di Hermes Carbone

Infermieri, venerdì lo sciopero nazionale: “Due anni di silenzi da parte del Governo”

Infermieri, venerdì lo sciopero nazionale: “Due anni di silenzi da parte del Governo”

Dopo quasi due anni di richieste inascoltate, gli infermieri italiani scendono in piazza per protestare contro la gestione della pandemia da parte della sanità pubblica e per chiedere aiuti al Governo. Lo faranno anche nelle Marche, ad Ancona, con un sit-in venerdì 28 gennaio dalle 10 alle 11,30 in Piazza Cavour davanti a Palazzo delle Marche, sede dell’Assemblea Legislativa.  Turni estenuanti, zero giornate di riposo, ferie cancellate, paura e continui contagi tra i colleghi, quarantene e straordinari su straordinari che hanno sfiancato gli operatori dell’ambito sanitario. L’ultimo baluardo per tentare di tenere a galla il Paese, messo in ginocchio dal fuoco incrociato di (in)decisioni politiche e mancato riconoscimento dei fondi spettanti ai sanitari. “L’indennità specifica infermieristica non è stata svincolata dalla Legge di Bilancio del 2022. Una forte delusione – spiega Donato Mansueto, segretario regionale Nursind  – , l’esecutivo del Governo Draghi ha completamente ignorato le nostre richieste. Nessun segnale di vicinanza agli operatori sanitari (infermieri, ostetriche, OSS, professionisti sanitari), che si aspettavano già da questo mese l’erogazione delle risorse stanziate a dicembre 2020”. Già lo scorso novembre la Nursind si era espressa in merito alla condizione di totale disagio nella quale versano gli operatori della sanità pubblica, proclamando uno stato di agitazione. Fra le richieste avanzate dal Nursind, che stima per le Marche una carenza di infermieri di circa 3mila unità, c’è anche quella di prevedere più posti nelle università per infermieri e ostetriche, superare il vincolo di esclusività per poter garantire standard assistenziali in tutte le strutture sanitarie pubbliche e private, normare le prestazioni aggiuntive per la carenza di personale infermieristico.

25/01/2022 12:00
Ritrovato il cadavere di un uomo nei pressi della stazione ferroviaria

Ritrovato il cadavere di un uomo nei pressi della stazione ferroviaria

E' stato ritrovato intorno a mezzogiorno riverso a terra accanto a una panchina e ormai esanime il corpo di Giampaolo Sereni, 67enne ex operaio della Whirpool. Il ritrovamento è avvenuto in viale Marconi, a Porta Maggiore di Ascoli Piceno. L'uomo, in pensione da un anno, è stato soccorso immediatamente da alcuni passanti che hanno tentanto di rianimarlo e chiamato i mezzi di soccorso, ma il medico del 118 giunto sul posto ha solo potuto constatarne l'avvenuto decesso. Tra le cause al vaglio si pensa a un malore che sarebbe risultato essere fatale. Ad intervenire anche gli uomini della Polizia di Stato del locale comando.

24/01/2022 15:13
Green Pass scaduto, passeggera si avventa contro l’autista del bus: interviene la Polizia

Green Pass scaduto, passeggera si avventa contro l’autista del bus: interviene la Polizia

Ha il Green Pass scaduto ma si rifiuta di scendere dal pullman e aggredisce l’autista. Una donna di 53 anni di origine polacca ma residente a Martinsicuro (TE) è stata trasportata in ospedale per un trattamento sanitario obbligatorio richiesto dalle Forze dell’Ordine giunte sul posto. Il fatto di cronaca si è verificato martedì a San Benedetto del Tronto, all’altezza dell’area di servizio Agip lungo la Statale 16. La donna, dopo essere stata a più riprese invitata a scendere dal mezzo, ha costretto l’autista a richiedere l’intervento degli agenti del locale commissariato, che hanno tentato di far calmare la 53enne insieme a una pattuglia della Polizia locale. All’arrivo delle Forze dell’Ordine la donna è però esplosa urlando e sbraitando contro il personale in servizio che l’aveva invitata a scendere dal mezzo dopo il controllo. Una situazione esplosiva a tal punto da richiedere l’intervento di un’ambulanza del 118 per trasportare la passeggera al “Madonna del Soccorso” di San Benedetto per un accertamento sanitario obbligatorio.

19/01/2022 14:00
Civitanova, chiude lo storico Caffè Maretto per Covid

Civitanova, chiude lo storico Caffè Maretto per Covid

Il Caffè Maretto chiude a causa del Covid. Questo il cartello esposto dalla proprietà all'ingresso dello storico locale del centro di Civitanova. Periodo complicato per il bar, dunque, dopo il sequestro della scorsa settimana del dehor sotto i portici del Palazzo Sforza - Cesarini. Una chiusura momentanea ma "a data da destinarsi" per il locale meta quotidiana di professionisti e, nel corso delle serate, di tantissimi giovani che arrivano da ogni parte della provincia per trascorrere dei piacevoli momenti in uno dei ritrovi più alla moda del comune. Alcuni giorni fa la struttura esterna del Caffè Maretto era stata posta sotto sequestro dalla polizia locale in attesa di ulteriori accertamenti. Proprio il dehor risulterebbe occupare abusivamente il suolo pubblico.Una vicenda tutt'altro che nuova per il bar la cui riapertura venne affidata nel 2014 ai gestori della pasticceria Leonardi di Montegranaro per una quota annuale di 32.400 euro. Una somma diventata insostenibile da gestire anche a causa della pandemia e delle forti restrizioni imposte dal Governo con il Super Green Pass.

