Il Kiwanis Club di Macerata ha consegnato al Comune di Pievebovigliana un Digiquadro della ditta Eugeni tecnologie di Magliano di Tenna. Si tratta di una lavagna multimediale interattiva di ultima generazione, del valore commerciale di oltre 3000 €, da utilizzare nelle scuole del Comune.Il Kivanis Club di Macerata ha, infatti, deciso di dedicare uno dei propri service in favore dei bambini del piccolo Comune di Pievebovigliana, duramente colpito dal recente sisma e per il quale anche modesti aiuti possono risultare significativi.Degli di nota sono stati, tra l'altro, gli sforzi fatti per permettere ai bambini della zona di avere una nuova struttura scolastica, evitando la loro dispersione sul territorio regionale e la conseguente disgregazione del tessuto sociale. Al momento l'Istituto scolastico e collocato in una una tendo-struttura e ci si augura che al più presto vengano forniti i moduli abitativi promessi, per consentire lo svolgimento delle lezioni in un ambiente più adeguato e confortevole.Il Kiwanis Club di Macerata ringrazia sentitamente le ditte Eugeni Tecnologie di Magliano di Tenna e SP metallo di Tolentino che progettano e realizzano in collaborazione il prodotto . Grazie alla loro disponibilità, hanno consentito la realizzazione del service.
“Siamo molto soddisfatti e ringraziamo il Governo per l’accordo raggiunto e le risorse messe a disposizione, ulteriore testimonianza di attenzione verso le Marche.Questo importante accordo di programma porta dodici milioni di euro nel nostro territorio contro il dissesto idrogeologico, a rafforzamento dell’azione del governo regionale su questo delicato versante. L’attenzione posta su Recanati, poi, ha un ulteriore significato di considerazione per la provincia maceratese, la più martoriata dal sisma in termini di danni materiali. Ha anche un valore simbolico, coinvolgendo una tematica culturale e di richiamo turistico caratterizzante le Marche nel mondo e che in questo momento è più che mai importante tutelare”.Angelo Sciapichetti, assessore all’Ambiente, oggi a Roma per la firma dell’accordo di programma sul dissesto idrogeologico con il Ministro Gian Luca Galletti, commenta così le rilevanti risorse messe in moto dall’intesa raggiunta. Dopo un percorso tecnico e politico di condivisione, in cui la Regione ha promosso con determinazione ogni possibile sostegno dello Stato per fronteggiare il dissesto del territorio in un momento così difficile per le Marche, verrà infatti sancito il finanziamento di circa dodici milioni di euro per tredici interventi di riduzione del rischio da frana e alluvione. In particolare, circa 5,8 milioni andranno a finanziare interventi per il consolidamento e la mitigazione del dissesto idrogeologico del Colle dell'Infinito e del Paesaggio Leopardiano a Recanati (Mc), un milione di euro andrà a consolidare il centro abitato di Montelparo (Fm), 850mila euro andranno invece a sistemare l’area in frana per erosione fluviale del Fiume Tronto ad Ascoli Piceno. Risorse per 600mila euro verranno investite, poi, a Rosora (An), per la sistemazione del centro abitato, 590mila euro andranno alla sistemazione idraulica del Fiume Esino, a Falconara Marittima (An), 500mila euro verranno impiegati a Cossignano (Ap) per il consolidamento del centro storico, altri 500mila euro a andranno a Belforte del Chienti (Mc) sempre a sistemazione del centro abitato. L’area in frana in località Domo a Serra San Quirico (An), verrà sistemata attraverso 400mila euro e sempre 400mila euro andranno ad Acquaviva Picena (Ap), per l’area in frana nel versante nord del centro abitato, altri 400mila euro andranno a consolidamento e protezione del versante in frana nel centro abitato di Montecchio, nel Comune di Vallefoglia (Pu). Investimenti per 300mila euro saranno effettuati rispettivamente a Santa Maria Nuova (An) e Montalto delle Marche (Ap), mentre infine 250mila euro saranno usati per sistemazioni nella Gola della Rossa a Serra San Quirico.
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa dal movimento politico Voce alla Città."Alla vigilia di un importante appuntamento elettorale desideriamo rendere pubbliche alcune nostre valutazioni :1) la riforma espropria le regioni di importanti competenze quali grandi opere, energia ed ambiente, ciò significa, per esempio, che se il governo decide di aprire inceneritori, rigassificatori o piattaforme per le trivellazioni nel nostro mare, i cittadini e le istituzioni del territorio avranno ancora meno voce in capitolo, il nuovo articolo 117 ratifica ciò che era stato anticipato con lo Sblocca Italia; 2) la riforma vuole velocizzare le leggi al servizio degli affari e per favorire la crescita economica senza tenere conto però delle ricadute sui cittadini che da queste modifiche non ci guadagneranno nè in servizi nè in diritti; 3) la riforma rende più difficile la partecipazione dei cittadini, espropriandoci del diritto di eleggere i senatori e aumentando il numero di firme occorrenti per leggi di proposta popolare o referendum; 4) il risparmio prodotto da questa riforma è irrisorio rispetto agli sprechi ed alle inefficienze che non vengono ridotti, come testimoniato dalle dimissioni dei commissari alla “revisione della spesa” Cottarelli e Perotti che pure avevano studiato e proposto soluzioni per il contenimento della spesa e la riduzione del debito pubblico; 5) la riforma allontana dai territori le decisioni che li riguardano più da vicino rendendo meno significative ed efficaci la protesta e la pressione dei cittadini su questioni come la salute, l'ambiente ed i diritti; non per niente nel 2013 il colosso della finanza globale J P Morgan lamentava che le carte costituenti dei paesi del sud Europa, essendo nate dopo periodi di dittatura, risultavano influenzate da idee socialiste e pertanto in esse sono “persino” previste tutele costituzionali dei diritti dei lavoratori e del diritto (pensate che sciagura) di protestare di fronte alla proposta di cambiamenti sgraditi; 6) la riforma rafforza il potere della maggioranza di governo e la concentra nelle mani del primo ministro, riduce drasticamente il ruole delle minoranze, nega ai cittadini la facoltà di eleggere i membri del Senato introducendo, nei fatti, una sorta di presidenzialismo forte; 7) la riforma viene spacciata come necessaria per attuare la semplificazione e la velocizzazione del processo legislativo oltre che strumento per ridurre il contenzioso tra stato e regioni, nulla di più falso visto che sono previsti almeno 7 diversi tipi di votazione delle leggi con svariate clausole e una lunga serie di interpretazioni e varianti".
