Matelica ha celebrato oggi, venerdì 25 aprile 2025, l'80° anniversario della Liberazione d'Italia con una serie di eventi che hanno coinvolto tutta la cittadinanza in un'importante riflessione sulla memoria storica e sull'impegno civile.
La giornata è iniziata alle 9:30 con un convegno tenuto dal professor Igino Colonnelli, che si è svolto nella suggestiva Sala Boldrini di Palazzo Ottoni. Un’occasione di approfondimento che ha avuto il compito di ricordare il sacrificio di chi ha lottato per la libertà, ma anche di far riflettere sulle sfide attuali della nostra democrazia.
Subito dopo, alle 10:30, la città ha partecipato alla santa messa nella Cattedrale di Santa Maria, un momento di raccoglimento e preghiera in memoria di coloro che hanno sacrificato la propria vita per la libertà del nostro Paese.
A seguire, il corteo, accompagnato dal gruppo bandistico “Pacifico Veschi”, ha attraversato il centro cittadino, con la deposizione delle corone di alloro al monumento ai Caduti presso i giardini pubblici e alle lapidi dei Martiri della Resistenza presso Palazzo Ottoni. Tra i partecipanti, anche Tommaso Mentonelli, il giovane sindaco del consiglio comunale dei ragazzi, simbolo di un impegno civico che guarda al futuro.
Il momento culminante della cerimonia è stato il discorso del sindaco Denis Cingolani, che ha sottolineato il valore del 25 aprile non solo come data storica, ma come un impegno quotidiano per difendere i principi di libertà, giustizia e democrazia. "La memoria non è un esercizio del passato, ma un dovere del presente", ha affermato Cingolani, ricordando l'importanza di difendere la libertà contro ogni forma di revisionismo.
Il sindaco ha anche ringraziato tutti coloro che mantengono viva la memoria storica, come le scuole, le associazioni e gli studiosi, e ha voluto esprimere il suo apprezzamento al professor Colonnelli per il suo contributo al convegno e alla banda "Pacifico Veschi" per aver accompagnato musicalmente il momento solenne.
Nel pomeriggio, alle 15:00, Cingolani ha partecipato a una seconda celebrazione in memoria del Capitano Salvatore Valerio, un eroe della Resistenza che ha perso la vita nel 1944. Il monumento dedicato a Valerio si trova tra Gagliole, San Severino Marche e Matelica, e il sindaco ha ricordato il suo sacrificio, sottolineando l'importanza di questo gesto eroico per la nostra memoria collettiva.
"Non possiamo costruire il futuro se non abbiamo il coraggio di guardare al passato con rispetto e verità", ha dichiarato Cingolani, che ha ribadito l'importanza di unire le forze e i valori di tutte le comunità locali: "Matelica, Gagliole, San Severino Marche: qui non ci sono confini, ma un’unica storia, un unico valore, un unico debito di riconoscenza."
Un 25 aprile di grande significato per Matelica, che ha onorato il passato con il cuore e l’impegno di chi sa che la libertà va difesa ogni giorno, non solo celebrata.
Il comandante della polizia locale di Macerata Danilo Doria ha firmato un'ordinanza relativa alla regolamentazione temporanea della circolazione per Borgo Santa Croce.
Il provvedimento si è reso necessario a seguito del sopralluogo effettuato oggi dagli agenti della polizia Locale dopo la richiesta di intervento da parte di un cittadino per problemi di viabilità su un tratto di carreggiata di Borgo Santa Croce interessato da avvallamenti e fratture del fondo bituminoso. L'Apm è stata interessata per i relativi interventi.
Il provvedimento della Polizia locale prevede nel tratto di Borgo Santa Croce dal civico 155 al 159, da oggi e fino al termine dei lavori con orario 0-24, il divieto di transito e l'interruzione della circolazione stradale per tutte le categorie di veicoli e pedoni e il limite massimo di velocità in 30 km/h.
I carabinieri della stazione di Porto Recanati hanno denunciato un cittadino tunisino di 34 anni, residente a Loreto, con l’accusa di furto aggravato. Il soggetto, già noto alle forze dell'ordine, è stato individuato grazie ad un'accurata indagine che ha permesso di risolvere un caso di furto avvenuto nel pomeriggio del 19 aprile scorso.
Il malfattore aveva sottratto una e-bike di proprietà di un pensionato di Porto Recanati, che aveva lasciato momentaneamente il velocipede in sosta nei pressi di un supermercato. Le immagini delle telecamere di videosorveglianza, esaminate dai carabinieri, sono state fondamentali per identificare il ladro e ricostruire i dettagli del furto. La visione dei filmati ha infatti consentito agli investigatori di risalire al responsabile con certezza.
La bici, nascosta all’interno della pineta situata lungo il tratto sud del lungomare, è stata recuperata da un militare libero dal servizio che ha anche provveduto alla restituzione della due ruote al legittimo proprietario.
La pioggia battente non ha fermato le celebrazioni per l’80° anniversario della liberazione a Morrovalle, che però si sono spostate all’interno della chiesa di Sant’Agostino anziché nel tradizionale format che prevedeva un corteo da piazza Vittorio Emanuele al Monumento ai Caduti.
Dopo la messa in memoria dei caduti, la banda musicale Giuseppe Verdi si è schierata ai piedi dell’altare, mentre il sindaco Andrea Staffolani, affiancato dal primo cittadino del consiglio comunale dei ragazzi Lucia Cartechini, dalle autorità civili e militari, dai rappresentanti del consiglio comunale e delle associazioni cittadine, ha rivolto il suo discorso alla cittadinanza citando, in chiusura, la poesia di Primo Levi “Shemà”.
«Il 25 aprile 1945 nasceva una nuova Italia – ha sottolineato Staffolani – questa è e deve essere la festa di tutti gli italiani, una giornata da celebrare per rafforzare la nostra identità, la nostra cultura e lo spirito di unità. Il nostro operare, come quello dei nostri padri, deve continuare a incentrarsi nel rispetto dei valori della libertà e dell'uguaglianza, della democrazia e dell’indipendenza, principi fondamentali richiamati dalla nostra Costituzione. La guerra, questo lo possiamo appurare anche ai giorni nostri, produce solamente orrori. L’umanità, purtroppo, la conosce fin troppo bene. Eppure non riusciamo a imparare dal passato».
