeri: i candidati alla presidenza sono due, il sindaco di Colmurano Ornella Formica e il presidente uscente Antonio Pettinari. Le liste presentate, invece, sono quattro: una di riferimento al Partito Democratico in appoggio alla Formica, una di riferimento all'Udc in appoggio ad Antonio Pettinari, una bipartisan dei sindaci dell'Alto Maceratese e una "identitaria" che fa riferimento ad amministratori del centrodestra.Lista "Sindaci Insieme"Capolista Pasqui Gianluca (sindaco di Camerino), Baroni Mario (Muccia), Castelletti Claudio (Fiastra), Cecoli Pietro (Monte Cavallo), Citracca Massimo (Fiordimonte), Falcucci Mauro (Castelsantangelo Sul Nera), Gentili Cristina (Bolognola), Gentilucci Alessandro (Pieve Torina), Luciani Sandro (Pievebovigliana), Pazzaglini Giuliano (Visso), Ricottini Giancarlo (Acquacanina), Santamarianova Gabriele (Serravalle del Chienti).Lista "Per la nostra terra delle armonie"Antognozzi Tarcisio (San Severino), Ceresani Francesco (Tolentino), Ghezzi Valeriano (Monte San Martino), Elisei Giordano (Montecassiano), Lippi Leonardo (Cingoli), Marinelli Renzo (Castelraimondo), Massi Gentiloni Silverj Alessandro (Tolentino), Tacconi Ivano (Macerata), Torresi Giovanni Battista (Pioraco), Ubaldi Rosalba (Porto Recanati).Lista "Territori Maceratesi"Catena Leonardo (Montecassiano), Iezzi Lidia (Civitanova), Micozzi Paolo (Macerata), Marcolini Enrico (Macerata), Acquaroli Francesco (Morrovalle), Montesi Massimo (Matelica), Tamburrini Stefania (Corridonia), Scorcelli Mirco (Recanati).Lista "Civica di centrodestra"Zura Flavio (Mogliano), Bracaccini Francesco (Montefano), Brugnola Debora (Esanatoglia), Farina Giulio (Montecassiano), Leoni Giampiero (Mogliano), Renna Paolo (Macerata), Zura Puntaroni Luigi (San Severino). Ma cosa è successo fra le 11.55 e le 12.30 di oggi negli uffici della provincia? Pare che, ma la cosa sarebbe praticamente certa, in ballo ci fosse una quinta lista capitanata dal sindaco di Treia Franco Capponi. Che però - che sfiga - non sarebbe stata presentata in tempo. Anzi, non sarebbe stata presentata affatto perchè chi doveva portarla entro le dodici in provincia sarebbe arrivato in ritardo. Una lista "fantasma" dunque? Neanche troppo, perchè sembra che a farne parte erano Capponi Franco (Treia), Castellani Edi (Treia), Savi Alessia (Treia), Spolentini Adriano (Treia), Palmieri Fernando (Treia), Roselli Leonardo (Camporotondo). Sei candidati. Il numero minimo per presentare una lista. Al che sorge una domanda: ma perchè la lista di riferimento al Partito Democratico è composta da soli otto nomi? Ma lasciamo gli interrogativi alla fine. Si racconta, per i corridoi della provincia tramutati nel castello di Canterville, che aleggi ancora la presenza di questa fantomatica lista di cui tutti sanno ma nessuno parla. Nessuno, a parte i cavalieri, novelli ghostbusters, dell'Udc. Sì, perchè si mormora neanche troppo a bassa voce, che alle 11.59 nel corridoio antistante l'ufficio del segretario, si sia materializzato il senatore Mario Morgoni (Pd) il quale avrebbe, con una busta in mano, fatto capolino alla porta di Marchegiani come a dire "guarda che sono qua...". Malignità. Senza dubbio. Ma lasciamo il racconto, nella sua versione, all'assessore provinciale Leonardo Lippi."Noi abbiamo presentato la lista abbondantemente nei termini previsti. A quel punto, siamo rimasti per salutare i componenti delle altre liste. In fondo, è una competizione elettorale dove non ci sono nemici ma avversari. Sono arrivati i presentatori della lista di centrodestra, poi la lista dei sindaci della montagna e infine quella del Pd. Alle 12 meno un minuto, la funzionaria della provincia ha chiesto se fossero presenti altre persone che dovevano presentare delle liste, in quanto avrebbe fatto fede l'orario in