
Attualità

Macerata, via Mattei: tre giorni di lavori al sottovia ferroviario. Viabilità modificata e divieti
MACERATA - Il Comando della Polizia Locale ha emesso due ordinanze per regolamentare temporaneamente la viabilità in città, a causa di lavori di manutenzione straordinaria e operazioni di pulizia. Interventi previsti nei prossimi giorni in via Mattei, dove verranno eseguiti lavori sul sottovia ferroviario, e nella zona di via Verdi e piazza XXV Aprile per lo spazzamento meccanizzato. Per quanto riguarda via Mattei, l’ordinanza è valida dalle ore 8 alle 18 dei giorni 8, 9 e 10 luglio. I lavori, che interessano il sottovia della linea ferroviaria Civitanova–Albacina (km 29+430), prevedono la chiusura di una corsia per volta, a seconda dello stato di avanzamento dell’intervento. Il tratto compreso tra via Roma e via Tucci sarà chiuso al transito in direzione via Tucci, con divieto di circolazione eccetto che per i residenti di via Mattei, di contrada Fontescodella (dal civico 42 al 44) e per i mezzi delle ditte incaricate. L’accesso sarà consentito solo per raggiungere le proprietà private. Sempre in via Mattei, ma in direzione opposta, è prevista la chiusura anche per chi proviene da via Tucci con direzione via Roma. Anche in questo caso, il divieto riguarda tutti tranne i proprietari dei terreni precedenti il sottovia e gli addetti ai lavori. La circolazione sarà interrotta fisicamente con uno sbarramento all’altezza dell’area di cantiere. Per i veicoli non autorizzati, il percorso alternativo prevede il transito da via Tucci, la galleria delle Fonti, contrada Fontezucca (esclusi gli autocarri) e via dei Velini, oppure da via Martiri delle Foibe fino a via dei Velini. L’altra ordinanza riguarda invece via Verdi e piazza XXV Aprile, dove è programmato un intervento di pulizia stradale nella mattinata di mercoledì 10 luglio. Dalle ore 7 alle 12 sarà in vigore il divieto di sosta con rimozione forzata su ambo i lati di via Verdi (tra via Pianesi e piazza XXV Aprile) e su tutta l’area esterna al cantiere ferroviario della piazza, eccetto i veicoli impegnati nello spazzamento della carreggiata.

