La società calcistica APD di Caldarola è stata ospite, la scorsa settimana, del Comune di Urgnano (BG) su invito di tre famiglie, originarie proprio di Caldarola, che da diversi anni hanno trovato accoglienza, lavoro e famiglia in questa comunità di circa 10.000 abitanti.
Angelucci, Saltalamacchia e Gratani, ognuno con una storia diversa, ognuno lontano da Caldarola da decenni ma ognuno legato affettivamente al paese di origine tanto da aver organizzato diverse manifestazioni con l'unico fine di far sentire l'affetto di tutta la comunità al comune natìo.
Uno spettacolo musicale, la vendita di torte, una lotteria, un progetto di supporto psicologico e un mini torneo di calcio con le squadre del settore giovanile allo scopo di raccogliere fondi da donare a Caldarola.
E proprio il primo maggio la giornata clou delle varie manifestazione, dove una delegazione di Caldarola è stata ospitata da Maria Luisa Angelucci, custode degli impianti sportivi di Urgnano, per raccontare gli eventi che hanno segnato il comune dell'entroterra maceratese ma soprattutto per ringraziare di tanto affetto e riconoscimento. Si è svolto un torneo tra le squadre dei “pulcini” del circondario e dell'Isola di Malta, comunità da diversi anni gemellata con Urgnano.
Al termine le autorità presenti, tra queste anche la campionessa di Sci Lara Magoni recentemente nominata Presidente Regionale del Coni e già nota al territorio maceratese per aver organizzato una corposa raccolta fondi in favore di Tolentino, hanno illustrato ai presenti le finalità degli eventi organizzati e permesso ai caldarolesi di presentarsi e spiegare i progetti che ancora sono operativi grazie al buon cuore delle persone.
Ne è scaturito uno scambio di doni e la promessa di organizzare in breve un incontro di calcio amichevole tra le squadre dei giovanissimi atleti. Otre ai soldi raccolti durante le diverse iniziative la società sportiva di Urgnano ha anche donato ai “colleghi” di Caldarola una muta da calcio completa con la scritta “Urgnano ama Caldarola”.
Il Presidente dell’Associazione Calcistica Caldarolese ringrazia la città di Urgnano per l’ammirevole opera di sostegno ricevuta e si rende disponibile a futuri gemellaggi.
Il recente sisma ha creato problemi e situazioni drammatiche, sia in ambito privato che pubblico. Tra le realtà più colpite, le scuole hanno pagato un prezzo elevato: oltre ai disagi logistici, con intere scolaresche spostate in aule di fortuna, spesso gli istituti scolastici hanno visto azzerato il proprio patrimonio culturale rappresentato da intere biblioteche andate perdute.
In quest’ottica si inserisce la lodevole iniziativa messa in atto dalla prestigiosa collana per ragazzi “Il battello a vapore” edita da Piemme, che attraverso Alberto Cola, autore tolentinate della stessa casa editrice, ha deciso di donare decine di libri per cominciare, con un piccolo passo, a ricostituire quel patrimonio fondamentale. La scuola scelta è stata l’istituto De Magistris di Caldarola e giovedì 27 aprile Alberto Cola ha personalmente consegnato i libri a una scolaresca festante e partecipativa per la quale, con un bel po’ di storie da leggere, l’estate sarà un po’ più piena di avventure e fantasia.
Sono partiti da San Severino Marche, dove faranno ritorno il primo maggio dopo aver percorso a piedi un anello di 65 chilometri, i camminatori dell’iniziativa “In cammino per Camerino” messisi in strada per far sentire tutta la propria vicinanza e la propria solidarietà alla popolazione e alle imprese colpite dal terremoto.
Dopo una breve presentazione dell’iniziativa, ospitata all’interno del cortile del chiostro di San Domenico, la manifestazione ha ufficialmente preso il via con la prima tappa da San Severino a Camporotondo di Fiastrone passando per Serrapetrona. Domenica passaggio successivo fino a Camerino, passando per Caldarola, e poi lunedì 1 maggio rientro attraverso un suggestivo percorso, scelto con la collaborazione del Cai settempedano, fra boschi e gole del territorio.
“Siamo paesi colpiti soprattutto moralmente – ha detto il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, portando il proprio saluto e tenendo a battesimo l’iniziativa, per aggiungere subito dopo - Dobbiamo andare avanti e lottare per ricostruire. Abbiamo bisogno di uscire, cambiare aria e ritrovarci. Ripartiamo da San Severino con il vostro aiuto e con l’aiuto di tutti”.
Alla presentazione della camminata, ideata da Francesca Pucci con il patrocinio dei Comuni di San Severino, Camerino, Serrapetrona, Camporotondo di Fiastrone e dell’Università degli Studi di Camerino e la collaborazione dell’associazione “Io non crollo”, ha preso parte anche l’assessore comunale allo Sport, Paolo Paoloni.
“A passo lento si abita un paesaggio e sono le cose più semplici a diventare le più importanti - ha spiegato Francesca Pucci, ideatrice dell’evento, alla vigilia della partenza –
Dalla similitudine tra la metafora del cammino e la vita di chi è ripartito da zero nasce l’idea di questa iniziativa”.
