Sarà Macerata ad accogliere la decima tappa della VI Edizione dell'International Street food 2022. L'evento si svolgerà in Piazza Mazzini e prenderà il via venerdì 29 aprile dalle 18, per poi proseguire sabato 30 e domenica primo maggio, dalle 12.
Si tratta del più grande evento itinerante di alta cucina, che porta con sé tutti i profumi e i sapori dei piatti più famosi della tradizione regionale e internazionale. Sono previste 150 tappe in tutta Italia.
Saranno presenti stand in rappresentanza di 30 cucine diverse con le seguenti specialità: gli arrosticini abruzzesi, i carciofi alla giudia, gli arrosticini abruzzesi, il polpo alla piastra, i panini di mare, il Black Angus, la paella, l'hamburger di bufala con mozzarella di bufala, la carne chianina, la carne di cinghiale, le bombette di Alberobello.
E ancora la pizza fritta, le olive ascolane, le bombette pugliesi, un banco romano con porchetta, un banco con specialità messicane, un banco argentino, un banco greco, la famosa paella, i birrifici artigianali e i dolci internazionali come il famoso kurtos ungherese.
“Siamo felici del successo che i nostri chef hanno riscosso nelle precedenti edizioni, la cucina ed il cibo di strada, fanno parte della nostra cultura. L'entusiasmo della gente che è accorsa numerosa ci ha riempito il cuore di gioia” afferma Alfredo Orofino, organizzatore dell’International Street Food, soprannominato il re dello street food e presidente dell’A.I.R.S. Associazione Italiana Ristoratori di Strada. “Siamo certi che questa edizione verrà accolta con lo stesso entusiasmo e calore.”
San Severino Marche ha ospitato le celebrazioni provinciali per il 77esimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo promosse dall’Amministrazione comunale, dalla Prefettura di Macerata, dal Comitato provinciale di Macerata dell’Anpi, dalla sezione Anpi “cap. Salvatore Valerio” e dall’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Macerata.
La festa del 25 aprile è coincisa, quest’anno, con l’inaugurazione dei restauri al Monumento alla Resistenza realizzato nel 1965 dall’artista settempedano Arnaldo Bellabarba.
Un lungo corteo, partito da piazza Del Popolo, ha sfilato per le vie del centro fino ad arrivare davanti al monumento di viale Mazzini tornato a splendere di nuova luce grazie alla lunga e laboriosa opera della bottega di restauro Mastro T di Emanuele Ticà.
Qui si sono tenute le orazioni ufficiali alla presenza del Prefetto, del Questore, del comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri, del comandante della Compagnia carabinieri di Tolentino, del comandante della locale stazione dell’Arma, del comandante della Polizia Locale, dei rappresentanti del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, della Guardia di Finanza, dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Civitanova Marche, dell’Aeronautica Militare Italiana e della Polizia Provinciale.
Presenti anche il presidente della Provincia di Macerata, i gonfaloni, i sindaci e i rappresentanti di diversi Comuni del territorio, le associazioni combattentistiche e d’arma, rappresentanti dell’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra, dell’Associazione Nazionale Bersaglieri, dell’Associazione Nazionale Carabinieri, dell’Arma di Cavalleria, della Croce Rossa Italiana, del Cisom Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta, della Protezione Civile e dell’Avis.
A prestare servizio per tutta la manifestazione il Corpo filarmonico bandistico “Francesco Adriani” Città di San Severino Marche diretto dal maestro Vanni Belfiore.
Dopo la deposizione di una corona d’alloro al restaurato Monumento ai Caduti e un saluto introduttivo da parte del primo cittadino settempedano, Rosa Piermattei, hanno preso la parola, per spiegare il lavoro di recupero, Donella Bellabarba che ha tracciato la storia di questo straordinario luogo della memoria per tutti i settempedani costruito da suo zio, lo scultore Arnaldo Bellabarba, nel 20esimo anniversario della Liberazione, e il restauratore Emanuele Ticè, titolare del laboratorio Mastro T.
A seguire l’intervento dei finanziatori con le voci di Orietta Minnucci del Sindacato Pensionati Italiani Spi Cgil. Poi, in rappresentanza stavolta di tutte le organizzazioni sindacali, quella di David Ballini della Cisl di Macerata.
Nella seconda parte nelle celebrazioni provinciali per il 25 Aprile hanno registrato l’intervento del sindaco della Città di San Severino Marche, Rosa Piermattei, e del presidente del Comitato provinciale di Macerata dell’Anpi, Francesco Rocchetti.
“Quella di oggi è la festa di chi crede nei principi di democrazia che sono alla base del nostro Stato, di chi si riconosce in essi, di chi ogni giorno lotta per la loro difesa ma è anche la festa di chi, lottando, si è liberato da un nemico oppressore e da una condizione di sottomissione, credendo nella rinascita di una nazione e di un continente, l’Europa, che oggi, come ieri, lavora alla promozione della pace", ha sottolineato il sindaco Piermattei.
"Il tributo di sangue della Città di San Severino Marche è stato altissimo - ha aggiunto -. Per poter celebrare la fine dell'occupazione, fu necessario il sacrificio di tanti partigiani e alleati che costrinsero le ultime armate nazi-fasciste ad arrendersi. Anche San Severino Marche ha conosciuto la parola eccidi. Anche San Severino Marche ha versato sangue per conquistare la libertà".
"Tra chi si ribellò al nazifascismo c’erano tanti giovani e oggi mi fa piacere vedere che le nostre scolaresche abbiano aderito a prendere parte a questa celebrazione, che la Città di San Severino Marche si onora di accogliere, ospitando gli altri Comuni della nostra Provincia. E’ ai giovani che dedichiamo questa cerimonia insieme a chi, oggi, si deve difendere dagli oppressori. Ci sono popoli, come l’Ucraina, che sono alle prese con l’orrore già vissuto dalla nostra Nazione. Per questo ci sentiamo in dovere di urlare al mondo: no alla guerra, sì alla pace" ha concluso il sindaco.
Molto toccanti le parole del presidente del Comitato provinciale Anpi di Macerata, Francesco Rocchetti, che prima di augurare “Tanta Liberazione a tutti” ha voluto ricordare l’importanza del Monumento alla Resistenza e poi il grande lascito della Resistenza che è stato quello di “una Costituzione che parla di diritti e di impegno, che invita a stare insieme per progettare il futuro. Resistere oggi è anche cercare di stare insieme, prendere il tempo per stare insieme, prendere il tempo per parlare delle cose giuste da fare".