Civitanova, "Collezionano flop a scapito dei commercianti”: l'accusa di ViviAmo Civitanova alle politiche del Comune
In attesa di segnali positivi dall’inizio dei saldi estivi, la situazione del commercio locale, in particolare nei centri storici, continua a suscitare preoccupazione. A pesare sarebbero diversi fattori, tra cui il caro-vacanze, la stagnazione dei redditi e il rincaro generalizzato dei beni di prima necessità, elementi che renderebbero più difficili i consumi cosiddetti voluttuari. Secondo quanto affermato dalla presidente dell’associazione ViviAmo Civitanova, Manola Gironacci, gli effetti di questa congiuntura si starebbero già facendo sentire in modo netto: “E mentre Bruno Villois attende l’inizio dei saldi per avere un segnale positivo per il PIL italiano, si sta verificando ciò che teme. I dati sui consumi voluttuari si rivelano peggiori del previsto. Certamente, i bassi redditi, il costo sempre crescente delle vacanze e il carrello della spesa sempre più pesante hanno conseguenze sul settore commerciale, che subirebbe danni irrimediabili”. A fronte delle difficoltà del comparto, alcune amministrazioni locali, come quella di Ancona, avrebbero messo in campo strategie per supportare il commercio, puntando su eventi e collaborazioni. Tuttavia, sempre secondo Gironacci, questi tentativi non si tradurrebbero in reali benefici per tutti i comparti: “Nonostante gli sforzi, il commercio non risponde alle aperture serali, poiché ‘la spesa non vale l’impresa’. Questo significa che alcune tipologie di eventi in centro creano opportunità di lavoro (ben venga) per le attività di somministrazione, ma non per i beni voluttuali”. Pertanto, a Civitanova ci sarebbero segnali contrastanti. Da un lato, l’impegno di alcune realtà associative, come ViviAmo Civitanova, che ha raccolto oltre 100 firme da negozi interessati a prolungare l’orario di apertura, con il sostegno di una campagna pubblicitaria da circa 20.000 euro; dall’altro, la presunta mancanza di risposte da parte dell’amministrazione. “L’amministrazione resta in silenzio e indifferente continuando a sfruttare le aperture solo per la campagna elettorale del sindaco Ciarapica. La programmazione degli eventi è giunta in ritardo e mostra la volontà dell’amministrazione di spostare l’attrattiva verso il lungomare, creando eventi sul porto”. Gironacci sottolinea la necessità di un’analisi lucida, senza farsi abbagliare da successi apparenti: “Occorre considerare che Civitanova deve riflettere sulla situazione attuale senza lasciarsi ingannare da false illusioni. Il primo mercoledì di shopping, datato 2 luglio, ha evidenziato la mancanza di progettualità e il pressapochismo di questa amministrazione che sembra agire senza reale strategia, collezionando flop a scapito dei commercianti”. Le critiche si estendono anche alla selezione e alla gestione degli eventi culturali, ritenuti poco efficaci dal punto di vista commerciale. “Far passare il Nova Festival, dedicato alla danza urbana in Piazza XX Settembre, e il Civitanova Film Festival in Piazza Ramovecchi come eventi per il commercio richiede coraggio e incoscienza, come dimostrano le scarse presenze”. Anche alcune scelte operative della società Teatri sarebbero finite nel mirino: “L’azienda Teatri, con uno spettacolo tra le macchine parcheggiate e senza un palco adeguato, ha dimostrato una scarsa capacità di progettazione; una proiezione di un film non può essere considerata un evento commerciale. Il cinema, infatti, è l’antitesi del commercio e del passeggio, figuriamoci dello shopping”. Gironacci ribadisce che le aperture serali non dovrebbero essere fini a sé stesse, ma pensate in un’ottica strategica e sostenibile: “Questi eventi sono stati presentati come sostegno al commercio, ma chi ha il compito di governare dovrebbe rendersi conto che le aperture serali devono essere remunerative, non solo servire da illuminazione per il centro”. Secondo l’associazione, la “Notte dei Saldi” del 5 luglio avrebbe confermato l’attuale disinteresse da parte di molti esercenti. “Le aperture serali non superano il 5% dei negozi aperti. La nostra associazione Viviamo Civitanova conferma l’apertura di circa 10 negozi, una situazione che fa riflettere e ci spinge a confrontarci con la realtà. Se i commercianti avessero registrato vendite significative all'inizio dei saldi, avrebbero sicuramente aperto anche di sera. Dopo la delusione del mercoledì, però, non vogliono aggravare i loro già pesanti bilanci, e visto che i mercoledì li organizza l’associazione ‘Centriamo’, è ora che comincino a centrarsi sui veri problemi del settore”. Infine, la presidente non manca di denunciare un presunto scollamento tra l’amministrazione comunale e le esigenze reali del tessuto commerciale: “Il commercio sta lottando per sopravvivere in una piazza dove l’amministrazione fa convenzioni e progetti con i centri commerciali (cuore Adriatico) mentre il sindaco sfrutta i commercianti per le sue campagne elettorali, senza muovere un dito per aiutarli concretamente”. E a proposito della selezione di eventi: “Se il Sindaco, la Presidente dei Teatri e la Presidente di ‘Centriamo’ pensano che un cinema all'aperto e un balletto classico tra auto parcheggiate in Piazza XX Settembre siano soluzioni valide per il commercio, dimostrano di non avere una reale comprensione del settore. La presidente di ‘Centriamo’ non sembra all'altezza di rappresentare questa categoria e le sue decisioni meritano una riflessione attenta”.