Il presidente della Provincia Antonio Pettinari, questa mattina, ha accolto i giornalisti nella splendida terrazza di Palazzo degli Studi di Macerata per fare il punto sui lavori di restauro iniziati a febbraio.I lavori sono stati appaltati ad una ditta di Ferrara, la Baruffaldi, e una ditta di Rimini, CRCS, che si sono occupate del rifacimento della facciata e del restauro del terrazzo all'ultimo piano inclusa la pavimentazione per evitare le infiltrazioni di acqua che ne danneggiava l'interno, oltre al restauro di tutte le colonne e le statue rovinate dal tempo. Inoltre si sta operando al restauro della sala conferenze Govannotti all'interno del palazzo.Un fiore all'occhiello della città di Macerata che presto tornerà al suo antico splendore con la speranza che sia di nuovo un polo attrattivo per i cittadini, gli studenti e tutti quelli che frequentano il capoluogo di provincia.I lavori si sono resi necessari dopo il crollo del cornicione avvenuto nel luglio del 2014, ma purtroppo a causa del patto di stabilità, nonostante ci fossero sia il progetto che i fondi, non è stato possibile intervenire subito per sistemare Palazzo degli Studi. Lo scorso anno, grazie alla riforma che ha alleggerito il patto di stabilità la Provincia si è subito mossa per creare il bando della gara di appalti e stilare la graduatoria. In brevissimo tempo, vista l'esistenza regressa di fondi e progetto, è stato possibile iniziare con il restauro. I lavori si sono dilungati nel tempo poiché, mano a mano che procedevano, sono emerse delle criticità che non erano state preventivate. Questa mattina Pettinari, con i responsabili dei lavori hanno annunciato che per febbraio Palazzo degli Studi sarà pronto per la città."Sono molto felice di quanto fatto" dichiara il presidente della Provincia "Questo Palazzo è sempre stato nel mio cuore e sistemarlo era una promessa che oggi posso dire di aver mantenuto. Sono certo che tornerà ad essere un luogo importante e che anche i commercianti che hanno il locale nella galleria Scipione saranno agevolati da questi lavori di restauro. Tra i tanti lavori fatti durante lo scorso mandato e quello iniziato questo ha un valore speciale ed emotivo per me".Fortunatamente il sisma non ha lesionato l'edificio che è interamente di cemento e che è stato costruito bene sin dal progetto originario. L'ottima collaborazione tra le aziende appaltatrici e la cura con cui stanno svolgendo il lavoro sta portando al più roseo dei risultati. La speranza è quella che, una volta completamente restaurato, Palazzo degli Studi sia utilizzato come cornice per eventi e convegni importanti, come ad esempio la stagione dello Sferisterio.
Prima le scosse di terremoto, poi il fallimento dell’azienda dove lavoravano. Un uno-due micidiale al volto di circa 150 dipendenti della Tombolini. Ma se ad assestare il primo colpo è stata la natura, sul secondo pesa, come un macigno, la responsabilità dell’uomo e della burocrazia. Un cocktail esiziale che ha costretto 150 lavoratori a marciare contro il tribunale (un tempo luogo di giustizia) e contro l’istituto di previdenza sociale.È stato infatti l’INPS a presentare istanza di fallimento contro la Tombolini verso cui vantava crediti di centinaia di migliaia di euro. Il tribunale, accogliendo l’istanza, ha dichiarato il fallimento, mettendo in mezzo ad una strada quasi 150 dipendenti, per la maggior parte donne. L’interesse meritevole di tutela, dunque, è stato il credito dell’istituto e non (l’evangelico) pane quotidiano. Un pane, peraltro reso duro e pure insudiciato dalla polvere e dal fango prodotti dal crollo di solai o tramezzi delle case di queste - doppiamente - sfortunate lavoratrici.Con loro, ed in prima fila i sindaci interessati: Ornella Formica di Colmurano e Paolo Giubileo di Urbisaglia.Una vicenda diventata ormai simbolo di massima ingiustizia (fatti salvi i cavilli propri del latinorum dei giuristi) che grida ovunque vendetta, ma che giorno dopo giorno, si sta spegnendo sotto la somma, colpevole indifferenza di tutte le istituzioni pubbliche. Anche di quelle più alte. Pure ieri la vicenda è stata rappresentata in tutta la sua paradossale drammaticità al premier Renzi, ma niente.Colposamente latitante