Le cerimonie si sono poi concluse con gli interventi degli alunni delle scuole. Ad introdurli il sindaco del Consiglio comunale dei Ragazzi, Alessandro Bordo. Sono seguite le letture di alcuni brani del discorso di Pietro Calamandrei agli studenti da parte dei ragazzi della Secondaria di primo grado e quelle di alcune poesie di Calvino, Rodari e Szymborska da parte dei bambini della Primaria. Nel pomeriggio, invece, si svolta la Marcia sui Sentieri della Memoria nei luoghi della battaglia di Roti, Valdiola e Chigiano.
Donna scivola mentre stava percorrendo un sentiero speleo all'interno delle Grotte di Frasassi: soccorsa dai Vigili del Fuoco e dal Soccorso Alpino. È quanto avvenuto intorno alle 12:30, nel comune di Genga.
Mentre stava effettuando la discesa, la donna è scivolata lungo il sentiero, un itinerario di grado avanzato, ed è stato necessario l'arrivo sul posto di una squadra di Fabriano dei Vigili del Fuoco per recuperarla, con la collaborazione del Soccorso Alpino.
La signora, che ha riportato un trauma toracico, è stata trasportata su una barella specifica fino all’uscita del percorso, per poi essere affidata alle cure dei sanitari del 118 che hanno poi provveduto al trasferimento presso il pronto soccorso dell'ospedale di Fabriano per accertamenti.
Sul posto anche i Carabinieri di zona e la Polizia Locale. Per favorire le operazioni è stato disposto il blocco delle entrate alle Grotte di Frasassi per circa tre ore, con inevitabili disagi per i tanti turisti accorsi in una giornata festiva come quella di oggi: ben più di 20 mila le presenze registrate.
Sale ancora il tasso cumulativo di incidenza nelle Marche, arrivato a 834,32 casi su 100mila abitanti (ieri 827,84), a fronte di 716 nuovi positivi al Covid nell'ultima giornata, che rappresentano il 42,2% dei 1.695 tamponi diagnostici, su 1.974 tamponi complessivi: un numero di test molto inferiore rispetto a ieri, per via del fine settimana.
Ancona resta la provincia con il più alto numero di nuovi casi, 181, a seguire Ascoli Piceno con 179, Macerata con 135, Pesaro Urbino con 104 e Fermo con 80.
Sono 37 i nuovi contagiati di fuori regione. Le fasce di età più colpite sono ancora 25-44 anni con 177 casi e 45-59 anni con 215, seguite da 60-69 con 83 casi.
I soggetti con sintomi sono 154, i contatti stretti di casi positivi 213, i contatti domestici 167, i positivi in setting scolastico formativo 2, i contatti in ambiente di vita socialità 11, mentre ci sono 149 casi in fase di approfondimento epidemiologico.
Aumenta nelle Marche anche il numero dei ricoveri ospedalieri legati al Covid, arrivati nell'ultima giornata a 186, tre in più rispetto a ieri. I dati indicano pure che si sono stati 31 dimessi.
I pazienti in terapia intensiva sono scesi a 5 (-1), quelli in semi intensiva a 45 (+1), mentre quelli in reparti non intensivi sono aumentati di tre unità (136). Un decesso connesso al Covid nelle ultime 24 ore: si tratta di una 84enne di Camerino.
Una bella mattinata di sole ha accompagnato le celebrazioni per il 77° anniversario della Liberazione, organizzato dal Comune di Morrovalle nella mattinata odierna.
Dopo la Santa Messa in memoria dei caduti tenutasi all’interno della chiesa di Sant’Agostino, il sindaco Andrea Staffolani, affiancato dal sindaco del consiglio comunale giovanile Luca Frattari, dalle autorità civili e militari, dai rappresentanti del consiglio comunale e delle associazioni cittadine, ha incontrato la banda musicale Giuseppe Verdi in piazza Vittorio Emanuele. Da qui il corteo è partito in direzione del Monumento ai Caduti di via Medaglie d’Argento, dove è giunto dopo aver sfilato lungo le vie principali del centro cittadino: via Mazzini, piazza Garibaldi (dove il corteo ha fatto sosta ai piedi della lapide che ricorda i caduti della Seconda Guerra Mondiale), viale Cesare Battisti.
Staffolani e Frattari insieme hanno deposto una corona di alloro ai piedi del memoriale, quindi il primo cittadino ha lanciato il suo messaggio di pace. «Dopo tanti mesi di sacrifici per combattere la terribile pandemia che ci ha colpiti, è davvero bello ritrovarci insieme in questo luogo per celebrare questa giornata – ha evidenziato il sindaco – la nostra città vede in questa giornata un tributo a donne e uomini che hanno perso la vita per la libertà e il mio pensiero oggi è anche rivolto alle vittime di questa guerra presente, che sta togliendo la vita ma anche gli affetti a molte persone. Dobbiamo lavorare per creare consapevolezza, per diffondere conoscenza, per fare memoria tra i giovani perché tali orrori non debbano più verificarsi; un compito inderogabile delle istituzioni, del mondo della cultura, della politica, delle Forze dell’ordine, della magistratura, di ognuno di noi».
Staffolani ha voluto ricordare per l'occasione due storie legate alla Resistenza antifascista. Una è tratta dal libro “Morrovalle 1943-1946 – L’odissea bellica e politica” di Piero Giustozzi e parla del movimento patriottico morrovallese e della sua utilità nella lotta di liberazione. Viene citata tra le azioni condotte a buon fine, il salvataggio di una famiglia ebrea. L’altra è quella di Mario Batà, studente di ingegneria iscritto all’Università di Roma e, al tempo stesso, allievo ufficiale alla scuola centrale del genio militare che era stata trasferita da Civitavecchia a Macerata, comandante di un nucleo partigiano maceratese. Cadde prigioniero dei tedeschi, scappò e mentre stava cercando armi per il suo gruppo, fu ricatturato e subito processato dal Tribunale tedesco di Guerra di Macerata. Fucilato il 20 dicembre.
«La Liberazione è anche il frutto di tante storie come queste, di storie di italiani che dobbiamo onorare e tramandare, insieme a quei valori di libertà e democrazia che ne rappresentano la più preziosa eredità – ha concluso Staffolani – libertà non è solo poter uscire di casa e vivere la normalità, ma libertà significa anche sapere di poter sperare in un futuro migliore. Libertà è avere la possibilità di resistere alle difficoltà, insieme, uniti: morrovallesi, italiani e popoli del mondo. Viva il 25 Aprile! Viva la Repubblica! Viva l’Italia!».
