Questa mattina il sindaco Sandro Parcaroli e l’assessore ai Lavori Pubblici Andrea Marchiori hanno presentato i lavori di manutenzione straordinaria e di ripristino della palestra della scuola “Dolores Prato” di via Cardarelli che, a causa delle infiltrazioni di acque meteoriche provenienti dal tetto, era stata interessata dal sollevamento dei listelli accoppiati del pavimento di parquet. Presenti anche la dirigente dell’istituto comprensivo Mestica Angela Fiorillo e il corpo docente.
«L’attenzione alla scuola, sia sotto il profilo educativo e sociale ma anche per quanto riguarda la sicurezza degli edifici e delle strutture è, per l’Amministrazione, di primaria importanza – ha detto il primo cittadino -. Oggi consegniamo ai nostri ragazzi un ambiente sicuro e confortevole dove poter praticare e avvicinarsi allo sport che è sinonimo di benessere fisico e mentale».
«Il piano di edilizia scolastica 2021-2026 consegna alla città un'altra importante opera, dopo gli interventi iniziati e ultimati alla scuola Natali di Sforzacosta e Helvia Recina-Anna Frank di Villa Potenza – ha aggiunto Marchiori -. Siamo particolarmente contenti della scelta di indirizzo fatta e del risultato ottenuto ma, soprattutto, felici che i nostri bambini siano protagonisti di un momento storico di rigenerazione dell'edilizia scolastica di Macerata. Ringrazio l'Ufficio Tecnico per aver organizzato in maniera esemplare i lavori e il corpo docente dalla scuola per aver saputo ovviare in questi mesi alla inagibilità del plesso portando i bambini all'esterno».
L’intervento, dell’importo complessivo di 260mila euro, ha permesso di impermeabilizzare la copertura con l’inserimento, nel pacchetto che la compone, oltre che di una barriera al vapore in polietilene, anche di un pannello in polistirene estruso per coibentare il soffitto migliorando, così, di gran lunga, la dispersione termica e riducendo anche i consumi energetici. Per quanto riguarda il tetto, è stata inserita una linea vita che permette di eseguire le future opere di manutenzione in completa sicurezza.
I lavori hanno permesso di eseguire la completa rimozione di tutto il pavimento della palestra in parquet e del relativo massetto con il rifacimento di una nuova pavimentazione sportiva vinilica in Pvc provvista di certificazione ignifuga. L’intervento ha riguardato anche la demolizione dei pavimenti e i rivestimenti degli spogliatoi, il rifacimento dell’impianto idrico-sanitario dei bagni e delle docce con la realizzazione di due nuovi bagni per disabili, uno per ogni spogliatoio.
È stato anche ripreso l’intonaco degli spogliatoi dove è stato inserito una zoccolo di 1,20 metri con intonaco deumidificante per contrastare la risalita dell’umidità ed è stata eseguita la tinteggiatura finale. La spesa complessiva di 260mila euro è stata totalmente finanziata a valere sui fondi statali stanziati dall’art. 1 comma 29 della L. 160/2019 così come rimodulati per l’anno 2021 dal Decreto del Ministero dell’Interno dell’11/11/2020.
Secondo gli ultimi dati della XXVI Relazione semestrale curata dall'Ufficio del Commissario Straordinario del Governo per le persone scomparse, in Italia, dal primo gennaio 1974 al 30 novembre 2021, risultano da rintracciare: 68.027 persone.
Nel corso del 2021 (dal primo gennaio al 30 novembre 2021), le denunce di scomparsa sono state 17.650 di cui ben 11.023 quelle relative a minori: relativamente a queste, 4.491 minori sono stati ritrovati, mentre 6.532 sono quelli ancora da rintracciare.
Nelle Marche, dal 1974 al 2021, mancano all'appello oltre 700 persone. L’anno scorso (al 30 novembre 2021) sono pervenute alle forze dell'ordine 137 denunce di minori scomparsi in regione: 82 sono stati rintracciati, mentre 55 risultano da rintracciare.
L ’affiancamento alle famiglie che subiscono questo dramma, senza mai perdere la speranza di riabbracciare i loro cari, è di fondamentale importanza. E proprio questa è la missione dell'associazione Penelope Marche ODV, nata sulla scia del dramma della Famiglia Isidori: il piccolo Sergio Isidori scomparve misteriosamente nel 1979 da Villa Potenza a soli 5 anni e mezzo.
