Una prima sperimentazione per l'assistenza e la gestione delle cure intermedie nel sistema delle residenzialità da parte dei medici di medicina generale all'interno dei 13 ospedali di comunità delle Marche. La prevede un protocollo d'intesa firmato da Regione e sigle sindacali regionali dei medici, Fimmg, Smi, Intesa sindacale, Snami, che stabilisce la modalità di presenza dei medici di assistenza primaria, su base volontaria, 4 ore al giorno, di cui 2 la mattina, e 8 ore di disponibilità telefonica nelle strutture di Cagli, Sassocorvaro, Fossombrone, Sassoferrato, Chiaravalle, Loreto, Recanati, Montegiorgio, Matelica, Treia, Tolentino, Cingoli, Sant'Elpidio a Mare. L'intesa conferma la continuità assistenziale medica per i festivi, prefestivi e notte. Nella prima fase, l'accordo interessa 10 posti letto per ogni struttura, per un totale di 130 posti su base regionale. L'investimento da parte della Regione è di circa un milione di euro. L'accordo è il primo del genere in Italia, ha ricordato Ceriscioli. (Ansa)
''Amedeo Mancini è distrutto dal dolore. Non voleva uccidere, e esprime la sua vicinanza a chi piange Emmanuel''. Lo dice all'Ansa l'avv. Francesco De Minicis, difensore dell'uomo fermato per l'omicidio del richiedente asilo. ''Il mio assistito - continua - non si aspettava che il pugno sferrato al migrante avesse questo effetto, e colloca l'episodio in un contesto difensivo''. Secondo le previsioni De Minicis, l'autopsia sulla vittima ''avrà un ruolo non secondario'' a sostegno di questa tesi. Amedeo Mancini si dichiara addoloratissimo, respinge il movente razziale e parla di un equivoco degenerato nella rissa mortale: l’ultrà avrebbe avuto l’impressione che Emmanuel e la moglie stessero guardando all'interno delle auto parcheggiate nella via per cercare di rubarne una. Per evitare il furto sarebbe intervenuto insultando il nigeriano, che a quel punto avrebbe reagito. Lui si sarebbe semplicemente difeso. E avrebbe causato la morte del nigeriano soltanto con un pugno.Questa versione sarebbe confermata dalla testimonianza di Pisana Bacchetti, una signora di Fermo che ha assistito a quanto successo in via Veneto. Nella testimonianza raccolta da Fabio Castori per Il Resto del Carlino, la signora Bacchetti dichiara "Purtroppo ho assistito alla scena ed ho visto che il giovane fermano, prima di sferrare il pugno, è stato letteralmente assalito dalla vittima e da sua moglie. Lo hanno picchiato per quattro o cinque minuti e lo hanno colpito anche con il palo di un segnale stradale.Ero presente -aggiunge la donna che ha raccontato quanto accaduto anche agli inquirenti- e voglio precisare che quel povero ragazzo nigeriano, prima di cadere a terra per un pugno subito, si è reso protagonista di un vero e proprio pestaggio del 39enne fermano. Per quattro o cinque minuti è stato attaccato simultaneamente dal giovane di colore e da sua moglie. Lui (Emmanuel ndr) addirittura lo ha colpito con un segnale stradale facendolo cadere a terra e poi ha continuato a picchiarlo. Quando ho visto quella scena, ho chiamato la polizia perché temevo per l’incolumità del 39enne fermano che ha reagito con un colpo, purtroppo per la vittima, ben assestato. Qualcuno ha cercato di intervenire, ma è stato preso a scarpate dalla moglie del giovane di colore. Casualmente sono giunti sul posto gli agenti della polizia municipale, perché nel frattempo, la moglie di Emmanuel aveva fatto una telefonata ed erano arrivati una quindicina di nigeriani pronti ad entrare in azione".Intanto la moglie di Emmanuel, Chinyery ''sta male, è sconvolta, completamente sotto choc e inconsolabile per la perdita di Emmanuel''. Lo dice chi assiste la giovane nigeriana che ha visto cadere il compagno sotto i colpi di un aggressore italiano, è stata trasferita dal seminario vescovile di Fermo, dove era ospite con lui, in un'altra struttura di accoglienza. ''E' seguita dai medici, e da alcune suore. Cerchiamo di farle coraggio, ma in Italia ormai è completamente sola, non ha parenti, nessuno''. A trovarla sono andati alcuni amici conosciuti nel seminario di Fermo. (Ansa)