«Ricordo il nostro Santo Padre, Papa Francesco, che in diverse occasioni ha affermato che la guerra è sempre una sconfitta, un inganno, una distruzione della fraternità umana, un crimine contro l’umanità. Dobbiamo allora sforzarci di essere tutti quanti costruttori di pace. Costruire la pace, in ogni ambito e in ogni luogo, è un processo che richiede impegno, cambiamento di stile di vita e volontà di agire in modo non violento - ha aggiunto Staffolani .. È possibile costruire la pace nel quotidiano, partendo dalle proprie scelte e dai propri comportamenti. Come l’Italia è ripartita e ha trovato la forza di risorgere, così anche noi dobbiamo affrontare le difficoltà con coraggio e determinazione. Mi rivolgo, in particolare, ai giovani, affinché con l’energia e la grinta che vi appartengono, sappiate affrontare le sfide di oggi e guardare al futuro con ottimismo traendo dalla nostra storia gli stimoli giusti e il senso di responsabilità. Le donne e gli uomini della Resistenza, sono un esempio di resilienza e coraggio straordinari».
Spazio poi ai rappresentanti del consiglio comunale dei ragazzi, che hanno ricordato le figure di due martiri della Resistenza maceratese, Livio Cicalé e Giuseppe Biagiotti, che vennero fucilati nel campo di concentramento di Sforzacosta dopo aver tentato di catturare un gerarca fascista. In chiusura l’intervento del consigliere comunale di opposizione Francesco Sopranzi, che ha letto un messaggio a nome del gruppo Cura e Partecipazione.
«L’antifascismo non è una bandiera di questa o quella parte, ma un filo che ci lega – ha rimarcato Sopranzi – oggi non può esserci divisione, questa festa ci connette a quella storia, a chi ha dato la vita per la nostra libertà. Questa non è una cerimonia polverosa, ma una festa vita. Il messaggio più autentico, con parole nette e senza fronzoli, ce lo ricorda la lapide di piazza Garibaldi: “Nel secondo anniversario della liberazione di Morrovalle, ricordando i militari e i civili morti nella guerra 1940-1945, voluta dalla follia di un regime totalitario e tirannico, contro la volontà del popolo”. E la firma è “La cittadinanza”. Non un partito, non una fazione. La liberazione l’hanno voluta tutti, tutti insieme. Morrovalle allora ha scelto da che parte stare e quelle parole non sono ideologia, sono la nostra identità, la nostra radice».
"Musicultura è una bellissima esperienza per i giovani artisti, al di là dal risultato finale, la condivisione, la curiosità e l’aver voglia di lasciarsi influenzare da altri musicisti è fondamentale per crescere. Il consiglio che possiamo dare ai ragazzi è quello di fare musica insieme e di avere il coraggio di portare avanti le proprie idee e non mollare mai, senza pensare di dover piacere a tutti". Con queste parole Fabrizio Bosso e Julian Oliver Mazzariello hanno aperto il primo dei due concerti dei 16 finalisti di Musicultura 2025, in anteprima nazionale, a Recanati, in diretta su Rai Radio 1.
Fabrizio Bosso alla tromba e Julian Oliver Mazzariello al pianoforte hanno offerto al pubblico di Musicultura "Domenica è sempre domenica" di Gorni Kramer e proseguito con "Moon Blue" di Stevie Wonder e concluso lo straordinario viaggio musicale, in una miscela di tensioni e distensioni, improvvisazioni magnifiche, lirismo ed energia pura con "Rumba for Kampei" di Fabrizio Bosso.
Sul palcoscenico del Teatro Persiani si sono esibiti i primi otto finalisti di Musicultura con le loro canzoni: Abat-jour, Moonari, sonoalaska, ME, JULY, Simona Boo e Bimbi di Fumo, Kyoto, Elena Mil, Belly Button e il Coro Onda.
I finalisti sono stati presentati in conferenza stampa poche ore prima del concerto davanti al Teatro Persiani, nel Largo Piero Cesanelli, intitolato alla memoria dello storico direttore artistico di Musicultura.
“La presentazione a Recanati, in anteprima nazionale, dei finalisti di Musicultura 2025 direi che nasce sotto i migliori auspici: una città dotata del senso di accoglienza, due concerti con il teatro Persiani sold out, due dirette di Rai Radio 1, due dirette in videostreaming su Rainews.it, ospiti di riguardo come Fabrizio Bosso e Julian Oliver Mazzariello - ha detto Ezio Nannipieri, direttore artistico di Musicultura -. Ai giovani artisti finalisti auguro di non perdere mai la fiamma che li accende, con le loro canzoni e con le loro performance, ne sono certo, sono pronti a toccare la curiosità e i sentimenti del grande pubblico, come è successo a noi che li abbiamo individuati tra quasi 1200 proposte".
Musicultura, lo ricordiamo nasce nel 1990 proprio a Recanati grazie a Piero Cesanelli che formò il primo Comitato Artistico di Garanzia del Festival con Fabrizio De André e Giorgio Caproni.
Per il quinto anno consecutivo Banca Macerata è Main Partner del Festival. I 16 finalisti di Musicultura sono il frutto di una lunga selezione, iniziata nel novembre scorso con il vaglio delle 2.352 canzoni presentate dai 1.176 artisti iscritti al concorso e dell’ascolto dal vivo dei 60 artisti convocati alle Audizioni live di Macerata, in dieci giorni di spettacoli consecutivi, seguiti da oltre 2 milioni di visualizzazioni sui social e da un pubblico a Teatro di 4 mila persone.
I concerti live di Recanati verranno seguiti anche da un gruppo di detenuti della Casa di reclusione di Barcaglione di Ancona, coinvolti nella giuria speciale di Musicultura con un progetto di percorsi formativi e il Premio "La casa in riva al mare".
Un incidente si è verificato nella tarda mattinata di oggi lungo la superstrada: due feriti sono stati trasportati al pronto soccorso dell'ospedale di Macerata. Il sinistro è avvenuto poco prima delle 13 in direzione mare, poco dopo lo svincolo di Piediripa, durante un violento acquazzone che stava interessando la zona.
