"Vorrei fare un appello alla cittadinanza e soprattutto alle persone anziane che a tutt'oggi non hanno ben compreso la gravità di questo maledetto virus". Così Stefania Pippa, dipendente della filiale Ubi Banca di galleria Europa, a Tolentino, intende evidenziare quello che "sistematicamente" si verifica sul proprio luogo di lavoro, nonostante le disposizioni del Governo per contenere il contagio da coronavirus.
"Tutti i giorni l'affluenza è costante - sottolinea Stefania - e, nonostante le misure di sicurezza, io e i miei colleghi siamo esposti al rischio quotidianamente". Tra i clienti che si recano agli sportelli, numerosa è la presenza di anziani.
Ricordiamo come il Ministero della Salute abbia raccomandato alle persone anziane di: evitare i luoghi affollati, restare a casa il più possibile, limitare gli spostamenti allo stretto necessario ed evitando i contatti stretti.
Inoltre, il capo del dipartimento di Protezione Civile Angelo Borrelli nella conferenza stampa di ieri ha sottolineato come, anche per chi si sposta a piedi, sia necessario portare con sé un'autocertificazione da esibire in caso di controlli, che motivi l'uscita per ragioni di necessità, lavorative o di salute.
"Pur rientrando nelle attività che devono restare aperte c'è comunque il buon senso civico da rispettare per tutelare noi e tutta la popolazione. Per uscire occorre la reale necessità, ne vale della nostra vita!" conclude Stefania nel suo appello alla cittadinanza tolentinate.
Nel quadro delle misure straordinarie adottate dal Governo con l’ultimo Dpcm, al fine di ridurre gli spostamenti dei dipendenti verso l’Ateneo e per fare in modo che nelle sedi graviti un minor numero di addetti, fatta salva la necessità di garantire servizi fondamentali per l’utenza, l’Università di Macerata ha esteso la modalità di lavoro agile a tutto il personale tecnico amministrativo, la cui presenza in sede, anche con modalità di turnazione, non sia stata valutata dai responsabili degli uffici come indispensabile.
Viene assicurata la piena funzionalità dei servizi essenziali, come il supporto alle lauree e alla didattica a distanza, il portierato e il presidio delle sedi, il supporto alla rete informatica di Ateneo, i servizi di manutenzione e di approvvigionamento connessi all’emergenza e ogni altro servizio ritenuto indispensabile e non differibile.
In attesa di riorganizzare il lavoro secondo le nuove modalità, le sedi e gli uffici dell’Ateneo saranno chiusi da domani fino al 16 marzo.
L'azienda Malloni ha deciso di celebrale i suoi 20 anni di attività contribuendo attivamente alla lotta al Covid-19, donando al Fatebenefratelli Isola Tiberina a Roma i ricavati dalla vendita della calzatura in edizione limitata, realizzata proprio in occasione dell'anniversario del brand.
Un'iniziativa solidale dedicata a chi si impegna ogni giorno a combattere in prima linea questa emergenza sanitaria perché secondo l’imprenditore Fabio Malloni “la nostra azienda vuole essere un esempio ed è il momento che tutti, aziende comprese, si chiedano cosa possono fare per la comunità” e Floriana Orsetto, stilista della linea aggiunge “oggi vogliamo fare e dare”
I ricavi dell’iniziativa contribuiranno a coprire i costi emergenti delle azioni che l’Ospedale Fatebenefratelli – Isola Tiberina sta ponendo in essere per reagire al diffondersi del virus
Visto il clamore che ha avuto la notizia dell'archiviazione del procedimento penale (leggi qui l'articolo)che, a seguito di esposto presentato dalla Gea Italiana, si era incardinato a carico del sindaco Ciabocco, del vice sindaco Belli e dell'assessore all'urbanistica Saltari, ritengo opportuno precisare quanto segue - spiega l'Amministratore Delegato della Gea Italiana Alessio Costantini -. Nell'esposto sono state riferite circostanze dettagliate di incontri e di messaggi e sono state indicate svariate persone che potevano confermare tali circostanze.
Purtroppo sia la Procura della Repubblica che il Giudice per le Indagini Preliminari hanno ritenuto che non fosse necessario accertare quanto puntualmente riferito nell'esposto in quanto, come affermato dal GIP, 'ben è ipotizzabile un – lecito – cambiamento di opinione degli organi comunali sulla opportunità di consentire la costruzione di un impianto di trattamento rifiuti a seguito di sollecitazioni delle collettività locali'. Tuttavia il GIP ha anche precisato che 'certamente tale condotta apparirebbe scarsamente corretta ove fossero stati dati precedenti input di contrario segno'.
La Gea Italiana continuerà a battersi per la verità e per la tutela dei propri diritti e attende fiduciosa l’udienza davanti al TAR fissata per il 4 novembre. Tra l’altro stiamo ancora aspettando che il consiglio comunale approvi definitivamente la variante e si esprima sulle controdeduzioni che abbiamo presentato.