L’evento è assolutamente gratuito e chiunque lo vorrà potrà aggregarsi in questi tre giorni di cammino ma anche contribuire attraverso l’acquisto dei prodotti dell’enogastronomia locale in vendita nei locali presenti lungo tutto il percorso.
''La ricostruzione non c'è, e non ci sono neanche i presupposti perché ci sia in futuro, se le premesse continueranno a essere queste''. E' quanto 13 sindaci del maceratese scrivono in una mail inviata al premier Paolo Gentiloni. L'hanno firmata i sindaci di Camerino, Castelsantangelo sul Nera, Ussita, Bolognola, Camporotondo, Caldarola, Castelraimondo, Esanatoglia, Fiastra, Fiuminata, Pieve Torina, San Severino, Serravalle del Chienti.
Nella lettera i sindaci affermano che ''la questione riveste carattere di particolare urgenza. Si confida - dicono - in un tempestivo riscontro, necessario per un corretto e rispettoso rapporto tra le istituzioni''. Oltre ai ritardi e a quelle che definiscono ''inefficienze'' nella gestione dell'emergenza, i primi cittadini mettono l'accento sui servizi che ancora mancano, le macerie che restano dove stanno. Spiega all'ANSA il sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci: il territorio sta morendo. Non siamo più disposti ad accettare contentini o mediazioni''.
''Pensavamo di averla perduta per sempre, invece la statua del Cristo Morto l'abbiamo ritrovata intatta sotto le macerie della Chiesa di San Gregorio, e ieri sera abbiamo potuto fare la processione del Venerdì Santo, che qui è molto sentita. C'erano un migliaio di persone, come se il Cristo ci avesse detto 'io ci sto, fatela sta' processione'''. Così il sindaco di Caldarola Luca Giuseppetti, orgoglioso di aver salvato una delle celebrazioni tradizionali della Pasqua nel paese terremotato.
''La messa di Pasqua di domani mattina - spiega - dovremo purtroppo farla nella tensostruttura 'Piemonte', sperando che non piova. Lunedì di Pasquetta invece faremo la processione della Madonna del Monte, nel giorno della festa, con il Gonfalone del Comune e tutto il resto. Ma nella 'Caldarola 2', la zona industriale, visto che il centro storico è ancora tutto zona rossa, è previsto anche il mercatino''.
(Si ringraziano per la foto Mario Staffolani e Radio C1)
Il terremoto ha portato distruzione e ''disgregato e diviso intere comunità: per questo è ancora più necessario impegnare le energie che ci vengono dall'insegnamento della Resistenza e dell'antifascismo nella costruzione di una concreta solidarietà, nella vicinanza a coloro che sono stati maggiormente colpiti e in una ricostruzione deve che sia anche sociale e culturale''. Lo afferma l'Anpi delle Marche, impegnata a organizzare le manifestazioni del 25 aprile.
L'Associazione dei partigiani invita tutti a partecipare il 23 aprile alla Marcia della Memoria Caldarola-Montalto, nel cuore del cratere, e all'assemblea con i sindaci dei Comuni terremotati. Sono stati invitati il presidente della Regione Marche e il commissario straordinario per la ricostruzione, perché, conclude l'Anpi, ''le conseguenze del terremoto non sono limitate ai soli territori colpiti ma riguardano l'insieme del contesto economico, sociale, culturale, politico ed istituzionale delle regioni appenniniche''. (Ansa)
Questa mattina, martedì 11 aprile, alle ore 12 l’associazione Namaste onore a te Onlus sarà a Caldarola per consegnare ai ragazzi dell’Istituto “De Magistris” libri e strumenti musicali in gran parte andati distrutti col sisma.
L’iniziativa è frutto di una raccolta fondi di Namaste Onlus realizzata attraverso una lotteria e un crowdfunding (sul portale www.eticarim.it) intitolato Millecolori_Lab, come la struttura che attualmente accoglie la scuola.
Alla presenza della dirigente Fabiola Scagnetti e delle autorità locali verranno consegnati strumenti musicali per un importo di 3mila euro: 20 tastiere per i ragazzi e 2 per i docenti, 5 chitarre classiche, maracas, triangoli, cimbali, e altri strumenti a percussione come proposto dal prof. Franco Tiberi, docente di musica dell’Istituto. Potranno così riprendere regolarmente i laboratori musicali di gruppo ma anche lo studio individuale dei ragazzi che hanno perso i propri strumenti.
Oltre agli strumenti saranno consegnati libri dell’Editore Rrose Sélavy di Tolentino utili per le attività integrative come laboratori di scrittura e storytelling, per un importo di 2mila euro.
Per l’associazione Namaste Onlus sarà presente il vicepresidente dott. Gabriele Burnazzi.
L'associazione Namaste Onlus (www.namaste-adozioni.org) si occupa prevalentemente di adozioni a distanza nelle zone più povere del sud dell’India (Kerala e Tamil Nadu), ma anche in Moldova. Sono circa un migliaio i bambini sostenuti a distanza, in gran parte attraverso aiuti alle famiglie o con l’accoglienza in case famiglia. L’associazione interviene anche a sostegno dello studio e della salute, nella gestione di asili, doposcuola, squadre sportive, dispensari medici, progetti di informazione igienico sanitaria, aiuto ad anziani e disabili e con progetti di formazione e sviluppo, rivolti particolarmente alle donne che abitano in comunità di particolare disagio sociale ed economico.
