Quello che sta per iniziare è forse uno degli europei di calcio più atteso degli ultimi venti anni. I motivi sono diversi a partire dalla questione pandemia che ha costretto l'Uefa a rinviare di un anno l'evento continentale calcistico dedicato alle nazionali. Inoltre non possiamo non considerare le tante stelle che parteciperanno all'Europeo: da Mbappè a Kane, da Griezmann a Insigne, passando per Oblak, Sergio Ramos e fino ad arrivare a Lewandowski. Calciatori di primissimo livello che si daranno battaglia per conquistare un europeo che si annuncia molto equilibrato, come possiamo leggere grazie ai consigli per scommettere sul campionato europeo di calcio
Come ci arriva la nazionale italiana
La nazionale guidata da Roberto Mancini arriva all'Europeo con tante speranze e certezze. La squadra dell'ex tecnico dell'Inter e del Manchester City, tra le altre, è pronta per dare battaglia alle altre nazionali e tentare di riportare in Italia un trofeo che manca da troppi anni.
L'ultimo trionfo continentale risale addirittura al 1968. Ferruccio Valcareggi fu l'allenatore che fece rinascere la squadra azzurra e che la portò alla vittoria degli Europei '68, i quali si tennero in Italia. La partita, o meglio le partite finali, si disputarono nel maestoso Stadio Olimpico della capitale e videro l'Italia schierarsi contro la Jugoslavia. Finali perchè se ne tennero due: l'8 giugno 1968 la finale si concluse con un pareggio, entrambe le squadre segnarono infatti una rete e 48 ore dopo, il 10 giugno, venne disputata una ripetizione della finale in quanto all'epoca non erano ancora previsti i calci di rigore. Al 12°minuto di Italia – Jugoslavia del 10 giugno 1968 Gigi Riva segnò la prima rete, a cui seguì quella di Pietro Anastasi che arrivò al 31°minuto.
I ragazzi dell'Italia
Dopo aver annunciato il rinnovo di contratto che lo legherà alla panchina azzurra fino al 2026, Mancini ha diramato la lista dei preconvocati per l'ultimo test prima delle convocazioni ufficiali per l'Europeo, il 28 maggio prossimo alla Sardegna Arena di Cagliari contro San Marino. La lista di 26 da portare in ritiro comincia a delinearsi con le convocazioni di 33 azzurri che lunedì si ritroveranno in un resort in Costa Smeralda per un pre ritiro. La novità del gruppo è il giovane attaccante del Sassuolo, Giacomo Raspadori. Nel gruppo anche Verratti, in dubbio per l'Europeo, e Pellegrini alle prese con quale problema muscolare. Da questo gruppo la selezione finale.
Con questa rosa il tecnico proverà a portare a casa il primo europeo itinerante. E lo farà con le statistiche tutte dalla sua parte. Mancini, infatti, è il Ct con la miglior media punti nella storia azzurra, dopo aver stabilito il record di 11 vittorie consecutive che ha superato il precedente di Vittorio Pozzo (9) degli anni '30, ha convocato 76 calciatori (di cui 32 esordienti), schierandone 65 e mandando in gol 28 marcatori diversi.
La probabile formazione
Al netto di qualche dubbio di formazione che è logico ci sia ancora, Mancini sembra avere le idee piuttosto chiare su chi dovrà affrontare l'Europeo da assoluto protagonista. Il modulo sarà il 4-3-3 che tante soddisfazioni ha dato in questi ultimi anni. A difendere la porta ci sarà il milanista Gianluigi Donnarumma. A contendersi il ruolo di secondo il torinista Salvatore Sirigu e il napoletano Alex Meret, favoriti su Cragno per una convocazione. In mezzo alla difesa certo del posto Bonucci, con Chiellini in vantaggio su Acerbi e Bastoni per l'altra maglia. Bagarre sulle fasce: a sinistra Spinazzola prova ad insidiare il favorito Emerson, mentre a destra Florenzi deve guardarsi dalla concorrenza di Di Lorenzo.
Il centrocampo, vero punto forte della nazionale, è praticamente fatto con Jorginho, Verratti e Barella favoriti sugli altri. Pellegrini e Locatelli le prime alternative, mentre Sensi, dopo un anno difficile a causa di alcuni infortuni, sembra aver perso terreno nelle gerarchie. Occhio anche a Pessina, messosi in luce in stagione con la maglia dell'Atalanta.
In attacco la stella sarà Lorenzo Insigne, in stato di grazia col Napoli e pronto a trascinare la nazionale a suon di gol. Per quanto riguarda il ruolo di centravanti sembra una lotta a due tra Immobile e Belotti, con l'attaccante della Lazio favorito sul torinista, ma Kean proverà a mettere in difficoltà il tecnico.
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall'avv. Oberdan Pantana, “Chiedilo all'avvocato”.
In questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato tematiche riferibili albullismo tra studenti all’interno del contesto scolastico.
Di seguito la risposta dell’avvocato Oberdan Pantana alla domanda posta da una lettrice diMacerata che chiede: “La scuola può essere condannata al risarcimento danni in caso di bullismo tra studenti all’interno dell’istituto?”
Il caso di specie ci rimanda ad una vicenda recentemente definita giudizialmente in ambito civilistico, nella quale un genitore si è rivolto al Tribunale chiedendo la condanna del Ministero dell’Istruzione al risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali subiti dal proprio figlio minore, vittima di atti di bullismo consumati durante l’orario scolastico, e più precisamente nel corso della ricreazione presso i bagni della scuola primaria, e che avevano visto come autore un altro allievo del medesimo istituto, coetaneo della vittima.