Secondo le prime informazioni, una vettura con a bordo tre persone - per ragioni ancora da chiarire - è andata a collidere con il guardrail. L'impatto ha causato il ferimento di due degli occupanti del veicolo, che sono stati immediatamente soccorsi e trasferiti in ospedale. Fortunatamente, secondo quanto si apprende, non sarebbero in pericolo di vita.
Sul luogo dell’incidente sono intervenuti i vigili del fuoco, che hanno provveduto a mettere in sicurezza l'area, le ambulanze del 118, e la polizia stradale, che ha effettuato i rilievi per determinare le cause precise dell’incidente. A causa del sinistro si sono registrate lunghe code nel tratto interessato.
(Foto di repertorio)
Intorno alle ore 8:50 di questa mattina, un’esplosione si è verificata all’interno di un’abitazione situata in contrada Santa Maria del Soccorso, nel comune di Monterubbiano. L’evento, causato presumibilmente dallo scoppio di una bombola di gas a seguito di una fuga, ha provocato il crollo parziale del tetto dell’edificio e l’innesco di un incendio che ha richiesto un tempestivo intervento dei vigili del fuoco.
Una donna è rimasta ferita nell’esplosione e ha ricevuto immediata assistenza da parte del personale sanitario del 118 e della Croce Arcobaleno di Petritoli. Le sue condizioni, secondo quanto riferito, non sarebbero gravi.
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento di Fermo con quattro mezzi, tra cui autoscala e autobotte, che hanno provveduto allo spegnimento delle fiamme e alla messa in sicurezza dell’area.
Presenti anche i carabinieri di Monterubbiano e della Radiomobile, che hanno avviato i rilievi tecnici per accertare l’esatta dinamica dell’accaduto. L’abitazione ha riportato danni strutturali rilevanti e sarà oggetto di ulteriori verifiche per valutarne l’agibilità.
Si è svolta questa mattina la cerimonia ufficiale per onorare la ricorrenza del 25 Aprile, organizzata dall’amministrazione comunale di Civitanova Marche in collaborazione con l’Anpi e le associazioni combattentistiche e d’arma.
Le celebrazioni si sono aperte, come tradizione, sotto Palazzo Sforza con la deposizione di una corona d’alloro presso la lapide in memoria dei caduti alla presenza delle massime autorità civili e militari e della Banda cittadina.
Il corteo ha poi reso omaggio ai caduti di tutte le guerre a Civitanova Alta, in viale della Rimembranza e al monumento in piazzale Italia. Ampia partecipazione da parte dei cittadini ai giardini di Piazza Gramsci, dove il sindaco Fabrizio Ciarapica e il presidente Anpi Francesco Peroni hanno espresso le loro riflessioni sul significato della Liberazione alla luce delle vicende attuali.
"Il 25 Aprile è il giorno in cui il nostro Paese è uscito dal buio del fascismo e dell’occupazione nazista grazie al sacrificio di tanti uomi e donne. Ma permettetemi in questa circostanza di ricordare Papa Francesco - ha detto il sindaco Ciarapica nel ricordare il significato della Liberazione come momento fondativo - un uomo che ha incarnato i valori profondi della Resistenza, della pace, il rispetto per la dignità di ogni essere umano, la difesa dei più deboli".
"Papa Francesco è stato e resterà un punto di riferimento morale e spirituale per il popolo intero, le sue parole contro la guerra ci hanno toccato il cuore - ha aggiunto Ciarapica -. Dobbiamo anche ricordare che la memoria non è un omaggio rituale, ma un impegno che ci chiede di fare i conti con il nostro tempo e le sfide che abbiamo davanti. Abbiamo il dovere di difendere ogni giorno la libertà, la democrazia, la pace. Non possiamo permettere che l’odio torni a trovare spazio nelle parole e anche nella politica. La memoria del 25 Aprile ci insegna che il futuro si costruisce solo se abbiamo il coraggio di non dimenticare. Il 25 aprile ci chiede non solo di dire grazie a chi ci ha donato la libertà, ma anche di impegnarci ogni giorno a mantenerla e quindi un invito ai giovani di lottare per il futuro".
Il presidente Anpi Francesco Peroni, ringraziando il sindaco per le parole pronunciate ha sottolineato: "Nel 1945 gli Italiani furono liberi e liberati dal fascismo e da Hitler, dalla seconda guerra mondiale e dall’inaudito carico di tragedie e distruzione che la dittatura fascista aveva prodotto. Da quelle macerie, con la lotta di liberazione gli Italiani hanno ricostruito e fatto risorgere un paese libero e democratico ed economicamente potente e raggiunto grandi conquiste sociali. Tutti noi siamo cresciuti in un clima di pace e prosperità, ma 80 anni dopo, purtroppo, ripiombiamo in un tempo in cui assistiamo a fenomeni di razzismo e intolleranza e attacco a valori democratici con le guerre".
"Invasioni, esodi di massa di persone, il popolo ucraino nel terrore, come non disperarsi per l’ennesima tragedia che vive il popolo palestinese! La nostra Europa, nata dal manifesto di Ventotene, sembra perdere qualsiasi valore quando i potenti che la governano pensano al riarmo. Diciamolo chiaramente con tutte le nostre forze: siamo in prima fila per un’Italia e un’Europa di pace e eguaglianza, solidarietà lavoro e dignità della persona", ha concluso Peroni.
Al termine, le celebrazioni si sono spostate nella sala del Consiglio comunale dove il presidente Troiani ha letto il suo intervento sui fatti storici, concludendo così: "Il 25 Aprile 1945 ha segnato una data importante per tutta la nazione, il popolo italiano ha scelto la libertà e la democrazia, ecco perché tale data deve rappresentare la festa di tutti quegli italiani che credono in questi valori, la festa di tutti gli schieramenti politici che hanno accettato di confrontarsi con libere elezioni in uno stato democratico. Dobbiamo chiederci se stiamo davvero onorando il sacrificio di chi ha combattuto oppure se stiamo utilizzando la loro memoria per alimentare rancori e divisioni".