cui il segretario avesse verificato la loro presenza all'interno della provincia. Alla porta ha bussato il senatore Morgoni chiedendo non so cosa al segretario ed è uscito con una busta in mano. Poi si è messo in un ufficio adiacente quello del segretario con altre due persone che conosco personalmente: l'assessore di Treia Davide Buschittari e il dipendente del Comune di Treia Francesco Foglia che sono arrivati intorno alle 12.10 circa (trafelati, ndr). Nel mentre, il consigliere comunale del Pd di Macerata, Alessia Scoccianti, faceva avanti e indietro dall'ufficio del segretario a quello in cui si trovavano Morgoni e i due treiesi. Posso affermare, anche perchè a sostengo c'è una documentazione fotografica difficilmente confutabile, che all'interno della stanza si stesse facendo attività burocratica come timbrare fogli e mettere firme. Insieme a lei c'era anche il nostro capogruppo Massimo Montesi. Poi è arrivato l'architetto Montalboddi della direzione provinciale del Pd. A un certo punto, la delegata presentatrice dell'Udc, Rosalba Ubaldi, ha fatto protocollare una lettera-esposto al segretario e alla Questura, nella quale si faceva presente che essendo trascorso il termine per la presentazione delle liste, qualsiasi altra presentazione sarebbe arrivata fuori tempo massimo e che non c'era nessuno titolato a presentarne altre. Devo sottolineare che il senatore Morgoni, non essendo consigliere comunale nè tantomeno sindaco, non avrebbe avuto alcun titolo a presentare nessuna lista. Una volta che la Ubaldi ha protocollato il suo esposto, l'assessore Buschittari ha bussato alla porta del segretario chiedendo se poteva presentare la lista, ma essendo trascorsi i termini e non essendoci nessuno prima di mezzogiorno, il segretario non poteva far altro che rispondere che avrebbe accolto la presentazione della lista che, però, poi sarebbe stata inevitabilmente non ammessa essendo decorsi i termini. E' evidente che questa lista faceva capo a Franco Capponi, altrimenti non si spiegherebbe la presenza dell'assessore Buschittari che, fra l'altro, è un iscritto Udc. Saranno loro, non certo io, a dover spiegare cosa sia successo. Però, vedendo che il Pd ha otto candidati, forse viene da pensare che quattordici dentro una lista da dodici non ci sarebbero entrati, quindi era meglio spacchettarla in due... Adesso bisognerà vedere quali teste di serie sono rimaste fuori".Ovviamente, ben diversa la versione del senatore Mario Morgoni, uscito dalle sale della provincia dopo le 13.30. Prima, lo stesso Morgoni era stato protagonista di un vivace faccia a faccia con Lippi che gli chiedeva conto della sua presenza negli uffici della provincia, chiedendo che la porta restasse aperta e arrivando ad invitare il senatore ad uscire, chiedendo l'intervento della Polizia Provinciale. "Io non devo rendere conto a nessuno. Stavo discutendo con delle persone nel rispetto delle regole, mentre qualcuno pretende di sapere quali erano i motivi e l'oggetto dell'incontro aprendo le porte e addirittura chiedendomi di uscire. Finchè si scherza va bene, ma non bisogna superare certi limiti. Io mi sono dato da fare e messo in prima linea per sostenere la lista del Pd e la candidatura alla presidenza dell'area vasta. Non devo spiegare niente: io mi confronto con tutti dal funzionario del Comune di Treia al segretario di Civitanova. Se un senatore della Repubblica del Pd non può parlare con un assessore dell'Udc è una nuova regola. Io non ho messo nè firme nè timbri. La candidatura di Ornella Formica alla guida dell'area vista, insieme alla lista guidata da un sindaco come Leonardo Catena rappresentativo del territorio, esprime il senso più profondo di questa realtà fatta di piccoli Comuni, di questo cambiamento importante che c'è stato dalla provincia