appare la Regione Marche che avrebbe dovuto intervenire anche suggerendo un provvedimento ad hoc, in sede di conversione del decreto sul terremoto. Invocando, casomai ve ne fosse stato bisogno, perfino il primo articolo della Costituzione a protezione e tutela dei lavoratori terremotati. Invece silenzio.Un silenzio pesante che la dice lunga sul reale interesse della politica per le complicate vicende dell’entroterra.Ad onor del vero, l’unica che sembra aver preso a cuore la situazione delle tantissime operaie è l’Onorevole Irene Manzi, ma abbiamo la sensazione che, come nel caso del cementificio di Castelraimondo, sia stata ancora una volta, lasciata dolosamente sola.È giunto il momento che la politica regionale, piuttosto che balbettare stantii slogan - come continua inutilmente a fare da troppo tempo il governatore Ceriscioli - si muova e lo faccia in fretta.È stucchevole e fuori luogo celebrare nelle calde stanze del Consiglio Regionale pompose giornate contro la violenza sulle donne con tanto di interviste, aperitivi e stuzzichini, quando dopo solo ventiquattro ore, a pochi chilometri da Ancona, ci sono donne che piangono disperate perché la giurisprudenza toglie loro e all'improvviso il pane di bocca. Se i politici regionali non lo hanno ancora capito, è ora che qualcuno, prima o poi glielo dica. Qui in montagna si combatte ogni giorno per guadagnarsi da mangiare. Dei party celebrativi che organizzate in Ancona, francamente, non sappiamo che farcene.Se la politica ha ancora un senso, un ruolo ed una funzione, faccia sentire la sua voce forte e chiara una volta per tutte: in deroga ai cavilli, ma in sintonia con il buon senso, con la doverosa solidarietà alle tante lavoratrici – già piegate dalle scosse di terremoto – faccia in modo che possano al più presto tornare in fabbrica per portare a casa, ai loro figli, il meritato pane quotidiano.Tutto il resto, oltre che incomprensibile, fa rabbrividire…
Doppio appuntamento nelle zone colpite dal sisma per la II commissione regionale “Sviluppo economico” che ha incontrato, questa mattina, a Muccia, agricoltori e allevatori del Maceratese e, nel pomeriggio, a Camerino, il rettore dell'Università, Flavio Corradini.Dopo aver ascoltato due settimane fa, ad Acquasanta Terme, le aziende zootecniche del Piceno, la commissione ha voluto di “fare il punto” anche con le imprese della provincia di Macerata. “Questo sisma ha segnato – sottolinea il presidente della Commissione, Gino Traversini (Pd) - in maniera forte le Marche. La nostra regione è stata la più colpita, e il rischio che dobbiamo scongiurare con ogni mezzo è quello che si perda il forte legame con il territorio. L’agricoltura e l’allevamento rappresentano in questi luoghi un patrimonio importante, che va salvaguardato, insieme a questo meraviglioso paesaggio”. Per Traversini bisognerebbe pensare a un progetto ad ampio respiro, che coinvolga tutto l’Appennino ”per combattere lo spopolamento, fare in modo che la gente non lasci questi luoghi, ma resti per contribuire al rilancio e alla salvaguardia”.All'incontro nell’Eremo del Beato Rizzerio, che in questi giorni ospita diverse famiglie sfollate, ha partecipato il sindaco di Muccia, Mario Baroni, e l'assessore regionale alla Protezione civile, Angelo Sciapichetti, che ha illustrato come si sta muovendo la Regione per superare l’emergenza. Secondo il vicepresidente della II commissione, Piero Celani (FI), due sono i problemi che vanno affrontati tempestivamente. “Il primo – dice - riguarda la necessità di affrettare al massimo i tempi di realizzazione delle ‘piazzole’ per posizionare le nuove stalle. Il secondo riguarda, invece, la necessità di mettere a punto un progetto per la valorizzazione e la promo-commercializzazione dei prodotti agricoli e agroalimentari provenienti dalle zone terremotate. I tempi stringono, gli allevatori e gli agricoltori non possono più aspettare”. La Commissione “Sviluppo economico”, dopo aver ascoltato le aziende zootecniche del Maceratese, accogliendo l’invito dell’Università di Camerino ha incontrato nel pomeriggio il rettore dell'Università, Flavio Corradini, con il quale ha parlato delle difficoltà e delle problematiche post-sima legate all'Ateneo.