"La vera sfida è costruire un Italia in cui il 25 Aprile sia la festa di tutti, un’Italia che non rinneghi la sua storia, ma che abbia il coraggio di guardarla in faccia, con tutte le sue luci e le sue ombre - ha proseguito Troiani -. Ecco perché noi crediamo che il 25 Aprile sia la ricorrenza che non deve continuare a dividere gli Italiani, ma li deve unire, la festa di una vera pacificazione nazionale”.
La parola poi è passata al professor Piccioni (professore associato di Storia contemporanea Dipartimento di Studi Umanistici Università di Macerata). "A ottant’anni di distanza dagli eventi che la data simbolo del 25 aprile 1945 ingloba e riassume, la via più adeguata per comprenderne il significato (e capire anche il perché nel corso degli anni la memoria di tali avvenimenti abbia suscitato momenti di divisività non trascurabili) sembra essere il ricorso alla storia - ha detto Riccardo Piccioni -. A partire dalla ricostruzione delle dinamiche in atto fra la fine del 1943 e la Liberazione (dinamiche che lo storico deve analizzare senza tralasciare alcuno degli attori in campo), e dall’intreccio fra le tre dimensioni della guerra di liberazione, della guerra civile e della lotta sociale che si sovrapposero così fittamente da produrre un enorme potenziale conflittuale, che fu all’origine della nascita delle istituzioni repubblicane. Solo il rifiuto delle ricostruzioni unilaterali 'di parte' può offrire l’occasione per una valutazione scientifica ed equilibrata degli accadimenti che portarono alla sconfitta del Fascismo, alla liberazione del paese dalla feroce occupazione nazista e all’avvio nella penisola di una Repubblica certo fragile, ma che ha garantito per decenni a tutti gli italiani un habitat libero e democratico nel quale politicamente confrontarsi".
Una città vestita a festa e unita nel ricordo. In occasione dell’80° Anniversario della Liberazione nazionale dal nazifascismo, Tolentino ha ospitato le celebrazioni provinciali della Festa della Liberazione, accogliendo una grande partecipazione di cittadini, autorità civili e militari, rappresentanti istituzionali, associazioni combattentistiche e d’arma, sindacati e scuole del territorio.
Una cornice solenne e partecipata, quella che ha visto la città, insignita di due Medaglie d’Argento al Valor Civile e Militare, rendere omaggio alla data simbolo della rinascita democratica dell’Italia. L’iniziativa, promossa dal Comitato Provinciale A.N.P.I. e dalla sezione locale, ha rinnovato il significato profondo del 25 aprile: la fine della guerra, la liberazione dagli eserciti nazifascisti, il riscatto della libertà e della democrazia.
Ad aprire la cerimonia, l’esecuzione dell’Inno nazionale e del Silenzio in memoria dei caduti di tutte le guerre, a cura del Corpo bandistico “N. Simonetti” dell’Associazione musicale “N. Gabrielli – Città di Tolentino”. Un momento toccante e carico di emozione, che ha dato il via agli interventi istituzionali.
Dopo i saluti del sindaco Mauro Sclavi e del presidente della Provincia Sandro Parcaroli, sono intervenuti il prefetto Isabella Fusiello, il rappresentante dei Sindacati Confederali Daniele Principi, il Presidente dell’Istituto Storico di Macerata Juri Meda e il presidente del Comitato Provinciale ANPI Francesco Rocchetti. Ognuno ha sottolineato l’importanza della memoria storica e del rinnovato impegno a difesa dei valori fondanti della Repubblica.
La giornata si è conclusa con l’esecuzione del brano "Bella ciao", inno della Resistenza e simbolo universale della lotta per la libertà, che ha emozionato e unito i presenti in un canto collettivo di memoria e speranza.
Come da tradizione, il sindaco Sclavi, affiancato dal prefetto Fusiello, dai Presidenti dell’ANPI Francesco Rocchetti e Lanfranco Minnozzi, dai rappresentanti del Consiglio comunale dei Ragazzi, da numerose autorità e cittadini, ha deposto una corona d’alloro sul graffito in Corso Garibaldi dedicato ai Martiri di Montalto, rinnovando il tributo della città ai caduti per la libertà.
Una cerimonia che ha saputo unire solennità, memoria e partecipazione, nel segno della continuità tra passato e presente, per riaffermare – ancora una volta – che la libertà è un bene prezioso da difendere ogni giorno.
In occasione dell’anniversario della miracolosa lacrimazione della statua della Madonna, avvenuta per la prima volta il 22 aprile 1519, domenica 27 aprile si rinnova l’appuntamento con il tradizionale pellegrinaggio a piedi al santuario di Santa Maria del Glorioso, uno dei luoghi di culto più cari ai fedeli di San Severino Marche.
Il programma prevede il ritrovo alle ore 8 presso il piazzale del Duomo. Da lì i partecipanti si incammineranno lungo via Nazario Sauro, via Giuseppe Garibaldi, piazza del Popolo, via Bartolomeo Eustachio, via Settempedana, strada Septempedana e infine via del Glorioso, fino a raggiungere il santuario. L’arrivo è previsto per le ore 9, in tempo per la celebrazione della Santa Messa. Alla cerimonia prenderanno parte anche le confraternite locali che sfileranno in abiti tradizionali. Il pellegrinaggio si terrà anche in caso di maltempo.
Il santuario del Glorioso custodisce la memoria di eventi prodigiosi che si ripeterono nel tempo, come ricordato dallo storico Raoul Paciaroni nella sua pubblicazione “Gli ex voto del santuario di S. Maria del Glorioso”. Qui, il 22 aprile 1519, durante il Venerdì Santo, moltissimi fedeli furono testimoni della lacrimazione della statua della Madonna Addolorata, evento che si ripeté anche nel 1701 e nel 1702.
L’edificio sacro, oggi in parte inagibile a causa del terremoto, fu progettato nel XVI secolo dall’architetto Rocco da Vicenza e costruito grazie alle offerte dei fedeli e al contributo del Comune. Monumentale nella sua architettura rinascimentale, il santuario è da sempre meta di pellegrinaggi e luogo di profonda devozione, simbolo della fede e della memoria collettiva della comunità settempedana.
Un appuntamento di fede, storia e tradizione che ogni anno richiama numerosi fedeli, uniti nel ricordo di un evento miracoloso e nel desiderio di mantenere viva una delle più sentite espressioni della spiritualità locale.
