La giovane artista Consuela Fratini di Macerata continua il suo percorso nel panorama delle mostre in giro per l'Italia e l'Europa.Dopo l'esperienza a Londra con l'esposizione delle sue due opere "Cuore Sacro" e "Voci silenziose", questa volta Consuela vola a Barcellona per esporre a EGOS XII la sua opera "Assenza" dal 14 luglio al 2 agosto alle Crisolart Galleries. L'opera, spiegata dall'artista, rappresentala il significato stesso del termine: "Con il termine assenza si definisce la mancata presenza o lontananza da un luogo in cui uno dovrebbe trovarsi o si trova abitualmente. Ci sono momenti in cui ci si trova in un luogo o in una determinata situazione ma ci si sente al di fuori di quel contesto, come se anche in mezzo a centomila persone ci sentissimo soli e con un senso di disagio. Ci sono momenti nella vita in cui non ci apparteniamo, non ci vediamo, siamo scollegati da noi , assenti"Contemporaneamente altre opere sono già in mostra in Italia, più precisamente a Firenze presso la Bottega d'Arte Merlino per la colletiva "Arte Totale", con altri dipinti quali ad esempio: "Acido", "Collisione" e "Interruzione ".Non solo smalto su tele, nei programmi della Fratini anche l'apertura a breve di un laboratorio a Macerata, in cui l'artista si occuperà di recupero di abbigliamento, mobili e laboratori per bambini, oltre che continuare la sua proliferazione artistica.
Questa mattina, presso l'Auto Palace, sede di Confcommercio, è stata presentata la partnership tra il Macerata Opera Festival e la Confcommercio Marche Centrali. A presentare il nuovo progetto: Massimiliano Polacco, direttore Confcommercio Marche Centrali, Stefania Monteverde vice sindaca e assessora alla cultura del Comune di Macerata, Luciano Messi, sovrintendente Associazione Sferisterio e Francesco Micheli, direttore artistico del Macerata Opera Festival.L'idea nasce dalla presa di coscienza che il turismo culturale sta sempre più prendendo campo e deve essere nel mirino sia dell'apparato pubblico sia dei servizi privati. Lo scorso anno Macerata ha ottenuto un incremento del 10% dei turisti, tra cui la maggior parte olanandesi, svedesi e belgi; per poter accogliere al meglio chi arriva, la Confcommercio ha improntato una sinergia con il Macerata Opera Festival creando una rete di opportunità a servizio di chi vuol venire a Macerata. La Confcommercio ha stimolato tutte le strutture ricettive, che sono inscritte a Federalberghi Marche per realizzare un sito direttamente collegato a quello dello Sferisterio, cosìcche, chiunque voglia partecipare alle serate proposte dallo Sferisterio abbia anche la possibilità di scegliere in quale albergo pernottare con un solo clik."Vogliamo essere al centro, vogliamo fare qualcosa per la città di Macerata", così ha esordito Massimiliano Polacco che ha ben spiegato la partnership e ha inoltre illustrato un altro importante progetto: Terre di Macerata, una app che presto sarà fruibile a tutti e che propone al turista 5 diversi itinerari per scoprire la landa maceratese, dalla cultura alla gastronomia, dalla storia alla religione, passando per l'itineraio naturalistico. Una città, una provincia sempre più a misura di turismo, grazie soprattutto alla scelta di collaborare tra le figure coinvolte in tale ambito.Macerata Opera Festival è un grande esempio di turismo culturale, tanto da ricevere anche il riconoscimento dalla Cina ed è per questo che è stato fondamentale creare il nuovo rapporto di partenariato tra questi due enti. Anche Stefania Moteverde ha sottolineato l'importanza di questo momento come punto di partenza per la svolta che porta Macerata al centro del movimento turistico culturale, prendendo spunto dalla guida Lonely Planet che descrive la città di Matteo Ricci come bellisima ma apparentemente noiosa, incapace di riconescere le sue potenzialità, la vicesindaca ha sostenuto: "Lavoriamo su una nuova rappresentazione di Macerata, tenere aperti i musei, creare servizi che funzionano, valorizzando la nostra grande industria culturale, che ha già due fiori all'occchiello il Macerata Opera Festival e Macerata Musei".Lo stesso Micheli ha supportato l'idea della collaborazione, evidenziando