13/01/2022 14:50
Vaccini bluff, ecco i nomi dei 19 maceratesi coinvolti: ci sono professionisti e imprenditori

Vaccini bluff, ecco i nomi dei 19 maceratesi coinvolti: ci sono professionisti e imprenditori

Un pezzo per volta prende forma il puzzle messo su dalla Procura di Ancona che ha portato all’individuazione di 50 persone coinvolte nel giro dei Green Pass falsi e dei vaccini bluff nelle Marche. Nell’inchiesta, oltre a quello dell’infermiere anconetano Emanuele Luchetti, compaiono i nomi di un noto avvocato anconetano, un ristoratore di Civitanova e con loro anche il titolare di un’impresa edile e la dipendente di un supermercato. Professioni ed estrazioni culturali differenti ma un intento comune: ingannare la sanità pubblica e far ottenere ai no vax false certificazioni lascia passare in cambio di un pagamento. Per decisione del giudice per le indagini preliminari, Carlo Masini, a finire in carcere è stato l’infermiere 50enne Emanuele Luchetti, già attivo al Centro di salute mentale di Ancona. Una cinquantina le ordinanze di custodia cautelare per accuse a vario titolo per reati di corruzione, falso ideologico e peculato commessi in concorso. Al momento sono 60 i pazienti che risultano coinvolti nell’inchiesta della procura all’Hub Paolinelli di Ancona, ma gli inquirenti ritengono che le persone coinvolte sarebbero molte di più, con Luchetti arrivato, in un solo giorno, ad attestare anche 18 vaccinazioni in realtà mai eseguite. A muovere l’infermiere solo un aspetto economico: nelle intercettazioni della Procura arrivava a dichiarare che «Tutto si poteva pensare tranne che in un anno compravo casa».  I quattro procacciatori, finiti adesso ai domiciliari, organizzavano il tutto telefonicamente. Tra questi spunta il nome dell’avvocato Gabriele Galeazzi, unico a non aver tratto profitto dalle finte vaccinazioni. Il procacciatore principale sarebbe stato invece Daniele Mecozzi, maceratese e contitolare del ristorante Casablanca di Civitanova Alta, già chiuso nel febbraio 2021 per la violazione delle norme anti Covid.  Con lui, che avrebbe intascato 50 euro per ogni finta certificazione e avrebbe rappresentato un punto di riferimento per tutto il Maceratese, anche l’imprenditore edile di Sappanico Stefano Galli per l’Anconetano. Un altro aggancio per Luchetti sarebbe arrivato dalla 41enne romena Daniela Maria Zeleniuschi, dipendente di un supermercato delle Brecce Bianche.  Indagata anche la dottoressa Liana Spazzafumo, 60enne dirigente regionale in servizio all’Agenzia regionale sanitaria e originaria di San Benedetto del Tronto. A lei vengono contestati i reati di corruzione, falso ideologico e peculato. Nel suo alloggio di Montemarciano, dove a volte alloggiava lo stesso Luchetti, sarebbero stati sequestrati migliaia di euro in contanti. 19 i maceratesi coinvolti nell’inchiesta, questi tutti i nomi: il penalista 47enne del Foro di Macerata, Gian Luigi Boschi; l’imprenditore civitanovese 52enne, Rossano Schiavoni; l’imprenditrice balneare civitanovese 52 enne, Maria Francesca Lattanzi. Con loro anche Mirko Bianchi, dipendente comunale di Civitanova ed ex membro dello staff di Ciarapica insieme al civitanovese Rossano Ciucci e al figlio Vittorio. Questi i nomi degli altri maceratesi coinvolti fino a questo momento: Luca Marcolini (39 anni), Claudio Schiavoni (30 anni), Luca Pennesi (43 anni), Barbara Barucca (44 anni), Melissa Angeletti (48 anni), Giorgio Ferracuti (45 anni), Eleonora Scoponi (44 anni), Giorgia Lattanzi (30 anni), Jonathan Papapietro (29 anni), Roberto Tordelli (62 anni), Eleonora Tordelli (35 anni), Maria Cristina Cioti (64 anni), Maria Isabella Gentili (46 anni), Massimo Innaimi (28 anni).

11/01/2022 12:35
Open Day, caos e tensione a Civitanova. Migliaia in coda: "Siamo qui da mezzanotte, abbiamo dormito in macchina" (FOTO e VIDEO)

Open Day, caos e tensione a Civitanova. Migliaia in coda: "Siamo qui da mezzanotte, abbiamo dormito in macchina" (FOTO e VIDEO)

Caos e disagi all'Hub vaccinale di Civitanova Marche già da sabato notte per il primo Open Day del mese di gennaio. In migliaia in attesa fuori dai cancelli, ma le dosi sono terminate addirittura alle 6 e mezzo del mattino. Aria gelida e ghiaccio sulle mascherine lo scenario che ha accolto chi si è recato al centro vaccinale di via Gobetti con una temperatura di 2 gradi sotto lo zero per l'Open Day organizzato da Regione Marche e Asur per accelerare la campagna vaccinale della terza dose anche alla luce delle novità emanate dal Governo su multe per i no vax e riduzione del green pass. "Siamo qui dalle 4 del mattino - raccontano marito e moglie in fila in auto all'esterno dei cancelli insieme ad altre centinaia di automobilisti -, pensavamo di essere i primi, ma ci sono diverse macchine all'interno dell'area ancora chiusa, sono persone che hanno trascorso la notte dentro per essere sicuri di vaccinarsi". Solo 500 le dosi messe a disposizione dall'Asur, almeno il triplo i marchigiani che si sono presentati all'esterno della struttura per richiedere di poter essere vaccinati nel giorno in cui non era necessaria la prenotazione preventiva. Caos e disagi che hanno richiamato quanto accaduto appena ventiquattrore prima a Tolentino. "Abbiamo dormito in auto dopo aver cenato fuori sabato sera, sapevamo che sarebbe stato l'unico modo per essere certi della somministrazione della terza dose. A noi il green pass sta per scadere e ne abbiamo bisogno per lavorare, non potevamo fare altrimenti", racconta un gruppo di amici, i primi in fila davanti la porta di sicurezza all'interno dell'Hub. Volti stremati e anziani esausti e provati da un vento gelido che per tutto il tempo di attesa non ha dato tregua ai presenti. E non sono mancate le urla tra gli incivili che hanno tentato invano di fare i furbi e chi aveva raggiunto l'Hub con largo anticipo. Ma gli assembramenti che si è tentato di evitare, come dimostrano le immagini, si sono invece ampiamente verificati.  Tardivo in questa occasione l'intervento della Protezione Civile, che non è riuscita a coordinare la marea umana che, prima dell'alba, affollava già la zona. Forse molti di più di quanti gli stessi organizzatori avevano stimato. Sul posto si è reso necessario anche l'arrivo di alcune pattuglie dei Carabinieri per riuscire a calmare gli animi. Solo intorno alle 9 del mattino, a un'ora dall'inizio delle somministrazioni e quando le dosi erano ormai terminate da alcune ore per il numero di presenti, le persone sono state informate di far ritorno a casa se non in possesso dei 500 tagliandi rilasciati in ordine di arrivo da parte della stessa Protezione Civile.  Qui il video del reportage di Picchio News all'esterno dell'Hub di via Gobetti:

09/01/2022 10:20
EDITORIALE - Multe per chi non si vaccina, a quanto ammonta davvero il prezzo della libertà?

EDITORIALE - Multe per chi non si vaccina, a quanto ammonta davvero il prezzo della libertà?

Senza coraggio. Questo è quello che ho pensato del governo appena filtrata la notizia dell’ammenda da 100 euro (una tantum) nei confronti degli over 50 che decideranno di non aderire alla campagna vaccinale a seguito dell’obbligatorietà introdotta da Palazzo Chigi.Un vespaio di polemiche per la scelta di non assumersi delle responsabilità reali nei confronti della propria popolazione. “Una grottesca buffonata”, l’ha definita il virologo marchigiano Roberto Burioni. “Il prezzo delle nostre vite” ha invece commentato Martina Benedetti, infermiera simbolo della lotta al Covid. E con lei migliaia di medici e infermieri ormai stremati da quasi due anni di pandemia.Una voce che ha alimentato parecchi malumori anche nella maggioranza e che, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e l’entrata in vigore del provvedimento stesso, ha subito spinto il governo a una parziale rettifica. Generando, manco a dirlo, ancora più confusione. Tremila euro. Questa la cifra che rischierà di pagare all’Agenzia delle Entrate chi sceglierà di non aderire alla campagna vaccinale.E dell’ammenda da 100 euro tutto cancellato, dunque? Affatto. Arriverà direttamente a casa degli over 50 che non si vaccineranno. A questa si aggiungerà la sospensione dal servizio, senza stipendio, se l’over 50 è anche un lavoratore. L’ammontare della cifra si spingerà fino a una sanzione compresa tra 600 e 1500 euro se l'obbligato al vaccino è colto sul luogo di lavoro senza green pass rafforzato (da vaccinazione o da guarigione). In caso di reiterata violazione la sanzione sarà raddoppiata arrivando a tremila euro. Sono però tante le domande di fondo che è lecito porsi. Sono giuste le multe per i no vax o si tratta di una ammissione di impotenza nel controllo da parte delle istituzioni? Ha senso introdurle adesso che impazza la variante Omicron? E’ corretto introdurle quando il sistema sanitario nazionale sta per saltare per aria e non sono previste chiusure all’orizzonte in nome del “whatever it takes” nei confronti dell’economia? La Sicilia, ad esempio, è una delle regioni che rischiano la zona rossa. Ha senso multare chi dal governo continua a ricevere solo cattiva informazione, confusione e paura? E ancora. Se davvero il governo vuole introdurre delle multe, ha senso far pagare solo 100 euro a chi, una volta entrato in terapia intensiva, rischia di far spendere allo Stato - e quindi ai contribuenti - fino a 2.800 euro al giorno? Il clima di improvvisazione generale sembra regnare sovrano a Palazzo Chigi. E con (non) decisioni che, giorno dopo giorno, allontanano sempre di più persone fragili, indecisi e no vax dall’adesione alla campagna vaccinale. Se al posto di Mario Draghi ci fosse stato Giuseppe Conte, l'ex premier, politicamente parlando, sarebbe già saltato per aria. L'eletto non era Neo e Matrix non era tutta un’altra storia…  

09/01/2022 09:10
Non risponde da giorni al telefono, 60enne trovata senza vita in casa

Non risponde da giorni al telefono, 60enne trovata senza vita in casa

Non rispondeva al telefono da giorni ed è stata trovata riversa senza vita nel bagno della propria abitazione di Cingoli colpita da un malore. Così è morta Graziella Sdrubolini, 60enne originaria di San Severino Marche, conosciuta in paese perché moglie di Stefano Fabrizi, gestore per diversi anni di uno dei principali distributori di carburante della zona.Il corpo è stato rinvenuto grazie alla segnalazione della sorella, che non riusciva più a mettersi in contatto con lei e per questa ragione ha avvisato il locale comando dei Carabinieri. I militari dell’Arma hanno fatto irruzione all’interno dell’abitazione nel centro del paese ma per la 60enne non c’è stato nulla da fare.Graziella Sdrubolini, che viveva in quello stabile da circa un anno e si occupava nello stesso stabile di assistenza domiciliare ad alcune anziane, sarebbe dovuta andare a caccia di funghi in compagnia di un’amica nei primi giorni dell’anno, ma aveva disdetto l’invito all’ultimo istante a causa di alcuni fastidi.

