Si fa solidarietà con il cuore. Ma non sempre quello che si dona viene utilizzato per la finalità indicata all'inizio della raccolta. E' questo il caso dei soldi raccolti con gli sms solidali per il terremoto donati attraverso il numero 45500.
Si corre infatti il rischio che le somme raccolte - si parla di circa 31.000.000 di euro - siano destinate dalla Regione Marche per realizzare delle poste ciclabili.
E' quello che è stato denunciato dai rappresentanti del "Comitato di coordinamento - Terremoto in Centro Italia", presenti lo scorso 28 giugno alla riunione che si è tenuta nella sede della Protezione civile regionale.
E' seguita la denuncia dal Blog L'Ape Ronza di Luca Craia e poi dai ragazzi della Genziana Project.
Le donazioni raccolte ed i versamenti sul conto corrente bancario attivato dal Dipartimento della protezione civile sono successivamente passati nella contabilità speciale intestata al Commissario Straordinario per la Ricostruzione e aperta alla Tesoreria dello Stato. Le somme raccolte non possono essere utilizzate per scopi emergenziali ma solo per gli interventi rientranti nella ricostruzione.
Al termine della raccolta è un Comitato dei Garanti ad avere il compito di valutare e finanziare i progetti presentati dalle Regioni in accordo con i Comuni interessati.
La Regione Marche riceverà il 60% dei fondi: quindi circa 17,5 milioni di euro sui 31 totali.
Nel corso della riunione del 28 giugno il "Comitato di coordinamento" ha chiesto quale fosse la destinazione di questi fondi ed i tecnici della Regione hanno risposto che «avrebbero finanziato progetti tesi a portare turismo ed infrastrutture». E, per fare un esempio concreto, hanno parlato di «una pista ciclabile tra Civitanova Marche a Sarnano».
I soldi non sono stati ancora utilizzati e, a fronte della comprensibilissima reazione di sdegno e rabbia dei terremotati, ci auguriamo che la Regione Marche ascolti le persone e destini i soldi alle finalità primarie della ricostruzione e non ad interventi di abbellimento ambientale previsti da articoli secondari della normativa sul terremoto.
(FOTO GENZIANA PROJECT)
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