Uno dei settori più colpiti dalle misure anti-Covid è stato quello equestre. Maneggi e circoli ippici hanno dovuto interrompere le loro attività con gravi ripercussioni di natura economica. Curare e nutrire i cavalli richiede ingenti spese e, senza sostentamento e soprattutto senza corse, è difficile reggere l’urto della pandemia da Coronavirus.
Buona parte dei maneggi trae linfa vitale proprio dalle corse ippiche che sono state interrotte durante il lockdown, come tutte le altre attività sportive e ricreative. Sono tantissimi in Italia i giocatori appassionati di scommesse ippiche online che popolano le principali piattaforme del settore, come sitiscommesse.info, e anche per loro la chiusura degli ippodromi ha rappresentato un duro colpo. Fortunatamente ad agosto c’è stata una graduale riapertura che ha concesso ai centri ippici di respirare un po’.
La ripresa dell’ippodromo San Paolo di Montegiorgio
Nel nostro territorio, dove l’ippica ha sempre rivestito un ruolo importante poiché connette l’uomo con la natura e gli animali, i cavalli hanno ripreso a correre nel mese di agosto. Proprio durante il lockdown si è verificato un curioso episodio a testimonianza del forte legame tra uomo e cavallonelle Marche. Nel mese di maggio a Corridonia un uomo ha attraversato il paese in sella ad un cavallo, con tanto di mascherina e nel pieno rispetto delle normative vigenti.
L’evento più importante si è svolto venerdì 14 agosto, dedicato al compianto fantino Roberto Petrini di Monte Urano scomparso nel 2006 in seguito ad un incidente stradale. Petrini era uno dei fantini più conosciuti del settore, tanto da scalare le classifiche fino a raggiungere il 36° posto nelle graduatorie nazionali. Tra i fantini marchigiani è una sorta di leggenda, per questo la corsa a lui dedicata ha assunto nel tempo un grande valore.
Il 16 agosto invece si è svolto il Premio Prestige Sulky e Wheels, dedicato alla prestigiosa selleria dei fratelli Scarpa di Torre Annunziata.
La mozione della Lega a sostegno gli ippodromi nelle Marche
Le corse dei cavalli nelle Marche sono riprese grazie alla mozione del Consigliere della Lega, Marzia Malaigia, sulla riapertura degli ippodromi. Con questa mozione, proposta nel mese di luglio, la giunta si impegnava ad intervenire in sede di Conferenza Stato-Regioni per stabilire una volta per tutte in quale ambito normativo andasse inserita l’ippica.
L’ippica è in effetti un’attività piuttosto complessa, tanto da essere associata a seconda dei casi allo spettacolo, allo sport o all’agricoltura. Questa scarsa chiarezza normativa però ha avuto un impatto negativo sul mondo dell’ippica che non sa esattamente a quale organo rivolgersi per avere informazioni o richiedere agevolazioni e bonus per portare avanti le attività.
Come sostiene Malaigia la riapertura degli ippodromi è sicuramente un passo avanti, ma è necessario che l’ippica si veda riconosciuta uno specifico codice ATECO per avere una sua dignità come movimento.
Quanto hanno speso gli italiani tra gennaio e luglio sull’ippica?
Gli italiani sono sempre stati grandi appassionati di ippica, ma questa passione giocoforza è andata scemando nei mesi tra gennaio e luglio. In questo periodo, come era facile prevedere, c’è stato un calo sensibile delle giocate. Secondo gli ultimi dati di spesa, quindi tenendo conto del rapporto tra raccolta e vincite, gli italiani hanno investito circa 9,5 milioni di euro.
Milano, con poco più di 8 milioni di euro, è la città che ha fatto registrare la maggiore raccolta. A seguire Napoli, con 6,8 milioni di euro. Sono numeri che preoccupano nonostante la parziale riapertura delle corse agli ippodromi.
Al di là delle difficoltà logistiche di recarsi presso un ippodromo e scommettere, in un periodo in cui il virus da Covid-19 corre ancora velocemente, bisogna anche considerare l’aspetto economico. Purtroppo molte attività commerciali sono state colpite duramente dalla pandemia, quindi c’è poca liquidità ed anche poca voglia di spendere soldi in scommesse in un periodo così incerto da un punto di vista economico.
Le ultime innovative scommesse nel palinsesto dell’ippica
Anche se i giocatori “vecchio stampo” preferiscono recarsi personalmente agli ippodromi per testare l’aria che tira e scegliere con maggiore oculatezza i cavalli su cui scommettere, le giocate online stanno diventando sempre più diffuse anche per cause di forza maggiore.
In quest’ottica i siti online, per dare maggiore adrenalina e brio alle scommesse, hanno introdotto nuove modalità di gioco. La novità principale, lanciata nel mese di luglio, si chiama palinsesto complementare sui cavalli. I clienti hanno maggiori opportunità di gioco ed infatti possono scommettere sulle corse internazionali. Inizialmente le giocate erano limitate solo alle corse americane, ma successivamente sono state integrate anche le corse negli altri paesi in concomitanza con le aperture degli ippodromi.
L’Assemblea dei Giovani Imprenditori di Confindustria Marche Nord Territoriale di Ancona, riunita in modalità telematica, ha appena eletto come nuovo Presidente per il triennio 2020-2023 Daniele Crognaletti, Amministratore Delegato di Autolinee Crognaletti di Jesi.
Un augurio e un incoraggiamento è arrivato dal presidente della territoriale di Ancona Pierluigi Bocchini che ha sottolineato l’importanza del Gruppo Giovani all’interno del sistema associativo “Mi piacerebbe pensare – ha sottolineato - che il nostro gruppo giovani diventasse una sorta di Academy per gli imprenditori del futuro".
Ha concluso con un invito alla coesione e all’unità “più saremo coesi, compatti nel portare avanti le nostre istanze, coerenti nella comunicazione verso l’esterno, più riusciremo a vincere le sfide che ci aspettano”.