"Sono contento di essere insieme a don Vinicio Albanesi in questo giorno di infinita tristezza, che segna probabilmente un confine invalicabile tra chi ritiene che ci siano dei valori irrinunciabili e chi invece tra i valori inserisce un razzismo che noi disprezziamo". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, prima della riunione del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica alla Prefettura di Fermo dopo la morte del migrante nigeriano pestato da un ultrà. Il ministro ha anche voluto ringraziare don Vinicio Albanesi, presidente della comunità di Capodarco e della fondazione Caritas in veritate che accoglie i migranti, "per tutto quello che ha fatto, sta facendo e che farà". Le sue azioni "servono più di mille convegni e di mille seminari di studio"."Più che odio, vedo disagio" Lo ha detto don Vinicio Albanesi, parlando del clima che si respira a Fermo nel rapporto tra la popolazione e i migranti, a margine della riunione del Comitato dell'Ordine della sicurezza pubblica presso la prefettura di Fermo dopo la morte di Emmanuel Chidi Namdi pestato da un ultra. "Qui ci sono paesi immobili da centinaia di anni, che non hanno mai visto forestieri - ha aggiunto -, e ora la gente vede i ragazzi di razze diverse che chiedono l'elemosina, commerciano sulle spiagge, girano per la città. Il problema è anche che i migranti restano senza risposte per uno, a volte anche 2 anni. Occorre regolare le loro posizioni da un lato e tranquillizzare la gente del posto dall'altro". Don Vinicio per altro non intende abbandonare i "suoi" migranti. "Farò ogni sforzo per farli integrare e ci sono tutti i presupposti per riuscirci". "Ringrazio il ministro Alfano, è il primo ministro dell'Interno ad essere venuto a Fermo", ha concluso il sacerdote. (Ansa)
E' stato fermato con l'accusa di omicidio preterintenzionale per Amedeo Mancini, l'ultrà della Fermana indagato per l'uccisione di Emmanuel Chidi Namdi, il richiedente asilo nigeriano pestato a morte il 5 luglio a Fermo, mentre difendeva la compagna dagli insulti razzisti di Mancini. L'uomo finora era indagato a piede libero. Nella Prefettura di Fermo sta per cominciare la riunione del Comitato per la sicurezza pubblica, con la presenza del ministro Angelino Alfano. (Ansa)"Suscita sgomento e indignazione la notizia del richiedente asilo nigeriano pestato a morte a Fermo. Un uomo che era venuto via dal suo Paese per scampare alla ferocia dei terroristi di Boko Haram ha perso la vita qui da noi, in Italia, sotto i colpi dell'odio razzista e xenofobo". Così la presidente della Camera Laura Boldrini in una nota. "Mi addolora ancor di più - aggiunge - che questo fatto orribile sia avvenuto nella mia Regione, che è sempre stata terra di solidarietà e di accoglienza. Abbraccio nel modo più affettuoso la giovane compagna dell'uomo ucciso e mi auguro che dal territorio, già investito nei mesi scorsi da episodi inquietanti come gli attentati alle chiese della zona, arrivi la risposta più netta, capace di isolare ed espellere i violenti". (Ansa)
E' morto il migrante finito in coma irreversibile dopo un pestaggio da parte di un ultrà della Fermana, durante una lite a Fermo perché l'italiano aveva insultato sua moglie, dandole della "scimmia africana". Le condizioni di Emmanuel Chidi Nambdi, richiedente asilo ospitato presso il seminario vescovile di Fermo, erano apparse subito disperate. I sanitari hanno chiesto l'autorizzazione all'espianto degli organi."E' stata una provocazione gratuita e a freddo, ritengo che si tratti dello stesso giro delle bombe davanti alle chiese". Così mons. Vinicio Albanesi a proposito dell'aggressione al 36enne richiedente asilo moto dopo essere stato preso a pugni da un ultrà della locale squadra di calcio, che è stato denunciato. Il presidente della Comunità di Capodarco si riferisce agli ordigni piazzati nei mesi scorsi di fronte a edifici di culto di Fermo e annuncia che si costituirà parte civile in quanto presidente della Fondazione Caritas in veritate. Per il 36enne, che aveva reagito a degli insulti rivolti alla compagna, i sanitari hanno chiesto l'espianto degli organi.L'ultrà