05/01/2022 12:30
È ufficiale, in arrivo un mega centro logistica Amazon nelle Marche: “Ci saranno circa 1000 assunzioni”

È ufficiale, in arrivo un mega centro logistica Amazon nelle Marche: “Ci saranno circa 1000 assunzioni”

Amazon aprirà un nuovo centro logistica nelle Marche. E’ questa la notizia che emerge in seguito all’accettazione all’unanimità da parte dell’Ente Interporto di Jesi della manifestazione di interesse non vincolante estesa dalla Dorica Trasporti e Amatori e da Scannell (general contractor di Amazon). Le conferme filtrano direttamente dalla sede della Regione, dove sarà posta la firma sul contratto entro il mese di gennaio.Il mega centro di distribuzione logistica di Amazon si estenderà su 66mila metri quadrati e sorgerà in un’area di Jesi Est. Circa 1000 le assunzioni previste per un importo investito dal colosso statunitense per la concessione dell’area di una cifra compresa – ma non ancora confermata - tra i 4 e i 5 milioni di Euro. Prossimi step quelli burocratici, con il completamento della valutazione di impatto ambientale da parte del ministero e il parere favorevole da parte del consiglio comunale di Jesi per l’approvazione della variante urbanistica necessaria alla realizzazione dell’infrastruttura.Le parti in causa adesso dovranno concentrarsi sulla stesura contrattuale che dovrebbe richiedere circa tre settimane di lavoro da parte dei diretti interessati ma che sembra non mostrare nubi all’orizzonte. Un accordo storico sul quale sta per essere scritta la parola fine dopo 18 mesi di tira e molla. Un passaggio fondamentale per la valorizzazione economica del territorio che consentirà nei prossimi anni un vero e proprio boom infrastrutturale ed economico nel territorio marchigiano.

04/01/2022 12:45
Chi era Jonathan Strappa, il giovane escursionista morto sui Sibillini

Chi era Jonathan Strappa, il giovane escursionista morto sui Sibillini

“Un ragazzo solare e sempre sorridente”. Sono unanimi i ricordi condivisi via social su Jonathan Strappa, il 34enne originario di Porto Sant’Elpidio che ha perso la vita domenica pomeriggio in un incidente sui Monti Sibillini mentre era impegnato in una escursione. Il giovane, recatosi sulle montagne innevate per fare una passeggiata con la fidanzata, si sarebbe avventurato tra il rifugio del Fargno e Pintura di Bolognola in dei sentieri interdetti al transito per l’elevato rischio di infortuni o eventi fatali. Sono stati tanti nel corso delle ultime ore i moniti lanciati su Facebook da guide alpine o organizzatori di escursioni che hanno allertato i tanti avventori improvvisati nell'evitare di percorrere sentieri che possano essere stati interdetti al transito o che possano risultare pericolosi a causa delle avverse condizioni meteo. Ma chi era Jonathan? Un ragazzo molto conosciuto e amato nella sua comunità, tanto da spingere anche il sindaco Franchellucci a scrivere un messaggio di cordoglio sui canali social del Comune di Porto Sant’Elpidio. Jonathan si era occupato di assistenza ai clienti e lavorava come tecnico su diverse piattaforme digitali in ambienti industriali collegati col mondo della stampa, dove in passato si era distinto anche come tecnico per macchine da stampa e taglio digitale.Una tragedia, quella della sua morte, che ha colpito tutta Porto Sant’Elpidio, in queste ore ancora scossa dalla vicenda. Forse Jonathan ha sottovalutato il pericolo ed è per questo che è precipitato per circa 300 metri quando la neve sotto ai suoi piedi ha ceduto. La ragazza, invece, è riuscita ad aggrapparsi all’erba sottostante e frenare la sua corsa una ventina di metri più in giù dal luogo dell’incidente.E lì è stata recuperata dai Vigili del Fuoco e dal Soccorso Alpino per essere trasportata al pronto soccorso di Camerino. Per lei le ferite sono più quelle interiori, invisibili ad occhio nudo che un dolore del genere può causare. Ed è ancora forte lo stato di choc per l’incubo vissuto in quella che sarebbe dovuta essere una gita di piacere e si è trasformata in una domenica dell’orrore.Mentre Jonathan, proprio come il gabbiano di Richard Bach, adesso sarà libero di volare alla ricerca della sua avventura nei cieli delle Marche e tra i ricordi nei cuori di chi lo ha sempre amato. 

03/01/2022 11:25
INTERVISTA - Hub Civitanova, numeri record. Del Medico: "Così non ce la facciamo, serve aiuto"

INTERVISTA - Hub Civitanova, numeri record. Del Medico: "Così non ce la facciamo, serve aiuto"

Sono ancora forti i disagi all’hub vaccinale di Civitanova Marche, dove da una settimana a questa parte il numero di somministrazioni di prime, seconde e terze dosi si attesta stabilmente sopra il migliaio al giorno. Oltre 1110 i vaccini nella giornata di lunedì, 640 quelli nella sola mezza giornata di apertura di martedì.  Numeri da record che il centro vaccinale sta garantendo grazie anche agli straordinari di medici e infermieri in servizio all'interno della struttura, ma numeri che stanno causando infinite code e disagi per la popolazione che per via dell'entrata in vigore del Decreto Festività si è riversata nei centri di somministrazione. "Abbiamo di fronte file enormi che cerchiamo di gestire nel migliore dei modi cercando di fare capire alla gente le difficoltà che ci sono. Il momento più complicato è la sera quando capita che si sia costretti a rimandare a casa chi non riusciamo più a vaccinare", spiega Aurelio Del Medico, Coordinatore tecnico protezione Civile di Civitanova.Problemi acuiti da chi decide di recarsi negli hub pur senza essersi prenotato: "Questo è uno dei motivi per i quali si stanno verificando anche queste lunghe attese. Abbiamo cercato di accontentare anche chi non aveva la prenotazione. Da qualche giorno sono più i non prenotati che vogliono accedere alla vaccinazione rispetto a chi ha effettuato tutto il percorso attraverso la piattaforma di riferimento". Un boom dovuto non solo alla paura per la variante Omicron ma anche a una scelta di comodo di molti marchigiani: "Si stanno vaccinando per le festività e per viaggiare senza problemi. Mi auspico maggiori controlli da parte dello Stato per evitare assembramenti considerando la situazione di crisi nella quale ci troviamo anche in regione". Un aiuto per risolvere le criticità sanitarie emerse nel corso di questi giorni è arrivato da Saltamartini, che ha posto un veto per le somministrazioni del siero contro il Covid per chi non ha effettuato la prenotazione - tranne per le prime dosi - annunciando l'apertura di nuovi punti che consentano di smaltire le attese infinite.Un piccolo palliativo, ma nel frattempo i disagi per la popolazione continueranno almeno durante tutte le festività: "Abbiamo messo in campo 5 volontari della Protezione Civile ma mancano proprio i medici e il personale dell’Asur per l'accettazione e per la registrazione: sono troppo pochi quelli in servizio, 4 i medici e 6 gli infermieri. Consiglio di recarsi negli hub con i moduli già compilati, altra causa di attese inutili", ha concluso il Coordinatore tecnico protezione Civile di Civitanova  