come le singole forze faticherebbero ad andare avanti, "Macerata sta giocando una partita importante nel ridisegnare lo stare insieme. L'Opera Festival nasce con l'idea di riprendere l'idea di festa popolare, di un festival variegato. Si è creata la rete giusta per crescere."Partendo da questo nuovo commubio si vuole implementare l'offerta al turismo, messo il primo mattone, l'obiettivo è quello di creare strumenti che siano capaci di portare visitatori non solo ai grandi eventi ma tutto l'anno. Le Marche rappresentano il 6,2% del movimento del turismo italiano a dimostrazione che si sta facendo molto nella promozione della nostra regione, ma che tanto è ancora potenzialmente da fare. https://www.youtube.com/watch?v=Qz2H_KWmPQ8
Presentato oggi presso la Civica Enoteca Maceratese, lo spettacolo itinerante "Pietro Masi, detto il Bellente", che si terrà 8/9/10 luglio nel centro storico di Appignano, città natale del Brigante.A presentare lo spettacolo, il sindaco del comune di Appignano Osvaldo Messi, l'assessore alla cultura Vittoria Trotta, la presidente dell'associazione teatrale Agorà di Appignano Lucia Lucantoni e l'ideatori del progetto Lucia De Luca e Leonardo Gasparri del Teatro Service soc. coop.Pietro Masi è l'incarnazione dell'ideale dell'eroe romantico: un giovane bello, amato e amante delle donne che decide di non appoggiare l'invasore napoleonico, ma di rimanere fedele alle sue origini e alla sua terra. Così si diede al brigantaggio ed insieme ad altri amici cosituì una milizia ribelle. ed è proprio la storia dell'uomo, prima ancora del brigante, che sarà in scena in questa tre giorni di spettacolo; dalla sua infanzia fino alla morte per mano nemica . Lo spettacolòo si articolerà per le vie del centro, sarà il pubblico a districarsi nella storia, muovendosi tra i racconti e la messa in scena dei momenti più significativi di Pietro Masi.Dopo aver vissuto la storia del Bellente il pubblico potrà sedersi a tavola per una cena dal menù tipico dell'Ottocento, gli organizzatori hanno certato il più possibile di ricreare non solo l'ambiente, ma anche i sapori dell'epoca romantica.Sia le autorità del comune di Appignano che gli organizzatori hanno voluto sottolineare la partecipazione cittadina allo spettacolo, nel recitare durante la mise en scene, ma anche nell'accogliere i teatranti, riversandosi tra le vie in queste serate di prova. L'intento del progetto è quello di poter far rivivere al paese di Appignano la storia del Bellente, rendendo tutti partecipi di questa grande festa.Il testo dello spettacolo è tratto dai testi di Mario Buldorini, Roberto Bronzi e Sergio Ceccone, quest'ultimo intervenuto di persona alla conferenza stampa sottolinenado come sia facile amare questo personaggio e come sia altrettanto stimolante lavorare per farlo conoscere.Un ultimo ringraziamento è stato fatto a Peppe de Birtina, artista appignanese che con "La ballata del Bellente" ha fatto da cassa di risonanza alla stora del giovane ribelle.https://www.youtube.com/watch?v=8tJ8hYXkRQ8
"Cosa pensano le ragazze" è un progetto di Repubblica, ideato e realizzato da Concita De Gregorio, è il frutto di dieci intervistatrici che hanno chiesto a mille donne italiane, da nord a sud, dai 6 ai 96 anni alcune domande riguradanti: amore, sesso, lavoro, denaro, felicità, futuro, famiglia, questione di genere. Tra le ragazze intervistate c'è anche Camilla Cagnoni 20 anni di Macerata.Camilla, si racconta di fronte la telecamera, senza troppo timore, parla del suo impegno politico, del suo ruolo nella Rete degli studenti Medi, dell'essere entrata a Medicina tramite ricorso, racconta la sua voglia di felicità, una felicità che passa per la possibilità di realizzare i propri sogni anche attraverso le piccole cose. Paure e bisogni di una giovane ventenne che cerca di portare avanti le proprie idee, che come tante giovani ha trovato la sue espressione d'essere anche passando per l'amore per il proprio corpo, nonostante la paura di essere giudicati più per ciò che si appare che per ciò che si è. Temi importanti e riflessioni sagaci per la maceratese che ha dimostrato "di avere tutto per possibilità", come recita una famosa canzone.