Destra e sinistra ugualmente dalla parte dell’imperialismo Usa
Tutta la pochezza della cosiddetta "destra sovranista" (pochezza perfettamente speculare a quella della sinistra cosmopolita) emerge con adamantino profilo dalla vicenda dell'Iran vigliaccamente aggredito da USraele: anziché difendere le sacrosante ragioni dell'Iran e della sua difesa della propria sovranità nazionale, la giullaresca destra "sovranista" si schiera indecorosamente con l'imperialismo di USraele, con ciò rivelando che il proprio concetto di sovranismo coincide in toto con quello di nazionalismo imperialistico. Se il patriottismo sovranista riconosce a ogni popolo il diritto pieno di difendere la propria sovranità, l'infame nazionalismo imperialistico ammette il diritto alla sovranità nazionale solo per le potenze imperialistiche, a loro volta legittimate a neutralizzare la sovranità altrui con bombe umanitarie e missili democratici. Il governo di Giorgia Meloni, ogni giorno più risibile e più subalterno a Washington e a Israele, si era pateticamente riempito la bocca di espressioni come sovranità nazionale, patria, difesa degli interessi nazionali, e via discorrendo: ora ha gettato la maschera e si è rivelato un governo subalterno all'imperialismo di Washington e di Israele, facendosi latore del già richiamato nazionalismo imperialistico. A questa miseria della destra nazionalista si accompagna quella della sinistra cosmopolita, la quale per una via opposta giunge al medesimo punto, ossia alla legittimazione se non alla santificazione dell'imperialismo dell'occidente, anzi dell'uccidente, presentato subdolamente come democratico e umanitario, orientato all'abbattimento di quelli che di volta in volta Washington identifica con i regimi nemici della libertà umana (nel caso specifico, l'Iran).Una volta di più, destra nazionalista e sinistra cosmopolita si rivelano le due ali dell'aquila neoliberale, dunque della dominazione turbocapitalistica del mondo. Tale dominazione si fonda sull'imperialismo, di fatto coincidente con la dinamica di anglobalizzazione, ossia di americanizzazione forzata del pianeta. La destra, come sappiamo, è stata il luogo fondamentale di propulsione e di legittimazione dell’imperialismo. La novitas degna di nota sembra essere la recente riconversione stessa della new left fucsia alle “ragioni” dei bombardamenti etici, dell’interventismo umanitario, degli embarghi terapeutici: in una parola, alle ragioni del “cattivo universalismo” dell’imperialismo statunitense, che de facto coincide con il “braccio armato” della globalizzazione mercatista. E che, a rigore, lungi dall’inquadrarsi come una figura dell’universalismo, si pone come espressione di un etnocentrismo esaltato, che semplicemente mira a estendere senza limiti il proprio modello e il proprio dominio, ideologicamente contrabbandato come valido in universale. Se il tratto fondamentale della vetero-sinistra fu l’universalismo, occorre riconoscere che la new left lo ha abbandonato mediante la difesa dell’imperialismo americano-centrico non meno che attraverso il sostegno alle ragioni della società competitiva di free market, nei cui spazi reificati il paradiso dei pochi si regge sull’inferno dei più. L’imperialismo, infatti, non è se non la violenza del particolare che si contrabbanda come universale. La società competitiva del capitale è, a sua volta, il trionfo di una classe sulle altre o, se si preferisce, il nesso di signoria e servitù che rende possibile il successo di un gruppo mediante la sopraffazione ai danni degli altri. Sicché vero universalismo sarebbe combattere contro l’imperialismo e contro la società di mercato, ciò che la new left ha da tempo cessato di fare, divenendo neo-sinistra global-imperialista e liberal-nichilista. La struttura economica di destra (imposizione del mercato e dell’interesse dei gruppi dominanti) trova anche questa volta il suo corrispettivo nella superstruttura culturale di sinistra (ideologia interventistica dei diritti umani). In effetti, l’imperialismo del Leviatano a stelle e strisce procede sempre, nelle sue giustificazioni, con un doppio registro: quello cinico della destra e quello dell’“anima bella” di sinistra. Il cinico right-oriented apertamente sostiene l’invasione imperialistica senza infingimenti, nel nome dell’“utile del più forte” – secondo il teorema di Trasimaco – e del nudo interesse economico e geopolitico della forza dominate. L’anima bella left-oriented, invece, cerca di giustificare l’invasione imperialistica con la roboante retorica dei diritti umani o, addirittura, fingendo di assumere il punto di vista dei più deboli, che l’operazione imperialistica stessa difenderebbe.

Marianelli alla guida del Soccorso Alpino Marche: “Tutto iniziò 30 anni fa, dopo un incidente in montagna"
Renzo Marianelli è il delegato alpino del Servizio Regionale Marche del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico (CNAS). Attualmente si occupa della direzione della parte alpina per tutto il Servizio delle Marche composto da 120 volontari che operano nel territorio, i quali quando serve vengono spostati anche extra-regione. Quando sei entrato nel Soccorso Alpino? Da che cosa è nata questa tua vocazione? “Sono entrato nel Soccorso Alpino 30 anni fa, il fattore che ha scatenato il mio interesse per questo corpo è stato un incidente in montagna, che mi ha portato a capire la necessità di qualcuno che ti venga a prendere quando sei messo male. Da lì è nata la mia passione e ho iniziato a fare parte di questo corpo”. Come funziona l’addestramento? Come vi preparate? Puoi raccontarci un po’ le dinamiche interne? “Per entrare nel Soccorso Alpino bisogna avere meno di 45 anni, ed essere già in possesso di un background di arrampicata su roccia, ghiaccio e scii alpinismo. Poi da qui si entra e si fa una selezione che dura quattro giorni, due in inverno e due in estate, dove viene valutato il futuro volontario. Il candidato se supera questa selezione entra nella fase di addestramento che dura una settimana in estate ed una in inverno, essa si conclude con un esame finale in tutte e due le settimane, che porta l’aspirante a diventare un operativo”. Puoi svelarci qualche curiosità sul Soccorso Alpino? “Il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino è demandato dallo Stato come unico operatore in zone impervie. Siamo l’unico partner del 118, siamo la parte sanitaria del 118, un corpo nazionale medicalizzato, al nostro interno abbiamo dottori ed infermieri che sono operatori certificati del Soccorso Alpino. Operiamo con un nostro tecnico su tutti gli elicotteri del 118 che fanno SAR (Search and Rescue) questo perché una normativa dell’Enac prevede che a bordo dei velivoli che fanno questo servizio ci sia un tecnico di elisoccorso del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino”. Il soccorso in cui ha avuto maggiore difficoltà, ma che ti ha dato più soddisfazione? “La soddisfazione è totale su ogni singolo intervento perché vai a recuperare persone che comunque hanno bisogno di aiuto, quindi quando porti a termine un intervento l’appagamento è sempre altissimo per tutti gli operatori. La mia operazione più complicata risale ad una decina di anni fa, a Punta Anna, nel gruppo del Monte Bove, due ragazzi erano caduti mentre si stavano arrampicando, ed erano rimasti agganciati in parete, era novembre, giornata cortissima. Iniziammo l’intervento alle ore 17, lo finimmo il giorno dopo. Il tempo era bruttissimo, pioveva, nevicava, una situazione veramente molto difficile. Soprattutto il ferito, non pensavamo di riuscire a riportarlo a casa vivo, ed invece ce l’abbiamo fatta”. Che cosa ti senti di dire ad un giovane che desidererebbe diventare un operatore del Soccorso Alpino? “Te lo devi sentire! Deve essere qualcosa che ti viene da dentro, sicuramente ogni volta che andrai a prendere una persona in difficoltà avrai tante soddisfazioni”.