29/12/2021 10:00
Marche, è ufficiale: il TAR dichiara inammissibili i ricorsi dei sanitari No vax

Marche, è ufficiale: il TAR dichiara inammissibili i ricorsi dei sanitari No vax

Il Tribunale Amministrativo Regionale delle Marche ha dichiarato inammissibili i ricorsi presentati dai sanitari No vax della regione. La motivazione fornita dai giudici risiede nel difetto di competenza e ha riguardato due casi in particolare.Tra questi quello di un medico, impiegato in una rsa in provincia di Ancona ma residente nel Maceratese, che si era rivolto al TAR in seguito alla sospensione dal lavoro perché, una volta guarito dal Covid, aveva deciso di non vaccinarsi. Il secondo era stato avanzato da una ventina tra medici, farmacisti, psicologi, veterinari, dipendenti di strutture pubbliche o private e liberi professionisti. Secondo le motivazioni fornite dal TAR, la legge che ha imposto il vaccino al personale sanitario non consente alle Asur possibilità di scelta. La decisione dei giudici rimanda dunque le migliaia di casi in arrivo al giudice ordinario per i liberi professionisti e al giudice del lavoro per i dipendenti del settore privato o dei comparti del settore pubblico privatizzati.

28/12/2021 14:00
Editoriale - Il caso Marche, se la sanità perde di credibilità per colpa della politica

Editoriale - Il caso Marche, se la sanità perde di credibilità per colpa della politica

Marche, è caos nella sanità pubblica. Il problema è che ormai sembra non fare quasi più notizia. Ma cosa sta succedendo in regione e perché la macchina per la somministrazione della terza dose non ha ancora ingranato la marcia? Disorganizzazione. E’ una parola chiave attorno alla quale risiedono precise responsabilità politiche che gli stessi attori protagonisti stanno adesso respingendo al mittente. Un caso eclatante appartiene alla vaccinazione negli hub regionali. Un’isteria dovuta non più ai soli no vax ma a una comunicazione che, a quasi due anni dall’inizio della pandemia, varia di settimana in settimana generando confusione. E’ trascorso appena un mese da quando il presidente della Regione, Francesco Acquaroli, dichiarava che il super green pass e eventuali restrizioni del governo avrebbero generato “il rischio di tensioni sociali”.Le Marche allora erano in zona bianca e Acquaroli sottolineava come l’ipotesi della zona gialla fosse da scartare e che “il 50% dei contagiati è vaccinato”. A un mese di distanza - dallo scorso 20 dicembre - la regione non solo è passata in zona gialla, ma le cose sembra non stiano andando per il verso giusto.In base all’ultimo monitoraggio, le Marche rischiano nelle prossime settimane il passaggio in zona arancione: l’incidenza è arrivata a 268.48 contro i 189.96 del monitoraggio precedente. Continuano a salire i casi settimanali 4.031, mentre ce n'erano stati 2.852 la settimana prima.Le terapie intensive rimangono stabili al 14% mentre i reparti non critici passano dal 16 al 19%. La percentuale dei tamponi positivi sale dall’8 al 10% e l’Rt da 1.13 a 1.24. Numeri che, a leggerli, sembra ormai annoino ma che invece raccontano di una classificazione di rischio “moderata ad alta probabilità di progressione”. L’assessore regionale alla Salute, Filippo Saltamartini, sembra però essersi fatto trovare impreparato alla nuova ondata: le Marche stanno infatti ampliando i posti letto ospedalieri dedicati ai pazienti Covid - come richiesto dal Ministero della Salute - ma per il momento il Covid Hospital di Civitanova Marche non si riapre: ne pagheranno le conseguenze i pazienti affetti da altre patologie. Il problema, come ha spiegato lo stesso assessore, è di natura burocratica: "Per essere riaperto si deve riassorbire il personale dell'Asur, quindi è una misura che comporta una riorganizzazione progressiva del sistema". Ma una misura che andava programmata per tempo. Una disorganizzazione sottolineata proprio una settimana fa anche dal presidente Acquaroli: “Mi aspettavo che arrivasse una variante con l'inverno. Dire che eravamo preparati e pronti, no, ma me l'aspettavo. E’ importante restare uniti, compatti, non dividersi”. Non è un lapsus: ad averlo detto è proprio il presidente che un mese fa “divideva” con le sue affermazioni che rischiavano di soffiare sul fuoco dei no vax. Ma i “si vax”, invece, come se la passano nelle Marche? Male anche loro, a giudicare dalle file interminabili alle quali sono soggetti all’esterno degli hub vaccinali. Qui, chi può, attende pazientemente la somministrazione di prime dosi, richiami e dosi booster; chi non può va via e rinuncia al vaccino. Anche qui mettendo a rischio la comunità per una disorganizzazione del sistema.  File interminabili si sono registrate in tutti gli hub delle 5 province. A Macerata, sempre ieri, si è arrivati addirittura a chiamare la Polizia per sedare le risse verbali pronte a degenerare e scoppiate dopo ore di stanchezza e di disagi di chi, alla campagna vaccinale, avrebbe voluto aderire. E un grazie va detto a medici e infermieri che lavorano ormai su doppi e tripli turni cercando di far fronte alle ataviche carenze di personale della sanità pubblica. E a lanciare un grido d’aiuto in questo caso, dichiarandosi pronto allo sciopero di massa, è stato il sindacato Nursind Macerata, che ha sottolineato le situazioni di disagio estremo in cui vivono gli operatori sanitari impegnati nella battaglia al Covid. Operatori che sono in attesa di una indennità di rischio loro spettante e che non è mai arrivata. Grido d'allarme anche per Daniela Corsi, direttrice dell’Area Vasta 3, per la quale "la carenza di personale non è dovuta alla volontà di non assumere: mancano proprio nuovi medici. Le terapie intensive sono al completo, e se aumentano il passaggio in zona arancione sarà inevitabile. Dobbiamo aspettare la fine delle feste natalizie. Ci sono ancora troppe persone contrarie al vaccino: è un problema che continueremo a trascinarci" In questo contesto, infine, le parole del generale Figliuolo, che in visita all’hub vaccinale di Torino ha spiegato come, in riferimento alle lunghissime attese, sia necessario “avere molta pazienza" perché "i cittadini fanno le file anche al Black Friday”. Una caduta di stile che di certo porta a chiedersi se sia questo il modo di convincere gli indecisi ad aderire alla campagna vaccinale.

