“Promessa mantenuta – commenta il sindaco Fabrizio Ciarapica dopo l’approvazione della Ceccotti da parte del consiglio comunale – . Avevamo preso un preciso impegno con la città, quello cioè di avviare la programmazione urbanistica su questa “zona bianca” divenuta tale a seguito dello stralcio della Provincia del 2007, e così è stato. Questo voto, che rappresenta il punto di partenza, è un evidente segnale della chiara volontà politica di arrivare fino in fondo”.
Il sindaco parla di un maxi progetto di rigenerazione urbana che “rispetto alle amministrazioni precedenti ha visto una riduzione del consumo di suolo, prevede aree verdi, nuovi spazi, un parcheggio di oltre mille posti auto. La ex Fornace sarà riqualificata e trasformata in centro di aggregazione ed è prevista la realizzazione di un terminal bus, una struttura molto importante per i collegamenti e la mobilità. Con questo progetto restituiremo a Civitanova un’area degradata e soprattutto daremo la possibilità ai 223 edifici esistenti di rimettersi a nuovo”.
"Un grande risultato condiviso – continua il primo cittadino - frutto di un lungo lavoro voluto da un’amministrazione che i civitanovesi hanno riconfermato per la seconda volta. Questo ci gratifica, ma allo stesso tempo ci responsabilizza, perchè siamo chiamati a dare delle risposte concrete ai cittadini. La ex Ceccotti è una di queste".
"Chi non accelera i processi, perde opportunità – conclude il sindaco - . E noi abbiamo un compito: quello di fare fare un salto di qualità alla nostra città sia con il recupero di aree degradate sia con nuovi servizi. Per farlo serve avere coraggio. Il coraggio di decidere”.
Più di 500 atleti e 70 squadre partecipanti provenienti dalle Marche ma anche dall'Umbria, dal Lazio, dalla Toscana, dall'Abruzzo e dall'Emilia Romagna: la città di Corridonia si appresta ad ospitare la Coppa Italia di ruzzola a squadre.
L’appuntamento è per domenica 2 aprile con ritrovo presso il bar Arte Bianca di via Valadier, nella zona industriale. Inizio eliminatorie alle ore 8 sul tracciato della strada provinciale 43 di Urbisaglia, per la categoria C, su quello di via Crocifisso di Corridonia, per la categoria B, e su quello di via Fiastra e via San Marco, a Petriolo, per la categoria A.
Nel pomeriggio le finali per tutte le categorie sulla strada di via Crocifisso dopo un pranzo conviviale al ristorante rosticceria Da Genna. Alle ore 18:30 la cerimonia ufficiale di premiazione nella sala Consiliare del Comune di Corridonia.
L’evento sportivo è promosso dalla Figest, la Federazione Italiana Giochi e Sport Tradizionali, in collaborazione e con il patrocinio dell'amministrazione comunale che ha presentato la sfida di Coppa Italia nel corso di un incontro cui hanno preso parte sindaco di Corridonia, Giuliana Giampaoli, l’assessore allo Sport, Matteo Grassetti, il consigliere comunale Catia Luciani, impegnata in prima persona nell’organizzazione, il presidente nazionale di Figest, Enzo Casadidio, il presidente regionale Marche, Matteo Capeccia, il presidente provincia, Patrizio Romaldini, il presidente di specialità della ruzzola, Mauro Sabatini.
Coinvolte nell’organizzazione anche la Ruzzola Santangiolese di Sant’Angelo in Pontano e l’Asd Ruzzola Petriolo. "Felicissimi di ospitare questa iniziativa che rappresenta un’importante vetrina a livello nazionale – ha sottolineato il primo cittadino di Corridonia, Giuliana Giampaoli, alla presentazione l’evento – Il gioco storico della ruzzola rappresenta la nostra cultura, questo appuntamento potrebbe rinnovarsi negli anni a venire".
"Oltre a permettere la riscoperta delle tradizioni – ha ricordato invece il presidente Figest, Enzo Casadidio – questo sport dà a molti la possibilità di stare insieme e socializzare sul campo di gara ma anche in quello che mi piace chiamare il terzo tempo, cioè il momento in cui, alla fine di ogni competizione, ci si ritrova con lo scopo proprio di stare insieme". "Recuperare le nostre tradizioni è un trampolino di lancio per guardare oltre", è intervenuto il consigliere comunale Catia Luciani.
Il Consiglio comunale ha approvato ieri il patto di gemellaggio tra le città di Macerata e Lanciano con l’obiettivo di promuovere reciproche politiche di cooperazione per lo sviluppo culturale, economico, sociale e democratico.
“Obiettivo dell’Amministrazione è il rafforzamento del dialogo tra cittadini allo scopo di favorire l’emergere della cittadinanza attiva e partecipativa anche con altri comuni e città – ha commentato il presidente del consiglio Francesco Luciani -. Un ringraziamento particolare al Consiglio comunale che è stato artefice di questo successo”.
“Grazie al sindaco di Lanciano Filippo Paolini e al Consiglio comunale della città per aver accolto positivamente la volontà di valorizzare e favorire uno scambio di esperienze sotto gli aspetti fieristici, culturali, religiosi e tradizionali che avvicinano Macerata e Lanciano. Grazie ancora al sindaco Parcaroli, a tutta l’Amministrazione e all’assessore Sacchi per aver proposto la delibera in Consiglio”.
Macerata, in occasione del 70° anniversario della consacrazione della città alla Madonna della Misericordia, ha voluto ricordare l’originario voto di consacrazione espresso dal Consiglio comunale nella seduta del 15 novembre 1952 a testimonianza del radicamento di valori cristiani e del forte desiderio di pace di tutta la comunità.
A Lanciano, si verificò il primo miracolo eucaristico che la chiesa cattolica ricordi e avvenne nell'VIII secolo nella chiesa di San Legonziano dei monaci basiliani. Per Lanciano, come per Macerata, la consacrazione a Maria ha contribuito nei secoli a consolidare i valori cristiani delle due città.
Inoltre, Lanciano e Macerata hanno nelle loro reciproche tradizioni un’alta vocazione fieristica in ambito agricolo. A Lanciano, da sessant’anni, si svolge la Fiera Nazionale dell’Agricoltura, il più importante evento del settore. Macerata vanta da 35 anni la Rassegna Agricola del Centro Italia (RACI), che ha rappresentato una vetrina di settore di valenza nazionale che si rivolge agli imprenditori e ai consumatori. I protagonisti della rassegna sono i settori dell’agroalimentare, della filiera corta agricola, dell’agricoltura biologica, delle fattorie didattiche, della zootecnia, della meccanizzazione agricola, del vivaismo.
