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Covid-19, le Marche non sono la regione più "appestata": settimo posto secondo le analisi di Petro

Covid-19, le Marche non sono la regione più "appestata": settimo posto secondo le analisi di Petro

In questa puntata proseguo il discorso per me fondamentale, ma penso anche per voi che leggete, su come le Marche non siano certo la regione più "appestata".

Anzi negli ultimi giorni i contagi sono decisamente scesi posandosi 3 giorni di fila sotto il 20% del picco che ricordo al mondo attualmente solo Cina Korea del Sud e pochissimi altri ci sono riusciti a rimanerci stabilmente.

Dal grafico dei contagi giornalieri vediamo che inizialmente le Marche erano in una situazioni di contagi giornalieri peggiore di quella italiana, dovuta principalmente alla situazione del Pesarese dove per troppi giorni il focolaio ha potuto proliferare completamente indisturbato, che da come si è visto significa un raddoppio dei casi in 2.7 giorni.

 



La provincia di Macerata come vedete ha grossomodo il calo registrato a livello regionale ovvio contate che proporzionalmente ha meno casi e dunque i dati sono più ballerini poiché 5 o 10 contagi più o in meno in un giorno fanno una grossa differenza. 

 


In base a questo interessante criterio "20% dal picco" ho anche stilato una classifica delle regioni dove si nota come la Marche si posizionino al settimo posto , che è veramente un eccellente situazione per chi ha avuto all'interno un grave focolaio, ordinando il rapporto dei contagi dal picco (mediato negli ultimi 7 giorni). Vediamo che anche il Veneto che viene preso molto ad esempio non è che sia riuscito ad effettuare un contenimento dei contagi efficace come nelle Marche, inoltre ci sono i presupposti per cui questa media vada ad abbassarsi ancora sensibilmente la prossima settimana, molti dei contagi riportati nelle ultime 2 settimane erano relativi o a focolai in ospedale o persone in isolamento domiciliare da tempo che si erano contagiati anche un mese prima.

 

Molto di questo miglioramento si può spiegare da un mix di fattori ovvero città più piccole , minore densità abitativa, una rete di trasporti pubblici abbastanza limitata e poco usata, probabilmente anche un livello di inquinamento più basso.

Come vediamo fare molti tamponi si aiuta, ma a quanto pare non basta per circoscrivere i focolai, finora si è affrontata l'epidemia in maniera diciamo "medioevale" non è che lo "stai a casa" sia molto differente dalla situazione del Decameron di Boccaccio con i 10 ragazzi che fuggono in campagna per sfuggire alla pestilenza. Il salto di qualità può essere fatto unicamente tramite l'uso tecnologico, devo dire il fatto che non venga resa obbligatoria mi lascia abbastanza perplesso visto che è una soluzioni efficace , gratuita e permette uno screening preciso e mirato enormemente più potente di qualsiasi indagine epidemiologica. Questo strumento è efficacie se usato da almeno il 60% della popolazione, prossimamente approfondirò l'argomento ma sarebbe molto importante che cittadini ed amministratori entrino nella mentalità che questa è una arma potentissima ed essenziale anche più delle mascherine.

nota di fondo: Per l'Italia nei grafici i valori sono riportati rapportando la popolazione a quella delle Marche per appunto avere la medesima scala di valori

                          I dati sono aggiornati al 23 Aprile

 

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