Nevica nell'entroterra: i sindaci di diversi comuni del Maceratese hanno disposto la chiusura delle scuole.
Considerata l’allerta meteo della Protezione civile regionale, che prevede cumulate di neve fresca tra i venti ed i sessanta centimetri a seconda dell’altitudine fino alla mezzanotte, alcuni sindaci hanno preso la decisione di tenere chiuse le scuole a scopo precauzionale. Lo hanno fatto con apposita ordinanza il primo cittadino di Fiuminata Vincenzo Felicioli, quello di Sefro Pietro Tapanelli e il sindaco di Pioraco Matteo Cicconi.
Disposta anche dal sindaco Sandro Sborgia di Camerino la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado. Anche a Pieve Torina asilo, primaria e scuola media saranno serrate.
Nel tardo pomeriggio anche i Comuni di Visso, Castelraimondo, Muccia, Gagliole e Valfornace hanno disposto la chiusura. Fiocchi di neve che sono caduti anche a Tolentino e San Severino Marche.
Stanno valutando l’evolversi della situazione i sindaci di Cingoli, San Ginesio e Monte San Martino, che potrebbero decidere domani mattina. Al momento le scuole domani saranno aperte a Ripe San Ginesio, Sarnano e Matelica, località anch'esse interessate dalle precipitazioni nevose.
Presepi fatti a mano; vecchie botti del vino che diventano lo scenario della natività; slittini ridipinti e circondati di luci capaci di illuminare un intero giardino. Curiosità, colori, divertimento e tanta fantasia sono state le componenti per la realizzazioni delle splendide decorazioni che sono state premiate questa mattina a Camerino.
Nella sala consiliare del Comune, si è infatti svolta una piccola cerimonia di premiazione della prima edizione di "Decora Camerino con il tuo addobbo", concorso indetto prima di Natale, dopo la lettera arrivata al sindaco Sandro Sborgia da parte di una giovane camerte.
Agnese, di 10 anni, prima delle feste natalizie, ha chiesto al primo cittadino di rendere la città bellissima nonostante il buio causato Covid.
“Siamo stati contentissimi di indire questo concorso e in qualche modo dare seguito ed esaudire il desiderio di una nostra giovane concittadina – ha detto il sindaco Sandro Sborgia – perché è un esempio di come spesso le idee più belle siano proprio dei più piccoli. È per questo che tenevamo tanto a questo concorso, perché mostra quanto le nuove generazioni, il nostro futuro, tengano alla loro città. Sono sicuramente un esempio per tutti noi”.
L’Amministrazione comunale ha, quindi, deciso di esaudire questo desiderio, proponendo il concorso, così da coinvolgere tutta la cittadinanza, in un momento particolare che costringe a rimanere distanti fisicamente.
Nelle settimane sono state diverse le foto ad arrivare con tanti addobbi creati proprio dalla cittadinanza: scuole, piccoli, grandi e persino le suore Clarisse (che però sono rimaste fuori concorso pur volendo condividere il loro splendido presepe).
La commissione si è riunita nei giorni scorsi decretando i vincitori. Ad aggiudicarsi il primo premio sono stati i ragazzi del catechismo della basilica di San Venanzio.
Medaglia d’argento pari merito tra Giuseppe Carradori e la classe V della scuola Salvo d'Acquisto; terzo premio per Germano Eustacchi e Michela Sgriccia.
A suggellare la vittoria un premio con un occhio particolare nei confronti delle attività cittadine: i vincitori si sono aggiudicati, infatti, buoni spesa da spendere nelle cartolibrerie di Camerino. Un piccolo buono spesa è stato riservato anche a tutti i partecipanti al concorso.
È stata proprio la piccola Agnese a consegnare personalmente i premi insieme al Sindaco. “Il premio a cui abbiamo pensato vuole essere anche una piccola attenzione in più per le attività cittadine”.
Non è mancato un particolare plauso per la bellezza del presepe delle sorelle Clarisse.
E’ stato appena pubblicato nel UC Hastings Women's Law Journal, rivista dell’università californiana Husting College, uno studio dedicato a storie di resilienza al femminile.
Tra gli autori figura la prof.ssa Lucia Ruggeri, direttore della Scuola di Specializzazione in Diritto civile dell’Università di Camerino, la quale ha illustrato la vicenda dell’anziana donna costretta ad abbandonare la sua casa (cosiddetto caso di “Nonna Peppina”) e la legislazione emergenziale da essa scaturita.
La pubblicazione è frutto di una collaborazione internazionale che vede impegnati l’Ateneo di Camerino, la State University della Louisiana con la prof.ssa Lecia Vicente e l’Università Toyo di Tokyo con la prof.ssa Kozue Kashiwazaki.
Oggetto della collaborazione è l’analisi della legislazione adottata dai tre Stati per verificare in quale misura sia garantito il diritto delle popolazioni colpite da disastri a poter restare nella loro terra.
Lo studio, a carattere multidisciplinare, prende in considerazione le politiche legislative riguardanti sostegni e aiuti per la rivitalizzazione economica, la rapidità della ricostruzione, il mantenimento di servizi necessari. Il tema del diritto a restare nelle proprie terre di origine è declinato avendo riguardo alle popolazioni colpite da disastri naturali (terremoti, inondazioni ecc.) che per la loro violenza e imprevedibilità possono costringere in via emergenziale intere popolazioni a spostarsi dai luoghi di origine.
La tematica, di rilevante significato per le aree interne marchigiane colpite dal sisma del 2016, è stata, peraltro, oggetto di un recentissimo finanziamento ottenuto dal team UNICAM grazie ai Fondi Strutturali e di Investimento Europei erogati dalla Regione Marche e verrà, pertanto, ulteriormente indagata in un quadro progettuale attento alle esigenze e alle peculiarità dell’entroterra marchigiano con l’interlocuzione preziosa degli enti locali impegnati nel difficile cammino della ricostruzione.
È stata riaperta la strada che collega il quartiere di San Paolo a Camerino e località Le Calvie. Torna dunque percorribile in entrambi i sensi di marcia una delle vie di comunicazione più trafficate della città, a seguito di un importante intervento intorno ai 150mila euro. La strada, infatti, è stata danneggiata nei mesi scorsi a causa del maltempo che ha provocato la frana di una parte della carreggiata, costringendo a cambiare la viabilità, ridotta a senso unico senza la possibilità di poter installare un semaforo, dal momento che la vicinanza dell’incrocio non consente quel tipo di soluzione.
"Lo smottamento è avvenuto perché le acque di dilavamento delle Sae sovrastanti sono state convogliate sul fosso di guardia vicino alla strada – ha spiegato Marco Fanelli, assessore ai lavori pubblici di Camerino - In pratica, quando sono state costruite le Sae, sono state fatte confluire lì le acque dell'intera zona vicina, ma non c’erano le condizioni per contenere la portata d'acqua che si crea quando ci sono piogge abbondanti, come è avvenuto. Il maltempo ha influito, ma il problema principale era un altro. È stata, infatti, erosa la parte sottostante la carreggiata che quindi è franata rendendo necessario un intervento molto più importante rispetto a quanto si potesse pensare inizialmente". Dopo vari sopralluoghi da parte della Protezione civile a fine ottobre, è stato consegnato il progetto e sono quindi iniziati i lavori che si sono conclusi nei giorni scorsi.
(Foto di archivio)
È operativo l'ufficio speciale per la ricostruzione a Camerino. La nuova sede distaccata ha iniziato a lavorare oggi a palazzo Battibocca. Vedrà impegnate 13 unità.
Il sindaco Sandro Sborgia ha fatto visita al personale portando i migliori auguri per un buono e proficuo lavoro.
La nuova sede di Camerino nasce dall'intesa e dalla collaborazione tra la regione Marche, l'Amministrazione comunale e l'Università di Camerino che si sono adoperate per portare nella città ducale quello che è uno degli apparati fondamentali della ricostruzione.
"Siamo contenti di poter iniziare l'anno con questa bella novità – ha detto il sindaco Sandro Sborgia -. Avere a Camerino la sede distaccata dell’USR significa dare un impulso fondamentale all’avvio del processo di ricostruzione. Un grazie davvero sincero va sempre al Magnifico Rettore Claudio Pettinari per il supporto sicuro e costante che offre alla città”.
“Per la Regione Marche la ricostruzione è una priorità assoluta - ha sottolineato l'assessore regionale alla Ricostruzione Guido Castelli - e la sede distaccata di Camerino darà ulteriori input operativi cercando di recuperare il tempo perso, affrontare le lungaggini burocratiche e i ritardi finora accumulati. Occorre un cambio di passo per la ricostruzione post-sisma e i nostri sforzi saranno concentrati con alto senso di responsabilità con tutta la filiera istituzionale pur di dare rapide ed esaustive risposte ai nostri cittadini ancora fuori casa”.
Incremento della videosorveglianza in diversi comuni del Maceratese.