“Credo fermamente che noi giovani abbiamo un ruolo importante nel progettare il futuro del nostro territorio – ha dichiarato Crognaletti a caldo -, non vogliamo essere visti come 'rottamatori', ma come promotori di idee innovative, senza dimenticarci chi prima di noi ha costruito con sacrifici le realtà dove oggi possiamo lavorare. E questo lo faremo anche all’interno di Confindustria, mettendoci a fianco dei senior, come propulsori di innovazione per la crescita degli imprenditori e delle nostre imprese”.
Particolarmente apprezzato dai presenti l’intervento di Riccardo Di Stefano, presidente Giovani Imprenditori di Confindustria che non ha voluto mancare questa occasione per portare il suo saluto e le sue congratulazioni al neo eletto presidente e alla sua squadra.
“Rappresentare un gruppo è una sfida meravigliosa – ha detto rivolgendosi a Crognaletti – e il tempo che deciderai di dedicare al movimento è un tempo prezioso. Confido che ti unirai alla sfida che abbiamo lanciato dal nostro palco: utilizziamo questa grave crisi che ci sta affliggendo come un’opportunità per cambiare. Lavoro, formazione e investimenti in infrastrutture sono una conditio sine qua non per ripartire. Su questo ci concentreremo nei prossimi mesi, seri nelle argomentazioni e determinati nelle richieste”.
Durante il suo mandato Daniele Crognaletti sarà affiancato da otto membri del Consiglio Direttivo, anch’essi eletti questa sera dall’Assemblea: Paolo Dottori (Calcola Servizi di Cupramontana), Giulia Fanesi (Pluservice di Senigallia), Chiara Filippetti (Filippetti srl Falconara Marittima), Massimiliano Mattoli (Mattoli srl di Jesi), Michele Palmieri (Semar di Castelfidardo), Giacomo Racugno (Augusto srl di Jesi), Marco Romanini (Simet di Serra San Quirico) e Michele Trillini (Apra di Jesi).
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 2713 tamponi: 1621 nel percorso nuove diagnosi e 1092 nel percorso guariti.
I positivi sono 274 nel percorso nuove diagnosi: 57 in provincia di Macerata, 123 in provincia di Ancona, 32 in provincia di Pesaro Urbino, 37 in provincia di Fermo, 24 in provincia di Ascoli Piceno e 1 fuori regione.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (41 casi rilevati), contatti in setting domestico (74 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (64 casi rilevati), 8 casi registrati nel setting lavorativo, contatti in ambiente di vita/divertimento (15 casi rilevati), 3 casi rilevati nel setting assistenziale, contatti in setting scolastico/formativo (10 casi) e 4 casi riscontrati nello screening realizzato in ambito sanitario. Di 55 casi si stanno effettuando le indagini epidemiologiche.
Si registra una decrescita di casi, rispetto alla giornata di ieri quando i positivi registrati erano stati 453 su 2224 tamponi eseguiti.
Il numero complessivo di contagiati nella Regione Marche sale a 10.919 su un totale di 174.895 campioni testati. Aumentano i ricoverati nelle strutture sanitarie regionali: sono 201 (+29 rispetto a ieri), di cui 23 in terapia intensiva (+1 rispetto a ieri). Nel Maceratese sono accolti 8 pazienti (4 nel reparto malattie infettive e 4 al pronto soccorso) dell'ospedale di Macerata e 6 pazienti al pronto soccorso di Civitanova Marche.
Di seguito, nel dettaglio, i dati rilasciati dal Servizio sanitario regionale:
"Nelle Marche sono in arrivo 15 militari per potenziare i drive-in dove si fanno i tamponi che, grazie al Ministero della Difesa che ha messo a disposizione 600 tra medici e infermieri, sono stati ripartiti tra le regioni in base alla popolazione residente. La collaborazione tra le istituzioni è fondamentale." Lo annuncia con un post su Facebook Alessia Morani (Pd), sottosegretaria al Ministero dello Sviluppo economico.Nelle prossime ore, con un bando della Protezione civile, saranno assunte 2 mila persone da assegnare alle varie Asl su tutto il territorio nazionale per migliorare il tracciamento dei potenziali contagiati.
"Siamo di fronte a qualcosa di enorme: una pandemia. Non ci sono ricette. Non ci sono esempi da seguire. Stiamo provando - sottolinea la sottosegretaria - a trovare soluzioni efficaci. Tutto è in divenire e dobbiamo essere pronti ad intervenire anche con scelte radicali. Vogliamo evitare che il quadro sanitario si aggravi e scongiurare anche un nuovo lockdown generale. Per questo serve, da parte di ciascuno, collaborazione e senso di responsabilità. Insieme alle regioni e ai comuni stiamo cercando le soluzioni più utili in questo momento ma solo con l’aiuto di tutti le nostre scelte saranno efficaci.""In concomitanza delle nuove misure restrittive - conclude - è importante aiutare subito le imprese e i lavoratori che sono in difficoltà e, per questo, abbiamo stanziato importanti risorse e se ci sarà bisogno provvederemo anche con altri fondi. Siamo consapevoli che abbiamo di fronte un inverno complicato, probabilmente dovremo fare altri sacrifici, ma noi italiani siamo forti e anche questa volta insieme ce la faremo".
I finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria hanno appurato che presso un esercizio commerciale della provincia, gestito da un soggetto di etnia cinese, venivano detenuti prodotti, destinati alla vendita, privi delle indicazioni minimali imposte dalla normativa in materia di sicurezza dei prodotti, da riportare in etichetta.
All’atto dell’accesso, sono state infatti rinvenute, esposte per la vendita, circa 4.000 confezioni tra batterie di vari formati, unghie finte, perline per collane/braccialetti e altri oggetti, per un totale complessivo di quasi 900.000 pezzi, non conformi all’attuale normativa e, pertanto, potenzialmente pericolosi e dannosi per la salute umana.