A tal proposito risulta utile ricordare che per giurisprudenza unanime e consolidata, nell’ambito dell’amministrazione statale scolastica, legittimato passivo per le azioni di responsabilità che originano da condotte di alunni e insegnanti poste in essere nel corso dell’orario scolastico, risulta unicamente il Ministero, e non i circoli didattici o i singoli istituti pur avendo quest’ultimi autonoma personalità giuridica, e per l’effetto tali amministrazioni scolastiche agiscono in veste di organi statali e non di soggetti distinti dallo Stato e, nelle liti afferenti agli illeciti di “culpa in vigilando”, pertanto, legittimato passivo risulta unicamente il Ministero e mai l’Istituto (ex multis, Corte di Cassazione n. 6372 del 2011).
Inoltre, tenuto conto chei soprusi avvenuti all’interno dell’Istituto e durante l’orario scolastico sono riconducibili all’omesso controllo e sorveglianza da parte del personale docente e/o non docente addetto alla struttura scolastica tanto da aver occasionato al bambino danni patrimoniali e non patrimoniali, tale fattispecie è sussumibile sotto la disciplina dell’art. 2048, comma 2, c.c. il quale testualmente recita: «I precettori e coloro che insegnano un mestiere o un’arte sono responsabili del danno cagionato dal fatto illecito dei loro allievi e apprendisti nel tempo in cui sono sotto la loro vigilanza. Le persone indicate dai commi precedenti sono liberate dalla responsabilità soltanto se provano di non aver potuto impedire il fatto»; incombe quindi all’amministrazione scolastica rispondere del fatto illecito posto in essere dagli allievi minori sottoposti alla sua vigilanza, e di tale responsabilità ex art. 2048, comma 3, c.c., si libera soltanto in presenza dell’inevitabilità del danno nonostante la predisposizione di tutte le cautele idonee ad evitare il fatto (ex multis, Corte di Cassazione, n. 8811 del 2020).
Alla luce di tali considerazioni e in risposta alla nostra lettrice, risulta corretto affermare che, “Il MIUR è responsabile e pertanto è condannato a risarcire i danni patiti da uno studente rimasto vittima di atti di bullismo consumati nel corso della ricreazione presso i bagni della scuola primaria, ad opera di un altro allievo del medesimo istituto, coetaneo del bambino ferito, in quanto i soprusi hanno avuto luogo a causa dell’omesso controllo e sorveglianza da parte del personale docente e non docente addetto alla struttura scolastica (Trib. Potenza, Sez. Civile, sentenza n. 380/21; dep. il 12.04.21)".
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che, nelle ultime 24 ore, sono stati testati 3746 tamponi: 1889 nel percorso nuove diagnosi (di cui 459 nello screening con percorso Antigenico) e 1857 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 5,7%).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 107: 18 in provincia di Macerata, 18 in provincia di Ancona, 34 in provincia di Pesaro-Urbino, 9 in provincia di Fermo, 22 in provincia di Ascoli Piceno e 6 fuori regione.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (28 casi rilevati), contatti in ambito domestico (25 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (33 casi rilevati), contatti in ambito lavorativo (3 casi rilevati), contatti in ambiente di vita/socialità (1 caso rilevato), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (8 casi rilevati).
Per altri 9 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche.
Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 459 test e sono stati riscontrati 12 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari al 3%.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si registra un decremento rispetto alla giornata precedente: incidenza al 5,7% oggi, rispetto al 7,6% di ieri.
"Siamo ancora qua a contare i vaccini quando avremmo dovuto averne in quantità. L'Italia, prima industria farmaceutica in Europa, avrebbe dovuto investire di più su questo campo. Adesso non resta che controllare che la programmazione sui rifornimenti sia mantenuta. Ma capita spesso il contrario. Anche questa settimana 10.000 dosi di Moderna in meno".
Così in un post su Facebook l'assessore alla sanità della regione Marche, Filippo Saltamartini.
"Questa situazione blocca la poderosa macchina che abbiamo organizzato nelle Marche e che anche oggi ci pone in testa alla classifica per efficienza di vaccinazione - aggiunge Saltamartini -. Per carenza di sieri viaggiano a scartamento ridotto i medici di famiglia e la vaccinazione nelle Aziende e nelle Farmacie deve ancora essere avviata.
"Intanto una bella novità è emersa in queste ore. Le vaccinazioni domiciliari potranno essere eseguite anche dagli infermieri come del resto è sempre avvenuto. Peraltro oggi anche gli infermieri sono dottori in scienze infermieristiche e questo garantisce tutti: i professionisti e i pazienti" conclude l'assessore.
La batteria della macchina è come se ne rappresentasse un po’ il cuore, in quanto ne consente l’avviamento e il funzionamento delle sue varie parti.
Per questa ragione è molto importante prendersene cura e monitorarne lo stato, soprattutto nel periodo estivo che si appresta ad arrivare. Purtroppo non tutti sanno che con le alte temperature le batterie delle auto sono soggette ad una maggiore usura. Il rischio quindi, è quello di ritrovarsi alla fine della stagione estiva con una batteria poco efficiente.
È importante tener sempre presente come le conseguenze di una batteria mal funzionante o danneggiata, possano riversarsi sull’intera autovettura.
Vediamo quindi, quali sono i segnali di un eventuale malfunzionamento della batteria, e cosa fare nel caso in cui dovesse scaricarsi senza preavviso.
