Sono stati resi noti i dati del Gores delle ore 18, riguardanti il numero di decessi registrati nelle Marche a causa del Covid-19 nelle ultime 24 ore.
Risultano purtroppo morte a causa del coronavirus altre 7 persone, Salgono a quota 943 le vittime complessive, dall'inizio della pandemia (570 uomini e 373 donne), di cui 151 nella provincia di Macerata.
Tra le vittime odierne che riguardano il maceratese; si è spento all'Ospedale di Camerino un 78enne originario di Montecosaro.
Secondo i dati complessivi, nel 94,7% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 80,4 anni.
Di seguito, nel dettaglio, i dati trasmessi dal Gores:
“Dobbiamo fare di tutto per agevolare il trasferimento di liquidità alle PMI ed alle micro imprese. Per questo è fondamentale liberare le Bcc dalle briglie che impediscono loro di sostenere l’economia del territorio con tempismo, in questa fase così difficile a causa della pandemia”. E’ questo il cuore della lettera che nei giorni scorsi il Banco Marchigiano ha inviato al Presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte e al Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco.
Una missiva densa non solo di appassionati auspici ma, soprattutto, di concrete idee per come agevolare il più possibile un’accelerazione dell’intervento di immissione di liquidità a favore dei piccoli imprenditori.
“Il vero collo di bottiglia in cui la liquidità stanziata dallo Stato si blocca e non arriva ai conti correnti degli imprenditori – dice Marco Bindelli, vice presidente del Banco Marchigiano-Credito Cooperativo e consigliere delegato ai rapporti con il credito cooperativo e le Capogruppo – sono quei vincoli normativi, regolamentari e di vigilanza, cui sono sottoposte mega banche come Deutsche Bank, Société Generale, BBVA o Unicredit e alle quali, dalla costituzione dei Gruppi bancari cooperativi (Gbc), anche le Bcc sono sottoposte, mettendole nella condizione di non riuscire a fare al meglio quello che è il cuore della nostra vocazione, ovvero supportare tempestivamente le realtà economiche piccole e piccolissime del territorio”.
Bindelli, esperto in materia, nella lettera a firma congiunta con il Presidente del Banco, Sandro Palombini, scende poi in alcuni dettagli fondamentali per capire quali sono le proposte nel concreto del Banco Marchigiano: “Volendo schematizzare gli interventi normativi che si ritiene necessari per le Bcc, con ovvie implicazioni favorevoli alle PMI e alle micro-imprese (danneggiate dalla crisi indotta dal Coronavirus), si segnalano alcune modifiche al Tub la cui realizzazione non richiede stanziamenti nel bilancio dello Stato. Ci si riferisce in particolare a: eliminare l’obbligo di redazione del bilancio consolidato disciplinato dall’Ifrs10, consentendo alle Bcc di ritornare nell’alveo delle banche “less significant”, con ovvia modifica del contratto di coesione e con ripristino dell’autonomia gestionale delle Bcc virtuose; oppure, in alternativa, consentire alle Bcc di affrancarsi dai Gbc di appartenenza e contestualmente aderire a sistemi di tutela istituzionali (Ips, Institution protection scheme) analoghi a quelli già previsti per le banche cooperative dell’Alto Adige” e ritornare, anche in questa ipotesi, tra gli enti “less significant”.
“Con questi semplici interventi normativi – continuano i due esponenti del Banco Marchigiano - auspicati da molte Bcc, le medesime potrebbero assolvere al meglio la propria funzione di banche del territorio ed intensificare gli sforzi per favorire la rapida attuazione delle misure comprese nei recenti decreti legge contenenti misure per contrastare gli effetti economico-finanziari del Covid-19”.
Per contribuire fattivamente all’emergenza sanitaria che mette a repentaglio la tenuta economica e sociale dei vari territori, le Bcc dovrebbero semplicemente essere poste nella condizione di adempiere alla propria mission, senza quei vincoli regolamentari e di vigilanza che ora si stanno parzialmente rimuovendo per le banche lucrative.
Social media e privacy sembrano essere due entità che non riescono a trovare un punto di incontro. Tra foto rubate, dati personali come indirizzo e numero di telefono divulgati all’insaputa dell’utente, pubblicazione di contenuti di minori, le violazioni che si verificano sui social ogni giorno sono tantissime, e a volte diventa difficile proteggersi.
Esiste un’idea diffusa che per proteggere la propria privacy da social come Facebook e Twitter, basta eliminare il proprio account e, se proprio non se ne può fare a meno, bluffare quasi come fanno i giocatori poker più vincenti, non inserendo i propri dati personali reali. In realtà, queste due soluzioni potrebbero non essere abbastanza per proteggere la propria privacy sui social.
Come i social mettono a rischio la privacy
Secondo recenti studi, è possibile rintracciare e raccogliere informazioni relative a una determinata persona a prescindere dai dati inseriti sui social dalla stessa. Lo studio dimostra che è possibile determinare interessi specifici, come l’orientamento politico, semplicemente analizzando i contenuti pubblicati dagli amici della persona in esame.
In questo senso, anche cancellando il proprio account, le amicizie presenti precedentemente possono essere sufficienti per rintracciare numerose informazioni sensibili di un determinato utente. Ogni amico sui social diventa uno strumento utilizzabile da società o agenzie governative per schedare una determinata persona.
Sui social, quindi, si perde il controllo della propria privacy. Anche adottando tutte le misure possibile per non divulgare dati personali o sensibili, eventuali amici o conoscenti possono pubblicare tali informazioni, senza che si possa fare nulla per fermarlo.
Perché non è possibile proteggere la propria privacy sui social
Tutto ciò che abbiamo detto sopra si scontra con l’idea che sia possibile preservare la propria privacy sui social. Attualmente le persone non possono controllare la propria presenza sui social e questo è un dato evidente.
Prendiamo come esempio Facebook. Questo colosso non raccoglie i dati solo degli utenti, ma scheda anche eventuali non-utenti che possono essere inclusi in post, foto o video. In questo senso, se viene pubblicata la foto di una persona che non ha un profilo attivo, Facebook è in grado di creare una scheda fittizia della stessa includendo tutte le informazioni rintracciabili dalle amicizie.
A prescindere che una persona abbia qualcosa da nascondere o meno, è evidente che la tecnologia attuale non si impegna preservare il diritto fondamentale alla privacy di ognuno di noi. Tutti dovrebbero avere il diritto di decidere a chi fornire e come divulgare i propri dati, ma i social sembrano calpestare tutto questo in nome di connettività e socializzazione.
