Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, “Chiedilo all'avvocato”.
Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato maggiormente il tema della tutela degli animali e nello specifico il caso in cui gli amici a quattro zampe vengano abbandonati dai propri padroni, orrenda circostanza questa spesso posta in essere proprio in questo periodo in quanto a ridosso delle ferie estive.
Il caso in parola ci offre la possibilità di esaminare giuridicamente tale deplorevole condotta penalmente rilevante. Ecco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana alla domanda posta da una lettrice di Civitanova Marche che chiede: “Il proprietario di un cane abbandona l’animale ai bordi di una strada proprio prima di partire per le proprie ferie estive senza essere visto da alcuna persona che potrebbe denunciare immediatamente tale fatto alla Polizia Giudiziaria. L’animale viene poi salvato da un passante che denuncia tale ritrovamento all’Autorità Pubblica: quali le responsabilità in capo al proprietario dell’animale?”.
Il caso di specie ci porta ad analizzare il reato di “Abbandono di Animali”, previsto e disciplinato dall’art. 727 del codice penale, secondo il quale: “Chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l'arresto fino ad un anno o con l'ammenda da 1.000 a 10.000 euro. Alla stessa pena soggiace chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze”.
A tal proposito, il concetto di abbandono va ricondotto alla trascuratezza o al disinteresse verso l’animale e non invece all’incrudelimento nei suoi confronti o all’inflizione di sofferenze gratuite, atteggiamenti questi rientranti, difatto, nel reato di “Maltrattamento di animali” previsto e punito dall’art. 544- ter del codice penale.
L’abbandono, in ogni caso, non va individuato nella sola precisa volontà di abbandonare l’animale, ma nell’intento più generale di non prendersene più cura nella consapevolezza dell’incapacità dell’animale di provvedere autonomamente a se stesso.
Pertanto, nel caso che ci occupa, risulta evidente l’applicazione dell’art. 727 c.p. nei confronti del proprietario del cane abbandonato, il quale, pur non essendo stato visto da alcuna persona, non ha tenuto conto della presenza del microchip addosso all’animale; per tali ragioni, sarà poi agevole per il Servizio Veterinario, poter risalire al proprietario del cane abbandonatoper poi denunciarlo all’Autorità Giudiziaria per il reato di abbandono di animali. Difatti, la stessa Corte di Cassazione specifica che la nozione di abbandono di animali è da intendersi non solo come precisa volontà di abbandonare definitivamente l'animale ma anche come il non prendersene più cura, "ben consapevoli dell'incapacità dell'animale di non poter più provvedere a sé stesso come quando era affidato alle cure del proprio padrone".
Pertanto, in risposta alla nostra lettrice risulta corretto affermare che,"Il concetto di abbandono, come delineato dall'art. 727 c.p., implica semplicemente quella trascuratezza o disinteresse che rappresentano una delle variabili possibili in aggiunta a chi addirittura abbandona il proprio cane ai bordi di una strada circostanza questa che va a palesare ancor più la commissione del reato di abbandono di animali (Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 18892/11).
Nel consigliare a tutti di denunciare prontamente tali spregevoli comportamenti penalmente rilevanti, come sempre rimango in attesa delle vostre richieste via mail dandovi appuntamento alla prossima settimana.
La Segreteria del Consolato dei Maestri del Lavoro di Macerata è lieta di informare che, da alcuni giorni sono stati recapitati i telegrammi a firma del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Andrea Orlando, che comunica di aver proposto a nove candidati il conferimento della Stella al Merito del Lavoro per singolari Meriti di Perizia, Laboriosità e Moralità acquisiti durante l’attività lavorativa.
I cittadini della provincia di Macerata, Maestri del Lavoro per il 2021 sono:
MdL Apis Mario di Recanati -- Ditta TECNOSTAMPA
MdL Brandi Stefano di Tolentino – Ditta SIMONELLI Group
MdL Catena Giovanni di Recanati – Distribuzione Elettrica Adriatica
MdL Monti Marco di Civitanova Marche – Ditta Elettromeccanica PANTANETTI
MdL Nasso Gianfranco di San Severino Marche – Ditta SOVERCHIA
MdL Paparini Stefano di Civitanova Marche – Ditta Elettromeccanica PANTANETTI
MdL Petrelli Sauro di Mogliano – COLDIRETTI MACERATA
MdL Reversi Giorgio di Macerata – IMPRESAVERDE MARCHE
MdL Tartari Pierino di Castelraimondo – Ditta NOVAVETRO
La decorazione di Stella al merito del Lavoro è concessa a coloro che abbiano compiuto 50 anni di età, abbiano prestato attività lavorativa ininterrottamente per almeno 25 anni alle dipendenze di una o più aziende e si siano particolarmente distinti per singoli meriti lavorativi ed eccellenti rapporti umani.
L’accertamento dei titoli di benemerenza è svolto da una Commissione nominata e presieduta dal Ministro del Lavoro. I conferimenti avvengono con decreto del Presidente della Repubblica su proposta del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali.
La decorazione della “Stella al Merito del Lavoro” venne istituita con il regio decreto del 30 dicembre 1923, n. 3167.
La Solenne Cerimonia per la consegna del Brevetto e della Decorazione, per i noti motivi sanitari, non è stata ancora stabilita. Dal 1952 la Legge dispone che la decorazione comporti il titolo di Maestro del Lavoro.
Ammirare il cielo stellato potrebbe rappresentare un’idea romantica per sbalordire il partner con il quale desiderate passare una meravigliosa notte su di un tetto o su una distesa di fiori, oppure può diventare un nuovo hobby da fare durante il tempo libero, per aumentare la vostra conoscenza riguardo l’astronomia. In questo articolo proveremo a darvi alcuni consigli su tutto ciò che dovreste sapere per iniziare a osservare le stelle, a partire dalla valutazione del giorno e del luogo più adatti, fino ad arrivare alla strumentazione più efficace anche per i neofiti.
Scegliere il giorno e il luogo migliore
Non c’è niente di più bello che poter ammirare il cielo durante la notte di San Lorenzo, il dieci di agosto, quando sembra che ci sia una maggiore incidenza di stelle cadenti. Tuttavia, non sempre ciò è possibile, poiché la presenza di nuvole o vento potrebbe vanificare le vostre speranze oscurando il panorama. Per questo motivo, vi consigliamo di consultare accuratamente le previsioni del meteo, magari controllando anche i maggiori siti di astronomia in cui vengono elencati tutti gli eventi previsti dagli esperti.
