"Nelle Marche crescono, rispetto allo stesso periodo del 2018, le infrastrutture destinate alla ricarica dei veicoli elettrici, ma ci sono ancora troppi autoveicoli". A riportare la notizia "Le città elettriche", il primo rapporto sulle mobilità a emissioni zero in Italia, realizzato da Legambiente in collaborazione con MotusE (associazione per la mobilità elettrica) e presentato a ExpoMove a Firenze. Le Marche si collocano al tredicesimo posto nella classifica nazionale, con 104 infrastrutture per le automobili e ricariche veloci (nel 2018 erano 40) e 37 per le due ruote e ricariche lente (erano otto).
"Nonostante i numeri siano decisamente incoraggianti e si noti un netto miglioramento - ha commentato Legambiente - la strada da fare è ancora molto lunga. Il dossier analizza i dati dei 104 capoluoghi italiani attraverso diversi indicatori: dalla disponibilità di mezzi elettrici, all'inquinamento, al tasso di motorizzazione, alla presenza di piste ciclabili, realizzando una mappatura sull'offerta di mobilità a zero emissioni in Italia."
In occasione delle celebrazioni del 96esimo Anniversario dell’Aeronautica Militare, svoltosi giovedì 28 marzo a Loreto, abbiamo avuto modo di conoscere da vicino, accompagnati dal Maggiore Ramona Galletta, il Centro di Formazione Aviation English, alla cui guida c’è il Colonnello Davide Salerno.
Afghanistan, Somalia, Algeria, Niger, Burkina Fasu, Qatar, Peru, Montenegro, Kuwait, Tunisia, Ruanda, Senegal, Arabia Saudita, Libia, Camerun, Ucraina, Albania. Sono solo alcuni dei paesi che, in collaborazione con il Centro di Formazione, hanno inviato un proprio contingente a Loreto per l’apprendimento e la specializzazione della lingua inglese, in una delle strutture più accreditate d’Italia.
Il CENFORAVEN, grazie al costante processo di aggiornamento dei propri programmi portato avanti negli anni passati, investendo in innovazione sia tecnologica che metodica, si presenta oggi come un vero e proprio “campus” dove l’apprendimento delle lingue avviene in maniera efficace ed efficiente e dove il frequentatore può dedicarsi completamente e unicamente allo studio, in modalità multimediale, e in un ambiente ricco di stimoli. In particolar modo, il processo di apprendimento dell’inglese, la cui conoscenza oggi deve diventare patrimonio culturale di ogni appartenente alle Forze Armate, una vera e propria “competenza di base” per agire nel moderno scenario globalizzato, viene sviluppato attraverso percorsi modulari, attagliati sul singolo frequentatore che, a seconda dei livelli di conoscenza di partenza e di arrivo segue un proprio personalizzato percorso formativo. Il frequentatore diventa quindi il vero protagonista e viene posto “al centro” del progetto didattico, fornendogli al contempo i più moderni strumenti formativi. In questo contesto, tre aspetti della formazione linguistica, l’apprendimento English Language training, English for Special Purpose e Formazione Integrata alla Leadership, Management e alle Competenze Aerospaziali, vengono combinati, rimescolati e armonizzati per sfociare nella conoscenza più tecnica, quella dell’Aviation English, vero strumento imprescindibile delle attività e delle operazioni aerospaziali, sia militari che civili, in ogni angolo del mondo moderno.
Il Centro di Formazione Aviation English ha sede negli edifici che in parte ospitarono, dal 1930 al 1984, l’ex Istituto “Francesco Baracca” di Loreto, l’Ente Morale “Opera pia per le vedove e i figli degli Aeronauti” (poi ONFA), prima del suo definitivo trasferimento presso la sede attuale di Cadimare (La Spezia). Nel 1988 Loreto divenne la sede della Scuola di Perfezionamento Sottoufficiali A.M. Nel 2000, la trasformazione del 14° Gruppo Radar dell’A.M. in 114° Squadriglia, ha consentito l’ampliamento della Scuola, incorporando il sedime di Porto Potenza, ex struttura logistica del GRAM. Nel 2006 ha inizio il trasferimento a Loreto degli uffici della Scuola Lingue Estere di Ciampino (SLEAM) per condividere dal 2007 il sedime con la Scuola di Perfezionamento Sottoufficiali A.M. fino al 2010, quando la SLEAM sarebbe rimasta l’unico ente presente in loco.
Il 5 luglio 2014 la scuola è stata rinominata Centro di Formazione Aviation English, avviando un processo di aggiornamento didattico attualmente in corso. Dal 2018, il Centro, è Polo di Coordinamento Unico per tutta la Forza Armata come interfaccia con gli Enti esterni e al fine di uniformare il percorso linguistico di tutta l’Aeronautica Militare.
Il percorso formativo è costituito da corsi “in presenza” presso le strutture del Centro di Loreto e corsi “a distanza” (e-learning). Nei corsi in presenza l’offerta è diversificata, in funzione della lingua e degli obiettivi didattici. Al termine del corso di lingua, un test finale valuta il livello di competenza raggiunto, propedeutico per affrontare la prova di certificazione prevista. Il centro rilascia le certificazioni linguistiche: J.F.L.T., T.A.E., T.P.T. e J.T.A.C, valide in tutti i paesi NATO. Oltre all’inglese, al Centro di Formazione di Loreto, vengono impartite anche lezioni di greco, arabo, cinese e altre lingue.
Il CENFORAVEN comprende due sedimenti, a Loreto e a Porto Potenza Picena, con alloggi per un totale di 500 posti letto, palestre e campi sportivi polifunzionali, sale per congressi e conferenze, aule didattiche multimediali e laboratori per oltre 400 frequentatori.
Da febbraio, al Centro di Formazione di Loreto, è presente una delegazione di circa 60 militari delle forze armate del Kuwait, che rimarrà per circa sei mesi, per apprendere, migliorare e specializzare il proprio inglese. Li abbiamo incontrati insieme ai responsabili Roberto Ranieri ed Enzo Cozzubbo.
Passaggio delle consegne al Consolato Regionale delle Marche della Federazione Nazionale dei Maestri del lavoro d’Italia per il prossimo triennio (2019-2021) In data odierna si sono svolte le operazioni i per eleggere il nuovo Console Regionale Marche dei Maestri del Lavoro .
Hanno preso parte alla votazione il Console Uscente Ugo Ruggeri, il Console Regionale Emerito MdL. Iridio Mazzucchelli , i quattro consoli provinciali MdL. Mario malatesta (AN), MdL. Luciana Nataloni (PU), MdL. Angelo Previati (MC), Amilcare Brugni (AP-FM) ed i componenti dei rispettivi consolati provinciali.