A conclusione della mattinata, il sindaco del consiglio comunale dei ragazzi Luca Frattari, insieme a una delegazione della scuola secondaria Canale, ha declamato il "discorso di Pericle agli Ateniesi", una delle prime e più importanti testimonianze di democrazia nel V° secolo avanti Cristo.
Con una cerimonia molto partecipata si è chiuso stamattina, davanti al Monumento dedicato ai Caduti della Resistenza nei pressi dei giardini di piazza Gramsci, il programma per la Festa della Liberazione organizzato dall’Amministrazione comunale e dall’Anpi locale, che si è aperto ieri con l’intitolazione di un tratto della ciclabile del lungomare Piermanni al Maestro e partigiano Giuseppe Gaggegi.
Come tradizione, le autorità civili e militari unitamente al corteo di persone, alla Banda comunale si sono radunati alle ore 10,00 davanti a Palazzo Sforza, dove il presidente del Consiglio comunale Claudio Morresi e il sindaco Fabrizio Ciarapica, hanno deposto una corona d’alloro sulla Lapide ai Caduti, insieme al presidente Anpi Claudio Gaetani.
Le celebrazioni, coordinate dal giornalista Vittorio De Seriis, ex tenente dell’Esercito, sono proseguite a Civitanova Alta, in viale della Rimembranza e al piazzale Italia, presso il Monumento ai Caduti di tutte le guerre.
Presenti anche gli assessori Roberta Belletti e Barbara Cappponi, insieme a consiglieri comunali di maggioranza e opposizione e ad alcuni candidati a Sindaco. Nelle parole dei rappresentanti delle istituzioni e dell’Anpi, si è sollevato un appello unanime alla pace e ai valori di libertà e coesione sociale e la condanna ad ogni guerra, con il pensiero rivolto alla popolazione ucraina e ai tanti morti sotto le bombe.
“Non rassegnarsi, ma impegnarsi in prima persona per una Patria migliore e per una società migliore oggi come ieri” – ha detto Morresi. “Facciamo nostre le parole del presidente Mattarella, la Liberazione non è un anniversario che possiamo dare per scontato, ma va rinnovato e vale ovunque, in Europa come in Italia”.
A seguire, il sindaco Ciarapica ha sottolineato: “Il 25 aprile rappresenta per tutti noi un momento di unificazione raggiunto con la vita di migliaia di italiani e anche con il concorso silenzioso di molte italiane che combatterono contro il regime nazifascista che aveva ridotto l’Italia in un cumulo di macerie, di dolore, di perdite, di povertà. Il nostro pensiero va però anche a ciò che sta accadendo in Ucraina, un conflitto che mette in pericolo la pace in tutto il mondo e che ci auguriamo possa terminare al più presto”.
Il Primo cittadino ha poi anticipato la volontà dell’Amministrazione comunale di intitolare uno spazio cittadino all’indimenticata presidente Anpi Annita Pantanetti, che per anni è stata con intelligenza, preparazione e garbo collaborativa in tutte le iniziative istituzionali. “Credo sia giusto ricordare una donna così importante a cui la nostra città deve molto” - ha concluso Ciarapica.
Il presidente Anpi sezione di Civitanova Claudio Gaetani, ripercorrendo con soddisfazione l’intitolazione della ciclabile a Gaggegi, ha sottolineato la storia che ha portato alla nascita di un’Italia diversa che si è data la Costituzione. “Quel 25 Aprile ci permette oggi di parlare di pieno sviluppo dell’individuo e della sua piena dignità senza differenza alcuna – ha dichiarato Gaetani - La Costituzione è di per sé un manifesto di pace e dobbiamo condannare chi invece apre conflitti, come sta facendo Putin”.
Prima della chiusura della cerimonia, lo storico Vito Carlo Mancino ha ripercorso le tappe della Resistenza nelle parole di alcuni partigiani maceratesi. A conclusione, un gruppo di persone ha intonato il canto “Bella Ciao”.
"Parole violente inaccettabili dal consigliere regionale Pd, ora partito prenda provvedimenti". Sono le parole dell'Assessore alla cultura per la Regione Marche, Giorgia Latini, a seguito della pubblicazione di un’immagine di Matteo Salvini e Marine Le Pen a testa in giù da parte del consigliere regionale Pd e presidente Anci Marche, Maurizio Mangialardi.
"E utto questo alla vigilia delle celebrazioni per il 25 aprile - prosegue Latini nel suo comunicato -. Ferma condanna per un gesto simile, prendo le distanze da questo linguaggio. Un gesto che non meriterebbe alcuna visibilità, ma occorre prendere posizione nei confronti di chi si dice nemico della violenza e poi usa parole violente. Non si può invocare piazzale Loreto nascondendosi dietro i valori della Resistenza! Ci perdono tutti, questo non è difendere la libertà! Credo che il partito del consigliere Mangialardi ora debba prendere seri provvedimenti per condannare questo gesto"
"Esprimo - conclude l'assessore - la mia solidarietà a Matteo Salvini e Marine Le Pen e faccio i miei complimenti a quest'ultima per il bel risultato democraticamente ottenuto alle presidenziali francesi: ha raccolto il voto di 13 milioni di persone, una percentuale mai vista in passato. Avanti insieme, per un’Europa fondata sul lavoro, sulla famiglia, sulla sicurezza, sui diritti e sulla libertà"
Due corone di alloro deposte una sulle stele di Piazza Matteotti e l’altra su quella di Piazza Douhet. Due mazzi di fiori nelle vie intitolate ai partigiani Mariano Cutini e Mariano Scipioni. Così Potenza Picena ha ricordato le vittime della resistenza nel giorno del 77° Anniversario della Liberazione dal nazifascismo. Le celebrazioni, promosse dall’amministrazione comunale e dall’ANPI Scipioni e Cutini, hanno visto la partecipazione delle principali autorità civili, militari, quali Carabinieri, Polizia Municipale, Aeronautica Militare, Capitaneria di Porto, le associazioni combattentistiche e d’arma, le Pro Loco, la Protezione Civile, il Gonfalone del Comune, la Croce Rossa e la banda cittadina.