Il 31 agosto, a Lanciano, si svolge ogni anno la fiera di Sant’Egidio o festa del Giocattolo - per via della presenza di bancarelle di giocattoli, oggettistica e utensili vari – durante la quale numerosi venditori ambulanti, eredi dei contadini e dei piccoli artigiani di un tempo, vendono piccoli manufatti destinati ai bambini, canestri, dolciumi, oggetti in terracotta come tegamini, salvadanai e le campanelle che hanno finito col diventare il vero simbolo di questa festa. A questo così particolare mercato, la tradizione ha consolidato l’uso di scambiarsi doni tra fidanzati o tra amici e nel tempo l’oggetto più diffuso, simbolo della festa e della città di Lanciano, è divenuta la campanella modellata in varie forme e diversi colori.
Ogni anno, in piazza della Libertà a Macerata, nei giorni 30 e 31 agosto, in occasione della festa del Santo Patrono San Giuliano ospitaliere, è presente la bancarella dei fischietti in terracotta, simbolo della manifestazione. Una tradizione che ha origine all’inizio del secolo scorso quando i bambini più poveri ricevevano in regalo dai nonni un fischietto, fatto con i resti della creta che avanzava dai lavori dei "cocciari", dopo avere realizzato piatti, anfore e brocche da utilizzare in casa. Per anni il fischietto è stato il regalo che i nonni e i genitori facevano ai bambini in occasione della festa del patrono, un oggetto semplice ma dal grande valore affettivo.
Di recente inoltre, le scuole civiche di musica delle due città, la “Stefano Scodanibbio” di Macerata e la “Fedele Fenaroli” di Lanciano, hanno firmato un patto di collaborazione. Le due città, il 3 giugno, a Macerata, firmeranno il patto di gemellaggio per sancire il reciproco impegno concreto.
Il problema delle truffe online ha subito un’impennata di casi a partire dal Covid: solo nella provincia di Macerata, nel 2022 sono stati avviati 456 procedimenti per truffa contro noti per oltre 600 indagati, 298 quelli contro ignoti (circa il 10% del totale delle truffe denunciate). Questo tipo di reati è insidioso da ogni angolazione da cui lo si guardi, vuoi per le disparità nelle capacità di truffatori e truffati, vuoi per le grandi difficoltà che emergono puntualmente in corso d’indagine o solo per l’enorme mole di denunce che arrivano annualmente.
“Si tratta di un reato odioso verso i più fragili e vulnerabili a cui spesso vengono sottratte somme ingenti, causando in loro traumi, vergogna e paura”, ha detto il prefetto Flavio Ferdani. Si è dunque deciso di aumentare i canali di comunicazione per fornire maggiore vicinanza e supporto alle vittime tramite incontri tanto con i giovani che con gli anziani.
Un ruolo centrale in questa operazione è stato svolto dalla diocesi di Macerata, rappresentata dal Vescovo Nazzareno Marconi. La rete sociale costituita dal mondo religioso ha permesso alle forze dell’ordine di incontrare 3701 anziani nei 43 comuni interessati dagli incontri informativi: “È importante costruire più fiducia fra gli anziani e le istituzioni: per la diocesi è importante tutelare questo importante valore civico e il nostro compito è proprio quello di essere vicini ai deboli”.
Oltre alla nuova brochure informativa, ideata dal centro grafico e dal centro informatico della diocesi, si tengono incontri con giovani e anziani per fare prevenzione verso un reato complicato da risolvere dopo la denuncia. “La chiusura degli sportelli bancari è un danno soprattutto per i più anziani – ha sottolineato il sindaco Sandro Parcaroli -, i quali spesso non sono in grado di interfacciarsi correttamente con le piattaforme informatiche e finiscono spesso preda di truffe e raggiri. Ben vengano il vademecum e le iniziative nelle scuole e nelle Chiese”.
Una risposta a 360° per questo tipo di reati, per cui spesso non è semplice correre ai ripari o applicare misure cautelari dopo la denuncia: “Spesso si tratta di criminali seriali, con querele provenienti da tutta Italia – spiega il procuratore Giovanni Fabrizio Narbone - La durata dei termini delle misure cautelari è troppo breve, quando vengono applicate, capita spesso infatti che l’indagato venga scarcerato prima del processo, rendendole di fatto inutili. Anche le indagini sono complicate, fra piattaforme estere e permessi difficili da ottenere e abilità dei truffatori nel camuffarsi, per questo abbiamo scelto di investire di più nel contrasto preventivo, nella formazione e nell’educazione alla legalità”.
"Si tratta di un lavoro comune e collettivo – ha sottolineato il questore Vincenzo Trombadore – con tutte le istituzioni al servizio dei più deboli. Un grande grazie alla diocesi e alle ACLI che ci hanno fornito i luoghi per incontrare gli anziani, i quali si sono sempre dimostrati interessati a partecipare".
"Fra le alte capacità dei truffatori e le difficoltà imposte dalle pertinenze territoriali, risulta molto più efficace lavorare sulla prevenzione – continua il comandante dei carabinieri, Nicola Candido - Non sono solo gli anziani a finire vittima di truffe online, ma anche molti giovani, per questo lavoriamo per informare più persone possibile, anche tramite la nuova brochure, mentre continuiamo ad indagare su coloro che sono già stati truffati".
Ad occuparsi del rapporto con i giovani è stata principalmente la Guardia di Finanza, la quale ha aggiunto il tema delle truffe online al suo ormai decennale programma di educazione alla legalità nelle scuole: “Nonostante la maggiore dimestichezza dei più giovani con il mondo informatico – spiega il comandante provinciale delle Fiamme Gialle Ferdinando Falco – il passare così tanto tempo su Internet li espone comunque a grandi rischi”.
"Va comunque sottolineata una grossa ignoranza anche fra i nativi digitali che spesso non sanno neanche cosa sia un indirizzo IP – aggiunge il vice presidente del C.O.S.C. Marche, Giovanni Bonomo – Quando incontro i giovani cerco di far capire loro l’importanza della reputazione digitale, che ciò che viene condiviso rimane lì per sempre e che è difficilissimo intervenire quando il danno è fatto. Prima di postare, chiedetevi cosa ne penserebbe vostra madre o vostra nonna: credo sia un’ottima cartina al tornasole".
Il grande fioretto italiano torna ancora una volta a Sarnano, dove per preparare il Campionato del Mondo Giovani e Cadetti a Plovdiv, in Bulgaria, sono arrivati sia i "big" che gli azzurrini. I giovani talenti del fioretto si preparano così in un allenamento collegiale.