All’unanimità dei presenti è stato nominato Console regionale delle Marche il Maestro del Lavoro Luciano Orlandini di Ancona che dopo l’elezione si è espresso così: “ Come ho già detto e ora ribadisco, l’incarico che mi avete assegnato mi riempie di orgoglio e seppure non fosse tra i miei progetti immediati lo accolgo con l’impegno che necessita perché la nostra Federazione non disperda ma amplifichi il messaggio che siamo chiamati a diffondere nella Società a partire dalle scuole in virtù dell’accordo stipulato nel 2007 con la Regione Marche in merito all’alternanza scuola lavoro”. È quindi importante il contributo che, come Maestri del Lavoro d’Italia, seguendo tutti i percorsi che avremo a disposizione, continuare ad operare per la crescita di un contesto sociale più inclusivo e dignitoso per tutti. Per queste ragioni ma per tante altre ancora sarò a completa disposizione e auspico da parte di tutti la massima collaborazione per il raggiungimento dei nostri obiettivi nell’ambito della nostra Famiglia Magistrale.
Luciano Orlandini 67 anni pensionato FFSS, già componente effettivo della Commissione Elettorale Centrale della Federazione Nazionale Maestri del Lavoro d’Italia.
"L'aspetto fisico di una donna che si dichiara vittima di stupro è del tutto "irrilevante" e si tratta di un "elemento non decisivo" per valutare la credibilità della sua denuncia. Lo sottolinea la Cassazione nelle motivazioni depositate ieri per l'annullamento con rinvio delle assoluzioni dei due giovani sudamericani accusati di aver violentato una ragazza peruviana a Senigallia il 9 marzo 2013. Ad assolverli era stata la Corte di Appello di Ancona nel novembre del 2017 con un verdetto che faceva riferimento alla "mascolinità" della ragazza per minare la sua credibilità." A riportare la notizie è l'ANSA Marche.
"Eravamo rimasti sconcertati dall'assoluzione, visto il caso particolarmente brutto, ma soprattutto dopo aver letto la motivazione della sentenza in cui i giudici (tre donne, ndr) facevano affermazioni, ad esempio sui tratti mascolini della ragazza, che avallavano le dichiarazioni dei due imputati" sull'assenza di stupro anche perché lei non era attraente. Erano state queste le parole dell'avvocato Cinzia Molinaro, legale della 22enne di origini peruviane che nel 2015 denunciò la violenza ad Ancona. In primo grado gli imputati erano stati condannati a 5 e 3 anni di carcere, accusati di essere l'autore e il 'palo' dello stupro in un parco dopo una serata al pub: sostennero che la ragazza fosse consenziente.
Il processo ora verrà ripetuto presso la Corte d'Appello di Perugia.
La sanità marchigiana ha gli standard più alti di sicurezza e qualità nei suoi pronto soccorso, punti nascita e reparti ad alta specializzazione (neurochirurgia, chirurgia vascolare, cardiochirurgia). E’ quanto rileva la rubrica di data journalism “DataRoom” di Milena Gabanelli che ha analizzato i servizi in strutture sanitarie in giro per l’Italia . I dati sono stati raccolti da Dataroom Regione per Regione sulla base delle schede di dimissioni ospedaliere (Sdo) del 2017, le ultime ufficiali.
“Trecento sono i reparti che non rispondono a requisiti di qualità in Italia. Uno solo viene indicato nelle Marche: il punto nascita di Fabriano già dismesso – spiega il presidente Ceriscioli - Segno quindi di una grande qualità e sicurezza delle strutture sanitarie della nostra Regione. Aver fatto scelte che hanno privilegiato livelli massimi nei servizi offerti ai pazienti, in rapporto a chi ha preferito mantenere magari più diffusi i servizi sul territorio senza però garantire gli standard, è stata una scelta difficile nel momento in cui si è fatta ma oggi viene ripagata e soprattutto ripaga i marchigiani con qualità dell’assistenza, sicurezza delle cure e l’uso appropriato dei soldi pubblici. Sappiamo quanto ci sia ancora da fare per corrispondere alle esigenze e alle istanze dei cittadini, per questo il risultato raggiunto è uno stimolo a fare sempre meglio, consapevoli dei tanti sacrifici che sono ogni giorno chiamati a fare tutti coloro che operano in sanità".
Nel pomeriggio di ieri, martedì 9 aprile, i carabinieri della sezione operativa del nucleo operativo e radiomobile di Macerata, hanno tratto in arresto un 39enne, abitante nella provincia maceratese, già noto alle cronache per precedenti legati alla droga, con l'accusa di estorsione.
LA DENUNCIA - La vicenda prende avvio nella mattinata di ieri quando un 41enne, sempre della provincia maceratese, in stato di disagio e fortemente impressionato, si presenta ai carabineri della sezione operativa chiedendo aiuto visto che da alcuni giorni riceveva minacce da un suo conoscente.
Nel racconto fatto alle forze dell'ordine il macapitato non riesce a trattenere le lacrime tanto è lo spavento e l'angoscia avvertita.
IL FATTO - Tutto nasce quando l'uomo incontra il proprio aggressore presso un bar, dove entrambi erano soliti giocare al video-poker. L'estorsore, dopo aver investito una somma vicina ai 400 euro senza ricavarne alcuna vincita, accortosi di aver terminato il denaro aveva avvertito i presenti di non utilizzare la "macchinetta". Secondo un suo improvvisato calcolo delle probabilità, infatti, avrebbe potuto erogare una qualche vincita dopo la serie di tentativi andati a vuoto. Dopodichè si allontana.
Il denunciante, non avendo percepito l'inusuale richiesta di prelazione del proprio conoscente, ha iniziato a giocare sulla stessa macchina vincendo una piccola somma di denaro (50 euro, ndr). Una volta rientrato al bar, il 39enne apprende la notizia della vincita e si adira contro il denunciate, che nel frattempo si era allontanato.
Recaperato il suo numero di telefono, l'uomo minaccia più volte l'estorto dicendo di consegnarli una somma di 400 euro altrimenti lo avrebbe "ammazzato” e che non “doveva farsi più vedere in giro”.
LE MINACCE - Alle minacce verbali - che già avevano scosso il denunciante- si aggiungono una serie di messaggi telefonici in cui il soggetto prosegue nelle minacce accompagnate da una sequela di turpiloqui.
La situazione diviene sempre più pesante per il malcapitato, che nel frattempo si accorda nel dare al suo aggressore 250 euro. La consegna, avvenuta in prossimità di una cabina telefonica, vede anche la presenza dei militari che una volta effettuata la transazione intervengono bloccando il soggetto con i 250 euro appena ricevuti.
LA PERQUISIZIONE - A seguito del fermo, i carabinieri effettuano una perquisizione nell’abitazione dell’uomo e rinvengono oltre 6 grammi di “cocaina” nonché materiale per il confezionamento e taglio della droga.
L’uomo è stato arrestato e posto ai domiciliari in attesa di udienza di convalida.
Aveva un blog dal quale istigava all'anoressia altre ragazzine, anche minorenni come lei. A seguirla 25 'adepte', e tra loro c'erano anche 15enni.