Infine, è necessario trovare il luogo più appropriato per poter osservare senza intralci, come per esempio la terrazza di un palazzo alto, oppure un luogo più isolato preferibilmente privo di luci artificiali che potrebbero interferire con la luminosità degli astri.
Strumentazione
Per dare una connotazione più romantica alla serata è possibile osservare le stelle anche a occhio nudo, tuttavia, se siete degli astrofili in erba e non vedete l’ora di mettere in pratica le vostre abilità, allora vi suggeriamo l’acquisto di un telescopio. Su questo sito web potrete trovare una lista dei migliori, scelti in base alle recensioni degli utenti che hanno potuto provarli. Tuttavia, prima di decidere è necessario comprendere il loro funzionamento.
Tali strumenti si dividono in due tipologie: rifrattori e riflettori. Nel primo caso abbiamo di fronte un oggetto che sfrutta la posizione delle lenti, di dimensioni variabili a seconda del modello, per poter inviare l’immagine di un corpo celeste all’occhio. Sono generalmente meno costosi e adatti ai principianti, anche se talvolta molto pesanti e difficili da trasportare, inoltre, sono quelli che si adattano maggiormente all’osservazione dei pianeti e della luna.
Il telescopio riflettore invece è più piccolo, leggero ma anche notevolmente più costoso, che sfrutta un tipo di vetro ottico molto particolare in grado di mostrare anche le stelle e le nebulose senza perdere eccessivamente di contrasto e definizione. La scelta dello strumento più appropriato dunque, dipende principalmente dalla disponibilità economica e dal tipo di osservazione che vorrete effettuare.
Nel caso in cui il budget non fosse un problema, una bella idea potrebbe essere l’acquisto di una macchina fotografica e di un obiettivo telescopico professionale, così da poter imprimere su carta il frutto dei vostri studi.
La scala delle magnitudini
Osservare le stelle non è affatto semplice, soprattutto se non si è in grado di effettuare calcoli matematici complessi e non si ha la benché minima idea di come posizionare il telescopio. La prima cosa da fare dunque, è imparare la scala delle magnitudini imposta dallo studioso greco Ipparco quasi 2.000 anni fa, e perfezionato dall’astronomo Norman Pogson nel 1856. Si tratta di una sequenza numerica calibrata secondo la costante 2,511 che va da -30 a 30, con la quale è possibile classificare le stelle e i pianeti in base alla loro luminosità.
Per fare un esempio, il Sole si trova nella posizione -26, dunque tra le più splendenti, mentre la Stella Polare a 2.1. Una volta compreso ciò, è possibile fare una distinzione tra magnitudine apparente e assoluta, dove la prima prende in considerazione solo la luminosità, mentre l’altra anche la distanza da un punto specifico, generalmente indicato con la Terra.
La comodità al primo posto
Che abbiate deciso di osservare le costellazioni a occhio nudo oppure con l’aiuto di un buon telescopio, ciò che renderà la serata piacevole saranno una serie di oggetti che potranno rendersi utili all’occorrenza. Innanzitutto è necessario vestirsi in modo adeguato: durante la notte le temperature potrebbero calare notevolmente in inverno, dunque munitevi di giacca pesante, guanti, cappello e magari una coperta, per evitare di patire il freddo.
D’estate invece, meglio degli abiti più leggeri e, per rendere la situazione più romantica o avventurosa, a seconda dei punti di vista, potreste montare una piccola tenda da campeggio nella quale riposarsi in attesa degli eventi astronomici in programma. Potrebbe inoltre servirvi una sedia, un thermos con tè caldo, una bottiglia d’acqua e magari qualcosa da sgranocchiare. Infine, ma non meno importante, portate con voi penna e taccuino, sul quale potrete segnare le posizioni delle stelle, e chissà, scoprirne di nuove!
La pelle, oltre a fungere da barriera protettiva contro gli agenti esterni, è anche l'organo sensoriale più importante del nostro organismo. Grazie alle terminazioni nervose presenti sullo strato corneo riusciamo a percepire gli stimoli provenienti dal mondo esterno, dal caldo al freddo, passando anche per il dolore e il tocco rassicurante di una persona cara. Inoltre, agisce come regolatore termico mantenendo la temperatura corporea sempre costante attraverso la secrezione di sudore a opera delle ghiandole sudoripare presenti sulla superficie cutanea.
Per fare in modo che svolga tutte queste funzioni biologiche al meglio è, però, fondamentale prendersene cura ogni giorno per evitare che si impoverisca delle sostanze di cui necessita. L’inquinamento, i raggi UV, l'aria secca e l'uso di prodotti cosmetici aggressivi possono, infatti, mettere a dura prova il benessere e la salute della nostra pelle, pregiudicandone le riserve idriche e rendendola secca e disidratata.
Per ripristinare la sua naturale elasticità basta adottare qualche semplice strategia, sia da mangiare sia da spalmare, che permetta di ovviare il fastidioso problema della secchezza cutanea, ritardando al contempo gli effetti deleteri dello stress ossidativo.
Pelle secca: cause e sintomi
Generalmente, la pelle diventa secca e screpolata quando la percentuale di acqua presente nello strato superficiale dell'epidermide non è sufficiente a bilanciare le perdite idriche causate dai fattori esogeni (esterni) ed endogeni (interni).
In questi casi, la cute appare ruvida al tatto, irregolare e con un colorito spento, manifestando spesso i sintomi tipici dello skin aging, come rughe e macchie iperpigmentate. Le cause all'origine del problema dipendono da numerosi fattori, tra cui: le condizioni climatiche estreme, l'esposizione ai raggi UV senza un'adeguata protezione solare, cattive abitudini alimentari, trattamenti cosmetici non adatti alla propria tipologia di pelle, lo stress, gli squilibri ormonali e la predisposizione genetica.
Indipendentemente dalla causa scatenante, è possibile tenere sotto controllo il problema e contrastarne le manifestazioni cliniche con alcuni rimedi casalinghi, facili da realizzare e a costo quasi zero, per combattere la secchezza cutanea e donare alla pelle la giusta dose di idratazione.
Curare la propria dieta
Inutile acquistare migliaia di prodotti cosmetici per mantenere la pelle nutrita e vellutata se poi la vostra alimentazione è pessima. Oltre a bere almeno due litri d'acqua al giorno per compensare la perdita di liquidi, è buona norma mangiare molta frutta e verdura fresca per garantirsi un equilibrato apporto di vitamine e antiossidanti.
Allo stesso modo, è importante inserire nel proprio menu settimanale alimenti ricchi di grassi polinsaturi per incentivare la produzione di collagene a opera delle cellule epiteliali e minimizzare la comparsa di rughe e imperfezioni.