“Chic & Social” – Se non lo posti, ci sei stato davvero?
Sei in vacanza. Sei su una spiaggia bellissima, acqua trasparente, sole giusto, sabbia fine. Vivi il momento? Forse. Ma prima: scatta la foto. Poi: geolocalizza. Poi: carica la storia. Poi: controlla se qualcuno ha visto. Benvenuta nell’estate 2025, dove la domanda vera non è “Dove vai?” ma: “L’hai postato?” Offline: leggenda metropolitana Ci raccontiamo di voler staccare: “Quest’anno vacanza detox, niente social, solo io e il mare”. Spoiler: dopo 10 minuti stiamo già postando i piedi sulla sdraio. Perché? Perché l’estate non esiste se non la rendiamo “ufficiale” online. Se non c’è un post: Sei davvero partito? Il tramonto è stato così bello? Qualcuno ti invidierà? Postare per esistere (e per non dimenticare) Forse non è solo vanità. A volte postiamo per dire: “Guarda che sto bene". A volte per non dimenticare. A volte per sentirci visti, anche a chilometri di distanza. Il feed diventa diario. Ma a forza di fare il diario, viviamo a metà? Vivi adesso, racconta dopo Non serve diventare eremiti digitali. Non serve demonizzare le foto. Serve solo una cosa: vivere prima, postare dopo. Il tramonto è lì per te, non per i follower. Il tuffo è tuo, non di chi metterà il cuore sotto la storia. Se la memoria è piena, pazienza: la testa, se la alleni, conserva di più. Un piccolo esperimento: stacca il Wi-Fi Un giorno. Due ore. Anche solo trenta minuti. Guarda il mare, parla con chi è accanto a te, leggi una pagina di libro. Poi, se vuoi, raccontalo. Ma sappi che senza quel post… sì, ci sei stato davvero. E tu? Riesci a vivere un giorno di vacanza senza la tentazione di dire “guardate dove sono”? Hai mai lasciato offline un momento perfetto? Confessalo nei commenti, senza geolocalizzarti. Nel prossimo episodio di Chic & Social ci spostiamo dal mare alle stories: “Stories bollenti e cervelli spenti?” Tra cocktail, pelle abbronzata e pose studiate… è rimasto spazio per contenuti che ci fanno anche pensare? Ne parliamo, promesso, con cervello acceso.

Macerata, partiti i lavori nella chiesa dell'Immacolata
La Diocesi di Macerata rende noto che oggi, 4 luglio 2025, alle ore 11, il vescovo Nazzareno Marconi ha presieduto il Rito di Benedizione per l’apertura del cantiere di lavoro presso la chiesa dell’Immacolata di Macerata. Il vescovo, per intercessione della Madre di Misericordia patrona della Diocesi, ha affidato al Signore i tecnici e gli operai e il buon esito del lavoro; ha inoltre chiesto alla Comunità Parrocchiale di accompagnarli con la preghiera. Al rito ha preso parte il parroco, don Andrea Leonesi, con i collaboratori pastorali e una rappresentanza dei parrocchiani. Nel 2014 il complesso edilizio era stato oggetto di intervento, con il contributo 8xmille alla Chiesa Cattolica e con fondi propri della Parrocchia, consistente in opere di manutenzione straordinaria alla facciata della chiesa e nella rifunzionalizzazione della canonica. Il nuovo stralcio di lavori, finanziato ai sensi dell’Ordinanza del Commissario Straordinario per la Ricostruzione post Sisma del Centro Italia 2016, n. 105 del 22.08.2020, è finalizzata alla riparazione dei danni sismici, ed in particolare al consolidamento strutturale del cassettonato che copre la tre navate; verranno inoltre revisionate le coperture delle navate laterali. Il progetto, inoltre, prevede il restauro dei modellati in stucco e la messa in sicurezza delle superfici pittoriche, ove compromesse. L’elegante soffitto a cassettoni, disegnato dall’Arch. Giuseppe Rossi, fu realizzato tra 1898 e il 1905, anno in cui il tempio venne consacrato il 19 agosto, benché i lavori di decorazione non fossero ancora compiuti. L’intervento di restauro è stato progettato dall’Arch. Gabriele Cardarelli in collaborazione con l’Ing. Chiara Antolini, col coordinamento dell’Ufficio Sisma della Diocesi di Macerata, e verrà eseguito dall’ATI Edil 93 S.r.l. - Eures Arte S.r.l. È prevista inoltre la partecipazione dell’impresa Eredi Paci Gerardo S.r.l. per le opere di rifunzionalizzazione degli impianti elettrici e speciali, che verranno eseguite grazie al contributo di fondi privati. La Diocesi ringrazia l’Ufficio Speciale per la Ricostruzione della Regione Marche e la Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Ascoli Per tutta la durata dei lavori e a partire dal pomeriggio di oggi, 4 luglio, le celebrazioni eucaristiche saranno officiate presso l’aula liturgica adiacente alla chiesa nei giorni feriali e all’interno del cinema Excelsior nei giorni festivi, in entrambi i casi secondo gli orari consueti.