Da evidenziare che in alcuni stati, come nelle nazioni che fanno parte della comunità europea, si stanno cercando delle soluzioni per tutelare sempre di più la privacy degli utilizzatori di Internet. Il GDPR è un esempio dell’impegno preso verso gli utenti, tuttavia, questo non è abbastanza per garantire una protezione dei dati reale sui social.
Ricapitolando, attualmente è impossibile eliminare del tutto la presenza dei propri dati sui social e, a meno che non vengano implementate nuove funzioni e tecnologie, le persone saranno costrette ad accettare tutto ciò.
"Mettere in atto ogni tempestiva iniziativa necessaria a reperire le quantità del farmaco Plaquenil 200mg compresse (idrossiclorochina) al fine di evadere tutte le richieste di terapie di cura dei pazienti con patologie reumatoidi". E ancora, "attivare gli uffici competenti al fine di infomare pazienti, medici e farmacie sulle possibili modalità di approvigionamento e reperimento del medesimo farmaco (idrossiclorochina) su tutto il territorio regionale". Sono le richieste formulate dalla consigliera regionale Romina Pergolesi al presidente Luca Ceriscioli. Istanze inserite in un'apposita mozione da mettere al voto in Assemblea Legislativa delle Marche.
"In una recente intervista di Antonella Moretto, presidente dell'AFI odv, Associazione Fibromialgia Italia – spiega Romina Pergolesi -, si è appreso della difficoltà di malati 'no-Covid19' affetti da altre tipologie reumatiche autoimmuni, nel reperire il farmaco Plaquenil200 mg compresse (idrossiclorochina), attualmente uilizzato anche per l'emergenza Coronavirus nelle strutture sanitarie quale cura. Difficoltà di reperimento confermate anche da farmacie e medici di medicina generale, che ne evidenziano la irreperibilità. Il Plaquenil 200mg compresse (idrossiclorochina) è di vitale importanza poiché utilizzato da pazienti affetti da patologie gravi e invalidanti, come artrite reumatoide e LES (lupus eritematoso sistemico)".
Nonostante le rassicurazioni da parte della ditta produttrice e la sollecitazione di Federfarma, fa sapere ancora la consigliera regionale, "le farmacie continuano a riscontrare difficoltà nel reperire le quantità di farmaco necessarie ad evadere tutte le richieste di terapia dei pazienti affetti da patologie reumatoidi".
A tale proposito, quindi, è stata formalizzata la mozione da discutere e votare in occasione della prossima seduta del consiglio regionale.
Il Gores ha trasmesso la scheda relativa alle progressioni e agli esiti delle indagini di laboratorio delle ultime 24 ore. I tamponi risultati positivi al Covid-19 sono 29 sui 1207 analizzati.
I nuovi casi portano il numero complessivo di contagiati nella Regione Marche a 6392 su un totale di 44.045 campioni testati. L'incidenza giornaliera del numero dei positivi si attesta intorno al 2,4%, in linea con il trend dell'ultima settimana, ad eccezione della giornata di ieri quando il Gores ha trasmesso nel suo bollettino giornalieri dati cumulativi (leggi qui).
Il rapporto totale tra tamponi effettuati ed il numero di positivi continua a scendere, seppur in maniera lieve (14,51% di oggi, contro il 14,85 % di ieri).
Ecco, nel dettaglio, i dati rilasciati dalla Regione Marche:
Il Gores ha comunicato nel pomeriggio che sono 49 in totale i tamponi positivi rilevati a bordo della nave Costa Magica ormeggiata al porto di Ancona. Dopo gli 11 sbarchi di ieri mattina, sono scesi a terra oggi altri 2 membri dell’equipaggio, un estone e uno spagnolo, che raggiungeranno le loro abitazioni con volo aereo. Le operazioni di prelievo dei tamponi si erano già concluse il 2 maggio.
“Stiamo conducendo un ottimo lavoro di squadra tra soggetti ed enti del territorio - afferma il presidente Luca Ceriscioli - e voglio a questo punto ringraziare tutti. E' un lavoro del quale come presidente di Regione sono molto orgoglioso, perché racconta con i fatti la nostra cultura dell'accoglienza e della generosità, ma anche la nostra grande professionalità ed efficienza, in tutti gli enti e in tutti i settori. In questa pandemia abbiamo sempre creato sinergie positive, per mettere a sistema tutte le nostre migliori energie, a supporto e a servizio di chi ha maggiore bisogno, come è avvenuto anche in questo caso. Come previsto, inoltre, il nostro sistema sanitario si è dimostrato pronto a gestire i percorsi in modo efficace, corretto e sicuro. Il nostro impegno di questi giorni è un segno di attenzione e di rispetto nei confronti di chi lavora e si è trovato a gestire una situazione di grande difficoltà".
Il presidente della giunta regionale Luca Ceriscioli ha firmato i decreti n. 144 e 145, con i quali a partire dal 5 maggio, nel rispetto di tutte le norme di sicurezza relative alla limitazione del contagio da COVID-19, si consente:
- l’attività da parte degli esercizi di toelettatura degli animali di compagnia, purché il servizio venga svolto per appuntamento, senza il contatto diretto tra le persone, e comunque in totale sicurezza, nella modalità “consegna animale toelettatura-ritiro animale”, utilizzando i mezzi di protezione personale e garantendo il distanziamento sociale;
- l’attività di tutte le imprese artigiane iscritte all’albo, che lavorano in modalità non aperta al pubblico. L’attività è consentita per le imprese che non si avvalgono di dipendenti ma nelle quali il lavoro viene svolto esclusivamente dal titolare, dai collaboratori familiari o soci partecipanti al lavoro. L’attività deve essere svolta con la presenza all’interno del laboratorio di una sola persona (titolare, collaboratore familiare, o socio partecipante). La presenza di più di una persona è consentita solo nel caso di convivente. E’ ammessa l’attività previa sanificazione dei locali e, nel caso in cui nello stesso laboratorio l’attività sia svolta da più persone come sopra descritta si dovrà rispettare il distanziamento sociale dei posti di lavoro e si dovrà fare uso delle mascherine e dei guanti. La sanificazione dovrà avvenire con cadenza giornaliera. La consegna delle forniture e la consegna dei prodotti dovrà avvenire, previo appuntamento, assicurandosi che il tempo di permanenza sia quello strettamente necessario alla consegna della merce e dei documenti di trasporto;
- gli spostamenti con motocicli, all’interno del territorio regionale, con due persone a bordo, purché conviventi;
- la raccolta di funghi e di asparagi selvatici (a titolo esemplificativo e non esaustivo) nel rispetto dell'obbligo di distanziamento di un metro tra le persone;
- la manutenzione dei camper. E’ esclusa invece ogni attività ludico ricreativa tra cui, a titolo esemplificativo e non esaustivo, picnic e barbecue.