La sicurezza urbana integrata prende vita nel 2017 allo scopo di incrementare il controllo del territorio attraverso l’ottimale utilizzo di dotazioni e risorse umane.
Per i progetti presentati nell’anno 2020 sono risultati beneficiari dei contributi i Comuni di Caldarola, Camerino, Castelsantangelo Sul Nera, Civitanova Marche, Fiastra, Montecassiano, Penna San Giovanni, Porto Recanati, Serrapetrona, Treia e Urbisaglia.
Questi i Comuni che a seguito dell'approvazione della graduatoria definitiva da parte del Ministero dell'Interno otterranno infatti i finanziamenti statali, per un importo complessivo di € 231.896,85, per la realizzazione di impianti di videosorveglianza.
"Un importante risultato - ha commentato il Prefetto Flavio Ferdani - che assicurerà ai Sindaci dei Comuni le opportunità preventive e repressive dei sistemi di videosorveglianza; infatti le potenzialità offerte dagli apparati tecnologici consentiranno di far fronte ai fenomeni di delinquenza diffusa e predatoria, contribuendo ad incrementare la sicurezza percepita oltre che quella reale in particolari zone".
La realizzazione di tali progetti, frutto di un percorso avviato con la preventiva sottoscrizione di un patto tra il Prefetto ed i Sindaci dei Comuni, consentirà agli enti beneficiari dei finanziamenti di assicurare più elevati standard di vivibilità e un maggiore decoro della città grazie ad appositi sistemi di videosorveglianza installati nelle zone più esposte a fenomeni delittuosi.
Non poteva mancare anche quest’anno la Festa del Torrone a Camerino e così, viste le disposizioni imposte dall’emergenza sanitaria, la festa diventa in streaming, mercoledì 6 gennaio 2020 dalle ore 17,30 in diretta sulla pagina Facebook Camerino Meraviglia. La città ducale non rinuncia al tradizionale appuntamento in cui sarà presentata l’importante novità della De.co, che sarà assegnata proprio al torrone quale garanzia di qualità e specialità del territorio.
Ospiti all’Auditorium Benedetto XIII anche l’Accademia della cucina italiana oltre alla musica dei Filarmonici Camerti e, naturalmente, alla Befana. L’Epifania chiuderà le feste e il cartellone natalizio nel quale l’Amministrazione ha voluto regalare eventi diventati ormai tradizione per la città di Camerino: “Diciamo che l’intento di quest’anno, viste le restrizioni – spiega l’assessore Giovanna Sartori - è stato proprio quello di non far rinunciare la cittadinanza agli appuntamenti che sono entrati un po’ nella tradizione delle nostre feste natalizie. Così, non potendo uscire, attraverso i computer e gli eventi in streaming siamo riusciti a sentirci comunque un po’ più vicini”.
Il professore di Unicam Gianni Sagratini responsabile del corso di Scienze gastronomiche e il dottor Piergiorgio Angelini, accademico della cucina italiana, approfondiranno curiosità e spunti su quello che è un dolce apprezzato soprattutto sotto le feste natalizie, ma che è realizzato tutto l’anno in diverse parti d’Italia.
(nella foto un momento della Festa del Torrone dello scorso anno)
Nell'ultimo Consiglio comunale dell'anno a Camerino è stato approvato il Programma Straordinario della Ricostruzione con otto voti favorevoli e quattro contrari. Assente per ragioni di salute l'assessore ai Lavori Pubblici Marco Fanelli.
Un passo fondamentale per la ricostruzione della città ducale, come ha tenuto a sottolineare anche il sindaco Sandro Sborgia. Dopo l'illustrazione da parte dei consiglieri incaricati alla Ricostruzione Anna Ortenzi e Luca Marassi, un lungo dibattito ha animato il consiglio comunale prima del voto finale. Anche il commissario straordinario alla ricostruzione Giovanni Legnini ha portato il suo saluto al Consiglio Comunale di Camerino. "Finalmente la città ha un documento e un'idea su come sarà la ricostruzione - ha affermato Luca Marassi - si tratta di un programma, per cui potrà essere cambiato, integrato, ridiscusso. Abbiamo cercato fin da subito di coinvolgere tutta la cittadinanza. C'è stato un grande impegno e un grande lavoro nonostante abbiamo attraversato un anno non semplice come quello che stiamo chiudendo, a causa dell'emergenza sanitaria. Siamo convinti che il PSR darà un nuovo slancio alla ricostruzione nonché speranza a tutti noi che vogliamo di tornare il prima possibile a rivivere la nostra bella città. Il mio augurio per il futuro è che si riesca a collaborare ancora di più, lavorando sodo e lasciando da parte inutili strumentalizzazioni. Noi siamo sempre a disposizione e aperti a considerare ogni proposta o suggerimento che ci aiuti a far rinascere la nostra amata città, lo ribadisco anche in questa occasione".
Approvata all'unanimità la De-co (Denominazione comunale d’origine) che sarà, con tutta probabilità, utilizzata per la prima volta per il torrone di Camerino. Si tratta di un riconoscimento comunale che viene attribuito dall’amministrazione e che dimostra l’origine locale di un prodotto, ne racconta la storia, ne disciplina la realizzazione e gli ingredienti sia verso i produttori che verso i consumatori. Sarà uno valido strumento per fare promozione territoriale e per dare un’identità riconosciuta ai tanti prodotti tipici della tradizione locale camerte.
Arriveranno domani, all’aeroporto di Falconara Marittima, 8.775 vaccini Covid-19 destinati al personale della sanità pubblica, privata e delle Rsa marchigiane.
Lo anticipa l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini. All’Inrca e all’Azienda ospedaliera di Torrette di Ancona sono destinati 975 vaccini; 1.950 andranno a Fossombrone per gli ospedali di Urbino e Marche Nord; 975 a Camerino; 975 a Civitanova Marche; 975 a San Benedetto del Tronto; 975 a Fermo e 1.950 per Jesi, Fabriano, Senigallia. “La campagna vaccinale sta procedendo secondo la tempistica concordata al livello europeo e nazionale.
"Garantiremo, gradualmente, ai marchigiani la possibilità di avvalersi di questo prezioso aiuto per sconfiggere la pandemia”, ha commentato Saltamartini. L’assessore ha poi ricordato che “attualmente i posti in terapia intensiva, dedicati ai malati Covid-19, sono stati incrementati da 124 a 216, consentendoci di disporne con una percentuale inferiore alla soglia di allerta del 30 per cento”. Intanto si sta predisponendo il piano per la prosecuzione dello screening di massa: oggi si è svolta la conferenza di area vasta per iniziare a Fano e comuni limitrofi.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha conferito, motu proprio, trentasei onorificenze al Merito della Repubblica Italiana a cittadine e cittadini che si sono distinti per atti di eroismo, per l'impegno nella solidarietà, nel volontariato, per l'attività in favore dell'inclusione sociale, nella cooperazione internazionale, nella promozione della cultura, della legalità e del diritto alla salute. Più della metà, 21 su 36, sono donne e la più giovane ha 18 anni.
Tra loro una marchigiana, la camerte Nazzarena Barboni, 51 anni (Camerino - MC), Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana: "Per la sua generosa dedizione al supporto ai piccoli pazienti oncologici e alle loro famiglie" Dopo la morte del figlio, affetto da neuroblastoma, avendo conosciuto la condizione dei bambini malati oncologici e la loro vita "rinchiusi" in un ospedale, nel 2007 ha fondato, con l'aiuto dell'ex marito Andrea, l'Associazione Raffaello Onlus per "creare uno spazio di vita normale" per i piccoli pazienti, ricoverati nel Centro di Oncoematologia Pediatrica dell'Ospedale Salesi di Ancona, per aiutare loro e le loro famiglie a dimenticare la malattia per qualche ora.Le attività sono pianificate in accordo con i sanitari ed il responsabile del Reparto del Centro di Oncoematologia dell'Ospedale Salesi.
Alle attività nel reparto si sono aggiunte due "case Raffaello", punti di appoggio gratuiti per le famiglie dei bambini ricoverati. Ha scritto Nazzarena: "è proprio dal dolore della perdita, dal dolore di quella che sembra una sconfitta irreparabile che è nata la voglia di usare la mia energia per i bimbi, per dargli la possibilità di sorridere, di divertirsi anche tra quelle mura strette".
Ecco l'elenco e le motivazioni dei nuovi insigniti dal Capo dello Stato. Chiara Amirante, 54 anni (Roma), Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana: "Per il suo straordinario contributo al recupero delle marginalità e fragilità sociali e al contrasto alle dipendenze".
Dominiziana Avanzini, romana di nascita ma triestina di adozione, 48 anni, nel 2000, coinvolta da una amica, si avvicina all'Avo (Associazione volontari ospedalieri) e nel marzo 2009 viene eletta presidente della rappresentanza dell'Avo triestina, una delle prime associazioni di questo genere in Italia. Oggi conta più di 150 soci e volontari che, dopo un periodo di formazione teorica e pratica, prestano assistenza ai degenti, soprattutto nelle ore dei pasti, nei reparti dell'Ospedale Maggiore e di Cattinara, contribuendo a «umanizzare» l'ambiente ospedaliero.