Tramite un comunicato ufficiale il Nursind, sindacato degli infermieri, ha voluto replicare alle dichiarazioni fatte in settimana dal direttore dell' Area Vasta 3 Alessandro Maccioni (leggi qui) dove sosteneva che l'arrivo dei pazienti in intensiva, presso l'ospedale di Camerino, era stato preceduto da un adeguata informazione al personale medico e paramedico.
Ecco il testo integrale della replica a firma del Nursind:
"Non è il momento delle polemiche ma di collaborare e gli operatori lo sanno bene, tutti consapevoli della situazione delicata e d’emergenza. Come NURSIND ci siamo limitati a riportare quanto i lavoratori stessi esposti in prima linea ci hanno riferito. Chiediamo solo di essere coinvolti , ascoltati e soprattutto di avere gli idonei presidi di protezione a tutela della nostra salute evitando ulteriore diffusione.I cittadini fanno sentire il loro sostegno e vicinanza ma oltre a questo abbiamo bisogno di presidi adeguati.
I messaggi della mancanza di presidi adeguati ci arriva da svariati ambiti lavorativi. Siamo soddisfatti che la richiesta fatta come Nursind di un container pre-traige sia stata accolta, come apprezziamo il potenziamento del personale infermieristico, medico ed OSS nella struttura di Camerino.Consapevoli che solo con azioni tempestive ed uniti si sconfiggerà questo virus, a nome di tanti infermieri ma penso di tutti i dipendenti, mi sento di dire che abbiamo bisogno del sostegno e della vicinanza di tutte le istituzione preposte.
Non vogliamo fare gli eroi ma solo fare il lavoro da professionisti quali siamo, con le competenze e la professionalità che stiamo dimostrando mettendo l’utenza al centro della sanità"
E' stato attivato oggi il Coc (centro operativo comunale) a Treia per la gestione dell'emergenza in maniera coordinata con tutti i vari organi. Sono in programma diverse riunioni per aggiornare una situazione che è in continua evoluzione.
A tal proposito il vice sindaco David Buschittari intende rivolgere un particolare pensiero agli operatori sanitari:
"A tutto il personale sanitario che opera senza sosta, alle loro famiglie, la comunità treiese esprime tutto il suo apprezzamento e la sua vicinanza. L’Amministrazione comunale segue costantemente la situazione ed è in contatto con personale e autorità sanitarie per rappresentare ogni situazione di criticità. E' una fase delicata che richiama ognuno di noi al senso di responsabilità. E’ importante attenersi nella maniera più scrupolosa alle disposizioni ministeriali e soprattutto si eviti, per quanto possibile, di uscire di casa. La nostra popolazione è composta da un'elevata percentuale di anziani per cui abbiamo anche predisposto un numero di riferimento comunale (0733218700 – h24) per rispondere a domande o necessità".
Continua il Sindaco: "Nei giorni passati, grazie al senso di responsabilità e del dovere dei dipendenti comunali, è stato possibile predisporre un servizio di risposta alle esigenze della popolazione attraverso il contatto telefonico e telematico. In questa fase tanto delicata è fondamentale la sinergia fra settori e la grande collaborazione di tanti volontari sia del gruppo comunale di Protezione civile, ma anche del volontariato in generale. Uniti, nonostante le difficoltà e le preoccupazioni, supereremo questo momento difficile che ancora una volta ci mette a dura prova.
Stiamo gestendo al meglio l’emergenza ma chiediamo ai cittadini di essere responsabili, di attenersi alle disposizioni e di spostarsi il meno possibile; solo così, tutti insieme, potremo sconfiggere il nemico comune e tornare a vivere come comunità più forte e compatta di prima”.
Dopo le disposizioni ministeriali dei giorni scorsi è stata chiusa al pubblico, il centro socio educativo di Santa Maria in Selva e chiusi al pubblico gli uffici comunali (accesso consentito solo per casi di effettiva ed assoluta urgenza, valutata dall’ufficio e previo appuntamento).
Fanno parte del coc anche il consigliere delegato alla protezione civile Tommaso Sileoni ed il coordinatore del gruppo comunale di protezione civile Francesco Fortuna insieme ai resposabili di settore e al segretario del Comune di Treia.
Il sindaco Fabrizio Ciarapica ha convocato stamattina alle ore 9 il COC per prendere ulteriori misure per frenare l’emergenza da Covid. Alle ore 11,30, si è pertanto deciso:
- Uffici comunali: Fino al 25 marzo chiusura accesso al pubblico di tutti uffici comunali tranne anagrafe, cimiteriali protocollo;
- Gli uffici funzioneranno con organico ridotto o smart working;
- Organizzata una squadra comunale di emergenza e pronto intervento;
- Impianti sportivi tutti chiusi;
- Chiusura dei cimiteri fino al 3 aprile;
- Le farmacie comunali svolgeranno l’attività a battenti chiusi con orario 8-20;
- Sospesi fino al 3 aprile mercati, mercatini e ztl;
- Tutti i parcheggi a pagamento saranno gratuiti fino al 3 aprile;
- Contatto coi medici di base per le persone che hanno bisogno di farmaci a domicilio;
- Chiusi parchi pubblici e aree gioco;
- La raccolta differenziata porta a porta funzionerà regolarmente.