Come ricaricare la batteria dell’auto
Quante volte sarà capitato di restare “a piedi” perché la nostra auto non voleva proprio saperne di accendersi e partire? Situazioni che inevitabilmente si verificano puntualmente quando abbiamo un impegno importante o siamo in ritardo per un appuntamento.
E quindi, passata la fase di disperazione, cosa fare per ricaricare la vettura senza dover necessariamente ricorrere ad un elettrauto, o ancora peggio chiamare un costoso carro attrezzi?
Uno dei consigli sicuramente più efficaci, è quello di tenere nel proprio bagagliaio dei cavi batteria che consentono di ricaricare facilmente la propria auto.
È possibile acquistare diversi tipi di cavi in base alle proprie necessità e caratteristiche: ad esempio i cavi di avviamento Herth + Buss Elparts consentono una corrente di 480A, e sono davvero semplici da utilizzare.
Vediamo come.
Una volta aver individuato la posizione della batteria occorrerà una seconda auto che andrà posizionata col cofano aperto vicino a quella che necessita di essere caricata.
Fatto ciò bisognerà:
- accendere l’auto con la batteria carica assicurandosi che luci, radio e affini siano disattivati;
- prendere uno dei cavi rossi e collocarlo al polo (+) della batteria dell’auto carica, mentre l’altra estremità va collegata sempre al polo positivo dell’auto scarica
- prendere uno dei cavi neri e collegarlo al polo (-) della batteria dell’auto carica. Collegare allo stesso modo l’altro cavetto, all’estremità del polo negativo dell’auto scarica;
- a questo punto bisognerà dare un po’ di gas, tenendo il motore a 2000/2500 giri per qualche secondo;
- fatto ciò si procederà con l’accensione della vettura scarica, che dovrà restare accesa con i cavi sempre collegati, per almeno 10 minuti;
- trascorso il tempo indicato, bisognerà scollegare i cavi seguendo l’ordine inverso di come sono stati collegati;
- a questo punto, sarebbe opportuno viaggiare per una 20 di minuti in modo da consentire alla batteria di ricaricarsi ulteriormente
Seguendo questi semplici passaggi l’auto dovrebbe ripartire senza alcun intoppo. Nel caso in cui però il problema dovesse ripresentarsi, è il caso di portare la propria vettura dall’elettrauto, così da verificare che non vi sia una dispersione di corrente o un altro problema simile.
Se invece la batteria non da proprio segni di vita, occorrerà sostituirla.
Perché la batteria si scarica?
Sono tante le cause che possono portare una batteria a scaricarsi facilmente, e possono essere così elencate:
- luci o fari dimenticati accesi;
- dispersione di corrente;
- l’età della batteria.
Albo Unico Nazionale degli Architetti: cos’è?
Vi è un obbligo da considerare, al termine del percorso scolastico di architettura: il laureato può accostarsi alla professione previa registrazione all’Albo Unico Nazionale, gestito dall’Ordine Nazionale degli Architetti.
Il calcolo di professionisti quali architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori è gestito dall’Albo Unico Nazionale che rileva tutti gli ammessi negli Ordini provinciali italiani e consente di fare ricerche e consultare gli elementi concernenti un determinato professionista; inoltre ingloba il CNAPPC: Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori italiani.
Di cosa si occupa un architetto?
Chi desidera svolgere il mestiere di architetto deve assolutamente approfondire nel concreto, che tipo di mansioni potrà svolgere: i professionisti nell'ambito dell' architettura mettono a servizio le loro preparazioni tecniche per disegnare, progettare e svolgere un'azione di controllo su progetti già definiti.Controllano e dirigono attività riguardanti il loro campo specifico, svolgono importanti studi sulle tipologie dei materiali impiegati nelle costruzioni e s'interessano persino di controllarne il percorso di costruzione e adattamento all'ambiente.
Il campo dell'architettura è molto vasto e comprende parecchie sfaccettature:
- Controllare rilievi, fare calcoli o sviluppare misurazioni;- Sostenere progettazioni, costruzioni e esaminando anche opere civili e strutture industriali;- Effettuare controlli presso i cantieri costruttori; - Mettere in sicurezza e garantire la solidità di determinate strutture;- Effettuare ricerche sulle particolarità tecnologiche dei materiali adoperati;- Intervenire in occasione di restauri operando anche per garantire i recuperi architettonici;- Progettare opere architettoniche
Il CNAPPC e le sue funzioni
Il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori è un'istituzione pubblica presente all’interno del Ministero della Giustizia.
L'ente dispone e supervisiona l’apparato ordinistico italiano, con la mansione di organizzare l’Albo professionale, controllando le giuste prassi di attuazione della professione.
La carica istituzionale del consiglio permette allo stesso, di essere riconosciuto come tramite autorizzato dal Governo italiano, incrementando gli interessi politico/culturali nonché di formazione rivolte ai registrati.
Iscrizione all’Ordine: il percorso
Senza aver superato l’esame statale non è concesso registrarsi all’Albo Unico degli Architetti.Il suddetto esame si svolge a cadenza annuale e in un paio di sessioni. A queste fasi possono partecipare i possessori del titolo di studio idoneo, se acquisito entro il termine prefissato.
L'Esame da sostenere per iscriversi all'ordine statale, è organizzato in quattro prove: due analisi scritte, un compito pratico e una verifica orale.
Se l’Esame di Stato si concluderà con risultato positivo, il passo successivo sarà proprio quello di registrarsi all’Ordine degli Architetti, logicamente nella Provincia in cui si risiede.
