Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avvocato Oberdan Pantana, “Chiedilo all'avvocato”.
Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica relativa all’approvazione del decreto-legge recante disposizioni per l’accelerazione e il completamento della ricostruzione nei territori colpiti da sisma del 2016. Ecco l’analisi svolta dell’avvocato Oberdan Pantana su ciò che è stato introdotto.
La recente approvazione definitiva da parte del Consiglio dei Ministri, ci offre la possibilità di illustrare le effettive modifiche apportate al precedente Decreto –legge n. 189/2016, a fronte della comprovata necessità ed urgenza di disporre interventi per il superamento della situazione emergenziale e la conseguente adozione di misure straordinarie e derogatorie per l’accelerazione delle procedure di realizzazione di siffatti interventi, in ordine alla ricostruzione materiale delle zone colpite dal sisma del 2016 e all’assistenza alla popolazione interessata, al fine di garantire condizioni socio-abitative più adeguate ed una efficace ripresa economica.
In particolare, i punti principali del provvedimento composto da 11 articoli, riguardano innanzitutto la proroga fino al 31 dicembre 2020 dello stato d’emergenza, dichiarato in conseguenza del sisma che ha colpito i territori delle regioni Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo, oltre all’erogazione di 380 milioni per il 2019, provenienti dal Fondo per le emergenze nazionali previsto nel codice della Protezione Civile, e di altri 345 milioni per il 2020, mediante l’utilizzo delle risorse disponibili sulla contabilità speciale intestata al Commissario straordinario.
Inoltre, vengono introdotte importanti novità anche sul fronte dei pagamenti delle ritenute fiscali, contributi previdenziali e assistenziali, oltre ai premi dell’assicurazione, i quali dovranno essere adempiuti dalla popolazioni colpite a partire dal 15 gennaio 2020, nel limite del 50% degli importi totali dovuti; in aggiunta, accogliendo le richieste manifestate dagli esponenti dei territori interessati, è stata prevista la riduzione del 60% degli importi da restituire in relazione alla c.d. “busta paga pesante”, ovvero il taglio degli oneri fiscali, previdenziali e assistenziali che erano stati sospesi dall'agosto del 2016 a tutto il 2017, i quali dovranno essere restituiti nella misura ridotta del 40%.
Tema centrale del nuovo decreto-legge, è costituito, parimenti, dai nuovi incentivi economici per i professionisti e le imprese che decidono di investire nelle zone colpite dal sisma, per i quali è prevista l’anticipazione del 50% delle spese, oltre all’estensione del pacchetto di agevolazioni Resto al Sud 2019, con un aumento delle risorse di 20 milioni di euro rispetto a quelle già assegnate dal Cipe, al fine di favorire la rinascita dell’imprenditoria locale e stimolare le imprese di altre Regioni ad estendersi nelle zone terremotate.
Infine, il nuovo testo normativo interviene sulla ricostruzione degli edifici pubblici attribuendo la priorità agli edifici scolastici i quali, se inizialmente ubicati nei centri storici, dovranno essere ripristinati nel luogo d’origine per favorirne il ripopolamento, oltre alla tematica dello smaltimento delle macerie, per la quale il Governo fissa il nuovo termine al 31 dicembre 2019 per l’aggiornamento dei siti di stoccaggio di ogni Regione e, in mancanza di una intesa, autorizza comunque il Commissario straordinario a realizzare tale aggiornamento, superando un’eventuale situazione di stallo.
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Torna a farsi sentire la famiglia di Pamela Mastropietro, la 18enne romana uccisa e fatta a pezzi a Macerata, nel gennaio 2018, e lo fa chiedendo chiarezza sulla gestione delle strutture di recupero, come la Pars di Corridonia, la comunità da dove si era allontanata andando poi incontro alla sua tragica fine.
“Per affrontare una questione delicata come quella delle sostanze stupefacenti, anche in una ottica di impegno sociale collettivo, occorre riflettere a 360 gradi su tutti gli aspetti, ivi compreso, quindi, quello delle strutture a cui poi, i tossicodipendenti o i pazienti a doppia diagnosi (come nel caso di Pamela) vengono sovente affidati – scrivono in post sulla loro pagina facebook, “La voce di Pamela Mastropietro” -. “Strutture che – aggiungono - nella maggior parte dei casi (come quella dove era ricoverata Pamela), godono pure di importanti sovvenzioni pubbliche”.
“In nome di una analisi più completa e coerente, da donare a noi ed a tutti - continuano - , vorremmo chiedere, da questa pagina, ai vari politici, da quelli del comune di Corridonia, a quelli regionali, a quelli nazionali, se sia normale che, dopo oltre un anno dal suo deposito, non abbia ancora trovato risposta, per quanto a nostra conoscenza, nè scritta nè orale, l'interrogazione n. 672 presentata in data 25 luglio 2018 al Consiglio Regionale Marche, a iniziativa dei Consiglieri Leonardi e Malaigia, con cui si chiedeva lumi su questi interrogativi: se dopo i tragici fatti di Pamela siano state eseguiti ispezioni, accertamenti e controlli come di competenza del Servizio Regionale, dell'Area Vasta e del suo relativo Dipartimento; se la risposta al precedente punto è positiva: quali sono i risultati delle relative ispezioni, dei controlli e delle verifiche ai sensi della normativa vigente; se in precedenza al fatto di cronaca di cui in oggetto siano state fatte ispezioni e verifiche, di che tipo e quali accertamenti siano scaturiti dalle medesime, nonché quali determinazioni successive siano state messe in atto;quante e di che tipologia, sono, rispettivamente, le segnalazioni pervenute al competente servizio regionale, al Servizio Salute, alla competente Area Vasta e al relativo Dipartimento, su disfunzioni, richiesta di verifiche, esposti, lamentele, diffide, anche ai sensi della DGR 109/2015 e ss.m.ii.; quali siano i livelli di finanziamento di questa struttura da parte dell’Amministrazione regionale ed i risultati ottenuti a fronte delle rette corrisposte dalla Regione; facendo seguito al punto che precede, se e come, questa Amministrazione vigili sul regolare svolgimento dell’esercizio di recupero degli utenti da parte della suddetta Comunità".
