Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa di Elena Leonardi, capogruppo regionale di Fratelli d'Italia.
"La sconvolgente vicenda della bambina tredicenne stuprata ad Ascoli è allucinante e merita la totale attenzione da parte delle istituzioni, quelle regionali comprese. Ad intervenire è la capogruppo regionale di Fratelli d'Italia, Elena Leonardi, la quale chiede un intervento unitario al fine di premere affinché i tempi sul riconoscimento dello status di rifugiato non diventino un alibi ma siano veloci e permettano rapide espulsioni.
Purtroppo le Marche non sono un'isola felice, lo stupro della tredicenne da parte di due immigrati ospiti di una struttura di accoglienza fa seguito ai già noti stupri di Rimini messi in atto da giovani extracomunitari residenti nel pesarese, uno dei quali è proprio un richiedente asilo.
I dati sono allarmanti: ogni giorno 11 stupri in Italia, quelli denunciati, e in quattro casi su 10 sono stranieri, oltre 2300 casi sino all'inizio di settembre. Se si pensa che gli stranieri sono l'8% della popolazione questo vuol dire che stiamo accogliendo soggetti anche molto pericolosi che, stando ai dati del Viminale, hanno "una propensione allo stupro 10 volte superiore" a quella degli italiani.
Siamo arrivati al limite della sopportazione, per crimini di tale brutalità che segnano le vite di tutte le vittime serve non solo una condanna unanime ma un'azione più forte che parte dallo Stato.
E' ora che chi governa, sia a livello nazionale sia a livello regionale, inizi a trattare il problema per quello che è: un vero e proprio allarme sicurezza per l'aumento delle violenze.
Una riflessione andrebbe fatta anche in merito all'istituto, tutto italiano, della cosiddetta "protezione umanitaria" che consente un permesso di soggiorno di ben due anni al momento del diniego dello status di rifugiato per assenza di requisiti riconosciuti a livello internazionale dalla Convenzione di Ginevra e alle protezioni sussidiarie stabilite a livello europeo.
La componente delle azioni criminose compiute da extracomunitari è anch'essa in aumento, e non è solo una percezione ma ogni giorno fatti di cronaca lo testimoniano.
E' ora che si intervenga perché chi delinque in Italia non solo deve pagare la pena a seguito di condanna ma va ad esso negata qualsiasi possibilità, di rimanere sul suolo italiano facendo decadere ogni beneficio di accoglienza".
L'attesa per le soluzioni abitative di emergenza appare eterna, così Terre in Moto Marche ha messo in piedi una singolare protesta: alcune casette di carone sono state posizionate ad Ancona sotto la sede della Regione.
"Visto e considerato che quelle che da un anno dovrebbero sorgere nei paesi colpiti dal terremoto ancora non si vedono, come rete Terre In Moto, abbiamo voluto consegnare alla Regione le nostre SAE, che con l’occasione ribattezziamo “Soluzioni abitative in attesa eterna”. Dopo un anno continuare a chiamarle con il loro nome (Strutture abitative in emergenza) sembra una gigantesca presa per i fondelli. Per rendersi conto del punto della situazione basta confrontare i tempi che la Regione aveva previsto a maggio 2017 con lo stato attuale delle cose.
Queste strutture" spiegano i referenti di Terre in Moto "rappresentano chiaramente solo una delle criticità ancora presenti e con le quali ci confrontiamo ogni giorno ma sotto l’aspetto simbolico sono fondamentali perché nel ritardo della loro consegna è racchiuso tutto il senso della strategia dell’abbandono di cui parliamo da mesi.
Aggiungiamo inoltre che è gravissimo quanto emerso in queste settimane, già previsto e prevedibile, in merito alle condizioni degli operai che lavorano alla costruzione e posa delle SAE. Costretti a turni di lavoro massacranti e con qualsiasi condizione meteo (su richiesta esplicita della Regione stessa) si ritrovano a scontare ritardi e responsabilità che sicuramente non sono di loro competenza. Ancora una volta a pagare sono i più deboli.
Le nostre casette sono anche un messaggio rispetto alle tanto vituperate “casette abusive”, contro le quali ci si è mossi con tanto rigore. Di fronte ai ritardi ancora presenti se ci sono stati degli abusi sono stati sicuramente quelli commessi dalla politica e non quelli di chi, con tutte le differenze e i distinguo del caso, hanno pagato di tasca propria l’unico modo per resistere. Politica che se da un lato mostra tutta la sua incapacità dall’altro ha iniziato a “far calare” gli sciacalli in vista di una campagna elettorale che nel cratere si appresta ad essere devastante. Ma chi ha perso casa e lavoro, se non i propri cari, non è carne da macello e non accetta la guerra tra poveri che si vorrebbe imporre.
Ad un anno delle scosse che più hanno colpito i nostri territori, lasciamo quindi queste casette abusive sotto a palazzo Raffaello, sede della Regione Marche e invitiamo tutti alla Marcia del Ritorno che abbiamo organizzato per domenica 29 ottobre alle ore 10.00 da Maddalena di Muccia a Pieve Torina. Torneremo in strada nel cratere per riprendere parola tutti insieme, terremotati e non, e per gridare la nostra volontà di tornare, resistere e ricostruire".
Il 30 ottobre il Consiglio Nazionale dei Geologi e l’Ordine dei Geologi delle Marche organizzano una giornata di studio per trarre un bilancio un anno dopo la scossa più forte che ha interessato l’Italia Centrale e per fare il punto sulla ricostruzione post-terremoto.