“Il 25 aprile non è solo una data, – ha dichiarato il sindaco di Potenza Picena, Noemi Tartabini – ma è il ricordo vivo di chi ha combattuto per la libertà. È la consapevolezza dell’inizio di un percorso che ha portato alla costituzione della nostra Repubblica”. Poi la scelta di omaggiare le donne, alla luce anche e soprattutto dell’esperienza diretta vissuta nelle ultime settimane: “A 77 anni dalla Liberazione del nostro Paese, voglio ricordare le tante concittadine, italiane, potentine che negli anni più difficili non hanno mai fatto venir meno la loro forza, la loro resistenza: penso alle tante ragazze che, giovanissime, si sono battute per i loro ideali. Penso a tutte quelle donne che hanno atteso la Liberazione prigioniere di violenza. Alle madri sole, vedove di guerra, che hanno anelato ogni giorno per i loro figli o mariti combattenti pace e libertà, fino a quel 25 aprile 1945".
"Ripercorrendo tutto questo - ha aggiunto Tartabini - il mio pensiero non può non andare a quello che sta accadendo intorno a noi in questo momento storico. La nostra comunità, con un impegno e una umanità che mi rendono davvero orgogliosa, ha allargato le braccia per accogliere tante donne sole chiamate a “resistere” lontano dalla loro terra di origine. Abbiamo conosciuto i loro volti spaesati, segnati dall’orrore della guerra. Abbiamo assistito ai loro abbracci rassicuranti di madri nei confronti dei loro piccoli, messi in salvo da lunghi viaggi di speranza. Abbiamo raccolto le loro lacrime per quel figlio combattente che da troppi giorni non dà sue notizie. Per loro, e per tutti i popoli segnati da conflitti e violenze, oggi più che mai, al cospetto della nostra storia, non possiamo che desiderare al più presto pace e libertà”.
A seguire l’intervento del Presidente dell’ANPI Scipioni e Cutini, Luca Manzi che, dopo aver ripercorso le vicende della resistenza potentina ha sottolineato come, nel giorno della Liberazione, sia impossibile “non pensare a quello che sta accadendo nel cuore dell’Europa, in Ucraina. Qualcosa che ci lascia sgomenti ed inermi di fronte a scene di inaudita violenza nei confronti della popolazione civile, soprattutto donne, bambini ed anziani.
Queste vicende ci riportano, come ha detto il presidente Mattarella, alle pagine più buie dell’imperialismo e del colonialismo. Si contano oggi circa 70 conflitti in tutto il mondo. Cambiano gli interpreti, cambiano gli scenari, ma il copione distruttivo della guerra è sempre lo stesso. Dobbiamo operare unitariamente affinché tacciano le armi e parli la diplomazia”.
“Un fine intellettuale, un asceta della pittura, un Maestro sapiente e illuminato, un punto di riferimento ideale per intere generazioni di studenti dell'Istituto d'Arte dove ha insegnato per lunghi anni”. Così viene ricordato nel mondo dei social il pittore Nino Ricci, scomparso oggi all’età 91 anni presso l’ospedale di Macerata, dove era ricoverato.
Nato il 2 ottobre 1930, nella casa di via Crespi 38, da Amedeo e da Giuseppina Nicolino, è stato fin dagli anni ’50 punto di riferimento della cultura del territorio marchigiano e fervido promotore di eventi.
Pittore versatile, incisore, scenografo, fu studente presso l’Accademia di belle Arti a Roma, collaborò con l’Art Club di Macerata e frequentò - fra gli altri - i colleghi Umberto Peschi, Wladimoro Tulli, Osvaldo Licini e Ivo Pannaggi. Nella memoria restano anche le sue battaglie civili, per l’ambiente e l’urbanistica, volte resituire alla sua città natia lustro e bellezza attraverso la propria visione artistica.
"Il Partito Democratico di Macerata vuole esprimere le sue più sentite condoglianze alla Famiglia del professor Nino Ricci - si legge in una nota del Pd comunale -. La sua scomparsa lascia un profondo vuoto nella città. Mancheranno, in questi tempi spesso troppo veloci e superficiali, il suo garbo, la sua ironia colta, il suo sguardo limpido e sagace sulla città, la profondità delle sue riflessioni, la sua arte universale. Docente di tante generazioni di maceratesi".
"Artista colto e raffinato, uomo riservato, garbato e ironico. E con quello stesso stile ha sempre manifestato il suo attaccamento e la passione civile verso la sua città ed il suo futuro. Una passione civile che oggi deve continuare ad animare i suoi concittadini per costruire una città all’altezza delle sue aspettative" conclude la nota.
“Solo la lettura fuorviante del leader della Lega e dei suoi epigoni locali poteva interpretare in modo così distorto il significato di una storia su Instagram che voleva solamente sottolineare l’importanza storica della vittoria di Emmanuel Macron alle elezioni presidenziali francesi”. Questa la difesa di Maurizio Mangialardi in merito al post da lui pubblicato, ritraente una foto rovesciata di Matteo Salvini e Marine Le Pen, che ha suscitato la reazione della Lega la quale ne ha chiesto le dimissioni da Consigliere regionale (leggi qui).
“Qualche giorno fa in un talk show serale – scrive Mangialardi su Facebook - proprio Salvini aveva parlato della grande opportunità che avrebbe rappresentato un eventuale successo di Marine Le Pen per “ribaltare” gli equilibri in Europa. L’affermazione di Macron, invece, ha letteralmente ‘ribaltato’ Marine Le Pen e le speranze dello stesso Salvini. Da qui il significato del mio post. Ogni altra interpretazione è totalmente lontana dal mio sentire”.
“Ogni altra interpretazione è totalmente lontana dal mio sentire" conclude il Consigliere Pd, sottolineando il "grande disagio" con cui "Salvini e i leghisti marchigiani, i quali non hanno mai disdegnato i voti delle formazioni dell'estrema destra, vivono la Festa della Liberazione dell'Italia dal nazifascismo”.
Caduta fatale per un'escursionista sul Monte Amandola, nel Parco dei Monti Sibillini. Allertati dai carabinieri di Amandola i tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico di Montefortino (Fermo), insieme alle squadre di Macerata e Ascoli Piceno, sono intervenuti sul sentiero 242 che dal Rifugio Amandola taglia in obliquo il versante.
L'escursionista era partita con il marito per poi separarsi su percorsi diversi. Non vedendola rientrare, lui ha chiamato i soccorsi. Le ricerche a terra e con l'elicottero dei Vigili del Fuoco hanno permesso di individuare il corpo della donna nel dirupo sotto il sentiero. L'escursionista è morta a causa dei traumi riportati nella caduta di circa 60 metri lungo il dirupo.
Sbarcati successivamente sul posto il medico e il tecnico dell'elisoccorso Icaro 02 non hanno potuto far altro che constatare il decesso della donna e recuperare la salma per metterla a disposizione dell'autorità giudiziaria.