Carolina Benetti, 89 anni, di San Giovanni Lupatoto, in provincia di Verona, nel 1983 perde il primogenito in un incidente stradale. Per lei e per il marito Carlo, a preoccupazione del futuro del secondogenito Stefano, disabile a causa di una sofferenza neonatale. Nel 1984, Carlo fonda, insieme ad altre famiglie con figli 'specialì, una associazione in cui anche Carolina sarà molto attiva. Venti anni dopo si impegnano in un nuovo percorso associativo come fondatori di 'Amici del Tesorò Onlus dedicandosi, anche in ragione dell'avanzare dell'età, al tema del 'dopo di noì. Nutrono il sogno di poter realizzare una casa famiglia che possa accogliere in un clima familiare il loro Stefano ed altri ragazzi. Dopo la morte del marito, al quale è rimasta legata in matrimonio per 57 anni, nel 2014, Carolina porta avanti questa missione e due anni dopo, impegnando i risparmi di una vita, dona all'Associazione una villetta a San Giovanni Lupatoto, la 'Casa di Carlò, per Stefano e altri giovani con disabilità. Un luogo dove promuovere una cultura dell'integrazione e che rappresenta un'occasione di incontro e conoscenza della diversità, un laboratorio in cui sviluppare potenzialità inespresse e progetti, un punto di socializzazione tra le persone disabili e la comunità.
Rachid Berradi, nato a Meknes, in Marocco, ma palermitano di adozione (da quando aveva 10 anni), oggi quarantacinquenne, è stato campione europeo nei 10.000 metri e finalista alle Olimpiadi di Sydney. Ha fatto della sua passione e professione uno strumento di inclusione sociale a favore dei ragazzi e delle famiglie residenti in aree disagiate e a forte rischio emarginazione sociale, dove lo sport assume il significato di «riscatto e legalità», come lui stesso afferma. Così nel 2009 ha aperto la società sportiva Atletica Berradi 091, successivamente l'Atletico Zen, squadra di calcio da lui stesso allenata, composta da ragazzi provenienti dal quartiere omonimo, con cui ha partecipato nel 2019 al primo Memorial Calcio a 5 'Paolo Borsellinò, organizzato negli impianti sportivi situati nei pressi del luogo della strage. Con l'obiettivo di creare una rete di legalità sul territorio, Rachid ha poi organizzato stage di atletica coinvolgendo le Forze dell'Ordine che hanno partecipato in borghese come allenatori per poi rivelare la loro professione ai ragazzi solo alla fine, quando si era già instaurato un rapporto di fiducia. Coinvolge nei vari progetti sportivi solidali, campioni olimpici, allenatori e calciatori professionisti.
Nicoletta Cosentino, 49 anni, palermitana, vittima di violenza domestica, dopo un percorso di recupero intrapreso nel centro antiviolenza Le Donne Onlus di Palermo, e con il sostegno del Centro Astalli e dell'Associazione Pellegrino della Terra, riesce a superare una storia personale di abusi e a ricostruire la propria vita. Frequenta uno stage formativo presso un laboratorio di produzione alimentare che la porterà a ricostruire e riscoprire sé stessa e anche la sua passione per la cucina. Da qui l'idea di avviare un'attività imprenditoriale: grazie anche al supporto della rete Di. Re. (Donne in rete contro la violenza) ottiene la copertura per un finanziamento da Banca Etica e crea «Le Cuoche Combattenti», un laboratorio artigianale di conserve e prodotti da forno. Con questa iniziativa mette a disposizione delle altre donne il suo difficile trascorso ma soprattutto la sua esperienza di riscatto e lancia un messaggio di incoraggiamento e di speranza per quante ancora non riescono a fuggire da una vita di violenze. Nel suo laboratorio coinvolge otto donne sottratte alla violenza, non solo fisica, ma anche psicologica e familiare; offre loro stage formativi e lavoro come presupposto per riacquistare libertà, dignità e indipendenza economica e riprendere così il controllo delle proprie vite. Il suo motto è «mai più paura, mai più in silenzio, non siamo vittime, ma combattenti».
«Come tanti altri a Scampia, non ho scelto la strada della camorra e neppure quella della fuga. Ne ho scelto una terza: quella di restare, di resistere ed esistere». Ciro Corona, 40 anni, lo racconta nel suo libro «(R)esistere a Scampia», edito nel 2019. Laureato in filosofia, dal 1998 lavora come operatore sociale nel ruolo di educatore di strada e di comunità. Socio fondatore, nel 2008, dell'associazione (R)esistenza anticamorra (di cui è presidente) e, nel 2012, della Cooperativa sociale (R)esistenza (di cui è legale rappresentante). «(R)esistenza -spiega- ha sempre avuto una idea di sociale differente, un sociale non assistenziale ma responsabile. Pensiamo che sia dal basso che si producano gli anticorpi per contrastare malapolitica e camorra. Mostrando alla gente nuovi modelli di sviluppo e generando una possibilità di scelta. Quella possibilità di scelta che per tanti anni è mancata. È solo vivendo il territorio che si fa antimafia». Attraverso l'associazione gestisce anche il Fondo rustico Amato Lamberti, il primo bene agricolo confiscato di Napoli sul quale vengono ora prodotti vino, miele, confetture e birra artigianale secondo la logica dell'agricoltura sociale (in particolare, ad esempio, con percorsi lavorativi individualizzati per detenuti). Punto di riferimento per quanti resistono alla criminalità organizzata, ha creato uno sportello anti-camorra ed è coordinatore del polo socio-culturale intitolato a Gelsomina Verde, giovane ventiduenne vittima della camorra.
Angela Buanne, 54 anni, di Napoli, perde la figlia Livia Barbato poco più che ventenne nel luglio 2015, per le ferite riportate in un incidente stradale causato dal fidanzato, che in stato di ebrezza, guida contromano per diversi chilometri. Nello stesso incidente perde la vita anche il conducente dell'auto proveniente dal senso giusto di marcia. Una vicenda raccontata nel libro «Viaggio al centro della notte» del giornalista Luca Maurelli che affronta più in generale la piaga delle stragi del sabato sera, dell'alcolismo giovanile e degli sballi facili. Grazie al sostegno della Fondazione Ania (Associazione nazionale imprese assicuratrici) e della fondazione Exodus di don Antonio Mazzi, Angela, accompagnata da Luca Maurelli, gira le scuole per incontrare gli studenti e sensibilizzarli sul tema della sicurezza stradale.
Laura Bruno, 91 anni, di Crotone, ma volontaria Vincenziana presso una Parrocchia della borgata romana di Ottavia, nel 1995 fonda il Centro odontoiatrico «Solidarietà Vincenziana», che interviene sui problemi odontoiatrici con un duplice obiettivo: curare un problema sanitario e migliorare l'aspetto della persona, passaggio spesso fondamentale per recuperare la dignità e per l'accettazione da parte della 'società civilè di soggetti che vivono in condizione di povertà e trascuratezza. In sintesi «cura della persona come elemento di integrazione sociale». Nel centro prestano attività volontaria 48 persone tra odontoiatri, odontotecnici, assistenti alla poltrona e 22 addetti all'accoglienza e alla segreteria. Ogni anno il Centro assiste circa 800 pazienti e vengono erogate circa 2.500 prestazioni sanitarie completamente gratuite: dalle sedute di igiene dentale alla chirurgia orale. Inoltre, a fronte di un minimo rimborso spese, è possibile effettuare la riabilitazione protesica degli adulti e l'ortodonzia per i bambini.
Alma Broccoli, 92 anni, di Dormelletto, in provincia di Novara, in pensione da trenta anni, ha deciso di dedicarsi al volontariato ed è la centralinista della Croce Rossa di Arona. Coordina i soccorsi dei volontari rispondendo alle chiamate. Nel 2019 ha anche donato un mezzo, una Fiat Panda, alla stessa associazione.
Valentina Bonanno, 30 anni, di Palermo, sin da bambina ha vissuto tra Italia e Kenya, dove insieme alla madre ha fondato l'associazione Maharagwe Fauzia Onlus che presiede. Un'idea nata dopo la morte nel 2008, per setticemia conseguente al parto, di Fauzia, giovane ragazza keniota, a cui Valentina era molto legata. La finalità dell'associazione è infatti quella di sviluppare una rete sicura di supporto alla gravidanza, parto e puerperio attraverso la formazione di ostetriche e personale qualificato. In un contesto caratterizzato da elevata mortalità durante il parto, diventa infatti essenziale garantire ad ogni mamma la possibilità di partorire seguendo le proprie tradizioni e culture ma in assoluta sicurezza. Inoltre, qualora la madre sia affetta da malattie trasmissibili come l'Hiv, per limitare la possibilità di contagio al neonato, l'associazione si impegna a garantire un parto cesareo e nutrimento alternativo rispetto all'allattamento al seno. Ad oggi l'associazione si avvale di una squadra di ostetriche tradizionali, sparse sul territorio, a cui offre strumenti e formazione, contatti e appoggio. È anche impegnata in attività di assistenza presso la clinica di Mambrui.