all'area vasta. Meno politica e più rappresentazione diretta degli interessi dei territori: noi abbiamo cercato di farlo con le candidature. Ornella Formica, sindaco di Colmurano, capace di portare quelle problematiche che in provincia di Macerata sono le più importanti, diffuse e anche molto serie, è l'emblema di quella che è la nostra idea di area vasta: costruire dentro questo nuovo organismo una collaborazione che sia anche più ampia di quelli che sono i confini di partito. Chi tende ad esasperare la questione sotto l'aspetto politico, ignora che questo cambiamento normativo ha ridimensionato fortemente la connotazione politica della provincia e ha dato invece alla nuova area vasta una configurazione di carattere amministrativo-istituzionale. Ragionare in termini di una realtà che non c'è più, potrebbe essere molto dannoso per il nostro territorio. Bisogna lavorare in termini di collaborazione sui problemi, al di là di quella che è la dialettica politica".
Tanti sono i talent che negli ultimi anni spopolano in televisioni alla ricerca della nuova stella del pop. C’è invece chi gareggia per un’altra musica, quella che in questi giorni risuona per le vie di Macerata: la lirica, quell’arte che ha fatto grande l’Italia nel mondo.Questa è la storia di Mariangela Marini, insegnante di canto all'Associazione Musicale Cerquetelli di Cingoli, che pochi mesi fa è arrivata seconda al prestigioso Concorso per giovani cantanti lirici "Comunità Europea" 2016, organizzato dal Teatro lirico sperimentale di Spoleto "Belli" - Teatro Lirico dell'Umbria. A decretarne i vincitori (primo premio Alessandro Abis) una giuria internazionale, presieduta dal soprano Edda Moser, che dopo quattro giorni di selezioni e dopo aver ascoltato quasi cento concorrenti provenienti da tutta Europa, ha regalato a Mariangela uno dei giorni più belli della sua vita. Questo riconoscimento non le vale solo un’onorificenza ma soprattutto l’opportunità per 10 mesi suddivisi in 2 anni di usufruire di una borsa di studio per studiare e per poi arrivare al debutto in un primo ruolo. Debutterà a settembre con Ulrica in Un Ballo in Maschera di Giuseppe Verdi, un ruolo che si affronta solitamente in maturità ma, essendo un palcoscenico di giovani, la prova è alla sua portata e quindi ha accettatoLa sua dedizione per la lirica è nata dall'amore per la musica leggera e per la passione per il canto e il teatro di prosa che l’ha portato a frequentare il corso di Laurea in Mestieri della Musica e dello Spettacolo dell’Università degli Studi di Macerata, facoltà di Lettere. Lì ha conosciuto una ragazza che cantava e che le ha presentato l'insegnante Doriana Giuliodoro, che poi l’ha seguita negli anni a venire. Nel giro di pochissimi giorni ha deciso che voleva fare la cantante lirica.“Dopo un anno e mezzo sono entrata nel Coro Lirico Marchigiano che diretto da David Crescenzi” racconta il mezzosoprano Marini “dove ho mosso i primi passi sul palcoscenico. Da solista le prime esperienze invece sono venute col Progetto Sipario della Fondazione Pergolesi-Spontini ma la svolta è stata quando mi hanno ammesso al corso di alto perfezionamento Santa Cecilia Opera Studio dove, oltre all'aver avuto l'opportunità di studiare con la grandissima cantante Renata Scotto, ho incontrato degli insegnanti di grande competenza che tutt'ora seguo, prima fra tutti Anna Vandi e poi i pianisti Stefano Giannini e Fabio Centanni e il regista Cesare Scarton. Ho lavorato sodo perché all'inizio avevo alcuni problemi tecnici e, avendo iniziato tardi a studiare musica, leggevo lo spartito ancora un pò sommariamente, ma lì ho capito cos'era la disciplina e ho imparato anche a fare i conti con l'emotività. Un anno dopo è arrivata la vincita al primo concorso e poi tutto il resto.”Tutto il