In Italia opera nelle scuole con iniziative di educazione alla pace e alla solidarietà e porta concrete azioni di aiuto dopo calamità (come il terremoto dell'Emilia e ora nella Marche).
La casa madre è a Bologna con sezioni a Rimini e Ferrara e presenze importanti a Modena, Imola, in Veneto.
"Questo è un ultimatum al governo: o entro una settimana incontreremo a un tavolo il governo, i capigruppo di Camera e Senato e il commissario Vasco Errani oppure bloccheremo l'Italia: basta parole, vogliamo dei fatti". E' il messaggio lanciato nel corso di un presidio davanti a Montecitorio dai comitati delle zone terremotate del centro Italia, tra cui 'Quelli che il terremoto' e 'La terra trema noi no'. Arrivati con fischietti e striscioni, dicono, dalle 4 regioni colpite in rappresentanza di 131 comuni, i portavoce del presidio lamentano scarsa concretezza nella macchina della ricostruzione: "Ci manca una casa, ci manca una prospettiva, non c'è informazione. Nulla è operativo, i decreti non sono attuativi - spiegano - manca la volontà. In sette mesi hanno portato 25 container travestiti da casette, e hanno fatto pure la sfilata. Non ci sono gli aiuti alle imprese. La scorsa settimana Gentiloni ha parlato di cose che non esistono: il miliardo l'anno nel decreto non c'è. Siamo stanchi di parole: se non otterremo risultati concreti bloccheremo il Paese".
La manifestazione (dal titolo 'La ri-scossa dei terremotati'), riferiscono i portavoce, si è svolta in contemporanea in 10 Comuni del cratere: "Tutta Italia è solidale con noi, vogliamo un cronoprogramma ufficiale - dicono ancora al microfono - Non ci dite che non ci stanno i soldi, perché per le banche i miliardi sono stati trovati in una notte. Hanno assunto 30 persone alla presidenza del Consiglio. Queste persone non meritano più rispetto, noi non vi amiamo, vi vogliamo mandare a casa, ridateci i nostri soldi". Tra le felpe di Amatrice e Accumoli e le magliette 'Daje Marche', c'erano striscioni contro la rivista Charlie Hebdo (che pubblicò una discussa vignetta sul terremoto), o 'Abbandonati da 37 mesi senza casa, lavoro e soldi'. In piazza anche dei figuranti in abiti dell'Antica Roma: "Noi - si legge nel loro cartello, abbiamo costruito il Pantheon in 330 giorni: voi in 7 mesi che avete fatto?".
I manifestanti hanno bloccato la SS 'Salaria' a Trisungo, frazione di Arquata del Tronto, dove c'erano circa 200 persone. Oltre ai terremotati del luogo e di Acquasanta Terme erano presenti delegazioni di Castelluccio, Cascia, Samugheo. Rispettate il nostro dolore e le vostre promesse", "Non molliamo", "Arquata vive", "Arquata non muore" le scritte su striscioni e cartelli. I manifestanti hanno portato un trattore, ma qualcuno ha collocato lungo la strada anche un tavolo con delle sedie. Sul luogo polizia, carabinieri e polizia municipale.
"Sono solidale con la protesta in corso in queste ore nei luoghi del cratere sismico". Lo dice all'ANSA il sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci -. Una protesta che condivido, contro un'eccessiva burocratizzazione del sistema che è alla ricerca di una procedura perfetta e, intanto, la mia terra muore". Una protesta - aggiunge - "contro la miriade di procedure per i moduli commerciali, che non possono essere evase. Contro l'enormità degli atti necessari per procedere alle demolizioni". In qualità di presidente dell'Unione Montana Marca di Camerino (Comuni di Fiastra, Serravalle del Chienti, Muccia, Pieve Torina e Camerino), Gentilucci intanto ha scritto al prefetto di Macerata Roberta Preziotti per evitare l'ulteriore spostamento degli sfollati dai camping e hotel della costa.
Intanto, proprio stamattina è iniziata la demolizione della scuola di Pieve Torina, dove si si comincia a pensare alla ricostruzione. "C'è speranza che la nuova scuola possa essere pronta per il 12 settembre, ospiterà 120 ragazzini - dice il sindaco Alessandro Gentilucci -. Intanto stiamo lavorando per il primo step della nuova sede. Abbiamo anche iniziato a ridurre la zona rossa".
"Invito i colleghi sindaci dei Comuni veramente terremotati della provincia di Macerata a restituire insieme a me le fasce tricolori al prefetto perché è impossibile pagare le ditte che hanno eseguito per le amministrazioni comunali lavori anche importanti". E' l'appello di Luca Giuseppetti, primo cittadino di Caldarola (Macerata), il cui territorio "è zona rossa al 60%, di cui il 90% pesantemente danneggiato". "Ci siamo sobbarcati i problemi dei cittadini e anche delle imprese - si sfoga con l'ANSA nel giorno della protesta dei comitati dei terremotati -. Qui ci sono delle aziende locali che hanno fatto lavori importanti per la preparazione delle aree per le casette". "Il Comune ha fatto delle anticipazioni di cassa, ma le nostre risorse sono limitate - spiega -, avremo dato sì e no il 10% delle somme dovute. Se lo Stato non interviene, queste ditte andranno 'a zampe all'aria. Finora ci sono stati soldi solo il Cas e per l'ospitalità degli sfollati".
