È stato approvato martedì scorso, nel corso del consiglio comunale, il Bilancio di previsione per il triennio 2017-2019 assieme al Documento unico di programmazione. Entrambe le deliberazioni sono state approvate con otto voti favorevoli (gruppo Montecassiano Cambia) e tre contrari (le minoranze).
«Il bilancio ruota attorno ad alcuni principi fondamentali – hanno spiegato il sindaco, Leonardo Catena, e l'assessore al Bilancio, Simone Fogante –: l’oculatezza nella spesa per non aumentare la pressione fiscale (già ridotta lo scorso anno dal Governo centrale con l’abolizione della Tasi) e le tariffe dei servizi, la riduzione dell’indebitamento (la rata annuale dei mutui è scesa da 500 mila euro a circa 350 mila euro) e l’impegno significativo sul fronte degli investimenti volti a stimolare la ripresa economica locale e ad intercettare finanziamenti pubblici o privati che valorizzino il patrimonio culturale e l'edilizia scolastica del territorio. Spiace constatare – hanno poi aggiunto – l’atteggiamento privo di argomentazioni serie e non costruttivo dell’opposizione che si limita a votare contro per partito preso ai tanti interventi e opere attesi da anni dalla comunità».
Dopo aver già investito più di tre milioni di euro nella prima metà del mandato, l’amministrazione continuerà con altri investimenti superiori ai quattro milioni e 700 mila euro nel triennio, con azioni strategiche per il territorio comunale. L’Ente è impegnato nella realizzazione di importanti interventi tra cui l’edilizia scolastica, le energie rinnovabili, il potenziamento degli impianti sportivi, l’inizio della realizzazione della pista ciclabile, la riqualificazione del Mulino Serpilli, la manutenzione straordinaria delle strade e degli edifici pubblici, l’estensione delle reti idriche e di distribuzione del gas, la riqualificazione delle zone urbanizzate sia del capoluogo (in particolare il restauro di una delle porte d’accesso al centro storico) che delle frazioni.
Nel corso del consiglio comunale è stata approvata la modifica al “Regolamento per la disciplina dell’imposta unica comunale – Iuc” che prevede per gli utenti che decidano di adottare un cane in carico al Comune di Montecassiano, che abbiano già provveduto all’iscrizione presso l’anagrafe canina, una riduzione annuale di 200 euro per un massimo di tre annualità. Nell’ipotesi di importo annuo Tari inferiore a 200 euro, la riduzione vale fino a totale definizione dell’imposta stessa.
È stato approvato anche il “Regolamento comunale per la definizione delle entrate tributarie” che darà la facoltà di definire in forma agevolata le entrate tributarie del Comune di Montecassiano non riscosse dall’Ente o dal concessionario a seguito di provvedimenti di ingiunzione fiscale notificati dall’ente dall’1 gennaio del 2000 al 31 dicembre del 2016. La definizione agevolata di tale entrata comporterà al cittadino il pagamento delle sole sanzioni con la possibilità di definire i debiti attraverso un piano di rateizzazione mensile sulla base del vigente regolamento.
Infine è stata approvata l’esenzione dalla tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche per le occupazioni poste in essere per il miglioramento dell’immagine del Comune, in particolare per tutte le azioni che possano aggiungere valore all’interesse turistico del centro storico e le occupazioni poste in essere per i portatori di handicap che portino un miglioramento generale alla mobilità pedonale.
Si è svolta, da questa mattina alle 10, la manifestazione dei terremotati a Roma, in piazza Montecitorio.
Tanti i marchigiani terremotati e non che si sono recati nella capitale per manifestare contro la lentezza della burocrazia e per rimarcare il loro stato di emergenza che perdura ormai da mesi, ci sono anche molti romani che hanno la loro seconda casa nelle Marche o italiani che sono voluti scendere in piazza per esprimere la loro solidarietà. Le persone si sentono sole e abbandonate dallo Stato. La manifestazione del tutto pacifica, si svolgerà fino all'ora di pranzo, nel frattempo in molti hanno preso la parola e raccontato la loro storia o espresso la loro opinione.
Una delegazione dei manifestanti è stata ricevuta dal presidente del Senato Pietro Grasso, la presidente della Camera Laura Boldrini e il capogruppo della Camera di Forza Italia Renato Brunetta.
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del sindaco di Monte San Giusto Andrea Gentili:
A quanto sembra anche sul trasporto scolastico è necessario qualche chiarimento, visto che nemmeno le procedure di evidenza pubblica sembrano sufficienti a rassicurare alcuni consiglieri di minoranza. Per il rinnovo del servizio di trasporto scolastico questa amministrazione ha provveduto mediante gara di appalto che si è svolta attraverso la SUA (Stazione Unica Appaltante) della Provincia di Macerata.
Alla gara ha partecipato una sola azienda come può succedere nelle procedure pubbliche e ci sorprende, anche in questo caso, la posizione dei consiglieri Salvatori e Tortolini che avendo amministrato in passato dovrebbero sapere meglio di noi, che l’affidamento diretto è vietato in questi casi.