In particolare, i prodotti sono risultati privi delle indicazioni minime previste dal Codice del Consumo, in quanto in alcuni casi mancava l’esatta descrizione del materiale impiegato, mentre in altri è stata ravvisata l’assoluta illeggibilità delle istruzioni apposte sulle confezioni.
Conseguentemente, anche in considerazione della potenziale scarsa qualità delle materie prime utilizzate e comunque non espressamente tracciabili, non potendo escludere che i prodotti rinvenuti possano essere pericolosi e dannosi per la salute dei consumatori, soprattutto dei bambini, si è proceduto al sequestro amministrativo degli articoli irregolari. Il responsabile dell’azienda è stato segnalato alla locale Camera di Commercio per l’adozione dei provvedimenti di competenza.
Ulteriori accertamenti verranno esperiti sul materiale sequestrato per scongiurare la presenza di sostanze nocive per la salute umana nonché per accertare eventuali profili di irregolarità da un punto di vista fiscale.
Ci sono anche due persone della provincia di Macerata tra le 13 denunciate per detenzione di materiale pedorpornografico a seguito di una indagine coordinata dalla Procura di Trieste. L'operazione denominata "Pepito", che ha permesso di scoprire chat e siti in cui venivano scambiati foto, video e commenti su minorenni adescate e coinvolte in atti sessuali e pose erotiche, ha portato il compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni delle Marche, diretto da Cinzia Grucci, ad effettuare una perquisizione al domicilio di due uomini, parenti e residenti sotto lo stesso tetto dove abita un nucleo familiare di quattro persone. Il controllo risale a martedì scorso.
Gli agenti hanno trovato i due indagati poco collaborativi ed ostili nelle procedure di controllo in casa terminate con il sequestro di diversi dispositivi informatici in loro possesso (computer, pendrive, tablet) attraverso i quali avrebbero commesso il reato contestato. Il materiale verrà analizzato
(Fonte: ANSA)
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore presso l'ospedale di Fermo si è verificato il decesso di una signora di 91 anni residente a Lapedona (Fermo) che presentava patologie pregresse.
Nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19: 1001 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (524), mentre sono 165 quelle totali nella provincia di Macerata.
Secondo i dati complessivi, nel 94,9 % dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 80,5 anni.
Di seguito, nel dettaglio, il report giornaliero rilasciato dal Servizio sanitario regionale:
Il Commissario Straordinario per la Ricostruzione del Centro Italia dopo il sisma del 2016, Giovanni Legnini, ha scritto ieri una lettera indirizzata a tutti i sindaci del cratere e ai presidenti delle Associazioni regionali dei comuni di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, ricordando le principali novità normative e le imminenti scadenze per la presentazione delle richieste di contributo alla ricostruzione, anche al fine di una corretta e tempestiva informazione ai loro cittadini.
Per approfondire queste tematiche e quelle legate alle nuove Ordinanze varate e in via di adozione, sabato 24 ottobre in mattinata Anci Marche ha organizzato un incontro in videoconferenza tra il Commissario Legnini e i sindaci del cratere marchigiano.
Qui sotto il testo della nota inviata ai sindaci.
Scadenza danni lievi
La Legge 120/2020 ha stabilito al 30 novembre 2020 il termine, questa volta perentorio, per la presentazione delle domande di contributo per gli interventi di immediata esecuzione sugli edifici con danni lievi. Il termine vale per gli interventi di immediata esecuzione sulle unità immobiliari con danni lievi che non hanno altri vincoli alla presentazione dei progetti, ad esempio che non siano state autorizzate al miglioramento sismico con il passaggio a una classe di danno superiore, o che non siano parte di aggregati che comprendono unità immobiliari con danni gravi.
L’articolo 5 dell’Ordinanza 108 prevede una procedura semplificata per presentare le domande entro il prossimo 30 novembre. All’istanza, da inoltrare sulla piattaforma informatica Mude, i progettisti potranno limitarsi ad allegare la documentazione per la corretta identificazione del proprietario, dell’edificio, del professionista incaricato, la scheda di valutazione del danno nonché dal progetto architettonico descrittivo dell’intervento di riparazione e ripristino dell’edificio, con obbligo di integrazione della pratica con il progetto ed il resto della documentazione necessaria entro il 31 gennaio 2021. In tal modo i cittadini e i tecnici avrebbero più tempo anche per valutare l’utilizzo del nuovo superbonus edilizio in aggiunta al contributo pubblico, anche allo scopo di evitare accolli di spesa.
E’ fondamentale sensibilizzare la popolazione sull’esigenza di rispettare questo termine perentorio. La mancata presentazione della domanda di riparazione dei danni lievi, anche semplificata, entro il 30 novembre, avrebbe infatti conseguenze rilevanti sui proprietari degli immobili. Perderebbero il contributo per la ricostruzione e se ne godono anche i requisiti per mantenere il Contributo di autonoma sistemazione o il beneficio dell’alloggio presso le Soluzioni abitative di emergenza. Resterebbe, inoltre, l’ordinanza sindacale di inagibilità dell’abitazione: per ottenerne la revoca i proprietari sarebbero dunque costretti ad effettuare e certificare i lavori di riparazione a loro spese.
Vecchie pratiche, adesione al regime Ordinanza 100
Per le richieste di contributo presentate con la vecchia procedura prevista dalle Ordinanze 4, 88, 13 e 19, ed ancora in istruttoria presso gli Uffici Speciali per la Ricostruzione regionali, è possibile il passaggio alla corsia veloce dell’Ordinanza 100. I professionisti incaricati, secondo quanto stabilito dall’articolo 6 dell’Ordinanza 107, dovranno integrare le vecchie domande con la certificazione della conformità urbanistica dell’intervento e della congruità del contributo concedibile, utilizzando il modulo pubblicato sul sito del Commissario. Gli Usr invieranno ai professionisti la proposta di adesione alla procedura semplificata dell’Ordinanza 100, con la richiesta di motivare l’eventuale rifiuto e comunicarlo anche ai proprietari committenti. I tecnici avranno due mesi di tempo per esercitare l’opzione dal momento del ricevimento della proposta Usr, ma possono aderire anche di loro iniziativa accedendo alla pratica già depositata sulla piattaforma Mude.