Due strutture prefabbricate, frutto di donazione, e una ventina di moduli, richiesti al Miur tramite la Protezione Civile nazionale, ospiteranno gli studenti terremotati settempedani che, ad oggi, seguono le lezioni in doppi turni o in sistemazioni provvisorie trovate dall’Amministrazione comunale, insieme ai dirigenti scolastici, in piena emergenza sisma.A renderlo noto, durante le comunicazioni che hanno aperto l’ultima seduta del Consiglio comunale, è stato il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, che ha fatto il punto sulla prima fase, ancora in atto, che ha impegnato la macchina amministrativa subito dopo le scosse del 26 e 30 ottobre scorsi.“L’emergenza scolastica – ha sottolineato la Piermattei nel corso dell’Assise ospitata provvisoriamente presso l’Auditorium dell’Istituto comprensivo “P. Tacchi Venturi” - ha rappresentato fin da subito una priorità dell’Amministrazione. Ovviamente la prima attività posta in essere è stata quella della chiusura, con apposite ordinanze, dei plessi scolastici che dovevano essere verificati a seguito delle pesanti sollecitazioni subite in conseguenza degli eventi sismici. Successivamente, terminata la prima fase di valutazione dei danni, si è provveduto, sempre in stretto accordo con i dirigenti dei vari istituti scolastici e con il Presidente della Provincia di Macerata Antonio Pettinari visto che questo ente è proprietario dell’immobile che ospita l’Istituto Tecnico Tecnologico “Eustachio Divini”, a trovare soluzioni alternative necessarie a risolvere i problemi dei plessi scolastici comunali del Luzio e del Virgilio e pure del Divini. Le criticità sono state risolte con l’istituzione temporanea dei doppi turni presso l’Istituto comprensivo e con il contestuale utilizzo di alcuni locali agibili del Luzio, dell’Uteam e dell’Istituto Professionale. Attualmente – ha anche spiegato il sindaco Piermattei siamo in attesa dei moduli ad uso scolastico chiesti sia direttamente dal Comune, per ripristinare la normale attività precedentemente garantita dalla piena agibilità del plesso Luzio, sia tramite la Provincia di Macerata”.Ad inizio settimana il Comune di San Severino Marche ha ricevuto però due importanti donazioni che, in parte, dovrebbero risolvere l’emergenza: i Frati minori Cappuccini delle Marche aiuteranno la comunità con la realizzazione di una scuola prefabbricata antisismica di 300 metri quadrati mentre il Rotary Club di Tolentino – San Severino Marche si è già impegnato a realizzare il basamento su cui poggiare la struttura che sarà destinata ad accogliere la materna “Virgilio” all’interno del giardino del plesso “Gentili”Una seconda struttura prefabbricata, che fino allo scorso anno scolastico ha accolto la scuola elementare e materna del Comune di Ravello, nel Salernitano, sarà invece smontata e rimontata a San Severino Marche. Anche in questo caso la preziosa donazione aiuterà gli studenti settempedani in questa fase.“Questa scuola prefabbricata ci assicurerebbe otto aule in più ma dobbiamo attendere l’ok della Protezione Civile in quanto vanno sostenuti i costi per lo smontaggio, il trasporto e il rimontaggio delle strutture da Ravello a San Severino Marche”.E proprio oggi i responsabili del Miur hanno effettuato un sopralluogo in zona per capire esigente e problematiche mentre il sindaco tornerà ad incontrare, in questi giorni, la dirigente e i componenti del Consiglio dell’Istituto Tecnico Tecnologico “Eustachio Divini” per affrontare insieme l’emergenza in corso.
La scuola educa ad essere cittadini attivi e consapevoli, protagonisti del proprio domani e della scena politica attuale. Uno dei virtuosi compiti dell’istituzione scolastica è quello di formare i propri studenti sulle questioni di stringente attualità civile e politica.Muove da questa esigenza l’apprezzabile iniziativa promossa dalla Dirigente dell’I.P.S.E.O.A. “G. Varnelli”, prof.ssa Maria Rosella Bitti, che in prossimità del voto referendario del 4 Dicembre, ha organizzato per i suoi alunni un incontro-dibattito dal titolo “Le ragioni del SI e del NO”. La conferenza si è tenuta martedì 29 novembre presso l’Auditorium di Santo Spirito e ha visto come protagonisti due eminenti esponenti politici, il Dott. Francesco Massi Gentiloni Silveri, consigliere regionale e il Dott. Filippo Saltamartini, primo cittadino di Cingoli.L’organizzazione è stata affidata alla professionalità e competenza dei docenti Francesca Accrescimbeni e Enrico Borsini, in veste di mediatori e coordinatori dell’evento.I ragazzi hanno seguito con interesse e partecipazione gli interventi dei protagonisti, apprezzando il confronto aperto e leale che ne è scaturito; uno scambio di idee tra referenti politici affermati che ha proiettato gli alunni nel ruolo di cittadini capaci di effettuare scelte politiche consapevoli e promuovere comportamenti ispirati al rispetto dello stato e delle istituzioni.Dunque un’altra interessante iniziativa promossa dall’istituto alberghiero di Cingoli che si afferma quale realtà ricca di stimolanti occasioni di formazione e progettualità.
La Commissione consiliare per il Picchio d'Oro propone al presidente della Giunta regionale delle Marche di assegnare l'onorificenza 2016 a Giuseppe Zamberletti, fondatore della Protezione civile nazionale.A lui "si devono la nascita del Dipartimento della Protezione civile, l'introduzione del concetto di previsione distinto dalle attività di soccorso, l'organizzazione del Servizio nazionale in tutte le sue componenti, la valorizzazione degli Enti locali e dell'approvazione della legge n. 225 del 1992.Esempio di altissimo impegno, profonda umanità, indiscussa professionalità e spirito di servizio profusi a favore della cittadinanza. Le Marche con gratitudine". "Il sisma che ha colpito duramente la nostra regione - dice il presidente della Commissione Renato Claudio Monardi - porta alla nostra attenzione l'impegno continuo della Protezione civile nella gestione dell'emergenza e del post terremoto. Una preziosa opera di soccorso e assistenza svolta da parte di un'istituzione pensata e voluta da Zamberletti.