Con l’iscrizione all’Ordine, il professionista potrà approvare progettazioni, ragguagli tecnici o cominciare il suo percorso da libero professionista.
Albo Unico degli Architetti: quali sono i vincoli formativi per chi ne è membro?
Quanti CFP occorrono?
I Corsi Accreditati per Architetti possono essere organizzati, oltre che da ordini e collegi, anche da associazioni di iscritti agli albi, e da altri soggetti autorizzati, come nel caso dei corsi accreditati e organizzati da Uniformare.Quest'ultima è una realtà che ha preso consistenza nel corso degli anni, avvalorando sempre più la propria offerta formativa: professionisti della formazione, preparati e costantemente aggiornati, permetteranno analisi e confronti determinanti per svolgere la professione, anche nell’ottica di videocorsi che comunque permettano l’acquisizione dei giusti cfp. Il supporto agli interessati è garantito da una sempre rinnovata scelta di proposte che, già dal sito, vengono largamente chiarite.
Occorre tenere a mente che per proseguire con la professione, l'immatricolato nell’albo, deve obbligatoriamente aver raggiunto un numero prestabilito di crediti: 60 crediti formativi professionali (CFP), dei quali 12 basati sulla preparazione inerente la deontologia e i regolamenti ordinistici.
Si possono dunque ottenere i Cfp indispensabili partecipando a congressi, praticantato, assemblee, accertamenti tecnici e a tutte le proposte istruttive ammesse e riconosciute dagli Ordini della categoria.
Centrato, nell'estrazione di questa sera, il "6″ al SuperEnalotto. La maxi vincita, frutto del jackpot del valore di 156.294.151 euro, è stata centrata a Montappone, capitale del cappello, in provincia di Fermo, nella tabaccheria "Serio Tulliani" in via Roma gestita da Gianmario Mennecozzi.
Si tratta della quarta vincita più alta di sempre in Italia dietro a quella di oltre 209 milioni di euro centrata a Lodi (18 agosto 2019), a quella da 177,7 milioni di euro (30 ottobre 2010) divisa da 70 vincitori che avevano acquistato un sistema e a quella da 163,5 milioni (27 ottobre 2016 a Vibo Valentia).
"Speriamo che il vincitore non sia un avaro...". Scherza con l'Ansa Mennecozzi titolare della tabaccheria, affollata di persone, dopo lo choc della vincita. Il ricevitore ha subito stampato lo statino che certifica il '6' e lo mostra come un trofeo
. "Per un ricevitore - spiega, emozionato all'Ansa - una vincita del genere nella propria tabaccheria è una soddisfazione enorme. Chi può avere vinto? Magari un camionista di passaggio o uno del paese".
L'ipotesi è di una schedina da 2 euro con combinazione casuale, neanche compilata dal cliente.
"Una bella notizia - commenta il sindaco di Montappone, Mauro Ferranti - Tra le tante brutte questa volta c'è una ventata d'ossigeno. Montappone è un paese con la Provinciale che lo taglia in due - spiega - e ora in molti sono lì sul marciapiede, per informarsi".
"Il fortunato? Tutte le ipotesi sono buone, certo con un biglietto da 2 euro quantomeno non è un sistema".
Sono stati resi noti i dati del Servizio Sanità della Regione Marche delle ore 18: non c'è stata nessuna vittima, a causa del Covid-19, nelle ultime 24 ore. Si tratta della seconda volta nell'arco di questa settimana, dopo l'annuncio fatto dal presidente Francesco Acquaroli lo scorso 18 maggio (leggi qui).
Non va dimenticato come il virus, nella nostra regione, abbia spezzato la vita di 3004 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di decessi (975), mentre sono 507 le vittime totali nella provincia di Macerata.
Secondo i dati complessivi, nel 97,2% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 82 anni.
"La gente sta fulminata, non ho mai visto una cosa del genere". È quanto afferma, in un video che sta diventando virale, un automobilista esterrefatto di fronte a quella che sta divenendo una spiacevole abitudine sulle strade marchigiane: guidare contromano.
L'ultimo episodio della sequela si è registrato a Porto Sant'Elpidio, attorno alle ore 11 della mattinata odierna, lungo via dei Consorzi, in zona industriale. Ad imboccare tutta la via contromano sino alla rotatoria dell'autostrada è un camion.
Fortunatamente - almeno in questo caso - non si sono registrati incidenti, nè gravi conseguenze a differenza dello scorso 13 maggio, quando un Suv Toyota aveva preso contromano la superstrada nel tratto tra Montecosaro e Morrovalle, direzione Foligno, generando uno scontro a catena (leggi l'articolo).
Di lì in poi si sono verificati altri due episodi similari: uno a Tolentino (leggi qui) e l'altro a Osimo (leggi qui).
Scende ancora l'Rt nazionale che arriva a 0.78 rispetto allo 0.86 della scorsa settimana. Il valore Rt e' sotto il valore 1 anche nel limite superiore.
In discesa anche l'incidenza (è il dato rispetto a ieri) il cui valore è a 66 casi su 100 mila abitanti rispetto ai 96 della scorsa settimana. Sono i dati del monitoraggio settimanale sull'andamento del Covid in Italia, ora all'esame della cabina di regia, che saranno presentati nel pomeriggio.
Questa settimana, nessuna Regione o Provincia autonoma supera la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o area medica. Il tasso di occupazione in terapia intensiva è sotto la soglia critica (19%), con una diminuzione nel numero di persone ricoverate che passa da 2.056 (11/05/2021) a 1.689 (18/05/2021).
Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale scende ulteriormente (19%). Il numero di persone ricoverate in queste aree passa da 14.937 (11/05/2021) a 11.539 (18/05/2021).
Tutte le Regioni e Province autonome sono classificate a rischio basso e tutte hanno un Rt medio inferiore a 1, e quindi una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo uno. Soltanto la Provincia autonoma di Bolzano riporta una allerta di resilienza. Nessuna Regione o Provincia autonoma riporta molteplici allerte, sempre secondo il Monitoraggio settimanale sull'andamento dell'epidemia.
"Con il monitoraggio e le conseguenti ordinanze di oggi l'Italia sarà tutta in area gialla. È il risultato delle misure adottate finora, del comportamento corretto della stragrande maggioranza delle persone e della campagna di vaccinazione. Continuiamo su questa strada con fiducia, prudenza e gradualità", ha scritto tramite un post su Facebook il ministro della Salute, Roberto Speranza.
I DATI SUL CORONAVIRUS DI OGGI DELLA REGIONE MARCHE
Fonte: Ansa
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 3168 tamponi: 1627 nel percorso nuove diagnosi (di cui 374 nello screening con percorso Antigenico) e 1541 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 10,8%).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 176: 34 in provincia di Macerata, 15 in provincia di Ancona, 86 in provincia di Pesaro-Urbino, 6 in provincia di Fermo, 29 in provincia di Ascoli Piceno e 6 fuori regione.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (32 casi rilevati), contatti in ambito domestico (41 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (58 casi rilevati), contatti in ambito lavorativo (8 casi rilevati), contatti in ambiente di vita/socialità (1 caso rilevato), contatti in setting assistenziale (1 caso rilevato), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (12 casi rilevati), screening percorso sanitario (1 caso rilevato).
Per altri 22 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche. Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 374 test e sono stati riscontrati 13 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari al 3%.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si registra un lieve incremento rispetto alla giornata precedente: incidenza al 10,8% oggi, rispetto al 9,9% di ieri.
In diminuzione di due unità, rispetto alle ultime 24 ore, il numero di persone ricoverate nelle strutture sanitarie regionali (234), di cui 40 in terapia intensiva (-1 rispetto a ieri). Sono, invece, 19 le persone dimesse ieri dagli ospedali regionali.
Nel Maceratese sono accolti 49 pazienti: 16 all'ospedale di Macerata e 33 al Covid Hospital di Civitanova. Una persona è accolta nel Pronto Soccorso di Macerata.
È arrivato ieri il via libera in Consiglio dei Ministri al nuovo decreto sostegni, che contiene un importante pacchetto di misure anche per il mondo dell’Istruzione: dalle norme per l’ordinato avvio del prossimo anno scolastico, al Fondo per consentire alle scuole di continuare ad affrontare l’emergenza sanitaria, fino al piano di reclutamento pensato per coprire le cattedre vacanti, in vista di settembre, ma anche per avviare un nuovo corso nel reclutamento degli insegnanti, a partire dall’accelerazione delle assunzioni sulle materie scientifiche (materie STEM).
“Il governo conferma il proprio impegno nel mettere la scuola al centro”, sottolinea il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, che prosegue: “Continuiamo a stanziare risorse per la sicurezza di studentesse, studenti, di tutto il personale, in vista della ripresa di settembre. Stiamo costruendo anche un percorso innovatore che va oltre l’emergenza sanitaria: con gli interventi sul reclutamento del personale docente, risolviamo criticità esistenti, che vanno avanti da tempo, e tracciamo una strada da percorrere che non guarda solo ai prossimi mesi, ma ai concorsi dei prossimi anni. Stiamo di fatto già attuando quanto previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza per la scuola”.
“Fin dal nostro insediamento, avvenuto a metà febbraio, - spiega il Ministro - ci siamo impegnati per trovare soluzioni rivolte all’immediato, ma con una visione in prospettiva”. Per questo, prosegue il Ministro, “siamo partiti dall’analisi dell’esistente, dai numeri delle cattedre vacanti e degli insegnanti disponibili da assumere. Abbiamo ricostruito il quadro, abbiamo elaborato un Piano che consente di dare risposte al sistema scuola nel suo complesso: a chi insegna da tempo e, al contempo, ai più giovani che vogliono dedicarsi alla docenza, ma soprattutto ai nostri ragazzi, che hanno il diritto di avere docenti qualificati e di averli in cattedra rapidamente. A regime, prevediamo concorsi annuali, che possano consentire un meccanismo veloce di copertura dei pensionamenti, evitando i picchi di supplenze degli ultimi anni con le conseguenti ricadute sul precariato”.
L'avvio del nuovo anno scolastico
Il provvedimento varato oggi consente al Ministro dell’Istruzione di velocizzare l’iter delle procedure necessarie per l'avvio del prossimo anno scolastico. In particolare, le assunzioni degli insegnanti, ma anche le assegnazioni provvisorie, le utilizzazioni e le attribuzioni dei supplenti alle scuole da parte degli Uffici territoriali del Ministero si realizzeranno entro il prossimo 31 agosto, data entro la quale, di solito, terminavano le sole assunzioni in ruolo.
Questa accelerazione consentirà di disporre un quadro stabile, rispetto alla presenza nelle scuole dei docenti necessari, entro l’inizio e non nella seconda metà di settembre come avveniva in passato. Obiettivo del Ministero è far sì che la tempistica prevista per quest’anno vada poi a regime anche per i prossimi anni, così come sarà possibile, anche per i neoassunti, chiedere la mobilità non dopo cinque anni scolastici dall’immissione in ruolo, come accade oggi, ma dopo tre anni di permanenza nella sede di servizio.
