Infermieri, venerdì lo sciopero nazionale: “Due anni di silenzi da parte del Governo”
Dopo quasi due anni di richieste inascoltate, gli infermieri italiani scendono in piazza per protestare contro la gestione della pandemia da parte della sanità pubblica e per chiedere aiuti al Governo. Lo faranno anche nelle Marche, ad Ancona, con un sit-in venerdì 28 gennaio dalle 10 alle 11,30 in Piazza Cavour davanti a Palazzo delle Marche, sede dell’Assemblea Legislativa.
Turni estenuanti, zero giornate di riposo, ferie cancellate, paura e continui contagi tra i colleghi, quarantene e straordinari su straordinari che hanno sfiancato gli operatori dell’ambito sanitario. L’ultimo baluardo per tentare di tenere a galla il Paese, messo in ginocchio dal fuoco incrociato di (in)decisioni politiche e mancato riconoscimento dei fondi spettanti ai sanitari.
“L’indennità specifica infermieristica non è stata svincolata dalla Legge di Bilancio del 2022. Una forte delusione – spiega Donato Mansueto, segretario regionale Nursind – , l’esecutivo del Governo Draghi ha completamente ignorato le nostre richieste. Nessun segnale di vicinanza agli operatori sanitari (infermieri, ostetriche, OSS, professionisti sanitari), che si aspettavano già da questo mese l’erogazione delle risorse stanziate a dicembre 2020”.
Già lo scorso novembre la Nursind si era espressa in merito alla condizione di totale disagio nella quale versano gli operatori della sanità pubblica, proclamando uno stato di agitazione. Fra le richieste avanzate dal Nursind, che stima per le Marche una carenza di infermieri di circa 3mila unità, c’è anche quella di prevedere più posti nelle università per infermieri e ostetriche, superare il vincolo di esclusività per poter garantire standard assistenziali in tutte le strutture sanitarie pubbliche e private, normare le prestazioni aggiuntive per la carenza di personale infermieristico.
Commenti