resto si chiama Riccardo Muti. Mariangela è stata selezionata con altri quattro cantanti su 250 per frequentare la Riccardo Muti Italian Opera Academy. Hanno lavorato per 10 giorni sotto la direzione di Muti per fare la Traviata e il 3 agosto hanno cantato diretti dal maestro. “È stata un'esperienza unica veramente. Lui è un genio assoluto dei nostri tempi. Un uomo di un carisma raro che sa comunicare la musica e attraverso la musica, anche ai non addetti ai lavori. Lavorare con lui è un insegnamento di vita e di musica insieme poiché riesce a dare carica emotiva a tutto ciò che interpreta, che poi è il motivo per cui i musicisti fanno musica, forse, cercare di trasmettere il loro carico emozionale nell'esecuzione”.Dopo la Traviata diretta da Muti, Mariangela farà ritorno a Spoleto e dovrà partecipare ad altre audizioni per portare avanti la sua carriera e continuare a studiare per migliorarsi sempre più.Non solo lirica nella sua vita. Da insegnante impartisce anche lezioni di canto moderno e musica leggera, così da poter coltivare anche l'altro aspetto della musica che altrimenti le mancherebbe. Ama molto stare con i suoi allievi e due di loro hanno anche vinto un premio ad Apiro (Eleonora Amantini e Clara Ultimi) e ne è fiera. La passione infondo è questo, un’energia che non si può contenere e che coinvolge chi ti è vicino.“Non so che cos'è la lirica,” conclude Mariangela “è tante cose. Posso dirti cos'è il canto per me: ha a che fare col bisogno incombente di comunicare qualcosa di misterioso di se stessi, nel caso del canto lirico ti porta al limite delle tue possibilità e quindi devi fare i conti con i tuoi limiti e spostarli anche, quando è necessario. Invece c'è una cosa che mi affascina molto della lirica e della musica classica, che oggi è definita musica di repertorio, e cioè che passano i secoli ma le emozioni e dell'uomo, per cose a lui care, sono le stesse di cui anni più tardi hanno parlato i Beatles, i Pink Floyd, David Bowie piuttosto che Bob Dylan o Springsteen.”
E' sempre maggiormente necessario prestare attenzione all’organizzazione di eventi che richiamano molte persone e necessitano di verifiche da parte di organi tecnici della location, proprio per garantire la sicurezza di chi poi vi prenderà parte. Radunare molte persone in luoghi che non sono idonei magari a contenere un numero alto di clienti, incide sulla sicurezza dei presenti. A questo proposito, i carabinieri della Stazione di Cingoli hanno segnalato alla Procura della Repubblica di Macerata tre persone, titolari di esercizi pubblici dell’area maceratese, per non aver rispettato i provvedimenti connessi alla gestione delle attività e per aver esercitato abusivamente un pubblico spettacolo.Da tempo, infatti, i militari della Compagnia di Macerata, hanno dato vita ad una serie di controlli di esercizi pubblici per un costante monitoraggio del territorio e per verificare il rispetto delle norme in materia, ai fine di garantire sicurezza alla collettività.Proprio nel corso di questi controlli, hanno accertato che un esercizio, autorizzato fino alle prime ore della notte, aveva abbondantemente superato l’orario, non rispettando così il provvedimento comunale.In un altro caso, anche attraverso la consultazione degli appositi eventi pubblicati in rete, i militari hanno appreso di un evento musicale presso un’attività commerciale. Niente di particolare, se non che l’evento non era stato autorizzato. Per questo motivo i gestori non hanno rispettato le prescrizioni che le norme in materia prevedono al fine di garantire una cornice di sicurezza a coloro che prendono parte ad eventi. Ora dovranno rispondere di esercizio abusivo di pubblico spettacolo.I controlli proseguiranno anche nei prossimi giorni su tutto il territorio di competenza.