Una tempistica che tiene insieme il diritto alla continuità didattica degli studenti con la possibilità, per chi viene assunto in una sede distante da quella di residenza propria o della propria famiglia, di riavvicinarsi anticipatamente al domicilio. Sempre per settembre in raccordo con le Regioni, e nel rispetto della loro competenza in materia, si lavorerà per uniformare la data di avvio delle lezioni.
Le ulteriori risorse per l’emergenza
Per proseguire nella gestione dell’emergenza sanitaria e continuare a tutelare la sicurezza di personale, studentesse e studenti, viene previsto un Fondo da 350 milioni per le scuole statali, per l’acquisto di beni e servizi. Altri 50 milioni sono previsti per le paritarie allo stesso scopo. Viene poi data la possibilità agli Enti locali, che sono proprietari degli edifici scolastici, di continuare a utilizzare, anche per il prossimo anno scolastico, le risorse già ricevute nel 2020 per l’affitto di locali e il noleggio di strutture temporanee per aumentare il numero di aule. A questo scopo vengono destinati anche altri 70 milioni.
Il Piano per il reclutamento dei docenti
Il decreto prevede, poi, misure molto attese sul personale, per la nomina di docenti in vista di settembre, compresa l’accelerazione delle assunzioni sulle materie STEM, le materie scientifiche. Viene inoltre tracciata la strada per i prossimi concorsi, che dovranno essere veloci e su base annuale.
Il Piano è stato delineato dopo aver analizzato a fondo il quadro delle cattedre vacanti e anche del personale utile per coprirle presente nelle graduatorie esistenti. Con il pacchetto varato, saranno assunti, nel corso di questa estate, sulle cattedre vacanti e disponibili, insegnanti presenti nelle graduatorie a esaurimento e in quelle di merito dei concorsi degli scorsi anni. Insieme a loro, andranno in cattedra i vincitori del concorso straordinario per la scuola secondaria di primo e secondo grado in via di conclusione che saranno assunti anticipatamente rispetto ai tre anni inizialmente stabiliti.
Per le ulteriori cattedre che risulteranno ancora vacanti, sarà previsto, sia per i posti comuni che per il sostegno, a cui sarà data particolare attenzione, un percorso concorsuale che prevede l’assunzione a tempo determinato di docenti abilitati e specializzati presenti nella prima fascia GPS (Gradutorie Provinciali per le Supplenze) che abbiano, oltre al titolo, anche almeno 36 mesi di servizio negli ultimi dieci anni: alla fine dell'anno di formazione dovranno sostenere una prova di fronte ad una commissione esterna alla scuola dove hanno prestato servizio. In caso di valutazione positiva, saranno assunti a tempo indeterminato. Alla prima fascia GPS potranno iscriversi anche coloro che avranno completato il loro percorso di specializzazione sul sostegno entro il prossimo 31 luglio.
Al contempo vengono accelerati i concorsi ordinari della scuola secondaria di primo e secondo grado. Si parte con le discipline scientifiche - Fisica, Matematica, matematica e fisica, scienze e tecnologie informatiche per la scuola secondaria di secondo grado - anche in coerenza con le misure di rafforzamento per l’apprendimento di queste discipline contenute nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Alla luce della normativa sui concorsi approvata recentemente (decreto legge 44 del 2021), la procedura ‘STEM’ sarà più rapida: ci saranno una prova scritta a risposta disciplinare multipla e una prova orale, poi si procederà con la graduatoria. L’obiettivo è assumere quanto prima su queste materie per portare nuove leve nella scuola e coprire le numerose cattedre ormai vuote nell’area scientifica.
Infine, il decreto traccia la rotta dei prossimi concorsi che dovranno essere su base annuale e, anche questi, semplificati, in modo da velocizzare gli ingressi, garantendo comunque una selezione, e coprire i vuoti lasciati dai pensionamenti. I nuovi concorsi avranno prova scritta a risposta disciplinare multipla, prova orale, valutazione dei titoli e, a valle, la graduatoria. La formula prevista sarà utilizzata anche per i concorsi già banditi nel 2020.
È stato coperto nel pomeriggio odierno, con quello dell'Asur Marche, il logo della Casa Funeraria Croce Verde Servizi Srl presente nella targa dedicata a tutti gli operatori sanitari impegnati in prima linea nella lotta all’emergenza coronavirus.
La targa, inaugurata il 12 maggio (leggi qui), si trova all'ingresso dell'ospedale di Macerata e, nei giorni scorsi, aveva scatenato le polemiche per via dell'intervento del segretario della Federcofit (Federazione Comparto Funerario Italiano), Giovanni Caciolli che l'aveva bollata come una "squallida forma di promozione pubblicitaria per una struttura funebre" perpetrata all'interno di una "occasione di condivisione" (leggi qui).
"Su area pubblica è vietato per legge sponsorizzare attività legate alle onoranze funebri - spiega Luca Buldorini, in qualità di membro del direttivo regionale della Lega -. Le autorità competenti, su richiesta della Federcofit, valutata l'appropriatezza di quanto da loro denunciato, sono intervenute prontamente per far rispettare le regole, coprendo la scritta incriminata. Anche l'assessore Saltamartini si è attivato per far rispettare le regole".
