Drinking with L.A.: un aperitivo con Alessandra Lumachelli
Era un po’ di tempo fa … in attesa della (meravigliosa) conferenza di Maria Rita Parsi, inauguravano una collettiva di quadri … mi incantai dinanzi ad uno (meraviglioso pure quello), che faceva parte di un trittico intitolato “L’alfabeto immaginario” … che dire, da grafologa le lettere mi attraggono, ovvio … e così ne conobbi l’autore, Paolo Sistilli, che in seguito mi donò l’autorizzazione di utilizzare l’immagine di un suo quadro per la copertina di un mio libro … a Paolo piacciono le interviste, ed ecco le sue risposte per voi lettori di Picchio News.
Se tu fossi un supereroe, che supereroe saresti e che superpoteri avresti?
Bella domanda … non mi sento in certi panni … il supereroe è un personaggio pubblico e nel sociale … sono troppo individualista e strano per sentirmi in tali panni.
Il tuo colore preferito?
Tutti i colori secondari [i colori secondari si ottengono mescolando i primari, cioè il giallo, il blu e il rosso] tendenti all’organico … qualche volta il rosso.
Hai la macchina del tempo: dove vai?
Ritornerei agli anni ’50, i più importanti per l’arte e la cultura.
Il tuo drink preferito?
Difficilissima domanda … non sono astemio: vado da un buon rosso o bianco sino ad una birra … amo spudoratamente i vini da dessert … come digestivi.
Cosa può fare Paolo Sistilli per cambiare (salvare) il mondo?
Non sono un messia … il mondo non è buono né cattivo, diceva Voltaire … cosa dobbiamo cambiare non so … forse il bello salverà un mondo che sta diventando mediocre … dopo il Kali Yuga [secondo gli Induisti, il Kali Yuga è un’era oscura, in cui sono presenti numerosi conflitti e una profonda ignoranza spirituale], avremo la nuova alba … spiritualmente parlando … aspettiamo …
Allora … in alto i flûtes, Amici! … alla prossima!
Who’s Who
Per chi non lo sapesse…
Paolo Sistilli è nato a Porto San Giorgio (FM), vive da 45 anni fuori dell’Italia. Specializzatosi ad Utrecht presso la Scuola Superiore dell’Arte in Scienze monumentali, si diverte a fare l’artista, e continua a farlo. Da 10 anni lavora ad una ricerca del tempo e delle sue tracce, attraverso “l’alfabeto immaginario” e l’archeologia della comunicazione, tramite lavori pittorici e ricerche dimensionali, intendendo con ciò una ricerca “sul” tempo, non “del” tempo. Nel 2011 ha partecipato alla Biennale d’arte di Venezia. Nel 2012 è stato in Oman per il primo “International Art Symposium” di Muscat. Le sue opere arricchiscono collezioni private e pubbliche nel mondo.
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