Il Consiglio dei ministri, riunito ormai a notte fonda per il prolungarsi del vertice di maggioranza, ha approvato il decreto per le aree terremotate del centro Italia. L'intento è di dare un po' di ossigeno a Lazio, Umbria, Abruzzo e Marche, colpite dal sisma del 2016 e dove la ricostruzione procede a rilento. Il provvedimento proroga a dicembre 2020 lo stato di emergenza e introduce ulteriori interventi urgenti per l'accelerazione e il completamento delle ricostruzioni in corso nei territori colpiti. Sono stati anche rideterminati gli importi per le località vittime di alcuni gravi eventi atmosferici.
Inoltre, il decreto prevede la riduzione del 60% degli importi da restituire in relazione alla cosiddetta "busta paga pesante". Si tratta del taglio degli oneri fiscali, previdenziali e assistenziali che erano stati sospesi a partire dall'agosto del 2016 sino a tutto il 2017. Oneri che non dovranno essere restituiti in misura integrale ma limitata al 40%. Per quanto riguarda la ricostruzione privata, la procedura è stata accelerata: sulla base delle certificazioni redatte dai professionisti si potrà dare avvio ai lavori.
I controlli non verranno più realizzati a monte sul 100% dei richiedenti, ma a campione sul 20%. Restano, invece, invariati i controlli a campione previsti a valle dalla legge.
Verrà agevolata anche l'approvazione dei progetti per la ricostruzione. Sono state previste nuove procedure per la copertura delle anticipazioni ai tecnici e ai professionisti del 50% dei loro onorari alla presentazione del progetto. Per tali anticipazioni non viene richiesta alcuna garanzia.
Le Regioni interessate dal sisma del 2016 - Lazio, Umbria, Abruzzo e Marche - avranno obbligo di aggiornamento del piano per la gestione delle macerie e dei rifiuti, da effettuarsi entro il 31 dicembre.
Per quanto riguarda gli edifici pubblici verrà data priorità agli edifici scolastici che dovranno essere ricostruiti nel luogo nel quale si trovavano, salvo impossibilità oggettive. In ogni caso la destinazione d'uso dell'area in cui sorgevano le scuole non potrà essere modificata. Elaborate anche misure anti-spopolamento dei luoghi colpiti dal sisma, con incentivi che andranno ad interessare gli imprenditori che non abbondoneranno i Comuni del Cratere.
Non si sono comunque fatte attendere le reazioni. Il Comitato Mutui sulle Macerie "ritiene che qualsiasi nazione che si definisce civile avrebbe iniziato a lavorare per portare verso a un inizio di normalità la popolazione colpita da una calamità. I nostri governi si stanno passando di mano in mano i problemi, applicando proroghe e sospensioni, sperando che alla scadenza delle stesse ci sia qualcun altro (tanto più di quello un governo non dura)."
"È ormai inaccettabile che nessuno si assuma la responsabilità di una decisione definitiva - continuano -. Il nostro Comitato in questi due anni di lavoro, oltre ad aver raccolto problemi, testimonianze, ad aver incontrato politici, commissari, responsabili bancari, ABI nazionale e regionale, ha presentato ad ogni vertice proposte concrete e risolutive. Un atto di coraggio della parte politica è quello che manca a risolvere almeno questo problema che è già su un tavolo di lavoro - concludono -. Ma anche in questo caso si va di sospensione in sospensione, impedendo ai cittadini che vivono anche questo problema di poter programmare il proprio futuro in maniera serena."
Fonte: ANSA Marche
Sabato pomeriggio presso la Sala Consiliare del Comune di Civitanova Marche si è svolto l’incontro “Noi e lo Stato. Relazione proficua per un lavoro dignitoso e una crescita economica sostenibile” promosso e organizzato dai Rotaract Club “La Marca” di Tolentino e Ascoli Piceno, con il patrocinio della Regione Marche.Grazie ai relatori di spessore che si sono confrontati su temi come il rapporto Stato-cittadini, la sostenibilità economica, il sistema pensionistico e quello che dovremmo fare noi per il sistema sociale in cui viviamo anziché aspettare che esso faccia qualcosa per noi, è nato un interessante dibattito che ha coinvolto il numeroso pubblico in sala. Partendo dalla presentazione del libro “Noi e lo Stato: siamo ancora sudditi?” scritto dalla Professoressa e costituzionalista Serena Sileoni, grazie al contributo di Carlo Cambi, giornalista ed editorialista de “La Verità” e del Professor Giuliano Cazzola, economista ed esperto delle dinamiche pensionistiche, si è cercato di puntare l’attenzione sulla comprensione della sostenibilità del sistema italiano in cui viviamo, lavoriamo e in cui cerchiamo di produrre ricchezza.
All’incontro era presente anche il sindaco di Civitanova Fabrizio Ciarapica che ha portato il saluto della Città e ha ringraziato gli organizzatori per aver promosso un momento di così importante riflessione che funge da stimolo per domandarsi ciò che non va e trovare alternative pratiche e migliorative. Il Presidente del Rotaract Club “La Marca” Lorenzo Pelacani che ha introdotto la serata è rimasto soddisfatto della riuscita dell’incontro. “Un interessante momento di confronto per la cittadinanza, per la nostra associazione e anche per i relatori, che ci hanno regalato un contraddittorio con larghe argomentazioni che ha coinvolto per più di due ore gli intervenuti - ha commentato - . Lo stimolo nato dalla serata di sabato ci dá la forza e la volontà di creare altri momenti di dialettica e confronto, su altri temi e con altre argomentazioni, che sono sempre un momento importante per una comunità come la nostra.”