italiano, che era con un amico, avrebbe dato della "scimmia africana" alla donna. L'episodio è avvenuto in via Veneto, nel centro di Fermo . Le indagini della polizia sono ancora in corso. Emmanule e la sua compagna erano fuggiti in Italia dopo avere perso i familiari in uno degli attentati di Boko Haram ad una chiesa cristiana in Nigeria. (Ansa)"Ora la rabbia cede il passo al dolore. Emmanuel non c'è più. Ha chiuso gli occhi per sempre, ucciso dalla violenza cieca di un odio discriminatorio e folle. Non ci sono parole per descrivere l'assurdità del gesto criminale consumatosi nella città di Fermo che, per mano - assassina - di un italiano ha strappato la vita di un giovane nigeriano arrivato da pochi mesi in Italia in cerca di un futuro migliore. E se invece di speranza gli è stata riservata la morte quella che, a nome mio e dell'intero Pd Marche, avanzo nei confronti di questo atto miserabile è una condanna senza attenuanti. Non è sopportabile né giustificabile, in alcuna benché minima misura, la discriminazione fatta violenza e poi morte. Non è questo il Paese, la regione e le cittadine che vogliamo. I nostri territori devono essere culla di garanzie e tutele per tutti, indipendentemente dalla propria nazionalità. E chi sbaglia, come chi, in questo caso, si è fatto strumento di odio razziale e portatore del male assoluto, deve pagare. Non può rimanere impunito. Esprimiamo tutta la nostra vicinanza e rivolgiamo le nostre condoglianze a Chimiary, compagna di Emmanuel e, anche lei, vittima di questa violenza a cui ha dovuto assistere impotente, fino a dover vedere andarsene per sempre il suo Emanuel". Così il segretario regionale del Pd Marche, Francesco Comi, interviene in merito all'episodio di violenza perpetratosi a Fermo e che ha provocato la morte di un ragazzo nigeriano di trentasei anni.
"E' stata una provocazione gratuita e a freddo, ritengo che si tratti dello stesso giro delle bombe davanti alle chiese". Così mons. Vinicio Albanesi a proposito dell'aggressione ad un migrante nigeriano, di 36 anni, richiedente asilo, ora in coma irreversibile a Fermo dopo essere stato preso a pugni da un ultrà della locale squadra di calcio, che è stato denunciato.Il presidente della Comunità di Capodarco si riferisce agli ordigni piazzati nei mesi scorsi di fronte a edifici di culto di Fermo e annuncia che si costituirà parte civile in quanto presidente della Fondazione Caritas in veritate. Per il 36enne, che aveva reagito a degli insulti rivolti alla compagna, i sanitari hanno chiesto l'espianto degli organi.Il migrante nigeriano di 36 anni, ospite con la moglie del seminario vescovile di Fermo, è stato ricoverato in ospedale, in coma, dopo essere stato aggredito a pugni da un fermano di 35 anni, conosciuto come ultrà della locale squadra di calcio, che avrebbe avvicinato la coppia per strada e avrebbe insultato la donna chiamandola "scimmia". Secondo una prima ricostruzione della polizia, il nigeriano ha reagito agli insulti sradicando un palo della segnaletica stradale e picchiando l'italiano, facendolo cadere a terra. Questi si è rialzato e si è scagliato contro l'africano, riducendolo in fin di vita a forza di botte. L'episodio è avvenuto in via Veneto. Le indagini sono ancora in corso. (Ansa)
Sembrano ormai giunti in dirittura di arrivo i lavori della superstrada "Quadrilatero" che collegano le Marche con l'Umbria, tramite la tratta Civitanova-Foligno. In ballo le date del 27 o il 28 luglio, con la possibilittà di poter inaugurare, contestualmente anche la tratta Ancona- Perugia.Alla cerimonia, una volta che la data sarà ufficializzata, saranno invitati anche il presidente del Consiglio Matteo Renzi e il ministro delle infrastrutture, Graziano Delrio. La notizia dell'apertura arriva dal Lazio, dove lunedì mattina è stato avviato il cantiere da 90 milioni per la realizzazione del tratto Cinelli-Monteromano della Orte-Civitavecchia.L’apertura della superstrada Val di Chienti-Statale 77, era stata programmata, in realtà, per l’ottobre scorso, ma alcuni operai che avevano lavorato alla realizzazione dell’infrastruttura denunciarono