Bisognerebbe poi limitare il consumo di sale e alcolici - che incentivano la ritenzione idrica - in favore di tisane drenanti e infusi a base di erbe disintossicanti per depurare l'organismo dalle tossine accumulate e ripristinare, al contempo, l'equilibrio fisiologico della pelle secca.
Effettuare uno scrub
Quando si ha una pelle molto secca, la maggior parte delle persone evita l'esfoliazione cutanea per timore di peggiorare ulteriormente la situazione. In realtà, eseguire uno gommage due volte la settimana permette di rimuovere le cellule morte e le impurità dalla superficie cutanea, stimolando così il turnover cellulare per restituire tono ed elasticità alla pelle.
Per ottenere i benefici sperati, senza ricorrere a prodotti cosmetici formulati con siliconi e sostanze chimiche aggressive, potete preparare uno scrub naturale mescolando due cucchiai di olio d'oliva con un cucchiaino di miele e due di zucchero di canna. Una volta ottenuto un composto omogeneo e abbastanza fluido, applicatelo sul viso massaggiando la zona per qualche minuto prima di risciacquare.
Un altro scrub fai da te per la pelle secca si può preparare con 50 ml di olio di cocco puro (scegliendolo magari tra quelli recensiti sul sito solo wow), due cucchiai di zucchero e il succo di mezzo limone.
Idratare la pelle in modo naturale
Dopo l'esfoliazione, è fondamentale applicare una crema o un siero idratante per mantenere un buon livello di idratazione cutanea. Anche in questo caso, chi preferisce affidarsi alla cosmesi naturale può utilizzare un olio vegetale nutriente, come quello di mandorle dolci o di borragine.
Oltre a vantare notevoli proprietà idratanti, queste sostanze possiedono un'elevata tollerabilità cutanea e agiscono come antiossidanti naturali per prevenire le rughe e gli inestetismi causati dalla secchezza cutanea. In alternativa, potete applicare del miele puro sul viso e lasciarlo in posa per una ventina di minuti per ottenere un immediato effetto antibatterico e riequilibrante che vi aiuterà a contrastare gli stati infiammatori a cui è spesso soggetta la pelle secca.
Il Servizio Sanità delle Marche comunica che, nelle ultime 24 ore, sono stati testati 2234 tamponi: 1309 nel percorso nuove diagnosi (di cui 634 nello screening con percorso Antigenico, con tredici positivi rilevati) e 1231 nel percorso guariti (un rapporto positivi testati del 4,0%).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 53 di cui 4 nella provincia di Macerata, 13 nella provincia di Ancona, 19 nella provincia di Pesaro-Urbino, 2 nella provincia di Fermo, 2 extra regione e 13 nella provincia di Ascoli Piceno.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (9 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (20 casi rilevati), contatti in ambito domestico (12 casi rilevati), contatti in ambito lavorativo (1 caso rilevati), contatti in ambiente di vita/socialità (2 casi rilevati), casi extra regione (2) e 7 ancora in attesa di approfondimento epidemiologico.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si registra una certa stabilità rispetto alla giornata precedente: incidenza al 4,0% oggi, rispetto al 4,2% registrato ieri.
Rimane invariato il numero di ricoveri per Covid-19 nelle Marche rispetto a ieri: sono 13 tra i quali due in Terapia intensiva (a Marche Nord) e undici in reparti non intensivi, mentre le Semintensive restano Covid-free. Lo comunica il Servizio Sanità della Regione.
Nessun decesso correlato alla pandemia registrato nelle ultime 24 ore: il numero di vittime resta 3.038.
Intanto gli ospiti di strutture territoriali diminuiscono a 8 e risulta un assistito Covid-positivo al pronto soccorso di Macerata. Aumentano, invece, i numeri dei contagiati in isolamento domiciliare: 1.441, (+35 rispetto a ieri).
Le prime 86 farmacie che hanno attivato il servizio di vaccinazione antiCovid possono già presentare un dato che conferma la validità del modello, infatti sono più di 460 i pazienti vaccinati con oltre 60 anni di età, ottemperando ad una precisa richiesta da parte della Regione Marche.
Un dato che da’ piena soddisfazione al presidente regionale di Federfarma Marche Andrea Avitabile che sottolinea ”dopo solo tre settimane dall’avvio del servizio nelle farmacie, possiamo confermare come la presenza capillare dei farmacisti e il loro rapporto di fiducia con i cittadini stanno determinando il successo della vaccinazione nelle nostre farmacie”. Ricorda anche che “sono circa 100 quelle effettivamente attive su una adesione complessiva in sede regionale di 220: il servizio si è avviato dal 24 giugno, fino ad oggi sono state somministrate nelle farmacie marchigiane più di 3.300 dosi di vaccino (Pfizer per gli under 60 e Johnson & Johnson per gli over 60)”. Per Avitabile è importante puntualizzare ”le Marche sono state la seconda regione d’Italia dopo il Lazio a credere in questo servizio di vaccinazione nelle farmacie”.
Marco Meconi, vice presidente di Federfarma Marche e responsabile regionale delle farmacie rurali, pone l’accento sul “rapporto personale e di fiducia tra cittadino e farmacista che, in molti casi, è stato determinante per avvicinare al vaccino persone “sfuggite” alle prime azioni”. Prosegue” nelle farmacie rurali , in località ben distanti da presidi ospedalieri ed hub vaccinali , il rapporto con il paziente è ancora più stretto, conosciamo la storia clinica e le eventuali patologie di cui soffre, il consiglio del farmacista è accolto con piena fiducia, questo rapporto diretto è utile anche quando il cliente torna in farmacia per commentare il decorso post vaccino”. Meconi precisa “fattore vincente nei prossimi mesi – quando dovesse essere ridotta l’ operatività degli hub vaccinali – sarà la flessibilità del servizio oltre alla capillarità e vicinanza delle farmacie ai cittadini, soprattutto quelli di età avanzata che per raggiungere i centri ospedalieri devono ricorrere alla disponibilità di un parente “. Con il tampone ed il test sierologico fino ai vaccini, la farmacia “sta finalmente ridisegnando la propria identità, passando da attività incentrata sulla dispensazione del farmaco a luogo di offerta di servizi sanitari sempre più personalizzati”, con queste parole Avitabile invita a prestare la massima attenzione perché attestano il cambiamento di ruolo del farmacista negli ultimi anni, valorizzando “il ruolo sanitario e professionale della farmacia nell'ambito della prevenzione e degli screening”.