Gli agenti della Municipale di Riccione donano cibo per gli animali delle zone terremotate„
Solidarietà anche per gli animali colpiti dal sisma. L'iniziativa, partita lo scorso febbraio, coinvolge la polizia Municipale di Riccione che aveva chiesto la collaborazione di tutti i cittadini per raccogliere cibo e altro materiale da destinare alle diverse colonie feline e cani abbandonati nel comune di Caldarola, colpito dal sisma.
Una raccolta nata dopo pochi giorni dalla conclusione della missione di supporto che aveva visto gli agenti intervenire proprio a Caldarola. Lunedì scorso, 27 marzo, gli agenti Laura, Nadir e Stefano sono tornati a Caldarola con un furgone pieno di cibo e materiale che hanno consegnato direttamente nelle mani del sindaco Giuseppetti che ha ringraziato a nome di tutta la comunità. (foto Rimini Today)
La Fondazione Carima fa ritorno “Sulle strade della Solidarietà”, che stavolta la conducono verso l’entroterra maceratese duramente colpito dai recenti eventi sismici.
Stamattina, all’Abbadia di Fiastra, ha infatti donato dieci automezzi ad altrettanti Comuni del cratere, che sono: Bolognola, Caldarola, Camerino, Matelica, Monte Cavallo, Muccia, Penna San Giovanni, Sefro, Treia e Valfornace.
“Dopo il contributo per la ripartenza di UNICAM – ha spiegato la Presidente Del Balzo – o la Fondazione Carima risponde concretamente ad un’altra esigenza ritenuta prioritaria, con un investimento significativo di circa 150.000 euro. Abbiamo deciso di riunirci qui, perché anche questo luogo tanto caro a tutti noi porta le ferite del terremoto, ma sta gradualmente tornando a vivere, dandoci la speranza nella futura ripresa dell’intera area colpita”.
Il Presidente della Provincia Pettinari ha ringraziato i Sindaci, che stanno affrontando con il coraggio e la tenacia propri di questa terra una situazione difficilissima, e la Fondazione Carima, che continua a dimostrare vicinanza e sostegno al territorio, ricordando quanto sia determinante nella fase attuale l’unità tra le istituzioni.
L’Assessore Sciapichetti ha ricordato come i Sindaci siano i primi volontari che dal 24 agosto combattono senza sosta contro gli effetti devastanti del terremoto, ribadendo poi che solo lavorando senza divisioni e polemiche sarà possibile dare un futuro alla comunità maceratese, la quale ha bisogno di essere ricostruita nei luoghi, a livello economico, ma anche di persone che si sentono smarrite perche hanno perso tutto.
La cerimonia si è conclusa con la benedizione solenne del Vescovo di Macerata, il quale ha riconosciuto alla Fondazione il merito di essersi relazionata direttamente con i Sindaci per capire cosa di semplice e concreto servisse loro.
La Fondazione Carima proseguirà quindi il percorso intrapreso destinando i fondi per il 2017 agli interventi post sisma più urgenti da realizzare, che sono oggetto di un’accurata valutazione da parte degli organi istituzionali, nella consapevolezza di costituire un punto di riferimento per la comunità locale nella fase di grave difficoltà che sta attraversando il nostro territorio.
“Sulle strade della solidarietà” è una delle principali iniziative promosse dalla Fondazione Carima in favore delle categorie sociali deboli, con l’obiettivo di supportare il periodico rinnovo del parco macchine di enti pubblici e privati non profit che prestano assistenza ai soggetti più fragili del proprio territorio di riferimento.
Il decreto-legge 9 febbraio 2017, n. 8, la cui legge di conversione è stata approvata in prima lettura alla Camera dei Deputati il 23 marzo 2017, parte con l'obiettivo di introdurre regole più snelle e aiuti per i cittadini e le imprese delle zone terremotate di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, "modificando e novellando in vari punti il decreto legge 189/2016, con l’obiettivo di semplificare e accelerare le varie fasi della ricostruzione.
Tra le novità, c'è un punto in cui si afferma "Al fine di impedire ogni attività di tipo speculativo, il decreto è stato emendato su proposta del Governo stabilendo il divieto di vendita delle case riparate con contributi pubblici prima di 2 anni dalla fine dei lavori, pena la decadenza dei contributi e l’obbligo di restituzione con relativo pagamento degli interessi. Rimane comunque possibile vendere l’immobile al coniuge, ai parenti o affini fino al quarto grado e alle persone legate da rapporti giuridicamente rilevanti".
"Questa norma" racconta l'avvocato Giorgio Di Tomassi, residente a Caldarola "laddove confermata in Senato, creerebbe enormi problemi a chi (come me) nel frattempo aveva provveduto ad acquistare una nuova prima casa, facendo affidamento sulla norma fiscale che consente di mantenere l'aliquota impositiva minima (4%) per l'acquisto, purché l'immobile precedentemente acquistato con le agevolazioni prima casa sia rivenduto entro un anno dall'acquisto della nuova abitazione che ha fruito delle stesse agevolazioni, oltre a tutte le altre penalizzazioni derivanti dal fatto di non poter acquistare come prima casa quella che, di fatto, lo è.