a sorpresa, dalle telecamere della trasmissione Report di Rai 3, l’uso di scarsi quantitativi di cemento per la costruzione della galleria denominata La Franca.Il fatto suscitò enorme scalpore ed assunse rilievo mediatico nazionale, tanto che da quella segnalazione, partì l’inchiesta della procura di Spoleto, unitamente a diversi accertamenti tecnici ordinati personalmente dal presidente ANAS, Gianni Armani. Dalle risultanze di queste perizie emerse effettivamente la necessità di rinforzare il tunnel. Per mettere a norma le non conformità rilevate in alcuni tratti di galleria, sono stati necessari inteventi di personale specializzato esterno, anche se - secondo l'ANAS - era escluso qualsiasi rischio di crollo.Le polemiche non accennano a diminuire nemmeno oggi, alla vigilia dell'inaugurazione. Stavolta il nodo del contendere sono gli svincoli che nelle località montane rischiano di non essere costruiti. Da qui la mobilitazione dei sindaci del territorio, autorevolmente sostenuti nella lotta per la realizzazione, dal presidente della Provincia, Antonio Pettinari.Il potenziamento della strada statale 77 asse Foligno-Civitanova Marche, assieme alla Perugia-Ancona, alla Pedemontana Fabriano-Muccia/Sfercia e di altri interventi viari consentono di ridurre il gap infrastrutturale da sempre presente nella regione. La realizzazione di questa rinnovata rete stradale assicurerà il raccordo con i poli industriali esistenti e, più in generale, andrà a migliorare ed incrementare l’accessibilità alle aree interne delle Regioni interessate.
Il sorriso di Sara si è spento questa mattina. La studentessa universitaria 22enne di Fabriano, vittima di un tremendo incidente sabato sera intorno alle ore 22,50,un chilometro prima del casello autostradale Loreto-Porto Recanati, in direzione Pescara, è morta questa mattina all'ospedale regionale di Torrette a seguito dei traumi riportato nello scontro. Era stata sottoposta ad un delicato intervento chirurgico nelle ore immediatamente successive all’incidente e poi trasferita nel reparto di Rianimazione del presidio ospedaliero regionale. Ma malgrado tutti i tentativi, Sara Menichelli non ce l'ha fatta.Non è chiaro ancora il motivo che ha portato la Toyota Yaris guidata da un amico a tamponare un autoarticolato e con un testacoda fermarsi nella corsia centrale dell'A14 proprio mentre transitava l'utilitaria con a bordo due coniugi piemontesi di passaggio nelle Marche. Sara studiava all'Università di Macerata.Tutta la comunità di Fabriano si è stretta intorno ai genitori della ragazza, Rita e Giancarlo, e ai fratelli, molto conosciuti nella parrocchia San Venanzio dove lei presta servizio come organista e nell'equipe Pastorale familiare della Diocesi. Come estremo gesto d'amore, la famiglia ha deciso di donare gli organi.
Ancora in coma, in bilico tra la vita e la morte Sara Menichelli, la studentessa universitaria 22 enne originaria di Fabriano che sabato sera è rimasta coinvolta in un terribile incidente a bordo della Toyota Yaris guidata da un amico F.A., 26enne di Perugia.Le condizioni della giovane sono molto gravi ed è attualmente ricoverata in rianimazione in prognosi riservata.Da chiarire le dinamiche del sinistro accaduto sabato sera intorno alle 23 nei pressi del casello autostradale di Porto Recanati in A14 in direzione Pescara. L'auto ha urtato un tir e il giovane al volante della Yaris ha perso il controllo del mezzo ritrovandosi in testacoda in mezzo alla corsia dell'A14. Coinvolta nell'incidente anche una coppia di coniugi piemontesi alla guida di una Fiat Croma che hanno riportato solo lievi traumi.I due giovani sono stati urgentemente all'ospedale regionale di Torrette.Sono intervenuti gli agenti della polizia stradale di Porto San Giorgio, i sanitari del 118 e i vigili del fuoco di Ancona che hanno impiegato diverse ore per estrarre la ragazza.Tutta la comunità di Fabriano è vicina ai genitori di Sara, Rita e Giancarlo, molto conosciuti in città. Messaggi di incoraggiamento anche sui social dove tanta gente ha incoraggiato la giovane e la famiglia a non arrendersi e continuare a lottare.
