Macerata, mancata osservazione delle norme preventive da parte dell'APM: la protesta dei conducenti di mezzi pubblici
Numerose le segnalazioni arrivate, in merito alla mancata organizzazione in materia di contenimento e prevenzione dell'emergenza Coronavirus, da parte dei dipendenti dell'APM, Azienda Pluriservizi Macerata spa. L'accusa, rivolta ai dirigenti dell'azienda, è quella di non aver adottato le stesse misure restrittive della Contram o di altre realtà, le quali si sono mobilitate al meglio per garantire la sicurezza massima ai proprio dipendenti, distribuendo guanti, mascherine e utilizzando prodotti specifici per sanificare i mezzi di trasporto.
Da quanto verificato, all'interno degli autobus dell'APM, non vengono distribuiti dispositivi di protezione individuale, nonostante la Regione Marche li abbia resi obbligatori nei contesti legati alla mobilità urbana. L'unico prodotto utilizzato - a detta dei dipendenti - è un banale Polinet, pulitore super concentrato usato frequentemente nella quotidianità per industrie, auto, pavimenti e simili.
La direzione dell'azienda aveva indetto una riunione prevista per il 10 marzo che intendeva discutere dei seguenti punti:
- misure di protezione in merito al Coronavirus;
- attivazione di strumenti di sostegno al reddito che potrebbero rendersi necessari a tutela dell'occupazione;
- esame congiunto finalizzato all'accertamento dei posti di lavoro in organico, disponibili o che si possano rendere disponibili, ai fini dell'assegnazione e diversa qualifica, dei lavoratori idonei al servizio nelle funzioni proprie della qualifica di cui sono rivestiti ai sensi dell'art.3 lett.c) dell'A.N. 12 luglio 1985, così come integrato dall'art.35 comma 4, dell'A. N. 28 novembre 2015
L'incontro non si è tenuto ed è stato infatti annullato per via del decreto che impone la distanza di un metro onde evitare di trovarsi in luoghi affollati ove si concentrerebbe maggiore rischio di esposizione al Coronavirus. Sarebbero potute comunque essere attivate videoconferenze o ulteriori comunicazioni alternative, invece i dipendenti APM continuano a lavorare senza linee guida alle quali attenersi.
Sono state sospese le verifiche a bordo dei mezzi, ma comunque i conducenti hanno l'obbligo di vendere i biglietti per cui possono ugualmente venire in contatto con un potenziale contagiato. Inoltre, gli autisti, come invece è stato disposto in alcune regioni d'Italia, non sono separati dal resto del mezzo con appositi separatori o favorendo l'apertura delle porte solo nella parte posteriore e quindi restano del tutto privi di misure di sicurezza adeguate per tutelare la loro salute.
Lo stesso avviene per i bagni destinati al personale APM: niente saponi specifici e nessun prodotto altamente disinfettante.
La speranza è quella di adeguare al più presto tutta la mobilità urbana alle misure preventive stabilite a livello regionale in modo da tutelare così i dipendenti e i fruitori del servizio.
Più volte abbiamo cercato di contattare i vertici dell'APM per verificare l'effettivo stato della situazione lamentata dai dipendenti ma ogni volta si sono fatti negare.
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