Nel mio caso specifico esiste anche mandato di vendita all'agenzia, conferito prima del sisma, e contratto di acquisto (appalto) della nuova casa che è attualmente in costruzione, anch'esso antecedente la data del sisma, atti entrambi stipulati per scrittura privata non autenticata né registrata.
Sarebbe doveroso, in estrema sintesi, emendare la norma evidenziata almeno nel senso di prevedere che essa non si applica in tutti i casi in cui la vendita dell'immobile riparato con contributi pubblici sia strettamente connessa all'acquisto di altra abitazione da adibire a prima casa".
Di Tomassi e la sua famiglia, dopo il 30 ottobre hanno vissuto in albergo un mese a Martinsicuro, poi a San Ginesio, quindi a Sarnano per decidere alla fine di acquistare una roulotte (a proprie spese ovviamente), dove alloggia da tre mesi, parcheggiata davanti alla sua abitazione (in condominio) danneggiata e classificata Aedes di tipo “b”. L'avvocato e la sua famiglia non percepiscono un euro di contributo autonoma sistemazione, usufruendo della mensa comunale.
"Per non perdere le agevolazioni della prima casa" conclude il legale "l'unica soluzione che ora avrei sarebbe di riparare integralmente a mie spese gli interni ed accollarmi la quota delle riparazioni esterne che il condominio andrà a fare avvalendosi del contributo, il che mi sembra estremamente penalizzante".
Non si spengono a Civitanova i i riflettori sui quei territori colpiti duramente dal sisma e che con fatica, giorno dopo giorno, sono alla ricerca di una normalità. Dopo il carnevale organizzato a Pievetorina che ha visto ben quattro pullman partire dalla costa verso l’entroterra, i mercatini dei prodotti dei Sibillini e altro ancora, ora è la volta di Caldarola. L’ appuntamento è con il buonumore. Per portare un po’ di spensieratezza, l'amministrazione comunale ha organizzato per domani, domenica 26 marzo alle ore 17, al Teatro Annibal Caro di Civitanova Alta una rappresentazione teatrale con la compagnia “Nuovo Oratorio Cristo Re” di Caldarola.
Andrà in scena “Lu Varbiere de Siviglia”, commedia dialettale in due atti con la regia di Adriano Marchi. L’ingresso è libero e il Comune -Assessorato alla Cultura - ha messo a disposizione anche un servizio navetta, anche questo gratuito, per dare la possibilità a quanti non possono muoversi autonomamente, di raggiungere la città alta. La partenza è dalle ore 16 davanti al Palazzo Comunale.
L’Università Iuav di Venezia ha consegnato nei giorni scorsi al Commissario Straordinario per la ricostruzione Vasco Errani il progetto per la scuola di Caldarola, realizzato in un solo mese.
Si tratta di una scuola antisismica e ad impatto energetico pari quasi a zero.
Il nuovo fabbricato prenderà il posto di quello distrutto dal terremoto, lungo il Viale Umberto I e sarà inaugurata in occasione dell’apertura del nuovo anno scolastico secondo il piano Sisma 2016-Le Scuole: la scuola rientra nel programma di aiuto che alcune Università italiane sono state chiamate a mettere in atto a favore dei Comuni colpiti dal terremoto.
Ricordiamo che questo progetto è stato coordinato dalla prof.ssa Fernanda De Maio dello Iuav e rappresenta la sintesi di diverse competenze: dalla progettazione architettonica, al calcolo strutturale, dal progetto impiantistico al calcolo estimativo.
Venendo alle caratteristiche della nuova scuola, la stessa si estenderà per una superficie utile lorda di 1700 mq per un costo complessivo previsto di 2.550.000 euro. Ha una struttura in acciaio e caratteristiche termiche rispondenti alla classe energetica a4 grazie all'installazione di pannelli fotovoltaici e l'utilizzazione di una centrale a biomasse. All'apparenza la scuola ricorda il precedente edificato su due piani, ma a differenza dell'altro si caratterizza per doppie altezze e ampie pareti vetrate lungo i fronti. Lo scopo di tale architettura è quello di realizzare una maggiore connessione tra il paesaggio storico e il nuovo edificio scolastico.
Lo stabile ospiterà tre sezioni della scuola dell'infanzia e cinque classi della primaria.
Messaggi di speranza e rinascita quelli trasmessi ieri nel corso della consueta Festa di San Giuseppe Artigiano, organizzata da Confartigianato Imprese Macerata presso l’Agriturismo Villa Ninetta di Caldarola.
L‘iniziativa è stata l’occasione per fare il punto sulla situazione post-sisma con una tavola rotonda in cui si è discusso delle aspettative delle imprese per il rilancio economico e sociale del territorio, alla presenza del Presidente Provinciale di Confartigianato Renzo Leonori, il Vice Presidente Provinciale Giuseppe Mazzarella, il Vice Segretario Giorgio Menichelli e il Consigliere Regionale Luca Marconi.
