Prende ufficialmente il via il progetto “L.U.M.A.C.A. - Laboratorio Unione Montana dei Monti Azzurri Centri di Aggregazione”, presso il Centro di Aggregazione del Comune di Camporotondo di Fiastrone sito in via Roma 2.Il progetto, della durata di 12 mesi, è cofinanziato dalla Regione Marche e dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, ed è realizzato dall’Unione Montana dei Monti Azzurri in collaborazione con i Comuni di Camporotondo, Loro Piceno, Cessapalombo, Sant’Angelo in Pontano, Colmurano, Società Cooperativa PARS, Associazione Comunità Attiva, Associazione Coroncina. L’iniziativa nasce dalla volontà di mettere a sistema luoghi di aggregazione giovanile, competenze, idee ed iniziative innovative volte congiuntamente alla creazione di ulteriori opportunità per le giovani generazioni e alla valorizzazione del territorio dell’Unione Montana dei Monti Azzurri (beneficiari diretti saranno i giovani da 18 a 35 anni del territorio). Sono previste le seguenti attività:- Servizi informativi turistici: raccolta materiali informativi e di promozione turistica di tutto il territorio dell’Unione Montana dei Monti Azzurri. Accoglienza e informazione completa dei turisti su tutto il territorio (natura, storia, arte, cultura, tradizioni, enogastronomia, itinerari, eventi, etc.). Gestione delle prenotazioni per eventi o attività specifiche.- Formazione sul territorio per i giovani: laboratori di formazione sulla conoscenza e promozione del proprio territorio attraverso anche il coinvolgimento della popolazione anziana (natura, storia, arte, cultura, tradizioni, enogastronomia, itinerari, eventi, etc.). Laboratori di formazione sull’escursionismo ambientale.- Eventi culturali (degustazioni, mostre, convegni, workshops): organizzazione di eventi culturali tematici legati al territorio, rivolti in particolar modo alla gioventù locale.- Itinerari turistici e promozione del territorio: attivazione e promozione di itinerari turistici tematici e differenziati su tutto il territorio.- Promozione dei prodotti tipici: allestimento di un punto espositivo di prodotti locali.Partecipanti alla presentazione, oltre al presidente dell’Unione Montana dei Monti Azzurri Giampiero Feliciotti, i rappresentanti dei partner e il presidente di Risorse Cooperativa (coordinatore del progetto) Massimo Riccetti.Per informazioni: www.progettolumaca.it - progettolumaca@gmail.com
Ad ogni donna vittima di qualsiasi forma di violenza sarà garantita la gratuità delle prestazioni sanitarie legate al percorso di sostegno e cura in relazione alle violenze subite. È questo l'impegno a cui è chiamata la Giunta regionale, dopo l'approvazione, nella seduta odierna dell'Assemblea legislativa delle Marche, di una specifica mozione, presentata dal Movimento 5 Stelle ed emendata dal Partito Democratico.“Abbiamo deciso di presentare degli emendamenti a questo atto – spiega il consigliere regionale PD, Francesco Micucci, intervenuto in Aula – per sottolineare l'attività già portata avanti dalla Regione Marche per implementare i servizi ospedalieri a sostegno delle donne vittime di violenza, come ben evidenziato dal Rapporto ONDA 2014-2015, che riconosce in diversi ospedali marchigiani le eccellenze di percorsi dedicati al trattamenti sanitario delle donne vittime di violenza, che potrebbero certamente essere estesi ad altre realtà sanitarie marchigiane.Obiettivo dell'altro emendamento presentato – prosegue Micucci – è stato di garantire la gratuità delle prestazioni sanitarie alle donne che subiscono non solo violenza domestica, ma ogni forma di violenza. Un'attenzione, dunque, quella dimostrata dal Gruppo PD che porta una sostanziale differenza nella messa in pratica di queste misure”.Sullo stesso tema, un aspetto fondamentale ha voluto sottolinearlo il Presidente della Commissione Sanità, Fabrizio Volpini. “Sono molto soddisfatto dell'approvazione di questa mozione che prevede l'esenzione del ticket per le vittime di violenza, ma bisogna andare oltre e fare di più. Se, infatti, in caso di violenza, la prima interfaccia per le vittime è quella del pronto soccorso, dobbiamo poi garantire alle stesse donne violate dei percorsi successivi protetti e definiti. Con ciò intendo – dettaglia Volpini – che si deve raccordare la denuncia accettata in prima battuta dal pronto soccorso con l'azione svolta dai consultori e dai distretti territoriali lungo tutto il percorso di recupero. Un percorso che deve essere instradato su binari assistenziali protetti, preferenziali e definiti, non improvvisati, per avere certezza della tutela della privacy e dell'interconnessione dei vari servizi sanitari. Perché la vittima di violenza, nel già difficile contesto di recupero, possa essere protetta in senso globale”.