Moltissime le piste battute negli anni dagli inquirenti che però non hanno portato risultati concreti. La sorella, Giorgia Isidori, insieme alla sua famiglia non si è mai arresa, così ha fondato la rete territoriale di “Penelope Marche“ di cui è presidente.
In occasione della Giornata Internazionale dedicata ai bambini scomparsi di domani 25 maggio, l'Associazione ha organizzato, proprio in questa data, un convegno a Piobbico "Il dramma della scomparsa" su questo delicato e complesso tema, i cui lavori saranno coordinati proprio dalla presidente Isidori.
L’incontro, che si terrà dalle ore 15 al Castello Brancaleoni di Piobbico, con il patrocinio del Comune, è rivolto alle autorità istituzionali e politiche, ad esponenti della società civile, a legali, psicologi, assistenti sociali, alle famiglie.
Dopo i saluti di apertura, da parte di esponenti di autorità locali e regionali, il convegno entrerà nel vivo con una serie di autorevoli interventi: Andrea Grassi, Dirigente Superiore della Polizia di Stato, nello Staff dell'Ufficio del Commissario Straordinario del Governo per le persone scomparse, approfondirà “Il ruolo delle istituzioni nella scomparsa dei minori”; Elisa Pozza Tasca, portavoce nazionale Penelope (s)comparsi uniti presenterà una “Analisi del fenomeno delle persone scomparse”; Alessandro Mauceri, chairman Kiwanis Distretto Italia - San Marino, focalizzerà l’attenzione sul fenomeno dei minori scomparsi, con particolare riferimento ai minori stranieri non accompagnati; con l’avv. Irene Margherita Gonnelli, esperta in diritto internazionale della famiglia, si parlerà del fenomeno delle sottrazioni internazionali di minori; il dott. Fabio Nestola, direttore Csa di Roma (Centro studi applicati) relazionerà su “Le pari opportunità per i genitori vittime di sottrazioni e la protezione di minori”; infine Emilio Vincioni, porterà la sua testimonianza come padre vittima di sottrazione internazionale di minore.
Al termine del convegno verrà presentato il video clip “Memorie - Viaggio tra musica e parole” progetto artistico curato da Penelope Marche odv, che tra paesaggi, parole e fotografie, vuole far riflettere sul tema delle persone scomparse.
Sono in aumento le richieste pervenute all'INPS per il calcolo dell’anticipo finanziario del Trattamento di Fine Servizio (TFS) e del Trattamento di Fine Rapporto (TFR). Un termometro tangibile delle difficoltà economiche vissute dalle famiglie italiane acuite dall'avvento della pandemia e dalla guerra in Ucraina.
Il servizio, messo a disposizione dall'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale guidato a Macerata dal direttore Marco Mancini, consente l'accesso a un finanziamento per ottenere una parte o l’intera indennità maturata (se d’importo non superiore a 45.000 euro), non ancora liquidata, senza attendere i tempi ordinari. che nel corso degli ultimi anni si sono dilatati.
"Sono sempre di più le persone che richiedono l'utilizzo di questo servizio non più per sé ma per i propri figli, anche questo un esempio delle difficoltà di accesso al mondo del lavoro o a contratti stabili per i più giovani", spiega Ubaldo Camilletti, responsabile dell'Urp della sede INPS di Macerata.
Un anticipo rivolto a dipendenti pubblici cessati dal servizio che accedono o che hanno avuto accesso, prima della data di entrata in vigore del decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, alla pensione con i requisiti della Quota 100, o in base all’art. 24 della legge 214/2011.
Per ottenere il finanziamento, sarà possibile richiedere la certificazione dell’importo cedibile ai fini dell’anticipo finanziario all’INPS trasmettendo la domanda di quantificazione online. In seguito l'Ente rilascerà la certificazione entro 90 giorni dalla data della domanda.
Ottenuta la certificazione, gli interessati potranno richiedere il finanziamento agevolato alle banche o agli altri intermediari finanziari che aderiscono all’iniziativa. Per semplificare le operazioni, l'INPS suggerisce l'utilizzo del simulatore messo a disposizione sul sito dell'Ente.
Interessata da un crollo parziale avvenuto agli inizi di gennaio del 2009, la chiesa di Santa Maria del Suffragio, nella zona di Borgo Conce, sarà donata al Comune di San Severino Marche. Lo hanno deciso gli attuali proprietari a condizione che, dopo il restauro, la chiesa resti un luogo di culto.