28/12/2021 10:00
Aborto, nelle Marche troppi medici obiettori: “Una ragazza positiva al Covid è stata rifiutata in 3 ospedali”

Aborto, nelle Marche troppi medici obiettori: “Una ragazza positiva al Covid è stata rifiutata in 3 ospedali”

Le Marche sono una delle regioni italiane in cui l’interruzione volontaria di gravidanza è resa più difficile a causa dell’elevato numero di ginecologi e ostetriche obiettori di coscienza. Il dato, diffuso dall’ASUR, fa riferimento a 8 ospedali di tutte le province e riguarda i casi presenti fino a dicembre 2020. Ma le richieste di aiuto continuano ad aumentare con la Regione che fa muro nel fornire i dati completi. Negli ospedali di Fermo e di Jesi i medici obiettori arrivano al 100%. Dati che si differenziano ma non troppo spostandosi nelle altre province: ad Ascoli Piceno sono 7 ginecologi su 10 e 15 ostetriche su 18; a Civitanova Marche 6 su 8 e 14 su 17; mentre a Urbino gli obiettori sono 4 su 9 e 5 su 13. E solo al “Santa Maria della Misericordia” di Urbino e al “Generale Provinciale” di Macerata si effettua la RU486. “Abbiamo richiesto una mappatura completa di medici obiettori e non in tutta la regione, ma ancora non ci è stata fornita da parte dell’ASUR nonostante siano trascorsi dei mesi - spiega Marte Manca, referente del gruppo “Non una di meno” - Il nostro compito è quello di fornire informazioni sui metodi contraccettivi e, con le due ginecologhe che fanno parte del nostro gruppo, stare vicino a chi vive delle situazioni di disagio acuite dalla pandemia”. Proprio a causa del Covid, e in seguito al periodo di lockdown, c’è stato un vero boom di richieste di aiuto al gruppo: “Siamo passate da 3 l’anno a 15. Parliamo di donne tra i 27 e i 35 anni, quindi del tutto consapevoli del percorso da intraprendere”.Due i casi limite affrontati: “Una ragazza proveniente dalla provincia di Fermo e positiva al Covid che, in pieno lockdown, dopo aver girato 3 strutture, è stata accettata solo ad Urbino per procedere con l’interruzione volontaria di gravidanza. E un’altra ragazza che, nello stesso periodo, è dovuta andare a fare il certificato di interruzione di gravidanza in Umbria perché nelle Marche non si riusciva a trovare chi volesse redigerlo”, spiega Manca.Lo scorso gennaio, in seguito a una mozione presentata dal Partito Democratico in consiglio sull’applicazione della legge 194 e sul diritto di abortire, il centrodestra nelle Marche si è opposto all’aborto farmacologico nei consultori e quindi alla somministrazione della pillola RU486, quasi del tutto introvabile nei presidi ospedalieri delle cinque province. Una scelta che va in direzione opposta rispetto alle linee guida del ministero della Salute, aggiornate lo scorso agosto. Da allora il silenzio è calato sulla questione. “La Regione si rifiuta di applicare le linee guida del ministero e non ci ha mai fornito i dati neppure sui consultori, anche se sono dei dati che dovrebbero essere pubblici. Da quando è in carica il presidente Acquaroli non abbiamo mai avuto notizie e il prossimo 8 marzo torneremo in piazza per fare sentire le nostre voci con dei nuovi sit-in”, ha concluso l’esponente del gruppo.

26/12/2021 10:00
Ritirano la figlia da scuola perché contrari alla mascherina: “Impedisce socialità”. E’ boom homeschooling nelle Marche

Ritirano la figlia da scuola perché contrari alla mascherina: “Impedisce socialità”. E’ boom homeschooling nelle Marche