Sul fronte della giustizia ricordiamo la condanna in primo grado all’ergastolo, per l’omicidio di Pamela, di Innocent Oseghale e l’archiviazione in via definitiva per gli altri due nigeriani Desmond Lucky e Lucky Awelima.
Nella giornata di ieri, venerdì 25 ottobre, l’Amministrazione di Caldarola ha organizzato, presso la sala polifunzionale “Tonelli”, un incontro aperto a tutti per parlare di azzardopatia, la dipendenza dal gioco d’azzardo.
Da non confondere con la ludopatia, sempre una dipendenza dal gioco, ma ancora più grave perché prevede l’impegno di importanti cifre economiche che hanno mandato in fallimento intere famiglie e aziende a causa di una patologia non riconosciuta e difficile da gestire.
All’incontro, aperto dai saluti del Vice Sindaco Giovanni Ciarlantini e della Consigliera Teresa Minnucci, erano presenti lo psichiatra Gianni Giuli, Direttore del dipartimento dipendenze Patologiche dell’Area Vasta 3 di Macerata, e il Consigliere Regionale Luca Marconi promotore della legge contro il gioco d’azzardo patologico e di un piano triennale di interventi, recentemente approvato, che prevede fondi in favore di 8 differenti progetti legati alla prevenzione e alla presa in carico dei soggetti colpiti da questa patologia.
Lo Psichiatra Giuli ha affrontato il problema sul piano emotivo, sottolineando quanto incida, la dipendenza da gioco, sulla sfera personale, la mente è sempre più concentrata sull’azzardo facendoti perdere di vista la famiglia, il lavoro, le amicizie, avviluppandoti in uno stato di falsa euforia quando si vince (statisticamente molto raramente) e di profondo sconforto quando si perde (praticamente nella maggior parte dei casi).
La legge Regionale ha posto diversi paletti, come la distanza da scuole o bancomat e la riduzione delle ore di gioco, facendo balenare subito agli occhi un dato importante, in poco tempo la percentuale del montepremi giocato è scesa del 16.2%. L’obiettivo è di fare molto di più, cercare di limitare le giocate quotidiane a disposizione di ogni singolo cittadini, legare le slot macchine al codice fiscale per avere la certezza che gli scommettitori siano maggiorenni e molti altri progetti.
Tornando ai dati statistici la nostra provincia ha un triste primato, il Comune di Civitanova è secondo in Italia per la quantità di soldi spesi nelle sale Slot. Una media pro capite per ogni cittadino di €4.000 annui. Inoltre in provincia la fascia d’età dei giocatori tra i 15 e i 19 anni vede una percentuale di quasi il 17% nonostante sia vietato il gioco ai minori. Un dato assolutamente allarmante. Secondo il Consigliere Regionale Marconi è una dipendenza assai più pericolosa del tabagismo e dell’alcolismo perché non viene vissuta come un pericolo, capita spesso di vedere nonni acquistare gratta e vinci per i nipoti senza capire che si instradano i più piccoli verso una pericolosissima spirale.
“L'azzardopatia è una malattia dell’anima - ha affermato Marconi - e la cura deve far leva sulla volontà, deve partire principalmente dal dipendente da gioco che invece, spesso, non capisce di avere una patologia”.
Sempre da indagini fatte, soprattutto sui più giovani, è emerso che l’inizio di una dipendenza è favorito dalla disponibilità economica sin da piccoli, come ad esempio una paghetta, da non demonizzare ma è fondamentale tenere sotto controllo l’impiego di tale disponibilità economica. Altra dipendenza che apre ad altre forme di assoggettamento ben più gravi e quella dai social, si inizia sempre più in tenera età a dover tenere costantemente sotto controllo lo smatphone senza capire realmente che ne diventiamo sempre più dipendenti.
L’incontro di ieri quindi era rivolto principalmente ai giovani ma nell’affrontare queste problematiche è fondamentale una cerchia di amici e parenti attenta ad ogni cambiamento delle possibili vittime dell'azzardo patia, pronta ad intervenire in sostegno del paziente, ed è solo conoscendo il problema che si può capire quando e come intervenire.
La Provincia di Macerata ha avviato la progettazione degli interventi sulle provinciali da effettuare nel 2020 con i 2 milioni e mezzo di euro messi a disposizione dal MIT (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti), previsti dal programma quinquennale 2018-2023 delle opere pubbliche per la sicurezza stradale.
Dopo aver concluso i lavori dell’anno in corso programmati con tali risorse, l’ufficio tecnico dell’Amministrazione ha subito iniziato l’iter per essere in grado di emettere bandi di gara e appalti entro la fine di dicembre e poter così completare le procedure entro la primavera 2020.
Il primo progetto esecutivo approvato riguarda la strada provinciale 113 “Sant’Angelo - Monte San Martino”, arteria dell’entroterra già interessata da più interventi negli ultimi anni. Il progetto, dell’importo complessivo di 200mila euro, riguarda principalmente il risanamento di vari tratti della provinciale, che in buona parte ricadono nel comune di Penna San Giovanni, e anche la sistemazione della regimentazione delle acque.
Il rifacimento del manto stradale permetterà così di aumentare la sicurezza stradale, ridurre la manutenzione ordinaria ed eliminare gli eventuali pericoli dovuti al fondo stradale più usurato, che sarà rifatto.
Il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, ha preso parte oggi a Roma all’iniziativa, promossa da Coldiretti, “La terra non trema. Il coraggio dei contadini”.
La manifestazione ha visto allestire al Circo Massimo un grande mercato dove sono state presentate le eccellenze salvate dal sisma a tre anni esatti dalle scosse di terremoto che, nell’ottobre 2016, sconvolse l’intero centro Italia. Per le Marche anche la vice presidente della Regione e assessore all’Agricoltura, Anna Casini, e diversi altri sindaci giunti dalle varie province.