A segnalare il blog, oscurato dagli investigatori e sul quale pende richiesta di sequestro, è stata una 19enne del Pesarese che ha rivelato alla Polizia Postale delle Marche, guidata da Cinzia Grucci, gli 'ordini' impartiti dall'amministratrice del gruppo che manipolava le ragazze ossessionate dal loro aspetto fisico. La Procura dei minori di Ancona procede per le ipotesi di lesioni personali e istigazione al suicidio. Le giovani vittime sono originarie di regioni del Centro Nord: una di loro arrivò a manifestare la volontà di togliersi la vita.
La blogger spingeva le ragazze a non assumere più di 500 calorie al giorno con obbligo di fare attività fisica per smaltirle, di non parlare a nessuno del blog a cui aderivano, di vestire con abiti larghi per nascondere l'eccessiva magrezza e di fare 'outing' con le altre del gruppo su sforamenti nella dieta.
(Fonte Ansa)
Il «Governance Poll» – stilato ogni anno dal Sole 24 Ore –, vale a dire il sondaggio che misura l’indice di gradimento dei presidenti delle Regioni italiane, ha espresso un risultato piuttosto netto per le Marche: il governatore Luca Ceriscioli occupa l’ultimo posto, a pari merito con il collega della Sicilia Nello Musumeci, assestandosi su un 32,5% che gli vale una ingloriosa quindicesima posizione.
Sembra una bocciatura per il suo operato sul territorio da parte degli elettori, ma il governatore cerca comunque di trarre dalla questione qualche nota positiva.
"Qualche mese fa c’era chi diceva che il Pd nelle Marche era al 25%, ma secondo me, a sensazione, eravamo sopra il 30. Il 32,5% – è l’analisi di Ceriscioli - .
"Trovo che sia, anche alla luce di tutto quello che ci è capitato, un buon punto di partenza per questo ultimo anno di mandato e per il traguardo del 2020 - ha continuato il governatore in una nota-, credo che ci sia un delta tra realtà reale e realtà percepita".
A tal proposito c'è stata la replica del senatore di Forza Italia Andrea Cangini che si è espresso così: “Che il Pd in generale e il governatore Ceriscioli in particolare non abbiano alcuna capacità amministrativa, nelle Marche era chiaro a tutti: basta parlare con la gente, compulsare gli indicatori economici, mettere a fuoco lo sfascio della sanità o l’inerzia rispetto ai bisogni dei terremotati”, scrive in una nota il senatore di Forza Italia.
“Ora, grazie al sondaggio realizzato dal Sole 24ore, è ufficiale. I cittadini marchigiani sono i più insoddisfatti d’Italia rispetto al proprio governo regionale. Purtroppo, dovranno attendere un altro anno per mandare a casa gli incapaci e avere finalmente quel buon governo cui hanno diritto.
A meno che Ceriscioli non decida per una volta di andare incontro alle esigenze dei cittadini, dimettendosi".
Si è concluso nella serata di ieri il tavolo tecnico tra il Governo e le associazioni dei risparmiatori sul delicato tema dei rimborsi, incontro a cui ha preso parte anche il Codacons, con una delegazione composta dall'Avv. Franco Conte (responsabile Codacons Veneto) e dall'Avv. Simone Guazzarotti (responsabile Codacons Marche).
La platea dei risparmiatori è vasta, riguarda ad esempio tutti gli azionisti e obbligazionisti subordinati di Banca delle Marche, Etruria, Carichieti, Cariferrara, ma anche Veneto Banca.
Il Codacons tuttavia esprime perplessità sull’esito della riunione odierna, che è stata molto lunga e intensa, anche con testimonianze toccanti di risparmiatori traditi.
Il premier Conte ha confermato la volontà del Governo di procedere a indennizzi automatici per chi ha un reddito inferiore ai 35mila euro oppure un patrimonio mobiliare entro i 100mila euro, e il ricorso all’arbitrato per tutti gli altri casi. Si farà riferimento al reddito individuale e non familiare, ha spiegato il presidente Conte, e i due requisiti andrebbero considerati alternativi tra loro e non cumulativi.
Tuttavia, rimangono alcuni paletti che giudichiamo un forte ostacolo a danno dei risparmiatori – spiega il Codacons – In particolare non può essere condiviso sia il limite del 30% di indennizzo per gli azionisti e del 95% per gli obbligazionisti, perché a nostro avviso il rimborso deve essere integrale, sia la volontà del Governo di non riconoscere ai risparmiatori interessi e rivalutazioni degli investimenti - espressamente chiesti dal Codacons al tavolo odierno – perché, secondo l’esecutivo, rallenterebbero le procedure di ristoro.
Bene invece per il Codacons l’intenzione del Governo di tipizzare le condotte illecite o scorrette poste in essere dalle banche in occasione degli investimenti, creando categorie specifiche di casi allo scopo di velocizzare gli arbitrati e creare decisioni uniformi in casi analoghi. Si tratterebbe di una elencazione solo esemplificativa di casi. A tal riguardo, il premier Conte ha chiesto alle associazioni consumatori di inoltrare delle proposte di tipizzazione. Il Codacons potrà qui dare il suo contributo.
Domani il Premier Conte proporrà una nuova norma destinata a superare quella già approvata dal Governo, in modo da iniziare subito a definire i rimborsi – spiega ancora il Codacons, e poi procedere subito dopo, finalmente, con l'emanazione del decreto attuativo.
Occorre comunque partire subito con l’erogazione degli indennizzi perché i risparmiatori attendono da 6 anni giustizia. Il nostro obiettivo, tuttavia, è di giungere a rimborsi che coprano il 100% delle perdite, perché il risparmio deve essere tutelato interamente e i paletti introdotti dal Governo non appaiono in alcun modo giustificati.
Ieri sera, nella splendida cornice dei locali del Sasushi di San Benedetto del Tronto, si è svolta la presentazione della nuova collezione outdoor della Gervasoni Arredamenti di Udine, che conta anche i punti vendita di San Benedetto del Tronto (Italian Mood) e di Tortoreto (Guardini&Terrazzi).
“La nuova collezione, che interessa appunto l’arredamento degli esterni, ha valenza annuale – hanno spiegano i due rappresentanti Massimo Rosso e Gianluca Lucidi – e vanta nuovi materiali e nuovi tessuti: dal marmo bianco di Carrara che ricopre i tavoli, al cemento effetto legno passando per il gres effetto marmo. Inoltre, per la linea del 2019, ci sono anche nuovissime fantasie e texture per quanto riguarda i tessuti: chicca di quest’anno sono quelle tridimensionali.”
“La presentazione della nuova linea outdoor si è svolta presso il locale glamour Sasushi di San Benedetto del Tronto, che è anche un nostro partner – hanno concluso Rosso e Lucidi -. Un evento al quale hanno partecipato tutti i nostri clienti in progress e che è stato allietato dalla musica di un sassofonista e dalle prelibatezze del sushi, accompagnate da un ottimo prosecco, del locale della città rivierasca.”