Sono stati resi noti i dati del Gores delle ore 18, riguardanti il numero di decessi registrati nelle Marche a causa del Covid-19 nelle ultime 24 ore.
Risultano purtroppo morte a causa del coronavirus altre 3 persone, a cui si aggiunge un ulteriore decesso avvenuto precedentemente e la cui diagnosi è stata confermata in data odierna: si tratta di una 95enne di Ancona. Salgono a quota 936 le vittime complessive, dall'inizio della pandemia (566 uomini e 369 donne), di cui 150 nella provincia di Macerata.
Tra le vittime odierne tre uomini: un 69enne e un 92enne di Mondolfo, oltre a un 84enne di Porto Sant'Elpidio.
Secondo i dati complessivi, nel 94,7% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 80,5 anni.
Di seguito, nel dettaglio, i dati trasmessi dal Gores:
Molte persone senza esperienza, disciplina e preparazione hanno subito grosse perdite nel forex e di conseguenza hanno rovinato la loro vita. Sebbene molte perdite possano essere evitate se ci si prende il tempo per ottenere le informazioni giuste prima di iniziare la propria avventura nel trading, la verità è che il trading sul forex e i rischi ad esso correlati vanno di pari passo a causa della natura mutevole e sempre in evoluzione del mercato. Pertanto, devi cercare di saperne sempre di più in questo campo per non perdere. Ecco alcune cose da prendere in considerazione.
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Ti aiuterebbe molto ricordarti che molto probabilmente non guadagnerai milioni in una volta sola. Se vuoi avventurarti nel trading forex pensando di diventare ricco rapidamente, dovresti ripensarci. La ricchezza istantanea è un obiettivo piuttosto irrealistico. Esistono numerosi fattori sui quali i trader non hanno alcun controllo e che influiscono su quanto guadagnano. Inoltre, i trader che si rivolgono al Forex per fare denaro facilmente hanno maggiori probabilità di commettere errori e cadere in trappole che faranno perdere loro molto più denaro di quanto ne guadagneranno. Per creare una carriera di successo nel forex o aumentare le tue attività di trading, dimenticati di tutte le aspettative irrealistiche e impara che il forex, proprio come qualsiasi altro business, richiede un duro lavoro, dedizione, impegno, disciplina e molta pazienza.
CONCENTRATI SUL VIAGGIO E NON SULLA DESTINAZIONE
Concentrarsi sul viaggio ti aiuterà a costruire sistemi accurati. Ti manterrà nello stato d'animo giusto sia dopo le possibili perdite che dopo una serie di vittorie. Ci sono molte lezioni da imparare e prestare attenzione al viaggio ti aiuterà a utilizzare queste lezioni per creare profitti.
CONTINUA A IMPARARE
Nessuno è davvero mai un esperto di forex. Il mondo della finanza è in continua evoluzione, così come le regole che governano il forex trading. Devi essere disposto a imparare costantemente, rimanere aggiornato e sforzarti di testare le tue conoscenze per continuare a realizzare profitti. Tieni la mente aperta.
NON COMPLICARE LE COSE
Esistono diversi strumenti disponibili che possono semplificare il tuo viaggio nel trading forex. Cerca e usa questi strumenti! Uno di questi è MetaTrader 4 (MT4), una piattaforma elettronica per il forex. Il trading non deve essere noioso. Non utilizzare metodi obsoleti o manuali, applica i servizi e gli strumenti pertinenti alla tua strategia di trading e rendi consistenti i tuoi profitti.
PER FAR SOLDI SERVONO SOLDI
Sicuramente subirai delle perdite come trader di forex. Sono importanti sia le attività perdenti che quelle vincenti. Devi essere finanziariamente ed emotivamente pronto a subire il colpo, altrimenti sarà dura. Depressione e ansia sono conseguenze comuni tra i trader dopo alcune operazioni perdenti. Ma quelli che sono in grado di gestire le perdite sono anche quelli che sono potranno creare profitti costanti.
Facebook si è lanciato nel mondo del gameplay con un'applicazione per giocare e guardare videogiochi online in tempo reale. Il colosso di Menlo Park segue la scia di Twitch, la più famosa piattaforma di gaming live, scommettendo su un settore di successo e in continua crescita: quello dell'industria dell'entertainment online.
Il gioco online in Italia: le slot in pole position
Il successo dei casinò online in Italia è ormai evidente e sotto gli occhi di tutti: gli italiani sono assidui frequentatori delle piatteforme virtuali che offrono un'ampia scelta di giochi. Come nel resto del mondo, la fanno da padrone le slot machine, che rispetto al passato hanno un design sempre più curato e che si ispirano spesso a film e serie televisive di successo.
In Italia sono particolarmente apprezzati anche i giochi classici: oggi il loro appeal non risiede solo nella loro storia e nell'aura di esclusività rappresentata dai casinò reali in cui la roulette, il blackjack e il poker erano protagonisti, ma anche e soprattutto nelle nuove tecnologie come la realtà aumentata e nella possibilità di giocare in tempo reale con altri giocatori. Ed è sul live che punta anche il gaming online, settore in cui si sono lanciati con successo la piattaforma Twitch di Amazon e YouTube di Google. Sono loro i principali concorrenti di Facebook Gaming.
Facebook Gaming, una piattaforma per tornei live
La nuova piattaforma Facebook Gaming di Mark Zuckerberg si basa su una delle innovazioni tecnologiche del gioco online, ovvero la possibilità di giocare in tempo reale davanti a milioni di spettatori. La versione per PC esiste già da un po' di tempo ma la app per smartphone ha appena visto la luce dopo essere stata testata per 18 mesi in America Latina e nel Sud-Est Asiatico (l'applicazione per Android è già scaricabile da GooglePlay, quella per i cellulari Apple lo sarà a breve).
Ad accomunarle è proprio la nuova funzionalità Go Live, che permette ai gamer di effettuare una diretta streaming di ogni tipo di gioco giocato sul proprio computer o smartphone, da Grand Theft Auto V a Fortnite. Per gli spettatori Facebook Gaming è una piattaforma semplicissima da usare: quando vi si accede, è possibile scorrere tre liste, quella dei giochi, quella dei gamer e quella dei tornei in corso, per scegliere a quale diretta assistere.
Gioco online, fatturato e business model
Nel mondo dell'intrattenimento, il gioco online ha ormai un ruolo di primo piano. In Europa, dove si trova il 48,9% del mercato mondiale del gioco, il 75% del gaming è su internet secondo la European Gaming & Betting Association, associazione che rappresenta i principali operatori del settore.