Il sindaco del Comune di Muccia Mario Baroni e Don Giuseppe Branchesi danno appuntamento a tutti per venerdì 25 ottobre a partire dalle ore 15:00 - nell’Area SAE Pian di Giove - per l'inaugurazione della nuova chiesa di San Biagio donata dal CNS.
L'evento sarà trasmesso in diretta streaming sul canale YouTube di Picchio News, a partire dalle ore 14:30, orario nel quale partirà la processione verso la nuova chiesa.
Si tratta di un piccolo gesto per un ritorno alla normalità, un centro di aggregazione indispensabile in un territorio come quello di Muccia che ha subito gravi danni a seguito delle scosse del terremoto del 2016.
La cerimonia di consacrazione verrà officiata da Sua Eccellenza Mons. Francesco Massara - Arcivescovo di Camerino.
Saranno presenti il Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, l’Assessore alla Protezione Civile Angelo Sciapichetti, il Commissario Straordinario di Governo alla ricostruzione per le zone del terremoto Piero Farabollini, il Capo Dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli, il Presidente del Consiglio di Gestione del CNS Alessandro Hinna.
In serata polenta e porchetta per tutti, grazie alla collaborazione con i polentari di Santa Maria in Selva, capeggiati da Don Giuseppe Branchesi. Ad allietare la cena sarà l'orchestra di Roberto Carpineti.
Ecco il video del lancio dell'evento con il sindaco Baroni e Don Giuseppe Branchesi:
Nelle Marche un bambino su cinque è in situazione di povertà relativa (20,6%; 22% media nazionale).
Emerge dai dati 2018 dell'Atlante dell'infanzia a rischio di Save the Children. Nella regione la percentuale di nuovi nati è scesa del 29,8% in dieci anni e nel 2018 il 10,8% di bimbi e adolescenti era di cittadinanza non italiana. Nell'ultimo decennio la spesa sociale nelle Marche è cresciuta di 40 euro raggiungendo i 150 euro pro capite ma solo il 16% dei bambini ha eccesso ai servizi per la prima infanzia.
Povertà educativa quasi invariata in un decennio: il 39,3% dei minori non apre un libro durante l'anno (40,4% nel 2008) e "disconnessi culturali", che non svolgono attività culturali, al 67,4%. La dispersione scolastica nelle Marche si attesta al 10% (14,5% nazionale). I ragazzi sono sempre più iperconnessi: nel 2008 il 18,5% utilizzava tutti i giorni Internet, nel 2018 la quota è arrivata al 54,2%; il 13,5% dei minori (6-17 anni) non pratica attività sportiva.
Fonte: Ansa
Sarà una data importante il prossimo 26 ottobre per gli oltre 150 volontari della Associazione della Croce Rossa Italiana Comitato di San Severino Marche. Dopo anni il sogno di ampliare la vecchia sede per avere più spazi dedicati all’aggregazione e alla formazione, diviene realtà. Tutto nasce qualche anno fa quando la Presidente Elena Amici manifestò in un settimanale locale la speranza del Comitato di avere nuovi spazi.
Le maestre Silvana ed Adria Piantoni lessero l’articolo, ed essendo assegnatarie delle volontà del Prof. Giuseppe Micozzi Ferri che espresse il desiderio di “soccorrere le persone in difficoltà per motivi di salute”, donarono la somma necessaria per far partire i lavori di ampliamento. Si deve dunque al prof Micozzi Ferri,ex Preside dell'Istituto Comprensivo Padre Tacchi Venturi di San Severino Marche, uomo di grande generosità ed umanità, l’avvio nel mese di febbraio 2016, del progetto di ampliamento della sede C.R.I.
Purtroppo il 26 e il 30 ottobre 2016 le forti scosse di terremoto che hanno sconvolto il centro Italia, danneggiarono la parte ubicata al piano terra della struttura. La C.R.I. di San Severino Marche fu l’unica sede lesionata in tutto il cratere del sisma. Grazie al sostegno dell'Unità di Progetto " Sisma Centro Italia " della C.R.I. i lavori di ampliamento e ristrutturazione poterono proseguire. Il progetto dello Studio Ingegneri Daniele Fiorini e Daniele Paciaroni, prevedeva di sopraelevare di un piano l’immobile, ricavando locali utili all’integrazione, alla formazione e all'amministrazione.
La struttura lignea portante del nuovo corpo volumetrico al primo piano, è della tipologia “platform frame”, allo scopo di limitare i carichi statici sulla struttura attuale. Al piano terra, dopo il terremoto sono state smantellate le tamponature in blocchi cementizi e sostituite con quelle in legno, più adeguate a resistere alle sollecitazioni sismiche. Di particolare effetto la scala esterna che garantisce l’accesso al nuovo livello. Una struttura in acciaio dalle caratteristiche moderne ed essenziali nel segno, con parapetti in vetro.
Per esaltare un punto, posto nei pressi di uno snodo importante e al contempo dare visibilità al logo, i tecnici decisero di richiamare in maniera stilizzata le lettere della “C.R.I.” L’idea delle lettere fu oggetto di rielaborazione e approfondimento nell’area di progetto, da parte degli studenti di una classe ad indirizzo Meccanica dell’ITTS Divini. Un lavoro condiviso i cui frutti sono ben visibili oggi.