L’argomento verrà discusso in Consiglio comunale nella prossima riunione del 27 maggio. Tra i donatori figurano i signori Zita Ortenzi, Luigi Ortenzi, Fascia Vittoria, Laura Lucarelli, Lucia Lucarelli, Francesco Ortenzi, Paola Ortenzi, Francesca Ortenzi, Roberta Ortenzi, Mariacristina Ortenzi, Ivana Striglio, Francesco Zampa, Emanuela Zampa e Anna Maria Ortenzi.
La copertura originaria, dopo il crollo, è stata sostituita da una copertura provvisoria in lamiera. Tutta la struttura, comprese alcune pertinenze, è stata dichiarata inagibile a seguito del terremoto.
La piccola chiesa, facente parte della parrocchia di San Lorenzo, risalirebbe alla seconda metà del 1600 e sarebbe stata costruita dopo un presunto miracolo secondo cui un bambino, caduto nel vallato e passato fra i meccanismi della turbina che spinge le acque del fiume Potenza, venne ritrovato, proprio nei pressi della chiesa stessa, sano e salvo.
C’è grande attesa a Caldarola per due importanti inaugurazioni previste per il pomeriggio di venerdì 27 maggio. Infatti si stanno ultimando gli ultimi dettagli relativi all’impianto di illuminazione e poi sarà il momento della festa dei bambini della scuola dell’infanzia dell’Istituto Comprensivo “Simone De Magistris”, i quali potranno ufficialmente inaugurare l’area polifunzionale retrostante la loro sede alla presenza del Commissario Straordinario per la Ricostruzione Giovanni Legnini e del presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli.
Si inizia alle 17 con i saluti del sindaco Luca Giuseppetti, della dirigente scolastica Fabiola Scagnetti e delle autorità presenti, si proseguirà poi con il taglio del nastro davanti all’ingresso principale di Viale Umberto I, verso le 18:30, dove tutti i cittadini sono invitati ad intervenire.
Subito dopo le autorità si sposteranno al Castello Pallotta dove, su invito del conte Carlo Quochi Pallotta proprietario dell’antico maniero, si procederà con l’avvio ufficiale del cantiere che permetterà il recupero della cinquecentesca dimora conosciuta in tutta Europa per la minuziosa conservazione degli arredi e suppellettili tipici dell’epoca rinascimentale. Una giornata da non perdere per Caldarola che sempre più concretamente compie passi verso un ritorno alla normalità dopo il devastante sisma del 2016.
“Ci troviamo di fronte a menti raffinatissime che tentano di orientare certe azioni della mafia. Esistono forse punti di collegamento tra i vertici di Cosa nostra e centri occulti di potere che hanno altri interessi. Ho l'impressione che sia questo lo scenario più attendibile se si vogliono capire davvero le ragioni che hanno spinto qualcuno ad assassinarmi”
Queste le parole del dottor Giovanni Falcone, nell’intervista del 1989 che rilasciò al giornalista de “l’Unità”, Saverio Lodato, 19 giorni dopo aver subito l’attentato dell’ Addaura. Solo per lo zelo della sua scorta, probabilmente connesso ad un caso fortuito, l’attentato fallì : ai tempi si parlò di un malfunzionamento del detonatore che doveva innescare l’esplosivo stipato in una cassetta di metallo, contenuta in un borsone da sub, celato tra gli scogli adiacenti la villa che il magistrato aveva affittato per il periodo estivo, appunto nella località palermitana denominata Addaura.
Solo pochi anni dopo, in un sabato di maggio del 1992, 30 anni fa, alle 17:56, allo svincolo di Capaci, sull’autostrada da Punta Raisi a Palermo, 500 kg di tritolo uccisero il dottor Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e 3 agenti della sua scorta: Rocco Di Cillo, 30 anni, Antonio Montinaro, 30 anni, Vito Schifani, 27 anni.
Con lui però non morirono : un modello investigativo esportato in tutto il mondo e che oggi è il più utilizzato nella lotta al crimine organizzato internazionale e la certezza che lo stato di diritto ha anticorpi e risposte capaci di fronteggiare qualsiasi deviazione criminale possa minacciare una società democratica fondata sul rispetto della civiltà giuridica.
Sui perché dell’attentato al dottor Giovanni Falcone, sono state date tutte le risposte? Una parte del significato di questa domanda potrebbe essere già di per sé contenuta in questa dichiarazione nata da una sua intervista:
“Si muore generalmente perché si è soli o perché si è entrati in un gioco troppo grande. Si muore spesso perché non si dispone delle necessarie alleanze , perché si è privi di sostegno .” (Giovanni Falcone)
Tim, attraverso FiberCop, la società infrastrutturale del gruppo, realizzerà a Morrovalle un innovativo piano di cablaggio che, con un investimento stimato di circa 1,3 milioni di euro e in sinergia con l’amministrazione comunale, porterà la fibra ottica fino alle abitazioni per rendere disponibili collegamenti ultraveloci fino a 1 Gigabit/s.