Pur apprezzando lo spirito e la sensibilità di chi vuole mettersi a disposizione della comunità, si raccomanda alle persone e alle associazioni di non organizzare consegne di spesa o farmaci, in quanto l’aiuto maggiore che si può dare a tutti è quello di restare a casa e non alimentare situazioni di possibile contagio.
Chi non è in grado di fare la spesa autonomamente seguendo le indicazioni date nei decreti ministeriali è invitato a rivolgersi a quelle strutture e catene già organizzate nel rispetto della legge per le consegne a domicilio. Anche il nostro ufficio commercio si è attivato per rendere pubblica a breve l’elenco di tutte le attività in grado di fornire tale servizio.
Per quanto riguarda l’eventuale necessità di consegna di farmaci a domicilio i nostri servizi sociali hanno concordato con l’Asur di coinvolgere i medici di base affinché segnalino casi di necessità.
Si ricorda a tutti l’obbligo di restare a casa e di uscire solo per le strette necessità.
Il centralino del comune 0733 8221 rimane a disposizione per ogni chiarimento strettamente riguardante gli uffici comunali (orario lavorativo).
Tutte le informazioni sopra riportate potranno subire modifiche pertanto saranno costantemente aggiornate tramite canali istituzionali.
Oltre quattro milioni di euro per tutelare il lavoro negli studi professionali nell’emergenza Coronavirus: Confprofessioni, d'intesa con le parti sociali del settore, ha coinvolto tutti gli enti bilaterali del contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl) degli studi professionali (Ebipro, Cadiprof e Fondoprofessioni) per garantire un sostegno tempestivo e concreto ai liberi professionisti che stanno subendo gravissime ricadute economiche e occupazionali a causa della diffusione del Covid 19. L'Ente bilaterale per gli studi professionali (Ebipro) ha predisposto una serie di misure straordinarie con l’obiettivo di erogare un contributo a sostegno del reddito (a ulteriore integrazione degli ammortizzatori sociali in deroga stanziati dal Governo e dalle Regioni) e un rimborso spese per agevolare lo smart working. Ha siglato, inoltre, un protocollo d'intesa con Fidiprof, il confidi degli studi professionali (soggetto garante autorizzato dal Mediocredito Centrale) che riconosce un contributo per rilasciare garanzie su finanziamenti per investimenti o liquidità per 7,5 milioni di euro, con l'obiettivo di favorire l'accesso al credito dei liberi professionisti. “Grazie agli enti bilaterali del sistema Confederazione italiana libere professioni – dichiara il presidente di Confprofessioni Marche Gianni Giacobelli -, garantiamo risorse molto importanti, anche per i 39mila professionisti marchigiani, per fronteggiare questo periodo difficile, in un momento di particolare preoccupazione per gli effetti negativi sull'economia regionale indotti dall'emergenza Coronavirus”.
Cambiano assai drasticamente, infatti, anche le modalità di lavoro. Con notevoli conseguenze, specie sull’occupazione femminile: “Moltissimi lavoratori sono costretti a rimanere a casa e organizzare la propria attività in maniera differente - afferma il presidente di Ebipro Leonardo Pascazio -, la chiusura forzata delle scuole sta creando enormi disagi negli studi professionali, dove il 90% della forza lavoro è composta da donne che devono conciliare gli impegni di lavoro con quelli della famiglia. In questa direzione stiamo lavorando per individuare ulteriori forme di sostegno che consentano una più efficace conciliazione dei tempi di vita e di lavoro”.
Le misure nel dettaglio:
- Le risorse messe a disposizione da Ebipro ammontano a oltre quattro milioni di euro che verranno distribuiti su tre linee specifiche di intervento (a breve saranno disponibili sul sito http://www.ebipro.it/ i regolamenti per accedere ai benefici previsti dalla bilateralità di settore):
- Sostegno al reddito: Gli studi professionali possono accedere alle misure sul sostegno al reddito già previste dal Ccnl degli studi professionali. In questi casi, il beneficio consiste in un contributo a sostegno della retribuzione oraria lorda persa in seguito a riduzione/sospensione dell’orario di lavoro. Allo studio interventi per integrare gli ammortizzatori sociali in deroga.
- Smart working: Il decreto emanato dal Governo prevede la possibilità di attivare lo smart working per tutta la durata dell’emergenza. In questo ambito Ebipro per agevolare il lavoro a distanza interviene con un rimborso a favore del datore di lavoro per le spese sostenute nell’acquisto degli strumenti necessari (personal computer, monitor, stampanti...). L'importo viene riconosciuto per ciascun lavoratore interessato.
- Accesso al credito: Ebipro, attraverso Gestione Professionisti, ha stanziato un contributo a Fidiprof che potrà consentire l'accesso a finanziamenti per investimenti e liquidità per 7,5 milioni di euro a favore dei liberi professionisti che avranno così l'opportunità di accedere alle garanzie dello Stato, rilasciate dal Mediocredito Centrale, per far fronte alle richieste di credito per tutta la durata dell'emergenza, ma anche per stimolare la ripresa delle attività degli studi post-emergenza.
