Una mattinata di riconoscimenti, riflessioni e grande partecipazione istituzionale quella andata in scena a Civitanova, in piazza XX Settembre, dove per la prima volta si è svolta la cerimonia provinciale per il 173esimo anniversario della fondazione della Polizia di Stato. Un evento sentito, con una schiera di autorità civili e militari: presenti il prefetto Isabella Fusiello, il vescovo di Macerata Nazzareno Marconi, l’assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini, la senatrice Elena Leonardi, il vicepresidente provinciale Luca Buldorini, numerosi sindaci, assessori e consiglieri della provincia, rappresentanti delle forze dell’ordine e del mondo imprenditoriale, come Iginio Straffi, fondatore della Rainbow, e la diretrrice di Casa Leopardi, la contessa Olimpia Leopardi.
Il cerimoniale si è aperto con la lettura dei messaggi istituzionali inviati dal presidente della Repubblica e dal ministro dell’Interno, seguita dal discorso del questore Gianpaolo Patruno, alla sua prima Festa della Polizia da questore di Macerata. Un intervento che ha toccato diversi aspetti cruciali legati alla sicurezza, alla gestione del corpo di polizia e alle sfide future. Con orgoglio, Patruno ha sottolineato come "la provincia di Macerata si colloca oggi al quarto posto tra le più sicure d’Italia", un risultato importante frutto del lavoro quotidiano degli agenti.
Tra le attività messe in evidenza, il questore ha rimarcato l'efficacia dei sequestri di sostanze stupefacenti condotti in varie operazioni recenti e l’impegno della divisione anticrimine, che ha intensificato l’adozione di misure di prevenzione come sorveglianze speciali, Dacur e Daspo. Ampio spazio è stato riservato anche al tema del disagio giovanile, per il quale Civitanova Marche è stata sede di due recenti comitati per l’ordine e la sicurezza. "Assistiamo sempre più spesso – ha detto Patruno – a comportamenti violenti da parte di giovanissimi, talvolta esibiti spudoratamente sui social per affermarsi, senza paura di essere riconosciuti. Serve un’azione congiunta: dalla scuola alla famiglia, dai luoghi di ritrovo fino al presidio costante delle forze dell’ordine".
In chiusura, il Questore ha voluto lasciare un messaggio personale di speranza, citando la canzone “Cambio stagione” di Ron e Carmen Consoli: "Il tempo a volte è ostile ed altre complice, se avrai calma e luce non subirai il fascino di comode scelte. Se avrai buon senso e volontà trascurerai l’abitudine per metterti in gioco".
A coronare la cerimonia, sono stati consegnati numerosi riconoscimenti per Merito Straordinario ed Encomi Solenni ad agenti della Polizia di Stato che si sono distinti per coraggio, professionalità e spirito di servizio in operazioni complesse e situazioni di grave emergenza.
Un momento particolarmente sentito è stato quello della consegna del riconoscimento agli Ispettori capo Andrea Elisei e Marco Pazzelli, in servizio presso il Distaccamento della Polizia Stradale di Camerino. I due agenti erano già stati promossi lo scorso febbraio dal Capo della Polizia per meriti di servizio, in seguito a un intervento eroico risalente al 10 febbraio: mentre rientravano da un turno, notarono un’auto ferma lungo la superstrada 77 e, avvicinandosi per un controllo, sentirono una flebile richiesta di aiuto provenire da un dirupo. Nonostante l’oscurità e l’assenza di attrezzature, si calarono nel precipizio e salvarono un uomo in gravi condizioni. Alla cerimonia ha partecipato anche l’assessore Silvia Piscini con il Gonfalone della Città di Camerino, a testimonianza dell’orgoglio espresso da tutta la comunità locale per il coraggio dimostrato dai due ispettori. Apprezzamenti ribaditi anche dal sindaco di Camerino, Roberto Lucarelli, che aveva già scritto ai due agenti in occasione della promozione: "Il gesto è motivo di orgoglio non solo per la Polizia Stradale – scriveva il primo cittadino – ma per l’intera Città di Camerino".
Promosso per Merito Straordinario da Agente ad Agente Scelto Michele Di Candeloro, mentre Leonardo Brandi, in servizio presso il Commissariato di Civitanova Marche, ha ricevuto un Encomio Solenne. L’intervento ha permesso di salvare la vita a un uomo che, in un gesto estremo, si era procurato profonde ferite autoinflitte, tra cui la rescissione dell’arteria del collo.
Un’altra promozione per Merito Straordinario è andata all’Agente Scelto Leonardo Pignani, mentre per lo stesso intervento è stato conferito un Encomio Solenne all’Assistente Capo Fabrizio Bono. Sempre per atti di grande valore operativo, è stato conferito un Encomio all’Agente Scelto Alessandro Bartolucci, all’epoca dei fatti in servizio presso l’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, per aver contribuito all’arresto di un cittadino armato di mannaia, autore di una violenta aggressione ai danni delle forze dell’ordine.
Per un’operazione di salvataggio in seguito a un’overdose da sostanze stupefacenti, è stato concesso un Encomio Solenne alla Sovrintendente Giuseppina Pinna e all’Ispettore in quiescenza Gianluca Romagnoli, entrambi della Squadra Mobile di Macerata, per aver tratto in salvo un giovane privo di sensi a casa di un'over dose da sostanze stupefacenti all’interno di un bagno pubblico.
Importante anche l’azione di squadra che ha portato all’arresto di un uomo responsabile di una tentata rapina aggravata: per questo intervento sono stati premiati con Encomio Solenne il Sovrintendente Flaviano Luciani, il Sovrintendente Stefano Dignani, l’Assistente Capo Coordinatore Danilo Angelucci e l’Agente Giuseppe Izzo. Nello stesso contesto, hanno ricevuto Encomio il Sovrintendente Graziano Rogante, l’Assistente Capo Coordinatore Riccardo Bortolotti, il Sostituto Commissario in quiescenza Mauro Pirro e l’Ispettore Superiore in quiescenza Cassio Paciaroni.
Particolarmente significativa è stata anche l’operazione che ha condotto all’arresto in flagranza di reato di Filippo Ferlazzo, responsabile dell’omicidio di Alika Ogorchukwu, avvenuto a Civitanova Marche il 29 luglio 2022. Per tale intervento, l’Agente Scelto Michele Di Candeloro ha ricevuto un Encomio Solenne, mentre un Encomio è stato conferito al Vice Sovrintendente Massimo Stefoni, agli Assistenti Capo Coordinatori Danilo Angelucci, Massimiliano Giretti, Tiziano Ottaviani, Riccardo Bortolotti, al Sostituto Commissario in quiescenza Mauro Pirro, all’Ispettore Lorenzo De Renzis, ai Sovrintendenti Flaviano Luciani, Lorenzo Di Paolo, Marco Francia, Mauro Grassetti e all’Ispettore in quiescenza Daniela Muzi.