"Diamo di nuovo il benvenuto agli azzurri e le azzurre del fioretto" commenta il sindaco di Sarnano Luca Piergentili. "L’accordo con la Federazione Italiana Scherma firmato nell'ottobre 2021 prevede che Sarnano ospiti periodicamente dei ritiri di allenamento collegiale fino ai Giochi Olimpici di Parigi 2024. Si tratta di uno dei numerosi progetti legati al turismo sportivo che come amministrazione comunale stiamo portando avanti con costanza, consapevoli dell’indotto che queste iniziative possono generare sul territorio".
Il Ct Stefano Cerioni ha convocato per questo ritiro congiunto 38 atleti, equamente divisi tra uomini e donne: i "grandi" e il gruppo Under 17-Under 20, agli ordini dello staff azzurro, lavorano insieme in vista dei rispettivi obiettivi, in uno scambio sicuramente prezioso soprattutto per i più giovani che si preparano a dare l’assalto alla kermesse iridata in Bulgaria, provando a “rubare segreti” ai loro campioni di riferimento e sognando ovviamente di emularne le gesta sul palcoscenico più importante della loro stagione.
Il fioretto sarà protagonista a Plovdiv nella parte centrale del programma del Mondiale. Per la categoria Under 20 saliranno in pedana il 4 aprile nelle gare individuali e poi il 6 per le competizioni a squadre i fiorettisti Raian Adoul, Damiano Di Veroli, Giuseppe Franzoni e Matteo Morini, e le fiorettiste Giulia Amore, Matilde Calvanese, Carlotta Ferrari e Aurora Grandis; riserve in Italia saranno Matteo Iacomoni e Benedetta Pantanetti.
Il 5 aprile, invece, nelle prove Under 17 l’Italia sarà rappresentata da Fernando Scalora, Mattia De Cristofaro ed Elia Pasin al maschile, e da Mariavittoria Berretta, Greta Collini e Vittoria Pinna al femminile; tra i Cadetti saranno riserve in patria Jacopo Poggio e Sofia Giordani.
Lo staff tecnico del fioretto al seguito degli azzurrini in Bulgaria, guidato dal responsabile d'arma Stefano Cerioni, sarà composto dai maestri Fabrizio Villa, Francesca Bortolozzi e Giuseppe Pierucci.
La Gioconda e un pianoforte... ascoltando le note, Monna Lisa prende coscienza di sé, si libera della tela che la imprigiona e si racconta al pubblico come donna e come icona della pittura mondiale. Domenica 2 aprile alle ore 18,00 va in scena al Politeama di Tolentino Monna Lisa Unplugged con Maria Letizia Gorga e Cinzia Pennesi al pianoforte, che esegue dal vivo le musiche da lei arrangiate.
Uno spettacolo entusiasmante tra teatro e musica per la regia di Pino Ammendola, liberamente ispirato al libro No, la Gioconda no di Carla Cucchiarelli. Video art di Claudio Ammendola e Sara Angelucci.
Ironica, sfuggente e sensuale, la Monna Lisa è stata di volta in volta amata e idolatrata, ma anche irrisa e vandalizzata. Le emozioni della ‘persona’ madonna Lisa di messer Giocondo e la storia e le vicissitudini del quadro più famoso del mondo, il tutto punteggiato e contrappuntato dalle canzoni e dai pezzi musicali dedicati alla Gioconda. Sullo sfondo la miriade di immagini che l’hanno vista esaltata, deturpata, modificata... in qualche modo cannibalizzata. Maria Letizia Gorga partendo proprio da Monna Lisa continua il racconto su altre grandi figure femminili.
Attrice e cantante, Maria Letizia Gorga è stata diretta in teatro da importanti registi come Vassiliev, De Simone, Albertazzi, Scaparro, Barra, Micol, Ammendola, Sepe, Russo, Pesce, Giordano, Pedroni, Giorgetti, La Manna, Gazzara, Tamburi, Prosperi, Belli, Piccoli, Lombardo Radice, Pera Tantina de La Fura dels Baus, Oliviero, e altri e ha collaborato con grandi musicisti come Nicola Piovani, Ezio Bosso, Germano Mazzocchetti.
Ha lavorato sull’interpretazione e la diffusione della poesia con Achille Millo, Elio Pecora, Edoardo Sanguineti, Corrado Calabrò, il Maestro Fausto Razzi, l’Einaudi e il festival Mediterranea diretto da F. Bettini, e per l’Odin Teatret.
Ha composto ed interpretato per il Macerata Opera Festival "Mediterranea, onde sonore" melologo per voce ed archi musicato e diretto dal Maestro Cinzia Pennesi e da Carla Magnan, Carla Rebora e Roberta Vacca. Ha inciso il disco de “La Cantata dei Pastori” di Peppe Barra e del “Decamerone” di Renato Giordano, entrambi con le musiche originali di Lino Cannavacciuolo. È nel film Youth di Paolo Sorrentino e nella sua colonna sonora con il brano "A ma maniere" di P. Sevran.
Martedì 28 marzo ricorre la giornata mondiale dell’Endometriosi, istituita nel 2014 per sensibilizzare su una malattia fortemente invalidante per le donne che ne soffrono.
Lo Sferisterio di Macerata si illuminerà di giallo per l’occasione, non solo a testimoniare l’impegno svolto dal personale sanitario in tale ambito, ma soprattutto perché l’ospedale di Macerata con il suo reparto di Ginecologia ed Ostetricia diretto dal dottor Mauro Pelagalli è centro di riferimento regionale per la cura di questa patologia.
“Nelle Marche ci sono 495 donne che hanno un codice di esenzione per endometriosi, ma sono molte di più quelle che soffrono della malattia - commenta l’assessore alla Sanità regionale Filippo Saltamartini - Gli accessi ospedalieri nel 2022 sono stati oltre 300”.
“Abbiamo in cantiere una proposta di legge che istituisce il Registro regionale dell’endometriosi (REE) per la raccolta e l’analisi dei dati clinici e sociali; promuove l’istituzione e l’organizzazione della Rete regionale per la prevenzione, la diagnosi e i percorsi di cura; promuove la formazione degli operatori sanitari e sociali; istituisce il comitato tecnico-scientifico regionale; promuove l’utilizzo di tecnologie e metodi innovativi per l’informazione agli adolescenti e istituisce la settimana regionale dell’endometriosi”.
“Veder riconosciuto il nostro reparto di Ginecologia e Ostetricia di Macerata come centro di riferimento regionale per la cura dell’endometriosi è motivo di orgoglio per la nostra Azienda Sanitaria – sottolinea il commissario Antonio Draisci – e il mio plauso e ringraziamento per i risultati ottenuti va al dottor Mauro Pelagalli e a tutta la sua èquipe”.