La città, infatti, è stata inserita nel programma nazionale di copertura di FiberCop, che ha l’obiettivo di realizzare la rete di accesso secondaria in fibra ottica nelle aree nere e grigie del Paese per sviluppare soluzioni FTTH (Fiber To The Home) secondo il modello del co-investimento “aperto” previsto dal nuovo Codice Europeo delle Comunicazioni Elettroniche. Gli interventi per la realizzazione della nuova rete, che sono coordinati da Tim, sono già iniziati in alcune zone della città, in modo da rendere i servizi progressivamente disponibili, con l’obiettivo di collegare oltre 2.300 unità immobiliari alla conclusione del piano.
Per la posa della fibra ottica saranno utilizzate, laddove possibile, le infrastrutture già esistenti. Nel caso sia necessario effettuare scavi, questi saranno realizzati adottando tecniche innovative a basso impatto ambientale, con interventi sulla sede stradale di circa 10-15 centimetri. TIM opererà in partnership con l’amministrazione comunale per limitare il disagio ai cittadini e procedere speditamente con la realizzazione della nuova rete.
Grazie a questo piano, Morrovalle sarà dotata di una rete in fibra ottica ancora più performante di quella che già oggi è a disposizione di cittadini e imprese grazie alla tecnologia FttCab, che rende disponibili collegamenti fino a 200 megabit per 3.500 unità immobiliari pari al 97% delle linee del comune. La nuova rete super-veloce consentirà di accelerare i processi di digitalizzazione sul territorio, a beneficio di cittadini, imprese e pubblica amministrazione, e di assecondare al meglio le esigenze professionali anche legate allo smart working e alla didattica a distanza.
«Una estesa e capillare copertura con la fibra ottica ultraveloce è ormai diventata un’esigenza necessaria per lo sviluppo economico e sociale della nostra città – spiega il sindaco di Morrovalle Andrea Staffolani – con quest’opera facciamo un passo fondamentale verso il futuro, che permetterà alle aziende, ai cittadini ed alla stessa amministrazione di contare su una rete veloce e su una connessione affidabile. Rientrare nel piano nazionale di cablaggio in tecnologia Ftth è un orgoglio, ringraziamo Tim e FiberCop per la proficua collaborazione che ci porterà a rendere sempre meno impattante il digital divide del nostro territorio».
«Grazie agli ingenti investimenti fatti da Tim, Morrovalle rientra in un ambizioso progetto che si propone di realizzare su tutto il territorio nazionale una rete interamente in fibra – dichiara Massimo Bontempi, responsabile Field Operations Line Marche e Umbria di TIM – si tratta di un’infrastruttura in grado di erogare volumi di traffico sempre maggiori e con una qualità elevatissima che consentirà a Morrovalle di fare un passo importante sulla strada dell’innovazione. A beneficiarne saranno le imprese locali che avranno accesso a tutti i servizi digitali necessari allo sviluppo del proprio business e i cittadini per i quali disporre di collegamenti ultraveloci è un aspetto fondamentale per migliorare la qualità della vita».
Nuovi aiuti ai profughi ucraini da parte della Diocesi di Macerata. Essa fin dai primi giorni dell’aggressione russa all’Ucraina si è mossa in sostegno delle popolazioni colpite dalla guerra avviando una raccolta fondi.
Questi sono stati immediatamente trasmessi alla diocesi di Kiev che li ha impegnati in aiuti umanitari e per l’acquisto di alimenti per i bisognosi. Successivamente, a fronte dell’afflusso in Italia di un numero consistente di profughi, ha favorito l’accoglienza in proprie strutture e presso famiglie di numerosi nuclei familiari e di persone singole.
“Ora, nel periodo estivo – si legge in una nota della Diocesi di Macerata - l’obiettivo si sposta sul favorire l’integrazione delle persone accolte, così che possano considerarsi non solo ospiti alloggiati, ma si sentano parte delle nostre comunità”.
“Vorremmo, a questo scopo, far vivere esperienze aggregative e di conoscenza del nostro Paese, realizzando, ad esempio, escursioni nella natura e uscite culturali, facendo partecipare i bambini ai centri estivi e offrendo corsi formativi per le mamme. Si può sostenere il progetto con una donazione. Per informazioni rivolgersi all'ufficio pastorale della Caritas diocesana”.