“Anche se la maggior preoccupazione è rivolta alla tante imprese che purtroppo sappiamo, non riusciranno a ripartire nel breve periodo – afferma il Presidente Renzo Leonori - in queste tragiche avversità, è necessario cercare di leggere prospettive di speranza e di rinascita. La situazione del nostro sistema produttivo è preoccupante, ma occorre impegnarsi per riportare progressivamente alla normalità le attività dell'artigianato, del commercio, dei servizi e del turismo in armonioso accompagnamento con quelle di ricostruzione”.
Proprio con questo spirito l’Associazione ha voluto rendere merito a quelle imprese che hanno dimostrato tenacia e caparbietà e sono riuscite con le loro forze a far ripartire la loro attività. E’ il caso del Motel Carnevali (Muccia), il cui titolare Dino Casoni ha scelto di delocalizzare l’attività proprio presso l’Agriturismo Villa Ninetta, location scelta per la Festa, della Pasticceria Arte Bianca snc di Albani Lina (Visso), della Lavanderia Di Antonio Daniela (Muccia), e di Fidoka srl (Ripe San Ginesio). Un riconoscimento speciale anche al Presidente Renzo Leonori che con la sua forza di volontà e grinta sta affrontando tutte le difficoltà conseguenti al terremoto, dai danni all’abitazione a quelli alla sua attività di carrozzeria, un esempio per tutte le piccole imprese artigiane del territorio.
Una giornata, inoltre, all’insegna della solidarietà che ha potuto contare sulla generosità degli oltre 130 partecipanti, che hanno acquistato prodotti per la casa e l’igiene personale del negozio Bolle Blu di Visso e i prodotti agroalimentari della Norcineria Altonera, Regina dei Sibillini, Azienda Agricola Angeli, Azienda Agricola Montecastello, Le Spiazzette, Il Pane di Cessapalombo e Birrificio Le Fate, dando così un piccolo aiuto alle aziende colpite dal sisma.
Un gradito ritorno quello dei volontari della Protezione Civile di Gualtieri che insieme ai colleghi di Novellara e al loro sindaco, Elena Carletti, sono tornati a Caldarola per verificare il percorso che lentamente sta portando ad un accenno di normalità e per consegnare nuove donazioni.
Una piccola nota di colore che riguarda il sindaco Carletti, il cui cognome si collega a quello di uno dei fondatori dei Nomadi, Elena è infatti la figlia di Beppe, e nel salutare i caldarolesi ha dichiarato che farà da tramite con la band per organizzare un concerto in beneficenza proprio a Caldarola.
Tra i vari beni donati in favore dei cittadini numerosi erano i giochi e fondi raccolti dall'Oratorio e dalla Parrocchia “Cristo Re” per i bambini caldarolesi in un pomeriggio animati da due mascotte d'eccezione, un Minion e Olaf, il pupazzo di neve del cartone animato Frozen. Un piacevole momento di svago allietato da diversi giovanissimi componenti della Protezione Civile di Novellara cresciuta notevolmente dopo il sisma che ha colpito l'Emilia Romagna nel 2012.
Sono stati consegnati anche altri fondi raccolti dal Cral di Reggio Emilia e dall'Azienda Bucher Hydraulic che, come già riferito anche nel mese di gennaio, ha deciso di devolvere nuovamente soldi raccolti dai dipendenti che hanno donato un ora del loro lavoro e raddoppiati dal titolare di quest'importante colosso del settore Pompe Idrauliche e affini.
Ma la sensibilità del popolo italiano si è palesata anche attraverso la visita degli amministratori di Fiumicello (UD). Alcuni assessori e insegnanti hanno incontrato gli alunni della scuola di Caldarola. Con loro hanno affrontato la triste storia del loro compaesano Giulio Regeni, brutalmente torturato e ucciso in Egitto e poi hanno consegnato le donazioni raccolte in favore della scuola.
Infine domenica si è svolto l'incontro convocato dal Sindaco Giuseppetti per fare il punto della situazione in merito alla consegna delle casette di legno, alle decisioni prese in merito alle attività commerciali e alla necessaria programmazione delle iniziative estive per mantenere viva e attiva la tradizione popolare. E' stato un momento importante di confronto con i cittadini.
Resta forte il rammarico del Sindaco Giuseppetti in merito alla decisione di smantellare la postazione dei Vigili del Fuoco. La crisi non è finita, molti sono ancora i cittadini che hanno necessità di recuperare le proprie cose nelle case inagibili e nella zona rossa purtroppo ancora molto ampia. Il primo cittadino di Caldarola auspica almeno di avere la disponibilità del personale dei vigili del fuoco 2 o 3 giorni a settimana.
Quest'oggi a Villa Ninetta di Caldarola, in occasione della Festa di San Giuseppe Artigiano, sono state premiate alcune aziende dei territori colpite dal sisma che sono riuscite, grazie alla proprie forze e alla voglia di non arrendersi, a rialzarsi e reinventarsi.
Infatti, in seguito agli eventi del terremoto che ha distrutto la struttura del Motel Carnevali di Muccia, i gestori hanno deciso di rimettersi in gioco utilizzando i locali dell'agriturismo Villa Ninetta di Caldarola per proseguire la loro attività. E ciò che rileva è la circostanza che non si siano delocalizzati fuori dal cratere, ma abbiano al contrario reinvestito in un altro comune colpito dal sisma.