Protocollata in Assemblea Legislativa una mozione a firma Elena Leonardi di Fratelli d'Italia – A.N., avente ad oggetto "Compartecipazione alle spese sostenute per il trasporto in ambulanza a carico di chi viene soccorso perché ubriaco e/o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti".Accade sempre più spesso che, soprattutto nel fine settimana, molti giovani vengono soccorsi perché in situazioni di forte sbornia spesso correlate all'uso anche di "droghe del sabato sera". Una situazione sociale da vera emergenza che incide sulla sanità regionale non soltanto per i costi ma soprattutto perché si tolgono risorse umane e mezzi di soccorso a vere e proprie emergenze o persone che sono colpite da infarti, ictus o subiscono incidenti.La popolazione più giovane è oggi molto più colpita da questo fenomeno, prosegue la Leonardi, spesso anche fra minorenni; numerosi incidenti del fine settimana derivano proprio da soggetti che li subiscono o li causano a seguito di assunzione di superalcolici in mix tra loro e o assieme a droghe.Per la Vicepresidente della Commissione Sanità Elena Leonardi, tali costi sanitari sia di cura sia di intervento non possono essere più posti a carico della collettività marchigiana: essi devono essere rimborsati da chi, in preda a stati alterati, causa danni a se stessi o ad altri.Nella mozione si afferma che l'addebito del costo relativo al trasporto in ambulanza rappresenterebbe un messaggio importante, con una forte connotazione educativa ed anche un deterrente per chi non intende divertirsi in maniera responsabile. Per Leonardi le nuove generazioni debbono prendere urgentemente coscienza che il divertimento deve essere di tipo responsabile. Sarebbe così opportuno l'inserimento di un “ticket” il cui ricavo si possa far confluire in un fondo appositamente istituito a favore di trasporti recentemente esclusi dal Servizio Sanitario e a favore di categorie deboli e svantaggiate oltre che naturalmente delle vittime della strada.La Regione deve farsi carico di un'azione di sensibilizzazione ma soprattutto di contrasto al fenomeno sino ad arrivare ad una educativa “tolleranza zero” nei riguardi di chi abusa di alcool e droga, cagionando poi danni spesso permanenti a se stessi e a terzi.Con questa importante mozione la Leonardi intende impegnare la Giunta Regionale ad adottare, entro sessanta giorni, un regolamento con il quale si definisca l'entità della partecipazione alla spesa sanitaria del trasporto in ambulanza oltre al pagamento del regolare ticket per la prestazione in ingresso al Punto di Intervento.Nel caso di soggetti nei quali venga riscontrato lo stato di alterazione psico-fisica causato dall'assunzione di sostanze stupefacenti o psicotrope, la quota di partecipazione non può essere inferiore alla metà della complessiva spesa sanitaria sostenuta. La mozione del capogruppo di Fratelli d'Italia ha lo scopo, inoltre, di far devolvere i proventi in un Fondo a favore delle vittime della strada e nel fondo dedicato ai rimborsi per il trasporto sanitario delle Pubbliche Assistenze.
Loriana Dichiara aveva quasi sicuramente un secondo profilo Facebook e gestiva una pagina pubblica dove il 12 febbraio aveva scritto un post che, letto oggi, era una triste premonizione: "Certe persone dovrebbero capire quando è il momento di togliere il disturbo. E io tolgo il disturbo".Alla notizia del ritrovamento del corpo senza vita dell'avvocatessa di Montegiorgio, sulla pagina Pippi Calzelunghe non a caso è comparso questo post che lascia chiaramente intendere come la pagina stessa fosse collegata a Loriana Dichiara: "Questa pagina è in lutto per la scomparsa della sua Fondatrice Maria Chiara Bionchi (Pippi Calzelunghe), non si pubblicherà nulla finchè la famiglia non deciderà il destino della Pagina. Riposa In Pace Amica Mia.... Ti Adoravo e Rimarrai per sempre Nel Mio Cuore. Ciao Malandrina". A seguire una lunghissima serie di messaggi di sgomento e cordoglio, tutti riconducibili a Loriana, anche se in tantissimi non sapevano che a gestire la pagina fosse proprio lei.Fra i commenti si legge "ma sì, Pippi c'è... ha lasciato il segno di una visione ironica e scherzosa e insieme disincantata della vita. ha aiutato me, tutti noi,ad affrontarla sorridendo, mentre lei..." e ancora " nessuno ha saputo cogliere il suo disagio, lo nascondeva bene con la sua ironia, ma rileggendo adesso i post del 12 e 14 febbraio... r.i.p.".E un altro amministratore sta pensando per rispetto di chiudere questa pagina aggiungendo "Un dispiacere immenso ... una cosa che ancora non riesco a percepire come vera ... ciao tesorino ti ricorderò con tenerezza per la tua ironia .. per la tua forza che purtroppo ha ceduto all'improvviso".Stesso discorso per il profilo di Maria Chiara Bionchi (Pippi Calzelunge). Anche questo era gestito quasi certamente dall'avvocatessa di Montegiorgio e pure qui ieri sono comparsi centinaia di messaggi di incredulità e affetto.Paradossale come in questo profilo (chiuso e accessibile solo agli amici), Loriana Dichiara scrivesse di frequentare "l'università della vita. E la frequento ancora".Nulla di losco, nulla di segreto. Probabilmente con questo secondo profilo, la donna esprimeva meglio la sua enorme sensibilità, senza dover rendere conto a conoscenti e amici di quanto scriveva.Di certo, nessuno è riuscito a comprendere l'enorme disagio che viveva e che pure ha cercato di esternare, anche se la sua apparente gioia di vivere non ha dato la possibilità di poterla aiutare prima che mettesse in pratica il suo tremendo proposito. E che oggi, alla luce di quello che scriveva poche ore prima di sparire, lascia tutti gli amici ancora più attoniti e sconcertati.