Sabato 23 maggio 1992. Falcone, accompagnato dalla moglie e dalla sua scorta, fa rientro a Palermo per trascorrere un fine settimana in famiglia. Nessuno è informato di quel ritorno. Nessuno oltre i servizi segreti. Quello è il giorno nel quale l’ombra della Mafia prenderà definitivamente il sopravvento sulla figura dello Stato. Quello è il giorno della Strage di Capaci.
Sono trascorsi 30 anni da quel giorno e una verità processuale non è fino in fondo servita per accertare responsabilità e connivenze dello Stato. Sabato scorso la redazione di Picchio News è stata ospite del Via Tacito di Civitanova Marche per rivivere quel giorno. Oggi il racconto del Generale Paolo Piccinelli, che in Sicilia presterà servizio negli anni successivi alle morti di Falcone e Borsellino.
“Stavo terminando il mio primo anno di servizio operativo al 1° Battaglione Carabinieri “Piemonte” a Moncalieri, vicino Torino, quando arrivò dirompente la notizia dell’”attentatuni”: l’attentato di Capaci. Ero ancora giovane, soprattutto professionalmente, e acerbo del fenomeno mafioso.
Ma quell’attentato, in me che mi sentivo un uomo dello Stato e al servizio della gente, suscitò forte emozione e sgomento e aprì una forte curiosità a studiare e a cercare di capire il fenomeno mafioso. Ed è stato in quel periodo che cominciò a prendere corpo il desiderio di andare a prestare servizio in Sicilia (ci riuscii nel 1996, dopo aver maturato altre esperienze a Perugia e a Milano, e ci rimasi complessivamente per 11 anni).
Il fatto poi che 57 giorni dopo, il Procuratore Aggiunto Paolo Borsellino e i suoi agenti di scorta vennero travolti dall’esplosione di un altro attentato non fece che riempirmi la testa di tanti interrogativi. Mi domandavo come era possibile che accadesse un fatto del genere dopo quanto successo neanche due mesi prima a Falcone.
Mi chiedevo se potesse rispondere al vero la considerazione dello stesso Falcone quando affermava: “In Sicilia la mafia colpisce i servitori dello Stato che lo Stato non è riuscito a proteggere”. Non ci volevo credere, non ci potevo credere.
Ho seguito nel corso degli anni l’andamento delle vicissitudini giudiziarie che hanno riguardato le due stragi e quanto accaduto in questi 30 anni non avrebbe potuto trovare spazio neanche nella più fervida fantasia di qualche pluripremiato sceneggiatore hollywoodiano. Pentiti e falsi pentiti, mafiosi condannati e poi assolti, persone arrestate e poi scarcerate, computer manomessi, agende scomparse!
Ma ciò che desta forse più scalpore e indignazione è l’ombra, a dire il vero molto consistente, di una regia esterna alla mafia per la realizzazione di questi e degli altri attacchi terroristici che hanno caratterizzato buona parte degli anni 80 e 90 nel nostro Paese.
E purtroppo la Sicilia non è nuova a questo fenomeno. Sono decenni che si assiste ad un avvicendarsi di periodi in chiaroscuro nella lotta alla mafia. Basti pensare ad esempio al bandito Salvatore Giuliano, al suo ruolo e alle differenti versioni che ancora oggi si raccontano della sua morte (nel 2010, ero in servizio al Reparto Operativo di Palermo, si è reso necessario riesumarne il cadavere per essere certi, attraverso l’esame del DNA, che si trattasse realmente del bandito).
Per non parlare di come vennero condotte le indagini relative all’uccisione di Peppino Impastato, voce solitaria, isolata, ma tremendamente coraggiosa ed efficace contro la mafia, fatto esplodere sui binari della tratta ferroviaria tra Palermo e Punta Raisi nel 1978 da mano mafiosa e indicato dapprima come vittima dell’attentato da lui stesso realizzato e poi come suicida.
Solo la pervicacia del fratello Giovanni, della mamma Felicia Bartolotta e la costante attività del Centro Impastato sono riusciti a dare dignità a Peppino e a far emergere la matrice mafiosa del delitto. E l’elenco potrebbe continuare, ma preferisco non andare oltre.