Per l'occasione sono stati presenti il sindaco e i presidenti di Provincia e Regione. Per la Confartigianato sono intervenuti Menichelli Giorgio e il presidente Leonori. Presente inoltre il consigliere regionale Luca Marconi che ha posto l'accento sulla necessità di unità tra le varie associazioni di categoria per beneficiare degli incentivi per la ricostruzione.
"Abbiamo bisogno di buoni esempi e di buone notizie, altrimenti stiamo uccidendo il settore turistico che a sua volta si trascina dietro il commercio". Questo il messaggio congiunto dei presenti. Buoni esempi certo, e poca burocrazia per permettere alle attività economiche di ripartire velocamente, aggiungiamo.
Le altre aziende premiate per la loro capacità di riorganizzazione post terremoto sono: Fidoka telecomunicazioni, la pasticceria di Visso che ha già riaperto ed una lavanderia.
Dopo la benedizione del parroco don Vincenzo Finocchi è seguito un pranzo sociale di buon augurio.
“Ho un'azienda che va bene, una bella famiglia, non mi manca nulla, posso ritenermi fortunato ma quando penso ai territori terremotati e a tante famiglie che all'improvviso hanno perso tutto non posso restare indifferente. Non siete voi a dovermi ringraziare, sono io che lo faccio per le emozioni che venendo qui mi avete fatto vivere”.
Sono state queste le commosse parole dell'imprenditore parmense Roberto Ferraroni, titolare dell'omonima maglieria fondata a Parma nel 1970, durante la cerimonia di consegna dell'ultima donazione fatta in ordine di tempo, il Pedibus.
La ditta Ferraroni è una delle aziende più qualificate e all’avanguardia nel settore dell’ingrosso abbigliamento e maglieria. Il signor Ferraroni aveva già conosciuto, attraverso la Protezione Civile Emiliana, la realtà caldarolese e già aveva fatto diverse donazioni molto importanti come due moduli di grandi dimensioni da destinare alle attività ricreative, unDdigiquadro per la scuola e altro materiale.
Proprio in quell'occasione si era reso ancora una volta disponibile con il sindaco Luca Maria Giuseppetti ad effettuare una nuova donazione rivolta ai bambini. Da lì è nata l'idea del Pedibus, una struttura telonata per consentire ai bambini di spostarsi a piedi in tutta sicurezza. Il Pedibus è stato inventato dall'imprenditore Patrizio Merelli, presente alla consegna. E' un principio semplice ed ecologico, usato in molti paesi europei, può essere usato negli spostamenti da casa a scuola o alla palestra e viceversa e serve per fare movimento, socializzare, spostare i bambini su strada in tutta sicurezza e permette, soprattutto la mattina presto di svegliare la mente. Durante la cerimonia di consegna fatta direttamente ai bambini delle scuole era presente anche il dott. Ippolito La medica, urbanista e membro della “commissione città a misura di bambino” dell'Unicef. Il dottor La medica ha fatto i complimenti al sindaco per la sua sensibilità rivolta ai bambini e alle loro necessità.
Il sindaco Giuseppetti non ne fa un segreto del fatto che ogni proposta di aiuto che arriva a Caldarola viene da lui dirottata verso le nuove generazioni. Quindi avendo già visto in azione il pedibus ha pensato potesse essere una risorsa anche per i bambini di Caldarola.
E' quindi forte la riconoscenza verso questo importante ma soprattutto generoso imprenditore che tanto sta facendo per l'intera comunità di Caldarola.
Un grande ringraziamento va anche a Giovanni Ciarlantini che ha organizzato una festa solidale devolvendo l'incasso in favore del suo paese, i soldi sono stati utilizzati per acquistare i teli di copertura per la pavimentazione della ristrutturata palestra gestita dall'associazione di pallavolo AdUs Caldarola Volley. Associazione che a sua volta ha ideato l'iniziativa della vendita di T-shirt con lo slogan “Schiacciamo la paura” la cui vendita, arrivata addirittura sul parquet del Trentino Volley, ha permesso di raccogliere 6000 euro donati al Comune di Caldarola.
A tutti va dunque il più sentito ringraziamento da parte del Sindaco Giuseppetti.
La scuola primaria di Caldarola, allestita nei container per l’emergenza del recente sisma, è improvvisamente diventata un punto di riferimento per tante altre scuole con la dotazione di un’attrezzatura unica al mondo: il merellipedibus, donato generosamente dall' azienda Ferraroni Uomo Donna srl di Parma con la presenza gradita del titolare Roberto Ferraroni, che ha ringraziato i bambini della Scuola per avergli regalato un'emozione che neanche le grandi aziende possono darti,con una cerimonia a cui hanno partecipato bambini ed insegnanti.
Il merellipedibus è una forma particolare di pedibus (un autobus a piedi, in cui i bambini si recano a scuola in fila accompagnati da due o più adulti lungo linee e con fermate come quelle degli autobus) che utilizza un’attrezzatura brevettata che li ripara dalle intemperie, dai pericoli della strada, da determinate polveri sottili creando una barriera artificiale per i bambini stessi,che a differenza del "solito" pedibus che siamo abituati a vedere nelle città italiane garantisce loro sicurezza e salute. Tutto cio' e' stato magistralmente illustrato e rimarcato da un altro gradito ospite,intervenuto alla cerimonia di consegna, nel persona del Dott. Ippolito Lamedica.Questa attrezzatura può essere usata in qualsiasi spostamento dei bambini da e verso la scuola, in modo sicuro e sostenibile.