L'attività del Comitato della C.R.I. di San Severino Marche nonostante le difficoltà non si è mai fermata ed è proseguita energicamente anche durante le fasi di emergenza terremoto. I volontari anch’essi terremotati, si sono occupati della distribuzione dei pasti, dell’infermeria, del trasporto persone, dell’assistenza sanitaria, collaborando inoltre alla gestione dei punti di accoglienza degli sfollati h24.
Crescono in questi anni anche le nuove collaborazioni ed i nuovi ingressi. Diversi giovani si stanno avvicinando alle attività della C.R.I. grazie al Servizio Civile Nazionale e al Servizio Volontario Europeo. Da registrare anche la presenza nel Comitato del Corpo Militare Di Croce Rossa, con 8 volontari che ne fanno parte (NAAPro). Il Comitato settempedano inoltre è dotato anche di un gruppo di volontari OPSA (Operatore Polivalente Salvataggio in Acqua).
Nell’anno 2018 i volontari hanno effettuato ben 2699 servizi, svolgendo molteplici attività tutte rivolte ai reali bisogni della popolazione: dalla collaborazione con le scuole, a quella con la Casa di Riposo Lazzarelli, dall’assistenza sanitaria nelle diverse manifestazioni, alle esercitazioni. I volontari di C.R.I sono sempre presenti, sia nelle calamità che durante la vita di tutti i giorni.
Nell’anno 2018 è iniziato un nuovo corso base e sono entrati a far parte del Comitato 31 nuovi volontari. Domenica 13 ottobre si è concluso inoltre il corso di BLSD Sanitario adulto e pediatrico (manovre di rianimazione cardiopolmonare). Per realizzare le attività in efficienza, il Comitato dispone attualmente di 3 pulmini per il trasporto disabili dotati di sollevatore, un fuoristrada e 3 ambulanze da trasporto e una nuova Ambulanza di Soccorso, acquistata recentemente per far fronte alle esigenze dell'ASUR con cui il Comitato è in convenzione.
Anche questo mezzo verrà inaugurato insieme alla nuova sede, sabato 26 ottobre alle ore 12:00 in Via Brodolini. Sarà una manifestazione a cui prenderanno parte i massimi esponenti della C.R.I Nazionale salvo importanti eventi dell’ultima ora. C’è grande attesa tra i volontari per la presenza del Presidente della Croce Rossa Italiana nonché Presidente della Federazione Internazionale delle Società della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, Avv. Francesco Rocca. All’inaugurazione, che rispetterà un suo preciso cerimoniale, interverrà anche la Vice Segretario Generale della C.R.I., Dott.ssa Barbara Contini.
I saluti della città di San Severino Marche saranno portati dal Sindaco Rosa Piermattei. Prevista anche la presenza dell’Arcivescovo di Camerino - San Severino Marche, Sua Eccellenza Monsignor Francesco Massara. Tra gli invitati anche il Direttore dell’Area Vasta 3 Alessandro Maccioni e i vertici della C.R.I. della regione Marche con il suo Presidente Fabio Cecconi.
Una giornata di festa che andrà a mettere in evidenza l’importanza del lavoro dei volontari che fanno parte del grande mondo della Croce Rossa Italiana, “Un’Italia che aiuta”.
Si è svolta a Camporotondo una partecipatissima assemblea del Contratto di Fiume (CdF) Fiastrone e Lago di Fiastra per presentare, alla presenza della Regione Marche e degli attori territoriali che vi hanno contribuito, il lavoro ad oggi prodotto. Hanno aperto i lavori Massimo Bastiani esperto nazionale di CdF e il presidente dell’Unione Montana Giampiero Feliciotti, che ha sottolineato l’importanza per questo territorio colpito pesantemente dal terremoto di guardare alla tutela e valorizzazione ambientale come ad un obiettivo fondamentale per ripartire e come il Contratto di Fiume sia uno strumento di grande impatto sul piano della partecipazione e governance delle istituzioni.
A seguire l’architetto Virna Venerucci di Ecoazioni ha presentato i due documenti del CdF ad oggi elaborati: il Quadro Conoscitivo e il Documento Strategico. Quest’ultimo rappresenta lo scenario di medio lungo termine, redatto attraverso la partecipazione per il territorio fluviale.
Da oggi si apre una nuova fase per il CdF, con la raccolta attraverso schede progettuali di proposte e misure strutturali e non strutturali: si potrà attivamente contribuire alla costruzione del Programma d’azione del CdF. Le azioni da proporre dovranno individuare dei referenti responsabili e le risorse economiche necessarie ed essere realizzate nei prossimi tre anni. Al dibattito sono intervenuti molti dei soggetti presenti tra cui l’Ing. Stefania Tibaldi della Difesa del suolo regionale che ha evidenziato la sinergia d’azione esistente tra gli obiettivi del CdF e le strategie regionali.
Hanno portato il loro contributo alla discussione i Sindaci dei Comuni dell’area, il Parco dei Sibillini e le numerose associazioni intervenute. Ha concluso i lavori l’Ass. Angelo Sciapichetti che ha assicurato il supporto della regione alle attività del CdF Fiastrone e Lago di Fiastra.
Nell’attesa di predisporre il Programma d’Azione del CdF si partirà subito con l’anticipazione di due azioni che riguarderanno “l’educazione al fiume” nelle scuole locali e l’organizzazione di una passeggiata “esplorativa” lungo il Fiastrone, durante la quale giovani e famiglie potranno conoscere ed apprezzare ancora di più il proprio territorio e le produzioni locali.