E’ boom in Italia per il fenomeno dell’homeschooling, l’istruzione domiciliare cresciuta con l’avvento della pandemia. Lombardia, Lazio e Sicilia le regioni principalmente interessate. Ma si tratta di un fenomeno che sta prendendo piede rapidamente anche nelle Marche, come dimostra il caso di Pesaro.Principale luogo di ritrovo sono i social network, dove l’homeschooling conta una pagina con più di 50.000 iscritti e con il vizio di diffondere quotidianamente fake news ad appannaggio dei no vax e no green pass. Ma sono tanti anche gli annunci privati di mamme che cercano di convincere altre mamme ad aderire all’istruzione parentale. Ed è così che abbiamo trovato Ramona, la mamma di Miriam, una bimba di 8 anni che frequentava la terza elementare quando i genitori no mask e no green pass, originari della provincia di Macerata, hanno deciso di ritirarla da scuola: “Non volevamo indossasse la mascherina e che non potesse avere rapporti con altri bambini”, hanno spiegato. Con l’arrivo del Covid, in soli tre anni in Italia è più che triplicato il numero di famiglie che hanno scelto questa formula: si studia a casa cercando di seguire un programma assegnato dalla scuola vigilante e a giugno ci si presenta come esterni per l’esame di ammissione all’anno successivo. Sono tante le insegnanti che lavorano nella scuola pubblica o in pensione contrarie alle regole imposte dal Governo: “Sono le stesse insegnanti che si mettono a disposizione privatamente per i nostri figli, a volte riuniti in piccoli gruppi e altre volte singolarmente. Ma se non ci sono le insegnati cerchiamo di appoggiarci alle mamme che hanno più tempo”, spiega ancora Ramona. E sulle ore di studio o la socialità, la mamma è perentoria: “Di solito lei studia due o tre ore al giorno. Se poi le mancano i compagni - come in questo periodo - il pomeriggio fa sport e si ritrovano tutti all’aria aperta, rigorosamente senza mascherina”. “Nella provincia di Macerata siamo pochi casi, ma nelle altre province va decisamente meglio con l’homeschooling. Miriam - la bambina di 8 anni - mascherina non ne vuole usare. E noi non gliela vogliamo imporre neppure al chiuso, infatti evitiamo eventi in cui è obbligatoria. E se un giorno la piccola cambierà idea, decideremo”, ha concluso la mamma.

24/12/2021 09:00
Storie - "Nel terremoto del 2016 ho perso casa e ristorante, adesso ho riaperto dentro le casette" (FOTO e VIDEO)

Storie - "Nel terremoto del 2016 ho perso casa e ristorante, adesso ho riaperto dentro le casette" (FOTO e VIDEO)

E' il 26 ottobre del 2016, un mercoledì sera come tanti dalle parti di Monte Cavallo, un piccolo borgo di 100 anime della provincia maceratese al confine con l'Umbria. Qui si conoscono tutti e il sindaco, tranne una breve parentesi, è in carica addirittura dal 1990. Renzo si trova a tavola per una cena tra amici all'interno della sua trattoria. All'improvviso la terra comincia tremare, i muri a spaccarsi: è l'inizio della fine. Era già accaduto. Sì, perché questo piccolo borgo si trova in zona 1 nella categoria di livello sismico: il più elevato possibile. Nel 1996 da queste parti c'erano già passati: allora molte abitazioni andarono distrutte o rese inagibili e le casette in legno che sono state edificate temporaneamente, a distanza di 25 anni, regnano ancora al centro di quello che era un parcheggio e oggi è diventato un nuovo luogo di socialità. Renzo avrebbe potuto abbandonare tutto, rispondere presente alle richieste di importanti ristoranti della regione e andare via di qua. Ma non l'ha fatto e oggi è da tutta la regione - e moltissimi anche da fuori - che decidono di venire qui. "Sono troppo orgoglioso e non potevo mollare, è stato per questo che ho riaperto la mia trattoria, è stata la prima attività a ripartire dopo il terremoto", racconta Renzo. La sua nuova realtà, quella lavorativa ma soprattutto quella familiare, è fatta appunto di casette in legno. Dentro queste abitazioni temporanee Renzo ci vive anche. Rifinite. Accoglienti. Ma mai quanto casa o come il suo vecchio ristorante, che nei prossimi mesi sarà invece raso al suolo. "Non sappiamo ancora per quanti altri anni dovremo restare qui dentro, ma ormai mi ci sono quasi affezionato e non spingo più per andar via". La vita di Renzo, di sua moglie e della figlia Clarissa è ricominciata da qui, dove le aquile nidificano e il loro volo rappresenta un augurio di buona speranza. Ed è con questa speranza di rinascita e di gioia negli occhi che la redazione di "Storie" augura alle decine di migliaia di lettori di queste prime 7 puntate un Sereno Natale. Noi ci prendiamo un piccolo periodo di pausa per ritornare con voi, con tante nuove storie da tutta la regione, all'inizio del nuovo anno. Questa è la storia di Renzo e de "Il Nido dell'Aquila":

18/12/2021 10:00
Esclusiva - "Io, ragazza immagine lavoro in un night club: vi racconto il mio mondo tra perversioni e tabù" (FOTO e VIDEO)

Esclusiva - "Io, ragazza immagine lavoro in un night club: vi racconto il mio mondo tra perversioni e tabù" (FOTO e VIDEO)

Ha 21 anni, è italo-albanese, nella vita di tutti i giorni si chiama Alessia ma ogni notte si trasforma in Emma, una delle più belle ragazze immagine delle Marche. E da quando ha cominciato a lavorare nei night club, un anno e mezzo fa insieme a Marco Marozzi della Miss Agency, esplora fantasie e desideri nascosti di uomini in cerca di trasgressione o anche solo di un po' di compagnia. Si è messa a nudo, Alessia, come non ha mai fatto nel suo mondo di tabù ed equivoci. Ma anche di degenerazioni come droga, violenze e prostituzione. E lo ha fatto nel corso di una intervista rilasciata ai microfoni di Picchio News raccontando i momenti più difficili di un lavoro non adatto a chiunque ma "stupendo e che ti consente di comprendere dinamiche familiari, di crescere tanto e di sfatare molte false verità".  Un passato difficile, quello di Alessia, fatto di problemi economici e violenze familiari. Lanciano, in Abruzzo, il paese che ha dovuto lasciare. Civitanova il luogo che ha imparato a chiamare casa e che gli consente di vivere e progettare il futuro: "Sogno di fare questo lavoro ancora a lungo, ma se dovessi innamorarmi smetto". Sono tanti i mariti stanchi o gli uomini soli in cerca di socializzazione - sempre di più a causa della pandemia - che ogni notte affollano i nightclub di Macerata, una delle province con la più alta concentrazione di locali per adulti di tutta Italia in rapporto al numero degli abitanti. Il Covid ha sferrato un colpo di grazia nei confronti di questo mondo: oggi sono "solo" 8 i locali superstiti, fino a due anni fa erano addirittura 13."Tanti mariti non possono confessare i loro desideri e le loro perversioni alle mogli, allora vengono da noi a raccontarsi come non osano fare con nessuno. La richiesta più strana? Vogliono le foto dei piedi. A volte provano ad allungare le mani, ma in quei casi intervengono i buttafuori. Non tutte le mie colleghe però lavorano in questo modo e dopo il Covid sono sempre di più le ragazze italiane, spesso accompagnate dai genitori. Quello che però succede appena terminiamo il nostro turno di lavoro a volte va oltre i limiti della legalità..." Ecco l'intervista integrale rilasciata da Alessia ai microfoni di Picchio News:  