Resta tuttavia l’amara considerazione che purtroppo una terra bellissima come la Sicilia, dove la stragrande maggioranza delle persone sono oneste, sia stata, e probabilmente lo è ancora, terra di compromessi tra parti deviate dello Stato e criminalità organizzata, in nome di una bramosia di potere e di interessi che ha portato solo spargimento di sangue, spesso di innocenti, molte volte di servitori dello Stato, di uno Stato a cui credevano e che invece li ha traditi!
Soddisfazione da parte del Madiere ed un sentito ringraziamento ai partecipanti ed alla Capitaneria di Porto che ha dato il patrocinio all’iniziativa, per l’ottima riuscita della manifestazione “Vivi Porto – Giornata ecologica” che si è svolta oggi dalle 9 alle 11 nell’area portuale di Civitanova.
Armati di sacchetti, guanti e cappellino dell’organizzazione un centinaio di volontari hanno setacciato agni angolo del porto raccogliendo una notevole quantità di rifiuti che poi sono stati depositati nel piazzale antistante il pontile “La Rosa dei Venti”.
Particolarmente gradita la presenza di molte famiglie con al seguito i loro bambini che si sono distinti per il particolare impegno profuso nella raccolta dei rifiuti.
“Il porto è particolarmente caro ai civitanovesi e la grande adesione alla nostra iniziativa testimonia questo attaccamento – ha commentato Gianni Santori presidente del Madiere – Tanto più in un momento come questo in cui si torna a parlare di privatizzazione di tutte le concessioni portuali”.
I rifiuti raccolti accatastati in mezzo al piazzale sono una vetrina di quello che il comportamento incivile delle persone abbandona nel porto: plastica in quantità ma anche pneumatici di auto e perfino una bicicletta. Alle 11 i partecipanti si sono riuniti per il saluto dell’associazione e la foto di rito prima che i mezzi del Cosmari prelevassero i materiali raccolti per lo smaltimento.
A partire da lunedì 23 maggio, il taser sarà operativo anche a Macerata e Fano (Pesaro Urbino). "E' la finalizzazione di una lunga fase - ha spiegato il sottosegretario all'Interno Nicola Molteni - iniziata nel 2014 quando il Parlamento ha dato il via libera per la prima volta all'introduzione dell'arma nella dotazione effettiva delle nostre Forze dell'Ordine e proseguita, a partire dal 2018, con una attenta e articolata sperimentazione".
"Gli operatori della sicurezza a cui verrà assegnata la pistola a impulsi elettrici - prosegue Molteni - hanno seguito un iter formativo qualificante per l'utilizzo di questo strumento non letale, che è innanzitutto un mezzo di difesa a tutela della incolumità di chi è impegnato nei servizi di vigilanza e controllo del territorio. L'utilizzo operativo del taser - conclude il sottosegretario - è stato avviato lo scorso 14 marzo e sta seguendo un cronoprogramma serrato. Siamo orgogliosi di aver offerto alle Forze di Polizia uno strumento in più per svolgere nel migliore dei modi, e con la massima sicurezza possibile, il loro fondamentale lavoro per la collettività".
Una causa di divorzio, un padre che da anni non può vedere le sue figlie, una madre che dopo la separazione lo ha falsamente accusato di aver abusato delle loro bambine.
Bambine che, all’epoca della separazione avevano 7 anni, e che sono oggi adolescenti, e cresciute senza un padre ma soprattutto con l’odio verso di lui, trasmesso nel tempo dalla loro madre, che ha trasferito nelle loro menti un falso ricordo di un crimine in realtà mai subito.
Come è possibile per un bambino ricordare un abuso sessuale in reltà mai avvenuto?
Fattore determinante è la suggestionabilità dei bambini, ovvero la tendenza dei più piccoli in sede di testimonianza, a raccontare eventi mai accaduti sulla base dei suggerimenti che ottengono dall’adulto che li interroga. Una domanda può essere definita come inducente o suggestiva se include informazioni sulla risposta voluta o prevista.
Nel caso in esame, ad esempio, può verosimilmente essere accaduto che la madre abbia suggestionato le proprie figlie tanto da indurre in loro una interpretazione di una falsa realtà, che poi loro hanno fatto propria.
Non è purtroppo un caso isolato ciò che è accaduto in questa famiglia. In corso di separazione, troppo spesso i figli che sono le vere vittime inconsapevoli, vengono letteralmente usati dall’uno o dall’altro genitore.
Non solo uomini, ma anche donne che trascinano gli ex mariti in procedimenti penali massacranti con la peggiore delle accuse; salvo che poi, dopo anni, i giudici riscontrino l’infondatezza dell’accusa ed emettano sentenze di assoluzione, come accaduto a questo padre nel nord Italia.