L’adesione alla nuova procedura comporta anche l’applicazione delle nuove tariffe professionali sull’equo compenso per i tecnici incaricati dei progetti, introdotte dal decreto legge 104/2020, convertito con legge 126/2020, e disciplinate con l’Ordinanza 108. I maggiori compensi non potranno in nessun caso determinare un aumento dell’eventuale spesa in accollo a carico dei proprietari/committenti, salvo il loro esplicito consenso.
Resta sempre possibile per i proprietari committenti e i loro tecnici ritirare le vecchie richieste di contributo e ripresentarle secondo le procedure dell’Ordinanza 100 come nuove pratiche, facendo tuttavia salva la documentazione già acquisita dagli Uffici Speciali.
Superbonus edilizio
Per evitare accolli di spesa a carico dei cittadini, qualora il contributo per la ricostruzione non copra tutti gli interventi previsti, si ricorda che è possibile utilizzare il superbonus al 110%. L’Ordinanza 108 prevede la possibilità di sommare al contributo per la ricostruzione le detrazioni fiscali per gli interventi di rafforzamento statico previste dal sismabonus al 110%, mentre la legge 126/2020 disciplina la cumulabilità del contributo con le detrazioni ecobonus 110%, relative al miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici.
Agevolazioni bollette per gli inagibili
Si ricorda, infine, che la Legge 120/2020 nel prorogare a fine anno le agevolazioni di legge sulle bollette delle utenze domestiche ha stabilito che le stesse agevolazioni “possono essere prorogate oltre il termine del 31 dicembre 2020 per i titolari di utenze relative a immobili inagibili che entro il 31 ottobre 2020 dichiarino, ai sensi del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, con trasmissione agli uffici dell’Agenzia delle entrate e dell’Istituto nazionale per la previdenza sociale territorialmente competenti, l’inagibilità del fabbricato, casa di abitazione, studio professionale o azienda o la permanenza dello stato di inagibilità già dichiarato”.
Attraverso una conferenza stampa straordinaria, il presidente regionale Francesco Acquaroli ha annunciato le nuove misure messe in atto dalla neonata Giunta per contenere il contagio da Coronavirus.
"I dati epidemiologici delle ultime settimane rilasciano un trend in ascesa - esordisce Acquaroli - che nonostante un numero di asintomatici prevalente, registra un numero alto di positivi (oggi si è superata quota 300 nuovi casi). Per tali ragioni, abbiamo ritenuto importante prendere dei provvedimenti di prevenzione, importanti per evitare scenari peggiori. La tutela della salute e della sicurezza del territorio sono le priorità. Inoltre vogliamo scongiurare un nuovo lockdown" - spiega il governatore regionale - .
"Ho emesso una nuova ordinanza per mettere in campo tutte le azioni preventive senza condizionare le attività economiche.
La prima riguarda la didattica, dove il vero problema è il sovraffollamento dei mezzi pubblici - sottolinea il presidente - .
Le classi terze, quarte e quinte superiori adotteranno la didattica a distanza al 50%. Il nostro obiettivo è potenziare il trasporto pubblico Locale, per poter poi tornare tutti a lezioni in presenza. Per le scuole l'ordinanza entrerà in vigore sabato mattina" (domani lezioni normali).
Un'altra misura riguarda le attività economiche, in special modo la grande distribuzione.
"Nei centri commerciali, in ottemperanza alle norme sul distanziamento, sarà consentita la presenza di una persona ogni 10 metri quadrati - annuncia - e all'interno di queste attività sarà fatto divieto il consumo di cibi e bevande . Chiusura, inoltre, alle ore 21 di sale giochi e Bingo.
Altro provvedimento messo in atto è la riduzione del 60% del trasporto pubblico locale, dall'80% attualmente in vigore. Per piscine e palestre è importante rispettare tutte le norme di distanziamento e anti assembramento, nonché quelle relative alla sanificazione. I provvedimenti presi - evidenzia Acquaroli - sono stati assunti d'intesa con il Ministero della Salute.
"Raggiungere un livello di autodisciplina importante, rispettare le regole, il distanziamento, la mascherina le regole d'igiene, è fondamentale nella lotta al contagio - conclude il governatore - . La ratio dei provvedimenti presi è intervenire, laddove non è possibile da soli, al fine di garantire il rispetto delle regole.
Per quanto rigurada il calcio ci sarà uno slittamento di tre settimane per Prima e Seconda categoria e per il Calcio a 5 Eccellenza C1 e C2".
L'ordinanza resterà in vigore fino al 15 novembre.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore si sono verificati due decessi. Presso l'ospedale di Ascoli Piceno si è verificato il decesso di una signora di 94 anni residente ad Ascoli Piceno che presentava patologie pregresse. Presso l'Azienda Ospedali Riuniti Marche Nord di Pesaro è deceduto un signore di 93 anni residente a Gabicce Mare che presentava patologie pregresse.
Nelle Marche hanno, purtroppo, perso la vita a causa del Covid-19: 1000 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (524), mentre sono 165 quelle totali nella provincia di Macerata. Per la provincia di Ascoli Piceno si tratta della ventesima vittima del virus.
Secondo i dati complessivi, nel 94,9 % dei casi le persone decedute presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 80,5 anni.
Di seguito, nel dettaglio, il report giornaliero rilasciato dal Servizio Sanitario Regionale:
Si è spento a Montesilvano all'età di 64 anni il noto imprenditore pescarese Mauro Mattucci.
Conosciuto anche nelle Marche, soprattutto a Civitanova, per aver costruito il centro commerciale ‘Cuore Adriatico’ e portato a termine, congiuntamente al Comune, l’operazione che ha consentito la realizzazione del palazzetto dello sport 'Eurosuole Forum', è deceduto questa notte nella sua abitazione a seguito di una malattia che non gli ha lasciato scampo.