Don Luigi D'Errico, 58 anni, referente del settore disabili e catechesi dell'Ufficio catechistico della diocesi di Roma, dal 2007 parroco nella Chiesa dei Santi Martiri dell'Uganda nel quartiere Ardeatino, dove da tempo è stata avviata un'esperienza di catechesi per e con le persone disabili. Non solo. Occorre ricordare anche l'istituzione delle case famiglia «Rifugio per Agar», dedicata a donne e bambini vittime di maltrattamenti, e «Casa Betlemme», per accogliere famiglie senza fissa dimora, in collaborazione con altre parrocchie. La parrocchia di don Luigi inoltre, anche attraverso il coinvolgimento dei parrocchiani, offre servizi di distribuzione di pasti caldi ai senza tetto, doposcuola per bambini in difficoltà, un centro di ascolto, assistenza domiciliare per gli anziani, aiuti alimentari.
Aldo Andrea Di Cristofaro, 77 anni, originario di Bagnaturo di Pratola, in provincia di L'Aquila, presidente (per il terzo mandato consecutivo) dell'associazione Valle Peligna di Toronto. Da sempre impegnato in iniziative di solidarietà verso gli italiani che vivono in Canada così come in progetti di beneficenza e solidarietà verso la sua terra di origine. Nel 2009, in occasione del terremoto a L'Aquila, ha donato un prefabbricato per gli incontri di socializzazione delle persone anziane, borse di studio agli studenti rimasti orfani, un parco giochi per i bambini. È stato, inoltre, protagonista di una importante raccolta di finanziamenti a supporto della popolazione locale nel caso del più recente sisma di Amatrice. Nel 2019 ha ricevuto il riconoscimento di «Eroe civico» dal Consiglio comunale di Vaughan, cittadina canadese a pochi chilometri da Toronto, per il suo contributo di solidarietà.
Vittoria Ferdinandi, 34 anni, di Perugia, è la direttrice del ristorante (e centro polifunzionale) «Numero Zero»: aperto nel capoluogo umbro nel novembre 2019, impiega un gruppo di ragazzi e ragazze (pari al 50% del personale) che soffrono di disturbi mentali di diversa entità e che si alternano tra cucina, sala e bancone. L'iniziativa è nata per cercare di costruire un luogo di possibilità concreta per il reinserimento sia sociale sia lavorativo dei malati psichiatrici, per i quali il lavoro non esiste o, se esiste, si concretizza in mansioni decentrate rispetto alla socialità e alla comunità (in archivi, magazzini, etc). Insieme ai ragazzi indossano il grembiule anche operatori e psicologi dell'associazione RealMente, che ha ideato il progetto in collaborazione con la Fondazione La città del Sole-Onlus che ha preso in locazione lo spazio nel centro storico di Perugia. «Numero Zero» ha aperto dopo un lavoro di restauro e adeguamento realizzato anche grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e della Brunello Cucinelli S.p.a..
Anna Fiscale, 32 anni, di Verona, crea nel 2013 la cooperativa sociale Quid Onlus che presiede. Ragione sociale: riciclare stoffe in eccesso, provenienti da rimanenze di grandi marchi, dando lavoro a donne svantaggiate e in generale persone con fragilità. Il principio base è trasformare «le vulnerabilità in valore aggiunto». Grazie ai brand partner che forniscono le eccedenze, dai laboratori escono collezioni di alta qualità e a prezzi democratici. Impiega circa 100 lavoratori di molte nazionalità (per l'80% donne provenienti da categorie socialmente svantaggiate). Distribuisce le proprie collezioni in un centinaio di negozi multibrand, online e in alcuni negozi Quid. «L'impresa sociale -spiega l'amministratore delegato e cofondatore Ludovico Mantoan- non è un'esibizione di carità, ma la conferma che anteporre la persona al profitto oggi può generare un valore nuovo». La cooperativa è presente, con laboratori sartoriali, anche nel carcere di Montorio con un programma per i detenuti nel loro reinserimento. Nel 2014 ha vinto il premio europeo «Innovazione sociale» e nel 2018 il «Best Wwworkers 2018» quale impresa italiana che meglio ha saputo declinare il made in Italy alle nuove tecnologie. A causa della pandemia Covid19, Quid a marzo 2020 è costretta chiudere i punti vendita, ma collaborando con altre cooperative sparse su tutta la penisola riconverte la produzione, creando prototipi di mascherina protettiva riutilizzabile in tessuto anti-microbico e anti-goccia. Nasce così Co-ver, mascherina protettiva riutilizzabile certificata da filiera interamente Made-in-Italy.
Cinzia Grassi, 62 anni, di Roma, medico chirurgo, specialista in pediatria. Dal 1988 al 2018 dirigente medico della Polizia di Stato, impegnata nel contrasto all'abuso, al maltrattamento e alla pornografia a danno dell'infanzia. Nel 2006, in memoria del figlio, fonda la Onlus «Edoardo con noi» impegnata in attività di ricerca e di sensibilizzazione. In particolare, l'associazione raccoglie fondi da destinare alla ricerca scientifica per il diabete giovanile insulino-dipendente, promuove manifestazioni ed eventi sportivi dedicati agli atleti affetti da tale patologia, fa opera di sensibilizzazione nelle scuole e in altri luoghi di aggregazione giovanile per la conoscenza della stessa patologia al fine di contrastare la percezione di diversità che avvertono i giovani malati. L'associazione svolge attività divulgativa anche attraverso la realizzazione di cortometraggi e di spettacoli teatrali. Tra i corti, «Questa è la mia bici» (di Enzo Musmeci Greco) ha vinto, nel 2019, il Premio miglior opera in concorso al Festival nazionale dello sport integrato del cinema d'inclusione di Courmayeur ed è stato finalista al Festival tulipani di seta nera per Rai cinema channel nonché tra i 5 finalisti del Festival «Nastri d'argento» nella sezione «Corti, società, solidarietà». Nel 2019 è stata autrice e curatrice di «Suicidio e Law Enforcement», un volume che, nato dalla collaborazione tra il ministero dell'Interno e l'Università La Sapienza di Roma (Facoltà di Medicina e Psicologia), offre una rassegna delle principali linee di ricerca sul fenomeno del suicidio nelle Forze armate e di Polizia e sulla sua prevenzione.
Danilo Galli, 40 anni, quando una fermata allunga la vita. Romano, autista dell'Atac da 11 anni, nel settembre del 2020 sta effettuando la corsa quando vede una donna a cavalcioni sul parapetto del viadotto di via delle Valli, a Roma, che minaccia di gettarsi nel vuoto. Ferma l'autobus senza esitazioni, attraversa la strada e tira la donna via dalla ringhiera. Nel frattempo arrivavano in suo soccorso altri due colleghi e insieme chiamano il 118 e le Forze dell'Ordine.
Elisabetta Iannelli, romana, all'età di 24 anni (oggi ne ha 52) le viene riscontrato un cancro, ma, dopo il primo periodo, mette a disposizione le sue risorse per aiutare i malati come lei a convivere con la malattia senza rinunciare a una vita sociale e lavorativa. Il suo motto diventa «Il cancro ha cambiato la mia vita, io cambierò la mia vita con il cancro». A 33 anni diventa vicepresidente dell'Associazione italiana malati di cancro, parenti e amici (Aimac). Dal 2004 è segretario generale della Federazione italiana delle Associazioni di volontariato in oncologia (Favo). È inoltre componente del Comitato scientifico dell'Osservatorio permanente sulla condizione assistenziale dei malati oncologici e di vari organismi internazionali in ambito internazionale, fino a partecipare all'Assemblea generale delle Nazioni unite nel settembre 2011 come rappresentante della Favo, unica organizzazione di volontariato italiana ed europea a partecipare al vertice Onu sulle malattie non trasmissibili. Destinataria di numerosi premi e riconoscimenti, autrice di numerose pubblicazioni, il suo impegno è volto ad individuare e praticare azioni concrete finalizzate alla tutela dei diritti dei malati di cancro, affinché sia garantito il pieno ritorno alla vita sotto ogni aspetto: familiare, lavorativo, sociale, economico, previdenziale, assicurativo e riabilitativo. Si è battuta per i diritti dei malati di cancro: per la preservazione della fertilità dei giovani malati, per il diritto all'adozione dopo il cancro, per ottenere mutui e finanziamenti.