Pertanto nel momento in cui la procedura rispetta la normativa in materia di appalti, ci sentiamo di dire che abbiamo fatto il nostro dovere applicando e rispettando la legge. Teniamo a precisare, per rispetto dei cittadini, che non abbiamo riscontrato nessuna irregolarità in merito alla ditta Fratarcangeli, la quale gestisce il servizio in altri comuni limitrofi ed è risultata in possesso di tutti i requisiti per partecipare al bando. D’altronde chi amministra non può certo scegliere in base a dove è situata la sede legale dell’azienda (nord, centro o sud Italia). Se invece consiglieri di minoranza dovessero aver riscontrato gravi irregolarità nelle procedure da parte della codesta giunta, sono invitati a segnalare all’autorità giudiziaria, altrimenti ci sembra altamente scorretto insinuare con uno “stranamente ha partecipato solo questa ditta” come di solito si fa al bar.
Se volessimo metterci su questo piano forse risulta più strana l’affermazione di Salvatori che “la precedente ditta ha gestito sotto diverse sigle per vent’anni di seguito”. Amministrare è una cosa seria e sarà nostro interesse verificare il buon servizio da garantire ai cittadini e attuare i provvedimenti necessari se eventuali disservizi si dovessero verificare. Ricordiamo a tutti che nel 2011 con la precedente amministrazione hanno partecipato al bando solo 2 aziende (Pagliarini e Fratarcangeli), non dieci o venti imprese.
Approvate dalla Commissione regionale pari opportunità le graduatorie delle partecipanti ai corsi di cucina per donne over 35 che saranno ospitati in 5 istituti alberghieri delle Marche, a Pesaro, Loreto, Porto Sant'Elpidio, Cingoli e San Benedetto del Tronto. Le donne che parteciperanno all'iniziativa formativa sono 140.
"Molteplici fattori - ha sottolineato la presidente della Cpo Meri Marziali - influenzano ancora oggi negativamente l'inserimento o reinserimento lavorativo delle donne. Partendo proprio da questa situazione, la Commissione ha deciso di fornire una risposta concreta alle esigenze più immediate, impegnando una parte rilevante delle proprie risorse, previste dalla programmazione annuale, per iniziative formative". Per Marziali, è "il lavoro lo strumento fondamentale per supportare le donne, rimaste inattive, nel loro percorso di rientro nel contesto sociale di riferimento, prima ancora che in quello lavorativo".
(Fonte Ansa)
Apprendiamo da un post su Facebook di una curiosità riguardante il regolamento edilizio comunale. Per la precisione, l'autore faceva notare una cosa abbastanza strana, ossia che il comma 6 dell'articolo 66 (i tre 6 sono già un po' inquietanti) recitava quanto segue: "Nella rimozione degli abusi, il sindaco oltre all'osservanza delle NONNE vigenti, dispone anche gli interventi, i ripristini e..."Onde evitare di diffondere notizie inesatte, abbiamo prontamente deciso di verificare. Abbiamo digitato su Google "regolamento edilizio civitanova" e una volta aperto il sito ufficiale del comune, abbiamo scaricato il pdf incriminato (regolamento edilizio comunale appr. d.g.r.m. n. 4644 del 01-12-1992.pdf).Volete sapere cosa abbiamo trovato? Oltre alla segnalazione in questione, nelle 71 pagine del documento c'erano ben altre cinque "nonne" sparse su e giù e più precisamente negli articoli: 17 comma 6, 26 comma 2, 55 comma 5, 56 comma 4 e 66 comma 4 e 6 (in quest'ultimo caso addirittura doppietta).Rileggendo quanto trovato, notiamo che in uno degli articoli citati (il 26), oltre al plurale è presente anche il singolare del termine, ossia nonna (...opere soggette a tali previsioni a NONNA delle LL.RR. 26 aprile 1979...). Facciamo una nuova verifica ma la "nonna" compare solo in due articoli, oltre al 26 già citato, anche al 33 comma 4 e in quest'ultimo caso, leggerlo mette veramente allegria: "Il rinnovo della concessione non è sottoposto a contributo concessionario, anche se l'originaria concessione sia stata rilasciata in regime agevolato a nonna...".Ilarità a parte, dato che si tratta del regolamento di un ente pubblico e che in caso di contenzioso spesso ci si appiglia alle singole parole, sarebbe il caso di farlo ricontrollare completamente. Non si sa mai che oltre alle nonne escano fuori altri componenti del nucleo familiare.
E' successo questo pomeriggio allo Scalo quando un anziano del posto, mentre attendeva l'arrivo del proprio medico curante, si è sentito male ed è stato necessario richiedere l'intervento del 118 che come da prassi, è arrivato con ambulanza ed auto medica.Non sono al momento noti ulteriori dettagli, tranne che si è trattato di un uomo, anziano e che l'ambulanza è stata per parecchio tempo sul posto con il paziente a bordo. Abbiamo sentito al telefono il dottor Pepi, uno dei medici che svolgevano visite ambulatoriali nel pomeriggio ma ci ha detto che al suo arrivo, poco dopo le 16, l'anziano era giù sull'ambulanza e non si conoscono le cause del malore.