Mauro Mattucci lascia la moglie Giovanna e due figli.
In molti mi chiedono perché dopo aver fatto per larga parte della mia carriera professionale l'inviato di politica estera, soprattutto in zone di guerra, adesso che ho intrapreso la strada del romanziere dedico le mie attenzioni allo sport, al calcio in particolare.
La risposta è semplice: sport e politica (sport e guerra persino) sono strettamente connessi. Si può persino sostenere che il calcio è la continuazione della politica con altri mezzi e viceversa. Da qui la necessità di mostrare tutti gli intrecci tra due mondi solo apparentemente distanti. E' del resto rimasta famosa la frase del caporedattore di un quotidiano francese che consigliava: “Se vuoi capire cosa sta succedendo leggi le pagine sportive dei giornali”.
Quattro anni fa ho pubblicato per Sellerio “L'ultimo rigore di Faruk”. La storia, scritta in forma di romanzo ma nel filone della letteratura del vero, del capitano dell'ultima nazionale jugoslava che sbagliò il calcio di rigore contro l'Argentina di Maradona al mondiale italiano del 1990 ed è rimasto convinto che a causa di quell'errore è scoppiata la guerra nel suo Paese.
Ho ripercorso la dissoluzione della Jugoslavia attraverso la squadra di calcio, gli ultrà di curva diventati artefici della pulizia etnica, i calciatori stessi trasformati in testimonial dei leder delle varie Repubbliche secessioniste.
E' da poco in libreria il mio nuovo lavoro per Mondadori, “Non dire addio ai sogni”. Narra di Amadou, un senegalese di 14 anni, che viene truffato da finti procuratori. I quali promettono alla famiglia del ragazzo, in cambio di denaro, un futuro da star del calcio in Europa. Amadou viene invece abbandonato per strada appena sbarcato a Marsiglia.
E il suo diventa un viaggio iniziatico nei mali della contemporaneità nell'arco temporale che va dal 2014 al 2016. Spacciatore di droga nella città di porto francese; avvicinato in banlieue da un imam fondamentalista che lo vorrebbe arruolare nell'esercito del Jihad; cameriere in Costa Azzurra; spettatore seppur da lontano dei massacri che hanno insanguinato in quell'epoca le strade di Francia (Charlie-Hebdo, Bataclan, Nizza); clandestino come tanti e reietto nei sotterranei della stazione Termini di Roma dove una moltitudine di adolescenti campa nel degrado a due passi dalle vestigia dell'Urbe che fu.
Fino alla catarsi di un arresto a Genova. E un finale di parziale riscatto.
Il personaggio di Amadou è inventato ma la sua traiettoria si basa su elementi di veridicità. Secondo una ong francese ogni anno almeno 15.000 ragazzi africani sono prede di questa moderna tratta degli schiavi.
Amadou non abbandonerà mai il suo sogno (da qui il titolo) e nel romanzo compaiono molti personaggi. Tra cui tre donne. La madre irrequieta per il destino del figlio andato a cercar fortuna lontano, la sorella che pure ha il desiderio di raggiungere l'Europa per diventare stilista. E Katia la coetanea romana di borgata, con cui Amadou conosce prima il sesso e poi una forma di amore.
Il fenomeno della tratta di calciatori è tanto più odioso perché agisce sul sogno di adolescenti, poco più che bambini, i quali avranno l'esistenza segnata per sempre. Una volta scoperta la truffa non tornano indietro per vergogna e per non disilludere i familiari convinti di poter aspirare a un futuro migliore grazie ai soldi guadagnati con lo sport. Spesso il senso di colpa dei truffati è assai maggiore di quello dei truffatori.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 3776 tamponi: 1707 nel percorso nuove diagnosi e 2069 nel percorso guariti.
I positivi sono 321 nel percorso nuove diagnosi: 122 in provincia di Macerata, 76 in provincia di Ancona, 40 in provincia di Pesaro Urbino, 58 in provincia di Fermo, 23 in provincia di Ascoli Piceno e 2 fuori regione.
Questi casi comprendono comprendono soggetti sintomatici (52 casi rilevati), contatti in setting domestico (85 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (74 casi rilevati), 12 casi registrati nel setting lavorativo, contatti in ambiente di vita/divertimento (8 casi rilevati), 4 rientri dall'estero (Albania e Bangladesh), 6 casi rilevati nel setting assistenziale, contatti in setting scolastico/formativo (15 casi) e 2 casi riscontrati nello screening realizzato in ambito sanitario.
Di 63 casi si stanno effettuando le indagini epidemiologiche.
Si registra un notevole aumento rispetto alla giornata di ieri, nel rapporto tra il numero di tamponi processati e il numero di casi positivi riscontrati: dal 15,20% di ieri al 18,80% di oggi.
Il numero complessivo di contagiati nella Regione Marche sale a 10.192 su un totale di 171.050 campioni testati. Aumentano i ricoverati nelle strutture sanitarie regionali: sono 152 (+18 rispetto a ieri), di cui 19 in terapia intensiva (numero invariato rispetto a ieri). Nel Maceratese sono accolti 5 pazienti al pronto soccorso dell'ospedale di Macerata e 4 pazienti al pronto soccorso di Civitanova Marche.
I soggetti posti in isolamento domiciliare, invece, sono 7296 (+214 rispetto a ieri).
Di seguito, nel dettaglio, i dati rilasciati dal Servizio Sanitario regionale:
Il Comitato Regionale Marche - su conforme richiesta di alcune società interessate - al fine di consentire alle stesse di completare gli adempimenti necessari in materia di emergenza epidemiologica da Covid-19, ha rinviato a data da definirsi la prima giornata dei campionati regionali di Prima Categoria, Seconda Categoria, e dei Campionati Allievi e Giovanissimi.
Al contempo, la Figc regionale conferma tutte le altre gare come da calendari pubblicati: nel weekend del 24 e 25 ottobre prenderanno, dunque, il via i tre gironi del campionato di Promozione.