Per approfondire la conoscenza della patologia ne abbiamo parlato con il direttore dell’U.O.C. Di Ginecologia ed Ostetricia di Macerata, il dottor Mauro Pelagalli.
Dottore, innanzitutto cos’è l’endometriosi?
“Rappresenta una patologia che colpisce circa 3 milioni di donne, un milione e mezzo sintomatiche e il restante asintomatiche, inoltre esiste un 42% di coppie sterili che ha all’interno della pancia l’endometriosi, pur essendone ignara.
Questa patologia è anche fra le principali cause di bassa fertilità, oltre che fonte primaria di dolore pelvico cronico, che si riaccende in corso di mestruazione, di ovulazione e spesso per tutto il mese soprattutto nelle forme più infiltranti, quelle che interessano la parte posteriore dell’utero e quella intestinale.
Sulla causa dell’endometriosi, la prima teoria formulata risale al 1929 ad opera del ginecologo statunitense John Sampson, che la attribuì al ciclo mestruale, ma oggi sappiamo che in realtà ne è concausa.
Il ciclo è un elemento che va ad inserirsi su una vera situazione patologica, costituita dallo stato infiammatorio del peritoneo, che si presenta formato da aree eritematose, ipervascolarizzate, molto dense di globuli bianche e che rappresentano il terreno ideale su cui le ghiandole del ciclo mestruale possono impiantarsi, refluendo all’interno della pancia attraverso le tube.
Nello stato infiammatorio dell’organismo il tessuto mestruale, essendo capace di impiantarsi, trova il terreno fertile per poterlo fare: questa è la causa che oggi attribuiamo alla patologia dell’endometriosi.
La ragione per cui è così diffusa, specie tra le giovani ragazze, deriva dal fatto che gli stati infiammatori del peritoneo possono essere dovuti a migliaia di fattori, tra cui le infezioni sessualmente trasmesse, anche quelle asintomatiche, l’alimentazione con prodotti inadeguati, spesso a carattere di basso valore nutritivo e di alto valore tossico, e di tutti quei fattori che possono predisporre all’impianto delle cellule endometriosiche all’interno del peritoneo pelvico”.
L’U.O.C. che lei dirige è stata riconosciuta come centro regionale di riferimento per la cura di questa patologia
“Da circa 10 anni mi occupo di endometriosi, nell’arco di questo tempo abbiamo eseguito circa 5.000 interventi per patologia severa e medio grave e i progressi conseguiti ci hanno permesso di essere riconosciuti come riferimento a livello regionale per questa patologia. Siamo stati i primi nella Regione Marche e gli unici a fare il Nose, un intervento di resezione intestinale da endometriosi senza l’interessamento della parete addominale, cioè senza fare il classico taglio”.
“Ci occupiamo di tutta la patologia endometriosica, anche quella più severa riguardante il comparto posteriore, i legamenti e negli ultimi mesi abbiamo trattato patologie con interessamento delle strutture nervose, tra cui il plesso pelvico inferiore e il nervo sciatico”.
“Questi traguardi sono stati raggiunti grazie all’attenzione rivolta alla formazione, alla preparazione e alla costituzione di un percorso che consente alle pazienti di avere non soltanto un trattamento di altissimo livello chirurgico, ma anche medico attraverso un riscontro inerente la loro condizione di vita, la fertilità e le prospettive future”.
“Vorrei ricordare poi che lo scorso anno siamo stati protagonisti a Macerata con un congresso intitolato ‘Endometriosi 2022’, in cui abbiamo avuto tra i relatori il professor Koninckx Philippe, massimo esperto al mondo della chirurgia della endometriosi, oltre a prestigiosi professionisti sanitari nazionali e internazionali intervenuti”.
“Da ultimo, vorrei sottolineare che la Sigo (Società Italiana di Ginecologia ed Ostetricia) ha ulteriormente riconosciuto la qualità del nostro lavoro, designandoci quale centro capofila per l’endometriosi, a livello regionale, attraverso l’istituzione di una mail dedicata, a cui le pazienti possono scriverci per organizzare un percorso e il cui indirizzo è: macerata.endometriosi@sigo.it”.
Un altro colpo andato a segno per la Scuola Civica di Musica Stefano Scodanibbio. Alessio Properzi, 9 anni, allievo maceratese della classe di pianoforte del maestro Adamo Angeletti, si è aggiudicato il primo premio con 97/100 al concorso musicale internazionale Platina International Grand Prix.
La sua passione per la musica, coltivata fin dall’età di quattro anni, e il suo talento, sono stati nuovamente riconosciuti. Alessio, infatti, lo scorso anno, sempre al Platina International Grand Prize, aveva ottenuto un secondo premio con 94\100, categoria A pianoforte.
Proseguono con successo all’Università di Macerata gli incontri serali del ciclo “Dentro e oltre la guerra. Incontri sulla Russia, l’Europa occidentale e orientale”. Previsto per mercoledì 29 marzo alle 21 il sesto appuntamento alla Sala Sbriccoli della Biblioteca d’Ateneo nell’ex Palazzo del Mutilato in piazza Oberdan. Ospite speciale sarà la giornalista, traduttrice e analista russa Anna Zafesofa. La partecipazione è libera, senza prenotazione.
La giornalista, di origine russa ma naturalizzata italiana, è stata per anni corrispondente da Mosca e ha collaborato con importanti testate come “La Stampa”. Negli ultimi decenni ha seguito con attenzione e attraverso una ricca pubblicistica l’evoluzione del sistema di potere in Russia dopo la caduta del muro di Berlino, vincendo nel 2022 con "Navalny contro Putin" il Premio Cerruglio per il miglior libro di saggistica di attualità. Con lei interverranno Giuseppina Larocca, docente di lingua e letteratura russa e Natascia Mattucci, docente di filosofia politica.
Si dice che alla fine di una guerra le menzogne dei vinti restano menzogne, quelle dei vincitori diventano storia. Per non cadere vittime delle narrazioni di parte, l’Ateneo ha organizzato il ciclo di incontri “Dentro e oltre la guerra”, che si propone come una riflessione a più voci sulle cause del conflitto, sulla storia e i processi politici e sociali che negli ultimi decenni hanno attraversato i paesi in armi. I prossimi appuntamenti si terranno il 5, il 12 e il 20 aprile, sempre alle 21. Tra gli ospiti, il politologo e accademico Vittorio Emanuele Parsi.
Il branding è un elemento fondamentale per la creazione di una solida identità di marca. Uno degli aspetti più importanti del branding è il naming, ovvero la scelta del nome che rappresenterà la tua azienda o il tuo prodotto. In questo articolo, esploreremo l'importanza del naming e come esso può influire sulla percezione della tua marca.