Il 30 ottobre 2016 alle ore 07:40 l’Italia Centrale è stata colpita da un intenso sisma di magnitudo 6,5 con epicentro tra i comuni di Norcia, Castelsantangelo sul Nera e Preci (al confine tra Umbria, Marche e Lazio). Viene classificata come la scossa più forte in Italia dal terremoto che rase al suolo l’Irpinia nel 1980 ed è uno dei quattro principali eventi sismici che hanno interessato l’Italia centrale tra il 2016 e il 2017.
Per non dimenticare, per trarre un bilancio di ciò che è stato fatto (e non) un anno dopo il sisma, e per fare il punto sulla ricostruzione post-terremoto, il Consiglio Nazionale dei Geologi e l’Ordine dei Geologi delle Marche organizzano una giornata di studio dal titolo: “30 ottobre 2016, magnitudo 6.5: il punto dei geologi a un anno dal sisma” che avrà luogo lunedì 30 ottobre 2017 dalle ore 09:30 alle 17:30 presso l’Auditorium Mons. Silvano Montevecchi di Ascoli Piceno (Viale delle Rimembranze, 34).
Al convegno parteciperanno esperti del settore: Francesco Peduto, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi; Piero Farabollini, Presidente dell’Ordine Geologi della Regione Marche; Raffaele Nardone, Tesoriere CNG; Adriana Cavaglià, Consigliere CNG; Carlo Doglioni, Presidente INGV; Alfiero Moretti, Dirigente Reggente Ufficio Speciale Ricostruzione Sisma 2016 Regione Umbria; Italo Giulivo, Direttore Ufficio Attività tecnico-scientifiche per la previsione e la prevenzione dei rischi – Dipartimento della Protezione Civile; Fabrizio Galluzzo dell’ISPRA; Gilberto Pambianchi, Presidente Associazione Italiana di Geografia Fisica e Geomorfologia; Floriana Pergalani, docente del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale presso il Politecnico di Milano e componente del Centro per la Microzonazione Sismica e le sue Applicazioni; Cesare Spuri, Direttore Ufficio Speciale Ricostruzione post sisma 2016 della Regione Marche. Presenti numerose personalità politiche: Luca Ceriscioli, Presidente Regione Marche; Guido Castelli, Sindaco Ascoli Piceno; Fabiola Anitori, Componente XIII Commissione Permanente Territorio, Ambiente, Beni Ambientali al Senato della Repubblica. Nella tarda mattinata si svolgerà la tavola rotonda moderata dalla giornalista del TG1 Barbara Capponi, nella quale interverranno anche Daniele Mercuri, Vice Presidente Ordine dei Geologi Regione Marche; Arcangelo Francesco Violo, Segretario nazionale CNG; Nicola Tullo, Presidente Ordine dei Geologi della Regione Abruzzo; Roberto Troncarelli, Presidente Ordine dei Geologi della Regione Lazio e Filippo Guidobaldi, Presidente Ordine dei Geologi della Regione Umbria.
L’incontro sarà un’occasione importante per dibattere, insieme a numerosi esperti e a personalità istituzionali, sulla necessità di un’adeguata pianificazione territoriale e urbanistica che si basi sui concetti della prevenzione dei rischi geologici e della convivenza con questi ultimi. L’evento sismico ha, infatti, ancora una volta, messo in evidenza come le caratteristiche geologiche e geomorfologiche, oltre alla tipologia edilizia, che nell’area del cratere derivano da una stratificazione urbanistica iniziata dall’epoca medioevale, siano stati fattori determinati dell’elevato grado di danneggiamento. Nel corso della giornata saranno consegnati gli attestati di merito ai geologi che hanno partecipato alle attività di supporto al Dipartimento Nazionale della Protezione Civile per la gestione e il superamento dell’emergenza sismica del Centro Italia 2016 – 2017.
"Dobbiamo ricostruire i muri, certamente. Ma soprattutto dobbiamo ricostruire le comunità, fatte di bambini e di scuole, di cittadini che lavorano e di un ambiente che non verrà deturpato". Questo è ciò che ha detto il Commissario alla ricostruzione Paola De Micheli, durante il suo intervento alla presentazione del calendario che l'Associazione nazionale funzionari di polizia ha realizzato con l'obiettivo di raccogliere fondi per i bambini orfani del terremoto.
"Ci sono ferite profondissime che restano anche a distanza di tempo - ha aggiunto De Micheli - e altre ferite che possono essere rimarginate, come quelle sull'integrità della comunità. Il nostro compito, che è molto complicato, è costruire il futuro nel senso pieno del termine, affrontando la ricostruzione nella sua pienezza. Non possiamo perdere di vista l'insieme del progetto". De Micheli ha poi ribadito che è fondamentale "coniugare la velocità nel fare le cose col farle bene".]Ce la stiamo mettendo tutta - ha concluso - e continueremo a farlo".
FONTE ANSA
Da Giuseppe Zito, coordinatore regionale di Forza Nuova, riceviamo
"Ha solo 13 anni la vittima di violenza sessuale da parte di due giovani profughi, ospiti della struttura Oasi Carpineto. Un nuovo caso di stupro razziale che si aggiunge a quelli già noti e che conferma senza dubbi il fallimento del teorema dell'accoglienza, della solidarietà e dell’integrazione. Il messaggio criminale dell'uguaglianza fra popoli unitamente all'invasione migratoria, in buona parte composta di giovani maschi, crea uno squilibrio che non può che risultare in una escalation di stupri e di violenza, dalla quale nessuna delle nostre donne può ritenersi indenne, fino a quando il morbo della bontà universale non verrà spazzato via: perché in questo caos di popoli, la nostra gente è la prima vittima della barbarie straniera, l'agnello sacrificale scelto non semplicemente come obiettivo di sfogo, ma in ragione del suo essere bianco.".
Pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale il decreto 11 agosto 2017 del Ministero dello Sviluppo Economico contenente criteri, modalità e procedure per l'erogazione dei contributi relativi al ristoro del cd. Danno Indiretto prodotto alle imprese dagli eventi sismici verificatisi a partire dal 24 agosto 2016.
Una misura frutto del lavoro parlamentare svolto nei mesi scorsi dai parlamentari del Pd, in sede di conversione dei decreti legge relativi al sisma, e che ha previsto la complessiva assegnazione di 33 milioni di euro per l'anno 2017 e 13 milioni per il 2018 per favorire la ripresa produttiva delle imprese del settore turistico, dei pubblici esercizi, del commercio e artigianato, nonché quelle che svolgono attività agrituristica, insediate da almeno sei mesi antecedenti al sisma nelle aree del cratere sismico.
"Finalmente giunge a compimento un provvedimento a lungo atteso - commenta la parlamentare marchigiana del Pd Irene Manzi - ottenuto grazie anche agli emendamenti presentati, in sede parlamentare, insieme ai colleghi Pd delle regioni colpite dal sisma che riconosce anche il danno indiretto subito dalle imprese colpite dal sisma, offrendo contributi concreti a sostegno della loro attività. Una misura introdotta grazie anche al costante lavoro di confronto con le categorie produttive svolto in questi mesi, che - aggiunge l'on. Manzi - assegna alla nostra regione, la più colpita dal sisma, quasi il 61% delle risorse complessivamente stanziate pari a più di 20 milioni di euro per il 2017 e 7 milioni e 900mila euro per il 2018".
"Nei prossimi giorni" l'Italia riceverà il versamento di 1,2 miliardi di euro dal Fondo europeo di solidarietà per aiutare la ricostruzione nelle zone del centro Italia colpite dalle scosse di terremoto del 2016 e 2017.Lo ha annunciato in una nota la Commissione Ue, che a giugno aveva proposto lo stanziamento, il più elevato da quando esiste il Fondo di solidarietà.
Una volta ultimate le procedure tecniche necessarie, i soldi saranno nella disponibilità delle autorità italiane per supportare la ripresa delle attività economiche, coprire i costi dell'emergenza e di protezione del patrimonio culturale. "Con questo stanziamento noi manteniamo la nostra promessa di stare accanto all'Italia durante il processo di ricostruzione", ha dichiarato la commissaria Ue alla Politica regionale, Corina Cretu.
(Fonte Ansa)
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Nel 2016 si sono verificati nelle Marche 5.185 incidenti stradali, che hanno causato la morte di 100 persone e il ferimento di 7.406. Emerge dai dati Istat. Rispetto al 2015 diminuiscono sia gli incidenti (-2,8%) che i feriti (-2,6%), in controtendenza rispetto al dato nazionale (+0,7% e +0,9%); il numero di vittime della strada invece aumenta del 7,5% a fronte della diminuzione rilevata nella media nazionale (-4,2%).
Nel periodo 2010-2016 la mortalità stradale ha avuto un andamento alterno e, a causa dell'incremento dell'ultimo anno, la riduzione complessiva del numero dei morti scende all'8,3% nella regione a fronte del 20,2% dell'Italia.
Sempre fra 2010 e 2016 l'indice di mortalità nelle Mache è aumentato da 1,6 a 1,9 deceduti ogni 100 incidenti mentre quello medio nazionale è rimasto inalterato (1,9). Anche nel 2016, l'incidenza degli utenti vulnerabili per età (bambini, giovani e anziani), deceduti in un incidente stradale nelle Marche resta al di sopra della media nazionale (49,0% contro 46,1%). (Ansa)
Le Organizzazioni Sindacali di categoria delle Marche Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola Rua e Snals Confsal, facendo seguito a quanto precedentemente dichiarato sia verbalmente che per iscritto, ritengono il DDG 1044 emanato dall’USR Marche in data 01/09/2017 e il successivo DDG 1253 del 19/10/2017 inadeguati e inaccettabili.
Infatti l’integrazione della dotazione organica per l’anno scolastico 2017/2018 di 59 posti di personale ATA, in essi contenuta, risulta assolutamente insufficiente rispetto alle richieste discendenti dalle reali ed oggettive necessità espresse dalle Istituzioni Scolastiche mediante le due rilevazioni promosse “motu proprio” dall’Amministrazione Scolastica Regionale.
Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola Rua e Snals Confsal Marche individuano a questo proposito due importanti criticità:
la prima concerne l’incongruenza con la quale nel mese di settembre si è proceduto all’autorizzazione di soli 59 posti in deroga senza una reale verifica del fabbisogno e solo successivamente si è provveduto, mediante un puntuale monitoraggio, ad individuare le inderogabili necessità delle scuole al fine di garantire la tutela della sicurezza degli alunni (Comunicazione 0016221 del 20-09-2017 “Rilevazione delle necessità per la richiesta di posti di personale Ata in deroga per la sicurezza degli alunni”);
la seconda riguarda la totale sottovalutazione delle criticità emerse, infatti dalla rilevazione che l’Usr Marche ha effettuato risulta la richiesta documentata da parte dei Dirigenti Scolastici di ben 558 posti aggiuntivi. Quindi i 59 posti in più autorizzati rappresentano solo il 10% del fabbisogno necessario a garantire la sicurezza, l’incolumità degli alunni e il normale funzionamento dei servizi scolastici. Vista la mancanza da parte del Direttore Generale di una risposta coerente con i bisogni rilevati e acquisiti agli atti della stessa Direzione Regionale, le organizzazioni sindacali dichiarano da oggi lo stato di agitazione dei lavoratori della categoria.