A maggio le ore di Cig nelle Marche ammontano a 4,7 milioni: 980 mila di Cig ordinaria, 3,6 milioni di Cig straordinaria e 85 mila ore di Cig in deroga. Mentre per cassa ordinaria e straordinaria si osserva un aumento rispetto al mese di maggio del 2015, per la cassa in deroga si ha una forte riduzione. Se si considera il valore complessivo di ore autorizzate nei primi cinque mesi del 2016 (14,6 milioni di ore) viene in evidenza un consistente incremento (+25%) rispetto al 2015 determinato dalla crescita delle ore di Cig straordinaria autorizzate (+64,5%) a fronte di un calo sensibile delle altre componenti della Cig: -2,9% per la cassa ordinaria, -4,8% per quella in deroga. Per Giuseppe Santarelli, segretario regionale Cgil, "la crisi, soprattutto in alcuni settori, non si arresta. Anzi, proprio l'aumento della cassa straordinaria mette in evidenza come questi segnali vadano inseriti nel contesto di una dimensione strutturale della crisi produttiva e dell'assenza di politiche industriali di sviluppo". (Ansa)
Sono soprattutto marocchini, ma anche bengalesi, pachistani, cinesi. Nelle Marche gli ambulanti stranieri hanno ormai superato quelli di origine italiana: secondo il Centro studi della Cna regionale sono complessivamente 2.476, contro 2.337 italiani, per un totale di 4.813 imprese del commercio ambulante, e 6.700 addetti che vendono i loro prodotti nei mercati e nelle fiere. C'è chi ha il posto fisso e ci sono i cosiddetti 'spuntisti', ambulanti che pagano una quota giornaliera alle casse comunali per sistemare la propria merce nei posteggi che rimangono liberi per il forfait degli ambulanti con regolare autorizzazione. Spina nel fianco, sottolinea l'associazione artigiana, sono i venditori abusivi. "Nelle Marche - afferma Gino Sabatini, presidente della Cna - il rapporto stimato tra gli ambulanti irregolari e quelli legali è di uno a cinque, per un mancato gettito fiscale generato dagli abusivi di oltre 30 milioni di euro e un fatturato occulto di quasi 90 milioni''. (Ansa)
Undici persone, fra cui sei bambini, sono rimaste ferite in un tamponamento fra una Renault Scenic e Una Fiat Cubo avvenuto lungo il tratto nord dell'A14, fra Ancona sud e Ancona Nord, al km 227. Sul posto sono intervenuti la polizia stradale, ambulanze del 118, vigili del fuoco e personale di Autostrade per l'Italia. Si circola su tre corsie e non ci sono particolari problemi per il traffico.Nessuno dei feriti, fra cui sei minori fra i 6 e i 12 anni, ha riportato gravi lesioni. I bambini sono stati trasportati per accertamenti nell'ospedale pediatrico 'Salesi' di Ancona, gli adulti al pronto soccorso del nosocomio regionale di Torrette. (Ansa)
Curioso tamponamento fra due moto questa mattina lungo la strada che collega Sarnano ad Amandola. Per cause ancora in corso di accertamento, i due mezzi che viaggiavano nella stessa direzione di marcia si sono tamponati e i due conducenti sono caduti. Subito sono stati allertati i soccorsi e sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 che hanno trasportato uno dei feriti all'ospedale di Macerata. L'altro ha riportato ferite più lievi.