Una fiera dedicata ai bambini e alle famiglie per far ritrovare il clima natalizio anche in un periodo così pesante com’è quello che stiamo vivendo a causa del terremoto. L’agenzia di comunicazione Cirix presenta “Il Paese dei Balocchi”, dal 2 al 4 dicembre al Centro Fiere di Villa Potenza (aperto venerdì dalle ore 14,00 alle ore 20,00, sabato e domenica dalle ore 9,00 alle ore 20,00).La fiera è ad ingresso gratuito per agevolare chiunque ad usufruire della tante proposte previste negli ampi spazi a disposizione. Naturalmente ci saranno diverse opportunità per offrire solidarietà ai bambini delle zone terremotate.Alla fiera saranno presenti oltre 140 stands e altri 100 rigattieri. Si potranno trovare tante idee regalo per il Natale, dall’abbigliamento all’oggettistica, ai giochi, articoli fatti a mano, la sezione degli hobbisti e dei mercanti, e naturalmente dolci e street food. Non mancheranno gli spazi ludici: dal simulatore di guida al parco giochi per bambini. Gianluca Di Iorio, titolare dell’agenzia Cirix, ha voluto fortemente questa nuova manifestazione per offrire un evento a larga fruizione e come opportunità di intrattenimento. Insomma un modo per cercare di tornare alla normalità dopo il sisma. “Visto che tanti eventi sono stati annullati – afferma Di Iorio – questa è un’opportunità anche per i commercianti dei centri terremotati di vendere la propria merce. Tra gli standisti infatti, diversi provengono da Tolentino, Camerino e Muccia”.Durante le giornate della fiera sarà possibile visitare la Casa di Babbo Natale e fare uno scatto fotografico con il simpatico vecchino dalla barba bianca che regalerà ad ogni bambino il suo cappello natalizio e la foto. Prevista una raccolta fondi il cui ricavato sarà utilizzato dalla Pro loco di Casette Verdini per un’iniziative natalizia a favore dei bambini ospiti del Centro di accoglienza di Camerino. Inoltre, chi vorrà, potrà fare acquisti in fiera e inserirli in una busta insieme ad un biglietto di auguri, da consegnare alle popolazioni terremotate.Da segnalare che la fiera è completamente al coperto , con parcheggi auto e ingresso totalmente gratuiti.
Domenica 4 dicembre i maceratesi saranno chiamati alle urne per votare al referendum per approvare o respingere la riforma della carta istituzionale promossa dal Governo.Saranno 32.286 gli elettori che andranno al voto, 15.107 maschi e 17.179 femmine. I diciottenni che si recheranno al voto per la prima volta sono in totale 186, 84 femmine e 102 maschi. Di questi i più giovani sono Alessio Arcangeli nato il 3-12-1996 e Claudia Francioni nata invece il 2-12-1996.Si voterà solo nella giornata del 4 dicembre, dalle 7 alle 23. Subito dopo la chiusura dei 44 seggi prenderanno il via le operazioni di spoglio delle schede. Nel referendum costituzionale, a differenza di quello abrogativo, non è previsto un quorum: la validità della consultazione, cioè, non dipende da quante persone voteranno. Il risultato sarà valido qualunque sia la partecipazione al voto.Per poter votare l’elettore dovrà esibire la tessera elettorale, insieme a un documento di riconoscimento. In caso di smarrimento della tessera o per chi avesse completato tutti gli spazi a disposizione, potrà essere richiesto un duplicato all’ufficio Elettorale in viale Trieste 24, aperto da lunedì a sabato dalle 8.30 alle 12.30. Ulteriori informazioni e modulo per richiedere il duplicato a questo link: http://www.comune.macerata.it/aree-tematiche/servizi/elettorale/documenti-per-votare
Con il mese di dicembre riprende l’iniziativa Scuola aperta. L’Istituto Agrario “IIS Garibaldi” di Macerata, diretto dalla prof.ssa Antonella Angerilli, apre le porte al pubblico in tre giornate: domenica 4 dicembre, dalle 14.30 alle 17.30, sabato 10 (dalle 14.30 alle 17.30) e domenica 11 dicembre (9.30-12.30, 14.30-17.30). Ragazzi e genitori possono visitare la scuola, vedere le aule, i laboratori e tutta l’azienda agricola che conta più di 50 ettari utilizzabili. L’istituto offre un indirizzo quinquennale “Agraria – agroalimentare – agroindustria” che fornisce competenze nel campo dell’organizzazione e della gestione delle attività produttive, trasformative e valorizzative del settore, con attenzione alla qualità dei prodotti e al rispetto dell’ambiente. Il corso ha un biennio comune per poi dividersi in ulteriori indirizzi: Produzioni e trasformazioni, Gestione dell’ambiente e del territorio, Viticoltura ed Enologia. Gli studenti che seguono l’articolazione di Viticoltura ed Enologia possono frequentare un sesto anno per acquisire la specializzazione di “Enotecnico”. Altro corso di 5 anni è quello con indirizzo “Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale”. Il diplomato avrà competenze relative alla valorizzazione, produzione e commercializzazione dei prodotti agrari e agroindustriali. Nei primi tre anni gli studenti possono seguire anche un percorso di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) per conseguire al termine del terzo anno la qualifica regionale per operatore agricolo o operatore della trasformazione agroalimentare. Per info: www.itagaribaldi.it oppure telefonare allo 0733/262036.