Nei prossimi giorni, se non verrà autorizzato un ulteriore contingente di posti per garantire la sicurezza e il regolare funzionamento delle scuole in analogia a quanto sta accedendo in altre regioni, si procederà con iniziative unitarie di mobilitazione che non escludono, in ultima istanza, il ricorso allo sciopero generale regionale della categoria.
Una presa di posizione che non mancherà di scatenare ulteriori polemiche e discussioni.
Dopo la nota vicenda di domenica scorsa, quando alcuni tifosi della Lazio hanno mostrato delle figurine con Anna Frank con la maglia della Roma, su tutti i campi di gioco della serie A sarà letto un brano del 'Diario di Anna Frank' prima dell'inizio delle partite con un minuto di riflessione. La decisione è stata della Federcalcio d'intesa con l'Ucei, disponendo che i capitani delle squadre regalino una copia del libro, insieme a quella di 'Se questo è un uomo' di Primo Levi ai bambini che tradizionalmente li accompagnano sul terreno di gioco.
In serie B sarà comunque osservato un minuto di riflessione sulla memoria della Shoah.
Ma gli Ultras 1898 dell'Ascoli Picchio non saranno allo stadio quando sarà osservato il minuto di riflessione. "Non si pensa ai terremotati e agli anziani e si strumentalizzano una decina di adesivi" si legge in un post sulla pagina Facebook del gruppo di tifosi.
Il post completo recita: "Questa sera gli ultras della Curva Sud entreranno nel settore dopo il minuto di riflessione deciso dalla Lega. Non vogliamo essere complici di un teatrino mediatico e istituzionale che dimentica i terremotati e i nostri anziani ma è invece sempre prontissimo a indignarsi e a strumentalizzare una decina di adesivi".
Nell'ambito del progetto di integrazione delle banche acquisite nel mese di maggio 2017, Ubi ha concluso ''con successo'' le migrazioni di Banca Adriatica (ex Nuova Banca delle Marche) e della sua controllata Carilo (Cassa di Risparmio di Loreto) sul sistema informativo di Ubi Banca.
Lo rende noto un comunicato dell'istituto. Le migrazioni hanno riguardato un totale di 285 filiali e punti operativi, 2.673.213 anagrafiche di clientela, 579.224 conti correnti, 137.257 depositi titoli e hanno coinvolto circa 2.600 dipendenti nella fase preparatoria e post migrazione.
''E' stata garantita sin dal primo giorno di attività, la piena operatività di tutte le filiali migrate, senza alcun disagio di rilievo per la clientela'' dice la nota.
FONTE ANSA
Si è tenuto domenica a Serrapetrona un convegno sull'Avioturismo di rete che fa seguito al progetto dell'Unione Montana dei Monti Azzurri di un idroscalo sul lago di Caccamo. Un'idea che si sta concretizzando ogni giorno di più e che entra ora in rete con le aviosuperfici di Lovere e Gallipoli: una vera e propria porta dell'Europa.
Sabato c'era stata invece la presentazione del progetto alla Camera di Commercio di Ascoli.
Al convegno erano presenti i sindaci di Serrapetrona e Caldarola, Silvia Pinzi e Luca Giuseppetti, e il presidente del consiglio comunale di Tolentino Fausto Pezzanesi.
I lavori sono stati introdotti da Giampiero Feliciotti, Presidente Unione Montana dei Monti Azzurri. A seguire hanno preso la parola Orazio Frigino, presidente dell'Aviazione Marittima Italiana; Margherita Bonanni, dirigente scolastico dell'Itis Montani di Fermo; Gianni Bonafini dell'idro/avio-superficie di Lovere; Nicola Macario, vicesindaco di Lovere, e Cesare Rossi, presidente del distretto turistico "Le colline dei Monti Azzurri".
Dal 18 al 21 aprile, le tre idro/avio superfici parteciperanno a una fiera in Germania e una delegazione di aerei di ogni lago, da Loreto porterà la Madonna in processione come protettrice dell'aviazione, con il consenso del sindaco di Loreto e del Vescovo che hanno approvato l'iniziativa.
Al via anche nelle Marche la mobilitazione nazionale promossa dalla Fai Cisl a sostegno di un'agenda di riforme su previdenza, occupazione, retribuzioni e contrasto allo sfruttamento nei settori agroalimentari e ambientali.
Sabato 28 ottobre presidio regionale e raccolta firme davanti alla Prefettura di Ancona, in piazza del Papa a partire dalle ore 9,30.
Una raccolta firme, che parte il 28 ottobre e si protrarrà per tutto il 2017, a sostegno delle proposte di riforma avanzate dalla Fai Cisl che "mirano ad abbassare l'età pensionabile dei lavoratori agricoli, degli addetti imbarcati della pesca, degli operai alimentaristi del comparto forestale e della bonifica, riconoscendo loro lo status di lavoro usurante". Condizione che permetterebbe di andare oltre la Legge Fornero, "consentendo il pensionamento con 35 anni di contributi".
Tra le priorità della Fai Cisl anche "ammortizzatori sociali rafforzati e davvero universali, anche per le aziende sotto i quindici dipendenti, con il riconoscimento della disoccupazione agricola anche ai lavoratori agricoli a tempo indeterminato e il consolidamento della durata e dell’importo della Naspi, senza decalage".
Sotto il profilo contrattuale, la Fai Cisl invoca inoltre "l’innalzamento delle retribuzioni per i contratti agricoli di prestazione occasionale al livello della media dei contratti provinciali e la piena attuazione della Legge 199 contro il caporalato, con maggiori affidamenti bilaterali per il buon governo del mercato del lavoro agricolo".