Si chiude un luglio trionfale per (quasi) tutti i Comuni della provincia di Macerata che, a più riprese, hanno fatto registrare il tutto esaurito con eventi e manifestazioni capaci di catalizzare l'attenzione del grande pubblico e di richiamare ogni volta migliaia di persone. Scelte vincenti, città e paesi pieni (e di conseguenza le attività commerciali), offerta rivolta a categorie diverse in diverse serate, perchè l'estate di una città non può certo ridursi a un solo evento: tantissimi Comuni sono stati capaci di farlo e i risultati hanno dato loro ragione.Potrebbe sembrare scontato, ma non lo è, partire dalla stagione dello Sferisterio di Macerata che anche quest'anno si è confermata su livelli altissimi e ha fatto registrare un netto aumento degli incassi al botteghino. Non è facile confermarsi tutti gli anni, seppur con una manifestazione che ormai fa parte della storia e della tradizione del capoluogo. Eppure, anche stavolta, la sapiente mano di Francesco Micheli è riuscita a dar vita a un'altra grande stagione, capace di portare a Macerata centinaia di turisti, per lo più stranieri del nord Europa.Altro evento ormai tradizionale che si è confermato di grandissimo richiamo è stato "Lunaria" a Recanati, con la piazza stracolma in ogni serata per le esibizioni di Noemi e Luca Barbarossa.Civitanova, quando si parla di portare la gente in piazza, fa sempre la sua bellissima figura e la scelta di puntare sul giovane rapper Clementino si è rivelata non solo vincente, ma addirittura straripante visto che piazza XX Settembre non è riuscita a contenere le migliaia di persone che da tutta la provincia si sono riversate su Civitanova, con conseguenti benefici per economia e turismo locali.Anche il San Severino Blues ha riempito piazza del Popolo con oltre 1500 persone in occasione del concerto per i suoi venticinque anni. Un bel successo, anche in considerazione del fatto che proprio quest'anno il contributo comunale al festival era stato ridotto a 10mila euro. Poche polemiche, tanto lavoro e un calendario che ancora una volta si è dimostrato vincente.Ma la vera grande sorpresa di questa estate è stato il Mind Festival di Montecosaro: un successo strepitoso, scelte azzeccate, migliaia di persone portate in paese per Marracash, Planet Funk e gli altri che si sono alternati sul palco.Ma ottimi risultati sono arrivati a Belforte con la sfilata di moda e con Messico e Nuvole, a Cingoli, sempre con una sfilata, alla consueta Notte Rosa di Porto Recanati, a Caldarola o ad Appignano semplicemente portando il burraco in piazza: eventi a costo bassissimo o addirittura nullo per i Comuni, con riscontri estremamente positivi per le attività commerciali locali. Per non parlare della piazza di Camporotondo gremita per Peter Gomez e Diego Fusaro, segno che anche la cultura riesce ad attirare consensi unanimi.In questo quadro, non può non essere evidenziato il profilo sempre basso tenuto dagli organizzatori dei vari eventi, senza autoincensamenti nè grida di vittoria: stile, eleganza e strategie vincenti che fanno grandi queste manifestazioni, agli antipodi rispetto ai proclami di successo per altri eventi dove i risultati sono stati ben diversi, soprattutto se paragonati al costo sostenuto dalle casse pubbliche. La provincia, dunque, o almeno buona parte di essa, è viva e gode di ottima salute, riuscendo ad essere un catalizzatore di eventi, capace di accontentare utenza diversificata e di far godere delle piacevoli serate estive a chi, e sono sempre di più, è costretto anche durante le ferie a dover fare i conti con la crisi e a non potersi allontanare da casa.