(ANSA)
"Solidarietà a Matteo Salvini, ancora una volta bersaglio di odio e violenza. Il Partito Democratico prenda le distanza da un gesto che infanga la pace e fomenta odio”. Così il Commissario della Lega Marche, Riccardo Augusto Marchetti, nell'attacco al Consigliere regionale del Pd, Maurizio Mangialardi, reo - secondo la Lega - di aver postato su una storia Instagram una foto del leader del Carroccio in compagnia di Marine Le Pen “a testa in giù".
“Ieri il Capogruppo del Pd marchigiano Maurizio Mangialardi ha sfilato baldanzoso per le strade di Perugia e Assisi in nome della pace, ma a distanza di qualche ora sui suoi canali social ha pubblicato una foto di Matteo Salvini e Marine Le Pen a testa in giù – dichiara Marchetti - si tratta dell’ennesimo atto di incoerenza che testimonia quanto Mangialardi sia l’emblema di una sinistra ipocrita e meschina”.
“È vergognoso che si invochi la pace ma si continui ad alimentare odio - attacca Marchetti - auspico che il Partito Democratico non solo prenda le distanze, ma che assuma anche i provvedimenti adeguati contro chi, nella Regione Marche, è il primo rappresentante del partito, nonché candidato governatore alle scorse elezioni regionali”.
“In un momento in cui l’Europa si trova stretta nella morsa di una guerra che sta dilaniando un popolo - incalza Marchetti - tutta la politica dovrebbe dimostrare solidarietà e rispetto, accantonando sterili polemiche di cattivo gusto. Mangialardi si è reso protagonista di una pagina imbarazzante e vergognosa della politica - conclude il Commissario della Lega - dimostri almeno di avere un minimo di buonsenso: chieda scusa e si dimetta”.
La “gaffe” social di Mangialardi non è sfuggita all’attenzione dello stesso Matteo Salvini che su Facebook ha scritto:“Magari oggi sarà in piazza con la bandiera della pace (riferendosi a Mangialardi). Buona festa della Liberazione da guerra, violenza e cretini”.
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Grazie al progetto Erasmus+, dal titolo “Back to Nature”, l’Istituto Comprensivo “Vincenzo Tortoreto” di San Ginesio ospiterà dal 25 al 30 aprile 2022 ben 28 insegnanti ed alunni stranieri, provenienti dalle scuole Osnovna škola Belica (Croazia), OOU. Kuzman Josifoski-Pitu, Kicevo (Macedonia del Nord) e Escola Pia Olot (Spagna).
“Il progetto – sostiene la responsabile professoressa Simona Belli, nonché reduce da altre esperienze Comenius ed Erasmus - è nato nel 2019 con lo scopo di incrementare il numero delle mobilità di allievi e personale docente nei vari stati membri dell’Unione Europea, di favorire l'apprendimento delle lingue straniere moderne, di far conoscere tradizioni, usi e costumi dei vari paesi europei.
Nello specifico il progetto “Back to Nature”, si basa sull'idea di costruire un ponte tra lo stile di vita tradizionale e quello moderno, tra il vivere in armonia con la natura e il vivere in un'epoca frenetica moderna, l'idea di usare la saggezza dei nostri antenati e trasformarla in benefici per i nostri discendenti. Il progetto combina la conduzione di attività pratiche nel giardino della scuola, l'esplorazione dei metodi tradizionali di uso a base di erbe in casa, la produzione di rimedi, detergenti e cosmetici naturali con attività di apprendimento delle lingue e delle nuove tecnologie, con attività progettuali curriculari ed extracurricolari”.
“Docenti e alunni hanno la fortuna di lavorare insieme ai colleghi e ai coetanei degli altri Paesi d’Europa su uno o più temi di comune interesse nell’ambito della normale attività scolastica, sviluppando strategie che consentono agli alunni di condividere il loro lavoro, le loro esperienze, conoscenze e tradizioni con altri paesi europei per mezzo di e-mail, lettere, testi, immagini, video, e mobilità in presenza”.
Dal 25 al 30 novembre 2019, 3 insegnanti e 6 ragazzi delle classi terze di San Ginesio e Sant’Angelo in Pontano con la media dei voti più alta hanno partecipato al primo degli scambi culturali previsti dal progetto. Gli alunni Bracalente Emanuele, Canzonetta Laura, Cardarelli Eleonora, Papapietro Sara, Rastelli Maria e Rommozzi Riccardo sono stati ospiti dei ragazzi della scuola spagnola di Olot in Spagna.
Dal 28 febbraio al 5 marzo gli alunni di classe terza della Scuola Secondaria di 1° grado di San Ginesio e Sant’Angelo in Pontano, causa Covid, hanno potuto partecipare solo virtualmente alla mobilità tenutasi presso la scuola di Kicevo, in Macedonia del Nord.
La settimana dal 25 al 30 aprile, che vedrà ospiti dell’Istituto Comprensivo Vincenzo Tortoreto alunni e insegnanti della scuola croata, macedone e spagnola, si presenterà ricca di attività davvero entusiasmanti. Martedì 26 aprile la giornata di accoglienza si aprirà con una “Season March” per le strade del paese e con un saluto in musica da parte degli alunni della Scuola dell’Infanzia, della Scuola Primaria e della Secondaria di 1° grado di San Ginesio e Sant’Angelo in Pontano alle ore 10.30 presso il chiostro di San’Agostino di San Ginesio, dove verrà anche allestita una mostra sulle Erbe Aromatiche e Officinali realizzata e tradotta in lingua inglese dagli alunni della Scuola Secondaria di 1° grado di San Ginesio e Sant’Angelo in Pontano.
Seguiranno visite guidate in lingua inglese a San Ginesio e Sant’Angelo in Pontano con le miniguide delle classi terze, escursioni naturalistiche, uscite didattiche, attività sportive, attività laboratoriali sull’uso delle erbe aromatiche e officinali con esperti.
Il progetto si concluderà presso la Scuola di Belica, in Croazia, che oltre ai macedoni e spagnoli, dal 23 al 28 maggio 2022, vedrà partecipi i nostri 9 alunni delle classi terze con la media più alta dei voti, accompagnati da tre insegnanti. I ragazzi interessati saranno Broccoletti Sara (3C), Calvà Elia (3A), Contigiani Emma (3B), Costantini Anna (3B), Martorelli Carlo (3C), Nahar Caterina (3A), Nardi Maddalena (3B), Pennesi Matteo (3B) e Polci Giovanni (3A).