L'EGBA stima che nel 2020 il fatturato del settore possa superare i 25 miliardi di euro, uno dei quali, se i risultati registrati nel primo trimestre dell'anno saranno confermati nei prossimi mesi, proverrà dall'Italia. Per quanto riguarda Facebook, si attendono i primi dati sul fatturato proveniente dal gaming online, che non deriverà, almeno per il momento, dalla pubblicità, ma dalle commissioni che il social di Mark Zuckerberg riceve ogni volta che gli streamer monetizzano i loro live stream ricevendo somme di denaro dagli spettatori.
Il mondo del gaming è in continuo fermento e interessa sempre più i colossi dell'entertainment: dopo la mossa di Facebook si attende il contrattacco di Twitch e di YouTube, finora leader incontrastati del live streaming.
(Fonte: Pexels)
Con un dibattito ancora in corso sulla natura giuridica del termine “congiunti” e le stampanti oramai in debito d’inchiostro per produrre la versione 6.0 dell’autocertificazione, ecco un primo dato significativo su cui riflettere: il primo giorno di (parziale) libertà fa registrare al portale Incontri-ExtraConiugali.com oltre 900 nuove iscrizioni in un solo giorno.
Incontri ExtraConiugali.com, primo portale 100% italiano per le “scappatelle”, ha infatti registrato, in pieno lockdown, un paradossale aumento dell’infedeltà coniugale, soprattutto quella virtuale.
“Dal momento che non si poteva uscire da casa, nonostante la presenza del partner, la propensione degli italiani a tradire è salita esponenzialmente. In molti casi è stato solo un tradimento virtuale, che si è consumato su siti di incontri, ma ora - dopo la quarantena - ci sarà modo di incontrare nella vita reale la persona che ci ha aiutato a superare questo momento di stress”, spiega in una nota Alex Fantini, fondatore di Incontri-ExtraConiugali.com.
Il portale ha infatti registrato durante l’intero periodo di lockdown una media di circa 600 nuovi iscritti al giorno, il doppio rispetto alla media di circa 300 iscrizioni giornaliere relativa all’anno precedente.
Il primo giorno di libertà - seppure non totale - ha poi generato un ulteriore e molto più incisivo aumento delle registrazioni: basti pensare che solo il 4 maggio 2020, con la fine imminente del lockdown, questo numero si è addirittura triplicato, superando i 900 contatti in un solo giorno.
Ma è proprio vero che fino ad ora il tradimento degli italiani si è limitato ad essere virtuale? Non sembrerebbe proprio visto anche l’alto numero di italiani multati durante il lockdown, oltre 200 mila su un totale di oltre 3 milioni di controlli, molti dei quali sicuramente usciti per fare una “corsetta” dall’amante.
Il caso più eclatante è la notizia apparsa ull’edizione online del quotidiano “Leggo” che ha titolato “Sesso in auto nonostante il lockdown: amanti violano la quarantena, sorpresi e multati dai vigili”, ottenendo un consenso di ben 1.200 share.
Insomma, l’argomento è senz’altro un “tema caldo” ed è stato proprio il lockdown a far crescere la voglia di evadere, mentre la stessa definizione generica presente nell’autocertificazione aiuta ad incrementare ulteriormente le scappatelle, trovando facilmente un pretesto per organizzare un incontro con l’amante, considerato che basterà dichiarare che si sta andando a trovare un parente, senza neanche essere obbligati ad indicarne il nominativo.
Sicuramente, al di là della notizia e dei toni ironici che possono rivelarsi anche irriverenti nei confronti della situazione, ci vuole prudenza anche nella eccessiva proliferazione burocratica dei “congiunti”, per non diffondere il virus della “congiuntivite” che rischierebbe di vanificare gli sforzi fin qui fatti per combattere il virus e ritornare al più presto alla normalità.
Scadranno il prossimo 15 maggio due bandi emanati dalla Regione Marche nell'ambito delle azioni a sostegno delle attività agricole realizzate nei siti denominati “Natura 2000”, ossia quei siti che rientrano nel sistema organizzato di aree destinate alla conservazione della biodiversità nel territorio dell'Unione Europea. Nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini la rete Natura 2000 è costituita da 23 siti di cui 18 zone speciali di conservazione (17 nella Regione Marche e 1 nella Regione Umbria) e 5 zone di protezione speciale (4 nella Regione Marche e 1 nella Regione Umbria), per una superficie pari al 65,84% del territorio complessivo dell'Ente. Nello specifico, con il Decreto del Servizio Politiche Agroalimentari 208 del 17 aprile 2020, è stato emanato il bando relativo alla Sottomisura 12.1 “Pagamento compensativo per le zone agricole Natura 2000”. L'intervento è finalizzato a compensare, in tutto o in parte, gli svantaggi causati da specifici vincoli obbligatori che debbono essere rispettati dagli agricoltori nelle zone interessate dall'attuazione della Direttiva concernente la conservazione degli uccelli selvatici (2009/147/CE) e della Direttiva riguardante la conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche (92/43/CEE).
I destinatari del bando sono: agricoltori e organismi deputati alla gestione delle Aree Natura 2000 solo se possessori delle superfici oggetto di sostegno. Sempre lo scorso 17 aprile, con il Decreto del Servizio Politiche Agroalimentari 209 è stato emanato un altro bando relativo alla Sottomisura 12.2 “Pagamento compensativo per le zone forestali Natura 2000”, finalizzato a compensare, in tutto o in parte, gli svantaggi causati da specifici vincoli obbligatori che debbono essere rispettati dai proprietari e possessori privati di aree forestali, e loro associazioni, nelle zone interessate dall'attuazione delle Direttive comunitarie sopra richiamate. I destinatari sono appunto proprietari e possessori privati di superfici forestali e loro associazioni. “I bandi - sottolinea il direttore del Parco, Carlo Bifulco - rappresentano una valida opportunità per chi possiede terreni nelle aree interessate al fine di incentivare attività in ambito agrosilvopastorale che tutelino e promuovano un habitat ben conservato e, dunque, preziosi servizi ecosistemici. È un investimento per il futuro – prosegue Bifulco - in linea con quella che appare ormai una necessità anche in considerazione di quel che stiamo vivendo in queste settimane: dobbiamo realizzare uno sviluppo sostenibile ed integrato in aree protette che possa diventare un modello da adottare in generale”.
Salve lettori e vi ringrazio per l'alto numero di letture che sta ricevendo questa rubrica, oggi prima di commentare i nuovi dati, voglio focalizzarmi su un particolare aspetto che fa molto dibattito le web, ovvero sembra che il virus abbia perso parte della sua letalità, certamente può essere dovuto alle migliori cure ed alla maggior disponibilità di terapie intensive, anche se sono sorti vari dubbi che la terapia intensiva sia poi la giusta via. Ma in realtà il punto che voglio mostrarvi oggi non viene di solito preso in esame. Sappiamo tutti che il Covid è più letale per gli uomini rispetto alle donne. Quello che mi fa sospettare un cambio nel virus è che ciò non è più vero.