Consueta notte di controlli per i carabinieri della Compagnia di Macerata, impegnati nei servizi di prevenzione del fine settimana, soprattutto nei punti solitamente meta dei giovani.I militari hanno concentrato le loro attenzioni in maniera particolare nella zona di Cingoli. Tre le patenti ritirate per guida in stato di ebbrezza ad altrettante persone che, all'esame dell'etilometro, si erano messe al volante dopo aver alzato troppo il gomito. Per tutti e tre, oltre alla sanzione amministrativa e al ritiro della patente, anche la denuncia penale in quanto il tasso alcoolemico rilevato nel sangue oscillava fra 0,8 e 1,5 grammi per litro.Sempre a Cingoli, nella zona del lago di Castreccioni, dove era stato organizzato una sorta di rave party, è stato fermato un giovane trovato in possesso di sostanze stupefacenti.
I militari della stazione dei Carabinieri di Cingoli hanno denunciato due cittadini stranieri, di origine nordafricana, per aver raccolto materiale ferroso, destinato poi al commercio, senza la relativa autorizzazione.I militari avevano ricevuto alcune segnalazioni in merito a due soggetti che si aggiravano in molte zone del comune del maceratese in cerca di materiale ferroso da raccogliere e, quindi, rivendere. I carabinieri hanno organizzato vari servizi di controllo ed appostamento, per alcuni giorni e sono, dunque, riusciti a cogliere sul fatto i due cittadini extracomunitari, proprio nel momento in cui stavano raccogliendo materiale ferroso. La loro intenzione era certamente quella di monetizzare, vendendolo. Ma i due, naturalmente, non erano in possesso della necessaria autorizzazione per lo svolgimento di questa attività. Ora dovranno rispondere alla magistratura della violazione ad una legge speciale sulla tutela dell’ambiente.
Denunciato un 50enne residente nella provincia di Ancona per un volo radente avvenuto nel comune di Cingoli.I fatti risalgono allo scorso maggio, quando in una mattinata soleggiata, molte persone che avevano deciso di trascorrere la giornata passeggiando nei pressi del campo sportivo di Cingoli, sono stati attirati dal classico rumore di un motore di un aereo. Non hanno fatto in tempo neppure ad alzare lo sguardo verso il cielo perché, in realtà, hanno visto distintamente la sagoma del velivolo passare in modo estremamente radente allo stadio stesso e, quindi, a molti di loro.Sono stati subito allertati i carabinieri della stazione di Cingoli. I militari hanno avviato le indagini, studiando i piani di volo. Da ciò hanno scoperto che un 50enne era regolarmente decollato da un vicino aereoclub della provincia di Ancona ed era poi tranquillamente atterrato a fine mattinata, proprio nel lasso di tempo segnalato dalle persone. Accertata la violazione delle norme che regolano tale attività, il pilota non poteva volare così basso - il 50enne è stato denunciato all’Autorità giudiziaria per inosservanza di provvedimenti in materia.
Si è spento a 82 anni per un infarto, nella notte, Luigi Mattucci, nato a Macerata, vissuto per molti anni a Torino, ma poi richiamato nelle Marche dalla bellezza di Cingoli. Fine conoscitore della comunicazione e una carriera, sempre in ascesa, in Rai, prima di andare in pensione, ha ricoperto - quale ultimo incarico - la poltrona di direttore di RaiSat.Nato, un po' per caso, a Macerata, perché da alcuni anni il padre ricopriva il ruolo di segretario all'università di Macerata. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, cambio di vita per la famiglia Mattucci, quando il Politecnico di Torino decide di assumere il padre di Luigi. Mattucci, socialista da sempre, amico di Bettino Craxi, è stato anche compagno di Liceo del futuro cardinale Tarcisio Bertone. I tecnicismi tipici degli ingegneri, gli stavano decisamente stretti. E, quindi, la vera svolta della sua vita arriva con l'ingresso in Rai nel 1958, prima in Piemonte e poi, una carriera repentina e sempre in ascesa, fino ad arrivare alla Direzione generale fino a chiudere come direttore di RaiSat. Nel frattempo, Luigi Mattucci aveva trovato, comunque, il tempo di rimanere in ambito accademico, insegnando per un paio di anni all'università di Macerata, facoltà di Scienze della comunicazione. <Luigi - racconta Anna Smorlesi, moglie del dottor Paolo Lampa - è sempre rimasto profondamente attaccato alla Regione di nascita, tanto da decidere di acquistare una casa a Cingoli, in località Troviggiano. L'abitazione gliela abbiamo venduta io e mio marito>. Proprio