Tutto il materiale elaborato dal CdF comprensivo delle schede per presentare i progetti al Programma d’Azione, potrà essere scaricato dal sito dell’Unione Montana dei Monti Azzurri https://www.unione.montiazzurri.it/avvisi-cms/contratto-di-fiume/
La "dilagante illegalità nella distribuzione dei carburanti" è il motivo dello sciopero nazionale di due giorni degli impianti di rifornimento indetto dai sindacati per i giorni mercoledì 6 e giovedì 7 novembre. Disagi che riguarderanno non solo la rete ordinaria ma anche quella autostradale.
La sciopero, come annunciato dalle organizzazioni sindacali, sottolinea il peso del fenomeno dilagante dell'illegalità nella distribuzione dei carburanti, interessando una quota che si aggira intorno al 15% di prodotti 'clandestini' sul totale dei 30 miliardi di litri erogati. I sinacati e le organizzazioni di categoria puntano il dito contro le "liberalizzazioni selvagge" e sollecitano il Parlamento ad adottare una riforma complessiva che metta al riparo il settore dalla deregolamentazione.
In fase di pagamento il Cas, il contributo per l’autonoma sistemazione, del mese di settembre per il comune di San Severino Marche. Sono 741 i nuclei familiari destinatari del contributo che, complessivamente, ammonta a 551.586,99 euro.
“Si ricorda agli aventi diritto del Cas di comunicare all’ufficio Servizi Sociali ogni variazione del nucleo familiare, qualsiasi spostamento e l’eventuale nuova sistemazione avente carattere di stabilità, la revoca dell’inagibilità della propria abitazione lesionata dal sisma oppure l’eventuale variazione del proprio Iban e del conto corrente” – fanno sapere dal Comune - .
Il 30 ottobre e il 5 novembre si svolgerà, nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini, il decimo censimento autunnale del camoscio appenninico, sottospecie endemica dell’Appennino centrale che in passato, per ben due volte, ha rischiato l’estinzione. Ai primi del ‘900 e durante la Seconda Guerra Mondiale solo trenta erano gli esemplari individuati nell’area. Oggi il rischio è stato scongiurato, ma Il camoscio appenninico è ancora considerato una specie vulnerabile.
Questo ungulato è stato reintrodotto all'interno del Parco nel 2008 con una trentina di esemplari che, provenienti dai Parchi Nazionali d’Abruzzo, della Maiella e del Gran Sasso, si sono stanziati nella zona del massiccio del Monte Bove. Dal 2009 in avanti, nell’ambito della Direttiva "biodiversità" del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, un censimento annuale diviso in due fasi, una estiva e una autunnale, ha permesso di monitorare lo sviluppo di questa specie.
Se lo scorso luglio, come ogni estate, l’attenzione si era concentrata sui nuovi nati, ad oggi il focus si sposterà sui maschi adulti che, lontani dal branco, in questo periodo avvicinano le femmine in vista dell’accoppiamento che avviene orientativamente nel mese di novembre. Sono circa 180 gli esemplari che ci si attende di censire. L’operazione verrà effettuata con l’ausilio di volontari che coadiuveranno il personale del Parco. Il censimento si svolgerà al mattino, a partire dell’alba, attraverso un sistema di campionamento che prevede 18 transetti. Ognuna delle due sessioni di censimento verrà preceduta da un incontro preparatorio che si terrà nei pomeriggi di martedì 29 ottobre e lunedì 4 novembre presso la sede del Parco a Visso.
Per aderire al censimento e partecipare in qualità di volontari è possibile inviare la propria candidatura entro il 25 ottobre, compilando l’apposito modulo reperibile all’interno del sito www.sibillini.net ed inviandolo a censimento.camoscio@sibillini.net.
Nell’ambito della programmazione e degli interventi dell’Amministrazione Comunale a tutela dei minori in difficoltà e diversamente abili la Giunta di Potenza Picena ha deliberato, di concerto con la Divisione Servizi Sociali, l’attivazione del servizio educativo presso centri diurni e in maniera individualizzata.
“Si tratta, di fatto, della prosecuzione degli interventi di sostegno già messi in campo da tempo da questa Amministrazione – ha detto il sindaco Noemi Tartabini - ricalibrati per far fronte alle sempre più numerose richieste di inserimenti di minori multi-problematici in strutture educative così come disposto dalla legge nazionale per la promozione dei diritti e opportunità per l’infanzia e l’adolescenza e quella regionale per il sostegno alla funzioni genitoriali e alle famiglie”.
Il servizio è stato affidato alla Cooperativa Sociale Il Faro di Macerata, aggiudicataria dell’appalto per il periodo che va da ottobre 2019 ad agosto 2020. I minori ammessi, proposti dai Servizi Sociali e dal Tribunale dei Minori, sono 43 per un impegno di spesa di oltre 100mila euro.
Il Comune di Recanati ha ottenuto un finanziamento di € 5.836.200,00 da parte del Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio al fine di realizzare un intervento di Consolidamento e mitigazione del dissesto idrogeologico del “Colle dell’infinito” e del “Paesaggio Leopardiano”. Tutto ciò al fine di preservare per le generazioni future dei beni, quali il “Colle dell’Infinito” e il “Paesaggio Leopardiano”, che costituiscono un patrimonio unico della Città di Recanati, che la rendono famosa in tutto il mondo.
I lavori verranno realizzati in varie fasi di intervento, il primo dei quali riguarda il “Consolidamento e la mitigazione del dissesto idrogeologico della sommità del versante lungo la circonvallazione Sud-Ovest di Recanati”. La prima fase di intervento, che riguarda viale Colle dell'Infinito, dall'emiciclo all'interno del Parco del Colle dell'Infinito fino a Porta Nuova, si suddivide a sua volta in tre sub-interventi.
