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Cingoli
Saltamartini: "Risposte vergognose su un problema vero come la verifica del viadotto per Moscosi"
A Castelsantangelo sul Nera i Sindaci della Provincia di Macerata oggi erano stati convocati per fare il punto sui danni e sulle procedure del sisma del 24 agosto. Al tavolo presieduto dal Presidente dell'Area vasta provinciale Pettinari e dall'Assessore regionale Sciapichetti erano pure presenti i vertici regionali della Protezione civile, il Prefetto, il Questore, i Comandanti provinciali dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e del Corpo forestale dello Stato con il Vice comandante dei Vigili del fuoco. Nel dettaglio sono state spiegate le procedure per l'accertamento delle verifiche di stabilità delle abitazioni e quelle per il risarcimento dei danni.
Ogni Comune - è stato sottolineato- potrà dichiarare autonomamente l'inagibilità o meno delle civili abitazioni ma spetterà successivamente ad una successiva verifica dei tecnici incaricati dalla Regione se a quelle lesioni potrà corrispondere un indennizzo pubblico. E' stato poi spiegato che per sei mesi i titolari delle abitazioni dichiarate inagibili potranno usufruire di un'indennità di 2 euro pro capite per singolo componente familiare fino ad un massimo di 600 euro al mese. Sono intervenuti sostanzialmente tutti i Sindaci interessati a questo evento per richiedere un'accelerazione delle procedure di verifica di stabilità degli immobili, ma le risposte sono state davvero imbarazzanti - ha soggiunto Saltamartini: <>. Insomma un linguaggio criptico, neppure velato per spiegare che forse "non c'è trippa per gatti", ammesso che questa trippa qualcuno l'abbia vista.
"I Sindaci sostanzialmente dovranno andare da soli e nei Comuni piccolissimi <>. Ma la risposta veramente irritante" dice Saltamartini "è arrivata quando ho lamentato l'assenza di risposte per la verifica di stabilità del Ponte di Moscosi sull'invaso artificiale di Castreccioni. Con diverse lettere ed incontri la Regione Marche, il Presidente Cerescioli, l'Assessore Sciapichetti sono informati della condizioni del viadotto e dei pericoli che in caso di terremoto la struttura corre. Il Capo della Protezione civile regionale, arrogandosi di stabilire che il Ponte costruito dallo Stato in un area di un Ente regionale il Consorzio di bonifica, appartiene al comune di Cingoli ha aggiunto che i provvedimenti "eventuali" di chiusura del viadotto appartengono alla responsabilità del Comune di Cingoli. Non un appuntamento per la verifica di stabilità per piloni sommersi dall'acqua per decine di metri di profondità, per un bene costruito nell'interesse dell'approvigionamento idrico di acqua potabile, ma un preciso: "fate da soli". Se questi sono i responsabili della Protezione civile, lo lascio giudicare a chi legge. A questo punto non resta che chiedere l'intervento dell'Autorità Giudiziaria anche per i potesi di reato di "rifiuto di atti d'Ufficio". Nella mia esperienza politica - ha aggiunto Saltamartini- mai mi era successo di dovermi confrontare con l'arroganza della Giunta Ceriscioli nei rapporti con gli Enti della Repubblica che vivono i problemi di un post terremoto che ancora non è post!".
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