È arrivato nella tarda serata di ieri la firma sul nuovo provvedimento del presidente del Consiglio Giuseppe Conte dove ha reso l'elenco dei negozi che chiuderanno per l'emergenza e quali invece rimarranno aperti. Gli unici servizi garantiti saranno quelli destinati all’approvvigionamento alimentare o ai servizi essenziali come banche, farmacie, poste, edicole, tabaccai, artigiani, assicurazioni e trasporti.
Alcuni istituti bancari di Macerata hanno preso la decisione di rimanere chiusi nel pomeriggio con la possibilità di ricevere il pubblico solo su appuntamento in quanto il personale sarà ridotto proprio in quelle ore. La mattina invece le banche saranno aperte al pubblico nei consueti orari ma si potrà entrare solamente tre persone alla volta per evitare assembramenti e mantenere un’adeguata distanza di sicurezza tra un utente e l'altro.
Per ottemperare alle misure di contenimento e prevenzione imposte dall'emergenza Coronavirus, è stato istallato un vetro divisorio in ogni sportello e tutti i dipendenti continuano la loro normale giornata di lavoro muniti di guanti, mascherine e di altri dispositivi utili alla protezione individuale.
L’Associazione di volontariato per l’Assistenza Nazionale Tumori utilizzerà i locali della delegazione comunale di Porto Potenza Picena per svolgere la propria attività sul territorio.
Lo ha deciso l’Amministrazione Tartabini con una specifica delibera di Giunta, accogliendo le richieste presentate dalla delegazione ANT portopotentina.
“Ci tengo a sottolineare il meritorio lavoro dei volontari appartenenti al gruppo locale – ha detto il Sindaco Noemi Tartabini – ricordando che le attività dell’Ant sono sempre gratuite per il cittadino. Nel Distretto che va da Porto Sant’Elpidio a Recanati operano 5 medici, 3 infermieri e 2 psicologi che assistono oltre 120 pazienti, mente nel Comune di Potenza Picena nel corso dell’ultimo anno sono stati assistiti 32 pazienti”.
Dal prossimo mese di aprile l’Ant avrà a disposizione un locale all’interno della Delegazione Comunale di via Regina Margherita per due mattine la settimana che la stessa Associazione di volontariato avrà premura di comunicare quanto prima.
Il Gores questa mattina ha comunicato che i tamponi positivi rilevati nelle ultime analisi di laboratorio della Sod Virologia sono 113 su 251 testati.
Salgono a 592 i tamponi positivi al Covid-19 nelle Marche, con un incremento certificato di 113 casi positivi nell’arco di appena 24 ore.
Ecco il grafico aggiornato reso noto dalla Regione:
La CNA Macerata per voce del suo direttore Luciano Ramadori commenta le misure adottate dal Governo e lancia un appello alla Regione Marche affinché siano velocizzate le liquidazioni dei contributi alle imprese nelle graduatorie già in essere.
“La portata delle conseguenze economiche della diffusione del Coronavirus sta diventando enorme e difficilmente calcolabile. Certo è che per l’economia mondiale ci sarà un prima e un dopo Covid-19. Una nuova crisi globale, quindi, dopo quella iniziata nel 2008 e non ancora del tutto passata. Unico aspetto positivo che ci può in parte rassicurare è che una volta passata la crisi acuta, stavolta non avremo a che fare con un sistema finanziario marcio e tutto il sistema economico potrà ripartire immediatamente".
Continua Ramadori: "Giudichiamo come congruo lo stanziamento previsto di 25 miliardi; ben vengano le ulteriori misure restrittive che speriamo possano dare risultati efficaci a breve; positivo il potenziamento degli strumenti come la cassa integrazione in deroga. Attendiamo quanto prima lo stop a rate mutui e prestiti, lo slittamento del pagamento di tutte le tasse, sostegni concreti per imprese in difficoltà e un piano urgente per ripartire immediatamente. La battaglia contro il Coronavirus si gioca sul tempo e anche per le imprese il tempo è un fattore vitale".
Conclude il direttore: "Serve liquidità ora. CNA chiede quindi con estrema determinazione che la Regione Marche liquidi immediatamente i bandi che hanno già una graduatoria e che prevedono finanziamenti già stanziati per le imprese. Non vi è motivo di esitare ulteriormente. Pensiamo al bando regionale per risarcire il “danno indiretto dal sisma” che è in piedi dal 2018 e che ancora vede decine di aziende assegnatarie del contributo ancora non liquidate; pensiamo al bando sugli investimenti produttivi in area Cratere che ha già una graduatoria; ai fondi disponibili con la Legge regionale 27/09 destinati alle imprese commerciali. Lo stanziamento dei 25 miliardi può essere congruo, come detto, ma se i tempi con cui questi benefici arrivano alle imprese è così lungo, non solo perdono il loro effetto salvifico ma possono diventare anche un danno per la falsa aspettativa creata. Servirebbe un’inversione nel metodo di erogazione: prima si erogano gli aiuti poi si procede con rigorosi controlli e verifiche, non il contrario come avviene oggi”.