“I numeri primi sono ciò che rimane una volta eliminati tutti gli schemi: penso che i numeri primi siano come la vita. Sono molto logici ma non si riesce mai a scoprirne le regole, anche se si passa tutto il tempo a pensarci su” scrive Christopher Boone, il protagonista del famoso romanzo di Mark Haddon lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte”.“L’ispirazione per il nome della nostra associazione è venuta da questo romanzo” racconta la dottoressa Gioia Di Chiara, pedagogista clinico e presidentessa dell’associazione di promozione sociale Numeri Primi. Il protagonista infatti è un ragazzo affetto da una forma di autismo nota come Asperger che lo porta ad una razionalità maniacale tanto che i capitoli del suo libro-diario in cui narra le sue personali e lucidissime indagini sull’uccisione di Wellington, il cane della sua vicina, sono ordinati con i numeri primi. “Anche il logo della nostra associazione è giocato su questo, infatti vedendolo dal giusto verso è un cuore, ma girandolo diventa un tre, un numero primo” continua la dottoressa Di Chiara. “L’associazione Numeri primi è un’associazione nata da poco, è una realtà medio-piccola per ora, che vede attivi professionisti come educatori e pedagogisti del territorio maceratese e fermano – ci racconta - e si occupa principalmente di promuovere e sostenere iniziative idonee a migliorare la qualità delle vita di bambini e ragazzi affetti da disabilità. In particolare lavoriamo molto con l’autismo, ma proponiamo anche iniziative di natura pedagogico-educativa rivolte all’infanzia e all’adolescenza”. Per fare ciò i professionisti dell’associazione propongono sportelli d’ascolto alle famiglie, giornate di formazione con esperti, laboratori pedagogici scolastici ed extra-scolastici. “Il nostro scopo è prendere contatti con le scuole, gli enti e le attività del territorio così da fornire servizi utili e atti al sostegno delle famiglie e dei ragazzi. Uno dei nostri primi progetti sarà realizzato con un ristorante per far vivere ai ragazzi un'esperienza educativa facendo mettere loro letteralmente "le mani in pasta". L’associazione Numeri Primi si va quindi ad affermare come una nuova realtà operante nel territorio nel settore sociale, educativo e scolastico promuovendo il benessere, la cultura e la partecipazione a progetti di ampio respiro per bambini e ragazzi affetti da disabilità fisica e intellettiva oltre a proporre attività di sostegno e supporto alle famiglie.Per contatti:Telefono: 329/3627291E-mail: apsnumeriprimi@libero.it La dott.ssa Gioia di Chiara, presidentessa dell'associazione Numeri Primi La dott.ssa di Chiara intervistata in redazione
Loriana Dichiara si è uccisa. Non ci sono dubbi sulla dinamica di una vicenda che per oltre una settimana ha tenuto con il fiato sospeso familiari, parenti e amici dell'avvocatessa 56enne di Montegiorgio.A suffragare l'ipotesi del suicidio ci sono elementi inconfutabili trovati dai carabinieri nella Fiat Punto della donna, trovata nel parcheggio privato della Pia Casa Hermes a Loreto.Un biglietto e le boccette di medicinali rinvenute all'interno dell'auto spiegano perchè Loriana Dichiara ha deciso di porre fine alla sua vita. Nel biglietto ha scritto chiaramente che non voleva essere salvata, di rifiutare ogni forma di accanimento terapeutico e di essere favorevole alla donazione degli organi. Forse la donna aveva scoperto di essere malata e questo, inserito in un contesto nel quale da qualche tempo soffriva anche di una forma di depressione, può aver scatenato nella sua mente l'idea di farla finita.Anche il luogo dove ha scelto di morire probabilmente non è casuale: da quanto si è appreso, era molto devota alla Madonna di Loreto e proprio a due passi dal Santuario della Santa Casa si è lasciata morire.Ora restano da ricostruire le ultime ore della vita dell'avvocatessa. Il decesso risalirebbe a circa 48 ore prima del ritrovamento. Resta, quindi, un buco nero di almeno quattro giorni nei quali di Loriana Dichiara non si è saputo più nulla, come se fosse scomparsa letteralmente dalla faccia della terra per poi ricomparire drammaticamente questa mattina in un parcheggio di Loreto. Dove è stata Loriana da domenica a venerdì? Nessuno l'ha vista nè sentita? Dove ha mangiato? Insomma, ci sono ancora da risolvere tutta una serie di interrogativi che partono dal famoso prelievo di 50 euro alla Bcc di Civitanova Alta di domenica, al disfarsi del telefonino, a questo punto con il chiaro intento di non essere rintracciata. Ma, malgrado questo, per attuare il suo insano proposito, ha atteso ancora qualche giorno, alimentando un mistero che, forse, Loriana Dichiara ha voluto portare con sè nella tomba.(Foto Si.Sa. & Guido Picchio)
Voleva entrare allo stadio con un cutter, ma è stato fermato dalla polizia e denunciato. Per lui sarà chiesto anche il Daspo.Protagonista è un tifoso dell'Ancona che stava per entrare all'Helvia Recina di Macerata con un oggetto pericoloso. In occasione della partita di ieri era stato disposto un piano di viabilità e di parcheggi ad hoc, proprio nella previsione di numeri superiori a quelli ordinari. È stato anche pianificato un percorso che agevolasse e rendesse più breve i tempi di accesso all’impianto sportivo, nel rispetto dell’esigenza di effettuare i controlli da parte delle Forze dell’Ordine.Nell’espletamento di tali servizi, durante l’afflusso dei tifosi ospiti, un tifoso dell’Ancona è stato trovato in possesso di un cutter immediatamente sequestrato, fatto per cui l’uomo verrà denunciato all’autorità giudiziaria e dato avvio, da parte della Questura al procedimento volto all’irrogazione del Daspo. I tifosi ospiti hanno introdotto in modo fraudolento all’interno del loro settore un megafono e sono attualmente in corso accertamenti volti alla loro identificazione per la successiva irrogazione della sanzione amministrativa pecuniaria prevista per violazioni al regolamento d’uso dello stadio tra le quali in divieto di introduzione di strumenti atti all’amplificazione della voce.Analoga attività è in corso nei confronti di alcuni tifosi ospiti che al termine dell’incontro, si sono arrampicati sui separatori tra i vari settori rivolgendo frasi provocatorie nei confronti dei tifosi locali. Anche in questo caso, verranno applicate le sanzioni amministrative pecuniarie nei loro confronti.Grazie, inoltre, alla pianificazione dei percorsi di afflusso e di esodo degli spettatori (sia ospiti che locali) è stato possibile al termine dell’incontro fare uscire contemporaneamente dall’impianto di gioco i tifosi di entrambe le squadre.Ottimo sia in fase di afflusso che di deflusso, il lavoro svolto dalla Polizia Municipale che ha assicurato la viabilità in tutta la zona interessata dall’evento dove non si sono registrati intoppi o ritardi tali da poter creare ritardo ai cittadini.