“Sarà un’esperienza davvero significativa e indimenticabile – dichiara la Dirigente Arianna Simonetti - tutti saranno consapevoli del fatto che la propria scuola, il proprio paese, la propria regione, pur rappresentando solo un piccolo elemento del puzzle europeo, costituisce in realtà una parte importante d'Europa”.
Prosegue l’ottimo momento per la Vis Civitanova che sbanca il campo dell’Isera per 2-0 nello scontro salvezza e continua a scalare la china della classifica. Le rossoblu hanno fornito un’altra prova di carattere e qualità, riuscendo a cogliere il bottino pieno su un campo difficile. Tre punti pesanti che permettono alle “ragazze de citanò” di avvicinare il Bologna in sest’ultima piazza.
Partita condizionata dal campo, che si gioca su un terreno di gioco in erba reso pesante dalla pioggia. Avvio lento con le squadre che si studiano. Il primo tempo è equilibrato con occasioni da entrambi le parti ma che termina sullo 0-0.
Nella ripresa la Vis Civitanova parte subito forte: minuto 55, azione personale dalla fascia di Spinelli che mette una palla al centro dell’aria di rigore con il difensore centrale locale che devia di testa e spiazza il suo stesso portiere mettendo la palla in rete. Le rossoblu gestiscono il vantaggio, riuscendo ad arginare le folate offensive dell’Isera. La partita si chiude al 70’ con un tiro forte di De Luca deviato da Uzqueda che mette la palla dentro per il 2-0 che chiude la contesa.
“Una partita importante e di carattere pertanto faccio i complimenti alla squadra – commenta il DS rossoblù Michele Picozzi – E’ stata una vittoria fortemente voluta in un campo difficile, dove l’Isera ha dato tutto per metterci in difficoltà. Nel primo tempo abbiamo patito il campo pesante, e stretto a cui non siamo abituate, ma siamo state brave a controbattere alle loro offensive ed a colpire al momento giusto".
"La squadra è in serie positiva da quattro turni, con 9 gol fatti e 3 subiti: anche se la strada per salvarsi è ancora lunga ma queste ragazze hanno tutte le carte in regola per continuare a fare bene. Chiudo ringraziando la società per tutti gli sforzi che sta facendo - ha aggiunto il DS - questo è il giusto ringraziamento da parte delle ragazze, con questo atteggiamento e questa voglia”.
Una liberazione. Dopo sette ko consecutivi, infortuni e paure, la Virtus Civitanova ritrova il successo battendo nettamente a domicilio i Tigers Cesena e facendo così un passo probabilmente decisivo nella corsa ad evitare l’ultimo posto. Lo spettro della gara di andata, quando i biancoblu dilapidarono un vantaggio di 9 punti all’ultimo giro di lancette, i ragazzi di coach Schiavi lo hanno preso a calci con una prestazione tutta fosforo e difesa, trovando in un maestoso Musci (25 punti, 10/17 dal campo, 17 rimbalzi, 2 stoppate, 8 falli subiti, 40 di valutazione) il dominatore della gara.
Ma è stata tutta la squadra civitanovese, sempre priva del lungodegente Guerra, a girare a mille dal primo all’ultimo minuto. E infatti capitan Felicioni (lanciato in quintetto nel ruolo di playmaker) e compagni hanno preso il comando delle operazioni in avvio e non hanno più lasciato le redini del match fino alla sirena del 40’. Il 2-3 iniziale firmato da Anumba, infatti, è l’unico vantaggio cesenate della serata. Musci prende rapidamente possesso del pitturato, poi l’ingresso dalla panchina dell’acciaccato Costa mette il turbo alla Virtus, che sale rapidamente a +9 (15-6 sulla bomba di Riccio al 7’).
Civitanova dovrebbe soffrire la fisicità dei romagnoli, ma invece con abnegazione e attenzione controlla la lotta in area e concede pochissime occasioni ai cecchini bianconeri. Nonostante un Mascherpa deleterio, Cesena trova il suo miglior momento a inizio secondo quarto, quando impatta a quota 18 con la tripla di Bugatti, ma la Virtus c’è e con Musci che si rimette al lavoro torna a risalire fino al +6 di metà gara (36-30).
Il terzo quarto è nel segno della tensione, con tanti errori da ambo le parti. La Virtus tiene botta in difesa mascherando il passaggio a vuoto in attacco, poi quando Dessì pesca una preziosissima tripla dopo due liberi di Vallasciani il vantaggio sale per la prima volta in doppia cifra (45-35 al 26’). Ti aspetti una reazione cesenate nell’ultimo quarto e invece sono gli aquilotti a dare il colpo di grazia. Un appoggio al vetro di Rosettani su perfetto taglio backdoor dopo una tripla di Costa scaraventa i Tigers a -14 (59-45), anche se mancherebbe ancora una vita visto che il cronometro segna 8’ da giocare. Ma Cesena è sulle gambe e non riesce mai nemmeno a far salire un brivido lungo la schiena ai ragazzi di coach Schiavi, che amministrano senza patemi anche quando gli ospiti provano ad allungare la difesa a tutto campo.
Un successo di platino, che rinfranca classifica e morale: a due giornate dal termine della regular season, infatti, ora la Virtus è terzultima con due lunghezze di vantaggio sul tandem Montegranaro- Giulianova. Un tesoretto che dovrebbe bastare per un accesso ai playout che potrebbe diventare matematico già domenica prossima, con gli aquilotti che saranno di scena sul campo della Rennova Teramo.
Raid dei ladri in un’abitazione di Belforte del Chienti. Il colpo è stato messo a segno venerdì scorso, ma se n’è avuta notizia soltanto ieri. Stando a una prima ricostruzione, ignoti hanno agito in serata, intorno alle 20, quando in casa non c’era nessuno.
I malviventi hanno forzato una finestra al primo piano e sono entrati nell’abitazione di via San Giovanni. Rovistando ovunque sono riusciti a trovare 300 euro in contanti, un piccolo lingotto d’oro, degli orecchini di perle, orologi da taschino e dell’argenteria. Una volta arraffata la refurtiva i ladri si sono dati alla fuga, facendo perdere le loro tracce.
I proprietari di casa, rientrati intorno alle 23 nell’abitazione, hanno trovato tutte le stanze messe a soqquadro e hanno, quindi, capito di essere state vittime di un furto.
Allertati subito i Carabinieri, che si sono precipitati sul posto per svolgere un sopralluogo. Le indagini sono tuttora in corsa, il bottino ammonterebbe a circa 4000 mila euro. Importante sarà l’ausilio delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona.