Centrale, nei comparti ambientali, "la realizzazione di un piano nazionale contro il dissesto idrogeologico e di una legge per rilanciare il patrimonio forestale e ambientale italiano che individui anche una solida controparte pubblica per il rinnovo del contratto nazionale dei lavoratori forestali, atteso ormai da cinque lunghi anni".
"Scendiamo in piazza ad Ancona, come in tutta Italia, per dare una svolta ai temi del lavoro e mettere in campo un percorso di riforme concrete per chi lavora in un settore come quello agricolo e dell’industria agroalimentare, dove le basse retribuzioni, il lavoro nero ma anche quello grigio, prestato cioè da chi è già in pensione e disponibile ad accettare qualsiasi condizione retributiva, sono all’ordine del giorno . – sottolinea Giuseppe Giorgetti, Segretario Generale Fai Cisl Marche, che sabato sarà in piazza del Papa ad Ancona con i lavoratori - Criticità che stanno sempre più allontanando i giovani dal lavoro agricolo. I dati parlano chiaro, nella nostra regione le aziende agricole registrano un calo, che va in controtendenza con una crescita nazionale dell’1,3%.- spiega Giorgetti - Nell’ultimo anno abbiamo assistito ad una diminuzione di oltre 2500 addetti, tra coltivatori diretti e dipendenti, passando da un totale di 16.858 del 2016 ai 14.285 del 2017. Il popolo dei lavoratori agricoli, che in Italia raggiunge quasi i 2 milioni di persone vede ancora oggi negato, ad esempio, il riconoscimento del lavoro usurante – conclude – Per questo, come Fai Cisl, siamo impegnati in prima linea affinché sia dato, finalmente, un riconoscimento dignitoso al lavoro agricolo. E’ una questione di giustizia sociale".
Una serata non basterà per raccontare l’anno più difficile per le montagne del Centro Italia: ad un giorno dall’anniversario delle scosse di ottobre del terremoto, l’emittente E’tv Marche (canale 12 del digitale terrestre) con la trasmissione “Sibilla, le voci della ricostruzione”, sarà in diretta il 25 ottobre, a partire dalle 21:30. Dallo studio centrale di Ancona sarà presente l’assessore regionale alla Protezione Civile Angelo Sciapichetti, il quale sarà collegato con quello allestito a Camerino, presso la sede Contram, che fin dalle prime ore del sisma è stata operativa durante un’emergenza senza precedenti. Hanno dato adesione diversi sindaci del “cratere” e le porte restano aperte alla cittadinanza. Per chi seguirà da casa, anche on line tramite il profilo Fb dell’emittente, ci sarà la possibilità di intervenire in diretta tramite sms e whatsapp al 3493918169 #sibillatv.
Quella di mercoledì sarà una puntata speciale del programma a cura della redazione giornalistica dell’emittente. Partito lo scorso 27 settembre, intende, almeno per un altro inverno e una nuova primavera, seguire passo passo il percorso verso la ricostruzione che interesserà le Marche, la regione più colpita tra le quattro provate dagli eventi sismici del 2016. Ogni settimana “Sibilla, le voci della ricostruzione” aggiorna sull’arrivo delle Sae, mette in luce le difficoltà, pone a confronto cittadini e istituzioni, evitando populismi ma cercando di stare “alle calcagna” della cronaca, tentando di fare la propria parte di quella “scorta mediatica per illuminare quelle realtà che rischiano di essere oscurate fino a che non riprende la vita sulle aree del sisma”, auspicata recentemente anche dal presidente della Fnsi Giulietti in un incontro a Foligno sulla futura ricostruzione.
«Due settimane per una nuova pagina di democrazia partecipata del Partito Democratico. Due settimane molto intense, con centinaia di assemblee e migliaia di militanti impegnati e appassionati della buona politica. Una grande comunità che ha dibattuto su problemi concreti e poi democraticamente ha selezionato i propri dirigenti. Dibattiti veri, in cui si è parlato di temi concreti: Ricostruzione, Politiche Sanitarie, Politiche attive del Lavoro e molto altro ancora. Siamo l’unica forza che seleziona democraticamente la propria classe dirigente». Con queste parole il segretario Regionale del Pd, Francesco Comi ha iniziato la conferenza stampa – indetta nella sede del Partito, piazza Stamira 5 in Ancona – per commentare i positivi risultati scaturiti dai congressi dei circoli che si sono svolti dal 12 al 22 ottobre in tutte le Marche.
Si è registrata una partecipazione che, di media, ha superato abbondantemente il 60% dei votanti e che hanno portato all’elezione di:
GIANCARLO SAGRAMOLA eletto segretario della Federazione di Ancona con l’85% dei consensi, mentre Valeria Picardi ha ottenuto il 15% dei voti.
FRANCESCO VITALI eletto segretario per la Federazione di Macerata con oltre il 61% dei votanti, mentre il sindaco di Appignano, Osvaldo Messi, ha ottenuto circa il 39% dei voti.
MATTEO TERRANI eletto segretario della Federazione di Ascoli, candidato unitario dopo che lo sfidante Simone Splendiani ha ritenuto opportuno ritirare la propria candidatura, decidendo di sostenere Terrani.
FABIANO ALESSANDRINI eletto segretario della Federazione di Fermo, anche lui candidato unitario.
GIOVANNI GOSTOLI, segretario uscente, candidato unitario e, pronto alla Riconferma sia pure manchino al Voto pochissimi circoli.