Sara Longhi, 38 anni, e Alfonso Marrazzo, 36 anni, di Bologna, entrambi non udenti, nel 2012, aprono il «Senza nome» caffè, un bar dove possano interagire i sordi con gli udenti, contribuendo a facilitare l'integrazione e il confronto e allo stesso tempo promuovere la lingua dei segni italiana. Situato nel centro di Bologna, è oggi considerato un riferimento per molti sordi di tutta Italia. A servire la clientela sono dei ragazzi sordi. Per l'ordinazione l'udente può utilizzare il linguaggio dei segni (in questo caso ha diritto ad uno sconto); bigliettini prestampati posti in bacheca (su «l'angolo del cocciuto»); scrivere su foglietti o ricorrere ai gesti più comuni. In sostanza non sono i non udenti a doversi sforzare per farsi capire, ma sono gli udenti a dover provare a utilizzare nuove forme di comunicazione per entrare in contatto con baristi e camerieri. Sulle pareti è attaccato un cartellone che propone il menù tradotto nella Lis e a chi non riesce proprio ad ordinare utilizzando il linguaggio dei segni, sono i ragazzi al bancone che cercano di insegnare qual è il gesto giusto da fare per poter avere il piatto o la bevanda preferiti. Il locale è frequentato da molti udenti anche per le sue numerose iniziative culturali: da laboratori di arte a mostre, proiezioni, testimonianze.
Don Tarcisio Moreschi, 73 anni, originario della diocesi di Brescia, appena ordinato (a Malonno, nel 1975), parte come Fidei Donum per l'Africa dove opera da 36 anni. Dal 1993, dopo il Burundi e l'ex Zaire (attuale Repubblica del Congo), è in Tanzania. In tutti questi anni realizza chiese, orfanotrofi, scuole, un ospedale, un centro per bambini disabili e un servizio di assistenza sanitaria per madri sole affette da Hiv/Aids. Fausta Pina, maestra di infanzia in pensione, è in Africa come volontaria da 15 anni e insieme a Don Tarcisio è l'anima di Tumaini (che in lingua swahili significa «speranza»), un villaggio per bambini orfani che fondano nel 2002. Oggi il centro ospita circa 100 bambini, di cui alcuni sieropositivi, e si occupa della loro istruzione primaria e secondaria.
Egidio Marchese, 52 anni, nato in Calabria, nei primi anni Novanta si trasferisce in Valle d'Aosta per lavoro e nel gennaio del 1997 è vittima di un incidente stradale che lo costringe su una sedia a rotelle. Si avvicina così all'Avp (Associazione valdostana paraplegici), di cui oggi è rappresentante legale, che lo introduce nel mondo dello sport per diversamente abili. Così con il curling per disabili partecipa alle Paralimpiadi di Torino nel 2006 e a quelle di Vancouver nel 2010. Attualmente è anche presidente della Disval asd, società sportiva valdostana per persone con disabilità, gestita interamente da disabili, nata con l'obiettivo di raccogliere e diffondere le informazioni sulla disabilità e migliorarne le condizioni di vita nei diversi settori: dall'inserimento lavorativo, all'assistenza ospedaliera e sanitaria. La stessa associazione, con il sostegno dell'Inail, della Regione Valle d'Aosta e di Technogym, ha aperto la prima palestra inclusiva: attrezzata con macchinari a doppio uso, che si possono adattare anche alle persone con disabilità. Si tratta dell'unico centro in Italia che permette ad atleti disabili e normodotati di allenarsi insieme. La Disval organizza anche iniziative di avvicinamento allo sport per gli infortunati sul lavoro.
Immacolata (Titina) Petrosino, 73 anni, e Ugo Martino, 73 anni, di Isernia, nel 2007, dopo l'incontro con Padre Leòn Sirabahenda, fondano l'Associazione 'Oltre la vità Onlus in nome del figlio Francesco, giovane vittima nel disastro ferroviario di Roccasecca del 2005. A determinare la scelta i racconti del sacerdote sulla sofferenza delle popolazioni del Burundi dopo i conflitti etnici. «Venne spontaneo -racconta Ugo- unire il nostro dolore per Francesco con quello della gente del Burundi». L'associazione finanzia progetti in favore della popolazione di Makamba in Burundi dove, grazie alle donazioni di tante persone, è stato possibile costruire una scuola, un orfanotrofio, un centro per disabili, un piccolo ospedale e un dispensario. Prioritario per l'Associazione il rispetto degli usi e delle tradizioni del luogo, senza tentare di modificarle.
Valeria Parrini, 65 anni, di Piombino, in provincia di Livorno, giornalista del 'Tirrenò, moglie del padre di Ruggero Toffolutti, un operaio morto sul lavoro nel 1998 all'età di 30 anni nell'acciaieria Magona di Piombino, oggi Arcelor Mittal. Nello stesso anno fonda l'Associazione nazionale per la sicurezza sul lavoro 'Ruggero Toffoluttì di cui è presidente onoraria e anima da più di 20 anni. Si batte instancabilmente perché tragedie come quella che ha colpito la sua famiglia non accadano più.
Enrico Parisi, 28 anni, di Corigliano-Rossano, in provincia di Cosenza. Dopo la Laurea in economia aziendale e management alla Bocconi e l'esperienza in Brasile con la Camera di commercio di Rio de Janeiro nel settore vitivinicolo, nel 2016 torna in Calabria a lavorare nell'azienda di famiglia che produce olio biologico «Dop Bruzio Colline ioniche presilane» da tre generazioni. All'interno dell'azienda crea «+ che olio coltiviamo cultura», una sezione che, nell'ambito della responsabilità di impresa, mira alla realizzazione di progetti di sostenibilità sociale, economica ed ambientale. Inaugura, in collaborazione con la cooperativa «I figli della luna» , il primo orto sociale di Corigliano Rossano, con il motto «crescere insieme per crescere meglio»: piante di pomodori e peperoni vengono utilizzate come strumento di «pedagogia agricola». In un'ottica di economia circolare, la cooperativa si finanzia con la vendita frutti prodotti. Dal 2017 al 2019 Parisi è stato il delegato provinciale di Giovani impresa Coldiretti Cosenza.
Padre Salvatore Morittu, 74 anni, di Sassari, da sempre impegnato nella lotta contro le tossicodipendenze e l'emarginazione sociale, nel 1980 fondato a Cagliari la Comunità San Mauro, prima comunità terapeutica residenziale per tossicodipendenti in Sardegna e il Centro di Accoglienza San Mauro per preparare i giovani al programma residenziale e allo stesso tempo per fare prevenzione sul territorio. Segue negli anni l'apertura di altri centri e dal 1985 comincia ad accogliere in comunità i giovani sieropositivi all'Hiv e i malati di Aids che, a partire dal 1998, verranno ospitati nella Casa famiglia Sant'Antonio abate, unica struttura socio-residenziale nell'isola che accoglie persone affette da Hiv e patologie correlate. È socio fondatore della Società italiana tossicodipendenze che raccoglie a livello nazionale i più celebri ricercatori in ambito medico-farmacologico-sociale.
Michela Piccione, 35 anni, di Sava, in provincia di Taranto, madre di due figli, fino ad oggi non ha mai avuto un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Ha svolto vari lavori prima di arrivare al ruolo di centralinista in un call center a Taranto. Resasi conto da subito delle condizioni lavorative cui lei e suoi colleghi sono sottoposti, sfruttati per un compenso irrisorio, convince altre 20 colleghe a denunciare alla Slc Cgil tutte le irregolarità riscontrate e in seguito alla denuncia la struttura viene chiusa. «Questa storia -racconta- mi ha rafforzato e mi ha dato la consapevolezza che, se tutti alziamo la testa, forse le cose cambiano. La vergogna non può essere la nostra ma di chi ci sfrutta». Al momento è impiegata in un call center regolare con un contratto a progetto.
Serena Piccolo, 18 anni, di Pomigliano d'Arco, in provincia di Napoli, la più giovane dei premiati. Affetta da una rara malattia (aplasia midollare), da gennaio di quest'anno, su iniziativa della famiglia e con il sostegno dell'Avis di Sant'Anastasia e dell'Associazione Admo, si susseguono diversi appelli via social per trovare un donatore esterno compatibile. A giugno, ricoverata presso l'ospedale Bambin Gesù di Roma in attesa del trapianto, Serena lascia l'ospedale per sostenere l'esame di maturità in presenza presso il Liceo «Vittorio Imbriani» di Pomigliano d'Arco (che frequentava prima dell'insorgere della patologia) e ottiene 100/100. Avrebbe potuto svolgere l'esame a distanza, dall'ospedale, così come consigliato dai medici e dai docenti, ma vuole fortemente affrontarlo nella scuola. «Serena -commenta il padre- ha voluto la soddisfazione di confrontarsi, mettersi in gioco, avere paura e gioire come una qualsiasi ragazza di 18 anni». In agosto giunge la notizia che è stato trovato un donatore grazie al registro europeo, un ragazzo tedesco di 25 anni e il 21 dello stesso mese viene effettuato il trapianto.