Recanati, per i servizi online comunali arriva autenticazione con Carta Identità Elettronica
Dal 12 giugno 2025 i servizi online offerti dal Comune di Recanati sono accessibili dallo Sportello Telematico Polifunzionale anche tramite autenticazione con Carta d'Identità Elettronica (CIE), oltre alle tradizionali modalità SPID e CNS, già implementate. “L’amministrazione comunale è impegnata a fornire ai cittadini la possibilità di accedere ai servizi on line offerti dal Comune attraverso strumenti digitali che favoriscono e velocizzano il rapporto cittadino-ente locale. Un ulteriore passo avanti nel percorso di modernizzazione della macchina amministrativa con l’uso della tecnologia” afferma l’Assessore Sabrina Bertini che assicura la volontà della Giunta di implementare la digitalizzazione già in atto. È possibile richiedere la CIE presso l'ufficio Anagrafe che provvederà al rilascio di una sequenza parziale di codici PIN e PUK. L'emissione della CIE verrà quindi processata e successivamente verrà consegnata a mezzo posta raccomandata al cittadino, corredata anche da una ulteriore sequenza utile al completamento dei codici PIN e PUK, necessari per procedere all'attivazione, che avviene tramite l'app ‘CieID’ e richiede pochi semplici passaggi per il completamento. I cittadini che per qualsiasi motivo non dispongano dei codici PIN e PUK necessari per l'attivazione possono rivolgersi all'ufficio Anagrafe per recuperarli. Scegliendo l'autenticazione con CIE, l'utente sarà temporaneamente reindirizzato ad una pagina web crittografata di verifica del Ministero dell'Interno - organo di Stato preposto alla gestione, emissione e stampa della carta, di concerto con I'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. Il login al portale istituzionale, raggiungibile al link www.comune.recanati.mc.it ,sarà quindi possibile scegliendo una delle modalità suggerite, inserendo le credenziali specificate in fase di attivazione o scansionando il QR visualizzato tramite l'app per smartphone ‘CieID’. È possibile ricevere assistenza sulla procedura di autenticazione tramite CIE presso la Biblioteca Comunale ‘Brunacci-Brunamonti’ o direttamente presso l’ufficio Anagrafe.

Tajani a Macerata, passerella per pochi intimi: il ministro premiato in teatro ma l'evento è top secret
Il vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani in visita a Macerata. Un incontro “istituzionale” nella sala consiliare del Comune. Un premio in un teatro pubblico. Una cena in piazza. Sembra l’agenda di una giornata che dovrebbe riguardare l’intera comunità, e invece… il nulla. Nessuna comunicazione ufficiale, nessuna trasparenza, nessuna partecipazione. Un evento organizzato nel più totale riserbo. Tajani, vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, sarà oggi a Macerata. Ma a saperlo – almeno fino a poche ore fa – era solo l’amministrazione comunale. Tra l’altro l’incontro in Comune è stato organizzato senza che tutti i consiglieri comunali venissero informati o invitati. Solo i consiglieri di Forza Italia, gli assessori, il prefetto e il vescovo. Gli altri? Tagliati fuori, come se la presenza del numero due del Governo fosse affare privato di una parte politica e non un momento di confronto per l’intera amministrazione e cittadinanza. Ma il paradosso non finisce qui. Nel pomeriggio Tajani, insieme ad altri personaggi di spicco, riceverà un premio – di cui nessuno conosce nome, motivazione o valore – all’interno del teatro Lauro Rossi, spazio pubblico concesso ad un’associazione sconosciuta ai cittadini, per giunta non maceratese. Anche questo passaggio è gestito nel più totale silenzio. E per finire, una cena all’aperto in piazza Cesare Battisti. Anche questa rigorosamente per pochi. In realtà, se vogliamo, una comunicazione sull'evento di premiazione da parte dell’ufficio stampa del comune di Macerata agli organi di stampa era arrivata, con una conferenza organizzata dal comune per martedì 1 luglio, ma improvvisamente annullata dopo poche ore dall’annuncio, senza specificare le motivazioni. Come è possibile che un ministro degli Esteri venga in visita a Macerata e nessuno sappia nulla? E perché la partecipazione è stata limitata a pochi eletti, lasciando fuori buona parte dei rappresentanti istituzionali? Un’occasione di alto profilo che avrebbe meritato trasparenza e partecipazione, e invece lascia un senso di confusione, alimentando dubbi e interrogativi che la cittadinanza merita di vedere chiariti. Infondo, cosa c’è da nascondere?