In Cina si ha un rapporto deceduti M/F di 2:1 quindi 2 uomini morti per una donna e tale rapporto era anche nelle Marche fino al 31 Marzo, poi qualcosa è cambiato come vedete dalla tabella nei 15 giorni successivi si è quasi pareggiato ed ora addirittura risulta più letale per le donne, purtroppo posso fare questa analisi sulle Marche perchè non riesco a trovare queste informazioni a livello nazionale. In Germania che è stata colpita dopo l'italia si ha ad oggi secondo il Koch Institute una sostanziale parità di decessi Uomo/Donna. Escludo a priori che agli uomini possano essere date cure migliori che alle donne, pertanto una spiegazione plausibile è che il virus abbia perso aggressività, in particolare la parte che più colpiva gli uomini, il che conferma la teoria della selezione naturale che premia i virus meno letali, ucciso l'ospite muore anche il virus ed ha meno tempo di contagiare altre persone, è uno dei motivi per cui virus estremamente mortali come l'Ebola non si sono mai diffusi molto.
Veniamo ora ai dati al 3 Maggio il giorno prima della fase 2, in questi giorni c'è stato un vero e proprio svuotamento degli ospedali marchigiani e per la prima volta abbiamo in rapporto agli abitanti meno ricoverati Covid che in italia, nei contagi la media è in costante calo addirittura stiamo sfiorando il 40% settimanale questo andamento speriamo di riconfermarlo per altri 9 - 11 giorni quando si farà vedere l'effetto dell'allentamento che certamente porterà un rallentamento della discesa dei contagi, speriamo non ad un incremento, ma questo dipende molto da noi e come ci comporteremo specie nei luoghi chiusi.
A livello nazionale vediamo veramente l'italia spaccata in 2 ed abbiamo definitivamente abbandonato il nord d'Italia, dall'Emilia in su la situazione è nettamente peggiore che nel resto d'Italia. Nutro alcune preoccupazioni per il Lazio che ha una decrescita dei casi troppo lenta e la ripresa delle attività e dell'uso dei trasporti pubblici a roma può essere rischiosa, sarà una grossa sfida per la capitale. Ricordate che gli effetti dell'apertura di vedranno molto probabilmente dal 13 al 15 Maggio e se alcune regioni potrebbero aprire ulteriormente , altre rischiano di subire nuove restrizioni.
Il Gores ha trasmesso la scheda relativa alle progressioni e agli esiti delle indagini di laboratorio delle ultime 24 ore. I tamponi risultati positivi al Covid-19 sono 44 sui 557 analizzati.
I nuovi casi portano il numero complessivo di contagiati nella Regione Marche a 6363 su un totale di 42.838 campioni testati. L'incidenza giornaliera del numero dei positivi si attesta intorno al 7,9% e va in controtendenza, rispetto alla giornata di ieri, evidenziando una crescita generale dei casi che va in contrasto con il trend degli ultimi 5 giorni, dove la curva dei contagi decresceva in maniera costante. L'incidenza complessiva, invece, nel rapporto totale tra tamponi effettuati ed il numero di positivi, continua a scendere, seppur in maniera lieve (14,85% di oggi, contro il 14,95 % di ieri).
AGGIORNAMENTO ORE 15:30
Si precisa che i dati riguardanti i tamponi positivi inviati dal Gores nella mattinata di oggi sono cumulativi di quelli effettuati il 29, del 30 aprile, dell’1 e del 2 maggio. (LEGGI DI PIU')
Ecco le tabelle rese note dal Gores:
Sono stati resi noti i dati del Gores delle ore 18, riguardanti il numero di decessi registrati nelle Marche a causa del Covid-19 nelle ultime 24 ore.
Risultano purtroppo morte a causa del coronavirus altre 3 persone. Salgono a quota 932 le vittime complessive, dall'inizio della pandemia (563 uomini e 369 donne), di cui 150 nella provincia di Macerata.
Tra le vittime riportate dal bollettino odierno del Gores, una 77enne di Sarnano, deceduta al Covid Hospital di Camerino e una 81enne di Potenza Picena che si è spenta all'Ospedale di San Benedetto del Tronto.
Inoltre sono stati registrati 2 decessi per i quali è stata confermata la diagnosi e trasmessa la documentazione clinica.
Secondo i dati complessivi, nel 94,6% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 80,4 anni.
Di seguito, nel dettaglio, i dati trasmessi dal Gores:
Da domani 4 maggio ripartono importanti cantieri edili della Provincia di Macerata che erano stati sospesi a causa dell’intensificarsi dell’emergenza sanitaria dovuta al corona virus. Gli interventi interessano diversi fabbricati di proprietà dell’Amministrazione provinciale, soprattutto scuole. Per l’edilizia scolastica si lavora su cinque istituti: quattro si trovano a Macerata, l’Agrario “Garibaldi”, l’ITE “Gentili”, lo Scientifico “Galilei” e l’ITAS “Ricci”, e uno a Recanati, il tecnico industriale “Mattei”. Infine riprendono i lavori nella sede centrale dell’Ente, in corso della Repubblica.
Nell’istituto Agrario è previsto il completamento e la sistemazione dei locali dell’edificio annesso al convitto dove verrà realizzata la biblioteca; all’Istituto Tecnico Commerciale “Gentili” si lavora per l’adeguamento sismico del complesso dove ci sono due palestre e per manutenzione straordinaria in un’altra parte dello stabile. Al Liceo Scientifico si opera per il consolidamento delle pareti esterne della palestra; mentre all’ITAS si completa un intervento esterno.
A Recanati, l’istituto tecnico industriale “Mattei” è interessato all’ampliamento dello stabile e si sta lavorando alla costruzione di un edificio dove realizzare cinque aule.
A Macerata riprendono anche i lavori di messa in sicurezza di alcuni uffici che interessano il Palazzo della Provincia.
A questi cantieri si aggiungerà quello di Camerino. Infatti saranno consegnati gli appalti nei prossimi giorni presso il polo scolastico: due interventi, uno destinato al completamento delle opere esterne nell’ingresso principale del versante sud e uno per le opere interne, negli spazi attigui all’ingresso.
“Dopo i cantieri stradali - afferma il Presidente Antonio Pettinari -, da domani ripartono anche quelli relativi ai fabbricati con il massimo rispetto delle normative relative alla sicurezza dettate dalla pandemia. L’importo complessivo di tutti i lavori ammonta a due milioni e 780 mila euro: una parte consistente delle risorse non sono legate ai fondi per il terremoto 2016 e questo dimostra l’attenzione costante che l’Amministrazione provinciale rivolge nei confronti dell’edilizia scolastica”.