Enrico Pieri, 86 anni, di Sant'Anna di Stazzema, superstite e testimone dell'eccidio: aveva dieci anni il 12 agosto del '44 quando, nascosto sotto la scala vide morire per mano nazista i genitori, due sorelle, nonni, zii e cugini. È presidente dell'associazione «Martiri di Sant'Anna di Stazzema» e ha donato all'associazione la sua casa di infanzia, la stessa in cui fu sterminata la famiglia, per favorire incontri e dare spazio alle delegazioni di studenti e ricercatori che si recano a Sant'Anna per informarsi e approfondire la conoscenza storica. E proprio ai più giovani Enrico non si stanca di raccontare di quella strage, mettendoli in guardia da ideologie e nazionalismi. «Viviamo da 76 anni in una condizione di pace e benessere -sottolinea- grazie a tutte le persone che hanno pagato per la guerra. Non dobbiamo perdere la memoria, la dobbiamo tenere viva». Emigrato in Svizzera, dove ha vissuto per 32 anni, è stato militante attivo nell'organizzazione «Colonia libera italiana». Per il suo impegno ha ricevuto nel 2011 il premio di cittadino europeo dell'anno dal Parlamento europeo.
Christian Plotegher, 45 anni, di Rovereto, in provincia di Trento. Titolare di Barber Factory 1975, dopo l'incontro con Tommaso, un bambino autistico di 2 anni, e sua madre, Barbara, decide di prevedere «l'ora della quiete» : un tempo dedicato a tagliare i capelli ai bambini autistici in un ambiente sereno e confortevole, poco rumoroso e non affollato, che li metta al riparo da fonti di stress e quindi rischi di crisi. Più di recente ha anche deciso di farsi promotore di un nuovo progetto e recarsi a tagliare i capelli direttamente nelle strutture che si occupano di autismo o a domicilio.
Fabiano Popia, 77 anni, di Valsinni, in provincia di Matera. Nel 1995 perde la figlia Rosella, vittima di un incidente stradale, e con la moglie Elvira, nel rispetto delle sue volontà, decidono di donare gli organi, facendo di Rosella il primo donatore multiorgano della Regione Basilicata: salva ben 7 persone. Fabiano non si ferma al dolore: decide di impegnarsi come volontario per divulgare il messaggio della donazione e del trapianto organi. Nel 1996 fonda il primo gruppo comunale Aido della Basilicata, dedicato alla figlia e nel 2000 diventa presidente della sezione provinciale Aido di Matera. Da quel 1996 Fabiano svolge un intenso lavoro di informazione e sensibilizzazione presso la popolazione lucana e grazie alla sua instancabile costanza, nasceranno, in vari Comuni della Basilicata, nuovi gruppi Aido. Ha pubblicato un libro «Il dono degli organi in Basilicata» in cui ha raccolto testimonianze di autorità locali, esponenti di ospedali, autorità ecclesiastiche e di amici, in ricordo di Rosella e del suo grande ed infinito dono della vita.
Giovannella Porzio, 24 anni, torinese. Affetta dalla malattia rara Charcot-Marie-Tooth che l'ha costretta alla carrozzina dall'età di 10 anni, è vice campionessa italiana ed europea di danza paralimpica. Da sempre innamorata della danza, dopo il liceo ha potuto realizzare la sua passione grazie all'Associazione «Ballo Anch'io» di Torino dove pratica la danza in carrozzina. Fa parte del Gruppo Performer, che è quello più avanzato, composto sia da persone in carrozzina sia da ballerine in piedi. Propongono spettacoli ed esibizioni in teatri e manifestazioni in tutta Italia e partecipano ai campionati della Federazione danza sportiva. Il suo sogno è quello di fondare una scuola di danza e diventare insegnante di danza inclusiva. «Con la danza -spiega- si può dimostrare quanto possa essere semplice e concreta l'inclusione e la collaborazione tra realtà diverse, dove la differenza e la disabilità non sono impedimento ma diventano uno strumento artistico». È testimone per l'Associazione Progetto Mitofusina 2 Onlus e Telethon.
Sono stati numerosi gli aggiornamenti forniti nelle ultime 24 ore dalle amministrazioni comunali in merito all'evoluzione del contagio da coronavirus in provincia di Macerata.
Continua il sali-scendi di contagi a Tolentino. Secondo quanto comunicato dal sindaco Giuseppe Pezzanesi, infatti, sono ad oggi 89 i casi positivi (otto più dell'ultimo aggiornamento) e 47 le persone che si trovano in isolamento domiciliare (sette meno dell'ultimo aggiornamento). Contagi in lieve rialzo anche nel comune di Macerata dove sono 242 i cittadini che hanno contratto il virus, a fronte dei 239 di Natale.
A Camerino, l'ultimo dato diffuso riporta la presenza di 31 cittadini positivi (sei in più dell'ultimo aggiornamento datato 24 dicembre) e 24 persone in isolamento fiduciario.
Di poco superiore all'ultimo "bollettino" il numero dei positivi a Porto Recanati: 64 i contagiati, 133 le persone in isolamento preventivo. "Continua la diffusione del virus in ambito famigliare - ha sottolineato il sindaco Roberto Mozzicafreddo -. Laddove c'è un contagiato, nel giro di qualche giorno si scoprono positivi anche altri membri dello stesso nucleo. Vi preghiamo, ancora una volta, di prestare la massima attenzione e la massima prudenza nei contatti interpersonali. Consideriamo tutti come se tutti fossero positivi. Rimandiamo a tempi migliori baci ed abbracci".
All'Istituto Sassarelli di Fermo salgono a 14 i casi positivi tra gli ospiti della casa di riposo di Monte San Giusto. "Sono stati nuovamente effettuati i tamponi - ha sottolineato il sindaco Andrea Gentili - e sono risultati positivi altri tre ospiti provenienti dalla nostra casa di riposo, che si vanno ad aggiungere agli undici già comunicati in precedenza. Al momento due pazienti sono sintomatici con febbre".
Contagi stabili, invece, a San Ginesio dove si contano 5 casi positivi al Covid e 6 persone in isolamento fiduciario, mentre si segnala un nuovo incremento di contagi a Montecassiano: 74 positivi rispetto ai 64 del 23 dicembre, 79 soggetti in isolamento domiciliare rispetto ai 74 dell'ultimo report.
A Cingoli situazione stazionaria: il numero di positivi resta stabile (24), così come quello delle persone in quarantena (33). Stesso dicasi anche per il Comune di Petriolo, dove vi sono sei contagiati e tre persone in isolamento.
Dati in miglioramento, invece, a Loro Piceno dove i positivi sono oggi 8 (-3 rispetto all'ultima comunicazione), con una sola persona in isolamento fiduciario a breve termine.
Ultimo Consiglio comunale dell’anno a Camerino, dove domani alle 18 si svolgerà la seduta convocata in videoconferenza nel rispetto delle norme imposte dall’emergenza sanitaria.
Sarà trasmesso in diretta streaming sul canale Youtube del Comune di Camerino. Al centro dell’ordine del giorno ci sarà l’approvazione del Programma straordinario per la ricostruzione, presentato al tavolo per la ricostruzione e al commissario Giovanni Legnini nelle scorse settimane e successivamente condiviso con la cittadinanza, nonché alla conferenza dei Capigruppo. Anche il Commissario Legnini, invitato dall’Amministrazione, parteciperà al Consiglio. “In un anno non semplice come quello che ci stiamo lasciando alle spalle – commenta il sindaco Sandro Sborgia – abbiamo continuato a lavorare sulla ricostruzione riuscendo così a consegnare alla città il documento fondamentale affinchè possano essere avviati i lavori. Parliamo della città con la zona rossa più grande di tutto il cratere, dunque abbiamo lavorato senza sosta, nonostante le difficoltà e un’altra emergenza, quella sanitaria, che ci ha visto tutti coinvolti. Il PSR rappresenta un passo importantissimo per Camerino, che deve vederci tutti uniti e speriamo trovi la condivisione di tutti. È passato troppo tempo, purtroppo, e la situazione chiede di agire; questo è ciò che si aspettano i cittadini da noi: di avere un piano, fare delle scelte, metterle in atto. Chiudere l’anno con l’approvazione delle perimetrazioni, il completamento di tutti gli aggregati e i consorzi, quella del PSR, l’aggiudicazione dell’appalto per la redazione dei piani attuativi significa davvero dare una nuova svolta per il nuovo anno”.
Tra i punto all’ordine del giorno anche l’approvazione del regolamento per la tutela e la valorizzazione delle attività agroalimentari e tradizionali locali istituendo la DE.C.O. (Denominazione comunale d’origine) per il torrone di Camerino, riconoscimento comunale che viene attribuito quindi dall’amministrazione comunale, dimostra l’origine locale del prodotto, ne racconta e fissa la sua composizione e ne garantisce gli ingredienti ai produttori del territorio e ai consumatori.