“C’è ancora speranza per i nostri figli?”: grande partecipazione ai Dialoghi Educativi a Civitanova
Moltissimi i partecipanti all'appuntamento estivo de "I Dialoghi Educativi", progetto dell'Assessorato ai Servizi educativi e formativi della città di Civitanova Marche, che si è svolto martedì scorso. Nella cornice della Sala Consiliare comunale, nonostante il caldo e l'orario lavorativo, una vasta platea proveniente anche da fuori provincia si è riunita per ascoltare con attenzione don Simone Riva e don Alessandro Cerrutti sul tema "C'è ancora speranza per i nostri figli?". L'evento è stato realizzato in collaborazione con l'associazione culturale Arca di Civitanova, rappresentata dalla presidente Patrizia Brunellini. "Grande gratitudine per un viaggio antropologico che ha toccato sì i nostri adolescenti, ma che mette in gioco prima di tutto gli adulti nel loro ruolo attivo, indipendentemente dalla loro vocazione o professione - dichiara l'assessore Barbara Capponi, che ha aperto l'evento insieme al responsabile scientifico Agostino Basile -. La percezione dell'altro come mistero da accogliere, la riflessione sugli ambienti in cui viviamo affinché siano reali spazi di vita libera dove i ragazzi possano misurarsi nelle loro capacità, e ribadire ancora una volta che nessuno sia difettoso, ci ha portato a riaffermare l'idea che l'educazione sia strumento per introdurre la diversità di sguardi che valorizzino ognuno, nella prospettiva che ciascuno possa essere "casa accogliente" per qualcun altro. Grazie ai relatori, ai Cavalli delle fonti per l'impeccabile lavoro logistico sempre efficiente, al responsabile scientifico Basile, all'associazione Arca, e a tutti gli intervenuti che, con le loro domande profonde e serissime , hanno reso l'evento vivo e offerto riflessioni per azioni concrete". I due relatori infatti, sacerdoti ed insegnanti, sono partiti con una disamina del mondo adulto e degli adolescenti a partire dalla loro esperienza, trattando anche l'argomento della disabilità. Diversi sono stati gli interventi del pubblico, che hanno consentito di approfondire le tematiche dell'alleanza educativa, della paura di sbagliare come adulti, dell'essere se stessi pur nelle fragilità, che può invece divenire provocazione interessante da accogliere e mettere a frutto senza la pretesa di tagliare quello che appare sbagliato, guardandolo invece con occhi nuovi, dando ai giovani grande testimonianza. Non solo teoria dunque ma spunti pratici che vengono da storie di vita vera, che hanno emozionato e lasciato tanti spunti. Nuovi incontri di dialoghi educativi sono previsti nei prossimi mesi.

Macerata, recuperato il fontanile di Torregiana: “Un progetto che restituisce qualità e bellezza alla città”
Giovedì pomeriggio è stata inaugurata l'opera di rigenerazione e valorizzazione del contesto ambientale dello storico fontanile di Santa Maria Maddalena in Torregiana. Il progetto, finanziato con le risorse PNRR attraverso il bando PINQUA, ha permesso di recuperare l'area abbandonata e di creare un nuovo parco-giardino che valorizza la storia e la cultura locale. Il fontanile, restaurato e reso funzionale, è in grado di recuperare circa 10.000 litri di acqua al giorno, utili per usi non alimentari. La cerimonia inaugurale, preceduta da un concerto d'archi “per l'acqua” a cura della Scuola Civica di Musica "Stefano Scodanibbio", ha visto gli interventi del sindaco Sandro Parcaroli, dell’assessore all'Urbanistica Silvano Iommi e dell’assessore alle Politiche Giovanili Marco Caldarelli. “Questo progetto rappresenta un importante passo avanti nella creazione di un 'teatro paesaggistico' resiliente e capace di fornire risposte adeguate alle sfide della città - ha detto il sindaco Sandro Parcaroli -. Un intervento che ha permesso il recupero della fonte, il rinnovamento dell’illuminazione pubblica e l’installazione di telecamere dimostrando come si possono recuperare aree marginali della città creando nuovi spazi pubblici di qualità”. “Il progetto è parte di un più ampio piano di rigenerazione naturale e fruizione culturale dell'area di Fontescodella che comprende la creazione di un nuovo museo ipogeo, la riduzione a edicola votiva dell'antistante chiesuola duecentesca e il completamento dei percorsi ciclo- pedonali - ha detto l’assessore Iommi -. Si tratta di un primo passo del più vasto “teatro paesaggistico” i cui nodi di maggiore valore storico e ambientale devono essere recuperati e ricuciti in modo da creare una trama connettiva resiliente, capace di fornire risposte adeguate alle nuove domande della società e alle sfide poste dalle problematiche della “città drenante”. Il sito che inauguriamo ha come focus culturale il recupero funzionale del fontanile ristrutturato l’ultima volta nel 1822 su progetto dell’architetto Salvatore Innocenzi; ha funzionato ininterrottamente sino agli cinquanta del novecento, poi praticamente scomparso nonostante sporadici e superficiali ritrovamenti”. “Anticamente, ogni spazio destinato alla coltivazione era uno spazio sottratto alla natura, in questo senso ‘cultura’ è ‘natura’ bonificata - ha concluso l’assessore Caldarelli -. A Macerata in questi ultimi cinque anni abbiamo invece quadrato il cerchio: abbiamo costruito cultura nella natura e questo credo sia uno dei meriti specifici della nostra Giunta e di questo Consiglio comunale. E proprio in questo luogo “culturale“ abbiamo scelto di presentare a tutta la cittadinanza la certificazione di Macerata come Comune Amico della Famiglia. La famiglia, dunque, come luogo nel quale si cresce, si vive, si dialoga, si entra in relazione con gli altri, prima Officina della comunità; questa sera ricorderemo che cosa il Comune ha deciso di offrire a tutte le famiglie maceratesi, come riconoscimento ma anche atto di riconoscenza e di gratitudine”.