A partire da domenica 25 ottobre, inoltre, l’orario ufficiale d’inizio delle gare dei campionati di Eccellenza, Promozione, Prima e Seconda categoria è fissato per le ore 14:30, mentre per il campionato juniores regionale è fissato per le ore 15:00.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore si è verificato un decesso. Si tratta di un uomo di 71 anni residente a Loreto e con patologie pregresse, deceduto presso l'Azienda Ospedali Riuniti di Torrette di Ancona
Nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19, dall'inizio dell'emergenza sanitaria, 998 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (523), mentre sono 165 quelle totali nella provincia di Macerata. Per la provincia di Ancona si tratta della duecentosedicesima vittima del virus.
Secondo i dati complessivi, nel 94,9 % dei casi le persone decedute presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 80,5 anni.
Da segnalare come, nel computo delle vittime, non sia stato ancora conteggiato il civitanovese Guido Castignani, deceduto causa Covid nella giornata di ieri. Di consueto, il Servizio Sanità attende l'ufficialità della diagnosi di positività al coronavirus per l'aggiornamento dei dati. Il completamento della diagnosi può anche avvenire in giorni successivi a quello dell'effettivo decesso.
Di seguito, nel dettaglio, il report giornaliero rilasciato dal Servizio Sanitario Regionale:
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 2540 tamponi: 1486 nel percorso nuove diagnosi e 1054 nel percorso guariti.
I positivi sono 226 nel percorso nuove diagnosi: 53 in provincia di Macerata, 36 in provincia di Ancona, 26 in provincia di Pesaro Urbino, 36 in provincia di Fermo, 67 in provincia di Ascoli Piceno e 8 fuori regione.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (21 casi rilevati), contatti in setting domestico (61 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (60 casi rilevati), 5 casi registrati nel setting lavorativo, contatti in ambiente di vita/divertimento (17 casi rilevati), 4 rientri dall'estero (Romania), 2 casi rilevati nel setting assistenziale, contatti in setting scolastico/formativo (12 casi) e 3 casi riscontrati nello screening realizzato in ambito sanitario. Di 41 casi si stanno effettuando le indagini epidemiologiche.
Il numero complessivo di contagiati nella Regione Marche sale a 9.871 su un totale di 169.343 campioni testati. Aumentano i ricoverati nelle strutture sanitarie regionali: sono 134 (+12 rispetto a ieri), di cui 19 in terapia intensiva (numero invariato rispetto a ieri). Nel Maceratese sono accolti 2 pazienti in aree di semintensiva a Macerata e 3 pazienti in reparti non intensivi a Civitanova Marche.
I soggetti posti in isolamento domiciliare, invece, sono 6787(+295 rispetto a ieri).
Di seguito, nel dettaglio, i dati rilasciati dal Servizio Sanitario regionale:
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore si è verificato un decesso. Si tratta di una signora di 87 anni residente ad Ascoli Piceno e con patologie pregresse deceduta presso il reparto di Rianimazione dell'Ospedale "A.Murri" di Fermo.
Nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19: 997 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (523), mentre sono 165 quelle totali nella provincia di Macerata. Per la provincia di Ascoli Piceno si tratta della diciannovesima vittima del virus.
Secondo i dati complessivi, nel 94,9 % dei casi le persone decedute presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 80,5 anni.
Di seguito, nel dettaglio, il report giornaliero rilasciato dal Servizio Sanitario Regionale:
Grazie all'amicizia di lungo corso con il direttore Guido Picchio, la Redazione di Picchio News ha nuovamente raggiunto l’accademico napoletano di fama mondiale, il professor Antonio Giordano, direttore dello Sbarro Institute for Cancer Research and Molecular Medicine della Temple University di Philadelphia e rappresentante del Ministero dell'Ambiente italiano.
Al professor Giordano, abbiamo chiesto di illustrarci l'evoluzione dell’emergenza Covid-19 in Italia, vista la recente impennata della curva dei contagi nel nostro Paese.
1) Prof. Giordano la curva dei contagi da Covid-19 è in aumento così come i numeri di pazienti ricoverati in terapia intensiva. Alla luce di questi dati possiamo parlare di seconda ondata epidemiologica in Italia?
"I dati sanitari ed epidemiologici ci mostrano un trend in aumento. I pazienti che necessitano di cure ospedaliere sono altrettanto in aumento ma, ad oggi, ancora vi è un controllo e una gestione della situazione. Dobbiamo scongiurare il collasso delle terapie intensive e subintesive. Sono necessarie pertanto, misure restrittive mirate ma rigide"
2) Considerando la fase di marzo, quale potrebbe essere ora l’atteggiamento corretto per non rischiare di ritornare alla pesante situazione vissuta nella prima parte dell’emergenza sanitaria? C'è un rischio di un nuovo lockdown entro Natale?
"Il rischio di nuovo lockdown è ovviamente da evitare: necessità economiche, politiche ed anche psicologiche imporrebbero di non chiudere nuovamente. La crisi diventerebbe troppo difficile da sanare. Come ho anticipato nella risposta precedente bisogna chiudere laddove necessario, bisogna meglio organizzare le attività collettive ma non chiudere quelle fondamentali"
3) Il Governo ha varato nuove misure di contenimento volte a limitare assembramenti e spostamenti soprattutto per quanto riguarda la movida. Ritiene che queste norme riusciranno fattivamente a risolvere il problema dell’innalzamento dei contagi?
"Le norme da sole non riusciranno a risolvere il problema. Stiamo parlando di una emergenza sanitaria mondiale: è necessaria la collaborazione di tutti: politici, personale medico ma, soprattutto, dei cittadini. Atteggiamenti irresponsabili non sono assolutamente consentiti. Non possiamo sprecare la grande opportunità di ricominciare, dobbiamo rispettare le regole che ci vengono imposte. La gestione della pandemia dipende da noi, dalla nostra responsabilità"
4) Il Comitato Tecnico Scientifico e il Premier Conte hanno rivolto particolare attenzione a palestre e piscine che ora saranno 7 giorni sotto esame. Dal suo punto di vista perché questi luoghi sono indicati come più sensibili per nuovi casi di positività?