La scelta del nome per la creazione di un’identità solida
Il naming è uno degli elementi essenziali del branding, in quanto il nome scelto per la tua attività rappresenta la tua identità e la tua posizione nel mercato. La scelta del nome giusto può fare la differenza tra il successo e il fallimento del tuo marchio. Ma il naming non riguarda solo la scelta del nome, quanto la costruzione di una storia e di un'immagine intorno ad esso. Il nome, infatti, deve rappresentare i valori della tua azienda e il tuo pubblico target. Ad esempio, se il tuo prodotto è rivolto ai giovani, il nome dovrebbe essere fresco e moderno. Se invece il tuo target è composto da professionisti, il nome dovrebbe essere più serio e professionale. La scelta del naming è quindi un processo complesso che richiede competenze specifiche.
Gli elementi di successo di un buon naming
Ma quali sono gli elementi per un naming di successo? Innanzitutto, il nome deve essere facilmente memorizzabile e pronunciabile. Questo è importante perché il tuo pubblico target deve ricordare il tuo nome quando cerca il tuo prodotto o servizio. Se il nome è difficile da pronunciare, le persone possono sentirsi intimidite dall'idea di raccomandare il tuo marchio ad amici e familiari. Inoltre, il tuo nome deve essere unico e distinguersi dalla concorrenza. La scelta di un nome generico o banale può rendere difficile per il tuo marchio emergere in un mercato già affollato. Al contrario, un nome unico e distintivo può aiutare il tuo marchio ad attirare l'attenzione del tuo pubblico target.
Il naming deve anche rappresentare i valori della tua azienda e il tuo pubblico target. Il tuo nome dovrebbe riflettere la personalità della tua attività e i valori che rappresenti. Se ad esempio, la tua attività è orientata alla sostenibilità ambientale, il tuo nome dovrebbe richiamare questo aspetto per attirare un pubblico interessato alla sostenibilità.
Come creare un naming memorabile
Ecco alcuni consigli su come creare un naming memorabile e unico:
- Sii originale: evita nomi generici o già utilizzati da altri brand. Cerca di creare qualcosa di unico che si distingua dalla concorrenza.
- Fai una ricerca di mercato: analizza i nomi dei brand della tua nicchia di mercato e cerca di individuare gli elementi che li rendono memorabili.
- Scegli un nome facile da pronunciare e scrivere: un nome difficile da pronunciare o da scrivere può risultare difficile da ricordare e compromettere la visibilità del tuo brand.
- Usa parole con significato: considera di utilizzare parole con un significato che rappresenti la tua attività o il tuo brand.
La scelta del naming richiede molta ricerca e analisi del mercato. Affidarsi ad un'agenzia di marketing specializzata può essere un'ottima scelta per ottenere un nome efficace e un'immagine di marca coerente e vincente, così da costruire un'identità forte e distintiva. Con l'aiuto di professionisti esperti, puoi ottenere un nome efficace e un'immagine di marca coerente e vincente.
Pino Insegno è protagonista del “La vita non è un film”, tratto dal proprio omonimo libro autobiografico, in scena al teatro Velluti di Corridonia venerdì 31 marzo e al teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno sabato 1 e domenica 2 aprile, nelle stagioni realizzate dai rispettivi Comuni e AMAT con il contributo di MiC e Regione Marche
Lo spettacolo, che in entrambi i teatri sostituisce – per esigenze della produzione – l’annunciato “Imparare ad amarsi” sempre con Insegno e con Alessia Navarro, è messo in scena con la regia di Matteo Tarasco. Le musiche originali sono di Stefano Mainetti per la produzione di Fondazione Teatro “Luigi Pirandello” Valle dei Templi Agrigento.
Pino Insegno racconta agli spettatori la storia di un ragazzo di Monteverde che ha abbandonato il calcio per ricorrere il sipario, passando per il microfono del doppiaggio e le telecamere della televisione. Amatissimo attore, istrionico presentatore, insegnante, portentoso doppiatore, interprete di variegati ruoli dal Sistina al Nazionale di Milano e ora anche scrittore in un racconto autoironico, tanto esilarante quanto duro, scherzoso ma schietto “quando ce vole”.
L’amore incontrastato per il calcio in cui “attentavo le articolazioni ossee di Antonio Cabrini” poi però stroncata da un infortunio, ma che ha permesso, inconsciamente, al pubblico di Pino Insegno di godere del suo innato talento anche dietro un microfono o davanti una telecamera. È passato da far tremare il portiere avversario a far tremare dalle risate il pubblico, a partire dall’“Allegra Brigata” poi con gli inseparabili colleghi e amici di sempre: Roberto Ciufoli, Francesca Draghetti e Tiziana Foschi che insieme, grazie ad un guizzo di Pino Quartullo, diventati lo storico quartetto “Premiata Ditta” voluti in seguito da Raffaella Carrà come special guest, dopo un successo in prime time su Rai2.
È quindi la storia di un semplice ragazzo vissuto sulla collina tufacea della capitale, che affronta mille peripezie per diventare l’uomo che sogna. È riuscito a trasformare le passioni di un “pischello” in un mestiere in cui ne è all’apice. Infranto un sogno, ne coltiva subito un altro e lo trasforma in realtà, non certo perché i suoi genitori erano “Aristotele Onassis o Maria Callas”, ma figlio di Armando e Romana, che gli hanno insegnato il valore dell’umiltà che consente di vivere la vita con sensibilità e bellezza.
È tornata la neve sulle piste da sci di Frontignano e Bolognola e ha portato con sé il freddo ad alta quota. Sui monti Bove e Prata, ad esempio, le temperature sono scese fino a -6 gradi. "I circa dieci 10 cm caduti - fanno sapere i gestori degli impianti - non ne consentono comunque l'immediata riapertura".
La perturbazione che ha portato nuove nevicate sull'Appennino marchigiano e pioggia a valle, nella giornata odierna lascerà spazio a un cielo sereno o poco nuvoloso.
Una tendenza che, stando alle previsioni meteorologiche del Centro Multirischi, si dovrebbe confermare anche per domani, mercoledì 29 marzo e per la giornata di giovedì.
Numeri da record per la dodicesima edizione di Autoexpo, che si è svolta domenica scorsa nelle principali vie del centro di Civitanova Marche. Questa del 2023 entra nella rosa delle edizioni più belle di sempre, sia per la grande partecipazione di gente che di espositori di auto e moto.
"Numeri da record" - dice l'organizzatore Domenico Rita della Publiart 2000 - Sono molto soddisfatto per l'esito più che positivo che ha avuto il salone espositivo. Tantissima gente è arrivata a Civitanova dall'intera regione, ma anche dalla vicina Umbria per ammirare i 'motori' in oltre 30 postazioni, assistere alle esibizioni di stuntman, provare i percorsi di mini moto e mini pista cart drift per bambini.