«Esprimo tutta la mia personale gratitudine e dell’intero Pd, ai Segretari uscenti. Hanno svolto un lavoro autorevole, penso a esempio a Fabio Badiali, Paolo Nicolai e Antimo Di Francesco, che non si sono ricandidati. Rivolgo ai nuovi eletti l’augurio di buon lavoro. Tutti e cinque i Segretari sono figure di esperienza, di equilibrio, che conoscono bene il proprio territorio. Insieme rappresentano una grande squadra forte, rappresentativa, motivata e che rafforza moltissimo il Gruppo dirigente regionale per poter affrontare tutti temi concreti che ho elencato in precedenza», ha proseguito il Segretario regionale che ha invitato il Partito a superare le polemiche e concentrarsi sul lavoro da fare.«Pochi giorni fa, Matteo Renzi ha chiesto a tutti di abbandonare la polemica per concentrarsi su ciò che c’è da fare. Lo ritengo un consiglio saggio e attuale». E sulle candidature ha chiarito: «Approvata la Legge elettorale cominceremo a parlare di candidature. Non prima. Lo faremo tutti insieme», ha concluso Comi.Giancarlo Sagramola (Ancona): «Siamo l’unico Partito che vota, nei fatti, con regole certe, visibili. Dove si parla, si discute, ci si confronta e poi si cerca la sintesi attraverso il voto libero. Abbiamo rappresentato in questi anni il Governo in tempi difficili e, nonostante ciò, abbiamo dato risposte. I dati di questa fase congressuale lo dimostrano: oggi si vedono risultati non personali, ma come comunità, come un popolo di persone che fa attività politica per gli altri non per sé, che vuole intercettare le esigenze e proporre un progetto politico. Temi quali sanità, rifiuti, acqua, rappresentano solo alcune delle problematiche alle quali cercheremo di dare risposte non su Facebook, ma in modo visibile e concreto».Matteo Terrani (Ascoli): «Siamo molto soddisfatti dell’affluenza nella nostra Provincia. Per la prima volta si è registrato un congresso unitario, in nessun circolo comunale abbiamo avuto una doppia candidatura. Questo perché si è deciso di mettersi insieme per affrontare le sfide, a partire dalla ricostruzione post-sisma, in modo unitario. Abbiamo creato un circolo apposito per i comuni più colpiti dal terremoto che ha eletto un segretario del 1990, un segno evidente di rilancio».Fabiano Alessandrini (Fermo): «Le sfide della nostra Federazione sono molto importanti considerata la crisi del calzaturiero ancora profonda. Occorre una trasformazione del settore che come Partito vogliamo accompagnare e favorire. Il Pd riceve critiche perché è trasparente e democratico, non ci tiriamo indietro e siamo pronti a dare risposte concrete, lavorando in squadra come sempre».Francesco Vitali (Macerata): «La mia candidatura a Segretario della Federazione provinciale è nata a seguito dell’esperienza di reggenza dell’ultimo anno. Il senso di responsabilità, anche alla luce dei danni provocati dal sisma, mi ha spinto a questa scelta. Abbiamo incontrato le persone personalmente, si ha una visione diversa che farlo attraverso i social, e continueremo in questo percorso. Abbiamo avuto un confronto aperto, leale, sereno e ora c’è la volontà di costruire una strada che coinvolga tutti per lavorare presto e bene».
Giovanni Gostoli (Pesaro): «La fase congressuale è la dimostrazione lampante che il Pd appartiene agli iscritti e non ai dirigenti. Lavoro, ricostruzione, sanità, sicurezza, governo del territorio, servizi alla persona, i temi che abbiamo discusso in queste ultime settimana all’interno di ciascun circolo della Provincia. Sono contento di aver dedicato il congresso ai Millennials dicendogli chiaramente che oggi l’aspetto più ribelle è quello di innamorarsi della politica e di interessarsi alla politica. Abbiamo rafforzato il Pd nei territori e questo ci servirà ad affrontare al meglio le prossime sfide a partire dalle Politiche e dal sostenere politicamente il Governo Ceriscioli».
Assume contorni sempre più duri lo scontro fra comitati di terremotati, divenuto ormai un botta e risposta fra Diego Camillozzi, del comitato La terra trema noi no", e Francesco Pastorella, coordinatore del comitato Terremoto centro Italia.
E' partito tutto all'indomani della manifestazione di sabato scorso a Roma, dopo un post di Camillozzi sulla pagina facebook del gruppo La terra trema noi no, cui è arrivata subito la risposta di Pastorella. Oggi sull'argomento torna ancora Camillozzi.
Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione
"Le parole volano, gli scritti restano. Chi ricorre ad offese e calunnie personali, che nulla c'entrano con l'argomento terremoto, già si qualifica per la sua scorrettezza e bassezza. Ho letto con grande perplessità la risposta di Francesco Pastorella, non l'ho minimamente chiamato in causa come persona, lui invece mi definisce un diffamatore, ma di fatto lo è chi scrive un mare di cose infondate contro la mia persona.
Ho fondato il comitato “La Terra trema noi no”, oggi Associazione riconosciuta, non perchè voglio farne un vanto, ma perchè sono un terremotato e mi sono impegnato per i tanti problemi e le difficoltà che mi accomunano a tanta gente. Lo provano articoli di giornale ed interviste. Pastorella ne è entrato a far parte in un secondo momento.