“I positivi risultati ottenuti in questa prima fase della campagna vaccinale – per Avitabile conferma - che è in atto un cambiamento della percezione della farmacia quale primo presidio sanitario di prossimità territoriale”.
La cultura legata all’antico Egitto non ha ancora finito di affascinare intere generazioni. Oggi come in passato si tratta di un periodo storico che riesce ad essere fonte di ispirazione per tantissimi settori: da quello filmografico, passando per l’arte in generale, fino ad arrivare al gioco.
A millenni di distanza, sembra proprio che l’antico Egitto sia ancora fonte di ispirazione per la letteratura e tantissimi altri ambiti. Ma qual è il perché di un fascino così ancora acceso? Vediamolo insieme.
Antico Egitto: misteri da decifrare
Senza dubbio dietro un successo così acceso verso l’Antico Egitto c’è un fascino misterioso. Si tratta di un mondo che ancora oggi presenta tantissime incognite e misteri che ancora non sono stati decifrati. All’interno delle piramidi nel corso dei secoli sono state trovate tante carte, papiri in primis, che nascondevano qualcosa di sensazionale.
Senza considerare che ci anche i mitici murali, molti di essi ancora misteriosi. D’altronde, ci sono tanti studiosi che oggi ancora sono impegnati nell’analisi e nello studio di questi documenti unici del passato.
L’antico Egitto era un mondo capace di mischiare insieme il divino e il terrestre e ancora oggi questo ha su di noi una influenza enorme.
Antico Egitto fonte di ispirazione
E proprio per questo motivo, l’antico Egitto è ancora oggi fonte di ispirazione per tantissime attività, tra le più disparate.
Per esempio, la letteratura ispirata a questo magnifico periodo storico è molto florida: non parliamo soltanto di forme letterarie che derivano proprio da quell’epoca così magnifica, ma produzioni letterarie moderne, ispirate alle magie di quel mondo. Ma non solo.
Mondo videolufico ed Egitto
Ma non è tutto. Anche il mondo videoludico è stato fortemente ispirato da questo periodo storico. Si tratta di un rapporto così stretto che è ancora oggi fortissimo.
Già negli anni Ottanta, per esempio, si potevano giocare tanti giochi su console a 8 bit, i quali erano fortemente ispirato all’Antico Egitto.
Al contempo, anche tantissimi giochi per adulti e giochi da casino, come le slot Sphinx, sono stati realizzati seguendo questa tematica: d’altronde, come già detto, si tratta di un mondo così particolare e estremamente affascinante che attirerà sempre molte attenzioni e curiosità.
Inutile dire, infine, che siano decine e decine i film ispirati a questo periodo storico, con tantissimi attori di fama internazionale che sono stati protagonisti.
La figura del Faraone
Sicuramente una delle ragioni che spinge gli appassionati e i curiosi a vedere così tanto interesse in questo mondo è la figura del faraone. Si tratta di una figura che è, secondo la tradizione antica, direttamente investita della sua carica dalla divinità: questo viene considerato un figlio del dio Sole, Ra.
Proprio questo dio era raffigurato il più delle volte con la testa di uno sparviero e una sorta di aureola, che altro non era che un disco solare.
Ra era anche metafora della vita e della morte: consideriamo che secondo la tradizione egizia era incaricato di guidare il faraone attraverso il regno dei morti, per poi condurlo verso l’eternità, oltre ad essere l’artefice del giorno e della notte.
"Oggi è venerdì, il giorno in cui viene attribuita alle Regioni la classificazione in fasce. Come avevamo già annunciato, la nostra regione è rimasta in zona bianca, con un tasso di incidenza ad oggi di 14,9 nuovi positivi settimanali ogni 100 mila abitanti, quando la media nazionale è di 19. Un dato che ci posiziona sotto la media e ci fa conservare, almeno per ora, un ampio margine di sicurezza, perché ricordo che per entrare in zona gialla bisogna raggiungere i 50 nuovi positivi settimanali ogni 100 mila abitanti". A sottolinearlo, in una nota, è il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli.
"Quello che accadrà poi nelle prossime settimane nessuno ad oggi è in grado di dirlo, e per questo bisogna continuare sempre a tenere altissima l'attenzione e a non sottovalutare in nessun modo i rischi, siamo nel mezzo di una pandemia con tutto quello che ne consegue - aggiunge Acquaroli -. Ma ad oggi, con 11 ricoverati per Covid nelle nostre strutture sanitarie regionali, possiamo affermare che il rischio di tornare in zona gialla è lo stesso rischio delle altre regioni italiane. Rivolgo infine un appello a tutti gli organi di informazione, affinché nel dare le informazioni facciano attenzione a non creare allarmismi infondati che risultano poi essere dannosi per la credibilità del sistema oltre che con effetti economici devastanti".
Il gioco d’azzardo prende piede in Italia a partire dal XVI secolo, diventando un’attività di svago e di intrattenimento dapprima delle classi nobiliari e dei circoli intellettuali e successivamente delle classi borghesi e di quelle meno abbienti.
Giocare d’azzardo è sempre stata una pratica molto comune già agli inizi dell’umanità, sebbene con modalità e scopi ben più diversi da quelli che ci sono oggi.
Infatti, nel corso della storia, il gioco d’azzardo ha da sempre saputo reinventarsi, aprendo così le porte a una evoluzione in corso ancora oggi. Ma prima facciamo un breve excursus storico.
Giocare d’azzardo: un po’ di storia
Sebbene noi oggi siamo abituati a vedere quelle ingombranti slot machine con certificazione ADM in bar, sale giochi, casinò e da un po’ di anni a questa parte anche su Internet, come le slot machine su Midas Casino – giusto per fare un esempio – nel 4000 a.C. il gioco d’azzardo era un po’ diverso.
Infatti, stando a ciò che ha da dirci riguardo Wikipedia sulla storia del gioco d’azzardo, esso nasce nel 4000 a.C in Egitto. Si tratta della prima forma di gioco con scommessa sviluppata nella storia dell’umanità. Tuttavia, gli scopi e le modalità erano ben diversi da quelli in vigore oggigiorno.
Nel 4000 a.C. si giocava in Egitto a Senet, una specie di dama che “prevedeva” il proprio destino nell’oltretomba, così come accadeva in Cina, in India e in Giappone. Si trattava infatti di una specie di previsione e lettura del futuro per scoprire il volere divino.
I cambiamenti in epoca Romana
Tuttavia, poi col tempo, in epoca romana, le cose sono iniziate a cambiare. Sebbene le leggi romane vietassero il gioco d’azzardo, era possibile puntare e scommettere sulle corse delle bighe e delle quadrighe e sulle lotte dei gladiatori.