I vigili del fuoco di Ascoli Piceno stanno intervenendo per domare un violento incendio che si è sviluppato all'interno dell'azienda Finproject che produce materie plastiche nella zona industriale, nei pressi dell'abitato di Castel di Lama. La colonna di fumo che si leva dallo stabilimento è visibile a chilometri di distanza. Dalle prime informazioni le fiamme si sarebbero sviluppate in un magazzino di materiali espandenti.
Al momento non risultano persone ferite: tutto il personale è stato immediatamente evacuato. La situazione sarebbe comunque sotto controllo grazie all'azione dei pompieri che stanno impiegando diverse squadre e mezzi. Sul posto ci sono anche i carabinieri e un'ambulanza del 118.
AGGIORNAMENTO ORE 15:00
"In merito all’incendio che si è sviluppato questa mattina presso lo stabilimento di Ascoli Piceno, Finproject desidera innanzitutto rassicurare la popolazione che le fiamme sono state immediatamente domate e che tutte le persone sono state immediatamente messe in sicurezza. Non si segnala dunque alcun danno alle persone: l’incidente si è determinato all’esterno dello stabilimento e ha provocato il danneggiamento di una tettoia esterna del sito produttivo" questa la comunicazione della Finproject in merito all'incendio che, questa mattina, ha interessato lo stabilimento di Castel Di Lama.
"Per Finproject la sicurezza sul lavoro e la salvaguardia dell’ambiente sono priorità non negoziabili: stiamo pertanto collaborando con le autorità competenti per chiarire l’incidente e verificare che le procedure di sicurezza della movimentazione merci siano state seguite secondo le nostre rigide procedure, implementate costantemente al fine di migliorare gli standard. Lavoreremo ancora per evitare che episodi come quello di oggi non si possano più verificare - conclude la nota -. Finproject desidera esprimere la più profonda gratitudine ai Vigili del Fuoco di Ascoli Piceno per il loro immediato intervento, con il coordinamento del comandante Domenico Catalucci."
Fonte e credit foto: ANSA Marche
La colonna mobile blu di cui l'Unione Montana dei Monti Azzurri è capofila è stata inviata a Pizzoli in occasione del decennale del terremoto de L'Aquila del 6 aprile 2009.
Durante le celebrazioni, oltre a scoprire una targa ricordo, sono state ringraziate tutte le amministrazioni che hanno aiutato gli abitanti di Pizzoli, in particolare l'Unione Montana con la colonna mobile blu della Polizia Locale che aveva inviato in Abruzzo, per un lungo periodo, due Vigili Urbani e aveva coordinato tutti gli aderenti alla Colonna che ieri si sono ritrovati su invito del Sindaco di Pizzoli, Anastasio.
Erano le 3:32 del 6 aprile del 2009. Una scossa di magnitudo 5.9 colpisce L'Aquila e causa la morte di 309 persone. A distanza di dieci anni, abbiamo deciso di ripercorrere i momenti successivi alla scossa insieme al Funzionario dei Vigili del Fuoco di Macerata Carlo Iammarino, inviato sul luogo della tragedia nelle ore successive, insieme ai suoi uomini, per recuperare i tantissimi dispersi che si contavano. Attraverso le parole di una sua memoria e il reportage fotografico di Guido Picchio, sempre al fianco dei Vigili del Fuoco di Macerata nei primi momenti delle ricerche dei dispersi, anche noi abbiamo deciso di ricordare le 309 vite spezzate nella notte del 6 aprile 2009. Il reporter Guido Picchio, fotografando i luoghi del sisma in compagnia della Guardia di Finanza, ha anche realizzato un libro fotografico per le Fiamme Gialle.
“Il sei aprile scorso (6 aprile 2009, ndr,) ero Funzionario di Guardia a subito dopo la scossa ho telefonato al Comando per avere notizie. Sembrava tutto tranquillo, ‘per adesso nessuna richiesta e nessuna allerta’, pure il televideo non dava nessun allarme. A quasi trenta minuti un nuovo contatto con la Sede e qua siamo già in allerta per l’invio di una sezione operativa a L’Aquila per danni da crollo con probabile coinvolgimento di persone. Si conoscevano l’epicentro e la magnitudo, di certo la nostra Provincia non aveva riportato danni, tantomeno una eccessiva allerta. Era ancora buio, mi sono recato in Sede e, lungo la strada, ricordavo lo stesso episodio vissuto nel 1997, anche lì di Guardia e anche lì andavo in servizio al buio. Ero convinto di trovare una situazione simile a quella, dunque, non sentivo preoccupazione se non quella minima dovuta all’organizzazione del servizio senza nove unità già partite per L’Aquila. Fatti gli avvisi di rito, organizzato con il Capo Sezione il servizio, le notizie giungono a rilento ma si inizia a percepire il sentore di un grave danno alla Città con persone coinvolte. È giorno da un po’, noi Funzionari siamo tutti in sede, giunge preallarme della Direzione Regionale per la seconda Sezione Operativa (altre 9 unità con dotazione logistica) con Funzionario. Breve riunione tra noi: la seconda Sezione Operativa e il Funzionario devono raggiungere L’Aquila.”
“Siamo in macchina io e l’autista, sono ottimista e non penso sia una cosa tanto grave. Cerco di avere notizie dalla Prima Sezione Operativa che è già a L’Aquila. Loro sono ancora al Comando e si stanno recando su un intervento. Non mi dicono molto. ‘È una cosa grave, le facciamo sapere’. Da Teramo verso Roma il traffico è nullo. Alle porte dell’Autostrada la Polizia lascia passare solo i Vigili del Fuoco. Più avanti, al casello, ci avvisano ‘attenzione ai viadotti, ci sono gradini alti 20 cm’. Proseguiamo, oltrepassiamo il viadotto prima della Città: sono in corso verifiche da parte dei tecnici dell’Autostrada.”
“A L’Aquila non ero mai stato prima. Oltrepassiamo il blocco delle forze dell’ordine e andiamo verso il Comando. L’unico traffico era di colore rosso e l’unico suono quello delle sirene. Lungo il percorso un servizio d’ordine che ci agevolava il passaggio. L’Aquila appare una Città smarrita, lungo le vie cumuli di macerie, case sventrate, polvere di calcinacci ovunque. Presso la sede dei Vigili del Fuoco c’è un imponente schieramento di pompieri e di mezzi, sede anch’essa interessata da fessurazioni rilevanti. Vengo ricevuto dal collega Funzionario, cercavo intanto di farmi un’idea… L’ufficio comunicava con la sala operativa, dunque il collega viene avvisato della grave situazione di via Don Luigi Sturzo, dove si contavano molti dispersi. Gli diceva: ‘i colleghi che stanno là non ce la fanno più’. Ecco il mio incarico: ‘recati in via Don Luidi Sturzo e organizza l’intervento’.”