Ieri, presso l'associazione Tutela Imprese di Civitanova, si è svolto un convegno informativo, aperto a tutti i cittadini, sulla flat tax, un sistema di tassazione già operativa in 38 Paesi al mondo.A spiegare cos'è la Flat Tax è intervenuto il dottor Armando Siri, promotore in Italia della Flat Tax al 15%, cioè un sistema di imposte che arrivi ad un'aliquota massima al 15% per poi modularsi verso il basso in base al reddito del nucleo familiare. In questo modo, secondo Siri, alle famiglie rimarebbero più soldi e quindi più possibilità di spesa e di conseguenza la spinta per la circolazione del denaro e l'attivazione del circolo virtuoso dell'economia. Ovviamente un' aliquota massima al 15 % prevede un abbassamento dell'entrate nelle casse dello Stato, un ammanco di circa 30 miliardi di euro. Nella sua proposta, Siri ha individuato in due tipi di strategie per coprire questo gap che si verrebbe a creare: un intervento strutturale con l'emersione del sommerso e un intervento una tantum. La proposta di Siri, appartenente al movimento "Noi con Salvini", ha inoltre come obiettivo quello di far accrescere l'occupazione, facendo ripartire l'economia.Al convegno sono intervenuti anche il professor Giuseppe Aliano, docente di diritto tributario dell'Università La Sapienza di Roma che ha spiegato il ruolo di Equitalia, poi ha parlato il dottor commercialista Giuseppe Tosoni, promotore dell'iniziativa.https://www.youtube.com/watch?v=mhiVoQWOuv4
Primo appuntamento con il Rive Festival nella cornice del borgo marinaro di Civitanova. Tema della giornata: la famiglia campione.A parlare di famiglia tre storie raccontate da tre personaggi completamente differente ma che in comune hanno la specificità di mettere in primo piano il mutamento del nucleo fondante della società. Si parte con Camilla Ghedini, giornalista ferrarese, che ci racconta le peculiarità della donna amante, ruolo ben descritto nel suo libro "Amo te... starò sempre con lei", per passare poi alla testimonianza del poeta scrittore urbinate Umberto Piersanti che ha riportato la sua esperienza di padre di un bambino autistico. Parole forti che raccontano la difficile vita di chi si trova a dover prendersi cura del proprio figlio per sempre, scontrandosi spesso con la crudeltà del quotidiano.L'ultimo intervento è stato di Gianna Coletti, ai più nota come attrice di teatro e sit-com come Casa Vianello, anche lei ha portato sul palco la sua esperienza personale vissuta negli ultimi anni passati a prendersi cura della madre. Racconto dell'inversione delle parti, consuetudine di quest'epoca, in cui i figli accudiscono i genitori come fossero i propri figli.Tra risate e commozione il direttore artistico Giorgio Felicetti ha dato il via al festival civitanovese che prevede più di venti appuntamenti in tutto il weekend e che culminerà venerdì 5 luglio con il concerto di Francesco De Gregori. https://www.youtube.com/watch?v=_GPkcv5VmA0
All'auditorium Scarfiotti di Potenza Picena Gianni Minà racconta del suo amico Mohamed Ali, presentando il suo ultimo libro, una raccolta di articoli scritti dal giornalista italiano che negli anni ha stretto un legame di amicizia profondo con il pugile americano recentemente scomparso.Storia di un mito, ma ancor prima di uomo, un uomo nero, che in America negli anni sessanta, rifiutando la guerra in Vietnam, riesce a far cambiare la legge sull'obiettore di coscienza. Racconti, retroscena, aneddoti su questa e tante altre vicende della vita di Ali sono state ripercorse da Minà di fronte ad un pubblico attento e partecipe, che spesso si è fermato ad applaudire a lungo uno dei più grandi giornalisti d'Italia, memoria storica degli ultimi sessant'anni dei personaggi che hanno arricchito il mondo e le vite, prima tra tutte quella dello stesso Minà, che come lui racconta " Ali è stato la svolta per il giornalista ambizioso che volevo essere, un ragazzetto come me che voleva esserci, la vita è l'arte dell'incontro, come diceva Sergio Endrigo."Racconti del boxer che a Kinshasa sconfisse Foreman nell'incontro del secolo organizzato da Don King e che negli spogliatoi disse allo stesso Minà: "Sai chi c'era con me sul ring oggi? C'era Allah", scorci che solo chi sa realmente raccontare può trasmettere ad un pubblico che ascolta.Non solo parole ma anche immagini, infatti, sono stati proiettati dei video di Mohamed Ali, al secolo Cassius