"Siamo felici per il successo ottenuto, la grande affluenza ci riempie di gioia e ci ripaga di tutto l'impegno che da mesi mettiamo per organizzare questa manifestazione - spiega Rita. Tanti i complimenti ricevuti per l'organizzazione, a partire dal Governatore delle Marche Francesco Acquaroli, che è intervenuto e con l'occasione ha voluto fare gli auguri di Buona Pasqua a tutti e anche dal sindaco Fabrizio Ciarapica, sempre disponibile, che si è anche lasciato coinvolgere in una esibizione con gli stuntman professionisti di caratura internazionale.
Quindi una giornata da incorniciare, che si è conclusa con una consegna di una targa da parte dell'assessore al commercio Francesco Caldaroni al club Auto e moto storiche "Ludovico Scarfiotti", ospiti dell'evento con circa 20 auto e una decina di moto, a cui vanno i nostri più sentiti ringraziamenti per la loro professionalità, così come al club Ducati Marche che ormai da anni sempre presenti con le loro fantastiche moto e pezzi unici.
Un grazie particolare va all'amministrazione comunale che da sempre ha sposato questo nostro progetto ed è sempre al nostro fianco, alla Polizia locale che con dedizione e professionalità insieme alla Protezione civile sono il fulcro di tutta la mobilità, agli espositori, agli sponsor, ai miei collaboratori, e alle migliaia di persone che con la loro presenza ci ripagano di tutti gli sforzi e ci danno la forza e la voglia di fare sempre meglio" conclude Rita.
Giovedì e venerdì, 30 e 31 marzo, si terrà il convegno finale della cattedra Jean Monnet del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Macerata incentrata sul diritto commerciale dell’Ue e l’economia sostenibile (“Bleuse: Business Law in the European Union and Sustainable Economy”).
“The prism of sustainability”, ossia “Il prisma della sostenibilità”, è il titolo della due giorni che sarà introdotta da una relazione generale di Beate Sjåfjell, docente sia al Collegio d’Europa di Bruges che all’Università di Oslo, una delle più importanti studiose di temi legati a sostenibilità e diritto sulla scena internazionale e componente del collegio docenti del dottorato in diritto e innovazione di UniMc. I lavori si svolgeranno all’Auditorium Unimc in via Matteo Ricci dalle 9:15 e saranno trasmessi in diretta sul canale YouTube dell’Ateneo.
Le cattedre Jean Monnet sono progetti didattici di alto profilo finanziate dall’Unione Europea. La prima ad essere stata riconosciuta a UniMc nel 2020 è stata proprio Bleuse, assegnata ad Alessio Bartolacelli, docente di diritto commerciale nel Dipartimento di Giurisprudenza. Nell’ambito della cattedra, in questi anni sono stati organizzati oltre 40 eventi virtuali e in presenza.
Tra gli ultimi, appena due settimane fa un doppio evento ad Atene, dove il 13 marzo Bartolacelli è stato tra i presentatori di un volume della Cambridge University Press presso l'ambasciata di Norvegia e il 14 marzo, si è tenuto un convegno co-organizzato dalle università di Atene, Oslo e Macerata, tramite la Cattedra Bleuse, sulla creazione di valore sostenibile, e con la partecipazione di studiosi da Finlandia, Svezia, Norvegia, Spagna, Portogallo, Grecia e Italia.
Durante la prima sessione del convegno maceratese, i filoni classici della sostenibilità ambientale, sociale e di governo saranno trattati da accademici provenienti da diversi mondi del sapere: giuristi, economisti, sociologi, storici, nonché da esponenti delle istituzioni europee e nazionali, di organizzazioni imprenditoriali, di realtà industriali del territorio.
Ci sarà spazio anche per i dottorandi e per giovani studiosi con progetti di ricerca legati al tema. Infine, l'ultima sessione avrà ad oggetto l'applicazione della sostenibilità all'ambiente urbano. Dal programma complessivo risultano evidenti sia la dimensione interdisciplinare - per quanto, coerentemente con la tradizione maceratese, più focalizzata sulle scienze sociali – sia quella internazionale, con relatori da diversi Paesi europei e dagli Stati Uniti.
“Lo spirito della Cattedra, che si riflette nel convegno – spiega Bartolacelli -, è che il concetto di sostenibilità può essere affrontato in maniera efficace solo se si prendono in considerazione i differenti profili in cui esso è declinabile. Si tratta di un concetto interdisciplinare per definizione”.
In questi anni, i docenti coinvolti nella cattedra - Francesca Spigarelli, Pamela Lattanzi, Laura Vagni, Chiara Feliziani, Ninfa Contigiani, Chiara Bergonzini, Benedetta Giovanola insieme a Janet Dine della Queen Mary University of London e Christopher Bruner della University of Georgia - hanno organizzato e partecipato a seminari e convegni internazionali, e alle attività della Notte dei Ricercatori, proprio per diffondere lo spirito di una sensibilità olistica in ambito di sostenibilità sul territorio maceratese e marchigiano anche al di fuori dello stretto ambito universitario.
"Un risultato importante per il diporto civitanovese, ora avanti tutta con la messa in sicurezza e la riqualificazione dell’area portuale”. Questo il commento di Gianni Santori, presidente dell’associazione “Il Madiere", all’indomani del respingimento del ricorso presentato al Tar dall’imprenditore Umberto Antonelli, riguardo il cosiddetto progetto “Dubai” del gruppo Eurobuilding.
“La sentenza del Tar rappresenta un’importante conferma delle decisioni del consiglio comunale di Civitanova che, nella primavera dello scorso anno, aveva bocciato la richiesta di privatizzazione di tutta l’area portuale avanzata dalla Eurobilding, dopo che l’intera città si era schierata a sostegno dei portuali con una petizione popolare che in pochi giorni raccolse oltre 5000 firme”, continua il presidente de “Il Madiere” .
“Il porto di Civitanova è un luogo speciale dove lavoro, sport, cultura e socialità vivono in simbiosi offrendo alla città uno spazio che da sempre è parte integrante della vita cittadina; non è un caso che la marineria civitanovese sia rappresentata da associazioni sportive senza fine di lucro per la parte del diporto e da Cooperative per la parte della pesca”.
“Queste caratteristiche sono anche un importante volano per l’economia cittadina, rappresentando da sempre un punto di attrazione straordinario per chiunque visiti la nostra città; il progetto di riqualificazione allo studio dell’Università di Camerino dovrà esaltare queste specificità dando un nuovo volto ad una infrastruttura che è l’emblema stesso di Civitanova”.