La mattinata si è conclusa con la premiazione delle scuole vincitrici del progetto “Pretendiamo legalità”, promosso dalla Polizia di Stato nelle scuole del territorio per sensibilizzare bambini e ragazzi ai temi della legalità e del rispetto delle regole. Ad aggiudicarsi il primo posto per la scuola primaria sono state le classi dalla prima alla quinta di Belforte del Chienti, con il disegno dal titolo “Reazione ed emozione”. Per la scuola secondaria di primo grado è stata premiata la classe 2ª A dell’istituto “Leopardi” di Sarnano, autrice del video “Investi nei ricordi, non nel gioco online”. Infine, tra le scuole superiori ha trionfato la 2ª N dell’istituto “Bonifazi” di Civitanova Marche, con il brano “Il gioco sporco”, testo e musica incentrati sulla sicurezza in rete e sul fenomeno dell’hacking.
Una giornata, dunque, all’insegna del dovere, del senso civico e della responsabilità condivisa, che ha ribadito l'importanza del lavoro silenzioso ma instancabile delle forze dell’ordine a tutela della comunità.
Torna agibile dopo il sisma del 2016 anche la chiesa di Santa Caterina, luogo di culto incorporato con il monastero omonimo che è stato riconsegnato alla comunità, dopo le scosse di terremoto, nel dicembre 2024. Il sindaco della città di San Severino Marche, Rosa Piermattei, ha firmato la revoca dell’Ordinanza con la quale aveva dichiarato la struttura non agibile.
La chiesa, di proprietà del Fondo Edifici di Culto, è stata interessata da un importante intervento di messa in sicurezza e consolidamento strutturale grazie a finanziamento pubblico di circa 310mila euro.
L’intervento è stato promosso e attuato dal Ministero della Cultura – Ufficio del Soprintendente Speciale per le aree colpite dal sisma del 24 agosto 2016 grazie all’Ordinanza Commissariale n. 31/2017. Le opere, affidate alla ditta Mgr Srl, hanno comportato lavori di consolidamento strutturale dell’edificio di culto, la messa in sicurezza del terrapieno e del paramento lapideo adiacente, i restauri dell’apparato decorativo interferente con le opere strutturali e gli adeguamenti e i miglioramenti alle opere originariamente previste.
Il progetto ha visto coinvolti un’équipe tecnica multidisciplinare guidata dall’ingegner Camilla Tassi, in qualità di responsabile unico del procedimento e direttore dei lavori, con il supporto dell’ingegner Fabio Massimo Eugeni, che si è occupato delle strutture, e dell’architetto Andrea Stortini che ha seguito la parte della sicurezza in fase esecutiva, e del geometra Diego Battistelli cui sono state affidate le opere architettoniche.
“Questo intervento – ha sottolineato il sindaco, Rosa Piermattei - rappresenta un ulteriore passo avanti nella tutela e nella valorizzazione del patrimonio storico -religioso della nostra città e contribuisce al ritorno alla piena fruibilità di un luogo simbolico per la comunità locale”.
La chiesa di Santa Caterina è a croce greca, con cupolino centrale su colonne binate e soffitto voltato a botte in prossimità dell'ingresso e del presbiterio. È una struttura con muratura mista di pietra e laterizio a corsi irregolari, volta in camorcanna, copertura con struttura lignea e manto in coppi. L'accesso dalla strada è posto sull'unico fianco libero della chiesa, attraverso un imponente portale in pietra di gusto barocco.
All'interno si trovano tre altari di cui il maggiore con decorazioni in legno di Venanzio Bigioli. L’altare maggiore, realizzato nel 1838 dall’intagliatore Venanzio Bigioli e dal decoratore Trotti, ospita la tela con Deposizione di Cristo dipinta da Filippo Bigioli, figlio di Venanzio. L’altare di destra accoglie la tela del sanseverinate Cipriano Divini mentre quello di sinistra è dedicato a Sant’Illuminato, monaco benedettino vissuto nel XII secolo.
Con l'arrivo della primavera e il conseguente innalzamento delle temperature, il comune di Tolentino si prepara ad affrontare una delle problematiche più ricorrenti del periodo caldo: la proliferazione delle zanzare.
A partire da giovedì 10 aprile, il Cosmari, su indicazione dell'amministrazione comunale, avvierà gli interventi di disinfestazione antilarvale. Lo annuncia direttamente il sindaco Mauro Sclavi, che sottolinea l'importanza dell'azione preventiva: "Voglio informare tutta la popolazione che, prevedendo un innalzamento delle temperature, vogliamo salvaguardare la salute di tutti i tolentinati alla luce delle indicazioni che le autorità sanitarie suggeriscono ai comuni".
Gli interventi si concentreranno sull'inserimento di prodotti larvicidi nei tombini e nelle caditoie, operazioni che verranno ripetute periodicamente soprattutto nelle zone sensibili della città. "I prodotti impiegati sono sicuri per l'ambiente e per l'uomo, e rappresentano la prima linea di difesa contro la moltiplicazione dell'insetto", puntualizza Sclavi.
"Durante i mesi estivi, infatti, il numero di zanzare può aumentare in maniera esponenziale, dando luogo non solo a disagi ma anche a potenziali criticità sanitarie - aggiuge il sindaco -. Per questo motivo l'amministrazione ha scelto di rafforzare la strategia di contenimento agendo sia alla radice, sui focolai larvali, sia, se necessario, con interventi adulticidi mirati in aree pubbliche ad alta frequentazione.
La lotta contro le zanzare però non può prescindere dalla collaborazione dei cittadini, invitati a controllare e gestire la vegetazione nei propri spazi, a bonificare i ristagni d’acqua che possono formarsi dopo forti piogge, a utilizzare larvicidi nei ristagni non eliminabili e a mantenere puliti i canali di scolo, le fontane e i giardini.
Per sensibilizzare ulteriormente la cittadinanza, l'amministrazione ha predisposto una brochure informativa con tutti gli accorgimenti da seguire per evitare la schiusa delle uova e il proliferare degli insetti.
Il materiale sarà distribuito gratuitamente nei punti abituali di ritiro dei sacchetti per la raccolta differenziata e anche nelle scuole primarie e secondarie di primo grado dell'Istituto Comprensivo "Lucatelli - Don Bosco", grazie alla collaborazione della dirigente scolastica Mara Amico.