Agricoltori, allevatori e pastori dei Comuni terremotati hanno lasciato per un giorno le campagne per portare nella Capitale i propri prodotti che sono stati presentati in piazza di Sant’Anastasia insieme ai simboli di un territorio che fatica a rialzarsi.
Con il primo cittadino settempedano erano presenti alla manifestazione romana, negli stands allestiti da Coldiretti, anche il presidente provinciale della stessa Confederazione nazionale dei coltivatori diretti, Francesco Fucili, il direttore, Giordano Nasini, e alcuni agricoltori, allevatori e produttori locali tra cui il titolare della cantina fattoria Duri, Dante Duri, e due giovani settempedani che, proprio in questo periodo, hanno avviato nuove attività agricole: Simone Fattobene del birrificio agricolo “L’Ultimo Piceno” e Juri Piermattei de “La Dolce San Severino”.
Il sindaco nel corso della manifestazione ha avuto anche modo di incontrare il ministro dell’Agricoltura, Teresa Bellanova, alla quale ha chiesto aiuti e supporto per un territorio alle prese con il dopoterremoto, con una delle più importanti estensioni dell’intera regione Marche, ma anche con difficoltà legate alla viabilità. Difficoltà che a San Severino Marche, comunque, non sembrano essere riuscite a frenare fino ad oggi l’agricoltura che resta uno dei settori trainanti per l’economia locale.
Ad accompagnare la partecipazione del primo cittadino settempedano, che alla manifestazione di Coldiretti ha pure incontrato il sindaco di Roma Virginia Raggi, era presente pure il gonfalone del Comune.
La responsabile del dicastero dell’Agricoltura nel corso dell’iniziativa ha avuto modo di ricordare il Decreto terremoto di recente approvato, sottolineando: “Esso rappresenta un segnale di attenzione che in Parlamento dovrà essere rafforzarlo. Anche per il mondo agricolo. Alle Regioni proporrò un Gruppo di lavoro comune insieme al Ministero per un Piano di rinascita agricola – ha spiegato la ministra, aggiungendo subito dopo -. Credo che la creazione di uno o più distretti del cibo possa aiutare”.
L’ufficio tecnico di San Severino Marche ha avviato la predisposizione del progetto di ristrutturazione, salvaguardia e valorizzazione dei percorsi pedonali e delle aree verdi delle pendici di Castello al Monte. L’intervento ha come obiettivo quello di restituire alla città una zona particolarmente bella dal punto di vista ambientale e paesaggistico.
In passato l’area era stata interessata da opere di sistemazione dei percorsi pedonali e dell’illuminazione con la pulizia del verde e la realizzazione di balaustre di protezione in legno. Trascorsi ormai diversi anni tutta la zona, però, presenta uno stato di degrado con alberi caduti, alberi secchi e rami spezzati, staccionate di protezione crollate e percorsi invasi dalla vegetazione e dai rovi.
Oltre alla pulizia del sottobosco e al taglio dell’erba si procederà all’abbattimento delle essenze arboree infestanti, al taglio delle piante secche, di quelle in stato precario di stabilità, al ripristino dei percorsi pedonali con rifacimento delle staccionate in legno e alla sistemazione dell'illuminazione pubblica oltre che alla manutenzione e all’eventuale sostituzione delle panchine con montaggio di cestini portarifiuti per raccolta differenziata.
Il Comune ha anche emesso un avviso pubblico finalizzato all’acquisizione di manifestazioni di interesse per l’effettuazione dei lavori tramite affidamento diretto. Le offerte vanno presentate entro il 2 novembre all’ufficio Protocollo. Per i lavori è stato previsto un impegno finanziario di 66.809,58 euro.
Dopo la cerimonia di inaugurazione e intitolazione a Simone Forconi, il tredicenne ucciso dalla mamma alla vigilia di Natale di cinque anni fa, verrà benedetta nel pomeriggio di oggi, 26 ottobre, alle ore 17:15, la fontana installata all’interno della nuova area giochi, nel parco pubblico di via Lorenzo d’Alessandro a San Severino Marche.
Alla cerimonia, che sarà officiata da don Luca Ferro, prenderanno parte anche il sindaco Rosa Piermattei, il papà di Simone Enrico Forconi, e i familiari che hanno voluto destinare all’associazione Help Sos Famiglia e Salute un contributo per l’acquisto di una pavimentazione anti trauma di cui sarà dotato uno spazio esterno all’asilo Gentili, scuola che il piccolo aveva frequentato in passato.
Proprio oggi Simone avrebbe compiuto 18 anni. La famiglia ha per questo fortemente voluto che in questa occasione così speciale il loro congiunto fosse ricordato anche con una santa messa che sarà celebrata alle ore 18:30, dopo la cerimonia di benedizione della fontana a lui intitolata, al santuario della Madonna dei Lumi.
La fontana, un manufatto in pietra del peso di 15 quintali è arrivato a San Severino Marche grazie alla donazione di un gruppo di amici pugliesi che, dopo il terremoto, hanno fatto arrivare la loro solidarietà un po’ in tutto il Maceratese colpito dalle scosse realizzando campi da calcetto e spazi giochi per i più piccoli. Nello spazio giochi di via Lorenzo d’Alessandro a giugno erano entrati in funzione anche scivoli ed altalene ricevuti, come la fontana e gli altri allestimenti, dall’associazione di volontariato Help Sos Famiglia e Salute.
Grande giornata di festa ieri a Muccia per l'inaugurazione della nuova chiesa di San Biagio, donata dal CNS, nell'area SAE di Pian Di Giove. Si è trattato di un piccolo, ma indispensabile passo verso un lento ritorno alla normalità.