"Purtroppo la gestione dello sport è molto complicata. Lo sport è un diritto delle persone e, notoriamente, un toccasana per la salute fisica e psichica delle persone. Tuttavia, condivido l’avvertimento, in quanto nelle palestre e nelle piscine possono esplodere, facilmente, focolai. La responsabilità etica, in questa situazione critica, è richiesta in tutti gli ambiti"
5) Le strutture sanitarie italiane stanno tornano a lavorare lavorando a pieno ritmo, così come gli operatori. Cosa manca ancora sotto questo aspetto per una gestione efficace di tutto l’apparato?
"Forse non sono state attrezzate a sufficienza; in alcune regioni i posti letto in terapia intensiva non sono sufficienti se rapportati alla densità di popolazione. Non bisogna farsi trovare impreparati"
6) Il nuovo Governatore della Regione Marche Acquaroli in merito al Covid Hospital di Civitanova ha affermato che sarà riaperto solo quando ce ne sarà un reale bisogno. Data la sua esperienza ritiene che quel momento sia arrivato?
"Spero di no. Queste settimane saranno cruciali per capire definitivamente come evolverà la situazione. In più l’incubo influenza stagionale è alle porte, questo potrebbe peggiorare la situazione. I sintomi del nuovo coronavirus sono pressoché paragonabili a quelli dell’influenza, quindi si verificheranno situazioni di panico e affollamenti in ospedale. Non dobbiamo consentire che le strutture sanitarie diventino esse stesse focolai di infezione per non rivivere la situazione dello scorso inverno"
7) Avendo lei origini campane, come giudica l'operato e le uscite sopra le righe di cui si è reso ultimamente protagonista il governatore Vincenzo De Luca?
"Sicuramente le scelte prese dal governatore non sono attribuibili a lui come singolo soggetto; ogni politico e’ generalmente consigliato da un team di esperti. Mi rendo conto che la concomitanza delle lacune del sistema sanitario campano insieme alla alta densità di popolazione della Regione abbiano reso necessarie alcune decisioni apparentemente eccessive.
Ma se da un lato comprendo il voler tutelare la salute di una intera regione, dall’altro non comprendo come si sia potuti arrivare impreparati ad oggi. Si parla di apertura di scuole da mesi, e dopo pochissime settimane migliaia di lavoratori si sono trovati con i figli a casa. Bisognava attrezzare per tempo scuole, trasporti pubblici e sistema sanitario. Tutto ciò va riferito non solo alla Campania ma al Paese intero"
8) Molti scuole stanno chiudendo e ogni giorno diverse classi vengono messe in isolamento. In un ambiente così delicato pensa che le misure anti covid messe in campo siano state sufficienti?
"Come ho anticipato nella risposta precedente, è incomprensibile come mai la scuola, un diritto fondamentale, sia arrivato in modo così fortemente impreparato all’apertura"
9) Ad oggi esistono dei tempi certi per la messa in commercio di un vaccino efficace. A tal proposito su quali fronti si sta lavorando?
"La sperimentazione di un vaccino necessita di fasi più o meno lunghe per garantire non solo l’efficacia ma soprattutto la tutela per la salute umana. Nonostante, la pressione esercitata da questa pandemia, la maggior parte degli approcci vaccinali sta rispettando le norme della fase pre-clinica e clinica. Fortunatamente, la scienza sta facendo passi da gigante, riducendo i tempi da 3-5 anni a 12-18 mesi per ottenere un vaccino. Gli approcci più promettenti di vaccini si contano sulle dita di una mano, ma il fatto che i dati ottenuti da diversi gruppi vadano nella stessa direzione, rende gli stessi robusti, affidabili"
10) Una volta che avremo trovato e messo in commercio un vaccino efficace contro il Covid-19, sarà realmente disponibile per tutti?
"L’Organizzazione Mondiale della Sanità sta attuando una serie di iniziative per accelerare lo sviluppo, sia a livello pubblico che privato, soprattutto per ottenere una produzione accessibile alla popolazione mondiale. Trattandosi di una pandemia, di un’emergenza sanitaria mondiale, la capacità di distribuzione globalmente equa deve essere garantita prima del termine degli studi clinici"
Il Ministero dell’Istruzione ha inviato oggi ai dirigenti scolastici una nota per accompagnare l’attuazione del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri approvato ieri. La nota è stata oggetto di una previa interlocuzione con i Sindacati di settore.
Nulla cambia per la scuola dell’infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado. Le scuole secondarie di secondo grado potranno invece adottare, in caso di situazioni critiche o di particolare rischio comunicate dalle autorità sanitarie o dagli Enti locali, ulteriori forme di flessibilità della loro organizzazione, incrementando, ad esempio, il ricorso alla Didattica Digitale Integrata. Oppure modulando ulteriormente (rispetto a quanto già disposto da settembre) orari di ingresso e uscita delle alunne e degli alunni, anche attraverso l’eventuale utilizzo di turni pomeridiani. Nell’ambito di questa possibile ulteriore modulazione, le scuole predisporranno che l’ingresso avvenga non prima delle ore 9.00, come previsto dal Dpcm di ieri.
Nessun automatismo, comunque: nuovi interventi sull’organizzazione scolastica avverranno, come già detto, solo in caso di situazioni critiche o di particolare rischio comunicate dalle autorità sanitarie o dagli Enti locali e attraverso la regia dei Tavoli regionali e locali con gli Uffici scolastici. Tavoli, questi ultimi, previsti dal cosiddetto “Piano Scuola” emanato lo scorso giugno e approvato anche dalle Regioni.