“Via Sturzo è una via chiusa, in prossimità di Porta Napoli e della Villa Comunale. La troviamo presto, il navigatore ci ha aiutato molto. Passiamo davanti alla sede della Polizia, c’è l’Onorevole Maroni. Si sposa da una parte e ci lascia passare. Via Sturzo è colma di macerie che sotterrano autovetture in sosta. Le palazzine interessate sono le ultime due e mentre scendiamo lungo la via una persona che risale mi dice: ‘non ce la fanno più, è da stanotte che stanno lì’.”
“Due edifici di tre piani, il tetto e meno di due metri da terra. Ci sono quattro pompieri. È il turno B del Distaccamento di Sulmona. Uno di loro è in canottiera, ha tolto tutto. Ha le labbra bruciate, tutti sono ricoperti di polvere e hanno i guanti massacrati. Lì vicino a loro ci sono due corpi, si intravedono le gambe e hanno il corpo bloccato dal sottotetto. ‘Non si riescono a tirare fuori, l’escavatore è troppo piccolo per sollevare la trave’. È bastato scavare sotto i corpi e li abbiamo liberati. Da questo ho capito cosa vuol significare trovarsi nel pieno di una catastrofe: il facile diventa difficile.”
“Nell’aria c’è un odore strano, non tanto sgradevole ma insolito, mai sentito prima, difficile da descrivere. C’era gente, gente comune che cercava di farmi capire chi aveva lì sotto. C’era bisogno di più uomini, molti di più. Quei quattro dovevano riposarsi. Bisognava organizzare, organizzare tutto. Erano credo le dieci del mattino. La prima sezione Operativa di Macerata, dopo cinque minuti, era con me. Il contatto con il Comando de L’Aquila è stato forte e dopo qualche ora lì sono giunte le Sezioni Operative di Terni, Livorno e Massa Carrara con un secondo escavatore di una ditta privata.”
“Si stimavano 50 corpi sotto. L’area operativa era scomoda, stretta e sotto un muraglione alto sei metri, non si riusciva ad accantonare le macerie che subito bisognava rimuoverle. Ho transennato l’area di lavoro con il nastro bianco e rosso. I parenti stavano lì, assistiti da altre componenti in divisa. La gestione era la mia e dei Ragazzi del mio Comando, nessuno si è tirato indietro e nessuno ha discusso. Il sisma si faceva sentire ogni tanto. Il muro sopra la strada lo tenevamo d’occhio. Dopo qualche ore sono giunte le Sezioni Operative di Mantova, Milano e Cremona per un totale di 60 Vigili del Fuoco. Un signore mi ha disegnato su un foglio la piantina dei fabbricati, con le varie presenze. Lui aveva la madre là sotto. L’abbiamo estratta il giorno dopo. Il bilancio delle vittime è stato forte. 26 corpi. Nessuno vivo. 30 ore di impegno continuo ininterrotto. Tra i Vigli ho sentito spesso dire ‘chi salva una vita salva il mondo intero’. Ecco cosa io mi aspettavo e tutti ci aspettavamo. Nessuno vivo e questo non è stato bello.”
“Ho organizzato delle squadre con dei responsabili, individuando delle aree operative. Ho fatto ruotare il personale facendolo riposare. Nessuno ha chiesto nulla e tutti hanno evitato il riposo. Ci si capiva con gli sguardi. Massima la collaborazione con le Forestali e la Guardia di Finanza, che hanno gestito il contorno con professionalità e ci hanno lasciato lavorare senza alcun problema.”
“Mi porto ancora addosso la forza con cui mi stringevano i genitori e gli amici di ragazzi universitari che stavano lì sotto. Mi porto ancora il sapore di una caramella che mi è stata offerta dopo tanto che non mangiavo, da un ragazzo che aveva la mamma lì sotto. La compostezza e gli apprezzamenti che queste persone ci hanno manifestato. I ‘grazie’ per un nulla, solo per aver trovato un corpo. Questa è roba che non si dimentica, come non si dimentica un inviato di giornale che si è allontanato ed è scoppiato in un pianto interminabile.”
“Non mi sono mai sentito solo. I colleghi del Comando, gli amici che mi sapevano là… solo poche parole ‘buon lavoro’. Ricordo la comunicazione da parte della Direzione Regionale Marche per una riunione da tenersi in serata ai Vigili del Fuoco de L’Aquila e RICORDO la telefonata che mi ha fatto il Direttore che mi ha detto ‘non c’è bisogno che ci vai, ci ho pensato io. Resta là dove sei’. È stato forte questo messaggio. Molto forte.”
“Accantonavamo quello che trovavamo sotto i calcinacci sotto al muro. Di tutto. Album fotografici, zainetti di scuola, racchette da tennis. Tutto quello che poteva essere un ricordo per qualcuno. L’altra parte del Comando di Macerata, la Seconda Sezione Operativa, è giunta a L’Aquila poco dopo il nostro arrivo: destinazione il campo sportivo della Scuola della Guardia di Finanza di Coppito. Il campo sportivo era vuoto. La nostra cucina da campo è stato il primo insediamento e da questo è nato il campo base Vigili del Fuoco di Coppito. Non poche sono state le difficoltà, tutte affrontate e risolte dai nove Vigili del Fuoco addetti alla logistica. Le difficoltà si sono risolte con forza e impegno e non mi è stato conferito, anche se dovuto, nessun onere.”
“A intervento concluso, quando nessuno più reclamava scomparsi lì sotto, l’area è stata delimitata con nastro segnaletico e interdetto l’accesso. La Polizia si faceva carico del materiale di valore reperito. Riparto poco prima di sera e mi dava fastidio il silenzio interno della macchina. Avevo in testa tutti i rumori del lavoro, con tanto di elicotteri, il cui rumore ci ha accompagnato sempre. Il corso principale era una corsia preferenziale di emergenza: solo ambulanze e Vigili del Fuoco. Passiamo davanti alla casa dello studente, illuminata a giorno, con telecamere fisse e Bruno Vespa che conduceva una trasmissione, credo in diretta, e tanti elmi argento, veramente tanti. Dove siamo stato noi le telecamere non sono venute, tantomeno quella via è stata mai menzionata nei telegiornali. Eppure è stata la via che ha fatto più morti. La cronaca locale di Macerata ha seguito il nostro operato e ha scritto tanto belle cose su di noi.”
“Siamo a Coppito, il campo Marche è in allestimento, ci laviamo nella palestra della Guardia di Finanza, si mangia anche e si ha una tenda riscaldata dove riposare. Brandine e sacco a pelo. All’una di notte il gruppo elettrogeno si spegne perché ci sono dei problemi e il combustibile non arriva. La temperatura nella tenda dopo pochi minuti scende intorno ai 2/3 gradi. Quella notte il freddo è stato davvero tanto, mai così tanto in vita mia.”