Un giovane operaio è rimasto gravemente ferito intorno alle 10 di questa mattina a Jesi mentre operava con un trattore su un terreno agricolo in via Piandelmedico, per conto dell'azienda agricola Trionfi Honorati che gestisce il terreno conto terzi e che lo ha assunto circa un mese fa.
Il ragazzo, un 19enne di Filottrano, è stato travolto da un palo della Telecom. Il tutto sotto gli occhi di un testimone. L'uomo ha riferito che il veicolo non avrebbe urtato il palo in legno, e che questo gli è crollato in testa poco dopo il passaggio del mezzo cingolato sul quale stava operando.
Immediati i soccorsi: sul luogo gli operatori del 118, la Croce Rossa di Jesi, e i vigili del fuoco che hanno stabilizzato e intubato il ragazzo che, gravissimo, giaceva accasciato sopra il volante.
Il ragazzo è stato elitrasportato in codice rosso presso l'ospedale regionale di Torrette ad Ancona. Sul luogo sono in corso i rilievi degli ispettori del lavoro e polizia locale; da chiarire se il palo sia caduto da solo, o se il veicolo ne abbia agganciato un tirante di sostegno, trascinandoselo dietro.
Alla vista, il legno del palo appare completamente ammalorato alla base; sul mezzo, l'arco di protezione non sembra essere stato sfiorato dal traliccio, e probabilmente avrebbe protetto il ragazzo se il palo fosse caduto sopra di esso. Il mezzo agricolo e la zona dell'incidente sono stati sequestrati.
La porzione di strada vicino al luogo dell'incidente è stata chiusa in mattinata per permettere i soccorsi, quindi è stata riaperta al traffico a senso unico alternato per consentire agli operatori di continuare gli accertamenti.
Tra le prime cose da fare se se ne deve installare uno in casa, nel condominio o in negozio o in ufficio c’è contattare una ditta e chiedere un preventivo per l’ascensore: serve a farsi un’idea della spesa da sostenere, ma anche dei tempi e degli interventi necessari per la realizzazione dell’impianto. Come sempre quando si tratta di lavori in casa il consiglio è, se possibile, di chiedere più preventivi diversi a ditte differenti in modo da farsi un’idea più completa delle soluzioni disponibili e dei relativi costi. La parte più difficile in questo caso potrebbe essere confrontare i vari preventivi per ascensori ricevuti alla ricerca di quello migliore e non solo più conveniente in termini economici: ecco qualche consiglio utile per districarsi tra le varie cifre e voci.
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Molto popolari quando si tratta di scegliere fornitori domestici come quelli di gas ed energia per esempio, i comparatori online possono essere uno strumento utile anche nel momento della scelta della ditta di ascensori: questi siti permettono, infatti, di impostare prima una serie di criteri per la selezione dei professionisti e di confrontare in un secondo momento le soluzioni offerte dalle singole ditte o tecnici. Se stai cercando professionisti esperti nella manutenzione, installazione e riparazione di ascensori e montacarichi, Ascensoristi.com è il punto di riferimento ideale: ti offre la rete dei tecnici qualificati più rapidi, sicuri e certificati per il corretto funzionamento del tuo impianto elevatore.
Come confrontare preventivi per ascensori diversi e a cosa fare attenzione
A preventivi in mano, leggere e confrontare le singole voci è il modo migliore per rendersi conto di quale conviene di più: non tutte le ditte di ascensori, infatti, offrono gli stessi servizi soprattutto nella fase post-vendita.
Il prezzo indicato nel preventivo dell’ascensore o del montacarichi potrebbe includere la sola installazione e non anche il collaudo necessario prima di metterli in funzione. A un totale più alto richiesto in fase di preventivo potrebbero corrispondere condizioni migliori per quanto riguarda la garanzia dell’ascensore o del montacarichi (che in genere dura un anno). Ci sono ditte che comprendono nel preventivo dell’ascensore anche il costo dei lavori di muratura, adeguamento degli impianti elettrici, eccetera necessari per l’installazione. Altri ascensoristi prevedono – e la formula è sempre più comune – un costo extra che copre l’intervento 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 in caso di malfunzionamento o emergenze e/o la manutenzione periodica prevista per legge.
Scendere nel dettaglio di ogni singola voce del preventivo dell’ascensore, capire cosa copre e confrontarla con altre voci simili di preventivi di altre aziende è l’unico modo insomma per capire cosa si sta pagando e quanto.
Naturalmente perché sia possibile confrontare i preventivi degli ascensori in modo così dettagliato è indispensabile trasparenza da parte delle varie ditte nel compilarli, che è di per sé indice di affidabilità e professionalità degli esperti ascensoristi a cui ci si è rivolti. Da clienti è altrettanto importante riuscire a fornire alla ditta a cui si richiede il preventivo per l’ascensore informazioni dettagliate e precise su numero di piani, metrature delle cabine, numero di condomini se l’ascensore è condominiale, eccetera sulla base di cui formularlo.
La pioggia battente ha interrotto, ma solo sul finire della cerimonia, le celebrazioni ufficiali per l’80esimo anniversario della Liberazione dal Nazifascismo organizzate dal Comune di San Severino Marche, Medaglia d’Oro al Merito Civile per la partecipazione alla lotta partigiana, e dalla sezione “Cap. Salvatore Valerio” dell’Anpi, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia.
Un 25 aprile sobrio quello che ha visto muovere il corteo, con in testa il Gonfalone medagliato e le autorità, le associazioni combattentistiche e d’arma e quelle di volontariato insieme ad una rappresentanza delle scolaresche cittadine. Davanti al Monumento alla Resistenza di viale Mazzini il corpo filarmonico bandistico “Francesco Adriani”, diretto dal maestro Vanni Belfiore, ha eseguito il Canto degli Italiani. Qui la presidente dell’Anpi settempedana, Donella Bellabarba, ha ricordato il sacrificio di tanti uomini, e tante donne, nella lotta di Resistenza che ha donato al nostro Paese la libertà.