"Ad Angelo Schiapichetti (attuale presidente della Croce Verde Macerata ed ex assessore regionale ndr) dico che la governance è l'espressione democratica del popolo e le regole sono uguali per tutti. Come Lega vogliamo apportare una discontinuità rispetto al passato, così come hanno chiesto gli elettori in cabina elettorale, ma contemporaneamente trasformare in azioni amministrative ciò che di buono c'era" aggiunge Buldorini.
"Condividiamo pienamente il messaggio di ringraziamento agli infermieri che esprime la targa, infatti siamo intervenuti, su richiesta di Federcofit, nel coprire il solo logo a carattere promozionale. Pensiamo che si sia trattato di uno sbaglio fatto in buona fede" chiosa Buldorini.
"La Regione Marche già da mesi sta affrontando il problema delle macerie, specie quelle private, attraverso un lavoro sinergico che si sta sviluppando in collaborazione con la struttura commissariale, l’Arpam, il Servizio ambiente della Regione e le associazioni di categoria".
Lo afferma l'assessore regionale alla Ricostruzione, Guido Castelli.
"Si tratta di più di 4.200.000 tonnellate di materiale, un quantitativo quadruplo rispetto a quello relativo alle “macerie pubbliche” cioè quelle derivate dal collasso di edifici di proprietà pubblica o pregiudizievoli della pubblica incolumità - aggiunge l'assessore -. La sfida è quella di applicare i dettami dell’economia circolare al ciclo della lavorazione delle macerie, alimentando un sistema virtuoso non solo in termini impiantistici ma anche di incentivi che premino il riutilizzo degli aggregati riciclati".
“Si tratta di un risultato – evidenzia Castelli - che potrà essere raggiunto solo con la cooperazione di tutti e con il sostegno del Governo e del Parlamento, organi ai quali compete l’adozione di norme di rango nazionale necessarie per centrare gli obiettivi già citati. Proprio in questi giorni, si stanno registrando segnalazioni che destano forti preoccupazioni in particolare nell’area del maceratese: i siti di deposito e di lavorazione del materiale proveniente dalla demolizione degli edifici privati si stanno avvicinando a livelli di saturazione. Purtroppo il Parlamento ha ritenuto di non prorogare la possibilità di aumento del 50%, rispetto ai limiti autorizzati, del quantitativo di macerie private stoccabili nei siti di riferimento. La deroga - introdotta dall’art.28 bis, comma 2 del Decreto 189/2016 - è scaduta lo scorso 31 dicembre 2020 ma il decreto 'Milleproroghe' ha ritenuto di prorogare solo quella relativa agli impianti abilitati allo stoccaggio di macerie pubbliche. Non per gli altri che ora, appunto, sono andati in sofferenza".
"Per questi motivi - afferma Guido Castelli - chiediamo che il Governo e il Parlamento, con urgenza, dispongano l’estensione della deroga agli impianti deputati alla gestione delle macerie private, possibilmente elevando il limite previsto all’art. 28-bis sino almeno al 75%. Per parte nostra, in via emergenziale e d’intesa con la struttura commissariale, abbiamo avviato un’indagine conoscitiva presso i sindaci del cratere per l’individuazione di aree da destinare allo stoccaggio degli aggregati riciclati e alla messa in riserva, prima dell’avvio a recupero, delle macerie derivanti dalla demolizione di edifici privati.”
Nei prossimi giorni sono previste riunioni tecniche e operative, anche in collaborazione con le associazioni di categoria, per la soluzione delle criticità sinora emerse.
“Criticità che, tuttavia - conclude Castelli - presuppongono che il Governo nazionale dimostri attenzione autentica a queste problematiche riproponendo le deroghe e, più in generale, estendendo alle macerie 'private' il regime giuridico sinora riservato alla macerie pubbliche".
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che, purtroppo, nelle ultime 24 ore si sono verificati due decessi correlati al Covid-19.
Nel maceratese è stata registrata una vittima, presso l'ospedale Torrette di Ancona: si tratta di un 82enne di Monte San Giusto.
Un 84enne originario di Ascoli Piceno, infine, si è spento all'Inrca Residenza Dorica.
Dall'inizio della pandemia, nelle Marche hanno perso la vita, a causa del Covid-19, 3000 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (975), mentre sono 504 quelle totali nella provincia di Macerata.
"I sindaci marchigiani della Lega non prenderanno nessuno degli immigrati sbarcati in questi ultimi giorni in Sicilia, che il ministero dell'Interno vorrebbe smistare tra le regioni italiane". Lo dichiara il deputato Riccardo Augusto Marchetti, coordinatore della Lega Marche.
"Le Marche stanno pagando un prezzo molto alto ad una crisi economica pesantemente aggravata dal Covid. Sul territorio abbiamo tante famiglie in difficoltà e tante rimaste senza lavoro e senza reddito: ogni euro disponibile serve per aiutare la nostra gente – aggiunge Marchetti - Su questo non si discute: prima gli italiani, prima le nostre famiglie. Ci pensino i sindaci del PD a prendersi questi immigrati che, per inciso, non hanno il minimo requisito per essere considerati profughi, trattandosi di migranti economici le cui domande di asilo al 90% sono respinte dalle varie commissioni. Nessuna giunta leghista marchigiana li prenderà in carico”.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 3834 tamponi: 2165 nel percorso nuove diagnosi (di cui 457 nello screening con percorso Antigenico) e 1669 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 9,9%).I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 214 (36 in provincia di Macerata, 44 in provincia di Ancona, 66 in provincia di Pesaro-Urbino, 15 in provincia di Fermo, 31 in provincia di Ascoli Piceno e 22 fuori regione).Questi casi comprendono soggetti sintomatici (37 casi rilevati), contatti in setting domestico (54 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (61 casi rilevati), contatti in setting lavorativo (4 casi rilevati), contatti in ambiente di vita/socialità (1 caso rilevato), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (11 casi rilevati) e 1 caso proveniente da fuori regione.