Un’iniziativa pionieristica nel mondo del cicloturismo sbarca a Civitanova che, nella giornata di ieri, 8 aprile, ha fatto da città capofila nell’accogliere l'incontro informativo intitolato “Dalla Bici alla Spiaggia: Sinergie tra cicloturismo e turismo balneare”; un momento chiave di dialogo e confronto all’interno dell’ambizioso progetto “Strade di Marca”.
Coordinato da Loredana Miconi e Mauro Fumagalli di Noi Marche Bike Life, l’evento ha visto la partecipazione degli operatori balneari provenienti da diverse città, tra cui Civitanova Marche, Marotta, Ancona, Fano, Potenza Picena, San Benedetto del Tronto e Senigallia, del sindaco, Fabrizio Ciarapica e dell’assessore con delega alla Mobilità sostenibile, Roberta Belletti. L'incontro ha offerto spunti e idee per rendere le strutture balneari più attrattive per i cicloturisti, promuovendo servizi su misura e strategie di valorizzazione.
“Strade di Marca” si propone non solo di unire ben 29 comuni marchigiani, distribuiti su tutte le province, in un anello cicloturistico di circa 800 chilometri, ma anche di creare una rete che connetta la costa con l’entroterra, offrendo così al cicloturista la possibilità di scoprire la straordinaria ricchezza paesaggistica e artistica del territorio marchigiano. Inoltre, il progetto coinvolge la Ciclovia Adriatica, un collegamento nevralgico con il nord Europa, dove il turismo su due ruote è ormai una realtà consolidata e si sta dirigendo sempre più verso l’Italia. Si tratta dunque di una concreta opportunità per stimolare l’economia locale, generando benefici in ogni settore.
Durante l’evento, Mauro Fumagalli ha spiegato nel dettaglio il progetto: “Il progetto Strade di Marca di Noi Marche Bike Life è stato creato mettendo insieme 29 comuni delle Marche, suddivisi su tutte e cinque le province. È un'iniziativa che è stata sviluppata direttamente dalle amministrazioni comunali, che hanno collaborato tra di loro per creare un prodotto di cicloturismo. Quest’ultimo rappresenta una sorta di ariete nel mondo del cicloturismo, volto a intercettare i flussi cicloturistici di coloro che utilizzano la bicicletta per esplorare e condividere il territorio. Oggi siamo a Civitanova Marche per un evento dedicato agli operatori balneari, poiché all'interno di questo progetto c'è una componente fondamentale: la Ciclovia Adriatica”.
“La ciclovia Adriatica, finanziata dalla Comunità Europea- prosegue Fumagalli- è un’infrastruttura che unisce diversi comuni e regioni, da nord a sud, passando dal Veneto e Friuli-Venezia Giulia fino alla Puglia. In questo contesto, i balneari sono tra i principali protagonisti. L’intento di questa giornata è spiegare come questa ciclovia rappresenti una straordinaria opportunità per gli operatori balneari. Infatti, questa grande via si collegherà con il nord Europa, dove il cicloturismo è già un asset molto importante”.
Mauro Fumagalli ha, infine, sottolineato l'importanza di attrezzare i balneari con servizi specifici per i cicloturisti, come parcheggi per biciclette, strumenti di manutenzione e offerte personalizzate, favorendo così un turismo sostenibile e di qualità: “Durante l'incontro, forniremo indicazioni pratiche su come i balneari possono prepararsi a questa opportunità, creando servizi di accoglienza dedicati ai cicloturisti, come punti di ricovero per le biciclette, pompe o attrezzi per la manutenzione. Inoltre, sarà possibile sviluppare esperienze ad hoc, come menu dedicati o semplicemente offrire un lettino o un ombrellone dove i cicloturisti possono rilassarsi dopo una pedalata e un bagno al mare. In questo modo, si favorisce anche lo sviluppo del commercio, rispondendo alle necessità di un turismo sempre più attento alla sostenibilità e alla qualità”.
L'entusiasmo per il progetto si è fatto sentire anche da parte degli operatori balneari. Marco Scarpetta, titolare dello chalet Raphael Beach di Civitanova, ha manifestato la propria soddisfazione e adesione all’iniziativa:
“Siamo molto entusiasti di tutto il progetto della Ciclovia Adriatica e chiaramente della parte di nostra competenza che attraversa Civitanova. La vediamo come una grandissima opportunità per promuovere ulteriormente lo sviluppo del turismo, attrarre visitatori di un certo tipo, perché il turismo in bicicletta è un turismo di qualità. Aspettiamo che venga completata l’opera del ponte ciclopedonale così da essere collegati fino a San Benedetto. Una grande opportunità”.
Anche Gianluca, titolare del balneare “I Sassisotto” di Marotta, ha voluto esprimere il proprio punto di vista, soffermandosi sulle prospettive di crescita ma anche sulle sfide che questa iniziativa potrebbe comportare: "L'associazione di bagnini ci ha informati di questo progetto, che riteniamo molto interessante e una grande opportunità di sviluppo, soprattutto perché il cicloturismo sta diventando sempre più un punto di forza.
Naturalmente, è importante comprendere sia i punti di forza che le criticità. Chi pratica il cicloturismo ha bisogno di strutture adeguate, come alloggi e servizi specifici, come le ricariche per le biciclette. Ho parlato anche con un produttore di biciclette elettriche e importante, a riguardo, è la presenza di colonnine per la ricarica. Sto valutando di attrezzare il nostro stabilimento con una piccola officina fai da te. Inoltre, stanno ultimando il ponte sul Cesano, il che significa che presto tutta la provincia di Pesaro sarà collegata, arrivando fino a Macerata e oltre. Questo collegamento non riguarda solo la costa, ma anche l’entroterra perché, se da un lato c'è il mare, dall'altro c'è l’area interna".
Infine, il sindaco di Civitanova, Fabrizio Ciarapica, ha posto l’accento sull'importanza della sinergia tra pubblico e privato: “La partecipazione degli operatori balneari sottolinea l’importanza di una collaborazione sempre più stretta tra enti pubblici e privati, affinché tutti lavoriamo insieme per attrarre un numero maggiore di visitatori nelle nostre terre.
Il progetto promosso da Noi Marche Bike Life è fondamentale perché riflette la volontà di alzare costantemente l'asticella, offrendo a chi sceglie la nostra Regione opportunità sempre migliori. Inoltre, punta a intercettare una crescente fascia di turisti su due ruote, che sta diventando una realtà sempre più rilevante e fonte di ricchezza. È essenziale garantire servizi di qualità, formando professionisti in grado di rispondere alle esigenze delle varie forme di turismo”.