Subito dopo aver portato il saluto dell’Amministrazione comunale, con il sindaco impegnato nelle celebrazioni provinciali che quest’anno sono state ospitate a Tolentino, la vicesindaca e assessora alla Cultura della città di San Severino Marche, Vanna Bianconi, ha chiesto un minuto di silenzio e raccoglimento in memoria di Papa Francesco, sottolineando il suo impegno per la pace e gli emarginati. Poi il focus del suo intervento si è spostato sui giovani e sui giovanissimi presenti insieme a una rappresentanza del Consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze, protagonisti con il baby sindaco di un “importante esercizio democratico”.
È a loro, e a tutti i presenti, che Bianconi ha posto una domanda chiave: “Quale futuro desideriamo? Quale antifascismo vogliamo vivere?” E di seguito la risposta: “Un futuro di resistenza alla violenza ovunque essa si manifesti, un futuro di democrazia e di ascolto che è antidoto alla violenza che opprime, un futuro non di individui ma di comunità. Essere antifascisti oggi – è la strada che ha indicato la vicesindaca ai giovani – è coltivare il desiderio di lottare per questo futuro. E questo futuro ci chiede passione. Ci chiede generosità. Ci chiede di educarci a vedere il bene dove c’è”. Infine l’appello a non voltarsi dall’altra parte a riconoscersi e unirsi nei valori sanciti dalla Costituzione, nata proprio da quel 25 aprile 1945, e figlia della Resistenza.
Annullate, causa minaccia di maltempo, le iniziative del pomeriggio con la tradizionale “Marcia sui Sentieri della Memoria”, passeggiata a piedi fino al monumento al Capitano Salvatore Valerio, in località Monte Argentaro – Valdiola, dove verrà comunque deposta una corona d’alloro.
Anche uno dei cinque castelli di Caldarola sarà protagonista dell’iniziativa nazionale Primavera nei borghi, organizzata da Archeoclub d’Italia. Grazie alla sede Marca di Camerino, presieduta da Fiorella Paino, per la manifestazione in programma in tutto lo Stivale domenica 27 aprile, sarà coinvolto anche il borgo di Pievefavera di Caldarola.
Al mattino dalle 10 alle 12.30, e al pomeriggio dalle 15.30 alle 18, sarà possibile partecipare alle visite guidate nel borgo medievale, nell’area archeologica e nell’Antiquarium, da poco inaugurati dopo i lavori di riallestimento. Sono infatti stati eseguiti i lavori di ristrutturazione nel piccolo museo che ha riaperto le sue porte ai visitatori, offrendo di nuovo la possibilità di ammirare la sua collezione archeologica, frutto dei ritrovamenti casuali restituiti dal territorio, grazie anche al senso civico di tanti cittadini, e dallo scavo della Soprintendenza che ha interessato la villa romana rinvenuta nell’area adiacente all’Antiquarium. Sarà dunque possibile vivere un'esperienza completa, integrando la visita agli scavi con l'esposizione museale e il gioiello del piccolo borgo. L’obiettivo della manifestazione è quello di conoscere la bellezza del territorio e promuoverne la ricchezza ambientale e architettonica anche attraverso l’arte: è per questo che alle 17 è in programma anche una lettura a più voci sulla Marchesa Margherita Sparapani Gentili Roccapadule a Pievefavera.
Una performance che riguarderà la nobildonna nata a Camerino nel 1735, viaggiatrice e appassionata di letteratura e scienze naturali. «Siamo grati alla sede di Camerino dell’Archeoclub e alla sua presidente - dice il sindaco di Caldarola Giuseppe Fabbroni - per aver scelto Pievefavera in occasione della giornata nazionale Primavera dei borghi. Una vetrina importante per l’area archeologica e l’Antiquarium da poco riaperti ai visitatori. Questa iniziativa è anche l’esempio di come si debba fare squadra tra territori, valorizzando non solo le bellezze del proprio Comune, ma anche quelle dei centri vicini». L’evento è patrocinato dal Comune di Caldarola e vedrà anche la sinergia dell’Associazione Olio Coroncina che preparerà la degustazione dell’olio evo Coroncina, tipico di questa zona.
Alle tre di questa mattina, i Vigili del Fuoco di Ascoli Piceno sono intervenuti con tempestività sulla strada statale Salaria, al chilometro 173, in località Mozzano, a seguito di un incidente stradale che ha coinvolto due autovetture.
Dei tre occupanti coinvolti, uno è rimasto intrappolato all’interno del veicolo ed è stato estratto grazie all’intervento degli operatori VF, per poi essere affidato alle cure del personale sanitario giunto sul posto.
Conclusa la fase di soccorso, i Vigili del Fuoco hanno provveduto alla messa in sicurezza dell’area interessata dall'incidente, per evitare ulteriori pericoli alla circolazione.
Presenti anche i Carabinieri, che hanno effettuato i rilievi di rito per ricostruire l’esatta dinamica dello scontro.
Giovedì 24 Aprile si è svolto a Recanati l’incontro dal titolo Ambiente e Rifiuti: Verso La Strategia Rifiuti Zero con le classi prima e seconda dell’Istituto Comprensivo Badaloni - primaria Carlo Urbani, a Recanati, organizzato da Marche Rifiuti Zero insieme a due volontari dell’Associazione Il Borgo di Montecosaro, Chiara e David.
Con le due classi siamo partiti da Wall-e, il film della Pixar del 2008, che racconta di un futuro apocalittico in cui il nostro pianeta diventa inabitabile a causa della sovrapproduzione di rifiuti. Come i bambini hanno subito notato, quel futuro è sfortunatamente plausibile e la cosa che li ha fatti subito riflettere è stato che quel pianeta era vuoto e Wall-e si sentiva fondamentalmente molto solo. L’associazione tra solitudine e rifiuti li ha prontamente ispirati: per un mondo più pulito bisogna agire insieme!
Abbiamo poi visto alcune azioni che possiamo mettere in pratica prendendo da esempio il piccolo robottino. Wall-e ha due superpoteri, definiti così anche dai bambini: il primo è quello di saper come smaltire i rifiuti, che nel cartone il robottino compatta e mette da parte, mentre noi possiamo fare la raccolta differenziata per fare in modo che vengano poi riciclati; il secondo invece è saper riconoscere cosa è un rifiuto e cosa no. Wall-e, infatti, colleziona tutti gli oggetti che possono tornargli utili, come un pezzo di ricambio, una lampadina o una scarpa che diventa un vaso. Anche noi dobbiamo specializzarci nel saper distinguere cosa può avere una seconda vita e cosa no. I bambini, però, sono già più bravi degli adulti: Giulia ci racconta che regala i i suoi vestiti alla sorella più piccola; Irene si diverte a trasformare vecchi cartoni in lavoretti con cui decora la sua camera; Riccardo aveva donato tutti i giochi di quando era più piccolo alla Caritas, che ha provveduto a regalarli ad altri bambini che potevano averne bisogno.