L’individuazione delle classi, degli studenti o del personale scolastico ai quali non è consentita la presenza presso la sede scolastica, in particolare per la loro messa in quarantena, e la determinazione della durata di questa spetta all’autorità sanitaria competente per territorio. Analogamente la sospensione dell’attività didattica in presenza o la chiusura delle sedi scolastiche è disposta dalle autorità a cui è attribuita istituzionalmente la competenza esclusiva in materia, ferma restando la gestione delle situazioni indifferibili e urgenti.
Sono alcune delle conclusioni condivise nell’ultima riunione del Tavolo regionale per la sicurezza, a margine del quale è stato specificato, anche a seguito di un confronto diretto con l’ASUR, che la richiesta del tampone, di per se stessa, non comporta limitazioni come per la persona posta in quarantena. Pertanto per il personale scolastico e gli studenti che non siano in quarantena, ma in attesa del tampone, non è pregiudicata la presenza a scuola. L’autorità sanitaria raccomanda tuttavia in questi casi l’uso rigoroso della mascherina da parte del soggetto interessato.
Altro tema affrontato è stato quello della concessione dell’uso delle palestre scolastiche a enti e associazioni per lo svolgimento di attività sportive quando non utilizzate per le attività didattiche. Tema essenziale per rendere possibile la sollecita ripresa della pratica dello sport di base, rivolto soprattutto ai giovani. È stata l’occasione per richiamare il principio che, ferma restando la competenza dell’ente locale proprietario dei locali di concedere l’uso delle palestre scolastiche a terzi, servizi igienici, spogliatoi e le medesime palestre come le eventuali attrezzature a uso promiscuo dovranno essere sanificati sia al termine delle attività didattiche, o comunque prima dell’utilizzo extrascolastico, a carico del personale della scuola e al termine delle attività dell’associazione sportiva, al momento della chiusura, in serata, e in ogni caso prima dell’inizio dell’orario scolastico, a carico dell’associazione sportiva. Interviene l’ente locale se uno o entrambi i soggetti non fossero in grado di garantire le operazioni richieste, in una relazione che deve sempre essere improntata a un approccio collaborativo fra i diversi soggetti.
Più in generale è stato condiviso un appello a tutti gli attori coinvolti, famiglie, studenti, personale scolastico, a seguire rigorosamente le misure di sicurezza da adottare anche fuori degli ambienti scolastici in modo da contribuire in modo quanto più possibile efficace a preservare la scuola stessa dalla nuova recrudescenza dei contagi registrata nelle ultime settimane anche nella nostra regione. Nuova fase che verrà in ogni caso seguita con estrema attenzione, ciascuno per la propria specifica competenza ma in costante proficuo dialogo, dai diversi soggetti che siedono al tavolo.
Bentornati al nostro consueto appuntamento cari lettori, purtroppo la situazione è sempre più allarmante. Finché solo io e pochi altri, fin da quest'estate, avvisavamo come qualcosa stesse cambiando in peggio molti mi additavano come "gufo" o "terrorista del covid", ma il problema è che ora si sta conclamando tutto e, sinceramente, in maniera molto più rapida di come potessi prevedere.
Come vediamo l'indice di contagio nazionale si attesta a 2 ovvero abbiamo il doppio dei contagi medi giornalieri della scorsa settimana, il che è gravissimo: ogni settimana i casi raddoppiano. Ma la cosa più preoccupante e purtroppo prevedibile è che di pari passo iniziano a crescere ricoveri, terapie intensive e decessi.
Le terapie intensive stanno iniziando ad aumentare, di settimana in settimana, con una percentuale pari al 70%. Con molto probabilità in quella che ci apprestiamo a vivere correranno ancora di più.
Attualmente in Italia ne abbiamo attive 797, il che significa che il punto critico lo raggiungeremo entro un mese. Chi parlava di lockdown natalizi lo potremmo chiamare "illuso ottimista".
La situazione è ben peggiore anche perché le norme prese non cambieranno la rotta delle terapie intensive prima di 3 settimane. Inoltre, diciamolo, sono norme troppo leggere rimangono aperte molte delle attività che portano ad un aumento dei contagi.
Quello che occorre è prendere atto che si sono fatti gravi sbagli nella gestione della ripresa scolastica e soprattutto dei trasporti che sono il vero punto debole di tutto. A mio giudizio personale solo il governatore campano De Luca sta affrontando correttamente la situazione.
Questa settimana riporto il grafico che ci indica quanti sono i ricoverati rispetto agli attualmente positivi. Vediamo che il tasso di ricoverati è circa il 5%, ma si nota come tra i ricoverati ci siano sempre più persone in terapia intensiva, proporzionalmente.
Avere sempre più sintomatici in rapporto agli attualmente positivi è un segnale che lo screening sta soffrendo molto. Oramai molte regioni sono oltre il 10% di rapporto tra positivi e testati.
Non fatevi ingannare dai numeri che molti impreparati postano sui social ma anche nelle televisioni nazionali. Il rapporto si fa tra positivi e nuove diagnosi, che sono circa solo la metà dei tamponi.
Quindi, quando leggete 5% avete davanti qualcuno che non ha capito che numeri sta leggendo. Stessa cosa per la letalità: tanti riportano 0.3% ma stanno dividendo i decessi per i contagi dello stesso giorno, cosa ovviamente errata poichè vanno rapportati ai casi di almeno 6 giorni prima ed in questo caso la letalità è attorno all'1% attualmente.
Mica si muore nello stesso giorno che avviene il responso del tampone.
Guardano la classifica, seppur peggioriamo moltissimo i nostri numeri, le Marche rimangono al quarto posto.
Notiamo inoltre come la Sardegna abbia riguadagnato molte posizioni, segno che senza la movida estiva le cose nell'isola vanno meglio.
La Valle d'Aosta vince quasi tutte le maglie Nere ad eccezione della nuova di questa settimana per i ricoveri in ospedale, che va alla Liguria.
Settimana prossima vorrei darvi buone notizie, ma devo essere sincer: prepariamoci a giorni di continuo e rapido peggioramento. Lo sapete, qui non trovate parole rassicuranti, ma semplicemente previsioni basate sull'analisi dei dati.