I biancorossi bissano il successo in Gara 2 e conquistano l'accesso al prossimo turno chiudendo un confronto acceso. Parte forte la Med Store Tunit che si prende il vantaggio nei set controllando con esperienza e qualità, bene in difesa e anche in battuta Macerata.
Reazione di Montecchio Maggiore che, dopo un inizio combattuto prende il largo, si alza il muro e la squadra aumenta anche l'efficacia in attacco; pareggio immediato nei set per i padroni di casa.
La partita si accende, spettacolo e grande agonismo al PalaCollodi: le squadre si inseguono per tutto il terzo set e danno vita ad un finale acceso deciso soltanto ai vantaggi.
Quarto set tutto a tinte biancorosse, c'è solo la Med Store Tunit in campo e si prende la vittoria che vale l'accesso alla Semifinale: i biancorossi giocheranno contro la Sistemia Aci Castello domenica 1 maggio.
LA CRONACA – Non cambia coach Domizioli, per la Med Store Tunit in campo Giannotti, Lazzaretto e Margutti, al centro Pasquali e Sanfilippo, regia affidata a Longo, il libero è Gabbanelli. Anche coah Di Pietro conferma gli stessi dell'andata, Bellia, Baciocco e Marszalek, Frizzarin e Franchetti i centrali, Monopoli, Battocchio come libero.
Come in Gara 1 anche questa seconda sfida comincia a buoni ritmi da parte delle due squadre: va avanti Macerata che poi con un bel diagonale di Lazzaretto allunga 4-6. Montecchio Maggiore prova subito a pareggiare ma i biancorossi reggono la pressione avversaria e ancora con il numero 13 trovano il +3, stavolta grazie ad una combinazione al centro con Longo, 7-10.
Coach Di Pietro è costretto al time out sul 10-13 dopo l'ace di Giannotti che alza i giri, la Med Store Tunit prova ad allungare giocando bene anche in difesa: trova il 12-17 con il muro di Pasquali durante la buona serie in battuta di Scita, altro time out per Di Pietro.
Break Sol Lucernari che alza il muro e ferma Giannotti, poi accorcia ancora e sul 15-18 sono i biancorossi a rifugiarsi nel time out; Pasquali spezza il momento favorevole ai padroni di casa con una rapida combinazione con Longo. Ace di Margutti, 16-22, prova a chiuderla la Med Store Tunit che difende bene e contrattacca con qualità.
Montecchio Maggiore risponde con i cambi ma un nuovo ace, questo di Sanfilippo, vale il primo set per Macerata, 18-25. La gara riparte con un bellissimo scambio che esalta le difese delle due squadre, lo chiude Bellia giocando con il muro biancorosso.
Buon momento dei padroni di casa che allungano +3, ancora con Bellia che di forza supera la difesa ospite, 3-6. Ancora efficace in difesa la Sol Lucernari, Bellia risolve un nuovo lungo scambio quindi Baciocco trova l'ace del 13-9 che frena un buon momento dei biancorossi; mantiene il vantaggio Montecchio Maggiore ma perde Bellia che si fa male e lascia il posto a Pellicori, buon ingresso con il diagonale del 15-11.
Qualche errore di troppo per Macerata e i padroni di casa allungano 19-13, coach Domizioli richiama i suoi con il time out in vista di un finale di set in salita: gioca bene però la Sol Lucernari, non solo in difesa, combinazione al centro sempre temibile con Frizzarin che mette a terra il 21-14. Montecchio Maggiore controlla e si prende il secondo set, pareggiando i conti.
Le squadre giocano punto a punto ad inizio di terzo set: la Med Store Tunit si prende il +2 con Lazzaretto che buca al centro dopo una buona difesa, ma gli avversari rispondono subito con Pellicori entrato benissimo in partita, quindi muro di Frizzarin su Margutti, 6-6.
I biancorossi non riescono a ritrovare i ritmi del primo set ma con esperienza restano in partita, rispondendo colpo su colpo, 10-10. Fase calda della partita: si scuote Macerata, prima muro su Pellicori, poi pallonetto di Margutti, 12-14 e coach Di Pietro chiama il time out per frenare il buon momento biancorosso; risposta Sol Lucernari che ritrova subito la parità, muro out per Pellicori, 15-15.
Spettacolo al PalaCollodi, Macerata tiene in difesa e Giannotti si carica la squadra sulle spalle: l'opposto va a recuperare la palla quasi in tribuna quindi chiude l'attacco fulminando la difesa di casa, 17-19; finale tirato, si alza la pressione sulle squadre e anche il clima del palazzetto si scalda.
Spreca il vantaggio la Med Store Tunit e Montecchio Maggiore trova il 24-24: ai vantaggi non si fa più sorprendere Macerata che torna avanti. Non cambia il copione, si inseguono le squadre anche ad inizio di quarto set: i biancorossi fanno 5-5 con una bella combinazione al centro che premia Sanfilippo.
Colpiscono i centrali della Med Store Tunit, ancora Sanfilippo stavolta trova l'ace del +2, poi muro di Pasquali e sul 5-8 coach Di Pietro chiama il time out; la pausa non basta, momento di difficoltà per Montecchio Maggiore e sul 7-13 la squadra di casa torna a rifugiarsi nel time out per alleggerire la pressione di Macerata.
Controllano i biancorossi dopo aver accumulato un buon vantaggio che cresce col muro out di Lazzaretto, 10-17; vuole chiuderla la Med Store Tunit, bravo Margutti a mettere in difficoltà il muro di casa che manda fuori, 12-20, finale sul velluto per i ragazzi di coach Domizioli. C’è solo una squadra in campo ormai e Macerata chiude con un largo 15-25.
E’ stata inaugurata ufficialmente domenica pomeriggio la nuova sede dell’Azienda Agricola Angeletti, in contrada Santa Lucia 49, nel comune di Pollenza. Diverse le centinaia di persone presenti per una giornata all’insegna della buona cucina e dell’animazione.
Una azienda storica del territorio maceratese, presente da alcune centinaia di anni sulle colline pollentine. Allevatori di suini e pollame e produttori di salumi dal gusto genuino che hanno permesso alla famiglia Angeletti di raggiungere sempre più tavole dell’entroterra marchigiano.
Papà Enzo, insieme a moglie e figli, ha organizzato una festa in grande per l’inaugurazione della nuova struttura affacciata sullo splendido scenario dei Monti Sibillini. Nonostante il vento e una giornata tutt’altro che primaverile, il piazzale antistante l’Azienda Agricola Angeletti ha registrato il gran pienone di amici e cittadini pollentini.