Nel corso di mirati servizi volti al controllo del trasporto merci effettuati a tappeto sul tutto il fine settimana dalla Polizia Stradale, il personale della Sezione di Macerata, diretto dal Vice Questore Aggiunto Stefania Minervino, ha accertato 40 infrazioni al Codice della Strada e leggi complementari.Una delle più gravi è stata commessa da parte di un vettore di nazionalità polacca che ha violato la normativa relativa alle prescrizioni che disciplinano il cosiddetto cabotaggio, ossia la possibilità da parte di un vettore straniero di effettuare un trasporto merci in Italia. Tale attività illecità infatti, determina spesso deprecabili ipotesi di concorrenza sleale nei confronti di trasportatori nazionali. A carico del conducente ucraino sono state elevate sanzioni per un totale di 4.500 euro e il fermo amministrativo del complesso veicolare per 3 mesi, sanzioni particolarmente pesanti che stanno a dimostrare la gravità delle violazioni commesse.Nello stesso contesto la Polizia Stradale, anche grazie all’ausilio fornito dal personale tecnico della Motorizzazione Civile di Macerata che mette a disposizione il Centro Mobile di Revisione, ha inoltre controllato 2 autoarticolati di nazionalità iraniana, ai quali sono state elevate 12 infrazioni al Codice della Strada. I motivi delle irregolarità sono risultati i seguenti: i mezzi erano privi di freni di stazionamento su quasi tutti gli assi, le sospensioni ai semirimorchi risultavano inefficienti e gli pneumatici usurati oltre il limite consentito dalla normativa. A seguito delle gravi irregolarità riscontrate, i veicoli sono stati sospesi dalla circolazione.Sempre nel corso dei medesimi servizi, la Polizia Stradale ha anche proceduto al controllo di un mezzo pesante di nazionalità italiana, proveniente dalla Puglia, che circolava con la motrice sottoposta a pignoramento. A seguito della recente modifica dell’art. 521bis cpc, la motrice veniva sottoposta a sequestro e affidata in custodia giudiziaria, a disposizione dell’Ufficio Aste Giudiziarie di Colbuccaro. Contestualmente, ai sensi dell’art. 46 della L. 298/74, veniva sottoposto a fermo amministrativo per 3 mesi, in quanto sprovvisto del titolo autorizzativo ad effettuare il trasporto merci in conto terzi e sanzionato per 4.130 euro.
Perde il controllo dell'auto che prima va a sbattere contro un albero e poi si ribalta.E' successo intorno alle 13 a Sambucheto di Montecassiano dove una persona alla guida di una Citroen Xantia non è riuscito a controllare il mezzo per cause ancora in corso di accertamento ed è finito fuori strada.Insieme a lui, nella macchina c'era un'altra persona: si tratta di due cittadini di origine albanese di 55 e 25 anni. Sul posto sono intervenuti immediatamente i soccorsi e i sanitari del 118 hanno richiesto l'intervento dell'eliambulanza da Ancona.Le condizioni delle due persone rimaste intrappolate nelle lamiere e estratte dalle lamiere dai vigili del fuoco sono piuttosto serie. Uno dei due è stato portato in eliambulanza ad Ancona, mentre l'altro ferito è stato accompagnato in ambulanza a Macerata.(Foto Si.Sa.)
Il corpo senza vita di Loriana Dichiara, l'avvocatessa 56enne di Montegiorgio scomparsa da domenica 14 febbraio, è stato ritrovato questa mattina nel parcheggio privato della casa di cura Pia Casa Hermes a Loreto.Il cadavere era disteso sul sedile posteriore della Fiat Punto della donna, all'interno della quale è stata trovata una bottiglietta d'acqua all'interno della quale sono stati sciolti dei medicinali, sembra psicofarmaci, e un biglietto nel quale la donna spiega i motivi del suo gesto e dove si dice contraria all'accanimento terapeutico, mentre dà il suo consenso alla donazione degli organi.Il biglietto si concluderebbe con un laconico "ciao". Il tenore del messaggio potrebbe lasciar intendere che la donna soffrisse di qualche patologia importante per via della quale avrebbe messo in atto questo estremo gesto.Sul posto stanno intervenendo tutte le autorità, anche se sembra non ci siano dubbi sul fatto che si sia trattato di suicidio.Restano, comunque, ancora tante zone d'ombra su questa vicenda. Se venisse confermata l'ipotesi che il corpo di Loriana Dichiara fosse lì da un paio di giorni, dove è stata prima?Il ritrovamento del corpo probabilmente è solo un primo punto di partenza per cercare di fare luce su una storia dove i lati oscuri restano ancora tanti. Troppi. (La polizia scientifica mentre analizza le boccette trovate nell'auto)
La Catena di Sant'Antonio è puntualmente arrivata anche in provincia di Macerata, ma la Polizia Postale mette in guardia sulle conseguenze di quello che sembra un innocuo giochino da fare in rete.Nella pagina "Una vita da social" gestita dalla Postale, è stato postato un messaggio chiaro: "Da alcuni giorni circola questo messaggio tra le mamme: 'Sfida delle mamme. Sono stata nominata da @@@@@@ per postare 3 foto che mi rendano felice di essere mamma. Scelgo alcune donne che ritengo siano grandi madri. Se sei una madre che ho scelto copia questo testo inserisci le tue foto e scegli le grandi madri'. "Mamme. Tornate in voi. Se i vostri figli sono la cosa più cara al mondo" scrive la Polizia Postale "non divulgate le loro foto in Internet.O quantomeno, abbiate un minimo di rispetto per il loro diritto di scegliere, quando saranno maggiorenni, quale parte della propria vita privata condividere.Se questo non vi basta, considerate che oltre la metà delle foto contenute nei siti pedopornografici provengono dalle foto condivise da voi".Questo avviso, però, non è stato gradito da alcune mamme che hanno replicato sottolineando la libertà di ognuno a poter pubblicare le foto dei figli.Polemiche che hanno portato la Polizia Postale ad un nuovo intervento: “Noi ci limitiamo a darvi consigli, poi ognuno è libero di fare come vuole. La nostra casella messaggi è piena di richieste d’aiuto riguardo al furto di foto. Qualche settimana fa una pagina facebook ha organizzato un concorso (non ufficiale) “Vota il bambino più bello”. Centinaia sono state le foto mandate da genitori. Ripeto una pagina, non un profilo. Che fine faranno quelle foto? Ve lo siete mai chiesti? Quello che a volte può sembrare un gioco ingenuo, per alcuni si è trasformato in un vero e proprio incubo“.Un pizzico d'attenzione, insomma, in questi casi è decisamente più che necessario.