“A dieci anni dal sisma che sconvolse L’Aquila e i territori limitrofi continuiamo a registrare tante criticità e questioni irrisolte. L’Aquila, ma più recentemente anche Amatrice e Ischia, sembrano non aver insegnato nulla: anche se, nel tempo, alcune cose importanti sono state indubbiamente fatte, di terremoto in Italia si continua a morire e forse rischio sismico e prevenzione avrebbero meritato una maggiore centralità nell’azione dei governi negli anni”. Queste le parole di Francesco Peduto aprendo la conferenza stampa “L’Aquila dieci anni dopo: criticità e prospettive” che si è svolta giovedì 4 aprile presso la Sala Caduti di Nassirya del Senato della Repubblica. L’incontro è stato organizzato su iniziativa del senatore Ruggiero Quarto, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dei Geologi, con l’Ordine dei Geologi Abruzzo, con la Società Italiana di Geologia Ambientale (SIGEA), insieme a università, enti di ricerca, al Dipartimento Casa Italia e al Dipartimento della Protezione Civile. Dieci anni fa, il 6 aprile 2009, un terremoto di magnitudo 6,3 ha distrutto L’Aquila e tutta la Valle dell’Aterno, mettendo in ginocchio un territorio già tante volte interessato da eventi sismici devastanti. Anche questa volta il sisma ha causato un’inaccettabile perdita: 309 vite umane, con un enorme impatto sociale ed economico e la perdita di un patrimonio storico e architettonico unico.
“Il terremoto del 2009 ha avuto un impatto sociale ed economico enorme, ha messo in ginocchio un intero territorio che stenta a riprendersi. E poi c’è da considerare che in alcuni centri storici dell’aquilano la ricostruzione procede ancora con estremo rilento e le macerie sono ancora lì. Così il Presidente dell’Ordine dei Geologi Abruzzo Nicola Tullo ricordando il sisma che ha colpito l’Abruzzo dieci anni fa. “Questa volta, dopo la tragedia dell’Aquila, - spiega Tullo - qualcosa è cominciata a cambiare, anche se lentamente e con molta fatica, sono stati avviati i primi passi verso una politica di prevenzione per la riduzione del rischio sismico. E l’evento per quanto drammatico ha costituito un’occasione straordinaria di ricerca scientifica e tecnologica che ha coinvolto tutta la comunità nazionale e internazionale delle Scienze della Terra” conclude il geologo abruzzese.
Le conclusioni della conferenza stampa al Presidente CNG Francesco Peduto: “Ancora oggi, tuttavia, in Italia manca una pianificazione, un progetto complessivo fatto di interventi strutturali per mettere in sicurezza il costruito, definendone le priorità e le azioni sinergiche per disseminare conoscenza e consapevolezza tra i cittadini, che ancora non percepiscono il rischio sismico in tutta la sua serietà, per favorirne best practices e perseguire davvero l’auspicata ‘prevenzione civile’ che continua ad essere solo un auspicio. Il convegno del 12 aprile all’Università di Chieti sarà l’occasione per fare il punto sulle cose da fare e sui temi tecnico-scientifici”.
Nel corso della conferenza stampa è stato annunciato il convegno scientifico, dal titolo “L’Aquila 2009‐2019 - Dieci anni di esperienze, studi e criticità”, organizzato dall’Ordine dei Geologi della Regione Abruzzo, dall’Università “G. d’Annunzio” di Chieti/Pescara, dalla SIGEA ‐ Società Italiana Geologia Ambientale e dal Consiglio Nazionale dei Geologi, con la collaborazione di altre università ed enti di ricerca, che avrà luogo il 12 aprile 2019 presso l’Auditorium dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti. Il convegno sarà un’occasione per fare il punto sulle attività geologiche svolte dopo questo evento sismico e per illustrare le esperienze, gli studi eseguiti e le criticità riscontrate fino ad oggi.
Sarà completato "ad aprile 2020" il tratto Ancona-Perugia del Quadrilatero Marche-Umbria. Lo ha detto il presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, a margine della sua visita al campo base di Borgo Tufico per il riavvio del cantiere della Quadrilatero insieme al ministro Danilo Toninelli.
"Mancano questi due tratti - ha spiegato ai giornalisti, facendo vedere una carta - da qui a Perugia abbiamo la SS76, si collegherà alla SS318. Significherà che i cittadini non faranno più tutte queste curve..., due ore di strada, ma addirittura in 40-45 minuti potranno fare questa percorrenza.
Collegheremo il porto di Ancona a Civitavecchia - ha aggiunto - è un corridoio strategico per il piano infrastrutturale appenninico. E poi si completerà anche questa, la Pedemontana Marche, dobbiamo ancora lavorare a questo".
(Fonte Ansa)
L’Amministratore Delegato di Anas (gruppo FS Italiane) Massimo Simonini, intervenendo oggi al sopralluogo con il premier Conte e il ministro Toninelli per il riavvio dei cantieri della partecipata Quadrilatero Umbria Marche, ha ricordato l’impegno di Anas nelle due regioni.
“Anas – ha spiegato l’amministratore delegato di Anas Massimo Simonini – gestisce circa 2.000 km di rete viaria nelle Marche e in Umbria con interventi per un investimento complessivo pari a 1,8 miliardi di euro. In particolare, nelle Marche sono attivi interventi per 93 milioni di euro e sono programmati lavori per 742 milioni di euro, per un investimento complessivo nella regione di 835 milioni di euro. In Umbria, Anas ha attivato lavori per 57 milioni di euro mentre sono programmati lavori per 979 milioni di euro per un investimento complessivo di 1.035 milioni di euro”.
L'emendamento sulla gestione delle macerie proposto dalla Regione Marche verrà inserito nel decreto del Governo sul sisma. Per il Presidente della Regione "la grande qualità del lavoro di raccolta e differenziazione delle macerie, avviandole poi al riutilizzo, deriva dal fatto che sono stati applicati i principi previsti dalla legge e la Regione Marche ha sempre controllato con attenzione il corretto andamento delle attività di gestione del processo."
Il Presidente ha espresso "soddisfazione per la scelta del sottosegretario Crimi perché ciò consente all’azienda incaricata - che ha applicato le modalità operative corrette - di procedere con maggiore impulso e serenità. Le Marche hanno gestito in maniera virtuosa le macerie: oltre la metà di quelle stimate sono state raccolte (625mila tonnellate) e il 99% è stato avviato a recupero e riutilizzato." Il Presidente ha ricordato che a "L'Aquila per fare gli stessi numeri ci sono voluti 5 anni."
"Da dicembre 2017 nelle Marche non ci sono più macerie né sulle strade pubbliche né sulle piazze, sono rimaste solo quelle derivanti da demolizioni disposte dai sindaci per la pubblica incolumità. Le macerie visibili sono quelle dei proprietari privati, gran parte dei quali si oppone alle demolizioni disposte dai Sindaci - ha continuato Ceriscioli -. Nei Comuni più gravemente danneggiati (Castelsantangelo sul Nera – Arquata del Tronto – Ussita), nei quali resta la gran parte delle macerie ancora da rimuovere, questo produce lo stallo nella zona rossa di intere frazioni. Infatti un solo proprietario che nega il consenso impedisce la rimozione, non consentendo l’accesso all’area interessata. Con i 44 milioni che la Protezione Civile ha già finanziato c'è la copertura per lavorare 800 mila tonnellate e 330 mila sono ancora da finanziare, per un importo di circa 16 milioni. Servono altri 3 milioni per la gestione dello smaltimento dell’amianto e per l’assistenza al Mibact per il recupero di quelle cosiddette “culturali”."