Proprio la famiglia Angeletti è stata ospite della quarta puntata di “Storie di Cucina”, il format realizzato da Picchio News e dedicato al viaggio nella tradizione enogastronomica marchigiana. Una rinascita segnata dopo lo stop imposto dal terremoto, prima, e dal Covid, poi, in zone ricche di antichi sapori - dal ciauscolo al salame lardellato passando per il magrello, la lonza, il capocollo, il lonzino ma soprattutto la porchetta - misti alle bellezze paesaggistiche di un territorio, quello maceratese, che non smette mai di stupire.
La Cucine Lube Civitanova resta agganciata al treno della finale scudetto. Era un match da non sbagliare quello contro Trento alla BLM Group Arena, per pareggiare la serie di semifinale, impattando sul 2-2, e giocarsi tutto tra le mura dell'Eurosuole Forum. E i cucinieri non l'hanno sbagliato.
Attraverso una grande prestazione gli uomini di coach Gianlorenzo Blengini hanno ottenuto un successo vitale in quattro set per concedersi l'opportunità di difendere il titolo mercoledì prossimo, in quel di Civitanova Marche, per gara-5. L'appuntamento è fissato per le 20:30 del 27 marzo.
LE FORMAZIONI - Gianlorenzo Blengini è sempre senza Juantorena, e propone De Cecco al palleggio per l’opposto Zaytsev, al centro Simon e Anzani, laterali Yant e Lucarelli, libero Balaso.
Dall'altro lato del campo, Angelo Lorenzetti conferma la formazione schierata nelle prime tre partite della serie di Semifinale Scudetto, con Sbertoli al palleggio e il modulo a tre schiacciatori (Kaziyski, Lavia e Michieletto), Lisinac e l’ex biancorosso Podrascanin al centro, Zenger libero.
LA CRONACA - Primo set contrassegnato da un grande equilibrio. Per provare a spezzarlo sale in cattedra il gigante Simon che, con l'ace, consegna il break a Civitanova (12-10). È la scintilla che serviva: da qui in poi i cucinieri giocano da campioni d'Italia in carica quali sono trovando grandi colpi dai suoi schiacciatori, Yant e Lucarelli (25-19).
All'inizio del secondo parziale la coppia cubana Simon-Yant annichilisce la voglia di rimonta dell'Itas con una serie di fiondate che regalano il +3 immediato (1-4). Trento, però, non ci sta e con un parziale di 5-0 si rimette in carreggiata. Le due squadre procedono a strappi con continui sorpassi e contro-sorpassi sino ai vantaggi. Nel braccio di ferro la spuntano i padroni di casa. È uno a uno (27-29).
Nel terzo set Civitanova mostra subito una reazione d'orgoglio e si porta sul 3-0. Tra le fila trentine l'ultimo ad arrendersi è l'esperto Kaziyski, ma un ace di Anzani respinge gli assalti dei padroni di casa (16-19).
Decisive anche le mosse di Blengini. Zaytsev non gira, quindi decide di ricorrere alla panchina scegliendo Gabi Garcia e rafforzando la ricezione con Kovar per Yant. Proprio l'opposto, da poco naturalizzato americano, si rivelerà una delle chiavi del set con i suoi 5 punti. La Lube torna avanti (25-22).
Gabi Garcia e Kovar restano in campo anche nel quarto set, ripagando appieno la fiducia del loro allenatore. Il loro apporto si rivela fondamentale nella battaglia punto a punto contro Trento. È Lavia, con un errore di misura, a condannare i suoi a gara cinque. Civitanova compie l'impresa (22-25). A decidere chi andrà in finale sarà gara 5, che si terrà nella città costiera mercoledì prossimo.
Tabellino Cucine Lube Civitanova - Itas Trentino 3-1 (25-19, 27-29, 25-22, 25-22)
ITAS TRENTINO: Kaziyski 29, D’Heer ne, Michieletto 10, Sbertoli 2, Cavuto, Pinali, Albergati ne, Lavia 7, Zenger (L), Podrascanin 6, Lisinac 11, Sperotto ne, De Angelis (L) ne. All. Lorenzetti
CUCINE LUBE CIVITANOVA: Garcia Fernandez 9, Kovar 5, Sottile, Marchisio ne, Juantorena ne, Jeroncic (L) ne, Balaso (L), Lucarelli 14, Zaytsev 10, Diamantini, Simon 20, De Cecco 2, Anzani 9, Yant 10. All. Blengini
(Credit foto: Marco Trabalza)
"Come consiglieri comunali, insieme alla lista 'Tolentino Rinasce', chiediamo le dimissioni di Pezzanesi da Presidente del Cosmari, a fronte di quanto emerso in questi ultimi giorni".
Ad affermarlo, in una nota, sono Gianmario Mercorelli e Martina Cicconetti, nell'evidenziare come - dal loro punto di vista - sia stata "giustamente contestata la compatibilità fra il ruolo politico di Pezzanesi e quello di presidente del Cosmari, anche in virtù della contrapposizione con le norme del diritto societario".
"Anche l’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) ha dichiarato l’inconciliabilità dei due ruoli (leggi qui) - sottolineano Mercorelli e Cicconetti -. Pezzanesi dice che la legge parla chiaro… bene, ne prenda atto e si faccia da parte".
I due consiglieri del Movimento 5 Stelle fanno, poi, riferimento anche alla candidata sindaco del centrodestra: "Visto che la Luconi e i suoi sostenitori sono soliti andare avanti con continui attacchi personali, non possiamo non ricordare le vicende che hanno colpito Pezzanesi in questi ultimi anni, come il licenziamento illegittimo di una sua dipendente che è stato condannato a risarcire, e tutte le questioni legate al suo lavoro da assicuratore”.
"Ci auguriamo che nessuna lista a sostegno della candidata Luconi abbia intenzione di candidare colui che la stessa vicesindaca “vanta” come padre politico, magari come consigliere nel solito gioco esci dalla porta, rientri dalla finestra", rincarano la dose i pentastellati tolentinati.
"Ci preme sottolineare che, visto che la Luconi tiene sempre a ricordare all’elettorato come lei rappresenti la continuità con il passato, ciò non sia vero poiché questa è proprio la continuità di cui Tolentino non ha bisogno, ma solo di un’alternativa vera – e non camuffata – che si chiama Massimo D’Este. Altrimenti il futuro si presenta davvero grigio" concludono Cicconetti e Mercorelli.