Un centro di aggregazione indispensabile in un territorio come quello di Muccia che ha subito gravi danni a seguito delle scosse del terremoto del 2016, come sottolineato dal sindaco Mario Baroni: "È una giornata importante per tutta la nostra comunità. Sentivamo la mancanza di un luogo di ritrovo come questo: la situazione nei container era diventata insostenibile. Ho sollecitato il commissario Farabollini (presente a Muccia, ndr) a velocizzare la ricostruzione, in particolare quella delle opere pubbliche: il municipio, la casa di riposo e il teatro. La proroga dello stato di emergenza è un fatto positivo, ma che si dia il 60% di abbuono a chi ha preso la "busta paga pesante" è esagerato. Chi ha avuto lo stipendio non ha bisogno di questi regali. Guido Picchio è stato il trascinatore della costruzione della nuova chiesa".
L'Arcivescovo di Camerino Francesco Massara ha officiato la cerimonia di consacrazione della nuova chiesa, assieme a Don Giovanni Fabbrizi, parroco di Muccia; Padre Felice, parroco del Bambin Gesù di Polidoro; Don Giuseppe Branchesi, parroco di Santa Maria in Selva e Don Eraldo Pittori.
"Inauguriamo un luogo di culto che è in mezzo alle case della gente: un segno di gioia e speranza" ha sottolineato il vescovo Massara, che nella giornata di ieri ha ritrovato il paparazzo più famoso del mondo, Rino Barilllari: i due si erano conosciuti in Calabria, di cui entrambi sono originari. Un momento di amarcord. Il "King" del gossip, grande amico di Guido Picchio, è giunto direttamentre da Roma per partecipare all'inaugurazione.
Dal palco l'evento è stato condotto magistralmente da Marco Moscatelli, mentre i polentari di Santa Maria in Selva, capeggiati da Don Giuseppe Branchesi hanno offerto ai presenti le proprie prelibatezze. Si è anche danzato sulle note dell'orchestra di Roberto Carpineti.
All'inagurazione hanno partecipato il prefetto di Macerata Iolanda Rolli, il commissario alla ricostruzione Piero Farabollini, il questore di Macerata Antonio Pignataro, gli onorevoli Mirella Emiliozzi e Tullio Patassini, il Presidente del Consiglio di Gestione del CNS Alessandro Hinna.
(Foto di Lucia Montecchiari)
Il 26 ottobre è un giorno simbolico per chi ha vissuto sulla propria pelle il sisma 2016/2017 perché proprio oggi, tre anni fa, fortissime scosse colpirono l’Appennino. Oggi il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte sarà ad Ancona e questa notte "Terre in Moto Marche" ha voluto dargli il benvenuto affiggendo dei messaggi chiari, nel capoluogo come in altri comuni dell’Appennino, in cui si certifica - anzi si autocertifica – lo stato delle cose nel cratere: "Autocertifico: 3 anni di nulla e macerie, 4 governi: sappiamo chi è Stato" (vedi foto sotto).
"D’altra parte nel recente (ennesimo) Decreto Sisma varato proprio in settimana è stato introdotto lo strumento dell’autocertificazione. Noi non abbiamo voluto perdere tempo e abbiamo utilizzato immediatamente questa utile semplificazione per dire alcune cose" sottolineano i rappresentanti della rete "Terre in Moto Marche".
Nata nel territorio colpito dal sisma 2016/2017, la rete "Terre in Moto Marche" è intervenuta negli ultimi tre anni - congiuntamente ad altre associazioni, comitati e singoli - in merito alle problematiche relative alla gestione paradossale del post-terremoto, alla ricostruzione assente e ai molti tentativi speculativi tutt’ora in corso di progettazione.
In merito al recente decreto legge sul sisma promulgato il 24 ottobre scorso, i rappresentanti di "Terre in Moto Marche" dichiarano che: "È inammissibile lo stato in cui versa il territorio. I quattro governi che si sono succeduti fino ad ora (e tutti i partiti politici che ne hanno fatto parte) hanno creato una serie di strumenti completamente inadatti alla gestione della situazione. Non accettiamo che a fronte della ricostruzione assente vengano avallati, progettati, realizzati, interventi speculativi che danneggiano ulteriormente il territorio già in ginocchio. I terremotati non possono essere usati solo come strumento di campagna elettorale o come termine di paragone per speculazioni politiche al fine di attaccare altre fasce più deboli della popolazione. Non accettiamo l’applicazione delle Leggi Sicurezza (votate anche da parte dell’attuale maggioranza e tutt’ora in vigore) che colpiscono proprio chi vorrebbe far valere i propri diritti protestando legittimamente contro lo stato in cui versa il territorio. L’ennesima proroga dello stato di emergenza certifica il fallimento di quanto fatto fino ad ora".
Erano le 19:11 del 26 ottobre del 2016 quando una scossa di magnitudo 5.4, e successivamente, alle ore 21:18, una di magnitudo 5.9, colpirono nuovamente il centro Italia già martoriato dal terremoto del 24 agosto. Ma la terra non si sarebbe fermata lì. Una scossa di magnitudo 6.5, con epicentro tra i comuni di Norcia e Preci, è stata poi registrata quattro giorni dopo, la mattina del 30 ottobre, alle 7:40. Un sisma che il presidente dell'Anci Marche Maurizio Mangialardi ha definito "l'evento più distruttivo dalla Seconda Guerra Mondiale". Cosa è successo nel 2016, cosa sta succedendo oggi, cosa ci dobbiamo aspettare e cosa possiamo (e dobbiamo) fare per prevenire. A queste domande oggi, a tre anni esatti di distanza dalle prime scosse di ottobre, ha risposto il geologo Unicam Emanuele Tondi.
Professore, se da una parte la ricostruzione sembra essere ferma, dall'altra invece le scosse di terremoto, anche se di rado rispetto al primo anno, tornano a farsi sentire. Possiamo quindi supporre che lo sciame sismico (come lei stesso aveva già riferito alcuni mesi fa), non sia mai terminato?
Dopo un evento sismico principale chiamato "mainshock", segue una più o meno lunga sequenza di “aftershocks” (conosciuti come terremoti di “assestamento”), che può dirsi conclusa solo quando i terremoti, sia in termini di frequenza (numero) che di magnitudo (energia), tornano ai parametri pre-“mainshock”. La sequenza sismica in Italia centrale non è terminata. Infatti, anche se non percepiti perché di piccola magnitudo, i terremoti sono ancora più numerosi del periodo pre-24 agosto 2016.