"Da oggi è operativa all'ospedale di Civitanova la guardia radiologica H24. Significa che un medico radiologo sarà sempre presente all’interno del presidio sanitario della nostra città. Questo comporta vantaggi evidenti. I reparti interni avranno a disposizione un radiologo per le emergenze a qualsiasi ora, ma soprattutto il pronto soccorso avrà a disposizione per tutta la notte uno strumento operativo importantissimo per velocizzare l’iter diagnostico terapeutico di chi vi accede. Questa presenza è strategica per diminuire le file al pronto soccorso, perché una parte del lavoro può essere smaltita direttamente di notte e non accumularsi durante il giorno".
Così il sindaco Corvatta evidenzia il ruolo fondamentale del servizio appena attivato.
"E' evidente l'importanza di poter disporre di un servizio notturno che effettui radiografie, ecografie e Tac, ancor più fondamentale per un ospedale come il nostro che deve assumere sempre di più la vocazione di presidio per l'emergenza".
La diagnostica attiva H24 è fondamentale, da tempo era stato chiesto che questa funzione venisse implementata, come previsto da lungo tempo nei piani di Area vasta. Ora è attiva.
E' un risultato che per Corvatta evidenzia concretamente l'accresciuta importanza del nostro ospedale, di cui si riconoscono il valore e il ruolo strategico nella rete sanitaria regionale.
"Da sindaco e da medico non posso che sentirmi sollevato e rassicurato per un miglioramento decisivo di un ospedale che da oggi è in grado di effettuare diagnostica in qualsiasi momento del giorno e della notte, garantendo un servizio più efficiente, più veloce, più completo".
Marcia a pieno regime la gara di solidarietà a favore delle aziende zootecniche marchigiane delle zone terremotate. Le donazioni di fieno, paglia e mangimi per alimentare gli animali hanno già raggiunto 39 allevatori, altri 8 riceveranno gli aiuti la settimana prossima.
Sono già stati distribuiti 406 balloni di fieno, 212 di paglia e 122 quintali di mangime. La Regione Marche ha allestito due punti di stoccaggio temporaneo dei prodotti che vengono ammassati in un'area nel comune di Amandola (funzionale per gli allevamenti delle province di Ascoli Piceno e Fermo) e in un'altra nel comune di Pieve Torina (per le aziende del Maceratese). "La particolare situazione di difficoltà del settore zootecnico, creata dalle sequenze sismiche e dall'imponente nevicata del 18 e 19 gennaio scorsi - evidenzia l'assessore all'Agricoltura Anna Casini - ha avviato un'importante catena di solidarietà che ha portato agli allevatori importanti quantitativi di foraggio e speranza per la continuità delle attività" (ANSA).
Riaperta la strada che collega Sarnano a Sassotetto. Dopo l'intervento dei tecnici della Provincia di Macerata, la situazione è stata giudicata tale da poter consentire una rapida riapertura dell'arteria, a seguito della piccola slavina caduta all'altezza di Passo del Lupo. L'evoluzione, viene comunque costantemente monitorata.
Una delegazione del Gruppo Sportivo Polizia Municipale di Bologna ha fatto visita, ieri, ai colleghi della Città di Camerino.
Ricevuto dal maggiore Andrea Isidori e dagli agenti della PM di Camerino, il gruppo di Bologna ha avuto modo di approfondire il dramma che la città sta vivendo, anche con una visita nella zona rossa. Prendere coscienza della situazione, quindi, ma anche portare un aiuto concreto, con la delegazione che ha consegnato una donazione significativa che sarà utilizzata per l’acquisto di un’auto 4x4 per la Polizia Municipale di Camerino. Nel pomeriggio, il gruppo ha visitato alcune aziende locali per un progetto di cooperazione che possa dare continuità a quello che a tutti gli effetti è stato una sorta di gemellaggio. La delegazione ha visitato anche il Comune di Camerino ed è stata ricevuta dal sindaco Gianluca Pasqui, che ha voluto ringraziare personalmente, a nome della città, per l’apprezzato gesto e per la vicinanza dimostrata dalla Polizia Municipale di Bologna ai colleghi camerti. Per il sindaco è stata occasione anche per ringraziare gli agenti di Camerino per il lavoro che stanno svolgendo sul territorio e, con loro, tutti i dipendenti comunali.
L’assessorato alle Attività Produttive del Comune di San Severino Marche informa che il Commissario del Governo per la Ricostruzione dei territori interessati dal Sisma 2016, con l’Ordinanza n.9 del 14/12/2016 ha fornito le necessarie disposizioni per consentire, attraverso una temporanea delocalizzazione, l’immediata ripresa delle attività produttive.
Con la recente Ordinanza n.12 del 09/01/2017, articolo n.7, commi: 4, 5, 6 e 7 sono state apportate poi alcune modifiche ed integrazioni: è stata modificata la scadenza per la presentazione, agli Uffici Speciali per la Ricostruzione (USR), delle domande di autorizzazione alla delocalizzazione delle attività produttive che è stata fissata a venerdì prossimo (3 febbraio). E’ stato poi integrato l’elenco delle imprese che possono accedere ai provvedimenti dell’Ordinanza n.9, ovvero “industriali, artigianali, commerciali, di servizi, turistiche, agricole o agrituristiche” ed è stato introdotto il seguente nuovo articolo 1-bis: “Ai fini della presente Ordinanza, si considera “attività produttiva di imprese industriali, artigianali, commerciali, di servizi, turistiche, agricole o agrituristiche” anche lo svolgimento di attività di tipo libero – professionale in qualsiasi forma organizzata”.