ICA Group conferma la sua attenzione al benessere dei dipendenti. Dopo essere risultata, poche settimane fa, l’azienda più attrattiva del Centro Italia per retribuzione e benefit, secondo la ricerca indipendente effettuata da Randstad, ora aggiunge un ulteriore tassello a favore dei propri collaboratori.La società civitanovese della famiglia Paniccia ha intrapreso un progetto, denominato ICA Welfare, che ha l’obiettivo di premiare tutti i dipendenti.“Con questo progetto - sottolinea il presidente Sandro Paniccia - la proprietà intende dimostrare concretamente la gratitudine a tutti i dipendenti che danno ogni giorno un contributo fondamentale alla crescita dell’azienda”.Grazie a questa iniziativa, i lavoratori della società, leader mondiale nella produzione di vernici per legno, potranno godere di numerosi servizi in base alle esigenze personali o familiari. ICA Welfare permette, infatti, di scegliere tra varie tipologie di servizi, dal rimborso delle spese mediche all’istruzione scolastica dei figli, dalla spesa di tutti i giorni ai viaggi o la cultura, fino al tempo libero e lo sport.Consapevole che l’esercizio fisico è importantissimo per il benessere della persona, ICA ha inoltre creato il servizio “Lifemove” per i propri dipendenti, con la finalità di promuovere il movimento e favorire l’utilizzo di mezzi di trasporto a impatto zero. Così, dopo aver messo a disposizione dei lavoratori delle biciclette per spostarsi all’interno delle aree aziendali, di recente ha anche inaugurato un corso di mountain bike e una palestra, dove sono attivi per tutto l’anno 8 corsi a settimana, distribuiti in diverse fasce orarie, in modo che tutti abbiano la possibilità di partecipare al termine del proprio orario di lavoro.Il benessere passa anche attraverso l’alimentazione e ICA ha realizzato, nel gennaio 2014, una mensa interna, che è tuttora l’unica aziendale a Civitanova Marche. Occupa una superficie di 320 metri quadrati ed è aperta a dipendenti, collaboratori, consulenti ed eventuali clienti o fornitori in visita. Jpeg
Si conferma sotto il segno della collegialità la gestione del neo rettore dell’Università di Macerata Francesco Adornato, che ha nominato i propri delegati per importanti settori dell’Ateneo. Alta la rappresentanza femminile, con undici donne su un totale di quindici tra prorettore, delegati e responsabili di progetto. “Sono docenti e ricercatori – spiega Adornato – di grande preparazione e professionalità nei campi di azione loro affidati. Insieme, formeranno una squadra che lavorerà in un’ottica sinergica per ottimizzare le attività dell’ateneo, al fine del raggiungimento di obiettivi condivisi. Il piano strategico e il report del mio predecessore Luigi Lacchè rappresentano punti di riferimento fondamentali da cui partire per orientarci”.Ecco i nomi e le deleghe. Prorettore è Claudio Ortenzi del Dipartimento di Scienze della formazione, beni culturali e turismo, con delega per la didattica; a lui fanno riferimento il progetto “Laboratorio di innovazione della didattica e dell’e-learning” e il progetto di supporto agli studenti “I Care”, di cui è responsabile Pier Giuseppe Rossi, e il progetto di offerta didattica permanente, di cui è responsabile Raffaella Coppier.Carla Danani di Studi umanistici è delegata alla ricerca; Francesca Spigarelli di Giurisprudenza al trasferimento di conoscenze e competenze, all’auto-imprenditorialità e alla progettazione comunitaria; Benedetta Giovanola di Scienze politiche, della comunicazione e delle relazioni internazionali alle relazioni internazionali e all’internazionalizzazione della didattica; Pamela Lattanzi di Giurisprudenza all’orientamento, all’accoglienza, al tutorato, allo stage, al placement, ai servizi per gli studenti diversamente abili, ai rapporti con le associazioni studentesche; alla stessa fa riferimento il progetto “Inclusione 3.0” di cui è responsabile Catia Giaconi. Elisabetta Michetti di Economia e diritto è delegata al sistema bibliotecario d’Ateneo; Bianca Sulpasso di Studi umanistici ai servizi linguistici e allo sviluppo delle competenze linguistiche; Pierluigi Feliciati di Scienze della formazione al sistema informativo di Ateneo; Lucia D’Ambrosi di Scienze politiche, della comunicazione e delle relazioni internazionali alla progettazione e al monitoraggio della comunicazione istituzionale; Erik Longo di Giurisprudenza ai rapporti istituzionali; Natascia Mattucci di Scienze politiche alle politiche in materia di equità, uguaglianza di genere e pari opportunità; Katia Giusepponi di Scienze della formazione, alla pianificazione strategica, alla programmazione triennale, alla contabilità e al controllo di gestione.Nella foto, da sinistra: Coppier, Longo, Giusepponi, D’Ambrosi, Spigarelli, Feliciati, Michetti, Lattanzi, Mattucci, Sulpasso, Adornato, Rossi, Giaconi, Danani, Giustozzi, Ortenzi