Una svolta epocale per la nautica da crociera: Fincantieri e Viking hanno annunciato oggi la nascita della prima nave da crociera al mondo alimentata a idrogeno stoccato a bordo. Si chiama Viking Libra e rappresenta un traguardo storico nella transizione verso una navigazione a emissioni zero. Attualmente in costruzione nello stabilimento Fincantieri di Ancona, la consegna dell’unità è prevista entro la fine del 2026.
Con una stazza lorda di circa 54.300 tonnellate e una lunghezza di 239 metri, Viking Libra potrà accogliere fino a 998 passeggeri in 499 cabine, offrendo al contempo un’esperienza sostenibile e all’avanguardia. Il cuore dell’innovazione è l’impiego dell’idrogeno, utilizzato non solo per la propulsione, ma anche per la generazione di energia elettrica a bordo. Una tecnologia che consente alla nave di operare completamente a zero emissioni, aprendo le porte alla navigazione in aree ad alta sensibilità ambientale fino ad oggi precluse.
Si tratta di un importante passo avanti nell’impegno del settore marittimo per ridurre l’impatto ambientale, e segna un punto di svolta anche per l’industria cantieristica italiana, con lo stabilimento di Ancona protagonista di una realizzazione che unisce ingegneria avanzata, sostenibilità e visione del futuro.
Dalle temperature primaverili dei giorni scorsi alle gelate notturne, nelle campagne marchigiane ci si ingegna per salvare gemme, fiori dal crollo termico notturno che nei giorni scorsi è sceso anche sotto lo zero. Soprattutto nelle aree interne e collinari delle province di Macerata, Fermo e Ascoli non mancano fiaccole e sistemi di riscaldamento per difendere le colture.
"Le gelate tardive - spiegano da Coldiretti Marche - vanno a colpire le piante proprio nel momento più delicato del ciclo vegetativo". Con i termometri sotto lo zero si possono avere danni ingenti e irreversibili. Le strutture territoriali di Coldiretti sono in allerta e stanno monitorando l’evoluzione meteo insieme ai tecnici agronomi mentre le aziende agricole si stanno muovendo per limitare i danni.
I piccoli fuori tra i filari sono appunto uno degli stratagemmi utilizzati ma c'è anche chi ha stipulato una polizza assicurativa contro i danni del maltempo. Circa il 7% della superficie agricola regionale è protetta da un'assicurazione specifica Secondo un’elaborazione Coldiretti su dati Ismea, sono poco più di 1.400 le aziende agricole che hanno adottato strumenti assicurativi. Dati che evidenziano la necessità di maggior supporto agli agricoltori per adottare strumenti di tutela.
Un’occasione per informare, coinvolgere e guardare al futuro con strumenti concreti: si è svolto nella mattinata di martedì 8 aprile, presso il Campus Simonelli Group di Belforte del Chienti, l’incontro pubblico dedicato alla Comunità Energetica Rinnovabile (CER) dell’Unione Montana dei Monti Azzurri. Un appuntamento rivolto a cittadini, imprenditori e amministratori locali, per illustrare finalità, vantaggi e possibilità offerte da questa nuova realtà, già formalmente costituita a marzo con la firma dell’atto notarile.
La CER coinvolge cinque comuni del territorio – Belforte del Chienti, Caldarola, Camporotondo, Cessapalombo e Serrapetrona – e rappresenta un’opportunità strategica per la produzione e la condivisione di energia da fonti rinnovabili. Grazie ai fondi stanziati dal Ministero nell’ambito dell’iniziativa “Green Community”, aderire alla CER consente anche alle imprese di accedere ai contributi del PNRR, con un fondo perduto fino al 40% per l’installazione di impianti fotovoltaici.
Ad aprire l’incontro è stato il presidente dell’Unione Montana Giampiero Feliciotti, che ha sottolineato la portata sociale e ambientale del progetto: "Oggi concludiamo un percorso e apriamo una nuova fase – ha dichiarato –. Mettiamo la CER a disposizione della nostra comunità, come strumento concreto per partecipare al bando che prevede un contributo a fondo perduto fino al 40%. È un’occasione per promuovere non solo il risparmio energetico, ma il senso stesso di comunità: dobbiamo affrontare insieme le sfide della transizione ecologica. Abbiamo anche deciso di destinare parte delle risorse alle famiglie più fragili, in qualità di capofila dell’ambito sociale 16".
Feliciotti ha ringraziato anche il commissario straordinario alla ricostruzione Guido Castelli, per aver stanziato 13,7 milioni di euro destinati alla nascita di una seconda Comunità Energetica, più ampia, che affiancherà quella dei cinque comuni già operativa, mantenendo una gestione unitaria.
All’incontro ha preso parte anche il consigliere regionale Pierpaolo Borroni: "Questa giornata è importante perché segna un passo concreto verso il rilancio della nostra regione – ha affermato –. Dopo anni di immobilismo, oggi si investe sulla riqualificazione energetica e sul futuro delle aree interne. Il presidente Acquaroli è in prima linea per sostenere questo processo".
Per il senatore Guido Castelli, commissario alla ricostruzione post sisma, "la transizione ecologica è uno dei pilastri per rigenerare le comunità del cratere. Non basta ricostruire edifici, serve ricostruire la vitalità sociale. E la CER dei Monti Azzurri rappresenta una best practice nella gestione delle aree interne, che possono tornare attrattive se diventano moderne".
Presente anche il presidente nazionale del GSE Paolo Arrigoni, che ha evidenziato gli obiettivi delle Comunità Energetiche: "Le CER riducono i costi delle bollette, contrastano la povertà energetica e promuovono la cultura della sostenibilità. Valorizzano la vocazione economica dei territori e rafforzano il legame tra amministrazioni e cittadini. La CER dei Monti Azzurri va oltre i limiti della cabina primaria, e con l’idroelettrico si aprono ulteriori prospettive. Inoltre, per richiedere i contributi PNRR c’è tempo fino al 30 novembre 2025, con l’innalzamento della soglia a 5 mila abitanti».
L’incontro al Campus Simonelli ha rappresentato un primo passo verso un futuro energetico condiviso, in cui il territorio si fa protagonista del cambiamento. Una sfida che parte dalle comunità e si costruisce giorno dopo giorno, con visione e partecipazione.
Il sindaco della Città di Matelica Denis Cingolani, l’assessore all’Agricoltura Barbara Cacciolari, l’assessore Graziano Falzetti e l’assessore Filippo Maria Conti si sono recati quest’oggi, lunedì 7 aprile, al Vinitaly di Verona.