Così la scuola di Caldarola si è trovata ad essere una delle prime in Italia ad avere a disposizione tale attrezzatura.
Per questa occasione era presente addirittura il Dott. Marco Iacchetta, responsabile ANCI Regione Emilia Romagna e Responsabile Protezione Civile e Uncem Nazionale che, in questo modo, ha voluto esprimere la sua vicinanza e la sua grande sensibilità a queste comunità colpite così duramente dal terremoto. Ha preso la parola il sindaco di Caldarola, Dott. Luca Maria Giuseppetti, ha ringraziato lo sponsor con parole che venivano veramente dal cuore.
I bambini hanno detto il loro grazie, a modo loro, cantando una canzone che ormai accompagna le consegne dei merellipedibus in modo sistematico; inoltre, i bambini hanno declamato una poesia del famoso scrittore Giovanni Paolo Carlino Giuliani, un poeta milanese con radici marchigiane, intitolata “Il sogno”.
La conclusione è spettata al Dott. Ippolito Lamedica, creatore della rete Nazionale Pedibus-Italia, che da oltre venticinque anni si occupa di accompagnare, passo dopo passo, le Amministrazioni locali che, essendo attente alla sicurezza e alla salute dei loro più piccoli concittadini, vogliono dedicarsi a questi progetti.
La manifestazione si è conclusa con il momento tanto atteso dai bambini e cioè quello di “salire” a bordo e guidare il merellipedibus: inutile descrivere l’entusiasmo e la gioia degli alunni che non avrebbero più voluto “scendere”. Tra pochissimi giorni il merellipedibus vi aspetta al Comune di Pieve Torina: anche in quell’occasione ci sarà, inevitabilmente, una grandissima festa.
''Abbiamo il 70% del patrimonio abitativo danneggiato, metà paese è ancora in zona rossa, e cosa fanno? Ci tolgono la postazione dei 2 vigili del fuoco che fino ad oggi ha consentito alle persone rimaste fuori casa di andare a recuperare beni o comunque di entrare in zona rossa senza rischiare la vita''.
Caldarola è uno dei comuni maceratesi che ha avuto più danni dal terremoto, e il sindaco Luca Giuseppetti denuncia ''ritardi e confusione nella gestione del post emergenza''. ''I comuni del cratere - dice all'ANSA - non sono tutti uguali, ma dove si decide non lo vogliono capire''. Le 114 casette ordinate sono ''di là da venire, aspettiamo da novembre la realizzazione di una bretella viaria, la scuola doveva essere abbattuta dall'Esercito per ricostruirne una nuova, e invece le procedure sono cambiate in corsa: ora dobbiamo fare noi una gara per la demolizione''. Ma più di tutti pesa l'addio dei vigili del fuoco, ''la mazzata finale'' per Giuseppetti.
(Fonte Ansa)
La bozza di ordinanza per la ricostruzione cosiddetta pesante (vale a dire per gli edifici gravemente danneggiati) consegnata ai sindaci del cratere dal Commissario Errani e anticipata da Sibilla on line (qui), segna di nuovo un distinguo tra il trattamento riservato ai territori del Centro Italia colpiti dal recente sisma e quello invece previsto ed applicato nel 2012 nelle zone terremotate dell’Emilia Romagna.
Infatti i costi parametrici degli interventi di ricostruzione sono molto più bassi oggi di quelli previsti ben cinque anni fa in Emilia fino ad arrivare a un rapporto pari quasi alla metà.
Risultano poi maggiormente penalizzati gli interventi di rafforzamento locale dove si scende addirittura al di sotto della metà concessa nel 2012. Ridotto rispetto all’Emilia è anche il contributo per gli edifici di valore storico e culturale.
Complessivamente si tratta di costi datati e fuori mercato che non corrispondono alle reali esigenze ricostruttive locali e che potrebbero scoraggiare gli interventi con il rischio di un ulteriore abbandono dei territori.
Sia per il tempo trascorso, che per l’estensione notevole dell’area colpita dal sisma che infine per la cattiva gestione con gli enormi ritardi che ha portato ad uno spopolamento dei paesi terremotati, ci saremmo aspettati una virata consistente del Commissario nella direzione non di tagli ma di incrementi significativi del costi parametrici ai fini di una vera e propria partenza di una ricostruzione che ad oggi ancora è un fantasma.
Si ricorda che nel 1997 la gestione della fase post sisma è avvenuta completamente a livello locale tra Regione Marche, provincia e amministrazioni locali. E dall’esito positivo di quella esperienza se ne deduce che il Commissario per la Ricostruzione deve essere il Presidente della Regione colpita dal terremoto: su questo ormai non dovrebbero più esserci dubbi. Oltre alla conoscenza del territorio e delle sue esigenze ciò che fa la differenza è infatti l’amore per una terra dilaniata ma ricca che deve ripartire.
Ci spieghi ora Errani i motivi di un tale discrimine rispetto a un sisma di molto più piccolo quanto a danni ed estensione.