Cosa è accaduto esattamente il 24 agosto del 2016 e poi il 26 e 30 ottobre?
Il nostro Appennino è sottoposto a sforzi tettonici che determinano, nei primi 10-15 km di spessore, la rottura fragile della crosta terrestre. Questa rottura si esplica con la formazione o la riattivazione delle faglie, che altro non sono che fratture degli ammassi rocciosi. Una di queste è la Faglia del Monte Vettore-Monte Bove. Il 24 agosto e poi il 26 e 30 ottobre 2016 la faglia ha ceduto, nel senso che è stata superata la forza di attrito che teneva fermi i due blocchi di roccia poi scivolati l'uno rispetto all'altro lungo la faglia stessa.
Professore, un fenomeno di portata epocale che ha coinvolto quattro Regioni e che qualcuno ha definito la più grande tragedia dalla Seconda Guerra Mondiale. Cosa di dobbiamo aspettare ora e cosa ci dobbiamo aspettare soprattutto a lungo termine. Si può parlare di un vero e proprio cambiamento della geografia del Centro Italia?
Quello che è successo nel 2016-2017 è di portata epocale solo se consideriamo il periodo storico attuale o, al massimo, contemporaneo. Già non lo è più per un periodo di tempo più lungo, in quanto eventi di simile intensità si sono verificati in centro Italia altre due volte nell’ultimo millennio, intorno al 1700 e al 1350. Se poi andiamo a considerare intervalli temporali tipici dei processi geologici diventa un fenomeno comune. La geografia dei territori muta, per fortuna, con “tempi geologici” e questo ultimo evento ne rappresenta solo una piccolissima frazione.
I terremoti non si posso prevedere, questo purtroppo lo sappiamo tutti. Ci sono però delle tecnologie che, in un futuro prossimo, potranno aiutarci nella prevenzione? Se si come? Di che strumenti si tratta?
Cosa si può sapere sui terremoti è più che sufficiente per la prevenzione. Sappiamo dove si possono verificare e con che intensità massima. Quello che manca è la volontà, da parte di tutti. Poi è vero che prima di un evento sismico importante ci possono essere dei fenomeni detti “precursori”, come la variazione della portata delle sorgenti e del chimismo delle acque, fuoriuscite anomale di gas dal sottosuolo, aumento della sismicità, etc. La ricerca scientifica è molto attiva al riguardo, anche grazie alle nuove tecnologie, ma sono fenomeni legati a numerose variabili e ancora non possono essere usati in termini di protezione civile. Nel senso che a volte si verificano questi fenomeni ma non si verifica il terremoto, o si verifica dopo anni. In altri casi questi fenomeni si verificano in un’area e il terremoto in un’altra.
Una domanda che forse ogni cittadino del Centro Italia le avrebbe fatto come prima: dobbiamo aspettarci (sempre rimanendo nel campo delle ipotesi) altre forti scosse?
Per quanto riguarda l'area epicentrale dei forti eventi sismici di tre anni fa, come detto, stiamo ancora nell'ambito della sequenza sismica iniziata il 24 agosto 2016. Generalmente gli “aftershocks” più forti (che possono arrivare fino ad un grado, circa, di magnitudo in meno del “mainshock”) si generano subito e, con il passare del tempo, tendono ad essere sempre più piccoli e meno numerosi. Tuttavia, anche se poco probabile, una ripresa è possibile anche a distanza di anni. Nelle aree esterne a questa zona, si possono verificare eventi importanti sempre, come in tutte le zone in Italia ad alta pericolosità sismica.
I cambiamenti climatici sono dei fattori che possono aggravare la situazione di un Paese che, già da sé, vanta un elevato rischio sismico?
I cambiamenti climatici possono far aumentare il rischio idrogeologico che, sommato al rischio sismico, aggrava sicuramente la situazione.
Professore, ricostruire edifici antisismici e a norma può evitarci il dover parlare, tra alcuni anni, ancora di queste tragedie?
Se ci fosse la volontà di fare prevenzione in maniera efficace il lavoro da fare sarebbe comunque lungo e impegnativo, soprattutto per ridurre la vulnerabilità degli edifici storici ed esistenti. Ma se non c'è nemmeno la volontà, allora diventa impossibile.
IL VIDEO GIRATO DA PICCHIO NEWS LA NOTTE DEL 27 OTTOBRE 2016 A VISSO:
Importante appuntamento quello di ieri, giovedì 24 ottobre, dedicato alla raccolta differenziata nel territorio del Comune di Caldarola. Presso la sala “Tonelli” si è svolto un convegno sulle modalità della raccolta, sulle opportunità che il corretto smaltimento possono creare, sulle innovazioni che il Co.Sma.Ri. ha in cantiere per il prossimo futuro e su quanto l’Amministrazione comunale voglia mettere in campo per migliorare tale attività.
Presenti all'incontro Sandro Bisonni, Vice Presidente III commissione consiliare Governo del territorio della Regione Marche; Francesca Pulcini, presidente Lega Ambiente; Luca Romagnoli rappresentante del Co.Sma.Ri.; Beatrice Donati, titolare della Be–ars, azienda che realizza arredi unici esclusivamente a mano con materiale recuperato e riciclato.
Dopo il saluto dell’Amministrazione, da parte del Vice Sindaco Giovanni Ciarlantini, è stato precisato da parte di Valentino Lampa - sulla base di dati tecnici - come la raccolta differenziata in ambito comunale abbia avuto nel corso degli anni una flessione, magari condizionata anche dal sisma, ma sicuramente una situazione a cui bisogna fare fronte per dare una svolta positiva.