Si è concluso oggi, con 3700 presenti, il secondo dei tre giorni di congresso che i Testimoni del maceratese, fermano e pescarese stanno tenendo a Roseto degli Abruzzi sul valore della lealtà.Gli interventi si sono concentrati su personaggi narrati nella Bibbia che si sono rivelati esempi di amore leale nei confronti di Dio e del prossimo.La proiezione del film “Speriamo in ciò che non vediamo” è stato uno dei momenti più attesi. Si tratta della toccante narrazione di una famiglia moderna che vede stravolta la propria vita da una serie di tragici eventi. Potrà la Bibbia impedire ai protagonisti di essere inghiottiti dalla disperazione e trovare la forza di reagire grazie alla speranza?Un evento che contraddistingue da sempre i congressi dei testimoni di Geova è la cerimonia del battesimo, grazie alla quale si esprime pubblicamente la personale e volontaria decisione di professare questa fede. Ventisei i nuovi battezzati, dal giovane Lorenzo all’ottantenne Giuliano. Tra questi un detenuto del carcere di Pescara che ha ottenuto dalle autorità un permesso speciale per essere presente. Dopo aver seguito un programma di studio della Bibbia che i ministri di culto dei testimoni di Geova offrono gratuitamente ai carcerati, l’uomo ha cambiato la propria personalità divenendo un esempio di recupero sociale.Domani alle 9.20 inizia l’ultimo giorno del congresso, con altrettanti presenti attesi.
Drinking with L.A.: un aperitivo con Alessandra LumachelliEra un po’ di tempo fa … in attesa della (meravigliosa) conferenza di Maria Rita Parsi, inauguravano una collettiva di quadri … mi incantai dinanzi ad uno (meraviglioso pure quello), che faceva parte di un trittico intitolato “L’alfabeto immaginario” … che dire, da grafologa le lettere mi attraggono, ovvio … e così ne conobbi l’autore, Paolo Sistilli, che in seguito mi donò l’autorizzazione di utilizzare l’immagine di un suo quadro per la copertina di un mio libro … a Paolo piacciono le interviste, ed ecco le sue risposte per voi lettori di Picchio News.Se tu fossi un supereroe, che supereroe saresti e che superpoteri avresti?Bella domanda … non mi sento in certi panni … il supereroe è un personaggio pubblico e nel sociale … sono troppo individualista e strano per sentirmi in tali panni.Il tuo colore preferito?Tutti i colori secondari [i colori secondari si ottengono mescolando i primari, cioè il giallo, il blu e il rosso] tendenti all’organico … qualche volta il rosso.Hai la macchina del tempo: dove vai?Ritornerei agli anni ’50, i più importanti per l’arte e la cultura. Il tuo drink preferito?Difficilissima domanda … non sono astemio: vado da un buon rosso o bianco sino ad una birra … amo spudoratamente i vini da dessert … come digestivi.Cosa può fare Paolo Sistilli per cambiare (salvare) il mondo?Non sono un messia … il mondo non è buono né cattivo, diceva Voltaire … cosa dobbiamo cambiare non so … forse il bello salverà un mondo che sta diventando mediocre … dopo il Kali Yuga [secondo gli Induisti, il Kali Yuga è un’era oscura, in cui sono presenti numerosi conflitti e una profonda ignoranza spirituale], avremo la nuova alba … spiritualmente parlando … aspettiamo …Allora … in alto i flûtes, Amici! … alla prossima!Who’s WhoPer chi non lo sapesse…Paolo Sistilli è nato a Porto San Giorgio (FM), vive da 45 anni fuori dell’Italia. Specializzatosi ad Utrecht presso la Scuola Superiore dell’Arte in Scienze monumentali, si diverte a fare l’artista, e continua a farlo. Da 10 anni lavora ad una ricerca del tempo e delle sue tracce, attraverso “l’alfabeto immaginario” e l’archeologia della comunicazione, tramite lavori pittorici e ricerche dimensionali, intendendo con ciò una ricerca “sul” tempo, non “del” tempo. Nel 2011 ha partecipato alla Biennale d’arte di Venezia. Nel 2012 è stato in Oman per il primo “International Art Symposium” di Muscat. Le sue opere arricchiscono collezioni private e pubbliche nel mondo.