"Resta ancora la richiesta di accelerare le procedure per la ricostruzione privata e attivare gli strumenti per il personale - ha concluso il Presidente -. Il sottosegretario Crimi si è impegnato nella conversione a recepire il tutto e ritengo postivi questi primi passi, in attesa della fase successiva."
Dal 6 al 14 aprile, Filottrano, Urbino e Ancona, saranno protagoniste di eventi sportivi dedicati alla famiglia e focus sulla sicurezza stradale che termineranno con la Gran Fondo dedicata al campione Michele Scarponi.
Il Pat Festival, il “festival del piede a terra”, è una rassegna di eventi organizzati dalla Fondazione Michele Scarponi Onlus, che anticipano la Granfondo Michele Scarponi “Strade Imbrecciate” di domenica 14 aprile 2019.
Il Pat nasce con lo scopo di onorare e ricordare Michele Scarponi e per promuovere i temi che la Fondazione sta portando all'attenzione generale: la mobilità sostenibile, la prevenzione e la sicurezza stradale.
Il nome è stato scelto in onore di quel gesto di grande sportività e lealtà che Michele fece durante il Giro d'Italia 2016, quando in fuga con la vittoria in pugno, si fermò ad aspettare Vincenzo Nibali per scortarlo alla conquista della maglia rosa. Mettendo il piede a terra Michele rinunciò a un suo successo personale per la vittoria della sua squadra. Il piede a terra è anche il logo della Fondazione.
Si inizia sabato 6 aprile 2019 a Filottrano, presso la Sala del Consiglio del Palazzo Comunale in piazza Cavour, con l'inaugurazione della mostra di F. Piras “L'Epoca d'Oro del Grande Ciclismo”. L'esposizione racconta la storia del ciclismo attraverso immagini mitiche dei grandi campioni che l'hanno scritta: dai pionieri degli anni venti passando per Coppi e Bartali, per Merckx e Gimondi, per Pantani fino ad arrivare al nostro Michele. Sarà visitabile fino a martedì 23 aprile 2019 negli orari di apertura del Comune. Ad impreziosire la Collezione ci sono esposte anche le maglie delle squadre che Michele Scarponi ha vestito durante la sua carriera. All'interno della mostra, sempre sabato 6 aprile intorno alle 18.30, si parlerà di uno dei “nidi” più celebri dell'Aquila di Filottrano: la Castelletta. Con l'evento “Dalla Castelletta al Belgio” parleremo della salita preferita di Michele che una rivista fiamminga, e soprattutto il nostro Michele, ha fatto conoscere a tutta l'Europa!
Il Festival continua mercoledì 10 aprile ad Urbino. Alle 16.30 presso gli Spazi Data di Borgo Mercatale si terrà il Convegno “In bici contro la violenza stradale” voluto dalla Fondazione in collaborazione con il Comune di Urbino, Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, Comitato per lo Sport Universitario, Pindaro Eventi, Overtime Festival. L’incontro, dopo gli interventi di apertura del Sindaco di Urbino Maurizio Gambini e del Consigliere Delegato allo Sport Marianna Vetri, sarà impreziosito dai contributi di due docenti di UniUrb: il Professor Ario Federici; Presidente del Comitato per lo Sport Universitario, che ha lo scopo di promuovere l’attività fisica degli studenti, approfondirà la tematica della tutela della salute e della prevenzione degli infortuni e degli incidenti nello sport; il Professor Manolo Farci spiegherà come il digitale possa migliorare la sicurezza stradale.
All’evento interverranno anche Marco Scarponi (segretario generale della Fondazione Michele Scarponi), Michele Spagnuolo (Presidente Pindaro Eventi),Manuel Massimo (direttore responsabile Bike Italia) che descriverà come i mass media (non) raccontino la strage stradale, Alfredo Giordani (referente della rete #vivinstrada, associazioni, fondazioni e movimenti per la cultura stradale) che si soffermerà sull’importanza di incidere sul fattore umano e sulla velocità per favorire la prevenzione stradale.
Protagonisti dell’incontro anche rappresentanti di realtà sportive che sul territorio lavorano concretamente alla prevenzione e all’educazione al rispetto delle regole: Michele Pompili, Presidente di ASD Ciclo Ducale, parlerà degli interventi realizzati per garantire la sicurezza a tutti i partecipanti della Straducale; Piergiorgio Guelpa illustrerà la preziosa attività svolta dal Centro Nazionale Pedalo Sicuro AMI BIKE.
Giovedì 11 aprile il Pat farà tappa ad Ancona, allo Zucchero a Velò. La Fondazione presenterà i ragazzi di scrittori Bidon, ciclismo allo stato liquido, e la loro nuova fatica letteraria “Chissà che l'utopia non vinca”. Ecco cosa dicono Filippo Cauz e Leonardo, due del gruppo Bidon, del loro libro :“Si dice che l’utopia sia un’illusione, qualcosa da stolti sognatori, tanto stupida da squalificare chi la insegua, come se non avesse di meglio da fare che sprecare il proprio tempo. Eppure basterebbe alzare gli occhi al cielo, alzarsi in piedi sui pedali, per accorgersi che l’utopia è qualcosa di tangibile, visibile a occhio nudo”. Una serie di storie e visioni dal respiro ampio, che va ad abbracciare l'intera stagione ciclistica 2018 e oltre. Al suo interno le vicende degli uomini e delle corse si sviluppano come sogni, in una lunga navigazione verso un'isola dove tutto si compia, e poco importa che questo inseguimento raggiunga o meno il suo risultato. “Chissà che l'utopia non vinca” è un omaggio esteso a chi pedala, racconta, sogna usando la bicicletta come strumento per inseguire l'orizzonte. È un libro in cui dopo un pezzo su Ernest Hemingway si parla con nonchalance di Niki Terpstra; tra Froome e Rogli spuntano Giotto e Garcia Márquez. In mezzo c'è spazio per due lunghi diari giornalieri (quello di Eugert Zhupa dal Giro d'Italia e quello di Bidon al Tour de France) e per sei lunghi articoli e due interviste attraverso cui ripercorrere una stagione di ciclismo ma anche scoprire le vite di Graeme Obree e di Claudio Gregori, o esplorare la Filottrano orfana di Michele Scarponi.