Come ogni anno l’amministrazione comunale è presente per dare supporto e mostrare vicinanza alle aziende produttrici di Verdicchio di Matelica che partecipano alla nota fiera. Grande soddisfazione da parte del sindaco della Città di Matelica Denis Cingolani e dell’assessore Barbara Cacciolari: “Sottolineiamo l’unione d’intenti e la volontà di intraprendere un percorso comune per sviluppare questo settore così da renderlo un volano per tutto il territorio matelicese. Come amministrazione metteremo a disposizione ogni nostra forza affinché Matelica sia una città del vino a 360°. Quest’anno ci sarà il cambio di denominazione che sarà cruciale, il Verdicchio di Matelica passerà dal chiamarsi in etichetta "Verdicchio di Matelica DOC" a "Matelica DOC". Un cambiamento che mette ancora di più al centro il territorio e le sue peculiarità che rendono questo vino unico al mondo. Il cambio di denominazione dovrà essere affrontato tutti insieme tra produttori, istituzioni e consorzio IMT. L'unione fa la forza e la nostra presenza al Vinitaly è un segnale importante che vogliamo dare a tutti i nostri produttori”.
Gualdo, troppo spesso confuso con Gualdo Tadino in Umbria, è un piccolo borgo della provincia di Macerata, che si erge alle pendici dei Monti Azzurri e conta appena 750 abitanti. Nonostante i cantieri che puntellano il borgo dopo il sisma del 2016, gli incantevoli scorci sui Sibillini, il peculiare assetto medievale, i vicoli e le piazzette che sembrano sospesi nel tempo, impongono una visita alla scoperta o riscoperta di questa piccola gemma circondata dalle mura trecentesche e immersa in silenzi meditativi.
Ogni angolo del borgo trasmette il fascino di un passato medievale che non ha mai smesso di parlare e diventa un luogo intimo dove la frenesia dei tempi moderni sembra dissolversi nell'armonia di un piccolo mondo antico.
“Gualdo è un paesino dell’Unione Montana dei Monti Azzurri di 750 anime- racconta l’assessore Monia Batassa-, situato alle pendici dei Monti Azzurri, che ha un assetto prevalentemente medievale. È collocato a 700 metri di altezza ma nonostante questo si vive molto bene; ci sono tutti i servizi. Qui, si vive in un tempo sospeso, c’è una buona qualità della vita, è tutto vicino e allo stesso tempo le persone che vengono hanno la possibilità di pensare, di meditare su quelli che sono i diversi momenti della giornata perché nessuno corre. Abbiamo Macerata e Fermo a quaranta minuti di distanza per cui ci si sposta fuori ma poi è un piacere tornare la sera tra queste mura medievali”.
Oltre alla bellezza naturale, Gualdo ha un’importante eredità culturale, che affonda le radici nella figura di Romolo Murri, fondatore del Partito Popolare Italiano, rappresenta un capitolo fondamentale nel panorama politico e sociale dell’Italia del Novecento. La sua figura è ancora viva e palpitante a Gualdo, che ne conserva la memoria attraverso il Centro Studi Romolo Murri, una struttura che ospita circa cinquemila volumi tra libri personali, diari, giornali e sue pubblicazioni. Il centro non è solo un archivio di testi e documenti, ma anche un punto di riferimento per convegni, conferenze e giornate di divulgazione culturale che rivelano la vivacità intellettuale di un piccolo paese, nonostante le difficoltà.
“Spesso Gualdo di Macerata è confuso con Gualdo Tadino; qui invece siamo in provincia di Macerata e in pochi lo conoscono. Questo fatto un po’ dispiace perché, nonostante le ferite del terremoto, qui si vive molto bene. Ha un centro storico medievale molto caratteristico con scorci panoramici incantevoli. Abbiamo una storia; Gualdo è il paese di Romolo Murri, il padre fondatore del Partito Popolare di cui c’è il centro studi che ospita circa 5 mila volumi. Qui si organizzano anche convegni e giornate di divulgazione culturale. Nonostante sia un Comune molto piccolo, organizziamo molte manifestazioni, a livello turistico, culturale, per cercare di far amare questo posto a cui noi siamo molto legati ma che è poco conosciuto dagli altri”.
Un invito, quello dell’assessore, a venire a scoprire un angolo di Marche che non è solo un luogo da visitare ma anche un'esperienza da vivere.
Nuova ordinanza della polizia locale per regolamentare la circolazione stradale nelle vie Armaroli e Berardi interessate da lavori edili post sisma. Il provvedimento prevede per lunedì 14 aprile, dalle ore 8 alle 17 in via Armaroli il divieto di transito per veicoli con lunghezza superiore a mt 5 (ingresso da via Zara), direzione obbligatoria dritto all’intersezione con via Berardi, sospensione della ZTL nel tratto di strada compreso tra via Berardi e corso Matteotti, divieto di sosta con rimozione coatta nel tratto compreso tra via Berardi e corso Matteotti.
Invece in via Berardi il divieto di transito eccetto residenti e autorizzati, con strada chiusa a mt 100, doppio senso di circolazione con istituzione del senso unico alternato a vista con precedenza per i veicoli in uscita verso via Armaroli (lato Matteotti). Infine in corso Matteotti è sospesa la ZTL, per consentire l'uscita dei veicoli da via Armaroli.
L’ordinanza stabilisce anche per martedì 15 e mercoledì 16 aprile, dalle ore 8 alle ore 17 il divieto di sosta in via Armaroli (tratto compreso tra via Berardi e via Matteotti) con rimozione coatta e divieto di transito, con strada chiusa a mt. 50, eccetto accesso aree private.
Un nuovo e prestigioso riconoscimento per la città di Civitanova Marche, che sabato 5 aprile ha ricevuto la menzione speciale “Città per la fraternità” nell’ambito del Premio internazionale “Chiara Lubich per la fraternità” 2025. La cerimonia si è svolta presso la Sala Consiliare di Vedano Olona (VA), alla presenza del Sindaco Sergio Mina, di Stefano Cardinali, presidente dell’Associazione Città per la Fraternità, e di numerose delegazioni da tutta Italia. A ritirare il premio per Civitanova è stata la consigliera comunale Paola Campetelli.
“Questa menzione ci onora e ci spinge a proseguire il nostro impegno per una Civitanova davvero città di tutti – ha commentato il sindaco Fabrizio Ciarapica –. È il frutto di un lavoro condiviso con la nostra comunità, con le associazioni e con tanti cittadini che hanno scelto di contribuire a costruire una città più accogliente e coesa. È una tappa importante di un percorso che vogliamo continuare con ancora più convinzione”.
Il premio, giunto alla XII edizione, è promosso dall’Associazione città per la Fraternità e intitolato a Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari e figura emblematica del dialogo e dell’unità tra i popoli.