Si chiude a reti inviolate il primo tempo di Matelica – Sanbenedettese. Quarantacinque minuti giocati su ritmi elevati e con grande intensità, ma senza marcature, segno di un grande equilibrio in campo, con nessuna delle due squadre che ha offerto spunti di manifesta superiorità.L’occasione più ghiotta è capitata tuttavia alla Samb, con Sorrentino che di testa colpisce il palo dopo l’ottimo cross di Palumbo. Al ventitreesimo lo stesso Palumbo si trova poi costretto a lasciare il campo dopo un affondo sulla sinistra. Per lui un risentimento muscolare e spazio al numero 17 Pezzotti, con la Samb che non cambia dunque l’assetto tattico. Il Matelica non sembra risentire particolarmente dell’assenza del fantasista Esposito e si rende pericoloso al ventiquattresimo ed al trentesimo con Perfetti prima e Giovannini poi. La Samb risponde poco più tardi ancora con Sorrentino, ma Salvatori toglie le castagne dal fuoco all’estremo difensore Nobile. Si chiude così, con il Matelica in avanti, la prima frazione di gioco. Si chiude a reti inviolate il primo tempo di Matelica – Sanbenedettese. Quarantacinque minuti giocati su ritmi elevati e con grande intensità, ma senza marcature. Segno di un grande equilibrio in campo, con nessuna delle due squadre che ha offerto spunti di manifesta superiorità. L’occasione più ghiotta è capitata tuttavia alla Samb, con Sorrentino che di testa colpisce il palo dopo l’ottimo cross di Palumbo. Al ventitreesimo lo stesso Palumbo si trova poi costretto a lasciare il campo dopo un affondo sulla sinistra. Per lui un risentimento muscolare e spazio al numero 17 Pezzotti, con la Samb che non cambia dunque l’assetto tattico. Il Matelica non sembra risentire particolarmente dell’assenza del fantasista Esposito e si rende pericoloso al ventiquattresimo ed al trentesimo con Perfetti prima e Giovannini poi. La Samb risponde poco più tardi ancora con Sorrentino, ma Salvatori toglie le castagne dal fuoco all’estremo difensore Nobile. Si chiude così, con il Matelica in avanti, la prima frazione di gioco.Nell'intervallo il presidente della Samb entra negli spogliatoi e striglia i suoi. La sfuriata provoca gli effetti desiderati visto che Titone realizza la rete dell uno a zero al secondo minuto di gioco. Mister Clementi allora decide di cambiare e manda in campo Jachetta che trova subito il guizzo che vale il pari. L'avanti biancorosso, infatti, si infila nell area di rigore della Samb e viene atterrato. Sul dischetto va Pesaresi che non sbaglia. Uno a uno e Matelica che sale in cattedra, con Jachetta che divora letteralmente un'altra occasione al quindicesimo.A gelare il pubblico locale ci pensa, però, l'attaccante Sorrentino che sfrutta al meglio un errore della difesa e, sul filo del fuorigioco, batte Nobile in uscita. È la rete che taglia le gambe al Matelica, con la squadra di casa che, stavolta non trova la forza di reagire, nonostante un paio di buone sortite dalle parti dell estremo difensore ospite. Nel forcing finale a mettere definitivamente l'ipoteca sulla partita ci pensa il neo entrato Candellori per il 3 a 1 che vale per la Samb una vera e propria festa promozione sugli spalti.IL TABELLINOMATELICA: Nobile, Girolamini, Boskovic, Gilardi, Borghese, Lispi, Frinconi, Esposito, Pesaresi, Giovannini. All: Clementi. A disp: Renzi, Ercoli, Borghetti, Dano, Vallorani, Ilari, Jachetta, Bedin, Ferretti.SAMBENEDETTESE: Pegorin, Pettinelli, Flavioni, Barone, Salvatori, Conson, Titone, Sabatino, Sorrentino, Palumbo, Baldinini. All.: Palladini. A disp: Mazzoleni, Montesi, Carminucci, Raparo, Forgione, Pezzotti, Gavoci, Candellori, Tagliaferri.Arbitro: Gariglio di Pinerolo, assistito da Pappagallo di Molfetta e Prinieri di Perugia.Marcatori: 3st Titone(S); 9st Pesaresi(rig.)(M); 27st Sorrentino(S); 47st Candellori(S);Ammonizioni: 32pt Conson(S); 42pt Borgese(M); 9st Flavioni(S); 32st Girolamini(M); 34st Bedin(M);Angoli: 3 - 3Recupero: 1°Tempo: 1min./ 2°Tempo: 3min.(Foto Massimiliano Serenelli)
"Ceriscioli può anche aver vinto la battaglia giudiziaria, ma ha perso la fiducia di tutti quei cittadini e delle comunità locali che hanno subito decisioni verticistiche e senza consenso. Le proteste che nascono ogni giorno in tutte le realtà sanitarie regionali, lo sciopero dei sindacati e dei pensionati, lo stato di agitazione dei medici, il disagio dei sindaci, sono la dimostrazione di una regione stanca di essere ignorata e non considerata prima di una qualunque decisione da parte di questa Giunta. Ceriscioli cambi metodo di lavoro, altrimenti creerà un grave danno a tutta la sanità regionale, come dimostrano questi primi mesi di legislatura": così intervengono i consiglieri regionali Jessica Marcozzi (Fi) , Piero Celani (FI), Mirco Carloni (AP) dopo il pronunciamento del Tar delle Marche che ha respinto le istanze con cui si chiedeva la sospensiva della deliberazione Asur che dispone la chiusura dei punti nascita sotto i mille parti annui.