Parte l’iniziativa “Un dono per un sorriso” volta a raccogliere regali che andranno ad allietare il Natale dei bambini e delle famiglie colpite dal sisma.Molte attività del territorio si sono rese disponibili per effettuare la raccolta dei doni che verranno consegnati da diversi Babbi Natale, durante le festività nei centri di accoglienza.A chi facesse piacere partecipare può consegnare i doni presso i centri di raccolta, entro il 15 dicembre 2016, specificando sul pacchettino età e se il destinatario è maschio o femmina.Un’iniziativa volta a far passare dei momenti di gioia in un periodo così difficile.Centri di raccolta:Sant’Elpidio A Mare: Semauto, via Faleriense 2080/bCivitanova Marche: Exe Fit, via Enauidi 394Ancona: Inlingua Ancona, via Ludovico Menicucci 1Corridonia: DanzaPiù Arte e Cultura, via dell’Industria 215Piediripa: The Bern Store, via Domenico Concordia 32Tolentino: Trepuntozero Architettura, contrada Colmaggiore 16Belforte del Chienti: Bernabei Parquet, via Fonte Moreto 2San Severino Marche: Cristiana Antonini, via Mattei 7
Più forti del sisma. Anche se la terra trema, loro vogliono continuare ad alimentare l’amore per i luoghi dove sono cresciuti e che ora sono la cornice dei loro ricordi, decidendo di ripartire proprio dalla loro città del cuore: Tolentino.È la storia di due giovani tolentinati, Michele Passarini, imprenditore trentunenne che gestisce dei supermercati a Civitanova, e Laura Tassi, 30 anni, mamma a tempo pieno della piccola Emma. In questo difficile momento, con centinaia di persone che vivono il disagio e il dolore di non avere più una casa e l’ansia per un futuro ancora incerto, la storia della giovane famiglia di Tolentino che ha deciso di ripartire dal proprio territorio diventa esempio di coraggio e un segno in più per sperare.Da pochi giorni Michele e Laura hanno acquistato una proprietà nella campagna tolentinate affidandosi all’architetto Alessia Scarpeccio e al geometra Ezio Fiastrelli per il progetto di recupero di un fabbricato dismesso che diventerà il punto di partenza per costruire il loro futuro. Per cercare la giusta motivazione e intraprendere questo cammino non c’è voluto molto. Hanno fatto la cosa più semplice, si sono guardati intorno. “In questa città – spiega Michele – sono cresciuto. Ho passato la mia infanzia tra parco Isola d’Istria e le vie del centro storico di Tolentino”. In questi stessi luoghi Laura e Michele si sono conosciuti e hanno iniziato il loro cammino insieme, poi con l’arrivo della piccola Emma, hanno deciso di costruire qui anche il futuro della bambina, tra le dolci colline del paesaggio maceratese in una città che sono sicuri non si arrenderà e tornerà quella di un tempo dove “tutto – ricorda Laura - era a portata di mano e i servizi funzionavano. Una città dove era piacevole frequentare gli amici di sempre e vivere le attività nel centro, una città dove vogliamo ricreare lo stesso clima”. Un messaggio forte, di speranza e voglia di ricominciare, che esprime la tenacia e la determinazione di una giovane famiglia che crede nella propria terra e ha deciso di puntare sulla ripresa del territorio.
A margine dell'incontro tra il premier Matteo Renzi e i sindaci e gli amministratori locali delle zone colpite dal sisma di ieri pomeriggio al Teatro Don Bosco, il commissario per la ricostruzione Vasco Errani, accompagnato dal consigliere Gianluca Busilacchi in rappresentanza del presidente della Regione Luca Ceriscioli, ha incontrato il rettore dell’Università di Macerata Francesco Adornato e una delegazione dell'Ateneo per una rapida riunione operativa.Erano presenti anche l’onorevole Irene Manzi, l’assessore regionale Angelo Sciapichetti e il consigliere regionale Francesco Micucci. Adornato ha illustrato brevemente i principali danni subiti dalle strutture universitarie, in particolare dall’Istituto Confucio, dall’Aula Magna, da alcune aule didattiche e da alcune sedi degli uffici. L’incontro ha permesso di individuare le modalità per accelerare le procedure di riparazione dei danni inflitti dal terremoto.“Continueremo a lavorare e ad approfondire i nostri progetti – ha dichiarato il rettore al termine del colloquio – per renderli immediatamente operativi. Contiamo di ripristinare presto, per gli studenti e per i docenti stessi, gli spazi sottratti alla didattica e allo studio. La presenza delle rappresentanze politiche è un segnale di coesione e di sostegno agli obiettivi e alle esigenze dell’Ateneo. Abbiamo ricevuto anche la disponibilità dell’ufficio per la ricostruzione ad operare già nell’immediato, appena definiti gli interventi da effettuare”.Intanto nel corso dell’ultima riunione della Crui, la conferenza dei rettori delle università italiane, il capo dipartimento del Ministero per l’istruzione, l’università e la ricerca Marco Mancini ha ribadito l’impegno preso dal ministro Stefania Giannini circa la messa a disposizione di cinque milioni destinati al ripristino dell’edilizia universitaria maceratese.