Dopo la conclusione delle operazioni di prelievo dei tamponi, avvenuta ieri, sono cominciati questa mattina i primi sbarchi dei membri dell’equipaggio della Costa Magica attraccata al Porto di Ancona e risultati negativi: sono sbarcate 11 persone, di cui 9 italiani, una cittadina brasiliana che vive in Italia - che rientreranno nello loro residenze con trasporto curato dalla Costa - e un cittadino inglese che tornerà a casa con volo di linea. I risultati dei tamponi effettuati il 2 maggio saranno disponibili domani.
Ne ha dato notizia il responsabile del Gores, Mario Caroli che ha coordinato le operazioni sanitarie a bordo.
“Ringrazio - afferma il Direttore dell’Asur Nadia Storti - tutto il personale Asur, che ha lavorato con celerità e professionalità, anche nella giornata del 1 maggio, in particolare gli infermieri delle equipe prelievi tamponi coordinati dal dott. Caroli, la direzione del servizio igiene e sanità pubblica, gli operatori del laboratorio del presidio ospedaliero di Ascoli Piceno, il personale del laboratorio di Loreto, che ha codificato i prelievi differenziandoli dai restanti, e la Sod Virologia di Torrette. Grazie alla collaborazione di tutti è stato possibile portare a termine il nostro lavoro”.
(foto: ANSA)
Dal 14 maggio parrucchieri ed estetiste potranno ritornare al lavoro, nel rispetto della salute di clienti e operatori.
“Siamo molto soddisfatti del risultato ottenuto - afferma Rossano Trobbiani, Presidente Regionale Confartigianato Acconciatori - frutto di intensa attività di confronto svoltasi in questi giorni con la Regione Marche e l’Asur. Il decreto regionale che consentirà la ripresa delle nostre attività dal 14 maggio, previa simulazione con le autorità sanitarie per verificare nel concreto la fattibilità delle misure, finalmente accoglie le istanze del settore benessere, tra i primi a sospendere le proprie attività e ormai stremato dalle conseguenze economiche della protratta chiusura. E’ stato definito infatti un protocollo che anticipa la riapertura rispetto a quella del 1° giugno indicata dal premier Conte, e che stabilisce le regole da rispettare e far rispettare ai clienti, sulla base del documento contenente le proposte igienico-sanitarie ed organizzative che Confartigianato ha presentato già a metà aprile scorso”.
“Il Dpcm del 26 aprile, nel dettare gli step di ripartenza per le molte attività non ha fissato una data precisa per la riapertura di centri estetici e parrucchieri – aggiunge Rosetta Buldorini, Presidente Confartigianato Estetica -, non tenendo in considerazione che un ulteriore periodo di chiusura provocherebbe un danno economico rilevante al settore, anche con il rischio di chiusure. I nostri servizi sono tra i più diffusi, la cura della persona è strettamente correlata al nostro stato di benessere psico-fisico. Basti pensare che, in seguito, alla sospensione delle attività il fenomeno dell’abusivismo ha avuto una grande crescita, comportando purtroppo anche rischi sanitari”.
Queste le principali disposizioni previste dal decreto: apertura anticipata rispetto al calendario nazionale e con orario flessibile, anche di sera e nei festivi, con orario dalle 8.00 alle 21.30.
Si potrà lavorare solo su appuntamento (vietate anche le attese fuori dal negozio) e con l’obbligo di mascherina per cliente (prevista la dotazione di mascherine cortesia all’ingresso del negozio) ed estetista o parrucchiere.
Utilizzo da parte del personale di guanti usa e getta e mascherine, camici monouso o comunque igienizzati quotidianamente, igienizzazione dei locali e degli arredi, distanziamento attraverso rimodulazione delle postazioni di lavoro. Tra un appuntamento e l’altro dovranno esserci almeno 20 minuti per la sanificazione e ventilazione dell’ambiente e degli strumenti.
“Il decreto ha accolto le nostre indicazioni – dichiara Eleonora D’Angelantonio, Responsabile Confartigianato Benessere – ed è stato concepito mettendo al primo posto, oltre che le istanze delle imprese ormai in grave sofferenza economica indotta dal lungo periodo di chiusura, anche la tutela della salute di clienti, imprenditori e collaboratori, prioritaria a maggior ragione in questa fase 2 dell’emergenza. Ora ci impegneremo da subito a predisporre corsi specifici di formazione per gli imprenditori del settore, assicurandoci che vengano effettuati controlli al fine di prevenire ed indirizzare le imprese ad una corretta applicazione delle misure previste dal protocollo".
"Di concerto con la Regione stiamo predisponendo inoltre - prosegue Eleonora D’Angelantonio -, nel rispetto delle disposizioni di legge, modelli informativi da apporre nei centri e nei saloni, validi per tutta la regione Marche e recanti informazioni fondamentali per assicurare uno svolgimento dell’attività nel rispetto delle normative igienico-sanitarie e di contenimento del contagio. Il messaggio di Confartigianato Benessere è chiaro: riprendere le attività nel rispetto di igiene e sicurezza non significa abbassare la guardia rispetto al contenimento del virus. Tutelare la salute di clienti, imprenditori e collaboratori rimane la priorità assoluta”.
++ AGGIORNAMENTO 8 MAGGIO ORE 18:0 ++
IL GOVERNATORE CERISCIOLI: "SUPERATA BRILLANTEMENTE LA PROVA GENERALE"
Tra le prime bugie che negli anni ’80 ci raccontavano i docenti nelle Business School, i papà dei tecnocrati che bisticciano da mesi in TV sul virus, è l’ambivalente significato cinese di “crisi”, che racchiude la dicotomia “minaccia/opportunità”, concetto più italianamente noto come “non tutti i mali vengono per nuocere”.
A parte il fatto che del Covid-19 ne avremmo fatto tutti volentieri a meno, bisogna sottolineare come, in realtà, nel termine cinese non c’è traccia del concetto di “opportunità”, bensì ci si limita all’ambivalenza più sottile “pericolo/momento cruciale”, senza peraltro offrire elementi di positività e garanzie sul buon esito della situazione.
Neanche i cinesi, autori dell’ideogramma dal duplice significato (e fors’anche del Covid-19), sono convinti del fatto che non tutte le crisi abbiano necessariamente un lieto fine.
Il perché è semplice: una crisi vera e propria, come quella “pandeconomica” che stiamo vivendo, non si supera in maniera naturale o affidandoci solo ai tecnocrati, da cui magari spunta quello che s’inventa il vaccino.