Clay, tra cui, l'ultimo, un simpatico siparietto in cui il pugile porta Minà davanti la telecamera e lo definisce amico, l'uomo che per sempre racconterà i suoi incontri e così è stato, anche fuori dal ring, come ad Atlanta quando accese la fiaccola olimpica o quando andarono insieme dal papa Giovanni Paolo II.Dopo aver risposto alle domande del pubblico, Gianni Minà ha firmato gli autografi a molte persone dimostrando grande disponibilità.La serata è stata promossa da Stefano Cosimi dell'associazione "Torre che ride", all'interno del Memorial Scarfiotti, che si è aperto proprio con questa serata. Non è un caso che Minà sia presente in questi giorni a Potenza Picena, sulle strade di Scarfiotti, perchè, proprio come ha dichiarato il figlio del pilota potentino ai nostri microfoni, Minà collaborerà per la produzione del film su Lodovico Scarfiotti.https://www.youtube.com/watch?v=6uB4hS-0ZHo
L'ultima serata di Musicultura inizia illuminata dai lampi in lontananza in uno Sferisterio pronto per le grandi occasioni. Si inizia con i finalisti che entrano ad uno uno sul palco presentato da un esuberante Fabrizio Frizzi. Il primo ad esibirsi è Gianfrancesco Cataldo con la sua "Marta", una canzone contro la violenza delle donne; nel presentare il pezzo il giovanissimo cantante aggiunge: "la violenza non è amore e l'amore non è violenza". Molto emozionato anche il secondo finalista Luca Tudisca che, nonostante la dichiarata tenerezza, canta la canzone "Guardami adesso" con una performance molto calda, tra gli applausi del pubblico. Sale poi sul palco Flavio Secchi che con estrema ironia presenta "La cosa più bella", brano scritto per la sua ex ragazza, una ballata d'amore, un inno alla bellezza. L'ultima ad esibirsi è Mimosa, unica donna ancora in gara che suonando il piano canta "Fame d'aria", brano dedicato a tutti i papà, dall'artista definiti "gli uomini della nostra vita". Subito dopo aver ascoltato tutti i finalisti Frizzi fa tornare i musicisti sul palco per un simpatico siparietto. Ospite sul palco la grafologa Mirka Cesari, che analizza la scrittura di ciascun concorrente, dando informazioni introspettive per ciascuno di loro. Alla fine la grafologa, nota già al pubblico, non si è lasciata sfuggire la possibilità di analizzare la calligrafia di Frizzi, definendolo "meticoloso, testardo, tenace, molto sensibile, se fa una cosa ne vuole fare contemporaneamente altre cento", aggiungendo poi, facendo arrossire il presentatore, che la lettera "g" simbolo della sessualità lo delinea come un uomo fantasioso e pronto a vivere la sua sessualità fino a tarda età. Dopo risate ed applausi si torna alla musica, Frizzi presenta i Tiromancino che si esibiscono con quattro brani per scaldare l'atmosfera del pubblico maceratese, ricordando, tra una canzone e l'altra, come lo Sferisterio sia tra i luoghi migliori al mondo per fare musica dal vivo. Tra i brani eseguiti anche "Un tempo piccolo" del maestro Franco Califano, proprio per onorare il cantautore romano. Si riparte dopo la pausa, che ha permesso al pubblico di poter votare il suo artista preferito, con il premio della critica Cna di Macerata che va tramite il presidente, alla cantante Mimosa, la terza vincitrice donna nelle ultime tre edizioni, segno che il cantautorato italiano femminile stia percorrendo la giusta strada per avere il suo giusto spazio nel panorama musicale. Dopo la premiazione si torna alla musica, Frizzi presenta la vincitrice della passata edizione di Musicultura, Chiara Dello Iacovo, che, dopo aver cantato due suoi brani, si siede sul palco dello Sferisterio e inizia un'interpretazione emozionante di "Ti regalerò una rosa". Alla seconda strofa entra l'autore della canzone, Simone Cristicchi e iniziano un duetto da brivido accompagnato alla fine dall'abbraccio tra i due artisti, un lungo abbraccio che però non è abbastanza lungo quanto l'applauso del pubblico. Una volta solo sul palco, Cristicchi, vincitore di Musicultura nel 2005, non canta ma dà un'anticipazione del suo ultimo spettacolo teatrale (definito da lui stesso musical civile) "Il secondo figlio di Dio", recitando la storia di un uomo della Toscana dell'800 considerato eretico: David Lazzaretti, egli parla di amore e fratellanza civile. Un'alternarsi tra parole e musica che appartengono a questo suo ultimo lavoro, che rappresentala maturazione del suo cammino lungo 10 anni, iniziato