Le domande di autorizzazione alla delocalizzazione delle attività produttive, nonché le richieste di rimborso per coloro che le avessero già eseguite prima del 15 dicembre 2016 (data di entrata in vigore dell’Ordinanza n.9), devono essere presentate agli Uffici Speciali per la Ricostruzione (USR). Quello di Macerata tel. 0733/279841 è sito in via Lorenzoni, 169 email regione.marche.usr@emarche.it, usr.mc@regione.marche.it
Sul sito istituzionale del Comune di San Severino Marche, all’indirizzo http://www.comune.sanseverinomarche.mc.it/avvisi-cms/aggiornamento-ordinanza-n-9-del-14122016/, e presso l’ufficio Attività Produttive, sono disponibili la domanda di autorizzazione alla delocalizzazione delle attività produttive, la domanda di rimborso per delocalizzazioni avvenute prima dell’entrata in vigore dell’Ordinanza n.9 del 14/12/2016.
Si è svolta questa mattina, presso il Palazzo Studi della Provincia, la riunione tecnica per il coordinamento delle attività connesse alla demolizione e alla ricostruzione dell'Istituto Tecnico Industriale E. Savini di San Severino Marche. All'incontro hanno partecipato il Comandante dei VVFF di Macerata Cipriani, i tecnici dell'ITIS Prosperi e Cicconofri, Tartabini dell'ASSEM e per la Provincia Mecozzi, Margione, Fattoretti, Pierucci e Marcucci.
All'incontro ha partecipato anche il Presidente Pettinari che ha voluto in prima persona assistere alla pianificazione delle attività da intraprendere per le operazioni di demolizione della scuola.
Una pianificazione, quella decisa in mattinata, che prevede più fasi.
Sarà innanzitutto necessario provvedere al distacco e all'allontanamento di tutti i servizi quali l'energia elettrica il gas e l'acqua. Successivamente verrà effettuato il recupero delle centrali termiche e dell'impianto fotovoltaico nonché di tutte le altre attrezzature presenti nelle aule scolastiche e nei laboratori didattici forniti di apparecchiature delicate e costose.
“Un operazione questa – ha precisato il Presidente – all'insegna del risparmio; verrà recuperato tutto il materiale didattico utile alla nuova scuola. Si tratta – ha aggiunto Pettinari - di operazioni delicate in un ambiente di lavoro ad alto rischio per gli operatori; proprio per questa ragione i tecnici della Provincia in pieno accordo con il comandante dei VVFF di Macerata effettueranno nei prossimi giorni dei sopralluoghi per definire i diversi livelli di rischio sulle numerose parti della struttura scolastica in questione. Soltanto dopo la verifica si procederà con le operazioni di recupero e demolizione della scuola la cui ricostruzione non dovrebbe avere tempi lunghi. Non va dimenticato – ha aggiunto il Presidente - che la Provincia, nell'estate scorsa, poco prima del terremoto, aveva appaltato per un milione e ottocentomila euro i lavori per la costruzione dei laboratori; attività attualmente sospesa perché la parte principale della scuola è stata resa pericolante dal sisma.”
Così come attesi, sono arrivati i chiarimenti del Commissario per la Ricostruzione Vasco Errani riguardanti i problemi relativi alla scadenza dei termini per la presentazione della domanda di contributo per i danni lievi alle abitazioni. Ad evidenziarlo è il sito sibilla-online.com con un ampio articolo (qui)
L’Ordinanza del Commissario 8 del 14 dicembre 2016 all’art. 6 punto 3 stabilisce infatti che il termine per la presentazione della richiesta di contributo è di 60 giorni dalla data di pubblicazione dell’ordinanza (12 febbraio) , ma non è possibile rispettare tali termini se al proprietario non sono stati ancora comunicati gli esiti delle schede FAST e/o AeDES.
Sul sito del Commissario Errani chiarisce che
"Il termine di sessanta giorni dell’articolo 6 comma 3 dell’ordinanza n. 8 si riferisce alle pratiche che sono state presentate in precedenza con l’avvio immediato dei lavori. Le domande per i danni lievi possono essere presentate quando è stata redatta la scheda AEDES con esito B o C, e notificata l’ordinanza sindacale I danni lievi possono essere anche quelli con esito C, come da allegato all’ordinanza del Commissario 8/2016".
Inoltre interviene sulla previsione per cui entro 60 giorni dalla pubblicazione dell’ordinanza il soggetto interessato deposita all'Ufficio speciale per la ricostruzione la domanda di contributo ed entro il medesimo termine possono presentare domanda di contributo anche i soggetti che non abbiano già comunicato l’avvio dei lavori.
Il Commissario spiega infatti che "Il termine dei sessanta giorni è riferito ai soggetti che hanno presentato istanza di avvio dei lavori anticipata ai sensi dell’ordinanza n. 4/2016. Chi non ha presentato istanza non ha obbligo di presentare la domanda di contributo".
Infine, sempre in tema di scadenze, quanto ai 30 giorni per la redazione e la consegna delle schede Aedes da parte dei tecnici abilitati incaricati dai proprietari, Errani chiarisce che “Il termine è ordinatorio ed è finalizzato ad avere l’esito di inagibilità in modo accelerato per coloro che intendono chiedere l’assegnazione di una Soluzione Abitativa Emergenziale (SAE), che viene programmata solo per gli esiti E (inagibile).