Venerdì 12 aprile il Pat ritorna a casa, a Filottrano, dove alle 21.00 sempre in Sala del Consiglio, tra le stampe di Piras, il giornalista Marco Pastonesi condurrà il dibattito “Là, dove pedala la memoria”. La memoria e il ciclismo, due compagni di viaggio che a Filottrano si fermeranno per una sera a raccontarsi, per non dimenticare, ma sopratutto per indicarci una strada dove sia possibile ancora pedalare e raccontare in sicurezza. Tra gli ospiti del dibattito gli ex ciclisti marchigiani Simone Stortoni, Mario Mancini, Enrico Paolini, Angiolino Piscaglia, Giancarlo Polidori, Pierino Primavera, Gioia Bartali, la nipote del grande Gino Bartali, Leonardo e Filippo di Bidon.
Sabato 13 aprile si passa all'azione. Alle 14 il Pat sale sul suo mezzo di trasporto preferito, la bicicletta, per pedalare lentamente da Cantalupo, la frazione dove Michele è cresciuto, a Filottrano e ritorno. A tutti i partecipanti sarà offerta una merenda dalla Fondazione al termine della pedalata. Raduno alle 14, area verede di Cantalupo.
In serata al teatro Torquis alle 21 sarà di scena lo spettacolo narrativo-musicale “ioelei” nato dall'incontro tra Federica Lisi Bovolenta, ex pallavolista, e la cantautrice Pia Tuccitto.
Federica Lisi Bovolenta, stella della pallavolo femminile, azzurra ai Mondiali juniores e Universiadi in Nazionale, al culmine della sua carriera abbandona lo sport per dedicarsi a quella che è la sua professione più amata: moglie e madre. Oggi Federica lavora alla FIPAV di Ravenna, dove abita, si dedica a tempo pieno ai suoi 5 bambini (Alessandro, Arianna, le gemelle Angelica e Aurora ed il piccolo Andrea) e alla sua missione: tifare la vita al grido di non mollare mai! Suo marito, il campione Vigor Bovolenta, è scomparso all'improvviso nel 2012 in seguito a un malore durante una partita di pallavolo.
Pia Tuccitto, cantautrice toscana da vent’anni protagonista della scena rock italiana, ha iniziato la sua carriera nel team di Vasco Rossi, con il quale ha trascorso 15 anni durante i quali hanno condiviso i palchi dei più importanti eventi live (tre edizioni dell’ Heineken Jammin’ Festival, Rock R’evolution e i tour del cantautore di Zocca). Alcune delle sue canzoni sono state scelte e interpretate da altri artisti come Patty Pravo, Irene Grandi e lo stesso Vasco che ha inciso e trasformato in una hit “E…”, scritta da Pia alcuni anni prima. Ha due album all’attivo, dal 2011 è produttrice di se stessa e ha già pubblicato 4 singoli, uno all’anno (Com’è bello il mio amore, Sto benissimo, 7 Aprile, My Radio) oltre alla versione spagnola del primo (Que bonito mi amor ), che sta riscuotendo ottimi consensi nel mercato internazionale.
Domenica 14 aprile sarà il giorno della Seconda Granfondo Michele Scarponi “Strade Imbrecciate”, la corsa voluta dallo stesso Michele che il suo funclub, oggi divenuto Gruppo Ciclistico Michele Scarponi, ha realizzato per onorare nei migliori dei modi il campione.
Quando la corsa sarà scattata, in piazza Cavour verrà organizzata, in attesa dell'arrivo dei corridori, una Gincana per tutti i bambini.
Per tutte le informazioni riguardo il Patfestival e la Granfondo Michele Scarponi consultate i siti www.fondazionemichelescarponi.com oppure www.michelescarponi.it
La strada è di tutti a partire dal più fragile.
"Superare la paralisi gestionale e le numerose criticità provocata dal mancato rinnovamento del presidente del Parco dei Monti Sibillini”. Lo chiedono i deputati del Partito democratico Mario Morgoni, Chiara Braga, Alessia Morani, Stefania Pezzopane, Umberto Buratti, Nicola Pellicani, con un’interrogazione al ministro dell’Ambiente.
“Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini – spiegano - si estende per 70.000 ettari a cavallo tra Marche e Umbria e comprende 16 Comuni dove risiedono circa 15.000 abitanti che, a seguito degli eventi sismici nel centro Italia del 2016 e del 2017, vivono una situazione di grave disagio economico-sociale. Infatti il Parco dei Monti Sibillini è integralmente ricompreso all’ interno del cratere del terremoto. Il mandato dell’ultimo presidente dell’ente Parco si è concluso il 24 agosto 2018 e da allora, nonostante le diverse sollecitazioni, il Ministro dell’Ambiente non ha provveduto a rinnovare la nomina.
L’Ente Parco dei Monti Sibillini non è ora nelle condizioni di svolgere in pienezza di funzioni e di poteri i propri compiti, tra cui la qualificazione delle condizioni di vita e di lavoro delle popolazioni locali nonché delle attività agro-silvio-pastorali e tradizionali anche in considerazione degli eventi sismici che hanno prodotto una vera e propria devastazione al tessuto economico sociale oltre che a quello edilizio. Risulta centrale in tal senso l’individuazione di una figura di presidente espressione del territorio, che si senta coinvolto umanamente oltre che professionalmente dalle problematiche di una realtà che riconosce nel Parco un argine in grado di fronteggiare un declino già in atto e reso drammatico dal sisma, nonché un riferimento fondamentale per la realizzazione di interventi di sviluppo sostenibile capaci di garantire un futuro a tali comunità”.
“La situazione di stallo relativa al Parco dei Monti Sibillini purtroppo non è isolata. Il mandato del mandato del Presidente del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise è in scadenza. I Parchi dell’Appennino Lucano e della Sila sono commissariati.
I parchi nazionali delle Dolomiti Bellunesi, delle Cinque Terre, delle Foreste Casentinesi, della Maiella, del Gargano, dell’Alta Murgia, del Circeo, dell’Aspromonte e dell’Asinara sono privi di un presidente. E’ dunque urgente risolvere lo stallo di governance delle aree protette italiane”, concludono.
Saranno i travolgenti Los Lobos a intonare "Happy Birthday" dal palco dell'Hawaiian Party on the beach 2019 per il Summer Jamboree, giunto alla ventesima edizione. Il quintetto di Los Angeles sarà in esclusiva nazionale a Senigallia il prossimo 5 agosto, per festeggiare insieme a decine di migliaia di fan da tutto il mondo il 'compleanno' del Festival Internazionale di musica e cultura dell'America anni '40 e '50. L'edizione del ventennale si terrà dal dal 31 luglio all'11 agosto, compresi tre giorni di prefestival (31, 1, 2) con un programma pieno di sorprese.
Dal canto loro i Los Lobos celebrano 40 anni di carriera con il loro inconfondibile mix di Rock'n'Roll, Tex-Mex, Country, Folk, R&B, Blues e musica tradizionale Spanish e Mexican, dagli inizi in un garage da giovanissimi fino al lancio nel 1987 con l'interpretazione del brano "La Bamba" per la colonna sonora dell'omonimo film sul cantante Ritchie Valens. Il singolo fece schizzare la band in testa alle classifiche di mezzo mondo.
(Ansa)