Da questo momento in poi giocare d’azzardo ha preso le sue vere sembianze, come è successo in Italia dal XVI secolo attraverso il gioco con le carte e i dadi.
Oggi però questa pratica ultra-millenaria si è evoluta ancora di più, prendendo piede tanto nelle sale da gioco quanto nel mondo virtuale, servendosi di carte, dadi e di slot machine e ultimamente anche della famigerate videolottery.
Infatti, potresti guardare a proposito il precedente articolo Gioco d'azzardo, tutte le ultime novità in cui potrai conoscere attentamente tutte le novità a disposizione.
Videolottery: il gioco d’azzardo di ultima generazione
Le videolottery, conosciute anche sotto l’acronimo di VLT (Video Lottery Terminal), sono degli apparecchi usati nel gioco d’azzardo, molto simili alle slot machine ma che si differenziano di gran lunga da queste.
Infatti, sebbene siano entrambe abbastanza ingombranti, occupando buona parte degli spazi presenti in una sala gioco, le videolottery hanno una caratteristica ben diversa dalle comuni slot machine.
Se le ultime possiedono un’unica scheda di gioco al loro interno, le prime, le VLT sono collegate a un server centrale che fornisce tutti i giochi disponibili.
Il vantaggio? Non c’è bisogno di cambiare slot per cambiare gioco, il che sa essere un buon risparmio anche per i proprietari delle sale giochi. Lo svantaggio? Nessuno. Le VLT funzionano proprio come una comune slot machine, l’importo della puntata è sempre lo stesso e anche queste sono sicure e certificate ADM.
Hai ancora dubbi? Se vuoi conoscere meglio questo mondo, clicca sull’anchor qui sopra e scopri di più! Ma attenzione! Giocare d’azzardo può causare dipendenza per cui gioca moderatamente!
Il Servizio Sanità delle Marche comunica che, nelle ultime 24 ore, sono stati testati 2454 tamponi: 1231 nel percorso nuove diagnosi (di cui 498 nello screening con percorso Antigenico, con undici positivi rilevati) e 1231 nel percorso guariti (un rapporto positivi testati del 4,2%).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 52 di cui 10 nella provincia di Macerata, 9 nella provincia di Ancona, 18 nella provincia di Pesaro-Urbino, 1 nella provincia di Fermo, 3 extra regione e 11 nella provincia di Ascoli Piceno.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (6 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (11 casi rilevati), contatti in ambito domestico (17 casi rilevati), contatti in ambito lavorativo (3 casi rilevati), contatti in ambiente di vita/socialità (4 casi rilevati), casi extra regione (3) e 8 ancora in attesa di approfondimento epidemiologico.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si registra un incremento rispetto alla giornata precedente: incidenza al 4,2% oggi, rispetto al 3,3% registrato ieri.
In aumento di due unità il numero di ricoveri per Covid-19 nelle Marche rispetto a ieri: sono 13 tra i quali due in Terapia intensiva (a Marche Nord) e undici in reparti non intensivi, mentre le Semintensive restano Covid-free. Lo comunica il Servizio Sanità della Regione.
Nessun decesso correlato alla pandemia registrato nelle ultime 24 ore: il numero di vittime resta 3.038.
Intanto gli ospiti di strutture territoriali restano 9 e non ci sono assistiti Covid-positivi nei pronto soccorso. Aumentano, invece, i numeri dei contagiati in isolamento domiciliare: 1.406, (+26 rispetto a ieri).
INSERZIONE cod. Conf 238
Confindustria Macerata ricerca per un'azienda del settore lapidei un/una magazziniere (cod. annuncio Conf 238). La risorsa si occuperà di movimentazione merce con il muletto. Si richiede possesso di patentino per la conduzione del muletto. E’ preferibile esperienza pregressa nel settore o nella mansione, ma non indispensabile.
Sede di lavoro: provincia di Macerata.
Inviare il CV, con espressa autorizzazione al trattamento dei dati personali in conformità alla normativa vigente (Reg. UE 2016/679), specificando il codice dell’annuncio, al link : https://www.confindustriamacerata.it/index.php/sportello-lavoro (Assindustria Servizi srl soggetto accreditato con decreto Regione Marche n. 235/SIM del 30/06/2016). Informativa art. 13 GDPR (bit.ly/36LHSAY).
Il presente annuncio è rivolto ad entrambi i sessi, ai sensi delle leggi 903/77 e 125/91, e a persone di tutte le età e tutte le nazionalità, ai sensi dei decreti legislativi 215/03 e 216/03.
INSERZIONE cod. Conf 239
Confindustria Macerata ricerca per un'azienda che opera nella consulenza, progettazione, realizzazione e installazione di involucri architettonici un impiegato/a amministrativo (cod. annuncio Conf 239). La risorsa risponderà direttamente al Responsabile Amministrativo e si occuperà principalmente della registrazione dei movimenti contabili, in particolare della parte passiva (fornitori e posatori) e di effettuare la rilevazione quotidiana delle entrate merci di magazzino, secondo le procedure aziendali.
Si richiede diploma di ragioneria e/o laurea in economia e commercio o equipollenti, conoscenza avanzata del pacchetto office, precisione, disponibilità, capacità organizzative.
Sede di lavoro: provincia di Macerata.
Inviare il CV, con espressa autorizzazione al trattamento dei dati personali in conformità alla normativa vigente (Reg. UE 2016/679, specificando il codice dell’ annuncio, al link : https://www.confindustriamacerata.it/index.php/sportello-lavoro (Assindustria Servizi srl soggetto accreditato con decreto Regione Marche n. 235/SIM del 30/06/2016). Informativa art. 13 GDPR (bit.ly/36LHSAY)
Il presente annuncio è rivolto ad entrambi i sessi, ai sensi delle leggi 903/77 e 125/91, e a persone di tutte le età e tutte le nazionalità, ai sensi dei decreti legislativi 215/03 e 216/03.
La CNA aveva più volte chiesto al Governo la proroga dell’agevolazione statale per le imprese del Cratere sismico che volessero investire sul territorio. Inspiegabilmente, infatti, il credito di imposta era stato prorogato per le altre zone economiche speciali (ZES) d’Italia e per il Mezzogiorno ma non per le imprese del Centro Italia colpito dal sisma 2016/2017.