Il procrastinare nel tempo di tale conoscenza allunga i tempi di programmazione e realizzazione delle SAE con il permanere del disagio abitativo dei terremotati.
Inoltre, fino a quando non viene depositata la scheda AeDES, non si può presentare l’istanza per l’esecuzione dei lavori, neppure quelli previsti di riparazione immediata”.
Si è svolta lo scorso 21 gennaio l'assemblea dei soci dell'Ente Disfida di Treia, che si occupa ogni anno dell'organizzazione della manifestazione più importante della Città di Carlo Didimi: la Disfida del Bracciale, che ogni anno vede il suo clou la prima domenica di agosto.
In quella sede si è provveduto a rinnovare i membri del consiglio direttivo che resteranno in carica per il prossimo mandato triennale; così come prevede lo statuto sono stati inseriti oltre ai rappresentanti dei quattro quartieri cittadini, un componente della Pro Treia, delle associazioni presenti nel territorio (Banda Musicale), delle persone fisiche socie e dell'Amministrazione Comunale di Treia.
Dopo l'assemblea, è stata la volta del direttivo che ha eletto presidente all'unanimità Giorgio Bartolacci, già presidente dal 2014 ad oggi, che dunque potrà continuare il suo impegno per la promozione del gioco del pallone col Bracciale sia attraverso l'organizzazione della Disfida di agosto che partecipando a numerose manifestazioni e rievocazioni storiche in numerosi comuni italiani.
Bartolacci dal dicembre scorso è anche componente del Direttivo dell'associazione nazionale del gioco del pallone col bracciale, sostenuta dai comuni, dalle società sportive e dalla Fipap, che ogni anno organizza le massime competizioni nazionali di bracciale.
Collaboreranno con il riconfermato presidente nel nuovo direttivo: Annunziata Caraffa, Francesco Pucciarelli, Fabio Farabollini, Giacomo Gigli, Gianmario Crescimbeni, Sabrina Virgili.
Terremoto Centro Italia 2016: a cinque mesi dal primo sisma il bilancio complessivo è a dir poco preoccupante. E’ stato consegnato un numero irrisorio di casette, le attività produttive sono allo sbando e le verifiche di agibilità sono in ampio ritardo.
Cosa non funziona rispetto invece a quanto è avvenuto nel 1997?
Pur considerando senza dubbio che per il 2016 parliamo in realtà di tre terremoti di forte impatto e dunque di una zona colpita più vasta rispetto al sisma che ha riguardato le regioni Marche ed Umbria nel 1997, tuttavia le differenze gestionali e soprattutto di risultati sono evidenti.
Ce ne parla l'allora sindaco di Serravalle di Chienti, Venanzo Ronchetti testimone diretto, protagonista nonché autore del libro documento “Il ragazzo e l’altopiano” proprio incentrato sul terremoto del 1997.
Innanzitutto ricorda la snellezza del quadro normativo:
due sono stati i provvedimenti principali che hanno disciplinato la ricostruzione:
· la legge 61/98 sulla c.d. “ricostruzione pesante” - Legge 30 marzo 1998, n. 61"Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 gennaio 1998, n. 6, recante ulteriori interventi urgenti in favore delle zone terremotate delle regioni Marche e Umbria e di altre zone colpite da eventi calamitosi"( solo 11 articoli)
· il decreto del commissario delegato 121/1997 sulla c.d. “ricostruzione leggera” (solo 14 articoli).
I criteri di verifica e per il contributo di ricostruzione erano molto semplici e veloci.
Così recitava infatti l' articolo 1 del Decreto del Commissario delegato per gli interventi di Protezione civile n. 121 del 18/11/1997 (“Contributi per interventi di riparazione dei danni e di miglioramento sismico degli edifici")
“Al fine di consentire un rapido rientro nelle abitazioni danneggiate dagli eventi sismici del 26 settembre 1997 e successivi è concesso un contributo massimo a fondo perduto di lire 60 milioni per unita' immobiliare, per interventi di riparazione dei danni e di miglioramento sismico, a favore dei proprietari, comproprietari, usufruttuari o titolari di altro diritto reale di godimento su unità immobiliari comprese in un edificio dichiarato inagibile totalmente o parzialmente o agibile con provvedimenti, a seguito di accertamento effettuato dalle squadre operanti sotto il coordinamento tecnico del Gruppo nazionale di difesa dai terremoti, del Servizio sismico nazionale e della Regione e che comprenda almeno una unità immobiliare che soddisfi contestualmente le seguenti condizioni:
a) che sia stata adibita ad abitazione principale occupata da nuclei familiari residenti nella stessa unità immobiliare al momento del sisma;
b) che sia stata oggetto di segnalazione di danni da parte dei Comuni ai C.O.M. (Centri operativi misti) competenti alla data di pubblicazione del presente decreto;
c) che sia stata oggetto di ordinanza sindacale di sgombero o dichiarata inagibile totalmente o parzialmente oppure agibile con provvedimenti.