Il Tar delle Marche ha respinto le istanze dei comitati di San Severino e Fabriano con cui si chiedeva la sospensiva della deliberazione Asur che dispone la chiusura dei punti nascita sotto i mille parti annui. Una decisione analoga il Tribunale amministrativo l'aveva adottata per l'istanza presentata dal Comune di Osimo sulla chiusura del punto nascita dell'ospedale cittadino. La chiusura dei punti nascita sotto i mille parti è stabilita da un accordo della Conferenza Stato-Regioni, finora mai attuato.Nella motivazione del rigetto, per quanto riguarda San Severino si legge che “non si è in presenza di situazione limite in quanto il numero medio di parti registrato negli ultimi anni presso l’ospedale di San Severino non si avvicina in alcun modo al parametro minimo fissato dagli atti programmatori presupposti adottati in sede statale e regionale. Quanto ai paventati rischi per la salute delle madri e dei nascituri, per un verso sono del tutto indimostrate le obiezioni relative alla mancata attivazione dello STAM e dello STEN, per altro verso le eventuali esigenze di ammodernamento strutturale dell’ospedale di Macerata non precludono di per sé l’incremento dell’attività del punto nascita (fatto salvo, ovviamente il rispetto di tutte le norme di sicurezza)”.
"Sia chiaro che intendo stroncare il fenomeno. Nessun giudice tributario deve finire più in galera, devono dare prova di specchiatezza”: sono le dichiarazioni rilasciate all'Huffington Post dall'ex senatore Mario Cavallaro, attuale presidente del consiglio di presidenza della giustizia tributaria.Nel giorno dell'inaugurazione dell'Anno giudiziario tributario, il politico maceratese annuncia un piano nazionale di controlli a tappeto e tolleranza zeroIn una lunga intervista rilasciata a Viola Contursi, Cavallaro parla senza giri di parole di quella che è stata definita come "la questione morale dei giudici tributari".Come spiega Huffington Post "Negli ultimi mesi sono stati arrestati Filippo Impallomeni, presidente dell’VIII sezione della commissione tributaria di Catania, a cui viene contestato l’uso in comodato gratuito di un’automobile in cambio di una sentenza favorevole; Luigi Vassallo e Marina Seregni, giudici della commissione tributaria di Milano accusati di aver intascato presunte tangenti in cambio della chiusura di un contenzioso; Giuseppe Leone, vicepresidente della commissione tributaria regionale della Campania e Loris Leone, ex giudice della stessa commissione, accusati di concorso in concussione".Cavallaro non nasconde il fatto che il problema esiste, anche se non parla di questione morale: "Non credo che sia quello che dobbiamo temere. Tanto è vero che non lo considero un fenomeno diffuso, sono convinto che la maggior parte della magistratura giudiziaria sia formata da persone oneste. Ma certo che più siamo rigorosi negli accessi e più garantiamo una qualità etica", aggiungendo di aver preso già provvedimenti: "tutti i giudici tributari arrestati e indagati sono stati sospesi. Abbiamo poi introdotto da più di un anno il sistema dell’assegnazione informatizzata per cui al giudice viene assegnata una causa attraverso una procedura tracciata e informatizzata. Ora abbiamo deliberato, e ne do annuncio oggi all'apertura dell'anno giudiziario, una serie di ispezioni straordinarie sul territorio".(Foto Ansa)
Sembra essersi volatilizzata Loriana Dichiara, l'avvocatessa di Montegiorgio di cui non si hanno più notizie da domenica scorsa. E con lei è sparita anche la sua auto, una Fiat Punto marrone-grigia targata AZ139SX, ripresa dalle telecamere di sorveglianza a Civitanova Alta alle 12.26 di domenica.Per agevolare le ricerche, i carabinieri hanno diffuso l'immagine della macchina, nella speranza che qualcuno possa averla vista e dare qualche indicazione agli inquirenti.Ci sarebbero due testimonianze al vaglio dei carabinieri. La prima è quella di un commerciante di Civitanova Alta che avrebbe visto la donna sia al mattino che nel pomeriggio di lunedì 15 febbraio. In base a una seconda testimonianza, invece, la donna martedì sarebbe stata avvistata nella zona di Civitanova che porta verso l'entroterra.C'è un altro particolare su cui stanno indagando a fondo le autorità inquirenti: un paio di anni fa Loriana Dichiara si era allontanata spontaneamente da casa e venne ritrovata solo dopo quattro giorni. Un precedente, questo, che lascia aperta la possibilità che l'avvocatessa sia ancora viva e abbia volutamente fatto perdere le proprie tracce.Nel frattempo, l'inchiesta è passata dalla procura di Fermo alla procura di Macerata. Loriana Dichiara è stata vista domenica scorsa a Civitanova Alta, dove ha prelevato 50 euro dal bancomat di una filiale della Bcc, ripresa da una telecamera di sorveglianza. Il suo telefonino cellulare è stato ritrovato nella cassetta delle lettere dell'Ufficio postale di Civitanova Alta: l'apparecchio era spento, ed è stato preso in consegna dai carabinieri per gli accertamenti tecnici. Il trasferimento del fascicolo di indagine a Macerata sarebbe dovuto proprio al fatto che è in quella provincia che si perdono le tracce di Loriana e della sua auto.Altre voci, nel riserbo più totale degli investigatori, parlano di un secondo filmato che mostrerebbe la donna insieme ad un'altra persona, sempre a Civitanova, ma l'unica certezza è che da lunedì mattina, quando è scattata la denuncia di scomparsa, le ricerche non hanno fatto passi avanti. La Punto marrone della Dichiara non si trova, la madre, la sorella e il nipote non l'hanno più sentita. Il piano di ricerche, coordinato dalla Prefettura di Macerata, ha visto al lavoro una cinquantina di uomini fra agenti di polizia, carabinieri, agenti del Corpo forestale, volontari della Protezione civile, vigili del fuoco. La zona attorno a Civitanova - dove la presenza di Loriana è accertata per l'ultima volta - è stata battuta nel raggio di 200 km quadrati, anche con l'aiuto di un elicottero, di un drone e di cani cercapersone. Il tutto con una certezza: la donna e la sua auto non possono sicuramente essere svaniti nel nulla.