I saluti e i complimenti per l’organizzazione della serata da parte del consigliere regionale Bisonni e della Presidente Pulcini hanno anticipato l’intervento più corposo e significativo effettuato da parte di Luca Romagnoli, per conto del Co.Sma.Ri. Beatrice Donati in ultimo ha spiegato come un rifiuto può diventare una risorsa, ha mostrato alcune delle sue opere manufatte con il riciclato di pellame e parlato della sua attività. Estrema soddisfazione per la serata da parte dell’Amministrazione, la prima che nelle Marche ha sposato e, a suo modo anticipato, la legge regionale sulla Plastic free, di cui il consigliere Bisonni ne ha assunto la paternità.
A breve verrà installata a Caldarola la cosiddetta “Casa dell’Acqua” e anche questo è un passaggio importante per l’abbattimento della produzione dei rifiuti. Si vuole cambiare rotta, soprattutto concretizzando con fatti, le idee di cui spesso si parla.
Soddisfazione a Camerino, dopo l’incontro avvenuto in Prefettura a Macerata, per l'iter dell'assegnazione all’agenzia del Demanio di una parte del palazzo dell'Unione Montana Marca di Camerino da destinare alla caserma dei Carabinieri.
Proprio da parte del primo cittadino di Camerino, Sandro Sborgia, arriva un elogio all’operato di tutte le parti in causa e in particolare al presidente dell’Unione Montana Marca di Camerino Alessandro Gentilucci.
“Abbiamo definito le linee guida per l’accordo che prevedono prima di ogni cosa l’assegnazione dello stabile a titolo gratuito all’agenzia del Demanio per 60 anni. Siamo felici dell’esito e della definizione dell’accordo perché l’Unione Montana ha dimostrato che quando ci sono interessi comuni la cosa più importante è sempre remare nella stessa direzione - afferma Sborgia -. È stato dissipato ogni tipo di dubbio sulla volontà di cedere lo stabile e grazie a questo lungimirante accordo la struttura sarà messa a posto investendo 5 milioni di euro".
"Un ringraziamento particolare da parte mia va al Prefetto Iolanda Rolli per la sua azione di mediazione e per essersi spesa affinchè andasse tutto a buon fine. Non ultimo - prosegue Sborgia -, la città e l’intero territorio potranno contare sui servizi della Caserma. Prima di firmare la convenzione saranno necessari dei passaggi che spettano ai consigli comunali dei Comuni che fanno parte dell'Unione affinchè approvino la decisione e consentano di firmare un accordo condiviso e partecipato. Entro il 20 novembre, diciamo che potremo chiudere definitivamente l’accordo e sicuramente voglio porre l’accento sulla disponibilità e la collaborazione del presidente Alessandro Gentilucci capace di dimostrare grande sensibilità nei confronti di quello che è un servizio necessario per tutto il territorio camerte.”
Avanzano i lavori di risanamento profondo della pavimentazione avviati da Anas (Gruppo FS Italiane) sul tratto marchigiano della strada statale 77 “della Val di Chienti”. Gli interventi rientrano nell’ambito di un vasto programma di manutenzione programmata denominato #bastabuche, che a partire dal 2016 ha previsto investimenti per 2 miliardi di euro sul territorio nazionale di cui 110 milioni nelle Marche.
A partire da lunedì prossimo, 28 ottobre, sarà interessato un tratto (dal km 64,100 al km 60,550) tra Caccamo e Belforte del Chienti, in provincia di Macerata. Il transito sarà consentito a doppio senso sulla carreggiata libera, mentre gli svincoli di Caldarola e Serrapetrona saranno provvisoriamente chiusi in ingresso e in uscita per chi viaggia in direzione Foligno.
Il completamento di questa fase è previsto entro venerdì 8 novembre.
È stato comunicato alla Provincia di Macerata un finanziamento per i lavori necessari al ripristino e alla messa in sicurezza del Palazzo del Governo, gravemente danneggiato dal terremoto del 2016. Attualmente l’edificio, situato in piazza della Libertà, che ospita la Prefettura e la Questura, è utilizzato parzialmente, in quanto il terzo piano, così detto di rappresentanza, è completamente inagibile. Il Palazzo del Governo è importante, sia sotto il profilo istituzionale, che per gli aspetti storici e architettonici che investe per la città e per l’intera comunità provinciale.
Il finanziamento concesso dall’ufficio speciale di ricostruzione è di 5 milioni e ottocentomila euro; la somma è inferiore alla richiesta formulata dalla Provincia tre anni fa, immediatamente dopo l’evento sismico. Anche per questo motivo, ora è necessario procedere a una attenta analisi di natura tecnico progettuale da parte del personale della Provincia e della conseguente valutazione, che sarà effettuata di concerto con lo stesso ufficio speciale, degli interventi da porre in essere.
“Esprimo la soddisfazione dell’Amministrazione e, sono convinto, anche quella della città e dell’intera comunità provinciale per tale finanziamento - dichiara Antonio Pettinari, Presidente della Provincia di Macerata -. Si potrà restituire nella sua interezza, bellezza e importanza un edificio che rappresenta uno dei gioielli architettonici di Macerata. Ringrazio di cuore l’attuale Prefetto, dottoressa Iolanda Rolli, che fin dal suo arrivo è stato al fianco dell’Amministrazione provinciale, proprietaria dell’edificio, per una continua e pressante azione nei confronti degli enti preposti per il conseguimento di questo risultato”.
Il 24 giugno è venuto a mancare il professor Gilberto Giorgi (LEGGI QUI), apprezzato insegnante di francese alle Scuole medie di Apiro e di Cingoli, indimenticato sindaco di Cingoli per ben 3 mandati (1970-75, 1980-85, 1985-90) dopo esser stato vicesindaco di Palmioli dal 65 al 70 e, per un quinquennio, anche assessore provinciale con l’Amministrazione Sileoni e con deleghe importanti. Da amministratori, politici e cittadini si è levato in questi mesi un ricordo vivissimo di amministratore corretto, brillante, efficiente, trasparente.