1.bis Il limite del contributo è innalzato a lire 120 milioni per gli immobili privati destinati ad ospitare comunità od attività turistico-ricettive, comprese quelle che offrono servizi di agriturismo e destinati anche ad abitazione principale del conduttore (3).
2. Per la concessione dei contributi di cui al presente decreto il Commissario delegato si avvale dei Sindaci dei comuni in cui risiedono i nuclei familiari interessati, ai sensi del comma 3 dell'articolo 7 dell'ordinanza ministeriale n. 2668/1997”.
Ma la vera novità, secondo il racconto del sindaco, ha riguardato i soggetti coinvolti ed il modello c.d. dal basso:
una sussidiarietà verticale funzionante ed efficace: in capo alla struttura organizzativa post sisma un sottosegretario di Protezione Civile (il prof. Franco Barberi) come rappresentante in loco dello Stato ed il Presidente della Regione D’Ambrosio come Commissario per la Ricostruzione.
Il governo dell'epoca D’Alema ha provveduto a stanziare rapidamente i fondi ed aggiungerne altri a seguito delle richieste dei sindaci.
A seguire gli assessori regionali Giulio Silenzi e Bruno di Edoardo ed il Presidente alla Provincia Pigliapoco.
Al Centro operativo misto di Muccia per la ricostruzione, e poi anche di Fabriano, per l’ottimo lavoro svolto, c’era l’Ing. Cesari Spuri.
Ma il vero elemento caratterizzante la ricostruzione del 1997 ha riguardato la partecipazione dal basso: i sindaci sono stati investiti del ruolo di soggetti propulsori delle esigenze post sisma.
La Regione, prima dell’ufficializzazione di ogni decisione, ne rendeva gli stessi parte attiva, nel senso di assentire o richiedere delle modifiche a delibere o altri atti. A loro volta i sindaci consultavano la propria collettività locale per poi riferire agli organi regionali.
L’articolo 4 del decreto 121/98 affermava chiaramente che:
“1. I Sindaci, entro 15 giorni dalla data di scadenza per la presentazione delle domande, trasmettono al Commissario delegato il riepilogo delle domande presentate indicando, per ogni edificio, la previsione di massima del contributo concedibile e le relative priorità di cui al successivo articolo 9 comma 3, utilizzando l'apposito modulo riportato nell'ALLEGATO C al presente decreto.
2. Nei successivi quindici giorni il Commissario delegato, sulla base dei riepiloghi di cui al comma precedente e sulla base delle eventuali priorità territoriali definite unitariamente dai Commissari, sentiti i Comitati tecnico-scientifici, provvede ad una prima assegnazione ai Comuni dei fondi disponibili”.
Era stata addirittura istituita la c.d. Commissione anti terremoto di cui facevano parte i sindaci dei comuni maggiormente colpiti.
E’ stato svolto dunque un vero e proprio lavoro di squadra tra gli amministratori a tutti i livelli e la collettività. Stato – Regione – Provincia – Sindaci e cittadini.
Altro dato che il Ronchetti ricorda riguarda il rispetto delle scadenze temporali:
sono state infatti rispettate tutte le scadenze che tra l'altra erano quasi identiche a quelle del 2016: il sisma del 1997 si è infatti verificato il 26 settembre ed era stato annunciato che entro l’inverno tutti i terremotati avrebbero ricevuto i containers.
A novembre 1997 nel comune di Serravalle di Chienti sono arrivati dall’Irpinia 50 containers ed entro Natale gli altri 250 necessari, realizzati da una azienda di San Severino e sono state urbanizzate 10 aree. E così negli altri comuni colpiti dal terremoto.
"La priorità era infatti quella di mettere al caldo persone e animali prima dell’arrivo dell’inverno. Considerato soprattutto che si trattava di zone montane".
Ricorda con fermezza.
E poi le caratteristiche dei containers erano a misura d’uomo e mono familiari:
uno per ogni nucleo familiare e completamente autonomi con bagno, due camere e la cucina.
Inoltre i problemi delle unità abitative e le criticità delle attività produttive sono gestite contemporaneamente:
sono state tenute sotto controllo allo stesso tempo le esigenze abitative e quelle delle attività economiche.
Questo dunque in sintesi il quadro di una ricostruzione non così tanto lontana dai tempi attuali.
“Riducendo un po’ di più i tempi dell’epoca si sarebbe avuta una ricostruzione perfetta”, questa la conclusione dell’ex sindaco di Serravalle di Chienti.
“Ad oggi c’è troppa burocrazia”. Aggiunge. “Così è troppo difficile”.
E noi ci chiediamo allora perché non utilizzare anche oggi un modello che ha prodotto risultati concreti in tempi rapidi in una situazione non molto differente da quella attuale…
"Accanto allo sconforto e alla delusione per la notizia che Recanati non sarà Capitale della Cultura italiana 2018, sorpassata da Palermo, c'è la consolazione della consapevolezza di aver lavorato bene, di non aver lasciato nulla di intentato, di aver investito le migliori risorse umane per supportare questa candidatura''. Lo dice l'assessore al Turismo e Cultura delle Marche Moreno Pieroni.