I lavori del primo sub-intervento inizieranno giovedì 24 ottobre e a tal proposito l’Amministrazione Comunale di Recanati ha organizzato un incontro pubblico per martedì 22, alle ore 18:00, presso l'Aula Magna del Municipio, per renderla partecipe del progetto e spiegare le finalità e le modalità di realizzazione dell’intervento.
Continua il viaggio tra i commercianti del centro di Civitanova Marche per scoprire, insieme a loro, che vivono giornalmente la città, quali sono le migliorie da apportare al cosiddetto "salotto buono" di Civitanova Marche e comprendere quali sono i rapporti con l'Amministrazione comunale.
Abbiamo incontrato la signora Francesca, titolare del negozio Coltorti nel cuore di Civitanova Marche. 100 anni di attività e ben tre generazioni. Un cambiamento costante quello vissuto da Coltorti nel corso degli anni che oggi abbraccia un grande bacino di utenza che va oltre i confini civitanovese ed è diventato un punto di riferimento per l'oggettistica della casa.
Il punto di forza del negozio Coltorti sta proprio nel rapporto diretto con la clientela che, fidelizzata dalla gestione ultracentenaria dell'attività, non rinuncia alla qualità del prodotto offerto.
Non si è fatta attendere la controreplica del sindaco di Camerino Sandro Sborgia, sulla questione riguardante la Caserma dei carabinieri, in risposta alle dichiarazioni del presidente dell’Unione Montana di Camerino, Alessandro Gentilucci, che ha accusato lo stesso primo cittadino camerte di utilizzare pretesti per uscire dall’Unione (LEGGI QUI).
“La delibera di cui parla Gentilucci, che garantirebbe la disponibilità dell’Unione Montana Marca di Camerino a ospitare la caserma della Compagnia dei carabinieri, è datata 27 dicembre 2018 - afferma Sborgia -. Parecchio tempo è trascorso da allora, ma a questa delibera non è stata ancora data esecuzione. Farebbe bene, il sindaco di Pieve Torina, a spiegare al territorio e alla comunità quali sono i passaggi tecnici da compiere così da fugare ogni dubbio, visto che la delibera giace ancora inattuata. Gentilucci – continua Sborgia- dovrebbe spiegarci altresì quali sono le altre problematiche di cui parla, è un dovere nei confronti di tutto il territorio. Il prossimo 24 ottobre ci sarà una riunione tra con la presenza di Prefettura e i Carabinieri, quella sarà la sede giusta per tradurre nei fatti quanto dice il primo cittadino di Pieve Torina."
“La nostra intenzione - incalza il primo cittadino camerte – non è quella di uscire dall’Unione Montana, come afferma il presidente. Ricordo che noi abbiamo sostenuto il rinnovo della presidenza di Gentilucci nonostante le molteplici criticità presentate in questi ultimi anni dall’Unione Montana Marca di Camerino; difficoltà palesi di funzionare rispetto alle altre. Il nostro obiettivo è un'Unione Montana che cresca e che possa offrire ulteriori servizi e che si riappropri del ruolo di guida che ha sempre avuto nel passato, essendo stata la prima a nascere. L’Unione Montana di Camerino deve essere inclusiva e reintegrare quei comuni che sono stati esclusi. Per tali ragioni bisogna smetterla di alimentare personalismi e fare atti concreti per il territorio”.
“La caserma nello stabile dell’Unione Montana – conclude Sborgia - è l’assicurazione di un servizio per tutto il territorio che va da Castasantangelo sul Nera a Matelica, chiediamo quindi fatti concreti”.
ll presidente dell’Unione Montana Marca di Camerino, Alessandro Gentilucci, interviene con una nota sulla vicenda della caserma della Compagnia Carabinieri di Camerino in risposta alle dichiarazioni del sindaco di Camerino, Sandro Sborgia (Leggi qui).
“Alimentare una polemica non è nel mio stile, ma il linguaggio a tratti sibillino del sindaco di Camerino Sborgia merita una replica netta e chiara, che non lasci adito ad alcun dubbio – afferma Gentilucci -. Esiste ed è già stata firmata dal sottoscritto una delibera esecutiva con cui si garantisce la disponibilità dell’Unione Montana Marca di Camerino ad ospitare la caserma della Compagnia Carabinieri di Camerino: è la numero 16 del 27 dicembre 2018, che attesta una volontà di collaborazione dell’Unione manifestatasi ben prima dell’affacciarsi del sindaco Sborgia nell’agone elettorale camerte. Ma il problema, come ho cercato di chiarire in una precedente nota, consiste nel fatto che vi sono passaggi di natura politica, che competono al sottoscritto e al consiglio dell’Unione Montana, che sono stati già compiuti come appunto la delibera di cui sopra, e passaggi di natura tecnica che sono in capo ad altri soggetti e per i quali attendiamo una definizione certa, senza alcuna invasione di campo o prevaricazione da parte della componente politica. Le firme non si mettono a casaccio, si mettono per suggellare procedure e atti che hanno ottenuto tutte le autorizzazioni dagli uffici competenti”.