Ho posto e continuo a porre, due domande a cui sinora non ho avuto risposta. Chi sono i cento comitati di cui è coordinatore e come ha acquisito questo potere di rappresentarli tutti, come mai nella manifestazione del 21 ottobre ha accolto i sindaci, mentre ad aprile non ha voluto saperne nulla. Se ricorrono sempre gli stessi volti di una certa parte politica e tra coloro che organizzano la manifestazione figura come incaricato di Fdi per il settore web, qualche legittimo sospetto viene. Per le richieste ufficiali e le email inviate ai vertici dello Stato, lui si è offerto con impeto ed è stato deciso di comune accordo che fosse lui ad inviarle, poiché residente a Roma e facilitato nel recarsi negli uffici necessari ad organizzare la manifestazione di febbraio. La richiesta alla Questura di Roma, in ogni caso reca la mia firma. In questo caso per l'organizzazione dei pullman se ne è occupata Ludvina Cinti, componente del comitato fin dall'inizio, ad aprile ha detto di non sentirsela di farlo di nuovo, visto che la cosa era stata molto complessa la prima volta, come era nel suo diritto farlo.
Per me non vi sono distinzioni tra terremotati residenti o non residenti, ma sarebbe più onesto dire che si risiede a Roma e si ha una casa nel cratere, e per questo appoggiare i terremotati, invece di dire che si è terremotati. Non è la stessa cosa.
Ogni affermazione che viene scritta qui, può essere comprovata da registrazioni e scritti. E' vero sono tuttora nella stessa struttura di Porto Sant'Elpidio che mi ha accolto, insieme alla mia famiglia, da quando casa mia è diventata completamente inagibile e non ho un altro posto dove stare. Ho avuto diritto di rimanere qui, in quanto padre di un bambino iscritto a scuola a Porto Sant’Elpidio e con una madre malata, ma malgrado fossi a conoscenza di avere tutti i titoli per rimanere, ho condotto una battaglia a difesa di tutti gli altri, ospitati anche nelle altre strutture, dove mi sono recato personalmente. Sono stato accusato di essere venuto alle mani, di aver insultato rappresentanti delle istituzioni, ciò non corrisponde al vero, lui evidentemente era a Roma e gli è stato riferito male, anzi è stata un'altra persona a dirigersi verso di me con intenzioni tutt'altro che pacifiche, nei giorni in cui si voleva costringere gli sfollati a lasciare la struttura.
Mai in nessun post, commento, articolo o intervista sono stati sono stati rivolti insulti ai Sindaci o meno che mai al Prefetto di Macerata. Ancora una volta il soggetto mischia un po’ le carte, riferendosi ad una mail inviata in Prefettura da Ludvina Cinti, e firmata a suo nome in cui chiedeva di poter partecipare all’incontro organizzato dal Prefetto con i sindaci sulla questione degli spostamenti dalle strutture. Su richiesta posso mostrare pubblicamente la mail, è stato questo il motivo per cui il soggetto ha lasciato il comitato, voleva impedire alla Cinti di farlo, poiché la stessa si è rifiutata ed ha inviato la mail, allora lui ha abbandonato il gruppo.
Per quanto concerne la riunione del 26 aprile a Roma, ho la registrazione di tutto l’incontro che metto a disposizione di chiunque voglia ascoltarla, ho anche copia delle mail vessatorie inviate dal soggetto alla Regione per impedire l’accreditamento della nostra Associazione, che ha fatto poi richiesta dei verbali ottenendo la risposta che non ce n’erano. Si comprende, dalla sua risposta, che non sa più dove arrampicarsi, ad un certo punto parla di diffamatori, insinua sulle case di proprietà. Non ho nulla da nascondere, a dimostrazione della bassezza e della pochezza dell'individuo in questione. Il riferimento è Ludvina Cinti, la cui abitazione dove viveva, è intestata al padre con cui abitava, come per tanti figli che vivono con i genitori. Non si comprende come questo aspetto abbia attinenza con un'associazione di terremotati, è un vile attacco personale. L'obiettivo dell'Associazione “La Terra trema noi no” è e resta quello di aiutare i terremotati, senza ricerca di consenso, visibilità personale o bonus politici, con progetti concreti, resi pubblici e verificabili nella massima trasparenza. Per il bene di tutti penso che in primo piano ci debbano essere i problemi concreti dei terremotati, che l'unità tra coloro che lottano tutti per gli stessi obiettivi sia indispensabile per ottenere risultati, ma anche che chi ci mette la faccia, ha il dovere di non gettare fango sugli altri e di dire chiaramente chi sia e quale ruolo ricopre".
A questo punto, Pastorella ha dichiarato di voler evitare ulteriori repliche e "di voler dedicare il mio tempo ai reali problemi dei terremotati, invece di proseguire una diatriba che è diventata uno scontro personale".
(Nella foto: a sinistra Pastorella e al centro Camillozzi insieme al presidente del Senato Grasso)
La capogruppo regionale di Fratelli d'Italia, Elena Leonardi, porta a casa un importante impegno da parte della Giunta Regionale, con l'approvazione oggi in Consiglio Regionale della mozione che impegna al rilancio turistico, economico e naturalistico delle aree e dei bacini turistici colpiti dal sisma, con misure e risorse concrete aventi ad oggetto il “rilancio delle aree montane colpite dal terremoto: sostegno concreto per lo sviluppo turistico, economico e naturalistico dei bacini sciistici di Frontignano, Bolognola, Sassotetto e Monte Prata” .
Un atto che coinvolge tutto il comparto dell'economia montana, molto articolato, come hanno riconosciuto diversi rappresentanti della maggioranza che risulta come una sorta di programma in base al quale agire.
Leonardi evidenzia come nella mozione vengano considerati concretamente gli aspetti del recupero strutturale degli impianti da sci e delle strade che portano in quota dai paesi sottostanti, oltre che il rilancio di tutte le attività turistiche e ricettive, le quali possono svolgere funzione di volano in tutte le stagioni dell'anno.