La regione scossa dal sisma, sottolinea, aveva creduto ad un messaggio di speranza ''per un ritorno alla normalità proprio dalla Patria di chi parlava di 'natura matrigna' ma anche di eroica e nobile resistenza della Ginestra, simbolo anche delle Marche. Ma tant'è, formuliamo sincere congratulazioni a Palermo e al suo immenso patrimonio culturale''.Pieroni ringrazia ''le numerose personalità nazionali della cultura e dell'arte che si sono spese per la città di Leopardi aderendo e promuovendo la candidatura con un'autentica sensibilità e affinità di intenti e valori'' (ANSA).
Approvata all'unanimità dal Consiglio regionale la legge contro il gioco d'azzardo patologico. Un testo unificato ("Norme per la prevenzione e il trattamento del gioco d'azzardo patologico e della dipendenza da nuove tecnologie e social network") nato dalla sintesi raggiunta, nell'ambito della Commissione regionale Sanità, da quattro differenti proposte normative. Tra queste anche quella del Gruppo del Partito Democratico, ad iniziativa del Presidente della Commissione Sanità, Fabrizio Volpini, del capogruppo Gianluca Busilacchi e dei consiglieri Francesco Micucci ed Enzo Giancarli, tutti componenti della commissione che ha licenziato il testo della proposta di legge.
"Il gioco d'azzardo patologico e le ludopatie sono temi che stanno segnando la modernità - ha detto nel suo intervento durante la seduta del Consiglio il capogruppo PD Busilacchi - e questi comportamenti persistenti e compulsivi dovrebbero indurre ad una riflessione sulle conseguenze non solo sulle persone e sulle famiglie coinvolte, ma anche sulle motivazioni che spingono alla dipendenza, specie le persone più deboli e più esposte al rischio, come i minori, gli adolescenti e le persone sole. Le nuove tecnologie rendono poi il fenomeno più diffuso e pericoloso, vista la facilità di connessione ad Internet che consentono, anche tramite un semplice smartphone e, quindi, la possibilità di accedere a siti di scommesse, senza barriere fisiche".
Busilacchi ha, quindi, ricordato la portata molto significativa del fenomeno in tutte le regioni, in aumento con la crisi economica, con un "fatturato del gioco d'azzardo legale in Italia di 80 miliardi di euro, il 4% del PIL. 15 milioni sono gli italiani giocatori usuali, 2 milioni dei quali a rischio dipendenza, mentre 800 mila hanno già problemi di dipendenza. Nelle Marche, stando ai dati di due anni fa, sono stati registrati 405 casi di dipendenza da gioco patologico e 727 contatti significativi avuti telefonicamente al numero verde predisposto".
Il presidente della Commissione Sanità, Fabrizio Volpini, che ha tenuto le fila dei lavori per lunghi mesi, ha evidenziato che "all'inizio non era scontato che si arrivasse alla definizione di un testo unico, ma credo che quando ci sono consapevolezza e condivisione di finalità ed obiettivi, anche le divisioni possono essere superate. Il percorso non è stato tutto 'rose e fiori', ci sono stati anche scontri e contrapposizioni, ma ha prevalso la volontà di stare insieme e di dotare la comunità marchigiana di uno strumento legislativo utile ed efficace. Ritengo opportuno ringraziare tutto l’apparato tecnico che ci ha supportato e sopportato. È stata scritta una bella pagina politico-amministrativa di questa regione, sia per i contenuti che per le modalità".
Il tema delle ludopatie è "molto sentito e sollecitato anche dalle associazioni di tutela dei consumatori", come ha ricordato il consigliere Francesco Micucci. "Questa legge integra la normativa nazionale, come già accaduto in altre regioni - ha evidenziato Micucci - e il testo condiviso a cui si è giunti corrisponde alla volontà di fare arrivare un messaggio chiaro e condiviso. Alcuni articoli di questa legge provengono da una lunga discussione, come le distanze dei luoghi di gioco d'azzardo da determinate attività o i soggetti maggiormente a rischio. Noi non possiamo 'normare la norma' sul gioco d'azzardo, ma possiamo intervenire sulla patologia e sulla prevenzione del gioco d'azzardo. È importante aver dato ai comuni non solo tutela, ma anche una parte di autonomia. Mi auguro - ha concluso - che questo lavoro possa essere utile alla comunità marchigiana per cercare di sostenere situazioni di difficoltà e vederle limitate in futuro".
“Solidarietà” è una delle parole più rappresentative di questo momento storico, in cui le popolazioni dei nostri paesi affrontano le conseguenze del sisma e di una delle più pesanti nevicate degli ultimi decenni. Ai tanti gesti destinati proprio a San Ginesio si è aggiunto, questa settimana, quello dell'ottica Mataloni di Civitanova Marche, che ha un legame profondo con il paese. Laura, la titolare, infatti, è una ginesina di adozione.
“Circa 20 anni fa - racconta - abbiamo acquistato una casa nel centro storico. Il paese ci ha folgorati, ci siamo innamorati dei paesaggi, della storia, della tranquillità. A San Ginesio viviamo i nostri momenti di grazia, con la famiglia riunita. E' il piacere massimo. Quando ho visto le immagini dei crolli della chiesa di San Francesco mi si è stretto il cuore”. E così ha deciso di pensare a un “Natale con gli occhi al futuro”, iniziando a raccogliere, a dicembre, dei fondi per San Ginesio, con una formula che prevedeva 10 euro di contributo per ogni cliente che avesse acquistato un paio di occhiali nel suo negozio. Ora il “piccolo” tesoro è stato consegnato al Comune, con una cerimonia che si è svolta nel negozio e a cui hanno partecipato il vicesindaco Eraldo Riccucci e Marco Taccari, responsabile del settore Beni Culturali nella gestione del post sisma. “Con questo gesto, piccolo – ha detto la Mataloni emozionata - vogliamo dire che noi ci prendiamo la nostra piccola parte di responsabilità”.