“Non sarò certo io – continua il presidente dell’Unione Montana - a invadere ruoli e spazi che non mi competono, per cui Sborgia si metta l’anima in pace e stia sereno perché se c’è qualcuno che si è fatto in quattro per trovare una soluzione che non dia adito a dubbi o ripensamenti in merito alla collocazione della caserma, quel qualcuno è il sottoscritto. In realtà, la sensazione è che Sborgia cerchi un pretesto per sganciarsi dall’Unione Montana nella convinzione che chi fa da sé fa per tre. Ma in politica non funziona così. In politica vale un altro detto: “l’unione fa la forza”. Occorre quindi cercare la massima condivisione per rafforzare insieme un territorio che ha bisogno di essere rafforzato e aiutato a crescere, e ci si aspetterebbe da un sindaco di una città guida come Camerino maggiore capacità di ascolto e collaborazione e meno ultimatum, che servono ben poco a risolvere problemi complessi”.
"Sono certo – conclude Gentilucci - che Sborgia tornerà sui suoi passi riconoscendo il lavoro sin qui realizzato con serietà e professionalità dall’Unione Montana, per questa vicenda e per tutti i servizi che questa svolge a vantaggio delle comunità dell’intero territorio camerte”.
Qualcuno ha temuto potesse essere successo qualcosa di grave tante erano le figure rosse e giallo fluo con caschetto verde arrampicate su per la roccia di Gelagna, a Serravalle di Chienti, con corde e con una barella caricata in spalla. Fortunatamante però nessuna emergenza; si trattava invece di una simulazione. L'esercitazione è consistita nella simulazione di una persona precipitata per circa otto metri che riportava un trauma alla spalla.
Una delle tante esercitazioni periodiche che, come spiegato dal Capo Stazione del Soccorso Alpino di Macerata Marianelli e dal Vice Capo Stazione Mazzufferi, è prevista nel loro statuto nazionale e viene organizzata per i volontari, uomini e donne che hanno una grande passione per la montagna.
"Siamo tutti fermamente convinti che sia un valore irrinunciabile mettere a disposizione le nostre capacità tecniche per chi si viene a trovare in difficoltà in montagna o in un luogo impervio - spiegano gli uomini e le donne del Soccorso Alpino -. Siamo tutti volontari ed è ovvio che per non mettere in pericolo noi stessi o gli altri, dobbiamo avere capacità e competenze tecniche che ci consentano di muoverci in autonomia e in sicurezza, con grande intesa e armonia su ogni terreno: dalla parete di roccia al pendio di neve, dalla forra alla cascata di ghiaccio. Tutto ciò può essere reso possibile solo attraverso molteplici esercitazioni."
“Quello annunciato da Conte nei giorni scorsi, che sarà firmato dal Consiglio dei Ministri domani, lunedì, se rimarrà quanto previsto nella bozza che circola in questi giorni, sarà l’ennesimo provvedimento redatto senza ascoltare le reali necessità del territorio terremotato, tirato fuori all’improvviso dal cappello di un prestigiatore quasi come per magia – il commento del deputato Francesco Acquaroli sul decreto terremoto che è in arrivo –. Ed è proprio questo che il governo rossogiallo vuole creare nella percezione delle popolazioni colpite dal sisma: un'illusione, l'illusione di non essersi dimenticati di loro, di aver approvato in pochi giorni un decreto ad hoc che verrà presentato in pompa magna domani, ma che in realtà è una scatola vuota che, alla prova dei fatti, tolta qualche miglioria, non saprà imprimere una svolta tanto attesa alla ricostruzione e non risolverà alcun problema”.
"Il governo annuncerà di aver semplificato e velocizzato la ricostruzione dando ai tecnici la possibilità di "Autocertificazione" dei progetti per poter far partire subito i lavori. Forse non lo sanno, ma questo è già previsto per i danni lievi (articolo 8 del decreto 189/2016). E quelli che hanno scelto ad oggi di autocertificare i progetti, su tutto il cratere, si contano sulle dita di una mano - continua il deputato di Fratelli d'Italia -. Questo perché non esistono delle regole certe per il calcolo del contributo di ricostruzione, poiché le ordinanze commissariali non sono chiare e lasciano spazio a continue interpretazioni contraddittorie, molto è lasciato alla discrezionalità degli istruttori che devono stabilire cosa sia ammesso a contributo e cosa no. Quindi ben pochi professionisti si prenderanno il rischio di iniziare i lavori a scatola chiusa, soprattutto per i danni gravi dove gli importi sono maggiori, senza sapere fin da subito se l'entità del contributo corrisponderà alla fine a quanto preventivato, con il rischio di un accollo sulle spalle dei proprietari terremotati."
"Discutibile, poi, il modo nel quale il governo prevede di “sbloccare” il famoso “anticipo del 50% delle parcelle dei tecnici”, che attende da un anno la formulazione di una ordinanza apposita da parte del commissario - continua Acquaroli -. Secondo chi ha scritto questo decreto, il tecnico progettista per avere l’anticipo dovrà dare delle garanzie, sotto forma di fidejussione, e non è chiaro se gli oneri per la fidejussione rientreranno tra le spese ammissibili a finanziamento e saranno scalati dal contributo per la ricostruzione dell’immobile, e comunque tutto si rimanda alle decisioni del commissario, un cane che si continua a mordere la coda. Sarebbe bello inoltre sapere perché oggi, dopo tre anni, con progettualità e cantieri già avviati, si inserisca una norma che impone che le scuole, se prima del sisma erano ubicate nei centri storici, dovranno essere ripristinate o ricostruite nel medesimo sito, e che la destinazione urbanistica delle aree a ciò destinate non può essere mutata. Un’altra assurdità dettata da chi non conosce minimamente i territori sui quali andranno ad incidere questi provvedimenti."