Ma nel frattempo, per intenti di prevaricazione da parte del genitore accusante, i bambini, il cui interesse dovrebbe essere anteposto, subiscono dei veri e propri traumi.
Spesso l’iter processuale che li coinvolge direttamente contribuisce a peggiorare il loro malessere: seppur sia prevista una audizione protetta per ascoltare come testimone il minore, presunta vittima di maltrattamento e/o di abusi sessuali, è comunque intuibile come ciò sia fonte di un grande stress per un soggetto vulnerabile come un bambino.
Al minore possono derivare gravi disturbi comportamentali, che devono essere approfonditi con grande competenza per il tramite di specialisti altamente qualificati, poichè si può incorrere nell’errore di imputarne la causa proprio ai presunti (ma falsi) abusi.
Spesso, vista la gravità di questi reati, si attribuisce di fatto all’accusato una vera e propria “presunzione di colpevolezza”, come afferma l’Avvocato Annamaria Bernardini De Pace, specializzata nel diritto civile e in particolare nel diritto della famiglia, della persona e dei minori.
Ecco quindi che è (sarebbe) fondamentale una eccellente preparazione degli operatori del diritto, avvocati magistrati, assistenti sociali, psicologi, che anche e soprattutto attraverso l’ascolto e l’osservazione del minore devono verificare la fondatezza di tali gravissime accuse.
In calo numero di contagi Covid, 667 nelle ultime 24 ore, e tasso di incidenza cumulativo che scende a 392,89 su 100mila abitanti (ieri era 415,63) nelle Marche, dove però aumentano i ricoveri, 120 (+6): invariato il numero dei pazienti in Terapia Intensiva (4), cresce quello dei degenti in semi intensiva, 25 (+2), e in reparti non intensivi 91 (+4) . I dati sono resi noti dalla Regione, che indica anche che ci sono stati 11 dimessi nell'ultima giornata.
L'occupazione delle terapie intensive da parte di pazienti covid resta invariata a 1,7%, quella dei reparti non intensivi sale a 11,6%. Due i decessi legati al covid segnalati che fanno salire il totale a 3.895: sono morti un uomo di 88 anni e una donna di 72, affetti da patologie pregresse. I 667 nuovi positivi rappresentano il 25,9% dei 2.579 tamponi diagnostici.
Ancona resta la provincia con più contagi, 191, seguita da Macerata con 133, Pesaro Urbino con 127, Ascoli Piceno con 114, Fermo con 87, oltre a 15 casi di fuori regione. Le fasce di età più colpite sono ancora 45-59 anni con 168 casi e 25-44 con 156, a seguire 60-69 anni con 78. Sono 12 le persone in osservazione nei pronto soccorso, 52 gli ospiti di strutture territoriali.
I positivi alla data di oggi sono 4.345 (tra ricoverati e isolamenti), le persone in quarantena o isolamento domiciliare complessivamente 11.009, di cui 229 con sintomi. I dimessi/guariti dall'inizio della pandemia salgono a 460.118.
Garantire spazi ludici e aggregativi per bambini e ragazzi all’aria aperta, dislocati capillarmente per la città e nei quartieri periferici, in piena sicurezza, per dare una risposta positiva, funzionale e inclusiva alla condizione di isolamento relazionale che i bambini e le famiglie hanno vissuto a causa delle restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria.
Creare ambienti sempre più accoglienti e stimolanti per la crescita dei minori e andare incontro alle famiglie anche a livello economico offrendo loro attività completamente gratuite. Sono questi gli obiettivi alla base del progetto “Estate in quartiere 7×7” che l’assessorato ai Servizi Sociali, guidato dal vice sindaco Francesca D’Alessandro, ha messo in campo in vista dell’estate promuovendo laboratori gratuiti.
«Dopo il grande successo della prima edizione, torna a Macerata, Estate in quartiere 7x7, un progetto che quest’anno abbiamo deciso di ampliare permettendo ai ragazzi di frequentare i centri estivi anche nell’orario pomeridiano; i partecipanti potranno contare su un team operativo di educatori professionisti, volontari del Servizio Civile Nazionale e assistenti all’autonomia dei bambini diversamente abili – ha commentato l’assessore alle Politiche Sociali Francesca D’Alessandro -.