Per altri 45 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche.
Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 457 test e sono stati riscontrati 20 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari al 4%.
In diminuzione di 24 unità, rispetto alle ultime 24 ore, il numero di persone ricoverate nelle strutture sanitarie regionali (236), di cui 41 in terapia intensiva (-3 rispetto a ieri). Sono, invece, 29 le persone dimesse ieri dagli ospedali regionali.
Nel Maceratese sono accolti 54 pazienti: 15 all'ospedale di Macerata, 38 al Covid Hospital, 1 a Camerino. Una persona è accolta nel Pronto Soccorso di Macerata.
Percorre via Marco Polo zigzagando pericolosamente tra le corsie, poi imbocca in senso contrario la rotatoria che incrocia la via Flaminia 2 e va a sbattere contro un Fiat Ducato: È quanto accaduto, nella tarda mattinata di ieri, a Osimo.
Un uomo di 46 anni, di origine cubana, ha seminato il panico in strada a bordo della sua vettura . Dopo lo scontro l'uomo è stato fermato dai carabinieri di Osimo e sottoposto ad alcol test. Era vistosamente alterato e il tasso di 1,57 grammi per litro, (più di 3 volte superiore al limite consentito per legge) ha confermato lo stato di ubriachezza .
Il 46ennne, una volta sceso dall’auto, ha incominciato a dare in escandescenze. I militari dell’Arma son riusciti comunque a bloccarlo, e successivamente è servito l’intervento del personale del 118 che lo ha sedato e trasportato all'ospedale dorico Torrette.
L’uomo è stato denunciato per guida in stato d'ebrezza: patente ritirata e mezzo sequestrato.
Di seguito il video choc tratto dalla pagina Instagram "Welcome to favelas" .
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Oltre 4 mila infortuni sul lavoro dall'inizio dell'anno, 50 in più rispetto al 2020 (+1,2%), con gli aumenti maggiori nel terziario e nell'industria. In crescita soprattutto gli infortuni in occasione di lavoro (+3,3%), in calo quelli in itinere.
Sono Cgil, Cisl e Uil Marche a rendere noti questi "preoccupanti dati marchigiani" in occasione della Giornata di mobilitazione per la sicurezza sul lavoro promossa a livello nazionale per il 20 maggio.
"Una data simbolica: - ricordano i sindacati - proprio in questo giorno, nel 1970, venne approvato lo Statuto dei Lavoratori". Nel ricordare quel passaggio storico Cgil, Cisl e Uil rilanciano oggi con iniziative per chiedere alle Istituzioni e alle altre parti sociali un 'Patto per la salute e la sicurezza' che fermi la lunga scia di tragedie". Previste assemblee unitarie in tutta la regione tra cui alla Fincantieri di Ancona, alla Ifi di Tavullia (Pesaro Urbino), alla Barilla di Ascoli Piceno, alla Loro Piana di Porto Sant'Elpidio (Fermo), alla Fratelli Guzzini di Recanati (Macerata) e tante altre.
Gli infortuni hanno spesso esito mortale: tre i lavoratori deceduti dall'inizio dell'anno, dopo un 2020 con 46 morti sul lavoro e 15mila infortuni complessivi. Ancona è la provincia che ha registrato il maggior numero di infortuni: ben 1.555 contro i 910 di Pesaro Urbino, 838 a Macerata, 408 ad Ascoli e 372 a Fermo. "Una lunga scia di sangue, non più tollerabile, - commentano i sindacati - che si abbatte sugli affetti delle famiglie, sul loro reddito e sul loro futuro"
Numeri freddi ma anche più preoccupanti - affermano Daniela Barbaresi, Sauro Rossi e Claudia Mazzucchelli, rispettivamente segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Marche - se pensiamo che la nostra regione in un anno di Covid hanno perso oltre 14mila posti di lavoro e che in questi primi tre mesi il ricorso alla cassa integrazione ha superato i 21 milioni di ore contro gli appena 1,3 milioni dello stesso periodo pre emergenza pandemica. Ciò significa che l'incidenza è più alta”.
“La sicurezza sul lavoro non deve essere solo uno slogan – concludono Barbaresi, Rossi e Mazzucchelli - le leggi ci sono ma occorre continuare a lavorare alla loro piena applicazione e a un sistema di controlli che sia continuo e puntuale. Di fronte a questi numeri non basta commuoversi e indignarsi, ma occorrono azioni forti e decise da parte di tutti: dalle imprese alle Istituzioni. Alla Regione chiediamo di intervenire subito per garantire le risorse e soprattutto gli organici necessari all’intensificazione dei controlli nelle aziende e nei cantieri e per organizzare un adeguato sistema di prevenzione”.
Boom di prenotazioni per il vaccino anti covid per la fascia di età 40-49 anni nelle Marche: alle ore 19 di oggi, a seguito dell'apertura degli slot per quella fascia di età sono state circa 52mila le persone che hanno aderito alla campagna vaccinale. Lo rende noto la Regione Marche.
Nei prossimi giorni partiranno le vaccinazioni nei punti vaccinali individuati sul territorio.
(Fonte Ansa)