"Non da ultimo, finalmente, sappiamo che fine farà la busta paga pesante. Il decreto prevede la proroga della restituzione e lo scorporo delle rate, che si inizieranno a pagare dal 15 gennaio, e stabilisce che gli adempimenti e i pagamenti di ritenute fiscali, contributi previdenziali e assistenziali nonché dei premi per l’assicurazione obbligatoria nei limiti del 50% degli importi dovuti. Un provvedimento che potrebbe essere un aiuto alla popolazione, ma rischia di fare la fine di quanto accaduto a L’Aquila, poiché questa norma è già stata cassata dall’Unione Europa. Un altro specchietto per le allodole" conclude il rappresentante di Fratelli d'Italia.
Un meeting alle Case di Macerata sul tema “2019. Pensando all'opera di Marone Marcelletti nel centenario della Bauhaus e dentro la ricostruzione post sisma 2016”. Relatori dell'incontro, organizzato dal Lions Macerata Host, erano gli architetti Mario Montalboddi di Corridonia e Michele Schiavoni di Treia, socio del Rotary di Tolentino.
"A due anni dall'evento celebrativo svoltosi a Corridonia per il centenario della nascita di Marone - afferma Eliana Leoni Martelletti, presidente del Lions Macerata Host - Montalboddi e Schiavoni sono tornati a riflettere sulla portata del lascito culturale e professionale dall'architetto corridoniano inquadrandolo all'interno del grande movimento artistico e culturale, oltreché architettonico, generato dalla Bauhaus, la scuola di arti e mestieri che nell'intenzione di Walter Gropius, il suo fondatore, cento anni fa doveva essere il baluardo di un nuovo umanesimo."
L’opera di Marone, inoltre, può essere illuminante anche per comprendere lo stato in cui versa la cultura progettuale nel territorio mentre si sta entrando nella fase calda della ricostruzione post sisma 2016. La discussione è scivolata anche sulla figura dell’architetto Francesco Marcelletti, figlio di Marone, che proseguì degnamente l’opera paterna e si distinse anche come Lion, progettando e dirigendo i lavori del Villaggio della solidarietà di Corgneto, ricevendo la massima onorificenza lionistica, cioè il Melvin Jones. L'appassionante discussione è stata accompagnata da alcune immagini proiettate.
All'incontro era presente il presidente del Rotary di Tolentino, Carla Passacantando.
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, “Chiedilo all'avvocato”.
Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica relativa all’illegittima iscrizione di un soggetto nel registro “cattivi pagatori” del Sistema Informazioni Creditizie di Crif. Ecco la risposta dell’avvocato Oberdan Pantana alla domanda posta da un lettore di Pollenza che chiede: “Quali sono i presupposti per l’iscrizione al Crif e quali i rimedi in caso di illegittima segnalazione?”
Il caso di specie ci offre l’occasione di far chiarezza su una questione estremamente attuale, sulla quale ha avuto modo più volte di pronunciarsi la Corte di Cassazione, non da ultimo con Sentenza n. 15609/2014, affermando testualmente quanto segue: “La segnalazione di una posizione in sofferenza non può mai scaturire dal mero ritardo nel pagamento del debito o dal volontario inadempimento, ma deve essere determinata dal riscontro, e dalla prodromica verifica da parte dell’ente creditizio, di una situazione patrimoniale deficitaria, caratterizzata da una grave e non transitoria difficoltà economica equiparabile, anche se non coincidente, con la condizione d’insolvenza quale grave difficoltà economica. Tale segnalazione deve inoltre essere preceduta dalla comunicazione dell’intermediario del credito nei confronti del soggetto finanziato circa l’imminente registrazione dei dati in uno o più sistemi di informazioni creditizie quali Crif e/o Centrale Rischi a norma del quale al verificarsi di ritardi nei pagamenti, l’Istituto creditizio avverte l’interessato” (Cass. Civ., Sez. I, Sent. n. 15609/2014).
Difatti, le norme relative ai principi deontologici richiamati nella menzionata sentenza, hanno l’obiettivo di limitare il margine di discrezionalità che contrassegna suddetta iscrizione nel registro Crif da parte degli intermediari finanziari segnalanti, nonché quello di tutelare il presunto debitore, dai danni derivanti da tale registrazione, in ordine al rischio di preclusione alla concessione di futuri finanziamenti e di impossibilità di accesso a crediti bancari, richiedendosi per tali ragioni, una verifica particolarmente scrupolosa della situazione economica dello stesso, contemperando l’esigenza di contenimento del rischio creditizio, con la tutela dell’interesse privato del soggetto segnalato. A tal proposito, è la stessa giurisprudenza maggioritaria a rilevare come la condotta infondata dell’ente creditizio segnalante, costituisca una grave ed ingiustificata lesione dell’immagine del soggetto passivo rispetto ai rapporti commerciali e civili del medesimo, tenuto conto della stigmatizzazione derivante dall’identificazione del soggetto quale cattivo pagatore, nonché dell’evidente difficoltà derivante dalla stessa, nella concessione di future concessioni creditizie, condizioni che, in una situazione di crisi economica quale quella attuale, possono arrecare un serio pregiudizio al normale svolgimento delle attività economico-relazionali del soggetto indebitamente gravato dalla iscrizione, riconoscendogli a tutti gli effetti, idonea copertura giuridica in ordine al risarcimento del danno. Pertanto in risposta alla domanda del nostro lettore ed in linea con la più autorevole giurisprudenza di legittimità, con riferimento ai presupposti come sopra riportati, si può affermare che: “In caso di illegittima segnalazione di una posizione in sofferenza, da parte di un istituto di credito, sussiste il danno da lesione dell'immagine sociale della persona che si vede ingiustamente indicata come insolvente, idoneo a determinare l’accoglimento del ricorso d’urgenza ex art. 700 c.p.c., scaturendone il diritto al risarcimento di tale pregiudizio senza necessità per il danneggiato di fornire la prova della sua esistenza, oltre all’immediata cancellazione del nominativo dello stesso” (Cass. Civ.; Sez. I; Sent. n.12626/2010).
