Tappa della Tirreno - Adriatico annullata: il solito pasticcio in salsa italiana
Sembra uno dei soliti pasticciacci all'italiana. E piovono critiche e polemiche.
"Annullare una tappa il giorno prima basandosi sulle previsioni meteo è qualcosa inedito da dilettanti allo sbaraglio. Il fatto che poi non abbia piovuto non fa alcuna differenza. Pensare che gli organizzatori sono gli stessi del Giro d'Italia è qualcosa di preoccupante. Non so cosa sia peggio se tale scelta sia stata fatta per incompetenza o se ci sia qualcosa sotto. Fossimo in un altro Paese qualcuno ne avrebbe dovuto rispondere", "la previsione della neve a 700 metri è una fandonia... Evidentemente questa tappa non s'aveva da fare per altre questioni", "sembra che la causa sia stata l'impossibilità di portare le attrezzature per trasmettere dal traguardo: se davvero fosse così siamo veramente di fronte a "dilettanti allo sbaraglio". Credo che questi organizzatori non siano all'altezza, non si annulla una tappa basandosi sulle previsioni del tempo, ma siamo matti... c'è qualcosa che non quadra...": questi sono solo alcuni dei commenti degli appassionati di ciclismo a seguito dell'annullamento della tappa Foligno - Monte San Vicino della Tirreno - Adriatico. Che fanno da eco alle proteste arrivate anche dalla squadra di Vincenzo Nibali, la Astana:
"La neve non c'è, la corsa è stata mutilata della tappa regina, la classifica World Tour è andata a farsi benedire e non capiamo cosa abbia indotto l'organizzazione a prendere una decisione così scellerata"
Gli Astana di Vincenzo Nibali si sono immediatamente esposti, dicendo che non condividevano affatto la decisione. Per altro presa 24 ore prime, quando generalmente si aspetta almeno le prime ore del mattino. Oggi dopo la ricognizione del percorso da parte dell'ammiraglia celeste gli umori nel team kazako sono un misto di rabbia, sconcerto e rassegnazione: "Noi capiamo tutto, ma quanto è accaduto ha dell'incredibile e dell'inaccettabile. La strada è pulita e a 2 km dal traguardo la temperatura è di 7°. A quanto ci risulta questa decisione è stata presa non per l'incolumità dei corridori ma perché non si sapeva come portare su fino in cima il palco e tutto il materiale dell'organizzazione" afferma il direttore sportivo Paolo Slongo.
Commenti