E' il Sindaco Leonardo Catena il primo caso di positività al Coronavirus nel comune di Montecassiano. A comunicarlo è stato proprio lui questa mattina tramite un messaggio postato sul proprio profilo Facebook:
"Da giorni sono a lavoro per prepararci all’emergenza sanitaria del Coronavirus e questo mi aveva distratto dal fatto che anch’io potessi essere contagiato. Da domenica 8 in tarda serata ho cominciato a non sentirmi bene e per precauzioni mi sono messo in isolamento a casa senza avere più contatti. Visto che la febbre continuava a restare alta con il medico di famiglia si è deciso di fare il tampone i cui risultati sono arrivati questa mattina: sono positivo. A parte febbre alta e dolori articolari non ho altri sintomi per il momento. Con il servizio igiene dell’Asur abbiamo provato a ricostruire i miei contatti delle ultime due settimane a ritroso da domenica 8 marzo. Scrivo questo post sia per rassicurarvi sulle mie condizioni di salute che per dare modo a chi si è relazionato con me in modo ravvicinato di contattare il proprio medico di famiglia nel caso in cui manifesti sintomi.
Chiaramente il fatto che sia entrato in contatto con diversi dipendenti comunali e che ciò implica per loro un isolamento per due settimane questo significa che alcuni servizi potrebbero non funzionare regolarmente in questo periodo.
Colgo l’occasione per ringraziare gli operatori sanitari che stanno facendo un lavoro straordinario"
Numerose le segnalazioni arrivate, in merito alla mancata organizzazione in materia di contenimento e prevenzione dell'emergenza Coronavirus, da parte dei dipendenti dell'APM, Azienda Pluriservizi Macerata spa. L'accusa, rivolta ai dirigenti dell'azienda, è quella di non aver adottato le stesse misure restrittive della Contram o di altre realtà, le quali si sono mobilitate al meglio per garantire la sicurezza massima ai proprio dipendenti, distribuendo guanti, mascherine e utilizzando prodotti specifici per sanificare i mezzi di trasporto.
Da quanto verificato, all'interno degli autobus dell'APM, non vengono distribuiti dispositivi di protezione individuale, nonostante la Regione Marche li abbia resi obbligatori nei contesti legati alla mobilità urbana. L'unico prodotto utilizzato - a detta dei dipendenti - è un banale Polinet, pulitore super concentrato usato frequentemente nella quotidianità per industrie, auto, pavimenti e simili.
La direzione dell'azienda aveva indetto una riunione prevista per il 10 marzo che intendeva discutere dei seguenti punti:
- misure di protezione in merito al Coronavirus;
- attivazione di strumenti di sostegno al reddito che potrebbero rendersi necessari a tutela dell'occupazione;
- esame congiunto finalizzato all'accertamento dei posti di lavoro in organico, disponibili o che si possano rendere disponibili, ai fini dell'assegnazione e diversa qualifica, dei lavoratori idonei al servizio nelle funzioni proprie della qualifica di cui sono rivestiti ai sensi dell'art.3 lett.c) dell'A.N. 12 luglio 1985, così come integrato dall'art.35 comma 4, dell'A. N. 28 novembre 2015
L'incontro non si è tenuto ed è stato infatti annullato per via del decreto che impone la distanza di un metro onde evitare di trovarsi in luoghi affollati ove si concentrerebbe maggiore rischio di esposizione al Coronavirus. Sarebbero potute comunque essere attivate videoconferenze o ulteriori comunicazioni alternative, invece i dipendenti APM continuano a lavorare senza linee guida alle quali attenersi.
Sono state sospese le verifiche a bordo dei mezzi, ma comunque i conducenti hanno l'obbligo di vendere i biglietti per cui possono ugualmente venire in contatto con un potenziale contagiato. Inoltre, gli autisti, come invece è stato disposto in alcune regioni d'Italia, non sono separati dal resto del mezzo con appositi separatori o favorendo l'apertura delle porte solo nella parte posteriore e quindi restano del tutto privi di misure di sicurezza adeguate per tutelare la loro salute.
Lo stesso avviene per i bagni destinati al personale APM: niente saponi specifici e nessun prodotto altamente disinfettante.
La speranza è quella di adeguare al più presto tutta la mobilità urbana alle misure preventive stabilite a livello regionale in modo da tutelare così i dipendenti e i fruitori del servizio.
Più volte abbiamo cercato di contattare i vertici dell'APM per verificare l'effettivo stato della situazione lamentata dai dipendenti ma ogni volta si sono fatti negare.
Questa mattina lungo la statale settempedana che da San Severino porta a Castelraimondo, nei pressi del cementificio, è stata ritrovata una macchina con al suo interno un uomo che riportava gravi ustioni.
Ancora da decifrare la dinamica e le motivazioni di tale episodio sulle quali stanno in queste ore indagando gli inquirenti.
Subito è stato lanciato l'allarme e sul posto è intervenuto il 118 che vedendo la gravità delle ustioni ha chiesto l'intervento l'eliambulanza che ha provveduto a trasportare l'uomo in all'ospedale Torrette di Ancona in codice rosso.
(SERVIZIO IN AGGIORNAMENTO)
L’Ausilioteca "Io faccio da solo" è uno spazio e un tempo dedicato alle tecnologie al servizio delle diverse abilità. È un progetto della Cooperativa Sociale Il Camaleonte in collaborazione con l'Anffas Onlus Civitanova Marche che opera nella sede distaccata di Montecosaro.