17/12/2021 09:00
Via all'accordo Unicam - Confindustria: "Insieme per i giovani e per le imprese"

Via all'accordo Unicam - Confindustria: "Insieme per i giovani e per le imprese"

Siglato l'accordo 2021-2024 tra l'Università degli Studi di Camerino e Confindustria Macerata per l'avvio di una partnership riguardante la transizione ecologica all'interno delle aziende maceratesi. Un accordo che consentirà l'accesso di giovani all'interno delle aziende del territorio ma anche una maggiore sensibilizzazione con al centro l'economia circolare con il tema del green come unica mission perseguibile dalle imprese. L'esigenza è quella di apportare innovazione all'interno di tutte le aziende marchigiane operanti nel settore pubblico e in quello privato per andare incontro agli obiettivi e alle sfide proposte dalla Commissione Europea per il 2050. Il prossimo passo sarà quello dell'assesment, una mappatura sul livello di avanzamento nel percorso di transizione ecologica su 50 aziende campione. Quello successivo sarà trovare delle soluzioni che possano servire alle aziende manifatturiere. "Si tratta di passaggi essenziali per il nostro Ateneo affinché vi sia una chiara informazione riguardante l'economia circolare sia per gli studenti ma anche per le imprese operanti nel nostro territorio. Questa partenership vuole supportare il settore manifatturiero provinciale mettendo al centro conoscenza ma soprattutto opportunità da cogliere per gli attori impegnati in questa transizione. I nostri giovani potranno aderire a tirocini e stage presso queste aziende anche per apportare il loro know-how e proseguire un percorso di crescita", ha spiegato il Rettore di Unicam, Claudio Pettinari. "Le sfide lanciate dalla Commissione Europea sono non solo economiche ma anche legislative e ambientali. Vogliamo costituire un valore aggiunto è rappresentare una convergenza su Circular Innovation, Circular Education, Circular Comunication e Circular Networking. Bisogna adesso ragionare sui temi di quelli che allo stato attuale rappresentano scarti e su come possano questi generare ricchezza sul territorio", ha aggiunto il Presidente di Confindustria Macerata, Gianni Niccolò

16/12/2021 13:10
Notte di paura a Civitanova: botte da orbi tra ragazze in un appartamento del centro

Notte di paura a Civitanova: botte da orbi tra ragazze in un appartamento del centro

Sono circa dieci le persone tra ragazze e ragazzi rimaste coinvolte in una mega rissa notturna in un appartamento del centro di Civitanova. Il fatto si sarebbe verificato intorno alle 5 del mattino, con urla e botte avvertiti da diversi condomini di una palazzina di via Tito Speri, che spaventati si sono riversati sul pianerottolo per capire cosa stesse accadendo.  Gli uomini e le donne erano appena rientrati in appartamento da un noto locale della zona. Alla base della violenta rissa, che avrebbe visto coinvolte fino a dieci persone (italiani e stranieri), dei furti che si sarebbero consumati nello stesso appartamento sito al secondo piano di un elegante complesso di via Tito Speri. Non è stato necessario il ricorso alle cure mediche in ospedale per le donne rimaste contuse. Al momento non risulta alcuna denuncia sporta presso i Carabinieri del locale comando.

16/12/2021 11:55
Scuola, scatta il vaccino obbligatorio. Ecco a partire da quando e chi ne sarà esente

Scuola, scatta il vaccino obbligatorio. Ecco a partire da quando e chi ne sarà esente

Da mercoledì 15 dicembre i dipendenti del mondo della scuola dovranno essere vaccinati. Il provvedimento previsto per l'inizio dell'anno scolastico, dopo aspri dibattiti tra le forze politiche, è arrivato con tre mesi di ritardo. A partire da domani presidi,collaboratori scolastici ma soprattutto docenti e personale tecnico-amministrativo saranno sottoposti all'obbligo vaccinale. Il provvedimento, reso esecutivo da una circolare a firma di Stefano Versari, capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione del Miur, porterà a multe e sospensione nel caso in cui i dipendenti a tempo determinato o indeterminato decideranno di rifiutare l'adesione alla campagna vaccinale. Dalla materna alle superiori statali. Ma non solo: dovranno sottoporsi alla vaccinazione coloro che lavorano nelle scuole non paritarie, nei servizi educativi per l'infanzia, nei centri provinciali per l'istruzione degli adulti, nei sistemi regionali di istruzione e formazione professionale e nei sistemi regionali che realizzano i percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore. Potrà ritenersi escluso da tale provvedimento chi ha un rapporto di lavoro che risulti sospeso, come nel caso di collocamento fuori ruolo, aspettativa a qualunque titolo, congedo per maternita o parentale.Restano esclusi anche i dipendenti non appartenenti allo Stato ma comunque operativi all'interno del mondo della scuola come deucatori sul sostegno, operatori di refettorio e personale delle pulizie.Tutti i dipendenti interessati dal provvedimento dovranno produrre, entro cinque giorni dall'entrata in vigore, almeno la prenotazione per la richiesta di vaccinazione da dover essere eseguita entro 20 giorni se non il super green pass o l'esenzione accertata per gravi incompatibilità di salute. La vigilanza sarà a totale carico dei presidi degli istituti.

14/12/2021 12:30
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