Ma richiede due qualità individuali spesso assopite da tempo: consapevolezza del “momento cruciale” e senso di responsabilità, cioè capacità di risposta.
Ne aggiungo una terza, non meno importante della altre: il coraggio delle scelte.
Ci vuole consapevolezza, responsabilità e coraggio. Ci vuole, in un termine solo, Politica, ma quella vera e con la “P” maiuscola.
Puntare al buon esito della crisi - esito né naturale né scontato - significa chiedere a tutti noi un ruolo più attivo come Persone (ancora una “P” maiuscola), e quindi, decisivo per un cambiamento che segni davvero un solco profondo tra il “prima” e il “dopo” Covid-19.
In altre parole, dobbiamo “scendere” in Politica, intesa nel significato più raggiante del termine, e cioè: quel modo di agire in vista del raggiungimento di un determinato fine, sia nell’ambito pubblico sia in quello privato (cfr, Treccani).
Fuggire dalla Politica, nostro costume da decenni, o affidare tutto alla politica (quella con la “p” stavolta minuscola) oggi significherebbe avviare una falsa ripartenza, disegnando il classico scenario gattopardesco ove “tutto deve cambiare perché tutto resti come prima”: il nostro lavoro e le nostre abitudini, i nostri stili di vita ed il nostro modo di rapportarci con gli altri.
Perché un pericolo silenzioso è quello di fare il gioco dei mille Principi di Salina che sguazzano nelle varie crisi che abbiamo vissuto, anche di recente.
“Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi”, è la celebre frase tratta dal “Gattopardo” di Tommasi di Lampedusa, che oggi suona come un monito a non simulare l’adattamento al Covid-19 o ad innamorarsi di una resilienza ad oltranza, ma puntare diritti verso un vero cambiamento giocato dalla Politica.
Perché il vero cambiamento promosso - non imposto - dalla crisi “pandeconomica”, ci deve far entrare davvero in un “dopo” e azzerare le storture del “prima”, ma a condizione di immettere sul “mercato” quanta più Politica possibile, per non fare di questa crisi l’ennesima occasione perduta.
Ed il pericolo - che poi non vada poi così tutto tanto bene - è latente ma molto concreto, specie se si assiste alle migliaia di webinair che stanno intasando le nostre giornate, ove spesso si cerca di trasformare il freddo (e falso) concetto “crisi/opportunità” nel più romantico “niente sarà più come prima”.
Sicuramente sempre meglio dei mielosi cantori de “il cosa al tempo del coronavirus”, dove il “cosa” è sostituibile con “amore”, “lavoro”, “aperitivo” e così via, condivisi sui profili social di leoni da tastiera, oggi relegati in gabbia tra le mura domestiche e non per questo meno aggressivi (me compreso).
Ma siamo sicuri che valga la pena ancora ragionare con schemi logici tardo-novecenteschi, quando la saggezza cinese, modello “yin e yang”, affascinava i salotti benpensanti del Vecchio Occidente ricchi di gattopardeschi Principi di Salina?
O forse ci siamo un pò troppo innamorati di un falso concetto di crisi (e di conseguenza di un falso concetto di opportunità), al punto tale che quelle che noi tutti abbiamo ritenuto fossero “crisi” non siano state poi cosi “realmente critiche”, tali cioè da farci diventare qualcosa di nuovo e chiudere definitivamente col passato?
Eppure ne abbiamo vissute di quelle fratture, quasi sempre associate ad eventi catastrofici, che hanno segnato solchi profondi allo scorrere naturale della nostra vita, sociale e professionale, e che ci hanno dato l’illusione di un “ieri che non c’è più definitivamente”.
Ma era tutto un’illusione, e non ce n’eravamo accorti, perché - e ne è la prova - continuiamo ad essere gli stessi di ieri.
La generale riluttanza a mettere il naso più in là della nostra brevissima esperienza di vita, ci limita ad elencarne solo alcune di queste presunte crisi, e solo quelle ovviamente più recenti.
Pensiamo all’11 settembre.
Ognuno di noi ricorda dov’era quel maledetto giorno e le immagini degli aerei che si schiantavano su grattaceli ed altri obiettivi, mietendo vittime innocenti, colpendo al cuore i simboli dell’Occidente e la sua bandiera più rappresentativa, gli Stati Uniti d’America. Poi le guerre successive, le uccisioni dei terroristi più pericolosi, le restrizioni alla nostra libertà di viaggiare, la paura.
Questo evento, che avrebbe dovuto cambiare per sempre le nostre vite, aprendoci ad un mondo più libero, sicuro e orfano del terrore, è stato sempre visto come una frattura tra un “prima” e un “dopo”, un simbolo macabro di una crisi che ci avrebbe reso tutti diversi dal “prima” e si sarebbe trasformata nello “yang” dell’opportunità.
Eppure, le guerre che hanno seguito l’11 settembre non hanno risolto il problema del terrorismo, anzi lo hanno recapitato dentro le nostre città europee, nel cuore della nostra vita quotidiana, con camion e auto che si lanciavano sulle folle, accoltellatori e kamikaze che facevano irruzione in luoghi più rappresentativi della nostra vita quotidiana da Occidentali.
Idem per i viaggi: non abbiamo cambiato le nostre abitudini a viaggiare, ci siamo adattati alle misure di sicurezza ed abbiamo ripreso a girare il mondo forse più di prima, proprio come volevano i tanti Principi di Salina.
Insomma: dalle primissime convinzioni che il crollo delle Torri Gemelle ci avrebbe reso diversi, ci siamo dovuti ricredere e considerare che le opportunità che seguirono, scaturite da episodi tragici, non fossero mai state colte in pieno.
E ancora oggi inconsapevolmente, tutti noi siamo più che convinti del fatto che siamo gli stessi di prima e, se possibile, in molti casi, peggiori (non sta a me fare la classifica dei mali, ma basti pensare alle guerre, al terrorismo e all’immigrazione, fenomeni ancora presenti e sempre più frequenti).
Quindi, in altre parole, domandiamoci: l’11 settembre - e quello che ne seguì - fu vera crisi, intesa nel senso di potersi poi trasformare in opportunità per cambiare?
Stessa sorte per l’altra “crisi” che ricordiamo come tale perché vissuta in prima persona: chiamatela come volete - Lehman Brothers, Finanziaria, Subprime, Mercato Immobiliare -, ma quella del 2008 ha sconvolto le nostre vite come nessun’altra crisi economica dal 1929 (che, non avendola vissuta se non nelle immagini in bianco e nero, poteva contare ben poco, se non come lettori e appassionati di storia).