San Severino, nuova apertura: ecco la parrucchieria di Diana Isaku
Il centro storico di San Severino Marche si arricchisce di una nuova attività: ha aperto i battenti in via Collio, al civico numero 9, la parrucchieria di Diana Isaku. Al taglio del nastro ha partecipato anche il primo cittadino settempedano, Rosa Piermattei, che si è complimentata con la titolare per aver scelto di investire nel cuore della città. “È sempre una gioia vedere nuove attività aprire nel nostro centro storico - ha dichiarato il sindaco Piermattei, sottolineando - Significa fiducia nel territorio, voglia di mettersi in gioco e contribuire alla vivacità della nostra comunità. Faccio a Diana un grande in bocca al lupo per questa nuova avventura imprenditoriale”.

Allarme caldo, Acquaroli firma l'ordinanza: stop ai lavori all’aperto tra 12:30 e 16:00
Da stasera e fino al 31 agosto 2025, nelle giornate in cui il rischio climatico alto è segnalato (tra le 12:00 e le 20:00), entra in vigore un’importante ordinanza regionale rivolta ai lavoratori esposti al sole. Il presidente Francesco Acquaroli, d’intesa con sindacati e associazioni datoriali, ha vietato lavori all’aperto e sotto irraggiamento diretto dalla 12:30 alle 16:00 nei settori agricolo, florovivaistico, della logistica e nei cantieri edili e stradali. Il provvedimento si applica nelle aree segnalate come a rischio alto dalla mappa Worklimate (riferita alle ore 12:00) .“Serve proteggere la salute dei lavoratori dallo stress termico e prevenire conseguenze gravi. La sicurezza è una priorità”, ha dichiarato Acquaroli . La Regione ha lavorato “sulla scia dell’ordinanza dello scorso anno” e ha migliorato la formulazione grazie ai contributi delle parti sociali, come ha spiegato l’assessore Aguzzi . L’atto si basa sul «Protocollo quadro nazionale per i rischi climatici», condiviso tra Governo, sindacati e datori di lavoro Eccezioni previste. Non rientrano nel divieto: interventi urgenti di pubblica utilità o protezione civile, anche se eseguiti da amministrazioni pubbliche o appaltatori — purché vengano applicate misure di sicurezza adeguate. L’ordinanza è diretta a Prefetture, comuni, Province, Anci, Upi, Uncem, sanitari, Inail, sindacati e università affinché sia conosciuta su tutto il territorio regionale . Con questa ordinanza, la Regione Marche garantisce la tutela dei lavoratori nei picchi di calore, legandola a misure sistematiche da implementare ogni estate per fronteggiare le sfide climatiche del futuro.

Monitoraggio Legambiente: quattro foci di fiumi marchigiani fortemente inquinate
Nel monitoraggio effettuato da Goletta Verde lungo la costa marchigiana, quattro punti su dodici analizzati sono risultati fuori dai limiti di legge per la presenza di cariche batteriche, classificandosi come “fortemente inquinati”. Le rilevazioni, condotte tra il 9 e il 12 giugno, hanno evidenziato criticità nelle foci di importanti corsi d’acqua: il torrente Arzilla a Fano (Pesaro Urbino), il fiume Esino nella località Rocca Priora a Falconara Marittima (Ancona), il fiume Musone al confine tra Numana e Porto Recanati, e il fiume Tronto a San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno). Questi dati emergono dalla storica campagna di Legambiente, che ogni anno monitora lo stato di salute del mare e delle coste italiane. Su 12 campioni prelevati, cinque sono stati raccolti a mare e sette alle foci di fiumi o torrenti. Durante la conferenza stampa ad Ancona, hanno preso parte Marco Ciarulli, presidente di Legambiente Marche, Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, Anna Lisa Vesprini, Riccardo Piunti (presidente Conou) e Marzia Mattioli, direttrice di Legambiente Marche. Tra i punti che hanno rispettato i limiti di legge figurano il porto di Pesaro (Calata Caio Duilio), la foce del fiume Misa a Senigallia, la foce del Chienti tra Civitanova Marche e Porto Sant’Elpidio, la foce del fiume Tenna e del torrente Valloscura nel Fermano, e le foci dei torrenti Tesino e Albula in provincia di Ascoli Piceno. Secondo Marco Ciarulli, presidente di Legambiente Marche, “Se da un lato negli ultimi dieci anni le Marche hanno compiuto passi avanti significativi nella depurazione, superando criticità storiche, dall’altro il fatto che siano aumentati i campioni fuori limite e la carica batterica indica che ancora molto resta da fare. Ammodernare e rendere efficienti gli impianti di depurazione è una necessità urgente, indispensabile per tutelare non solo l’ambiente, ma anche la salute dei cittadini”. (Foto e fonte Ansa)