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Dall’apprensione al disappunto era un passo facile, ma i cittadini sono ora decisamente inviperiti. È quanto succede nel quartiere Santa Croce a Macerata dove all’apprensione per l’abbattimento “di nascosto” di alcuni alberi oggi è seguita la certezza di un disboscamento senza precedenti. Non è infatti passata in sordina la decisione del Comune di abbattere tutti i pini presenti in viale Martiri della Libertà per far posto a meno ingombranti tigli e a più posti auto con una riqualificazione, almeno sulla carta, di tutto il viale.
“Ormai diverrà il campo dei tigli! È l'arroganza di chi se ne frega di Macerata e degli abitanti” tuona una donna al bar, il punto di ritrovo di generazioni che sorge proprio lì, nel viale “dei pini”. In effetti la notizia è caduta come un fulmine a ciel sereno e rinvigorisce l’acredine degli scorsi giorni per l’abbattimento “in sordina” di alcuni alberi per il passaggio della nuova rete fognaria.
“Ho la mia casa qui, l’ho comprata proprio per il viale alberato e un albero non è uguale a un altro! Se fosse così potremmo andare a passeggiare al cimitero, lì ci sono cipressi bellissimi!” rincarano la dose e in un attimo è un susseguirsi di lamentele. “Hanno da sempre abbandonato questa parte della città e adesso che se ne stanno andando, dicono che è degradato e fanno opere faraoniche”.
Proviamo a stemperare e chiediamo se davvero tutti sono contrari. È mai possibile che non ci sia qualcuno a cui piaccia l’idea di una serie di lavori migliorativi? "Gli unici che possono essere contenti sono quelli che li devranno fare” risponde a gran voce un uomo guadagnando l’approvazione dei presenti.
In realtà tutti avrebbero voluto, e hanno chiesto negli anni, un po' più di manutenzione, ma l’idea dello stravolgimento dell’immagine del quartiere proprio non va giù. Il viale alberato più bello di Macerata, il simbolo del quartiere bene, è stato via via sempre piu stravolto senza che nessuno, ad esempio con un’assemblea pubblica, non tanto chiedesse il parere dei residenti ma quantomeno spiegasse loro il motivo di una scelta che, ai loro occhi, sembra davvero scellerata.
In molti lamentano la politica assente, i governatori, qualcuno invoca anche che “fa male a farlo adesso, alle elezioni poi ce ne ricordiamo sicuro!” e una voce rassegnata decreta “me ne frega tanto chi comanda, intanto gli alberi li buttano giù e quelli non si rialzano."
Ad onor del vero qualche albero si rialzerà visto che il Comune sarà obbligato, stando alle parole dette oggi in conferenza stampa, a un opera compensativa al Sasso d’Italia dove, in collaborazione con la Provincia, dovranno essere messi a dimora nuovi alberi per compensare la quota verde degli arbusti tagliati in viale Martiri della Libertà.
Una scelta invisa, quindi, che vede come unica speranza un po' più di contatto con i cittadini per far percepire una migliore “buona amministrazione” e un ragionevole passo indietro per riuscire a elaborare un piano di innovazione senza stravolgere quanto già presente che costituisce la carta di identità di un quartiere che, su quei pini, si è sempre identificato.
Non si è fatta attendere la replica del primo cittadino di Camerino Sandro Sborgia, sulla questione relativa alla Caserma dei carabinieri a Vallicelle, sollevata dal sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci che ha invitato il collega a "meno polemiche e più atti concreti."
"Sono due anni che ancora siamo qui a discutere della Caserma dei carabinieri quando da otto mesi (marzo 2019) c'è una delibera del Consiglio dell'Unione Montana che stabilisce che lo stabile dell'Unione deve essere adibito a stabile per la Caserma dei carabinieri - sottolinea Sborgia -. Il sindaco di Camerino e tutto l'interno territorio camerte, dato che la Caserma è patrimonio di tutto il territorio che va da Castasantangelo sul Nera a Matelica, chiedono quindi atti concreti. Il 24 ottobre ci sarà una riunione in Prefettura perché l'accordo già c'è e si attende solo la firma dato che per ben due volte, lo stesso, è stato anche modificato con le indicazioni date proprio dall'Unione Montana di cui il sindaco Gentilucci è Presidente. Un accordo che attende, ancora oggi, di essere sottoscritto."
"Anzichè accampare pretesti che lasciano dubbi sulla vera e reale volontà di dare attuazione a una delibera di Consiglio già votata da tutti i sindaci dell'Unione Montana, è ora di vedere atti concreti; si proceda dunque con la cessione dello stabile all'Arma dei carabinieri affinché sia utilizzato per fini comuni e non personali - ha aggiunto il primo cittadino di Camerino -. È dal sindaco Gentilucci che ci si aspetta concretezza dato che dovrebbe decidersi a sottoscrivere quella delibera e dare attuazione completa a ciò che è stato espresso, ormai otto mesi fa, da tutti i sindaci dell'Unione Montana.