“Ora ci dobbiamo concentrare sul problema principale del nostro porto – ha concluso Santori – cioè sulla necessità di mettere in sicurezza dalle mareggiate l’area occupata dai pontili del diporto. Ne abbiamo parlato con il presidente Acquaroli in un recente incontro e siamo fiduciosi che questo obiettivo sia finalmente a portata di mano”.
“Ogni ipotesi di riqualificazione dell’area portuale non può che partire dalle opere necessarie a garantire alle persone ed alle imbarcazioni la protezione necessaria alla loro sicurezza; oggi per la parte che riguarda il diporto nautico non è così e questo rappresenta un freno alle potenzialità che questo settore può offrire alla nostra città”.
Proseguono giovedì 30 marzo, alle ore 16:30, presso la sala conferenza del Banco Marchigiano Credito Cooperativo di Civitanova Marche, gli incontri culturali organizzati dall’Unitre di Civitanova in collaborazione con la dott.ssa Enrica Bruni e con il patrocinio del Comune.
Il prossimo appuntamento dal titolo: "Il lavoro con gli autori di violenza" sarà condotto dalla psicologa Antonella Ciccarelli, specializzata in psicologia penitenziaria etnopschiatria, che spiegherà le modalità di lavoro con gli uomini autori di violenza, per interrompere già i primi “comportamenti spia” fino a ridurre l’alto tasso di recidiva tra gli autori di comportamenti violenti.
Si può possibile seguire l'incontro anche online. Il ciclo di incontri terminerà il 27 aprile, con la lectio filosofica "La magia del linguaggio" del professor Francesco Giacchetta. Al termine degli incontri saranno rilasciati attestati di partecipazione ai partecipanti. L’ingresso è libero.
Sul Superbonus e la cessione del credito nell'area del cratere del sisma 2016 esprimo sincera soddisfazione: l'impegno preso è stato mantenuto": è quanto ha dichiarato Guido Castelli, commissario straordinario alla ricostruzione dopo il via libera della commissione Finanze della Camera.
"L'emendamento - ha spiegato Castelli - garantisce fino al 2025 la cessione nel credito e lo sconto in fattura per gli interventi di ricostruzione che hanno usufruito del 110% per le lavorazioni non coperte da contributo sisma".
"Fin dal primo giorno avevo dato la massima attenzione al tema, affinché conseguissimo un risultato fondamentale per la ricostruzione del Centro Italia - ha aggiunto -. Ringrazio il governo e la maggioranza per lo sforzo compiuto che, insieme alle altre misure già varate per l'area del cratere, renderà possibile passare finalmente dalle norme ai cantieri e restituire alle migliaia di cittadini dell'Appennino centrale le loro case e le loro attività in condizioni di sicurezza".
"Il mantenimento della cessione del credito d'imposta e dello sconto in fattura nel solo cratere sismico stimolerà le imprese a lavorare nel grande cantiere della ricostruzione - ha detto ancora il commissario -. Il 110% abbinata alla ricostruzione è una necessità assoluta, che consentirà di rafforzare la sicurezza degli edifici e di renderli anche sostenibili sotto profilo energetico e ambientale”.
Sulla questione è intervenuto anche Augusto Curti, deputato eletto nelle fila del Partito Democratico: "Un risultato che premia l’attività posta in essere, insieme ai colleghi del PD, con l’obiettivo di 𝘀𝗮𝗻𝗮𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝗴𝗿𝗮𝘃𝗲 𝗱𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗽𝗿𝗼𝘃𝗼𝗰𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗮𝗹 𝗚𝗼𝘃𝗲𝗿𝗻𝗼.
"Nello stesso emendamento, le 𝗺𝗶𝘀𝘂𝗿𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗦𝘂𝗽𝗲𝗿𝗯𝗼𝗻𝘂𝘀 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗲 𝗲𝘀𝘁𝗲𝘀𝗲 alla ricostruzione degli immobili danneggiati dall’ 𝗮𝗹𝗹𝘂𝘃𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗼 𝘀𝗰𝗼𝗿𝘀𝗼 s𝗲𝘁𝘁𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲, nel nord delle Marche. Anche in questo caso, da mesi, chiediamo di elevare il livello di attenzione e l’incisività degli interventi".
"Certamente l’inserimento di questa estensione è da apprezzare anche se 𝗻𝗼𝗻 𝗽𝘂𝗼̀ 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗶𝗱𝗲𝗿𝗮𝘁𝗮 𝗲𝘀𝗮𝘂𝘀𝘁𝗶𝘃𝗮. Per quel che concerne i territori alluvionati, infatti, il 110% va valutato come una 𝗺𝗶𝘀𝘂𝗿𝗮 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗹𝗲𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝗿𝗲.
Dopo il pasticcio causato dal Governo, 𝗰𝗼𝗻𝗳𝗶𝗱𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗶𝗻 𝗳𝘂𝘁𝘂𝗿𝗼 𝘃𝗲𝗻𝗴𝗮 𝗿𝗶𝘀𝗲𝗿𝘃𝗮𝘁𝗮 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗮𝘁𝘁𝗲𝗻𝘇𝗶𝗼n𝗲 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗲 𝘀𝗰𝗲𝗹𝘁𝗲, così da non disperdere tempo prezioso nella rincorsa agli errori".
Sappiamo tutti che la fisica è una disciplina complessa che richiede uno studio costante e approfondito per evitare l’insorgenza di lacune difficili da colmare. Ciononostante, può succedere che anche gli studenti diligenti possano avere bisogno di un sostegno per capire appieno alcuni argomenti, diventando padroni della materia.
Non bisogna dimenticare che la fisica è una base fondamentale per poter comprendere discipline ancora più complesse come la biologia e l’anatomia.
È per questo motivo che è necessario affrontare le difficoltà di volta in volta con l’aiuto di un professore specializzato, in grado di impartire ripetizioni di fisica puntuali e semplificate, aiutando l’alunno a comprendere la teoria e a svolgere i relativi esercizi.
Comprendere la fisica con le ripetizioni private
Per gli alunni del liceo scientifico o di alcune facoltà che si approcciano per la prima volta alla fisica, lo studio di questa materia può diventare traumatico.
Infatti, si trovano di fronte a una disciplina che presenta un linguaggio specifico che va compreso fino in fondo per esprimerlo nel modo giusto durante le interrogazioni o in seduta d’esame.
Alla difficoltà di utilizzare i termini giusti si affianca la parte pratica, che riguarda lo svolgimento dei problemi, la memorizzazione delle formule e l’acquisizione del problem solving, sempre più utilizzato per questo tipo di discipline.