Da oltre unanno l'Ausilioteca si avvale di un nuovo importante strumento: il visore di realtà virtuale. Dopo una prima fase di sperimentazione che ha fornito ottimi risultati, l’équipe multidisiplinare di Io faccio da solo ha ufficialmente introdotto l’ausilio nella programmazione individuale di alcuni utenti.
“Il visore - spiega Simone Forani, coordinatore dei servizi educativi -, è un mezzo eccellente per riprodurre situazioni di vita reale in un contesto protetto e costantemente monitorato. Luoghi naturali, città, musei, o ambienti di vita quotidiana, come un supermercato o una scuola, diventano immediatamente disponibili e interattivi. Inoltre il visore offre una vasta gamma di applicazioni utili allo sviluppo cognitivo e alla comunicazione.La realtà virtuale permette di presentare esperienze che altrimenti per molte persone sarebbero impossibili da esplorare. L’ambiente virtuale è sempre controllato in remoto dai nostri professionisti, che in diretta monitorano la sessione da un device esterno assistendo i ragazzi nei vari passaggi”.
Scenari virtuali controllati, allora, ma anche studiati su misura.
“Per utilizzare al meglio questa tecnologia è importante personalizzare il più possibile le attività. Così ci siamo forniti di una telecamera che registra a 360 gradi - prosegue Simone Forani - per realizzare filmati in grado di interagire con il visore. Sarà possibile ricreare ambienti di vita di tutti i giorni, per preparare l’utente nell’affrontare situazioni reali. Dalla visita medica all’attraversamento di un percorso pedonale. Fino al contatto con spazi affollati. Situazioni che verranno presentate all’interno dei laboratori, in una struttura “protetta”, familiare. Le persone coinvolte potranno in questo modo sperimentare e abituarsi gradualmente a eventi che creano loro disagio o tensione”.
“È una proposta educativa non adatta a tutti e va di certo studiata caso per caso a seconda delle caratteristiche, delle capacità e degli obiettivi personali- ammette Forani – L’équipe valuta e successivamente insieme alle famiglie decide se utilizzare il visore nel percorso educativo”.
L’équipe di lavoro di Io faccio da solo è composta da psicologi, pedagogisti, terapista occupazionale ed educatori professionali, che da quasi dieci anni utilizzano strumenti hardware e software per sviluppare e valorizzare le capacità cognitive, la comunicazione e l’autosufficienza delle persone con disabilità intellettivo/relazionali o fisiche.
Notevoli sono poi le applicazioni per la terza età. Grazie alla collaborazione con la Cooperativa Sociale Pars, il progetto Io faccio da solo e la realtà virtuale sono da tempo entrate a far parte delle attività individuali e di piccolo gruppo in alcune strutture dedicate agli anziani offrendo nuovi stimoli soprattutto a quelle persone affette da demenza o patologie correlate.
Per saperne di più: www.iofacciodasolo.it
Arrivati al momento di scegliere il seme di cannabis che fa per voi, molti sono i fattori da considerarsi. Innanzitutto la normativa del vostro paese di riferimento. Difatti, mentre in alcuni paesi, a dir la verità sempre di più, la coltivazione di piante di marijuana è permessa dalla legge, in Italia questo è possibile solo per le piante con THC minore dello 0,2%.
Qualora la concentrazione di tale sostanza sia maggiore, i semi di cannabis possono essere acquistati per collezionarli e, dunque,conservare i tipi genetici. Per questo motivo è possibile acquistare semi di cannabis su Sensoryseeds.it e su altri siti online che specificano sull’etichetta delle loro confezioni che i semi venduti sono esclusivamente per collezione.
Una volta fatta questa precisazione, si aprono tutta un’altra serie di considerazioni, che vanno invece a considerare il tipo di pianta che ci si deve aspettare dalla coltivazione, partendo dai tipi di cannabis e di semi in commercio. Il mondo delle piante di marijuana è infatti incredibilmente ampio ed affascinante. Le piante differiscono tra loro innanzitutto per dimensioni ed aspetto, per la colorazione e i tipi di infiorescenze e, non da ultimo, per il livello di concentrazione di THC e CBD, le due sostanze maggiormente presenti in questa specie vegetale.
Specie di piante e tipi di semi: il ruolo della Ruderalis
Preponderanti sono le varietà ibride di piante di cannabis, nati dalla combinazione in diverse percentuali dei tre tipi fondamentali: la Sativa, la Indica e la Ruralis. Quest’ultima, in particolare, viene molto spesso abbinata con altre specie perché contiene una bassissima concentrazione sia di THC che di CBD. La sua ibridazione con altri tipi di piante di cannabis è anche molto utile a causa di alcune caratteristiche uniche della Ruralis: essanon dipende dal fotoperiodo, quindi può crescere sia nelle stagioni con poco solo che in quelle con sole crescente e non ha bisogno, perciò, del ciclo di 12 ore di sole che è normalmente richiesto dalle altre piante di cannabis. In aggiunta, crescono molto rapidamente rispetto alle altre.