Più volte i parlamentari marchigiani hanno presentato emendamenti ai vari Decreti Ristori, Milleproroghe e Sostegni, per tentare di metter fine a questa ingiustizia ma ogni volta le proposte si sono arenate tra i vari passaggi istituzionali. Ieri finalmente l’annuncio tanto atteso da molti imprenditori: la proroga del credito di imposta per le imprese del sisma è stata inserita nel pacchetto “Sostegni bis” per il quale è stato chiesto il voto di fiducia e quindi testo blindando.
Ieri l’approvazione definitiva che, in realtà, consiste in un unico e semplice articolo, il n.9 comma 1 bis, in cui si sostituisce la data del 31 dicembre 2020 con quella del 31 dicembre 2021 nel Decreto legge 9 febbraio 2017 che prevedeva, appunto, il credito di imposta per le imprese del Cratere sismico del Centro Italia.
La CNA Macerata illustrerà la misura in anteprima assoluta in un incontro pubblico al quale parteciperà l’onorevole Stefania Pezzopane, la deputata del Partito Democratico che ha presentato l’emendamento, e l’onorevole maceratese Mario Morgoni. Per spiegare tempi e modi di presentazione delle domande interverranno gli esperti di CNA.
Appuntamento per questa sera, venerdì 16 luglio, alle ore 19 sulla piattaforma zoom e diretta tv dalle ore 19,15 su Canale 14 Marche. Per partecipare allo streaming è necessario inviare una mail di richiesta all’indirizzo: comunicazione@mc.cna.it.
Due scosse di terremoto, la prima di magnitudo 2.6 alle 8:03 del mattino e la seconda di 3.6 alle 10 del mattino, sono state registrate nella zona di Norcia dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia.
Secondo i vigili del fuoco si è avvertito "distintamente" un boato così come riferito dal personale in servizio presso il distaccamento Valnerina.
La squadra è quindi uscita per un sopralluogo sul territorio. Al momento alla sala operativa non sono arrivate richieste di intervento.
L'epicentro della seconda scossa, quella di magnitudo 3.6, si trova a 13 chilometri da Castelsantangelo sul Nera, a 16 chilometri da Visso e a 18 chilometri da Ussita. È stata avvertita chiaramente in tutto l'entroterra maceratese.
Molte le segnalazioni sui social, anche da Fiastra, dove è in corso un convegno per fare il punto sulla ricostruzione.
L’abbiamo vista comparire nei film, abbiamo letto di lei in romanzi famosi, e nel linguaggio d’uso comune è diventata a tutti gli effetti metafora di “azzardo”, di rischio. Stiamo parlando della roulette, gioco le cui origini sono non del tutto note e contribuiscono a conferire maggior fascino a quest’intrattenimento. Analizziamone un po’ la storia, qualche curiosità e vediamo come si è evoluta nell’epoca moderna grazie a digitale, streaming e applicazioni.
Prima di passare all’analisi dei giochi di roulette online, fenomeno in continua crescita non soltanto in Italia bensì in tutto il mondo, è bene partire dalle origini di questo intrattenimento ludico. Facciamo una doverosa precisazione dicendo che giochi basati sulla rotazione di un “disco” risalgono già al periodo degli antichi romani, quando veniva utilizzata la ruota di un carro da guerra rovesciata su un lato in cui veniva conficcata una freccia. Sul terreno venivano poi disegnati degli spazi, si lasciava girare la ruota e a seconda di dove la freccia si fermava veniva determinato il vincitore.
Ma il primo vero “prototipo” di roulette come lo conosciamo oggi è risalente al diciottesimo secolo e rappresentava l’eredità di giochi quali hoca e portique. Veniva menzionata per la prima volta con il nome attuale di roulette a Bordeaux, precisamente nel 1716, fino a raggiungere la struttura odierna alla fine del 1700, arrivando poi a essere bandita in Francia fra il 1836 e il 1933.
L’evoluzione della roulette e i diversi tipi di gioco
Per la sua natura tutto sommato semplice la roulette ha avuto un successo planetario sin da quando era diventato l’intrattenimento principale nelle sale da gioco intorno agli inizi del 1800. Come spesso accade per elementi che si trasferiscono da una cultura a un’altra anche la roulette ha vissuto delle “personalizzazioni” nel corso della propria storia, e al giorno d’oggi abbiamo principalmente tre tipi di roulette: francese, inglese e americana.
La roulette francese è sicuramente la più antica e allo stesso tempo la più diffusa. Consta di un disco che riporta numeri dallo 0 al 36 e condivide con la variante inglese il numero di caselle. La roulette inglese non presenta però la regola en prison, evento che si verifica quando la pallina si arresta sul numero 0. La roulette americana ha la caratteristica di aggiungere una casella in più nella ruota, 00 detta il doppio zero. Anche nella versione americana non esiste la regola en prison, ma a differenza di roulette francese e inglese all’uscita dello 0, le chance semplici perdono.
Con l’introduzione delle nuove tecnologie in particolare streaming e touch-screen la roulette ha fatto il “salto” da analogico a digitale come tanti altri giochi da casinò, ed è ora possibile trovare centinaia fra applicazioni e siti internet che offrono la possibilità di intrattenersi a questo gioco dalle radici antichissime. Inoltre la possibilità di essere connessi a reti stabili ed efficienti permettono a giocatori in tutto il mondo di “incontrarsi” virtualmente attorno a una roulette, e grazie allo streaming di poter usufruire della “presenza” di un croupier in carne e ossa da remoto a rendere solenne il gioco come se si fosse al casinò.
Il Servizio Sanità delle Marche comunica che, nelle ultime 24 ore, sono stati testati 2256 tamponi: 1212 nel percorso nuove diagnosi (di cui 459 nello screening con percorso Antigenico, con quattro positivi rilevati) e 1044 nel percorso guariti (un rapporto positivi testati del 3,3%).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 40 di cui 7 nella provincia di Macerata, 12 nella provincia di Ancona, 8 nella provincia di Pesaro-Urbino, 3 nella provincia di Fermo, 4 extra regione e 6 nella provincia di Ascoli Piceno.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (7 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (12 casi rilevati), contatti in ambito domestico (16 casi rilevati), contatti in ambito lavorativo (1 caso rilevato), contatti in ambiente di vita/socialità (1 caso rilevato), casi extra regione (1) e 2 ancora in attesa di approfondimento epidemiologico.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si registra un decremento rispetto alla giornata precedente: incidenza al 3,3% oggi, rispetto al 4,1% registrato ieri.
In discesa di una unità il numero di ricoveri per Covid-19 nelle Marche rispetto a ieri: sono undici tra i quali due in Terapia intensiva (a Marche Nord), nove in reparti non intensivi mentre le Semintensive restano Covid-free. Lo comunica il Servizio Sanità della Regione.