"È una perdita enorme per la storia e la memoria stessa di Cingoli e della Democrazia Cristiana maceratese. In 15 anni da primo cittadino cambiò letteralmente il volto a Cingoli istituendo la Biblioteca e la Pinacoteca, il museo, il palazzetto dello sport, avviando il progetto con il Preside di Senigallia Benvenuto che avrebbe portato in città l’istituto alberghiero “Varnelli”, volano di sviluppo essenziale per la socialità e l’economia locale - speiga il Capogruppo consiliare di Cingoli di “Centrodestra per cambiare con Francesco Pacetti Sindaco” -. Pure il lago di Castreccioni, opera in cui credeva e all’uopo organizzò convegni con i Ministri competenti, motore turistico del Balcone delle Marche, appartiene a quegli anni. Giorgi è stato poi nel 75/80 consigliere provinciale (presidente Otello Distefani) e nel quinquennio successivo assessore con importanti deleghe: Ambiente, Urbanistica, Caccia e Pesca."
L'attuale presidente della Provincia Antonio Pettinari, lo aveva ricordato così: "Se n’è andata una persona buona, generosa, di una grande e straordinaria umanità. Aveva un atteggiamento di ascolto e attenzione, impossibile vederlo arrabbiato. Anche difronte a situazioni difficili, Giorgi reagiva affrontandole con quella dose positiva di ottimismo, mai drammatica; era portato a cercare la soluzione migliore del problema. Era un profondo conoscitore del territorio e non riteneva le esigenze di un altro comune secondarie o diverse da quelle della sua città: era un rappresentante a tutto tondo della nostra provincia. Forti in lui i valori degli affetti, dell’amicizia e della famiglia di cui era fervente sostenitore. Ci ha dato tanto e ci mancherà, che il suo ricordo sia di esempio per tutti noi!".
"A proposito del suo impegno politico, Gilberto Giorgi ripeteva sempre ai più giovani che volevano seguire le sue orme: “Se non hai l’animo disposto all’ingratitudine, non ti candidare a Sindaco o a consigliere...”. Da parte sua mai una parola sopra le righe, la critica solo se costruttiva; il chiacchiericcio e il qualunquismo non gli appartenevano, aveva il coraggio d’ignorare un’infinità di cose inutili - prosegue Pacetti -. Si può affermare, senza ombra di dubbio, che ha portato avanti il suo impegno animato da grandi valori unanimemente attestati: la fede, la rettitudine, l’amore per la famiglia e per il lavoro di docente, la disponibilità, la carità, la serietà, il rispetto totale per la diversità di idee e degli altri e la sobrietà, dimostrando inoltre un indiscusso talento politico e grandi capacità come amministratore. Amava molto il suo territorio al quale era legato senza campanilismi e di cui conosceva, da vero esperto, i problemi. La grandezza di Gilberto Giorgi è stata nel saper coniugare i valori a queste doti che lo hanno portato a vivere la politica come un servizio, un impegno per la collettività. Una frase lo rappresenta bene: “vivere con semplicità ma pensare con grandezza...in un’anima grande, tutto diventa grande!” Una grandezza caratterizzata dalla riservatezza: Gilberto Giorgi era molto riservato, è stato discreto anche nella sofferenza e nella malattia. Una grandezza che non contempla la facilità: basti pensare soprattutto alla fase finale della sua vita in cui, nonostante i forti dolori sopportati con tanta dignità, si è lamentato pochissimo per non trasmettere alla moglie e ai familiari la sua sofferenza. Una grandezza contraddistinta dalla percezione della propria piccolezza: Gilberto Giorgi è riuscito ad essere sempre se stesso ed ha voluto esserlo, come ricordano tanti suoi allievi quando ripeteva loro la frase: “Vouloire c’est pouvoire”, è la volontà che fa l’uomo grande o piccolo. Una grandezza che non lo ha fatto diventare famoso (Gilberto Giorgi non era un Vip, come si direbbe oggi) ma che lo rende presente nella memoria della collettività."
"Avendo recepito molte istanze da parte di cittadini relative alla proposta di intitolare una via, una piazza o un parco pubblico al professor Gilberto Giorgi - conclude Pacetti - abbiamo presentato una mozione con la quale si chiede al Sindaco e alla Giunta di attivare ogni procedura utile per l’intitolazione del Parco della Portella, oggi denominato “Parco delle Pietre vive”, oppure di altra opera, parco o luogo importante del territorio comunale, al compianto Gilberto Giorgi, indimenticato sindaco e amministratore a servizio con la S maiuscola di questa nostra comunità per tanti anni."
“L’amministrazione comunale assicura che entro la fine dell’anno l’ufficio postale di Chiesanuova riaprirà” è quanto affermano il vice sindaco di Treia David Buschittari e l’assessore Donato Massei che dalla fine del mese di giugno hanno iniziato a relazionarsi con Poste Italiane per essere aggiornati sull’iter procedurale da espletare.
Ad inizio giugno di quest’anno infatti si era registrato l'assalto all'ufficio postale di Chiesanuova, frazione di Treia. Il palazzo di via Antonio De Mattia era stato oggetto di un'esplosione. Molti erano stati i danni subiti all'interno dell'ufficio postale. Già alcuni anni fa, per via della presenza nelle vicinanze della Banca di Fabriano Cupramontana (oggi Banca Intesa, ndr) si è verificata una situazione analoga: si fece saltare in area il bancomat.
“Vista l’importanza vitale di tale servizio alla popolazione, purtroppo rimasta priva del 5 giugno dell'Ufficio Postale, consapevoli del disagio procurato ai residenti, costretti a raggiungere gli altri uffici postali (sovraffollati e con code interminabili), l’amministrazione si è da subito operata per comunicare a Poste italiane l’importanza della riapertura dell’ufficio stesso e cercare di sollecitare una rapida soluzione al problema - spiega il vice sindaco -, visto anche l’elevato numero di famiglie, che soprattutto negli ultimi anni hanno scelto di vivere nella zona, da sempre apprezzata per molteplici servizi per la collettivita in essa presenti. A dicembre gli abitanti di Chiesanuova riceveranno come regalo di Natale la riapertura dell’ufficio postale” conclude l'Amministrazione.