Molti hanno passato il pomeriggio davanti al teatro Don Bosco di Macerata per curiosità, nel tentativo di vederlo di persona e magari mandargli un saluto, altri invece avrebbero voluto contestarlo, e infine noi giornalisti avremmo voluto che facesse il punto della situazione sul post-sisma. Matteo Renzi invece ha preferito non comparire per nulla.Tutti lo aspettavano davanti l’ingresso ma la scorta l’ha fatto entrare dal retro, direttamente in automobile. Dentro ad attenderlo c’erano i sindaci e i tecnici dei comuni colpiti dal sisma. A quel punto, almeno noi giornalisti e operatori televisivi pensavamo di poter entrare, ad impedirci l’accesso però ci ha pensato la polizia perché l’incontro, c’è stato detto, era rigorosamente a porte chiuse. Salvo che per esponenti del Pd. Sorge il dubbio: si parlava di terremoto o di referendum?Rimaniamo tutti perplessi compresa la gente che lo aspettava da tre quarti d’ora. Un meeting blindato sarebbe stato comprensibile se all’incontro avessero partecipato solo il Capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio e il Commissario per la ricostruzione Vasco Errani, insomma figure tecniche. Assieme a loro sul palco del Teatro però c’era il Presidente del Consiglio, la più alta carica di Governo, e lui sì avrebbe dovuto rispondere ai cittadini e agli operatori dell’informazione.Confidavamo di incontrarlo al termine della riunione. Per sicurezza, questa volta, ci siamo tutti spostati all’ingresso posteriore. Quando è iniziato il trambusto e si è capito che Renzi stava per uscire, la polizia ha aperto il cancello agli operatori dell’informazione che sono stati intruppati tutti dietro ad una transenna. C’era chi avrebbe voluto chiedergli delle prossime mosse del Governo, rassicurazioni sui contributi per l’autonoma sistemazione ma niente; tempistiche riguardo l’arrivo di eventuali moduli e casette di legno ma niente. Matteo Renzi è un puntino lontano, sale in auto e sfreccia verso Ancona dove ad attenderlo c’è la campagna referendaria a favore del sì.Dall’Ansa riusciamo a sapere che nel corso del dell’incontro il Premier ha rassicurato i primi cittadini che quella che avverrà “Non sarà solo una ricostruzione di mura e di abitazioni, ma anche per il futuro di questa regione”. Per le scuole il premier ha invitato i sindaci a confidare in senso assoluto sulla soluzione di tutti problemi perché i finanziamenti, ha ribadito, ci sono. Ed entro 15 giorni saranno emanati nuove ordinanze e provvedimenti.Insomma Renzi ha voluto tranquillizzare la platea sulla gestione dell’emergenza e sulla ricostruzione. Di sicuro non ha tranquillizzato i cittadini e i giornalisti che fino all’ultimo lo hanno aspettato davanti al teatro Don Bosco. E la cosa, ve lo assicuriamo, non è stata affatto gradita.(foto dalla rete)https://www.youtube.com/watch?v=uz7ujPlAMpM
“Ha quaranta anni, fa politica da venti e si propone come l’anticasta!” È condensato in questa caustica ed incisiva frecciata il giudizio su Matteo Renzi del vice presidente della Camera dei Deputati Simone Baldelli, eletto nelle file di Forza Italia, nel collegio delle Marche.Il parlamentare, salito ultimamente alla ribalta delle cronache locali per aver destinato, con una risoluzione, ai terremotati di Marche, Umbria e Lazio i risparmi sui costi sulle spese di gestione della Camera dei Deputati (si tratta di ben 47 milioni di euro), in una conferenza stampa convocata, in tarda mattinata, presso l’Hotel Claudiani di Macerata, ha argomentato le ragioni del NO al referendum. Accanto a lui la coordinatrice provinciale Lorena Polidori e la capogruppo in Regione Jessica Marcozzi.“Una riforma approvata nottetempo con i banchi delle opposizioni vuoti per protesta. – ha continuato Baldelli – Nulla a che vedere, quanto a legittimità, con quella proposta da Berlusconi nel 2005. In quel caso, il presidente del consiglio era stato eletto, con una maggioranza schiacciante e con il Mattarellum: quindi senza nessun premio di maggioranza dichiarato poi illegittimo dalla Consulta. Appare quantomeno curioso – rileva ancora il parlamentare – come in questa riforma una maggioranza, di fatto delegittimata dalla Corte Costituzionale, si preoccupi di investire preventivamente la stessa Consulta, nel giudicare sulla legittimità delle leggi elettorali. La verità - continua Baldelli - è che è stato messo in piedi un meccanismo spregiudicato di campagna elettorale che mette sul piatto della bilancia la sola sopravvivenza politica di Renzi, ma il conto da pagare verrà consegnato a tutti gli italiani: una pessima riforma con un titolo ingannevole che non farà che aumentare il contenzioso tra Stato e Regioni.”Baldelli infine ha posto due domande provocatorie alla platea di giornalisti. La prima relativa alle conseguenze sull’approvazione del referendum: “Se sbagli una riforma, poi ci vogliono degli anni per rimettersi in carreggiata. L’Italia ha tutto questo tempo da perdere? ” - ed infine si è chiesto: “Come mai in questa eccezionale sovraesposizione mediatica sul referendum non sia mai passata, nemmeno sullo spot di Palazzo Chigi l’informazione che a questo quesito non è richiesto, a differenza degli altri referendum, il quorum necessario per la sua validità ed efficacia.”“Anche per questa ragione – ha concluso Baldelli – il mio invito è duplice: prima di tutto occorre andare a votare e portare a votare più gente possibile, quindi fermare questa deriva e votare convintamente NO”
Nel tardo pomeriggio di oggi mercoledì 30 novembre, è nuovamente aperta al transito pedonale il primo tratto di via Filelfo a Tolentino. Infatti a seguito dei lavori di messa in sicurezza della Collegiata di San Francesco, gravemente danneggiata dal sisma, è stata rimossa la zona rossa n. 1 che interdiva il passaggio da piazza della Libertà a piazza Mauruzi. Dopo trenta giorni, finalmente il centro storico è nuovamente collegato in ogni sua parte anche mediante via Filefo, da sempre strada di collegamento molto importante per la vita sociale.Sono state verificate tutte le abitazioni ed i negozi prospicienti sulla via e quindi tutti i residenti e le attività potranno rientrare già da domani giovedì 1 dicembre 2016. Nei prossimo giorni via Filelfo sarà riaperta anche al traffico veicolare.Nella mattinata il vicesindaco del Comune di Torchiarolo Maurizio Nicolardi, in provincia di Brindisi ha consegnato, insieme ai rappresentanti della Protezione Civile al Presidente del Consiglio Comunale Francesco Pio Colosi un carico con diversi colli contenenti beni di prima necessità. Un altro aiuto concreto alle popolazioni tolentinati da parte della Comunità della Terra dei Messapi.