Loro Piceno, Palazzo Cecchi torna a splendere: 4 milioni per il restauro post-sisma del capolavoro cinquecentesco
Cancellare i danni causati dal terremoto tra il 2016 e il 2017 recuperando Palazzo Cecchi, edificio storico di Loro Piceno, in provincia di Macerata: rifunzionalizzarlo, renderlo efficiente dal punto di vista energetico e mitigarne la vulnerabilità dal punto di vista sismico. È quanto prevede il progetto, finanziato con 4 milioni di euro dal Ministero della Cultura tramite fondi del “Pnrr sisma”, a cura dell’impresa Corbo Group Spa. Un cantiere a 360 gradi, che servirà a far rinascere lo storico edificio cinquecentesco, danneggiato dal terremoto ormai quasi dieci anni fa. Al termine dei lavori, Palazzo Cecchi diventerà un luogo di accoglienza e lavoro. “Il lavoro di restauro parte dal recupero delle volte – afferma Roberto Corbo, presidente del CdA di Corbo Group – che vanno consolidate, rafforzate e rese resistenti ad eventuali altre scosse. Parallelamente, i lavori di restauro si concentrano sugli affreschi di pregio che si trovano nell'edificio storico di Loro Piceno, tra le più antiche testimonianze della zona”. Il progetto ha come obiettivo ripristinarne la piena funzionalità attraverso la riparazione dei danni riportati dopo le scosse di terremoto del 2016-2017 e il miglioramento sismico, con uno sguardo anche all’accessibilità degli spazi, con particolare attenzione per i fruitori con disabilità motorie, all'efficientamento energetico e, soprattutto, al restauro conservativo delle opere presenti. Palazzo Cecchi è uno degli edifici più antichi presenti nel centro storico di Loro Piceno, risalente al XVI secolo. Si sviluppa su tre livelli: due piani fuori terra che rappresentavano l'abitazione signorile, e uno seminterrato destinato alla conservazione ed alla trasformazione di prodotti agricoli provenienti dai terreni dei proprietari, con attrezzature storiche, tra cui macina e torchio per la molitura delle olive, botti in legno per la conservazione del vino cotto. Il portale antico in pietra è databile agli inizi del 1500, mentre gli interni presentano soffitti voltati, sia in laterizio che in camorcanna. Il cortile, anche quello risalente al Cinquecento, è stato più volte modificato nel corso dei secoli. Grazie alle risorse messe a disposizione con il fondo complementare “Pnrr sisma”, il Comune di Loro Piceno ha ottenuto l'importante finanziamento per recuperare lo storico edificio di proprietà comunale, che era stato fortemente danneggiato dal sisma, a cui l'Ente darà così una nuova vita.

La Finanza dice addio a Fancy: cane antidroga da record
La Guardia di Finanza di Fermo saluta con commozione Fancy, esemplare femmina di pastore tedesco grigione, protagonista di numerose operazioni antidroga condotte nel corso dei suoi nove anni di servizio. Cane speciale per addestramento, capacità e dedizione, Fancy si è spenta nei giorni scorsi a causa di una malattia incurabile, lasciando un segno indelebile tra i suoi colleghi a due e quattro zampe. Nata nel 2016 presso la Scuola di Allevamento e Addestramento Cinofilo della Guardia di Finanza di Castiglione del Lago, figlia di due cani “finanzieri”, Fancy ha mostrato sin da cucciola qualità eccezionali. A fine 2017, si è classificata prima tra i suoi pari nel corso di formazione e ha quindi ottenuto l’assegnazione definitiva al servizio operativo, prima nella sede di Vicenza, poi in quella di Fermo. Con il suo fiuto infallibile, Fancy ha contribuito a sequestrare centinaia di chilogrammi di sostanze stupefacenti, colpendo duramente i traffici illeciti nelle Marche e non solo. Accanto al suo conduttore, ha partecipato a numerose operazioni congiunte con le altre forze dell’ordine, distinguendosi per la professionalità e l'affidabilità. Oltre al servizio operativo, Fancy ha preso parte a iniziative di prevenzione e di educazione alla legalità incontrando, nel corso degli anni, decine di scuole e migliaia di studenti, ai quali ha mostrato il lato migliore del lavoro delle forze dell’ordine. Fancy lascia un vuoto profondo ma anche una grande eredità: il valore dell'impegno, del lavoro silenzioso e della lealtà. Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Fermo ha espresso il proprio cordoglio e il proprio orgoglio per un cane che ha saputo essere, prima di tutto, un simbolo di dedizione e servizio alla comunità.