La menzione riconosce a Civitanova Marche il merito di aver saputo coniugare accessibilità, politiche inclusive e solidarietà in una visione amministrativa ispirata ai valori della fraternità: dalla Bandiera Lilla per l’accessibilità turistica, ai Voucher Family per sostenere le famiglie in difficoltà, fino a progetti di forte impatto simbolico e sociale come “Un dono sospeso” per i bambini dell’ospedale Salesi o il “Sabato Solidale”, in collaborazione con il tessuto commerciale locale.
“Consegno con orgoglio questa menzione a tutta la città – ha dichiarato la consigliera Paola Campetelli –. È il frutto di una visione condivisa e partecipata, che ha messo al centro l’inclusione, l’ascolto e la solidarietà. Essere riconosciuti come città della fraternità significa aver saputo tradurre i valori in azioni concrete e quotidiane. Ringrazio il sindaco Sergio Mina per l’accoglienza e il presidente Stefano Cardinali per aver creduto nel nostro progetto”.
Si sono conclusi i lavori di asfaltatura e sistemazione stradale in due arterie importanti della città: via Principe di Piemonte e un tratto di via Guerrazzi, nell’ambito del piano asfalti promosso dall’Amministrazione comunale per migliorare la sicurezza e il decoro urbano.
In via Principe di Piemonte, l’intervento ha previsto l’ampliamento del marciapiede sul lato est, l’asfaltatura della rotatoria del Castellaro, nonché la riqualificazione del tratto compreso tra via Civitanova e via Toscana, proseguendo dal sottopasso pedonale fino al sottopasso ferroviario all’altezza della Esso. L’intervento, per un importo complessivo di 155 mila euro, è stato realizzato dalla ditta Renzi Fernando di Pollenza. In via Guerrazzi, invece, sono stati effettuati lavori per 50 mila euro, affidati alla ditta Edil Life di Sant’Elpidio a Mare, che ha provveduto alla rimozione delle radici affioranti dalla carreggiata e alla successiva asfaltatura del tratto.
“Questi lavori – ha commentato il sindaco Fabrizio Ciarapica – fanno parte di un piano organico che punta alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle nostre strade, con particolare attenzione alla sicurezza dei pedoni e alla qualità del manto stradale. Dopo il completamento di queste opere, abbiamo avviato i lavori per la nuova strada tra via Ugo Bassi e via dei Mille, che garantirà un collegamento strategico e più fluido alle strutture pubbliche e ora continueremo a intervenire in altre zone per restituire decoro e funzionalità alle vie più frequentate. Ringrazio le ditte e gli uffici tecnici per il lavoro svolto con puntualità e attenzione”.
L’Amministrazione comunale continuerà a monitorare lo stato delle infrastrutture stradali cittadine, con ulteriori interventi già in fase di progettazione e programmazione. “Con questi interventi – ha aggiunto l’assessore ai Lavori Pubblici, Carassai – diamo una risposta concreta alle segnalazioni dei cittadini e agli obiettivi che ci siamo dati: strade più sicure, marciapiedi accessibili, manutenzioni mirate in punti critici come via Guerrazzi, dove le radici compromettevano la circolazione. Il piano prosegue e coinvolgerà progressivamente altre aree della città”.
Continua a Caldarola la battaglia contro il mega parco eolico che potrebbe essere realizzato nel territorio comunale, come da progetto di una multinazionale norvegese con sede in Italia. Lunedì 7 aprile alle 21:15, nella Sala Tonelli di Caldarola, l’amministrazione comunale e il Comitato No Eolico - che si è da poco costituito in paese grazie all’impegno di alcuni cittadini - hanno organizzato un incontro aperto alla cittadinanza per informare la popolazione, grazie all’intervento di esperti del settore, quali sono le conseguenze legate alla realizzazione del progetto.
Interverranno il sindaco Giuseppe Fabbroni; Simone Vitaletti dei Comitati territoriali riuniti di Sassoferrato e Fabriano e promotore di Tess Marche; il delegato Grig per la Regione Marche Aldo Cucchiarini; Jacopo Angelini, scrittore, faunista e storico dell’ambiente; Danilo Baldini, ambientalista e delegato Lac per la Regione Marche; Paolo Bonifazi, ricercatore e docente universitario e portavoce del Comitato spontaneo di Rucce Viacce. Sarà presente anche il consigliere regionale del Pd, Romano Carancini.
"Crediamo che sensibilizzare la cittadinanza su questo tema sia fondamentale - dice il sindaco Giuseppe Fabbroni - poiché comprendiamo che alcuni dati tecnici e le conseguenze di un impianto come quello progettato per Caldarola possono non essere chiare a tutti. Invece ora più che mai, anche grazie al Comitato No Eolico che si è costituito e a cui possono aderire tutti i cittadini, è importante fare squadra per evitare che un territorio di grande valore paesaggistico e storico come il nostro venga deturpato".
Poi il primo cittadino entra nel merito del progetto: "Consiste nell'installazione di pale eoliche di grandi dimensioni e, anche a fronte di un numero di pale ridotto da 12 (precedente progetto) a 7 (attuale progetto), le grandi dimensioni delle pale rendono comunque l’impatto insostenibile e destinato a deturpare tutto il crinale dell’Appennino marchigiano, anche in considerazione del fatto che un analogo impianto è stato proposto nei comuni di Serrapetrona e San Severino".
Il consiglio comunale di Caldarola, attraverso una mozione votata all’unanimità, ha già chiesto alla regione Marche di intervenire il prima possibile per scongiurare che il mega impianto venga realizzato, individuando le aree idonee e non per l’installazione degli impianti.
Oggi, 5 aprile 2025, l'Associazione Nazionale vigili del fuoco di Macerata ha vissuto un momento di comunione e celebrazione. I membri dell'associazione si sono riuniti presso il Santuario Santissimo Crocifisso di Treia per un incontro speciale con il Cappellano, Padre Luciano Genga, che è stato anche un ex vigile del fuoco. Questo incontro è stato un’opportunità per ricordare il legame profondo che unisce i vigili del fuoco alla spiritualità e al servizio alla comunità.
La giornata è iniziata con una Santa Messa celebrata da Padre Luciano Genga, che ha rinnovato l’importanza della spiritualità anche nel difficile e impegnativo lavoro quotidiano dei vigili del fuoco. La messa è stata un momento di riflessione, unità e preghiera, durante il quale i presenti hanno avuto modo di rinnovare il loro impegno al servizio degli altri, ricordando le sfide affrontate insieme e il valore del lavoro di squadra.