Dall’incrocio tra i semi di Ruralis e i semi femminizzati (che producono piante femmine con una percentuale che si aggira tra il 95-97%) di Indica o Sativa, sono nati i semi autofiorenti.
Da tenere in considerazione nella scelta del seme da acquistare perché, come detto innanzi, hanno preso dalla Ruralis quelle caratteristiche che rendono più semplice la coltivazione di questo tipo di pianta e difatti anche le piante autofiorenti sono sostanzialmente indipendenti dalla luce e resisitono anche a temperature più basse. Questo comporta, qualora non si coltivi all’aperto, un grande risparmio di energia, che dovrebbe essere utilizzata per l’illuminazione della pianta con cicli di almeno 12h al giorno. Oltre a questo, la facilità di coltivazione la rendono molto adatta ai breederalle prime armi.
Chi desidera una fioritura sostanzialmente costante per tutto l’anno può o pianificare un programma di semina sequenziato oppure coprire i periodi vuoti con delle piante di cannabis a crescita rapida, le cosiddette Fast Flowering. Come i semi di autofiorenti, nasce da semi femminizzati e contiene la genetica Ruderalis.
Caratteristica principale di questo tipo di pianta è, però, che salta la fase vegetativa, passando subito a quella di fioritura. Pertanto, le tempistiche di nascita delle infiorescenze sono piutttosto brevi, con un massimo di 6/7 settimane.
Le Sative e le Indiche a confronto
A questo punto, occorre considerare altre variabili importanti per selezionare il seme di marijuana più adatto. Come accennato prima, la Ruderalis è quasi sempre associata a un’Indica o una Sativa. Queste due differiscono tra loro per aspetto, livello di THC ed effetti, fattori certamente non trascurabili.
Difatti, l’Indica è una pianta bassina, densa di ramificazioni, con le foglie larghe, la Sativa è alta, a foglie sottili e strette e con ramificazioni piuttosto scarse. Inoltre, l’effetto dell’Indica è rilassante, calmante, per il più alto livello di CBD di questa varietà di marijuana. Al contrario la Sativa presenta più THC, con un effetto attivante.
Una parentesi sui semi femminizzati
Richiamati sopra più volte sono i semi femminizzati. Come anticipato, questi producono quasi esclusivamente piante femmine, che sono le uniche che producono i fiori con i tricotomi. La pianta maschio, invece, produce i semi e fiori che sono unicamente in grado di impollinare. Il lavoro che è stato fatto è quello di creare, attraverso l’inserimento di una sostanza nel seme di una pianta femmina, un seme che al suo interno contiene il solo cromosoma X. Per cui, quando impollina, si genereranno quasi solo piante femmina.
Anche questo, allora, è un dato da considerare nella scelta del seme: dipende infatti dal tipo di coltura si desidera e lo scopo a cui è preordinata la pianta di marijuana. Le piante maschio sono fondamentali per la riproduzione della specie, la conservazione del tipo genetico e per l’ibridazione, mentre le femmine danno vita alle infiorescenze.
Da questa panoramica dei tipi di semi si comprenderà che, al giorno d’oggi, è molto raro trovare delle piante di cannabis nate da semi regolari nonostante vi sia chi pensa che da questi nascano arbusti più resistenti. Sono comunque utilizzati ancora da alcuni breeder più esperti, soprattutto negli Stati Uniti. Rimangono però molto difficili da trovare per l’acquisto.
Adesso posso scegliere e acquistare il mio seme
Dopo un’infarinatura generale sulle diverse tipologie di pianta e di semi, cui corrispondono dei diversi metodi di coltivazione, si può comprendere è importante avere ben chiaro il risultato che si vuole raggiungere con la coltivazione, quale l’esperienza nel campo e, sopratutto, le condizioni ambientali che si possono riservare alla pianta prima di procedere alla scelta del seme corrispondente.
Solo, infatti, a seguito del precedente ragionamento si avrà perfettamente in mente quale è il tipo di seme e la tipologia di pianta che è adatta alle vostre esigenze e alle condizioni ambientali per la coltivazione cui la pianta sarà destinata e si potrà andare a botta sicura e acquistare i semi di cannabis prescelti su Sensoryseeds o su un altro sito specializzato nella vendita di semi di marijuana, operando una combinazione vincente delle caratteristiche che sono state illustrate in questo articolo, che potranno orientarvi per avere il maggior successo possibile nella coltivazione di questa bellissima specie vegetale.
(Credit foto Jorge Barrios)
"Civitanova Marche come è noto è una città generosa e sicuramente farà la sua parte, ma non è disponibile a rinunciare ai reparti e ai servizi già esistenti che peraltro hanno assistito negli ultimi anni ad un consistente depauperamento". Così il sindaco di Civitanova Marche Fabrizio Ciarapica commenta la notizia circolata oggi secondo cui l’Ospedale di Camerino potrebbe non bastare per fronteggiare l’emergenza coronavirus nella provincia di Macerata. Una delle soluzioni sul tavolo sarebbe quella di ospitare i contagiati nell'Ospedale civile di Civitanova.