Tra quiz e giochi, Chiara e David hanno parlato ai ragazzi della Strategia Rifiuti Zero, attraverso le Tre R dell’economia circolare: Riduci, Riusa, Ricicla. Dopo aver appurato che i rifiuti in natura non esistono e sono prodotti solo dall’uomo, abbiamo cercato soluzioni e azioni adatte ai bambini e soprattutto alle scuole. Gli alunni hanno raccontato ai volontari dell’associazione Il Borgo che la loro è una scuola plastic-free e ognuno di loro ha la sua personale e colorata borraccia, mentre le maestre hanno ognuna una tazza in ceramica per il caffè. Al momento della ricreazione hanno anche fatto vedere loro che da casa si portavano la merenda preparata dai genitori: su suggerimento delle maestre, i genitori si sono organizzati per preparare merende salutari e, anche queste, non imballate.
Nella seconda parte dell’incontro abbiamo invece lavorato con la fantasia. Partendo dal fumetto Le Avventure di Superborghetto per Salvare l’Ambiente, scritto proprio dagli stessi volontari de Il Borgo, ogni bambino ha immaginato un Supereroe dell’Ambiente che potesse aiutare il mondo a diventare un posto a Rifiuti Zero. Ognuno di loro si è sbizzarrito a raccontare la storia e il potere del proprio eroe. Hanno immaginato GatMiao, un gatto in grado di far scomparire i rifiuti miagolando, una fata in grado di trasformare la plastica in fiori, Ninja abilissimi a raccogliere i rifiuti, poi ancora una Superfarfalla in grado di attirare sulle sue ali tutte le cartacce che sono a terra ed infine Polvere-man, un supereroe che polverizza i rifiuti in una sostanza che aiuta a far crescere gli alberi da frutto e tanto altro.
La mattinata si è conclusa tra abbracci e tanta speranza verso un mondo più pulito da costruire insieme. La cosa che ha colpito di più i volontari è stata vedere tanti bambini entusiasti di prendersi cura dall’ambiente, accompagnati da maestre consapevoli e da una scuola impegnata, che li aiuta a conoscere il mondo per quello che è, grazie anche ad iniziative come queste. Alla fine, come ci insegna anche il finale di Wall-e, l’unico modo per amare il pianeta è quello di amare prima noi stessi e il nostro prossimo, che sia un compagno di scuola, un fratello o un genitore. Così che il cambiamento non arrivi solo grazie a delle rigide regole ma sia possibile a partire dall’Amore che proviamo per ogni essere vivente.
Impresa storica al PalaBarton: la Lube rimonta da 0-2 nella serie e stacca anche il pass per la Champions 2026. Bottolo show con 7 ace e MVP del match.
Dal mal di trasferta della Regular Season alla straordinaria rimonta nei Play Off: la Cucine Lube Civitanova compie una vera e propria impresa in Gara 5 della Semifinale Scudetto, superando al PalaBarton Energy i padroni di casa della Sir Susa Vim Perugia per 1-3 (29-27, 19-25, 17-25, 22-25). Una vittoria che vale doppio: accesso alla Finale per il titolo e qualificazione matematica alla CEV Champions League 2026.
È la decima Finale Scudetto nella storia del club marchigiano, un traguardo che fotografa al meglio la crescita mentale e tecnica della squadra guidata da Giampaolo Medei. Dopo essere finita sotto 0-2 nella serie, la Lube ha ribaltato tutto con tre successi consecutivi, due dei quali arrivati in casa dell’imbattuta Perugia. Ora il sogno tricolore si deciderà contro l’Itas Trentino, vincente per 3-0 nella serie contro Piacenza. La Finale, al meglio delle cinque gare, inizierà domenica 27 aprile (ore 18) alla ilT quotidiano Arena.
A fare la differenza sono stati i 17 ace dei cucinieri, con un devastante Bottolo (7 ace e 16 punti totali, MVP del match) affiancato da un altrettanto ispirato Nikolov (16 punti) e da Lagumdzija (top scorer con 18). Per Perugia in evidenza Ben Tara (15 punti), Ishikawa (13) e Solé (10).
Il racconto del match
Primo set thriller:Civitanova parte forte grazie agli ace di Lagumdzija e Nikolov (3-5) e all’ingresso positivo di Poriya. I marchigiani volano sul 17-21, ma l’innesto di Plotnytskyi cambia l’inerzia del parziale. Due ace di Ben Tara regalano il sorpasso (24-23), e alla sesta palla set è Semeniuk a chiudere (29-27).
Lube dominante nel secondo:La reazione ospite non si fa attendere. Bottolo guida la fuga con due ace e 5 punti nel parziale. Perugia cede anche sotto i propri errori (13-21), e Nikolov sigilla il set sul 19-25.
Assolo biancorosso nel terzo:Civitanova mette in campo tutto il suo arsenale: 5 ace nel set, Lagumdzija al 73% in attacco e Nikolov implacabile dai nove metri. La Sir regge finché può, poi si arrende sul 17-25.
Cuore Lube nel quarto:Perugia parte meglio (8-5), ma la Lube risponde con grinta e qualità. Bottolo suona la carica con due ace, Gargiulo è letale al centro e Poriya mette a terra palloni pesanti. Il break decisivo arriva sul 20-18: Nikolov e Bottolo firmano il contro-sorpasso, il muro di Civitanova fa il resto. Sul servizio out di Perugia, esplode la festa biancorossa (22-25). Ora la Lube sogna in grande
Tabellino
Sir Susa Vim Perugia - Cucine Lube Civitanova 1-3 (29-27, 19-25, 17-25, 22-25)
Sir Susa Vim Perugia:Giannelli 2, Plotnytskyi 3, Solé 10, Ben Tara 15, Semeniuk 7, Loser 7, Piccinelli (L) ne, Zoppellari, Herrera, Colaci (L), Ishikawa 13, Candellaro ne, Cianciotta, Usowicz ne.All. Lorenzetti.