Giuseppe Pellicanò, il pubblicitario di 51 anni indagato per strage in relazione all'esplosione della palazzina di via Brioschi a Milano del 12 giugno scorso nella quale hanno perso la vita l'ex compagna Micaela Masella e i due giovani maceratesi Chiara Magnamassa e Riccardo Maglianesi, è stato sottoposto a fermo di polizia giudiziaria con l'accusa di strage. La Polizia di Stato, che conduce le indagini, ha inviato la Squadra mobile all'ospedale di Niguarda, dove si trova ricoverato, e lo sta conducendo al carcere di San Vittore. (Ansa)
Chiama i genitori annunciando di volerla fare finita e poi si impicca a una ringhiera. Incredibile tragedia stamattina in un appartamento di Porto Potenza dove Augusto Orazi, 32 anni, ha deciso di porre fine alla sua giovane vita. Augusto, originario di Sant'Elpidio a Mare, ha telefonato ai genitori che si sono precipitati nell'appartamento di Porto Potenza dove Augusto viveva, ma ormai era troppo tardi.Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 che, però, non hanno potuto far altro che constatare l'avvenuto decesso del giovane. Per i rilievi di rito, sono arrivati anche i carabinieri.La notizia della tragica scomparsa di Augusto Orazi si è rapidamente diffusa in quanto il ragazzo era molto conosciuto. Infatti, svolgeva il lavoro di Pr in alcune discoteche maceratesi e marchigiane.
In tema di sanità Romano Carancini, nella sua doppia veste di sindaco di Macerata e di presidente della Conferenza dei sindaci dell’Area Vasta, intende"tutelare l’intero territorio e rappresentarlo rispondendo alle richieste e alle sollecitazioni che in tal senso gli vengono avanzate".Questo ha tenuto a sottolineare il primo cittadino maceratese stamattina prima di dare avvio alla conferenza stampa convocata per fare il punto sulla revisione delle reti cliniche e dell’ospedale unico, materie su cui domani si terrà la Conferenza dei Sindaci dell’Area vasta 3, convocata per le 9.30 nella sala consiliare del Comune di Tolentino.“Le mie espressioni non sono contro qualcuno - ha premesso Carancini prima di fare il punto sui punti all’ordine del giorno della riunione di domani -, ma sento il ruolo di responsabilità che ho e per questo mi impegno, per portare acqua e sole al nostro territorio e lavoro per l’interesse di tutti e al loro fianco. Premesso che ognuno ha il suo stile politico e caratterizza il proprio rapporto con i cittadini, dico che non dobbiamo avere paura di aprire confronti e parlare con i territori dell’Area Vasta 3 e mi trovo in disaccordo con chi, invece, afferma che certe questioni devono essere esaminate in ambiti politici”.Parla di errore il sindaco Carancini riferendosi a chi pensa che la sanità maceratese sia alla frutta ma crede, al contrario, che oggi “ci sia ancora la condizione di rafforzarla e così la sua offerta”.“Siamo a un bivio - ha affermato - e agli operatori della sanità, tutti, nessuno escluso, voglio dire che la politica non è distratta e che non devono rassegnarsi. I sindaci dell’Area Vasta 3 sono attenti e, in questo momento decisivo e delicato, vogliono contribuire a migliorare l’attuale situazione perché ci sono cose che possono darci speranza e vi assicuro che in tema di sanità non saranno condizionati dalle appartenenze politiche”.Carancini ribadisce la decisione che l’Area Vasta 3 deve andare verso l’ospedale unico: ”Abbiamo in mano un’analisi di fattibilità che ne prevede la realizzazione per un totale di 550 posti letto su un territorio di 7 ettari, con un’estensione maggiorata per le infrastrutture, e da qui occorre muovere il secondo passo, importante, verso la selezione del luogo dove potrebbe nascere. Decisione che deve essere presa esaminando la disponibilità che i territori proporranno. Il terzo passaggio riguarda la scelta che deve avvenire su analisi e responsabilità della Regione Marche”. Per il sindaco Carancini si tratta di una sfida che gli amministratori “non debbono lasciarsi scappare e di fronte alla quale debbono farsi trovare pronti”.Altro argomento riguarda le reti cliniche e il sindaco di Macerata dice di essere vicino alle sollecitazioni del primo cittadino di Civitanova Marche, Tommaso