Rifondazione: "Dalle macerie del terremoto affiorano le macerie della politica"
Dalla segreteria provinciale di Macerata di Rifondazione Comunista riceviamo
Dalle macerie del terremoto, affiorano ogni giorno, purtroppo le macerie della politica. Oggi tocca all’allarme, ci auguriamo esagerato, per la diga di Castriccioni a Cingoli. Da tempo, almeno cinque anni, sono è stata rilevata l’usura e la fatiscenza dei piloni di sostegno, e il rischio di cedimenti di questo contrafforte. Necessitavano interventi urgenti già allora, oggi siamo al panico. Allarmismi per arrivare prima alla corsa delle risorse per la ricostruzione? Denunce per allontanarsi dalle responsabilità future ed occultare le presenti? Rimane il fatto che superficialità, mancati controlli, gestioni allegre degli appalti oggi ci consegnano un supplemento di problemi che aggiunti ai danni del terremoto producono grande preoccupazione e sconcerto.
Ora più che mai, perciò, occorre il protagonismo dei cittadini, tutti, l’impegno dei soggetti che nella società godono ancora di credito e autorevolezza, le associazioni, i comitati cittadini, le amministrazioni locali quando sappiano essere portatrici di progetto e ascolto democratico. In queste settimane la Regione Marche e la sua giunta hanno dimostrato tutta la loro inadeguatezza. E’ ora che le popolazioni colpite dal sisma, quelle che come a Cingoli, temono sulla sicurezza del patrimonio edilizio pubblico a cominciare dalle scuole e dai presidi sanitari, possano diventare gli interlocutori primi ed ascoltati, perché solo cosi il percorso della ricostruzione potrà essere trasparente e appropriato. In effetti più che Cantone, è la partecipazione attiva la vera garanzia del futuro".
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