proprio su questo palco. Durante l'intervista a fine performance irrompe sul palco Nino Frassica per un'intervista doppia tutta da ridere. Alla fine Frassica invita il pubblico dell' Arena a cantare sulle note dei classici della musica italiana, da "Volare" a "Pensiero, il pubblico risponde con immensa magia. Salutato Cristicchi, Nino Frassica rimane sul palco per interpretare il testo " A mare si gioca", una denuncia sociale sul tema della migrazione, dei bambini che muoiono sui barconi, lasciando però comunque una scia di speranza. Dopo i ringraziamenti di rito da parte di Fabrizio Frizzi, accompagnato dall'applauso del pubblico, lo storico presentatore ha proclamato il vincitore di Musicultura: Gianfrancesco Cataldo, premiato dal presidente Mariotti dell'Ubi Ancona che ha consegnato l'assegno di 20 mila euro e l'augurio di essere il primo di una serie di grandi successi e che si diplomi, in quanto, il giovane artista di Benevento sta affrontando la maturità proprio in questi giorni. Cataldo, felice ed emozionato, chiude la serata cantando ancora una volta la canzone che lo ha portato alla vittoria: "Marta" con la coreografia di Nicole Sorrentino. Gianfrancesco scende fino ad arrivare al pubblico seduto in platea per un ringraziamento simbolico a tutti quello che lo hanno votato.
Nei giorni successivi alle elezioni del primo sindaco donna di Roma Virginia Raggi, e delle neo elette Chiara Appendino, che batte Fassino a Torino, e la giovanissima (29 anni) Susanna Ceccardi, il primo sindaco della Lega Nord in Toscana, la storia ricorda all'Italia che il primato di una donna "sindaca" è marchigiano: Ada Natali fu la prima donna sindaco in Italia, eletta a Massa Fermana, sua città natale, nel 1946.Figlia di Giuseppe Natali, sindaco socialista di Massa Fermana che nel 1922 gli squadristi avevano picchiato a sangue, anche la "maestra Ada" (come la chiamavano i suoi compaesani, dopo che si fu diplomata), dovette subire le persecuzioni fasciste. Con l'intento di proseguire i suoi studi, fu traferita ad Apezzana di Loro Piceno, una località dove non c'erano ancora le strade, così la giovane Ada iscritta a Giurisprudenza, quando doveva andare all'Università, era costretta a percorrere faticosi sentieri, per poter poi prendere, a Passo Loro, un pullman per Macerata. Durante il periodo universitario, non solo portò a termine brillantemente gli studi ma insegnò a leggere e a scrvere, sia ai suoi scolari che ai contadini analfabeti della zona. Prese parte alla Resistenza marchigiana per la Liberazione dell'Italia partecipando alle battaglie di Pian di Pieca e San Ginesio.Tornata alla città natia venne eletta sindaco nel 1946, con il voto anche delle sue concittadine, e rimase a capo del comune ascolano fino al 1959. Istituì nel comune di Massa Fermana le "colonie" per i bambini, così da assicurare un piatto di minestra, ai piccoli delle famiglie più povere. Nelle elezioni politiche del 1948, la "maestra Ada" è presentata come unica candidata comunista nelle Marche e viene eletta alla Camera dei deputati. Nel 1953 si impegnò nella campagna elettorale in Sicilia su invito di Togliatti per parlare con le donne e, negli anni Cinquanta, si battè perché le operaie delle fabbriche marchigiane potessero ottenere regolari contratti di lavoro.Donna coraggiosa e decisa, pur di salvare alcune opere artistiche di grande valore come la “Natività” di Vincenzo Pagani, alla non curanza della Soprintendenza risponse con la vendita di alcuni pezzi di scarso valore storico - artistico per procurarsi i finanziamenti necessari allo scopo. Fu incriminata dalla stessa opposizione in Consiglio Comunale, per questo motivo e per aver preso della legna nella selva del vicino convento dei frati francescani per far riscaldare le operaie riunite in assemble, venne denunciata e processata. Fu poi assolta con formula piena.Uscita dalla vita politica mantenne i rapporti con il movimento femminile e con alcuni parlamentari, rimase a Massa Fermana proseguendo la sua missione di insegnante e coltivando il suo amore per i gatti, si narra infatti che si spostava, anche se a fatica, per le sue non buone condizioni fisiche, tra Massa Fermana e Montappone per dare da mangiare ad un numero enorme di gatti dei quali era diventata la protettrice.Morì il 27 aprile del 1990 a Massa Fermana, dove è sepolta nel cimitero accanto ai suoi amati genitori.