Corvatta ma dissente sul fatto di “mollare”: “Siamo sindaci responsabili e in questo momento occorre un impegno forte e di coesione. L’Asur deve essere attenta a una rete clinica che dia sicurezza”.Altro nodo dolente quello di Radiologia interventistica: “Chiederò che la politica regionale cambi su Radiologia interventistica a Macerata. Domani, chi verrà dalla Regione, venga a dirci che sarà autorizzata nei prossimi giorni dando seguito a quanto stabilito nella delibera 1.219 del 2014 e confermato nel novembre scorso. E, senza polemiche, voglio dire che nel decreto ministeriale n. 70, preso a giustificazione del fatto che Macerata non sia più all’altezza di ospitarla, non c’è una sola parola che possa inibirne la realizzazione, neanche di carattere formale. E quando si parla di numeri il DM n.70 fa riferimento a un bacino di 800.000 e Macerata con Fermo e Ascoli Piceno, arriva a 708.000 e quindi è dentro il contesto”.Domani Carancini ha intenzione anche di sollecitare altre questioni quali le cancellazioni dei reparti otorino e malattie infettive e parlare della direzione sanitaria che “a Macerata è a intermittenza”.“Il quadro – ha concluso il sindaco dopo aver ricordato che le questioni affrontate oggi in conferenza stampa sono state condivise ieri con la direzione del Pd durante nel corso di un confronto che ha definito costruttivo - non è drammatico, ma meritevole di attenzione e di eventuali battaglie nel caso in cui non ci fossero risposte chiare”.
Sono circa 3.000 le comunicazioni in arrivo in questi giorni ai cittadini marchigiani per informarli su possibili errori o dimenticanze nei redditi dichiarati per il 2012. Nelle lettere, l'Agenzia delle Entrate spiega ai contribuenti che, dall'incrocio con i dati in Anagrafe tributaria, risultano delle somme non correttamente indicate nella dichiarazione relativa ai redditi dell'anno 2012. Chi troverà la comunicazione ha due strade: se ritiene di avere le carte in regola potrà mettersi in contatto con l'Agenzia e evitare che l'anomalia si traduca in futuro in un avviso di accertamento vero e proprio. Se invece ha ragione il Fisco, il contribuente potrà regolarizzare in maniera agevolata la propria posizione con le sanzioni ridotte previste dal nuovo ravvedimento operoso. (Ansa)
Area vasta 3: Le camere operatorie chiudono per ferie. A denunciarlo è il Consigliere regionale Sandro Bisonni, che sull’argomento ha presentato un’interrogazione al Presidente e Assessore alla Sanità, Luca Ceriscioli. “Sono venuto a sapere – spiega Bisonni – che è stata annunciata la chiusura per ferie delle camere operatorie per gli interventi programmati in cinque ospedali dell’Area Vasta 3 Gli interventi rinviati potrebbero essere circa un migliaio. Più precisamente la chiusura, dal primo luglio all’undici settembre, riguarderà gli ospedali di Recanati, San Severino e Tolentino, mentre dal primo agosto al primo settembre Macerata e Civitanova Marche. Dalla stampa si apprende che la causa sta nella necessità di dar corso alle ferie spettanti ai dipendenti ma si allude anche ad una motivazione che è quella di fare economia e tagliare le spese”. Per questo Bisonni chiede a Ceriscioli se le notizie corrispondono a verità e in questo caso quali siano le reali motivazioni che inducono a questo tipo di scelta; se siano state valutate attentamente le ricadute della mancata erogazione dei servizi sanitari in quei periodi; se si sia valutato il reale fabbisogno del personale medico e infermieristico necessario al funzionamento ottimale di tutti gli ospedali dell’Area Vasta 3 e se si intende procedere e quando, all’assunzione di un adeguato numero di medici e infermieri che consenta una regolare turnazione e che eviti i disagi denunciati dal Cimo, il sindacato dei medici. “Il Cimo, spinto dalle lamentele per turni e orari di lavoro massacranti, ha presentato una denuncia all’Ispettorato del lavoro. Da uno studio risulta inoltre che nell’Area Vasta 3 vi è la necessità di 300 nuove assunzioni di cui 100 medici. Ora a fronte delle 160 assunzioni annunciate dalla Regione quanti andranno negli ospedali del territorio maceratese? Ceriscioli ce lo dica”.