"Ieri ho sentito dire che per l'emergenza neve e terremoto sono morti 2.000 animali, ma i numeri veri sono questi: sono andati persi 34 bovini, 153 ovini, 8 caprini, 2.500 avicoli". I dati sono stati resi noti dal presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli nell'aula del Consiglio regionale delle Marche a proposito della polemica sulla stalle.
"Già dall'inizio di dicembre erano disponibili spazi alternativi per circa 4.000 animali e come Regione abbiamo fornito 200 tonnellate di mangimi e foraggi". Il governatore ha ricordato che con le nevicate del 2012 "morirono 6.000 animali". (Ansa)
Il primo passo per la ricostruzione post terremoto è sempre ed ancora la tanto agognata scheda Aedes.
L’ Ocdpc n. 422 del 16 dicembre 2016 all’articolo 1 infatti stabilisce che
“In ragione dell'elevato numero di edifici da sottoporre a verifica a seguito dell'aggravamento della situazione di danneggiamento conseguente agli eventi sismici della fine di ottobre” a decorrere dalla data di pubblicazione della stessa ordinanza lo svolgimento delle verifiche di agibilità post-sismica degli edifici e delle strutture interessate dagli eventi sismici in premessa attraverso la compilazione della scheda AeDES, di cui all'art. 10 del DPCM 8 luglio 2014, disciplinato dall'art. 3 dell'ordinanza n. 392/2016, è sospeso, fatto salvo quanto previsto dai successivi commi".
E di seguito chiarisce che allo svolgimento delle verifiche di agibilità post-sismica degli edifici e delle strutture interessate di proprietà privata attraverso la compilazione della scheda AeDES per l'intera unità strutturale, solo a seguito dell'esito di "non utilizzabilità" secondo la scheda FAST, provvedono i tecnici professionisti iscritti agli ordini e collegi professionali abilitati all'esercizio della professione relativamente a competenze di tipo tecnico e strutturale nell'ambito dell'edilizia, su diretto incarico del proprietario o avente diritto, in ragione del fatto che tale procedimento è previsto quale condizione abilitante per l'ottenimento dei contributi per la ricostruzione privata ai sensi di quanto previsto dall'art. 6 del decreto-legge n. 189/2016.
In parole povere: per ottenere il contributo per la ricostruzione in seguito a danni lievi occorrono o la scheda Aedes con una valutazione “B”, quindi di inagibilità temporanea, o una scheda Fast che attesti la “non utilizzabilità” dell’edificio e che viene redatta, per esigenze di celerità, dal proprio tecnico di fiducia.
L’ Articolo 6 dell’ordinanza n. 8 sull’ “Avvio dei lavori e concessione del contributo” indica la procedura da seguire per ottenere il contributo:
1. il tutto si avvia con la comunicazione di inizio lavori che costituisce comunicazione di inizio lavori asseverata. In particolare, con la perizia ivi allegata si assevera che i lavori sono conformi agli strumenti urbanistici, al regolamento edilizio, alle normativa sull’efficientamento energetico e che gli stessi interessano alcune strutture dell’edifico per la loro riparazione e per il rafforzamento locale.
2. La comunicazione di inizio lavori e tutte le istanze inerenti e conseguenti sono inviate all’Ufficio speciale a mezzo PEC. L’Ufficio speciale, utilizzando la procedura informatica, trasmette immediatamente al comune la comunicazione di inizio lavori per i provvedimenti di competenza.
Nel termine di sessanta giorni dalla pubblicazione della stessa ordinanza, quindi entro il 12 febbraio, il soggetto interessato deposita all’Ufficio speciale territorialmente competente la domanda di contributo corredata dalla documentazione necessaria ed entro il medesimo termine, possono altresì presentare domanda di contributo, con le medesime modalità, anche i soggetti che non abbiano già comunicato l’avvio dei lavori.
Da quanto sopra, se calcoliamo i termini, in pratica restano soltanto due settimane di tempo per richiedere il contributo.
Ma a quanto pare, molti cittadini non sono in possesso ancora di scheda Aedes con una valutazione “B”, quindi di inagibilità temporanea, o di una scheda Fast che attesti la “non utilizzabilità” dell’edificio.
Il problema dei tempi rapidi per velocizzare il rientro nelle abitazioni lievemente danneggiate, ma concretamente inutili in quanto non rapportati alle attività concrete da svolgere, si è già verificato per le domande di delocalizzazione delle attività produttive, tanto che nell'art. 5 dell'Ordinanza 9 è stato slittato il termine per la presentazione della domanda di delocalizzazione dai 15 giorni inizialmente previsti a 50 giorni dalla pubblicazione dell’ordinanza .
Urge pertanto anche in questo caso una circolare del Commissario che chiarisca che il termine non è perentorio o che lo posticipi.