Cucine Lube Civitanova:Boninfante 1, Bottolo 16, Gargiulo 11, Lagumdzija 18, Nikolov 16, Chinenyeze 6, Loeppky ne, Orduna ne, Balaso, Bisotto (L), Poriya 3, Dirlic, Podrascanin ne, Tenorio (L).All. Medei.
ARBITRI: Zanussi (TV) e Pozzato (BZ)NOTE: Durata: 37’, 31’, 29’, 38’. Totale: 2h 15’.Perugia: battute sbagliate 21, ace 6, muri 7, attacco 50%, ricezione 38% (12% perfette).Civitanova: battute sbagliate 23, ace 17, muri 6, attacco 49%, ricezione 46% (19% perfette).Spettatori: 4.986MVP: Bottolo
Dopo una lunga serie di comportamenti persecutori ai danni di un ex collaboratore, culminati in minacce di morte e violenze fisiche, un uomo di 59 anni è stato condannato in via definitiva a un anno e due mesi di reclusione. Nella giornata di ieri, i carabinieri della Stazione di Chiaravalle hanno dato esecuzione all’ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Ancona, trasferendo il condannato presso il carcere di Montacuto.
I fatti risalgono al 2022, quando tra i due – un tempo soci in ambito commerciale – erano scoppiati gravi dissidi dopo l’apertura di un nuovo ristorante da parte della vittima. L'ex socio aveva iniziato a pedinare l’uomo regolarmente, appostandosi nei luoghi da lui frequentati e tenendolo sotto controllo in modo ossessivo.
La situazione è precipitata con l’escalation di minacce gravi, pronunciate anche in presenza di familiari e dipendenti della parte offesa. Frasi come "ti taglio la gola" o "ti do una pugnalata" sono state oggetto di diverse denunce da parte della vittima, che aveva segnalato anche un episodio di violenza privata: il 59enne gli avrebbe strappato il telefono di mano per impedirgli di chiamare aiuto.
In un primo momento, al responsabile era stato imposto il divieto di avvicinamento alla vittima, con l’obbligo di mantenere una distanza minima di 500 metri e l'interdizione da qualsiasi forma di comunicazione, anche tramite social network. Tuttavia, la gravità e la reiterazione dei comportamenti persecutori hanno portato alla condanna definitiva e alla sua traduzione in carcere.
Attimi di caos questo pomeriggio, intorno alle 17, lungo viale Leopardi, una delle arterie principali che costeggia le storiche mura cittadine. Poco fa, un autocarro ha imboccato la strada contromano, generando scompiglio tra gli automobilisti e mandando in tilt la circolazione.
L'episodio si è verificato in prossimità del tratto compreso tra Porta Convitto e Porta Romana. Numerose le segnalazioni arrivate alla centrale della polizia locale, che è intervenuta prontamente sul posto per mettere in sicurezza l’area e regolare il traffico, bloccato in entrambe le direzioni.
Secondo le prime ricostruzioni, l’autista del mezzo pesante avrebbe sbagliato manovra, forse confuso dalla segnaletica o da indicazioni poco chiare. Fortunatamente non si sono registrati incidenti o feriti, ma il disagio per la viabilità è stato significativo, specialmente nelle ore di punta.
Gli agenti hanno scortato l’autocarro fino a una zona sicura, consentendo il ripristino graduale della normalità.
A 80 anni dal 25 Aprile di quel 1945, Raoul Paciaroni e Lorenzo Paciaroni, padre e figlio, hanno pubblicato uno studio storico sulla figura di Mario Depangher, comandante partigiano del Battaglione “Mario” e primo sindaco di San Severino Marche dopo la Liberazione.
“Partigiano triestino, combattente antifascista, dopo vent'anni di persecuzioni e confino ha guidato nel periodo a cavallo tra l'8 settembre 1943 e la Liberazione di San Severino Marche (1 luglio 1944) – ricordano gli autori - una delle più importanti e strutturate formazioni della Resistenza marchigiana. A seguito di quella vittoriosa esperienza, a furor di popolo fu nominato primo sindaco della città liberata, carica che ricoprì nei mesi difficili dell'immediato dopoguerra. Poi, un improvviso silenzio, per certi aspetti anche misterioso, ha avvolto Mario Depangher, trascinandolo in un oblio durato decenni, che ha impedito una narrazione completa della sua vicenda personale.
Un silenzio che chiedeva di essere interrotto. Questo lavoro – sottolineano ancora gli autori - è stato l’occasione per saldare il debito che la città di San Severino aveva nei confronti di Mario Depangher, per restituire al comandante/sindaco il posto centrale assunto in quella fase della storia della città così difficile e, nello stesso tempo, carica di aspettative e di speranze. Ma è stato anche un'opportunità per conoscere la situazione socio economica e politica di San Severino all'alba della Democrazia, tra epurazioni mancate e difficili rapporti con gli alleati, infrastrutture e geopolitica, donne e partigiani e clero, attraverso ricerche archivistiche, documenti perlopiù inediti e fotografie dell'epoca. Materiale che accompagna il lettore in un viaggio in quella San Severino che sembra così lontana, eppure, a ben vedere, appena dell'altro ieri”.
Raoul e Lorenzo Paciaroni, padre e figlio, storico il primo e giornalista il secondo, da anni indagano le vicende del periodo della Seconda Guerra mondiale in terra sanseverinate. Su questo tema hanno scritto: Una lunga scia di sangue. La guerra e le sue vittime nel Sanseverinate (1943-1944) (2014), La Resistenza sanseverinate nelle medaglie (2015), Una notte di guerra. I tragici eventi del 12 giugno 1944 a Sanseverino (2019), Elcito 1944. Tre cadaveri non identificati (2021), Memorie di guerra (2022).
Il volume “Mario Depangher e la San Severino liberata” è stato pubblicato per le Edizioni Hexagon (San Severino Marche) nel mese di aprile 2025, è composto da 384 pagine e si può acquistare presso le librerie di San Severino o online sul sito www.unalungasciadisangue.it