Erano in tanti oggi a dare l’ultimo addio a Franco Biagiola, presidente da più di trent'anni del CB Tigrotto di Macerata. Presenti ai funerali, tenutosi presso la chiesa Santissimo Crocifisso di Villa Potenza, oltre alla famiglia, i soci del Cb, in tenuta sociale, e la comunità locale, scossa per l'improvvisa tragedia.L’uomo, ricordato da don Franco Palmieri, è stato un punto di riferimento per l’intera città grazie anche alla sua attività di servizio nelle manifestazioni cittadine, sempre disponibile e pronto ad aiutare gli altri. Momento di particolare commozione condiviso con le parole della figlia Elisabetta, la quale ha ringraziato tutti per la partecipazione a questo improvviso lutto che ha colpito la sua famiglia, di fronte ad una chiesa gremita. In tanti non sono riusciti ad entrare e hanno potuto seguire la funzione grazie allo schermo montato all'esterno.https://www.youtube.com/watch?v=7QYEnTCOhVk&feature=share
La Cucine Lube Banca Marche Under 17 è campione d’Italia. I giovani biancorossi di Rosichini, Azzacconi e Roganti concludono in maniere vincente la cavalcata tricolore nella Finali Nazionali di categoria andate in scena a Bormio nei giorni scorsi.Domenica 12 giugno l'ultimo sforzo: i cucinieri battono Segrate per 3-1 (25-15, 25-13, 23-25, 25-18 i parziali) nella finalissima per il titolo, a conclusione di un torneo dove la vittoria di questi giovanissimi atleti non è mai stata in discussione: quattro vittorie per 3-0 nel girone di qualificazione e nei quarti di finale, due per 3-1 in semifinale e finale, a sancire la superiorità della formazione che ha appena conquistato lo scudetto. È la vittoria tricolore numero 14 per il settore giovanile della A.S. Volley Lube, per la prima volta campione anche in questa categoria, ad arricchire un già corposo palmares in tutte le categorie giovanili. Per questo gruppo Under 17 si tratta, dunque, del coronamento di un percorso di crescita importante: dopo ottimi risultati nelle ultime stagioni finalmente è arrivata a quello scudetto che regala una grande soddisfazione al settore giovanile biancorosso. La Cucine Lube Banca Marche fa anche incetta di titoli individuali nelle Finali Under 17: MVP Davide Gardini, miglior attaccante Diego Cantagalli, miglior libero Filippo Federici. La squadra neo campione d’Italia, allenata da Gianni Rosichini, Davide Azzacconi e Riccardo Roganti, in questa avventura vincente si è avvalsa della preziosissima collaborazione di Mariano Ercoli nel ruolo di dirigente accompagnatore, del preparatore atletico Gianluca Paolorosso, del fisioterapista Matteo Sorbo, dello scout man Enrico Massaccesi e dell'assistente allenatori Alessandro Paparoni. Questa la rosa al completo: Leonardo Branchesi, Diego Cantagalli, Alberto Di Silvestre, Daniele Furiassi, Davide Gardini, Franciszek Kudel, Francesco Recine (schiacciatori); Manuel Bussolari, Stefano Trillini, Amos Vignaroli (centrali); Andrea Cordano, Tommaso Larizza (palleggiatore); Filippo Federici, Matteo Petrucci (liberi). Il tabellino della finale VOLLEY SEGRATE: Resegotti (L), Rossi ne, Pollini ne, Tambussi 6, Maccabruni 1, Pedrinelli, Gironi 17, Cariati 10, Albino ne, Gritti 7, Chiesurin 7, Falgari, Marchetti ne, Cavalieri ne. All. Fontanesi. CUCINE LUBE BANCA MARCHE: Gardini 23, Federici (L), Larizza, Petrucci, Di Silvestre, Cordano 2, Furiassi, Bussolari 6, Recine 15, Kudel ne, Branchesi ne, Cantagalli 27, Vignaroli ne, Trillini 8. All. Rosichini. PARZIALI: 15-25, 13-25, 25-23, 18-25. ARBITRI: De Curtis e Angelucci. Note: Segrate: bs 6, ace 1, muri 13, errori 15, ricezione 50% (26% prf), attacco 31%. Lube: bs 11, ace 4, muri 12, errori 21, ricezione 58 (32% prf), attacco 59%.