Nessun decesso correlato alla pandemia registrato nelle ultime 24 ore: il numero di vittime resta 3.038.
Intanto gli ospiti di strutture territoriali restano 9 e non ci sono assistiti Covid-positivi nei pronto soccorso. Aumentano, invece, i numeri dei contagiati in isolamento domiciliare: 1.380, (+18 rispetto a ieri).
L’Associazione Bancaria Italiana e la Cassa Depositi e Prestiti hanno raggiunto un’intesa per accelerare i tempi di erogazione delle somme concesse a titolo di contributo per la riparazione degli edifici danneggiati dal sisma del 2016.
L’accordo, che si configura come un addendum alla convenzione siglata dalle banche nel 2016 con CDP, l’Istituto pubblico che gestisce il Plafond sisma Centro Italia, con le risorse stanziate dal bilancio pubblico per il ripristino degli immobili privati, punta a migliorare e rendere più rapidi i pagamenti connessi alla ricostruzione.
In base al nuovo accordo Cassa Depositi e Prestiti provvederà ad effettuare due erogazioni mensili alle banche convenzionate anche ad agosto e dicembre, invece che una come è stato fin qui. Gli istituti di credito, da parte loro, si impegnano ad erogare i contributi di ricostruzione riconosciuti sulla base degli stati di avanzamento dei lavori, utilizzando le anticipazioni della CDP, entro tre giorni lavorativi (invece di cinque).
“Ringrazio la Cassa Depositi e l’Associazione Bancaria. È un passo avanti, una risposta alle istanze dei cittadini e delle imprese sui tempi di pagamento, di cui ci siamo fatti portavoce, e alle esigenze di questa nuova fase della ricostruzione, molto più veloce del passato, che non può prescindere dall’efficienza del sistema finanziario” ha detto il Commissario Straordinario alla ricostruzione Sisma 2016, Giovanni Legnini, sottolineando la necessità che gli Istituti di Credito convenzionati si attengano ai nuovi tempi di erogazione dei pagamenti, e ricordando che con le banche è attivo un tavolo di lavoro permanente per la soluzione dei problemi specifici che si dovessero presentare sul territorio.
Il testo dell’Addendum alla Convenzione Abi-Cdp, in vigore dal 13 luglio, ed applicabile automaticamente, è scaricabile dal sito dell’Associazione Bancaria, al seguente indirizzo:
https://www.abi.it/DOC_Mercati/Crediti/Iniziative-sul-territorio/Misure%20per%20calamita-Naturali/Sisma%20Centro%20Italia%202016/UCR-ULS-002370%20(1).pdf.
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In che modo è possibile trovare la nicchia giusta e profittevole? E’ meglio scegliere un argomento generico oppure una nicchia specifica? Nei prossimi paragrafi risponderemo a queste domande.
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Nicchie di mercato: ecco quali sono quelle maggiormente scelte
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Un alto settore molto profittevole è quello dell’elettronica. E’ possibile pubblicare contenuti riguardanti i dispositivi elettronici, come telefonici e videocamere. Numerosi sono gli youtubers che guadagnano inserendo il link di affiliazione nella descrizione del loro video, ottenendo in cambio commissioni dall’azienda produttrice.
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Anche questa nicchia si può affermare che non morirà mai. Le persone sono sempre alla ricerca di nuovi capi d’abbigliamento, scarpe ed accessori, come anelli ed orologi.
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Infine, al termine della campagna riceverai una commissione per ogni vendita effettuata grazie ai contenuti che hai pubblicato.
Il Servizio Sanità delle Marche comunica che, nelle ultime 24 ore, sono stati testati 2797 tamponi: 1460 nel percorso nuove diagnosi (di cui 516 nello screening con percorso Antigenico, con nove positivi rilevati) e 1337 nel percorso guariti (un rapporto positivi testati del 4,1%).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 60 di cui 4 nella provincia di Macerata, 9 nella provincia di Ancona, 16 nella provincia di Pesaro-Urbino, 8 nella provincia di Fermo, 5 extra regione e 18 nella provincia di Ascoli Piceno.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (8 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (17 casi rilevati), contatti in ambito domestico (11 casi rilevati), contatti in ambito lavorativo (4 casi rilevati), contatti in ambiente di vita/socialità (4 casi rilevati), casi extra regione (3) e 13 ancora in attesa di approfondimento epidemiologico.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si registra un incremento rispetto alla giornata precedente: incidenza al 4,1% oggi, rispetto al 1,7% registrato ieri.
In aumento di una unità il numero di ricoveri per Covid-19 nelle Marche rispetto a ieri: sono dodici tra i quali due in Terapia intensiva (a Marche Nord), dieci in reparti non intensivi mentre le Semintensive restano Covid-free. Lo comunica il Servizio Sanità della Regione.
Nessun decesso correlato alla pandemia registrato nelle ultime 24 ore: il numero di vittime resta 3.038.
Intanto gli ospiti di strutture territoriali scendono a 9 (ieri erano 11) e non ci sono assistiti Covid-positivi nei pronto soccorso. Aumentano, invece, i numeri dei contagiati in isolamento domiciliare: 1.362, (+23 rispetto a ieri).
Da Senigallia ad Arcevia, da Fano a Sant’Angelo in Campo, a Jesi: il prossimo appuntamento di Linea Verde Estate, con Marco Bianchi ed Angela Rafanelli, in onda domenica 18 Luglio, alle 12.20 su Raiuno, sarà un viaggio nelle Marche.
Sfilate di giganti carri allegorici in carta pesta, maschere, musica, centinaia di chili di dolciumi ed il rogo finale in cui viene bruciato Il grande Pupo: a Fano, lo spettacolo unico e indimenticabile del Carnevale più antico d’Italia, datato 1347. 500 ettari di dolci colline, un microclima favorito ad est dalle correnti marittime e da ovest dalla protezione degli Appennini, proprietà nutritive uniche: ad Arcevia, in un’azienda agricola , nel mezzo di un mare di spighe color oro, l’unicità del cereale più antico d’italia, il farro, risultato di un lavoro paziente e rigoroso che ha richiesto oltre un decennio di attenta selezione.
Uno spaccato, curioso e divertente, una meravigliosa finestra sul passato, 12 pescherie che si approvvigionano direttamente dalle barche da pesca: a Fano, il tripudio di colori e sapori del mercato del pesce all’ingrosso, inaugurato neI 1939 e, con gli amici della “Confraternita del Brodetto”, la preparazione di una succulenta zuppa di pesce.