Onde evitare dispersioni di capitale la Leonardi ha elencato tutte le possibilità concrete dove poter reperire fondi che coinvolgono anche il sistema dell'agricoltura e degli allevamenti montani. I nuovi fondi aggiuntivi del Programma di Sviluppo Rurale dedicati all'agricoltura delle aree terremotate vanno finalizzati anche per la realizzazione dei bacini lacustri di alta quota per l'azione di abbeveramento, antincendio e innevamento artificiale d'inverno.
Esprimo viva soddisfazione perché la mia mozione è stata votata all'unanimità dall'intero Consiglio Regionale – afferma Leonardi – anche grazie all'approfondimento fatto con i tecnici regionali e col Presidente della II Commissione Traversini e l'assessore al Turismo Pieroni.
Con questo impegno – continua Elena Leonardi – dobbiamo arrivare alla creazione di un importante punto di attrazione sciistica e di sport invernali oltre che di turismo naturalistico d'alta quota per le altre stagioni dell'anno, grazie a vecchi impianti recuperati al meglio e a nuove e innovative strutture. Il tutto affinché questa vasta area del maceratese e del fermano divenga il polo principale tra i bacini sciistici dell'intero Centro Italia.
Ricordo inoltre – afferma la rappresentante del partito della Meloni – che con questi impegni si metteranno in moto le economie di un territorio che da Fiastra, Valfornace, Muccia e Pieve Torina, arriva sino a Visso, Sarnano, Amandola con prospettive di rilancio concordate, tramite l'apertura di più tavoli tecnici, con i sindaci delle comunità locali e i gestori degli impianti medesimi.
Per la Leonardi è fondamentale il coinvolgimento dei Gruppi di Azione Locale che hanno il polso della situazione sul territorio e la Regione deve coordinare efficacemente sin dall'inizio tutte le azioni legate a questo fondamentale aspetto per le nostre aree di montagna che soffrono da un anno e mezzo il disastro del terremoto.
In vigore da stamattina l'ordinanza del Compartimento Regionale Anas che estende il limite a 110 chilometri all'ora a tutta la superstrada 77 Civitanova - Foligno.
A seguito dell'interessamento e della richiesta formale fatta dal presidente della provincia di Macerata Antonio Pettinari, infatti, il Compartimento Regionale Anas di Ancona ha provveduto ad uniformare a 110 chilometri orari il limite su tutta l'arteria.
Scompare, dunque, quella che era una assurda anomalia per la quale, in un tratto di circa sei chilometri a partire all'incirca da Sfercia, il limite veniva fissato a 90 chilometri orari, consentendo spesso e volentieri dei veri e propri "agguati" con rilevatori mobili di velocità a danno degli automobilisti.
159 uffici postali a rischio chiusura in tutte le Marche, 52 solo in provincia di Macerata. Dopo l'allarme lanciato da Patrizia Terzoni, portavoce del Movimento Cinque Stelle alla Camera dei Deputati a seguito di un question time in Parlamento, arriva l'intervento di Slp Cisl che intende fare chiarezza sulla questione precisando che il piano quadriennale è al momento congelato.
La speranza del sindacato dei lavoratori postali è che non si voglia procedere alle chiusure prospettate, che determinerebbero un pesante depauperamento dei territori già denunciato in passato attraverso una serie di iniziative e di manifestazioni che hanno visto la partecipazione di centinaia di persone e il coinvolgimento di tutti i sindaci della regione.
"Non bisogna confondere - si legge nella nota stampa diffusa - poi il piano di riduzioni con la questione del recapito a giorni alterni, al centro dell’attuale piano di riorganizzazione aziendale per risparmiare sul costo del lavoro e che dovrebbe essere applicato nelle Marche, ultima regione interessata dall’attuazione, tra la fine dell’anno e i primi mesi del 2018. Invece trae origine da un progetto di riorganizzazione aziendale la cui principale ragione è risparmiare sul costo del lavoro. Nelle regioni dove il recapito a giorni alterni è già entrato a regime, gli effetti del nuovo modello sono stati devastanti e la qualità del servizio è in caduta libera: in molte località del paese il portalettere non bussa alla porta del cittadino più di una volta a settimana. Da una indagine sulla qualità condotta internamente alla azienda, la struttura del recapito delle Marche risulta essere la migliore a livello nazionale. La nostra impressione è tuttavia completamente diversa: vi sono molte criticità sia per garantire il recapito a domicilio, sia riguardo il ritiro della corrispondenza descritta (raccomandate, assicurate ed atti giudiziari) di cui è stato lasciato avviso presso gli uffici postali. L’applicazione del recapito a giorni alterni non potrà dunque che andare ad inficiare questo quadro già di per sé problematico, con crescenti disagi per i cittadini".
La Slp Cisl ritiene che le priorità del settore siano ben altre, innanzitutto il rinnovo del contratto, l’organizzazione del lavoro, regole certe sullo sviluppo professionale, sulle politiche di incentivazione economica e meritocratiche. Mancano politiche attive del lavoro utili a superare le condizioni di vero e proprio precariato che vivono i Part Time e il personale flessibile assunto con contratto a tempo determinato.
"Come già denunciato in passato - si conclude la nota - permangono esagerate pressioni in capo agli addetti di sala consulenza e ai direttori degli uffici che, nonostante la firma di un protocollo ad hoc, vengono continuamente vessati affinché aumentino ricavi e quindi utili per gli azionisti. L’impressione è che la funzione sociale dell’azienda e dei servizi che offre sembra perdere di valore ogni giorno che passa".