Si è svolta nella giornata di ieri, in videoconferenza presso la Prefettura di Macerata una riunione del Comitato provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica, presieduta dal Prefetto Flavio Ferdani e alla quale hanno partecipato i vertici delle Forze dell’Ordine, i Sindaci dei Comuni di Camerino e Macerata ed il Presidente della Provincia Antonio Pettinari.
Durante l’incontro sono state esaminate le problematiche relative ai furti verificatisi nella “zona rossa” del comune di Camerino. Un fenomeno che sta incidendo negativamente sul piano della sicurezza della cittadinanza camerte già provata dai danni verificatisi a seguito dei noti eventi sismici che hanno coinvolto il Comune.
Si è trattato di un momento di confronto reciproco finalizzato a condividere gli aspetti della sicurezza pubblica nonché a confermare la prosecuzione del proficuo rapporto di collaborazione e supporto nella gestione della stessa. Ciò anche al fine di dare una risposta alle istanze di maggiore controllo e sicurezza dei cittadini preoccupati da tali fenomeni delittuosi.
E’ stata quindi concordata una intensificazione della vigilanza del territorio nonché una rimodulazione dei servizi di prevenzione e contrasto ai fenomeni predatori da parte delle Forze dell’ordine, dell’Esercito e della Polizia Locale che saranno pianificati dettagliatamente in sede di tavolo tecnico la cui convocazione sarà a cura del Questore.
In merito all’attività legata alla ricostruzione, anche alla luce di quanto già avviato a Macerata, è stata condivisa con il Sindaco di Camerino la volontà di procedere ad una ulteriore estensione della buona pratica del badge di cantiere per le ditte che operano sul territorio camerte.
Ciò al fine di garantire un controllo sull'applicazione delle norme sanitarie anti-Covid nei luoghi di lavoro, e sulla regolarità contrattuale, contributiva e retributiva della manodopera attraverso il monitoraggio garantito dalle banche dati delle Casse Edili che gestiscono i dati delle presenze nei cantieri.
Tutto questo per affermare come l'azione di ricostruzione, debba avvenire secondo canoni di legalità e trasparenza, in coerenza con il progetto per il monitoraggio dei flussi di manodopera nei lavori di ricostruzione istituito presso questa Prefettura.
Quasi 800 voti per il disegno della giovane Elena Pascucci di Camerino. Una bella favola di Natale quella per la piccola Elena di 9 anni, che ha partecipato al concorso “#IOSCELGO racconta con un elaborato testuale e grafico un aspetto del nostro territorio e diventa il protagonista del portale turismo della provincia di Macerata”, promosso dall’aggregazione di Comuni e Unioni montane della provincia di Macerata nell’ambito del progetto “CST Macerata Condivide” per favorire la conoscenza dei dati esposti in formato aperto sul portale della Provincia e per valorizzare il patrimonio informativo presente nel portale Macerata Turismo.
Elena, che frequenta la classe IV A del plesso “Salvo d’Acquisto” dell’Istituto comprensivo Ugo Betti di Camerino, sostenuta dalle insegnanti Maria Laura Moreni e Lorella Pigotti, ha partecipato alla sezione rivolta alle classi 3°, 4° e 5° delle scuole elementari del territorio provinciale.
Lo scopo del concorso era di rendere concreto e visibile il progetto CST Macerata Condivide e di promuovere il territorio provinciale, mettendone in evidenza gli aspetti naturalistici, culturali, artistici ed enogastronomici.
Ai partecipanti era richiesto di produrre un elaborato, composto da testo e immagini, che valorizzasse le caratteristiche del soggetto prescelto.
“C’era una volta, vicino alla città di Camerino, un castello che si chiamava Rocca Varano in cui abitavano il Duca Giovanni, la Duchessa Elena e i loro tre figli Cesare, Guglielmo e Ginevra.”
Inizia così il racconto di Elena intitolato “Quella volta a Rocca Varano” e accompagnato da un vivace disegno in cui uno dei monumenti più antichi e suggestivi di Camerino ritorna a vivere in tutto il suo splendore e con gli abitanti più prestigiosi: i Da Varano.
Dal 10 al 17 dicembre 2020 il disegno e la storia di Elena sono stati messi online e il popolo del web si è scatenato: il suo lavoro ha accumulato tanti voti (quasi 800) ed è risultato il più votato. Grande soddisfazione per la piccola artista che sarà premiata dagli organizzatori all’inizio del nuovo anno.
Di seguito il testo integrale del racconto scritto da Elena Pascucci:
"QUELLA VOLTA A ROCCA VARANO"
C’era una volta, vicino alla città di Camerino, un castello che si chiamava Rocca Varano in cui abitavano il Duca Giovanni, la Duchessa Elena e i loro tre figli Cesare, Guglielmo e Ginevra.
Un giorno, quando i due figli maschi avevano finito la lezione di tiro con l’arco e Ginevra aveva terminato di studiare con la mamma, i tre bambini decisero di andare a giocare nel parco del castello.
Mentre si divertivano insieme, arrivò una strega con un gufo che li voleva catturare e portare via. I bambini, allora, chiesero aiuto al Duca e alla Duchessa ma essi non risposero perché stavano dormendo. Per fortuna arrivò un arciere di nome Giulio che salvò i tre bambini; la strega si arrabbiò molto e se ne andò a casa sua ma promise che sarebbe tornata alla Rocca.
A notte fonda la strega ritornò e, visto che non era riuscita a catturare i bambini, decise di rubare dal castello un arco e una spada molto antichi. Quando il Duca Giovanni si svegliò si accorse che dal castello mancava qualcosa e chiese ai figli se avevano preso loro l’arco e la spada ma essi risposero di no perché sapevano che una volta era venuta una strega e quindi pensarono che fosse stata lei.
La strega si aggirava ancora nella Rocca, il Duca se ne accorse, chiamò le guardie che riuscirono a catturarla e a metterla in prigione.
Quella sera tutta la famiglia Varano organizzò un banchetto pieno di cose da mangiare per festeggiare la cattura della strega. I bambini però mangiarono poco perché dovevano andare a dormire presto.
Ieri mattina a Camerino è arrivato Babbo Natale. Per i bambini delle scuole materna ed elementari c’è stata una bella sorpresa nell’ultimo giorno prima delle vacanze natalizie. Babbo Natale ha, infatti, bussato alla porta insieme al sindaco Sandro Sborgia, all'assessore Giovanna Sartori e alla vice sindaco Lucia Jajani, ha consegnato tanti dolcissimi pensierini. Con il suo carico di doni, la barba bianca e il tradizionale vestito rosso, la persona più attesa del Natale ha salutato i bambini augurando a tutti buone feste.
L'Amministrazione comunale, a nome di tutta la città, ha pensato di donare un momento di gioia e spensieratezza ai più piccoli che in questi mesi hanno affrontato i tanti cambiamenti, adeguandosi sempre con grande dolcezza e sensibilità.
Insieme alla collaborazione della Pro Loco, dunque, la mattinata è stata ravvivata dalla visita a sorpresa.
Ci sono dei bei gesti che scaldano il cuore, soprattutto in questo inconsueto periodo storico che stiamo vivendo.
E questa volta un plauso va al cittadino di Sefro Marco Massei e alla sua compagna Elena che hanno trovato il portafoglio di un signore di Camerino e tempestivamente lo hanno rintracciato per informarlo del recupero.
Il camerte è andato alla trattoria Palmina di Sefro, che Marco gestisce insieme ai genitori, e si è visto restituire il portafogli con tutto il contenuto.
Un episodio che arriva proprio alla Vigilia di Natale e oltre a denotare profondo senso civico, porta anche una raggio di luce capace di illuminare con la speranza un momento troppo spesso caratterizzato da notizie negative.
Importante riconoscimento per il progetto di ricerca che sta conducendo il prof. Michele Bellesi, docente Unicam della Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria, volto alla valutazione dell’uso del sonno e dei sogni come strumento per studiare lo stato di salute mentale.
Il Prof. Michele Bellesi e il dott. Giulio Bernardi, giovane ricercatore della Scuola IMT Alti Studi di Lucca, hanno infatti ottenuto un finanziamento da trentatremila euro da parte della portoghese BIAL Foundation nell’ambito dei grant donati ogni due anni ai progetti di ricerca più meritevoli nel campo della psicologia e della parapsicologia.
“Il successo ottenuto – sottolinea il prof. Bellesi –sarà di beneficio al nostro progetto, che ha lo scopo di creare una banca Italiana dei sogni, un archivio digitale dei resoconti dei sogni. In collaborazione con la prof.ssa Emanuela Merelli della sezione di Informatica della Scuola di Scienze e Tecnologie di Unicam, anche lei coinvolta nel progetto finanziato in qualità di collaboratrice alla ricerca, stiamo infatti sviluppando un’APP per telefoni cellulari chiamata Sogniario (nome derivato dalla sintesi di sogni e diario) per registrare e catalogare i sogni e prendere nota della qualità del sonno”.