Ottimo debutto ai live della tredicesima edizione di X-Factor per i due artisti maceratesi. Sofia Tornambene di Civitanova, guidata da Sfera Ebbasta, e Marco Saltari di Corridonia, con il coach Mara Maionchi, hanno conquistato il pubblico del piccolo schermo rispettivamente con l'esibizione de "L'ultimo bacio" e di "Sugarman".
"Sono una ragazza timida, quando parlo o dico una cosa nessuno la sente ma quando canto mi esprimo meglio" così Sofia si è presentata al pubblico di X-Factor. "A me piace perché è una ragazza semplice, normale: è salita sul palco vestita da calcio. Se la guardi più profondamente ti fa capire quanto lei sia diversa e le regole non le interessino" il commento del suo coach Sfera Ebbasta.
L'ESIBIZIONE DI SOFIA TORNAMBENE: CLICCA QUI PER VEDERLA
"Sono una persona che nella produzione e nella scrittura della musica vuole fare quello che le piace" Marco Saltari si autodefinisce così quando i giudici gli dicono di essere un artista "fuori dagli schermi". "Ritengo che con le dovute collaborazioni io possa trovare uno spazio nel mercato musicale" - ha aggiunto.
L'ESIBIZIONE DI MARCO SALTARI: CLICCA QUI PER VEDERLA
Si è svolto stamattina, presso la Prefettura di Macerata, l'incontro da tempo programmato per proseguire l'iter per l'assegnazione di parte del Palazzo dell'Unione Montana Marca di Camerino all'Agenzia del Demanio per la collocazione della caserma della Compagnia Carabinieri di Camerino.
"È stata una riunione positiva ed utile a definire gli aspetti tecnici mancanti necessari per perfezionare una volontà politica di disponibilità verso l'Arma già espressa nello scorso dicembre dall'Unione Montana" queste le parole a caldo del Presidente dell'ente, Alessandro Gentilucci. "Adesso, prima di firmare la convenzione con l'Agenzia del Demanio, occorrono passaggi che competono ai consigli comunali dei Comuni che fanno parte dell'Unione, perché approvino la decisione odierna e consentano al sottoscritto di firmare un accordo condiviso e responsabilmente partecipato. Sono lieto di poter dire che, conclusi questi ultimi atti, l'Agenzia del Demanio metterà a disposizione fino a 5 milioni di euro per la sistemazione di quella parte di immobile destinata alla caserma per un numero di anni predefinito".
Di nuovo dunque l’Unione Montana Marca di Camerino manifesta una volontà chiara e concreta di disponibilità e collaborazione candidandosi ad ospitare la nuova sede della Compagnia Carabinieri di Camerino dando così continuità ad un servizio fondamentale per la sicurezza dell’intero territorio camerte.
Una chiesa di Santa Maria Ausiliatrice gremita per l’ultimo saluto a Fabio Torresi, lo storico titolare della Pasticceria La Romana, stroncato lo scorso martedì da un infarto, mentre si trovava a casa della figlia.
Oltre 200 persone, infatti, hanno voluto assistere, questo pomeriggio, al funerale di quello che era un volto noto di Civitanova, visto che per anni aveva gestito insieme al fratello Sergio la pasticceria di famiglia, un vero e proprio fiore all’occhiello della cittadina costiera, che aveva chiuso i battenti nel marzo scorso. Considerata la prevista massiccia presenza di persone, la cerimonia funebre era stata spostata nella giornata di ieri dalla Chiesa di San Marone a quella appunto di Santa Maria Ausiliatrice.
“Più che un addio vuole essere un arrivederci quello nostro a Fabio – ha affermato il parroco don Waldemar nell’omelia - perché il Signore ha deciso di chiamarlo a sé, ma Fabio resterà sempre nei cuori di coloro che lo hanno amato, ed insieme un giorno ci ritroveremo tutti nel Regno dei Cieli. Fabio era una grande persona, che ha lasciato qualcosa d’importante in chi lo conosceva, e lo dimostra il fatto che in questa Chiesa entriamo tutti a malapena, Fabio era un buon samaritano”.
Un lungo applauso, tra le lacrime, ha poi accolto l’uscita del feretro dalla Chiesa per rendere omaggio a Fabio Torresi, che per anni nella sua pasticceria ha regalato un sorriso a coloro che entravano per assaggiare le fini dolcezze che offriva il locale. Presenti molti colleghi esercenti, oltre ad ex clienti ed amici che si sono stretti intorno alla famiglia di Fabio, alla moglie Lucia e la figlia Marina.
Una giornata di grande festa al circolo anziani “Tiburzio Vergelli” di Camerino, che ha ospitato il pranzo sociale con la vice sindaco Lucia Jajani e l’Arcivescovo Francesco Massara. In tanti hanno partecipato a quella che è stata un’occasione per vivere insieme la nuova sede in via Medici e ringraziare nuovamente la generosità di coloro che hanno voluto dimostrare la propria vicinanza subito dopo il sisma.
In particolare, Valentina Vissani, presidente del circolo, ha ringraziato la delegazione del Trentino di cui era presente il Coordinatore dei circoli del Trentino, Angelo Riganti, per l’offerta che è stata destinata a Camerino.
Presente anche don Mariano Ascenzo Blanchi, vicario del Vescovo. Un gradito pensiero è stato anche quello di Emilia Grasselli, camerte d’origine e membro del Circolo “Madonna del latte” di Città di Castello, gemellato con quello di Camerino, che col ricavato di una festa organizzata nei mesi scorsi ha donato agli anziani una macchina per il caffè. La giornata si è conclusa con un regalo pensato per l’Amministrazione e ritirato dal vicesindaco Lucia Jajani, per l’Arcivescovo Massara e il suo vicario don Mariano.
Un momento per iniziare nel migliore dei modi l’impegno preso dall’associazione di volontariato di garantire alla popolazione della terza età un punto di riferimento diurno dinamico e vivo.