Qualche giorno fa stavo scrivendo davanti al mio solito the', nel mio solito bar, a Porto Recanati. Entra un mio conoscente, che so aver avuto diversi problemi, e mi chiede gentilmente 70 centesimi. Glieli do e mi rimetto a scrivere. Dopo qualche minuto noto che esce da una stanzetta appartata e se ne va via, in silenzio. Il gestore mi fa una faccia strana e mi chiede se gli ho prestato dei soldi, per poi rivelarmi che il tizio ha usato i miei 70 centesimi per unirli ai suoi 30 e poter buttare un euro alle slot, così come è solito fare con tutto il denaro che ha per le mani, da mesi.È una situazione tragica e sono in molti ad essere messi così. Lascio le pagine di Heidegger e mi immergo in una realtà dalle dimensioni e dalle dinamiche, per me ma credo per molti, inimmaginabili. Faccio due conti con il barista e dopo pochi minuti, considerando l'incasso delle slot, il loro numero a Porto Recanati, le percentuali di guadagno stabilite per legge, la quota degli incassi che va allo stato, quella che va al barista e quella che va a chi gestisce le slot, ho tutto chiaro nella sua enormità. In una stima molto al ribasso, solo a Porto Recanati, che è una briciola, la gente spende 15 milioni di euro all'anno solo nelle slot machines. L'ho scritto a parole "milioni" proprio per evitare che qualcuno pensasse che mi fossi sbagliato con gli zeri. Solo in quel bar gli avventori ogni anno portano in quella stanzetta un milione di euro dei quali 250 mila, per legge, rimarranno nelle macchinette infernali. Solo in quel bar lo stato, e lo scrivo con la minuscola, rastrella per l'erario 35 mila euro.Sono numeri enormi se tradotti in stipendi, ore di lavoro, libri non comprati e non letti, sport non praticati, film non visti, cene fuori non consumate... Se libero è il tempo di cui disponiamo al netto delle necessità, si tratta di libertà buttata. Se rapportiamo quelle cifre alle somme che una comunità cittadina dedica al sociale, alla cultura, all'innalzamento della qualità della vita, sono un mare di fronte ad uno stagno. Ora non è questo il luogo nel quale disquisire sull'opportunità o meno per lo Stato di interferire con le libertà individuali e in che misura, ma qualche riflessione va fatta. Come può essere permesso a persone deboli o dichiaratamente indigenti, tanto da godere di sussidi pubblici, di entrare nelle sale slot? Quanta ipocrisia c'è in uno stato che affigge manifesti circa la pericolosità del gioco d'azzardo e poi rastrella cifre enormi dalla stessa schifosa piaga? Dopo questa mia ricostruzione vi sarà più facile farvi un'idea del perché decine di miliardi di euro sono stati condonati alle ditte che gestiscono il gioco d'azzardo. Tristezza. E se il fenomeno slot non è l'unico, perché è in compagnia di calcioscommese lotterie e grattaevinci, certamente è il più deleterio. Negli altri c'è da parte del giocatore la presunzione di controllare l'evento anche solo statisticamente, in questo c'è solo l'ipnosi delle luci e delle musichette, connesse alla ripetitività del gesto del pigiare il dito sui tasti. Siamo ancora al panem et circenses, signori, ma non si tratta di evergetismo e quindi il panem invece di darcelo, coi circenses ce lo tolgono. Ultima, drastica considerazione: riporre le proprie speranze di riscatto economico in una macchinetta è una coazione possibile solo in tempi di crisi. Siamo sicuri che lo stato abbia come obiettivo il benessere dei sudditi?
I consiglieri regionali Jessica Marcozzi (Fi), Piero Celani (Fi) e Mirco Carloni (Area Popolare) hanno scritto una lettera aperta al Presidente Luca Ceriscioli sulla questione della sanità. Questo il testo: “Caro Presidente Ceriscioli, sulla sanità, domani il tribunale si esprimerà sui ricorsi presentati da tre importanti Comuni delle Marche (Osimo, San Severino e Fabriano) per la difesa dei diritti alla salute dei propri cittadini contro le decisioni verticistiche della Giunta Regionale: qualunque cosa decideranno i giudici tu perderai comunque. Se i giudici daranno ragione alle comunità locali, come tutti speriamo, la sconfitta sarà palese, di natura politica ma anche giuridica: significherà che la Giunta regionale vuole calpestare i diritti alla salute delle comunità locali con arroganza, cercando di superare anche le regole amministrative della correttezza formale. Ma anche se domani la Giunta regionale vincerà giuridicamente, il Presidente e Assessore alla sanità Luca Ceriscioli perderà politicamente, perché significherà che non sarà riuscito ad condividere le proprie scelte con le comunità locali che si sono viste costrette ad arrivare ai tribunali per tutelare i propri servizi sanitari essenziali. Se i territori sono costretti a ricorrere alle carte bollate per difendere i propri diritti, qualunque sia l’esito di tali ricorsi, ciò significa che il Presidente e l’Assessore alla salute Luca Ceriscioli non è riuscito a svolgere il proprio ruolo, disattendendo i proclami di dialogo e concertazione con le comunità locali. Purtroppo, inoltre, il dialogo e la concertazione stanno saltando in tutti i settori della sanità: la riforma sanitaria è calata e imposta dall’alto; scioperano i sindacati ed i pensionati; i medici entrano in stato di agitazione; i sindaci si sentono abbandonati. Cos’è un documento di critica firmato da ben 55 sindaci della provincia di Pesaro-Urbino se non un atto di sfiducia? Su temi, tra l’altro, che ancora non hanno trovato risposte. Così come non è chiaro dove Ceriscioli abbia trovato i soldi per realizzare Marche Nord e cosa ne sarà della sanità nel Piceno e nel Fermano : anche qui c’è stato solo un annuncio, non seguito da atti concreti esigibili e verificabili. Caro Presidente e Assessore alla sanità Luca Ceriscioli, sulla sanità c’è bisogno di un progetto, di una strategia, di un dialogo reale con i territori: finora non c’è traccia di nessuno di questi elementi.”