A seguire, i partecipanti hanno festeggiato il ritrovo con un pranzo sociale, un’occasione di convivialità e di scambio di esperienze tra i vigili del fuoco e i membri della sezione. L’evento ha permesso di rafforzare i legami di solidarietà e di amicizia che caratterizzano da sempre l'Associazione, creando un’atmosfera di calore e appartenenza.
Un momento che ha unito spiritualità, fratellanza e la passione per il servizio alla comunità, rendendo questo incontro un’occasione speciale per tutti i presenti.
“Una scuola pensata per crescere insieme, un’opera strategica per il futuro del territorio e per la centralità dell’istruzione nella vita della comunità”. Con queste parole il sindaco di Valfornace, Massimo Citracca, ha presentato il progetto del nuovo Polo scolastico “Ugo Betti”: un nuovo plesso che ospiterà la scuola dell’infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado.
All’incontro pubblico hanno preso parte anche il dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo “Mons. Luigi Paoletti”, professor Emilio Procaccini, e il vicesindaco, Ivan Cecola, l’assessore Domenico Iori, la consigliera Daniela Cortesi, rappresentanti del corpo docente, diversi cittadini.
Ad illustrare l’intervento, finanziato con un’Ordinanza speciale firmata dal Commissario alla Ricostruzione Sisma 2016, senatore Guido Castelli, è stato il responsabile dell’Area Tecnica del Comune, ingegner Alessio Piccioni. Il nuovo edificio sorgerà in via Filippo Marchetti, nello stesso luogo dove sorgeva il vecchio plesso demolito a seguito degli eventi sismici. I lavori, affidati all’impresa Devi Impianti di Busto Arsizio, sono stati avviati nel settembre 2024. In queste settimane verrà posizionata la gru e l’intervento sarà completato, secondo cronoprogramma, entro gennaio 2026.
Il nuovo complesso scolastico, progettato su un unico piano e articolato in tre corpi di fabbrica, comprenderà oltre alle aule anche una palestra, una mensa e diversi altri spazi didattici e ricreativi. La superficie complessiva sarà di 1.381 metri quadrati, con una capacità di accoglienza fino a 95 alunni.
Il Polo scolastico avrà l’ingresso pedonale principale su viale Filippo Marchetti, un ingresso carrabile su viale Aldo Moro e un’uscita carrabile sempre su viale Marchetti, con una viabilità pensata per garantire la massima sicurezza degli alunni. Tra le soluzioni progettuali innovative, vi è una tettoia di collegamento tra i diversi blocchi, che permetterà un agevole accesso alla mensa condivisa tra primaria e secondaria.
Particolare attenzione è stata dedicata, oltreché alla sicurezza, anche alla sostenibilità e alla qualità degli spazi interni. L’abbattimento di alcune alberature già presenti ha previsto, ad esempio, un fondo d’indennizzo destinato alla realizzazione di un giardino interno tra scuola primaria e secondaria, con un orto didattico a disposizione degli studenti. Inoltre, parte delle piante abbattute sarà trasformata in panchine e arredi in legno riciclato per il cortile della scuola.
Gli ambienti interni saranno caratterizzati da scelte cromatiche studiate per stimolare concentrazione e benessere psicologico, con colori e materiali differenti a seconda delle attività previste. Il grande atrio d’ingresso sarà arricchito da una pittura a effetto lavagna, uno spazio creativo dove i bambini potranno esprimersi liberamente.
“Il nuovo Polo scolastico Ugo Betti – ha dichiarato il sindaco Massimo Citracca – rappresenta molto più che una nuova struttura: è un segno concreto della ripartenza del nostro territorio. Abbiamo voluto una scuola pensata per le future generazioni, inclusiva, sicura e accogliente. Ringrazio tutte le persone che stanno lavorando a questo progetto con impegno e passione. La scuola è il cuore pulsante di ogni comunità, e noi vogliamo che Valfornace torni ad avere un cuore forte, vivo e pieno di speranza”.
Con questo importante intervento, Valfornace si prepara a offrire ai propri studenti e alle famiglie un ambiente scolastico all’altezza dei tempi e delle sfide educative future, nel segno della qualità, dell’innovazione e dell’attenzione al benessere della persona.
C’è chi aspetta il like del brand, chi sogna quello dell’cantante famoso… e poi c’è lei: la nonna, che mette cuori sotto ogni tuo post, anche nella foto dove sei con la faccia a metà, il piatto sfocato e la frase criptica. E allora ti chiedi: forse il like della nonna vale più di tutti gli altri messi insieme.
Perché non è strategico, non è interessato, non è dettato dall’algoritmo. È puro amore digitale.
Ma davvero i social ci stanno avvicinando alle persone che contano?
O abbiamo iniziato a parlare con il mondo e dimenticato chi ci sedeva accanto a tavola?
FAMIGLIE CONNESSE, MA DISTANTI
Siamo tutti lì: nello stesso salotto, ognuno con il telefono in mano, a commentare foto di sconosciuti ignorando chi ci guarda in faccia. Paradossale, vero?
Ma allora, quanti di noi riescono davvero a coinvolgere la famiglia nella propria vita digitale? O meglio: quanti lo vogliono?
I social diventano spesso un territorio “nostro”, dove genitori, zii e parenti sono tenuti alla larga. Blocchi silenziosi, profili chiusi, storie “visibili solo ad alcuni”. Ma è davvero libertà… o è distanza?
QUEL COMMENTO DELLA ZIA CHE TI FA ARROSSIRE
“Che bella che sei… ma stai mangiando abbastanza? Hai il viso un po’ scavato!” “Ma quel ragazzo nella foto chi è?” “Te lo dico con amore, ma con quella frangetta sembri tua madre negli anni ’70.” Sì, a volte i commenti dei familiari sono borderline. Ma se li togliamo dal feed, togliamo anche un pezzo di verità. Perché tra i filtri, i like gratuiti e i follower muti, forse sono proprio loro a ricordarci chi siamo.
POSTARE QUALCOSA CHE PARLA DAVVERO DI TE
Prova a pubblicare una foto vecchia, una ricetta della nonna, una frase che ti ha insegnato papà. Non per “fare engagement”, ma per vedere chi risponde davvero. Magari ti sorprenderà un commento della zia che non vedi da tempo. Magari quel post sarà l’occasione per mandare un messaggio a chi non si sente da un po’. Magari quel like della nonna ti farà sentire più vista di 300 reaction messe a caso.
TORNIAMO A TAVOLA. ANCHE ONLINE.