Per risolvere tutte queste problematiche è bene ricorrere a ripetizioni di fisica personalizzate sia dal punto di vista degli orari che della logistica. Parliamo di professori qualificati che comprendono le difficoltà degli alunni e sono in grado di aiutarli a superare tutti gli ostacoli.
Giovani professionisti che elaborano programmi cuciti su misura dell’alunno, considerando l’età, il tipo di scuola che frequentano, il programma scelto dal docente e le lacune che si sono accumulate nel corso delle settimane.
Lezioni personalizzate di fisica da programmare online
Per venire incontro alle esigenze dei ragazzi sempre più pieni di impegni, si sta sviluppando la tendenza a seguire ripetizioni online.
Si tratta di uno strumento flessibile, pratico e versatile che viene programmato in modo sartoriale sugli impegni e le esigenze dell’alunno, senza togliere tempo alle altre attività.
I vantaggi della lezione online sono molteplici: è pratico sia per il professore che per l’alunno perché restano a casa, nella propria stanza dove si trovano libri, quaderni degli appunti, pc e tutto l’occorrente senza doverlo trasportare in un altro luogo.
Si tratta di uno strumento comodo perché permette di non muoversi creando stress e stanchezza, soprattutto nel periodo delle interrogazioni o quando ci si trova "sotto esame" e si sfrutta ogni ora per concludere il programma.
Non solo, le ripetizioni online non coinvolgono i genitori che lavorano e devono accompagnare i propri figli da una parte all’altra della città, lasciandoli liberi di scegliere quando organizzarsi.
In poche parole quindi, meno stress, ottimizzazione del tempo, autonomia nella gestione della giornata e possibilità di confrontarsi con i propri appunti e libri di testo senza doverli trasportare.
Conclusioni
La scelta di rivolgersi a un professore di fisica per fare ripetizioni sembra essere una strada ottimale per risolvere ogni tipo di problema con questa materia.
Oggi le piattaforme che offrono questo servizio sono numerose, ma occorre fare molta attenzione a scegliere quella giusta, per fornire ripetizioni di fisica adeguate e risolutive agli specifici problemi del ragazzo.
Un uomo è morto la scorsa notte in un incidente stradale avvenuto intorno all'una lungo l'autostrada A14, sulla carreggiata sud nel tratto tra Pesaro e Fano, al km 156+500. Si tratta di Matteo Faggiani, un 42enne di Cagli (Pesaro Urbino), che era alla guida di una Volkswagen Polo.
Per cause ancora in corso di accertamento, l'auto si è ribaltata ed è stata centrata in pieno da un pulmino che stava sopraggiungendo. Sul luogo sono intervenuti i vigili del fuoco e la polizia stradale della sezione di Fano per i rilievi, oltre al personale dell'Asp.
Ottimizzare lo spazio in un laboratorio significa, ovviamente, lavorare sapendo dove si trovano i singoli strumenti e su quale piano operare per coordinarsi meglio con un collega. Alcuni sistemi modulari sono personalizzabili, consentono di inserire separatori per modificare la disposizione di volta in volta e di integrare sistemi di areazione e sterilizzazione. Che si tratti di un carrello mobile o di un pensile a struttura fissa, tra i complementi d'arredo che non possono mancare ci sono i banchi da laboratorio, fondamentali per svolgere al meglio e in sicurezza la propria attività.
Caratteristiche principali dei banchi da laboratorio
I banchi da laboratorio sono realizzati con materiali diversi a seconda delle esigenze: in linea generale, il piano di lavoro dovrebbe essere facile da ripulire, ma anche rispondere alle necessità legate all'utilizzo di sostanze chimiche che eventualmente si usano: sarà quindi resistente alla corrosione, ignifugo e protettivo da scariche elettriche.
Robusti, dalle dimensioni variabili e atti alla personalizzazione: così dovrebbero presentarsi i migliori banchi da laboratorio, che vanno inseriti nello spazio disponibile sfruttandolo al meglio ma senza riempirlo completamente. In fase di progettazione, ad esempio, si dovrebbe tenere in considerazione l'esigenza di avere anche un incubatore o altri armadi di sicurezza, per cui i piani di lavoro dovrebbero essere limitati solo a una porzione della stanza, lasciando anche il posto a sedie o, più banalmente, a spazio per muoversi da un punto all'altro, specie se si è in tanti.
Un sistema di pensili sospesi e illuminazione dall'alto sono ottime soluzioni per guadagnare spazio sul pavimento e avere più piani di lavoro. Ovviamente si possono aggiungere cassettiere e scomparti e, se serve, anche scarichi per l'acqua e rubinetteria. Scaffalature con rotelle e a giorno, cappe aspiranti orientabili e sistemi componibili sono tra le altre soluzioni da valutare.
Optional e sistemi modulari
Gli scaffali a giorno consentono di avere strumentazione e provette a vista, eliminando così la necessità di aprire dei cassetti o contrassegnare degli armadi. Ma a volte tale esigenza è irrinunciabile, specie se si tratta di un sistema refrigerato ove conservare determinate componenti o colture. Qualunque sia il banco di propria scelta, se il laboratorio in cui si lavora si presenta dinamico e soggetto a spostamenti frequenti, avere delle piccole ruote con cui movimentarlo è un'esigenza imprescindibile.
Tra i materiali più utilizzati per la realizzazione di banchi da laboratorio c'è l'acciaio inox, che viene impiegato sia nelle strutture portanti, che sulle superfici: ciò impedisce alla polvere di depositarsi in quantità eccessiva e, ovviamente, consente una pulizia più rapida e profonda. Non solo, ma è anche un materiale che garantisce una stabilità ottimale soprattutto se avviene lo spostamento del banco da laboratorio, riducendo le vibrazioni che potrebbero far cadere gli oggetti posti sopra.
Le migliori ditte che si occupano di fornire i banchi da lavoro per i laboratori offrono anche dei sopralluoghi al fine di studiare, assieme al richiedente, le soluzioni modulari più adatte alla singola esigenza: anchei colori degli sportelli possono aiutare a riconoscere determinati strumenti da altri, mentre l'inserimento di lucchetti rende la conservazione di quelli più pericolosi ancora più sicura.
Vanno anche integrate sedie ergonomiche e regolabili che possano permettere agli operatori di spostarsi da un piano all'altro in maniera fluida senza mai sacrificare né il comfort necessario, né la posizione più comoda per lavorare. I già citati pannelli di separazione, infine, sono utili laddove sia indispensabile suddividere due o più aree di lavoro che potrebbero contaminarsi a vicenda, o semplicemente per ricreare più ambienti diversi su cui operano i vari dipendenti. Infine, non va neanche trascurata l'esigenza di regolare in altezza le superfici di lavoro stesse.