la signora Anna, questa mattina, ha scoperto il corpo esanime dell'amico. "Sono passata intorno alle 8:30 e l'ho trovato morto". Allertati i soccorsi, sul posto è giunta un'ambulanza del 118, insieme ai carabinieri della locale stazione. I sanitari hanno constatato il decesso avvenuto per un arresto cardio-circolatorio in conseguenza di un infarto. "Ieri sera, 26 luglio, intorno alle 19:30 abbiamo parlato per l'ultima volta. Era entusiasta di completare tutti i preparativi per il matrimonio della figlia, Luisa, previsto per sabato 30 luglio, nella chiesa di Troviggiano. Era rimasto solo, da ieri mattina, proprio perché la figlia era andata a Roma ad accogliere i suoceri che stavano atterrando da San Paolo del Brasile". I figli, oltre a Luisa, anche Dino, sono in arrivo a Cingoli. A seguito dell'autorizzazione del magistrato, è stato possibile fissare i funerali dell'82enne che si svolgeranno venerdì 29 luglio alle 10 nella chiesa di Troviggiano. Il feretro sarà, quindi, tumulato nel cimitero della località cingolana, accanto alla tomba della moglie, scomparsa l'anno scorso.
Orgogliosamente sottolinea di non aver partecipato alla firma del protocollo d'intesa con il quale stamattina, in Prefettura, alla presenza del sottosegretario con delega alla pubblica sicurezza Bocci, i sindaci della provincia di Macerata hanno sottoscritto l'impegno affinchè banche e associazioni di categoria vengano incontro ai cittadini che decidono di investire nella cosiddetta sicurezza passiva per difendersi dai furti in abitazione (qui). Il sindaco di Cingoli Filippo Saltamartini anche stavolta mette l'accento sulle difficoltà del territorio a respingere un numero sempre maggiore di atti predatori e definisce l'iniziativa di questa mattina "uno spot al renzismo con il sigillo della Prefettura e dei Sindaci"."Nell’ultimo anno c’è stata la triplicazione dei furti nelle abitazioni nelle Marche. Il Procuratore generale" dice Saltamartini "ha lanciato l’allarme di infiltrazioni mafiose nel tessuto economico. L’organico delle Forze dell’Ordine è ridotto all’osso e sempre di più i cittadini ricorrono al fai da te. Aumentano i cittadini che sostengono la modifica dell’articolo 52 del codice penale sulla difesa legittima. Sono in aumento i timori che anche l’Italia possa essere colpita da atti di terrorismo. I Sindacati dei poliziotti lanciano l’allarme sulla scarsità delle risorse esistenti per affrontare i rischi di un attacco terroristico agli obiettivi sensibili e il Ministero dell’Interno dispone l’obbligo di circolare armati anche se liberi dal servizio. C’è n’è quanto basta affinchè il Sottosegretario Bocci con delega della pubblica sicurezza avesse portato nell’incontro con i Sindaci a Macerata quelle risposte che da mesi, invano, abbiamo chiesto: il collegamento delle telecamere dei Comuni con la Banca dati del Ministero dell’Interno per prevenire reati o atti di terrorismo e consentire alle Forze dell’Ordine di intervenire tempestivamente; l’unificazione dei numeri di emergenza soprattutto tra polizia e carabinieri ed evitare la dispersione delle risorse (poche) disponibili; l’impiego della polizia municipale dei Comuni nei controlli coordinati del territorio ed aumentare l’ombrello protettivo sulla sicurezza urbana e non; risposte sul ripianamento organico di polizia e carabinieri che viaggiano con organici non più giovani ma soprattutto depauperati del 20-30%.Nulla di tutto questo.Dopo quello sul "controllo del vicinato", una specie di avanguardia senza mezzi, cultura e preparazione affidata ai cittadini, questo è il secondo protocollo innovativo in materia di "sicurezza fai te": lo sconto sull'interesse dei mutui per l’acquisto dei sistemi di allarme.Alla firma c’erano tutti: associazioni di imprese, banche e soprattutto tutti i Sindaci (meno uno) della Provincia di Macerata. Ma se anche le Istituzioni come la Prefettura praticano il Renzismo, allora per l’Italia e per i cittadini c’è poco da fare.Rileggendo solo i fatti di reato degli ultimi giorni sono assalito da un senso di frustrazione profonda se penso che queste sono le Istituzioni che devono governare fenomeno così complessi come quelli di cui ci occupiamo.Spero vivamente di sbagliare e spero per non abusare di una formula del bar dello sport secondo cui potremmo anche essere "alla frutta". In quel caso" conclude Saltamartini "la responsabilità è solo di chi nelle urne ha scelto la mia, come le altre persone a rappresentarle".