Matteo Renzi lo ritiene tra i provvedimenti necessari per razionalizzare il sistema amministrativo.La legge sulla spending review prevede bonus di vario tipo per chi si unisce. A cui si aggiungono delibere approvate in alcune Regioni.I Comuni, tra bastone e carota, stanno passando da 8.046 a meno di ottomila. Un’ulteriore accelerata è attesa nel 2017.Non è ancora la sforbiciata che vuole Renzi ma è un primo passo poiché chi ha pochi abitanti non riesce a sostenere i costi di taluni servizi. Il colpo di grazia dovrebbe avvenire con la proposta di legge di una ventina di deputati Pd, capeggiati proprio dal marchigiano Emanuele Lodolini. Prevede la fusione obbligatoria dei Comuni sotto i 5000 abitanti. Si tratterebbe di un colpo di spugna sull’Italia dei piccoli Comuni: ne sparirebbero 5562. E ben 40 sarebbero quelli della provincia di Macerata che dovrebbero accorparsi.In base alle ultime statistiche Istat, infatti, dei 57 Comuni della provincia di Macerata, solo 17 superano i 5000 abitanti: Macerata, Civitanova, Recanati, Tolentino, Potenza Picena, Corridonia, San Severino, Porto Recanati, Cingoli, Morrovalle, Matelica, Treia, Monte San Giusto, Montecassiano, Montecosaro, Camerino e Pollenza.Il primo Comune sotto i 5000 abitanti è Mogliano con 4755 residenti. La maggior parte dei piccoli Comuni è tutta concentrata nei territori montani: viene da chiedersi. se la proposta di legge sarà accolta, che fine farà la provincia di Macerata?
Il consiglio regionale ha finalmente partorito la tanto sospirata commissione di inchiesta su Banca Marche. In realtà, poi si tratta di una commissione di indagine, perché all’ultimo momento si sono accorti che Banca Marche non dipende giuridicamente dalla regione Marche e che quindi non potevano aprire inchieste in proposito.La partenza non è stata affatto positiva perché la maggioranza si è scelto il presidente che più le faceva comodo. Nelle commissioni di indagine, per Statuto, la presidenza spetta alle minoranze. Sarebbe stato opportuno non interferire, ma i partiti di governo, hanno voluto mettere chi più gradivano. Ma lasciamo perdere e andiamo avanti, perché il bello deve ancora venire. Di norma, quando un’assemblea legislativa intende indagare su fatti o argomenti rilevantissimi e delicati, come in caso come questo, la prima cosa che dovrebbe fare è fissare bene i paletti. Stabilire, cioè finalità e scopi. Delimitare il raggio di azione. Fissare preventivamente gli obiettivi e le modalità di lavoro. Dalla delibera approvata dal Consiglio regionale invece non si evince nulla di tutto questo. Si parla solo di una generica commissione di indagine sul “caso Banca Marche” senza nemmeno un cenno alle sue finalità. Faccio questo rilievo perché illuminante, in proposito, è stato il dibattito che ne è scaturito. Ne abbiamo per tutti i gusti: c’è chi vorrebbe mettere sotto indagine la mancata vigilanza di Banca d’Italia, chi il ruolo che hanno avuto le fondazioni. C’è poi chi vorrebbe individuare i responsabili politici. Qualcuno, giustamente ha abbassato il tiro osservando i limitati poteri della commissione. Qualcuno ha azzardato pure una audizione del governatore di Bankitalia, Visco. È tutto random. Ma tutti hanno le idee chiare, sin da adesso, di chi siano le colpe e ciascuno vorrebbe accreditare la propria tesi. Insomma un gran casino. Ora, per un attimo, provo a mettermi nei panni di Vincenzo Visco casomai gli giungesse una comunicazione dalla regione Marche per essere ascoltato. Leggendo già la notifica, con allegata la delibera di costituzione della commissione, la prima cosa che penserei è che questi qui sono tutti matti. Uno come lui che soppesa le parole, studia gli aggettivi e riflette sugli avverbi, potrebbe mai presentarsi a discutere senza rete, ma soprattutto senza finalità rigorosamente prestabilite? Molto sommessamente, io dico di no. Considerando poi che la durata della commissione è di tre soli mesi e che l’assenza di paletti di cui parlavo prima apre le porte a qualsiasi elucubrazione possibile, mi pare poco probabile che si possa arrivare ad una sintesi largamente condivisa. Aggiungo, infine, che casomai fosse possibile avere notizie in merito ai fatti precedenti al decreto salva banche, non sarebbe immaginabile acquisire notizie sulle modalità che hanno portato alla risoluzione. Cioè all’azzeramento di azioni e obbligazioni junior. Circostanza per la quale i piccoli risparmiatori hanno perso tutti i loro quattrini. Ciò infatti è rigorosamente coperto dal segreto d’ufficio a norma dell’art. 5 del decreto legislativo 180/2015. Delle due l’una: o il Consiglio Regionale ha intenzione di fare solo un po' di teatro buono per i giornalisti e buttare in pasto all’opinione pubblica tutte le responsabilità al solito Bianconi (con Bianconi si va sempre sul sicuro!), oppure sono veramente così superficiali e sprovveduti da farti cadere le braccia per l’inadeguatezza al ruolo che ricoprono.In ogni caso, ci posso scommettere sin da ora, che non andranno oltre all’ex direttore generale, Bianconi…