"Mi rendo conto della difficoltà del momento, che richiede fermezza e velocità nelle decisioni, ma vista l’importanza del nostro Ospedale che copre una grande parte del litorale molto esteso e soprattutto molto popoloso - sottolinea Ciarapica -, credo che chi dovrà decidere (visto che i Sindaci non sono mai stati sentiti in questa drammatica circostanza), debba tenere in considerazione il fatto che si possa andare solo verso un ulteriore potenziamento della nostra struttura andando ad aumentare posti letto e in particolare posti di rianimazione".
"Nella nuova ala sopra al pronto soccorso, come si sa, ci sono altri due piani, costruiti pochi anni fa e mai utilizzati per una estensione di circa 800 mq a piano, immediatamente fruibili per essere attrezzati e ospitare, con rapidità, i contagiati. Quindi diciamo sì a posti aggiuntivi per arginare l’emergenza, ma diciamo no al depotenziamento dei servizi esistenti" conclude il sindaco.
Il premier Giuseppe Conte ha annunciato in una video-conferenza convocata d'urgenza la decisione di chiudere in tutta Italia le attività commerciali, ad eccezione di quelle alimentari e delle farmacie. La decisione si è resa necessaria a seguito della moltiplicazione dei casi di contagio da coronavirus (oltre 2.000 contagi nella giornata di oggi) e delle pressanti richieste provenienti dai governatori regionali. Si tratta del terzo annuncio fatto a tarda serata dal presidente del Consiglio in cinque giorni.
Non sono state giudicate sufficienti le restrizioni applicate con il decreto del 9 marzo, che avevano esteso a tutto il Paese le misure applicate in Lombardia e in altre 14 province del centro-nord.
"L'Italia sta dando prova di essere una grande comunità, in questo momento tutto il tondo ci guarda. Nelle scelte che ho fin qui assunto abbiamo tenuto conto di tutti gli interessi, ma al primo posto c'è e ci sarà sempre la salute degli italiani. Oggi è chiaro che bisogna compiere un passo in più, quello più importante - ha affermato Conte -. Disponiamo la chiusura di tutte le attività commerciali, di vendita al dettaglio, ad eccezione dei negozi di generi alimentari, di prima necessità, delle farmacie e delle parafarmacie. Chiudono ristoranti, bar e pub con la possibilità di fare consegna a domicilio. Industrie e fabbriche potranno portare avanti le loro attività produttive ad eccezione che adottino misure necessarie ad evitare il contagio, i reparti non indispensabili vanno chiusi. Vanno inoltre incentivate le ferie e i congedi retribuiti per i dipendenti, oltre allo smart-working. Restano garantiti i servizi di prima necessità, inclusi i trasporti e i servizi postali, assicurativi e bancari".
"Saranno garantite, inoltre, le attività del settore agricolo nel rispetto della normativa igienico-sanitaria - prosegue Conte -. L'effetto di questo grande sforzo potremo vederlo tra un paio di settimane, non subito. Se i numeri dovessero continuare a crescere non significa che dovremo affrettarci a fare nuove misure. A breve nominerò anche un nuovo commissario derogato potenziare la risposta delle strutture ospedaliere a quest'emergenza sanitaria: sarà il dottor Domenico Arcuri, che si coordinerà con il dottor Borrelli e con gli uomini della Protezione Civile. Il Paese ha bisogno della responsabilità di ognuno di noi"
Le nuove disposizioni saranno contenute nel decreto che Conte firmerà tra pochi minuti.
Il Presidente interprovinciale (Macerata-Ascoli Piceno-Fermo) di Confartigianato Trasporti, Emanuele Pepa, denuncia e lancia un grido d’allarme per la situazione che si è venuta a creare a seguito del decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri pubblicato lo scorso 9 marzo, che ha esteso misure restrittive, volte al contenimento dell’emergenza coronavirus, in tutto il territorio nazionale.
“E’ arrivato il momento di fermarsi come autotrasportatori - dichiara Pepa - meglio ancora se il fermo riguardasse tutta l’Italia, ovviamente relativamente alle attività che non determinerebbero caos distributivi nella catena alimentare e nella farmaceutica. Non ci sono più le condizioni minime per lavorare con serenità ed in sicurezza, alcune aziende addirittura non fanno né caricare, né scaricare autotrasportatori provenienti da particolari zone. Purtroppo nei luoghi di transito veniamo trattati come ‘contagiati’ e quindi pericolosi, i clienti, a ragione o meno, hanno troppa paura e sono sempre più diffidenti. Inoltre, con la chiusura alle 18:00 delle attività di ristorazione come trattorie, ristoranti o autogrill, non abbiamo più la possibilità di utilizzare servizi igienici, di farci una doccia o di consumare un pasto caldo durante le nostre percorrenze".
"Quello che è più importante ora – aggiunge il Presidente Pepa - in considerazione del numero elevato di decessi già registrati, è il rispetto e la salvaguardia della nostra salute, dei nostri dipendenti e delle rispettive famiglie. E’ una decisione difficile e se vogliamo coraggiosa che sappiamo avere grandi ripercussioni in particolar modo sotto l’aspetto economico, ma in questo momento dobbiamo tutelare la salute e la vita. Ne va della nostra coscienza”.