I social non devono per forza dividerci. Possono anche diventare una nuova tavola condivisa, dove si parla, si scherza, si sbaglia e si risponde. Ma per farlo servono contenuti più veri, meno freddi. Servono caption scritte col cuore, non per l’algoritmo. Servono momenti familiari, anche digitali. Perché alla fine, il like della nonna non vale perché è virale… vale perché è vero.
E tu? Coinvolgi la tua famiglia nei social o preferisci tenere separate le due vite? Hai mai ricevuto un commento imbarazzante… ma pieno d’affetto? Raccontamelo nei commenti! Nel prossimo episodio di “Chic & Social” cambiamo prospettiva: tutti influencer per un giorno… ma chi ti segue davvero? Scopriamolo insieme!
Nei giorni scorsi sono iniziati i lavori di riqualificazione dei giardini pubblici “Libero Bigiaretti” di Matelica, progettati dall’architetto Gianluca Pecchia. L’importo totale è di euro 149.915,11. Gli interventi che verranno effettuati sono quattro. Attualmente è in corso quello relativo ai manufatti in muratura con sedute e fioriere fronte viale Cesare Battisti asse viario principale di collegamento allo spiazzo Beata Mattia e al centro storico (Intervento D).
Altri lavori riguarderanno il cuore dei giardini pubblici ed in particolare il restauro della fontana (Intervento A), la fontanella dove si può bere (Intervento B) e due panchine in pietra ai lati con teste di “leone” (Intervento C). Grande soddisfazione da parte del sindaco della città di Matelica Denis Cingolani che ha effettuato un sopralluogo nel cantiere avviato: “Siamo molto soddisfatti di veder partire questi lavori, i giardini pubblici di Matelica sono uno spazio molto importante per i tanti cittadini che nel tempo hanno frequentato questo vero e proprio polmone verde. Proprio per l’importanza di questo monumento cittadino come amministrazione abbiamo provveduto al tanto atteso restyling per rendere ancora più belli, accoglienti e sicuri questi luoghi”.
La Giunta comunale di Tolentino ha recentemente approvato in linea tecnica il progetto definitivo per il recupero e riuso dell'area dismessa dell’ex Conceria Mercorelli, un intervento strategico che rientra nel Piano di Sviluppo dell'area. L’opera, dal valore complessivo di 3.370.000 euro, si inserisce in un ambizioso piano di riqualificazione urbana che prevede la valorizzazione di uno degli spazi storici della città.
Il progetto, redatto dal team Rtp Coprat Sardella Bagolini, prevede tre distinti interventi: il recupero dell'area pubblica esterna, il riuso di parte del complesso immobiliare e il completamento delle strutture interne già esistenti. In particolare, il Piano si concentrerà sul completamento del corpo tre e quattro delle ex concerie, nonché sulle finiture interne dei corpi uno e due, per una totale rifunzionalizzazione dell'area.
Il Piano di Sviluppo rappresenta un’importante occasione per la città di Tolentino, non solo per riqualificare un’area dismessa ma anche per rilanciare il potenziale di una zona strategica, destinata a ospitare nuove attività e servizi per la comunità. L'intervento contribuirà anche a migliorare l'estetica e la funzionalità dell'area, creando spazi accessibili e moderni che rispondano alle esigenze della città.
Dopo due giorni di attracco nel porto di Ancona, la nave scuola Amerigo Vespucci ha lasciato le Marche, salutata da una folla entusiasta e dai velivoli del Fly Fano Team che l’hanno scortata in volo, regalando al pubblico uno spettacolo acrobatico denso di emozione.
Considerata da molti la "nave più bella del mondo", l'Amerigo Vespucci è stata letteralmente presa d'assalto dai visitatori, accorsi ad Ancona da ogni angolo della regione per ammirarne da vicino l’eleganza senza tempo. Una testimonianza tangibile dell’affetto e dell’orgoglio che il pubblico italiano riserva a uno dei simboli più iconici del Made in Italy.
Ora la nave scuola della Marina Militare prosegue il suo viaggio lungo l’Adriatico, facendo rotta verso il porto di Ortona, in Abruzzo, dove sarà attesa da una nuova ondata di entusiasmo.
A commentare il saluto acrobatico dei velivoli del Fly Fano Team è stato l’assessore regionale alle Infrastrutture, Francesco Baldelli:“Un acrobatico gesto di affetto verso uno dei simboli del Made in Italy più autentico e un arrivederci a presto ad Ancona e nel nostro Adriatico. La Marina Militare Italiana e il Vespucci sono una scuola di eleganza e bellezza che ci inorgoglisce e stupisce ogni volta.”
L’evento ha confermato, ancora una volta, il forte legame tra la nave scuola e la comunità marchigiana, capace di riconoscere e celebrare l’eccellenza del nostro Paese.
L’Ambito Territoriale Sociale presso l’Unione Montana Potenza Esino Musone informa che sono ufficialmente aperte le candidature per partecipare alla summer school "Fresco" (Formazione Ricerca Educazione per lo Sviluppo delle Competenze e l’Orientamento dei giovani), l'innovativa summer school che si svolgerà a Matelica dal 3 al 20 giugno e che è organizzata dall’Unione Montana Potenza Esino Musone - Ats 17 in collaborazione con Unione Marca di Camerino - Ats 18, Unione Montana Monti Azzurri - Ats 16, Scacco Matto Onlus, ActionAid International Italia, Cgil Macerata, Cisl Marche, Associazione degli Industriali di Macerata, Cna Associazione Territoriale di Macerata e Forum Regionale del Terzo Settore delle Marche.
Il progetto "Fresco" mira a valorizzare le competenze, i talenti e le aspirazioni dei giovani Neet, incrementando le loro opportunità occupazionali attraverso un approccio pratico e multidisciplinare, in due percorsi distinti: Fresco Immagina, dedicato alla scoperta e valorizzazione del territorio attraverso storytelling, fotografia, grafica e marketing territoriale, e Fresco Spazio, focalizzato sulla riqualificazione e innovazione di spazi pubblici, con tecniche di design, artigianato e sostenibilità ambientale.
La partecipazione è gratuita, con 30 borse di studio da 1.200 euro ciascuna per i giovani selezionati. Potranno partecipare cittadini italiani e stranieri regolarmente residenti in Italia, di età compresa tra i 18 e i 35 anni.
Le domande di partecipazione vanno presentate entro il 5 maggio, alle ore 17, tramite email (protocollo@umpotenzaesino.it), posta raccomandata o consegnate a mano presso la sede dell’Unione Montana Potenza Esino Musone.
Informazioni dettagliate, bando e modulo di iscrizione sono disponibili sui siti www.ats17.it e www.umpotenzaesino.it. Contatti: giulia.vitali@umpotenzaesino.it, telefono 0733 637 245 int.2