Milioni di posti di lavoro persi, risparmi bruciati, famiglie divenute povere in meno di 24 ore, aziende e attività chiuse dall’oggi al domani, benessere sociale sconvolto dal calo dei consumi e da una crisi di liquidità senza precedenti.
Eppure, a distanza di pochissimi anni e nonostante che molti suoi effetti siano ancora in atto, abbiamo ripreso a giocare in borsa, ad investire in immobili, a produrre beni e servizi allo stesso modo di prima, “consumando” in pieno stile da società del benessere, inquinando peggio di prima, facendo più debiti di prima e così via.
Possiamo dire, senza paura di essere smentiti, di aver cambiato stile di vita, e che oggi siamo diversi - e non solo per un fatto anagrafico - dal 2001 o dal 2008?
Furono tutte “vere” crisi quelle generate da quegli eventi sconvolgenti, su cui ancora si producono film, trasmissioni e Serie TV, articoli, paragoni da talk show della sera con quella attuale?
In altre parole: possiamo davvero dire con certezza che ci sia stato per noi un “prima” e un “dopo”, una vera crisi a cui è seguita una altrettanto vera opportunità, e che siamo davvero cambiati rispetto al passato, che siamo cioè davvero “nuovi”?
Viste così, le due più recenti, assomiglierebbero più ad occasioni perdute o crisi irrisolte, considerato che, per alcuni aspetti, sono ancora in corso, ma sicuramente sono “false” se non hanno prodotto quello scatto decisivo per cambiare.
False crisi su cui incombe su noi italiani “medi”, e spesso a livello inconscio, una sorta di Sindrome di Stoccolma nei confronti del nostro passato, e che ci fa troppo procedere in avanti con la sicurezza che tanto lo “stellone” d’Italia prima o poi ci salverà, come sempre.
Da anni, infatti, ci siamo abituati - forse troppo - a credere ai lunghi sermoni sul secondo Rinascimento, sulle bellezze artistiche di un Paese bello, sul nostro primato in molti settori della creatività artigianale e industriale, su tutto ciò in cui primeggiamo nel mondo e che qualche volta ci fa dimenticare l’orgoglio di essere italiani, salvo poi arrabbiarci quando ci sfottono dall’estero.
E’ l’abitudine a pensare di poter vivere a lungo con un passato che spesso non ci meritiamo, se non per il fatto di condividere la nazionalità con scienziati, poeti, Santi e navigatori: come se tutto ciò ci appartenesse solo per la fortuna di averlo ereditato, senza alcun merito e senza consapevolezza e responsabilità.
E questa abitudine non agevola quel desiderio di cambiamento che tutti dovremmo provare specialmente a seguito di crisi ed eventi catastrofici come quello che stiamo vivendo oggi.
Resta più comodo adagiarci sulle subdole nostalgie di questi primati perduti, soffocando sul nascere il desiderio di cambiare facendo tesoro delle crisi, per trasformarle in autentiche opportunità, essere diversi da quelli di prima e immaginare davvero un “dopo” migliore.
Prima di attendere in maniera passiva l’avvento di un nuovo Rinascimento (e magari il vaccino) e meritarci ciò che di bello ci ha trasmesso il nostro passato, partendo proprio da questa ennesima crisi, potremmo fare subito Politica attraverso le armi della consapevolezza, della responsabilità e del coraggio.
Consapevolezza dell’autentico valore delle cose, quelle che ci sono più mancate nella Fase 1 dell’isolamento e le altre che abbiamo riscoperto: le passeggiate, il lavoro che ci dava più soddisfazione, le amicizie vere e gli affetti familiari, i lavori domestici, la vicinanza ed il gioco con i figli.
Responsabilità intesa come azione che genera effetto positivo non solo su noi stessi, ma anche su chi ci circonda ed il nostro ambiente. A questo proposito, prioritario, e non più rinviabile, sarebbe abbracciare un’economia green che tenga conto dell’impatto delle nostre azioni sul territorio che ci ospita, e che dialoghi con le altre sue parole chiave, e cioè sviluppo sostenibile e responsabilità sociale.
Un concetto “green”, lontanissimo dai salotti dei finti ambientalismi, e che va declinato anche nei nuovi modi di relazionarsi con gli altri, per ascoltare di più e parlare di meno, per avere più forte la consapevolezza delle nostre abilità e ricchezze che ci hanno tramandato, quelle cose che avevamo trascurato ma che ci sono enormemente mancate in questi giorni di isolamento, forse più di aperitivi e cene, o di vacanze e auto di lusso.
Un “green” che deve puntare al chilometro zero della burocrazia, vera nemica dello sviluppo e foriera di intenti malavitosi e criminali, alle capacità di far crescere le nuove generazioni in un ambiente sano e ricco di potenzialità.
Infine, il coraggio, quello che ci spinge a non attendere passivamente la scoperta del vaccino, e che ci salvi subito dalle tentazioni di adagiarsi su un passato che non passa mai, e ci spinga a cambiare davvero senza continuare a fare finta che tutto cambi.
Il coraggio, soprattutto, di disfarci dei mille simulatori del cambiamento e degli innamorati della resilienza ad oltranza, quelli che vorrebbero davvero non cambiare mai e continuare a difendere i propri privilegi, sia nei Palazzi romani che nelle periferie più periferie d’Italia.
Solo così avremo la certezza che quando il Covid-19 passerà ed entreremo a pieno titolo nel “dopo”, non saremo più costretti a dirci: “Ma fu vera crisi?”
“Non mi piace entrare in “casa d’altri” ma sembra palese ormai che ci sia una confusione istituzionale che rischia di portare lo scontro partitico laddove non è assolutamente consentito. Bisogna essere chiari: le Marche non sono una sezione del PD su cui contendersi i futuri equilibri. Non lo sono le Marche e non lo è la sanità". Lo dichiara il deputato marchigiano di Fratelli d’Italia, Francesco Acquaroli.
"In merito alle riaperture di questi giorni, la Regione ha emesso una ordinanza per consentire le passeggiate anche sulle spiagge e, subito dopo, il Sindaco della città capoluogo della stessa regione ne fa un’altra per restringerle - sottolinea Acquaroli -. Signori, avete il telefono, riuscite a parlarvi? In questo momento la filiera istituzionale Governo, Regione, Sindaci, soprattutto delle città capoluogo, è fondamentale per la gestione di questa crisi, questa invece è la dimostrazione palese della confusione assoluta. Per non parlare delle questioni legate alla sanità, perché in questi giorni abbiamo assistito veramente a tutto. L’impressione chiara è che si avanzi al buio e la partita vera non sia la salute dei marchigiani ma tutt’altro: uno scontro a tutto campo fatto sulla pelle di chi nulla c’entra”.