Dal segretario provinciale del Pd Settimio Novelli riceviamoIl tema “scottante” della gestione dell’emergenza migranti tocca tutti noi profondamente e chi ha responsabilità amministrative teme di rimanere “scottato” in termini di perdita di consensi. Non meraviglia, perciò, che qualche Sindaco cerchi di rimandare al mittente le richieste di collaborazione che di volta in volta provengono dal Governo, dalle Regioni o dalla Prefettura pensando, così facendo, di prendere applausi dai cittadini. Così facendo è anche evidente, però, che ci si espone al ridicolo fino al punto di abdicare allo specifico ruolo istituzionale di primo cittadino, Sindaco di tutti i cittadini per definizione, ed autodegradarsi a “capopopolo” di bassa lega secondo le parole dello stesso senatore Morgoni che condividiamo.Cerchiamo però di superare le schermaglie tra partiti e vediamo di trovare un terreno comune di confronto partendo dal presupposto che la questione è di una portata storica tale che va oltre la possibilità di gestirla dalla periferia. Su questo almeno potremmo essere tutti d’accordo! Per fare questo, a nostro avviso, bisogna osservare il problema (di cui nessuno ha la soluzione in tasca) da almeno due prospettive storico, culturali e geografiche. La prima riguarda la prospettiva europea: è indubbio che l’Italia è una delle nazioni più esposte per la sua collocazione geografica ma è l’Europa intera che deve rispondere a questa emergenza, è evidente. Dopo una fase in cui l’Italia sembrava avesse convinto i suoi partners, adesso si assiste ad un riflusso dettato dalla paura e dalla minaccia terroristica. L’Italia compatta deve convincere gli alleati europei e farsi carico tutti insieme dei problemi. Pensiamo che su questi temi ci si possa ritrovare.La seconda riguarda la prospettiva semplicemente umana, di dignità umana. Cattolici o non cattolici non si può restare indifferenti a questa apocalisse. Non possiamo sempre e solo dividerci sulle responsabilità degli altri e di chi ci ha preceduto. Ognuno di noi dovrebbe provare a lasciarsi indietro il passato e guardare con occhi nuovi al futuro. Un futuro nel quale oltre alle incognite e catastrofi annunciate sono presenti anche tante opportunità. Tra queste segnaliamo i progetti di accoglienza che possono essere presentati e finanziati tramite lo SPRAR (Sistema Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati). Per attivare il sistema, gli enti locali possono utilizzare le risorse finanziarie messe a disposizione dal ministero dell'Interno attraverso il Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo. Con questo strumento, vengono assegnati contributi in favore degli enti locali che presentino progetti destinati all’accoglienza per i richiedenti asilo, rifugiati e destinatari di protezione sussidiaria. Progetti che possono essere attivati con importanti ricadute economiche e sociali sul territorio.Ma questo è solo un esempio, uno dei temi sui quali confrontarsi. Un confronto che va certamente oltre il semplice profilo politico-economico.