Il fascino dei castelli di Loretelio e di Piticchio, una cooperativa agricola nata dall’iniziativa coraggiosa e pionieristica di giovani soci fondatori: al confine tra Arcevia e San Lorenzo in Campo, in una meravigliosa campagna punteggiata di borghi murati, la valorizzazione del biologico, anima dell’agricoltura marchigiana.
Un luogo votato ai profumi e alla memoria collettiva, concepito “passando ore, giorni e anni a guardare 11 lungo mare, che restituisce costantemente bellezza”, pensando alla nonna “che raccoglieva in quel lembo di terra adiacente al mare i grugni, le acetoselle, la ma/va”: a Marzocca di Senigallia, con Moreno Cedroni, due stelle Michelin, la realizzazione dell’Orto Marittimo e l’importanza delle materie prime per una cucina sana e genuina.
Uno scorcio morbido di campagna marchigiana, trenta tipi di formaggi prodotti: tra Ancona e Jesi, la secolare tradizione di una famiglia locale che esprime una delle migliori arti casearie del territorio marchigiano.
Dopo la mostra Raffaello e Baldassare Castiglione, il Palazzo Ducale di Urbino dedica una nuova rassegna di alto profilo a un maestro del Rinascimento italiano, Pietro Vannucci detto il Perugino (Città della Pieve, 1448 circa – Fontignano, 1523), con la mostra "Perugino, il maestro di Raffaello". L’esposizione celebra la sua arte raffinata, che seppe fondere con straordinaria armonia le migliori prerogative della pittura centro-italiana della seconda metà del XV secolo ed esercitò una grande influenza sul giovane Raffaello. L'inaugurazione è fissata per il 19 luglio, alle ore 16:30.
Frutto della collaborazione tra la Galleria Nazionale delle Marche, la Regione Marche e il Comune di Urbino, curata da Vittorio Sgarbi e organizzata da Civita Mostre e Musei e Maggioli Cultura, la mostra completa idealmente le celebrazioni per il quinto centenario della morte di Raffaello e anticipa il quinto centenario della morte di Perugino che si celebrerà nel 2023.
La mostra affronta, attraverso una ventina di opere, uno dei momenti più alti nella storia dell’arte rinascimentale. Perugino è uno dei maggiori maestri del suo tempo e dopo aver guidato il cantiere della Cappella Sistina, è in assoluto il più quotato.
Ma la mostra intende cogliere un momento particolare della sua vicenda artistica, quando gli equilibri del Quattrocento sono ormai alle spalle e Perugino è all’apice della carriera, quando emerge nella sua stessa bottega il genio precoce del giovane Raffaello.
La rassegna si apre con le opere di alcuni artisti umbri e marchigiani, tra cui Giovanni Boccati e Bartolomeo Caporali, per richiamare il contesto figurativo del secondo Quattrocento, dove si sentono ancora i bagliori del tardogotico e nel quale si muove la prima formazione artistica di Perugino. Ma il suo orizzonte si sposta presto a Firenze, nella bottega di Andrea del Verrocchio, a quel tempo frequentata dai talenti più promettenti della pittura fiorentina, tra cui Leonardo, Botticelli e Ghirlandaio.
Fu proprio in virtù di questo prestigioso apprendistato che Perugino acquisì quell’invidiabile scioltezza del disegno che sarà poi alla base della sua arte. A Firenze era inoltre possibile ammirare i capolavori dei più celebrati maestri fiamminghi, che Perugino tentò sempre di emulare, specialmente nei suoi paesaggi luminosi e smaltati. Non meno importante per la sua formazione fu l’incontro con Piero della Francesca, che gli trasmise un più misurato senso compositivo e una perfetta competenza prospettica. Nel 1481 fu chiamato a dirigere, insieme ad altri artisti, la decorazione della Cappella Sistina, un’impresa che segnerà un punto di svolta decisivo per la sua carriera. Il maestro riuscì a godere per almeno due decenni di un successo incontrastato e ad attirare commissioni da ogni parte d’Italia, al punto da tenere ben due botteghe a Firenze e a Perugia.
La rassegna, con prestiti dalla Galleria Nazionale dell’Umbria, dal Museo di Arte Antica e di Arte Sacra di Sutri, dal museo del tesoro della Basilica di San Francesco di Assisi, oltre che dalla stessa Galleria Nazionale delle Marche di Urbino, si snoda in un percorso narrativo articolato in sezioni allestite nelle Sale del Castellare.
La sezione iniziale, dedicata agli artisti che hanno preceduto Perugino, mette in evidenza la straordinaria unità di linguaggio artistico tra i due “versanti” dell’Appennino umbro e marchigiano, segno di un tempo in cui la montagna non era una barriera ma piuttosto un fattore di unità nell’arte e non solo.
Nella seconda sala espositiva l’opera di Perugino viene evocata attraverso le opere di suoi “colleghi” come Giovanni Santi, Bartolomeo della Gatta, Pinturicchio e Signorelli, questi ultimi in parte anche suoi allievi.
La terza sezione presenta il nucleo più importante delle opere di Perugino, realizzate tra il XV e il XVI secolo, prima che Raffaello si trasferisca a Firenze e per Perugino inizi invece una stagione più ripiegata verso il suo territorio.
La sala finale è dedicata all’eredità di Perugino e quindi agli artisti che hanno interpretato la sua lezione dando vita ad una maniera che si è diffusa anche oltre i confini umbro marchigiani.
Perugino ha infatti creato un linguaggio nazionale (anticipando in questo Raffaello e per la prima volta dopo Giotto) da cui deriva una sorta di “manierismo” peruginesco che determina la sua fortuna “italiana”. Il percorso narrativo è arricchito da due contributi video.
Il primo filmato mette a confronto lo Sposalizio della Vergine di Perugino, dipinto nei primi anni del Cinquecento per la cattedrale di Perugia e oggi nel Musée des Beaux Arts di Caen in Normandia con lo Sposalizio della Vergine di Raffaello, la tavola dipinta nel 1504 per la chiesa di San Francesco a Città di Castello e oggi nella Pinacoteca di Brera.
Partendo dalla Consegna delle chiavi, affrescata da Perugino nella Cappella Sistina tra il 1481 e il 1482 e dagli affreschi nel Collegio del Cambio di Perugia, il filmato mette in luce il “debito” verso Perugino e nello stesso tempo il “sorpasso” già compiuto dal giovane Raffaello.
Un secondo video consente ai visitatori di ripercorrere la produzione artistica della maturità di Perugino attraverso una selezione di venti capolavori. La mostra è infine accompagnata da un catalogo scientifico edito da Maggioli Cultura.