Sogniario permetterà al team di ricercatori di costruire un archivio di dati riguardanti i sogni e il sonno che non ha precedenti sul territorio italiano. Grazie poi a innovative tecniche di analisi della neuro-linguistica computazionale applicate a grandi masse di dati, quali sono i Big Data, il gruppo coordinato dal prof. Bellesi proverà ad estrapolare fattori predittivi dello stato di salute cognitivo e ed emotivo della popolazione di riferimento partendo dall'esame del contenuto dei sogni e dalla qualità soggettiva del sonno.
Il finanziamento ottenuto andrà a coprire le spese di avvio del progetto di ricerca, tra strumentazione, risorse umane e creazione di una piattaforma virtuale in cui saranno depositati i sogni e le relative analisi.
“L'obiettivo – conclude il prof. Bellesi – è quello di creare uno strumento semplice e automatizzato che possa aiutare a conoscere lo stato di salute mentale di intere popolazioni e che potrebbe essere utilizzato, ad esempio, per valutare l’impatto di eventi catastrofici come un sisma o l’attuale pandemia sulla salute mentale della popolazione colpita”.
La vice sindaco Lucia Jajani e il consigliere comunale Riccardo Pennesi insieme alla Protezione civile di Camerino hanno iniziato la consegna nelle Sae dei panettoni e pandori che sono stati donati grazie a un'iniziativa di Doriano Corbelli insieme ad altri cittadini di Gatteo a Mare in Romagna, Maurizio Orlandi e il signor Montevecchi.
Per queste feste, quello che è noto come il “postino dei terremotati", ha pensato a un gesto di vicinanza per coloro che abitano nelle soluzioni abitative d'emergenza. Così proprio per dare seguito a questa iniziativa l'Amministrazione comunale ha deciso di consegnare personalmente i panettoni.
Dopo il sisma del centro Italia Corbelli ha raccolto beni di prima necessità, container, regalato un’auto alla polizia locale, un cavallo ad un bimbo che lo aveva perso sotto le macerie e tanto altro.
"Quest’anno più degli altri, a causa dell'emergenza sanitaria - ha detto la vice sindaco Lucia Jajani - ci sono anziani soli, che non possono ricongiungersi ai familiari. L’idea di questo dono “di cuore”, così come definito da Damiano Corbelli, ci è sembrata un bel pensiero. Per questo ringraziamo Damiano e tutti coloro che hanno contribuito alla raccolta fondi con cui sono stati donati i panettoni. Ed è il minimo che fossimo noi a portarli agli abitanti delle Sae, approfittando così anche per portare un augurio per queste feste, sempre rispettando le distanze imposte dalla situazione del momento".
“Quando parliamo di un’opera pubblica dovremmo considerare un fatto che spesso passa in secondo piano: che intorno alla realizzazione di una strada, un ponte, una ferrovia, un ospedale o un edificio scolastico, si genera un valore che va ben oltre il progetto e la relativa costruzione, e riguarda lo sviluppo socio-economico che quella stessa opera è in grado di generare nel medio-lungo periodo per chi vive e lavora in quello specifico territorio”.
Esprime soddisfazione Francesco Baldelli, Assessore regionale alle Infrastrutture, Viabilità, Governo del Territorio, Lavori Pubblici, Politiche per la Montagna e le Aree Interne, nell’annunciare il co-finanziamento della Regione per il nuovo “Unicam Student Center”, un’opera a servizio del Campus Universitario Unicam di Camerino.
“E’ un piacere doppio – sottolinea Baldelli – perché coinvolge in un unico intervento due deleghe fondamentali dell’Assessorato, quella dei Lavori Pubblici e quella delle Aree Interne. A tutto ciò aggiungo anche il particolare impatto che il Campus avrà anche per il rilancio di una delle zone più colpite dal sisma del 2016”.
La costruzione, il cui costo è stimato intorno ai 10milioni di euro, di cui 3 a carico alla Regione Marche, 2 della Protezione Civile, 1 di Bankitalia e il restante con Fondi assegnati dal Miur, è prevista all’interno del Campus Universitario Unicam, il più importante fulcro della vita universitaria della cittadina maceratese, posto a circa 1 km a nord rispetto al centro, in un’area non distante dai Poli didattici delle Scuole di Scienze e Farmacia.
Il nuovo Unicam Student Center, inserito all’interno del Piano Particolareggiato PP6 di iniziativa pubblica e localizzato entro il perimetro territoriale definito dal PRG vigente, prevede l’ampliamento del Campus con 140 posti letto per gli studenti e la realizzazione di uffici, sale riunioni, auditorium, interno ed esterno, un’aula da 80 posti, una piccola biblioteca, una zona-studio ed altri servizi annessi.
Con questo progetto – si legge nella Delibera regionale - si vuole anche dar vita ad un luogo-simbolo attraverso cui gli studenti si sentano rappresentati e partecipi di una comunità, un luogo che agisca come cuore pulsante del campus e rifletta la cultura universitaria camerte, che sia altresì luogo di aggregazione e conoscenza, che fornisca spazi per servizi di supporto all’intero bacino di utenti del campus e dell’università in generale, un hub che unisce e crea identità, aprendo possibilità inaspettate di incontri e collaborazioni”.
“Con la sottoscrizione della convenzione – conclude Baldelli - la Regione Marche si impegna al co-finanziamento dell’opera e a gestire, insieme alle altre Amministrazioni aderenti, la realizzazione dell’intervento all’interno del campus universitario di una città che dev’essere un punto di riferimento per una comunità, quella dell’Alto maceratese, resa ancor più fragile dal ‘combinato’ drammatico di sisma e pandemia”.
L’Università di Camerino si aggiudica un importante progetto di ricerca Life Integrato Imagine. L’iniziativa scientifica, in continuità con un precedente progetto realizzato da Unicam, Sun Life, contribuirà alla ottimale gestione del patrimonio naturalistico e paesaggistico della Regione Umbria, da definirsi in stretta relazione con le comunità locali. Naturalmente, gli esiti e metodologie potranno essere replicati in altri contesti.
Il progetto è stato finanziato nell’ambito del programma "LIFE 2020: per l'ambiente e l'azione per il clima", ottenendo il riconoscimento dalla Commissione Europea, essendo risultato uno dei pochi progetti integrati finanziati nel 2020 in Europa (10 in tutto).
L'ammontare delle risorse stanziate per è pari a 15,6 milioni di euro, ed il progetto avrà una durata di 7 anni. Il progetto è definito “integrato” proprio perché le azioni che verranno realizzate mobilitano - al fine del conseguimento degli stessi obiettivi di conservazione attiva - ulteriori fondi per altri 26,1 milioni di euro.
Il partenariato è costituito da Regione Umbria, Università di Camerino, con un team interdisciplinare di ricercatori coordinati dal prof. Massimo Sargolini, docente della Scuola di Architettura e Design, Università di Perugia, Università dell'Aquila e Università di Sassari. Ulteriori partner sono: Comunità Ambiente, Hyla, Parco Nazionale dei Monti Sibillini e AFR.
Imagine Umbria si propone di sviluppare un sistema di gestione integrata delle risorse naturali, in grado di promuovere lo sviluppo sostenibile regionale, favorendo al contempo la conservazione e il mantenimento del patrimonio di biodiversità.
I 102 siti che compongono la Rete Natura 2000 in Umbria, rappresentano circa il 16% del territorio regionale, pari ad una superficie complessiva di circa 140.000 ettari. Essi ospitano non solo esemplari di flora, fauna e vegetazione protetti a livello nazionale e comunitario, ma garantiscono anche il funzionamento di una serie di servizi ecosistemici, da cui dipendono la salute dell'ambiente e il benessere delle popolazioni. Imagine Umbria, quindi, rappresenta una grande opportunità per valorizzare la Rete Natura 2000 e offrire interessanti prospettive a tutti gli operatori e stakeholders del territorio, invitati a coniugare sviluppo economico e conservazione della biodiversità.
“Le attività di cui l’Università di Camerino è responsabile – sottolinea il prof. Sargolini – riguardano il miglioramento della pianificazione strategica e attuativa relativa alla Rete Natura 2000, la valorizzazione delle reti verdi nei contesti peri-urbani, il supporto scientifico nella costituzione di una “Crater Community” per uno sviluppo sostenibile dei territori colpiti dalla crisi sismica del 2016 e di un “Landscape Agreement for Biodiversity”, per promuovere la valorizzazione e la qualità paesaggistica nei contesti urbani e peri-urbani al fine di contribuire all’innalzamento della qualità della vita delle comunità.
Il Progetto si inserisce nel quadro della Strategia Nazionale per la Biodiversità (SNB) approvata in sede di Conferenza Stato-Regioni e rappresenta un’occasione di sperimentazione sul territorio delle politiche e dei programmi esplicitati in atti nazionali e internazionali e agli obiettivi strategici della futura programmazione dei fondi europei per la transizione verso la sostenibilità ed un’economia verde.