Oltre a riappropriarsi della dimensione del quartiere, i ragazzi avranno l’opportunità di vivere momenti particolarmente privilegiati con la famiglia nelle giornate del sabato per sviluppare sempre più quel legame improntato al gioco e alla convivialità in un tempo in cui la frenesia quotidiana impedisce di approfondire il legame figli-genitori; Estate in quartiere 7x7 rappresenta così un momento fondamentale di crescita relazione e di consolidamento dei rapporti».
L’iniziativa, inserita all’interno di G O A L S Plus, progetto finanziato dall’Impresa Sociale “Con i Bambini” di Roma, propone momenti culturali e ricreativi al fine di aggregare i bambini in contesti educativi per la loro crescita grazie al supporto degli educatori della Cooperativa Il Faro.
Il progetto è dedicato a bambini e ragazzi della fascia di età 6-14 anni residenti o domiciliati nel Comune di Macerata. Il numero massimo dei partecipanti per ogni settimana laboratoriale è di 20 bambini. Da sottolineare che la partecipazione ai laboratori settimanali è completamente gratuita, i bambini dovranno portare soltanto la merenda da casa vista l’impossibilità di somministrare i pasti. Le attività prenderanno il via il 13 giugno e proseguiranno fino al 30 luglio, dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle 12 e dalle 16 alle 18 e il sabato dalle 9 alle 12.
Dal lunedì al venerdì le attività sono destinate ai soli bambini mentre il sabato coinvolgeranno i bambini e le loro famiglie. Nel dettaglio, dalla settimana dal 13 gal 18 giugno le attività laboratori ali si svolgeranno a Santa Croce (Centro per famiglie), dal 20 al 25 giugno a Collevario (parrocchia Buon Pastore), dal 27 giugno al 2 luglio nel quartiere Pace (parrocchia Santa Maria), dal 4 al 9 luglio a Villa Potenza (scuola d’infanzia Helvia Recina), dall’11 al 16 luglio nel quartiere Vergini (parrocchia Santissimo Sacramento), dal 18 al 23 luglio a Sforzacosta (scuola primaria Natali) e dal 25 al 30 luglio a Piediripa (scuola dell’infanzia Andersen).
Il progetto, promosso dal Comune, è stato possibile grazie alla cooperativa sociale Il Faro – capofila del progetto G.O.A.L.S. –, il Dipartimento Dipendenze Patologiche Asur Area Vasta 3, la Diocesi di Macerata, la parrocchia del Santissimo Sacramento e gli istituti scolastici Enrico Fermi e Vincenzo Monti.
Per quanto riguarda le iscrizioni, dal 25 maggio al 7 giugno (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 14 e il martedì e il giovedì dalle 15 alle 18), gli interessati dovranno compilare un modulo per ciascun bambino da consegnare a mano all’Ufficio Servizi Sociali in viale Trieste 24 mentre la modalità di selezione avverrà con il criterio di arrivo cronologico della domanda di iscrizione sulla base del giorno e orario di arrivo
Il Comune di Recanati ha avviato uno sportello di sostegno psicologico gratuito per adulti e famiglie ucraine, già residenti o appena arrivate in città. "Capendo che fuggire da un paese in guerra, lasciando gli affetti e le cose più care sotto i bombardamenti, non può che essere traumatico, abbiamo voluto mettere in campo un servizio, grazie alla disponibilità di due psicologhe recanatesi, specializzate in psicoterapia e psicologia dell'emergenza" ha dichiarato l’assessora alla Politiche Sociali Paola Nicolini.
"Si tratta di un segnale di attenzione, accanto ad altre iniziative intraprese - ha aggiunto -. Ringraziamo le famiglie che stanno ospitando profughi e profughe, le scuole, le società sportive che hanno aperto le porte per la frequenza alle loro attività, le parrocchie, le associazioni di volontariato, gli uffici preposti e quanti, tra i nostri concittadini e concittadine, stanno offrendo vari tipi di supporto. Auspichiamo che l'emergenza abbia fine al più presto e si possa tornare a ragionare sugli accordi di pace".
Ad accogliere la comunità ucraina saranno le psicologhe e psicoterapeute di Recanati Michela Campagnoli e Manuela Giuggiolini specializzate in psicologia delle emergenze. "Lo sportello si occupa in particolare di sostegno a persone che hanno dovuto lasciare l'Ucraina in seguito al conflitto - ha detto la dottoressa Michela Campagnoli - Sono persone che hanno vissuto eventi traumatici legati alla guerra e che affrontano la grande difficoltà di aver lasciato improvvisamente il proprio paese e i propri affetti"
"Nonostante le risorse che riescono a mettere in campo, questo ha un impatto a livello psicologico per cui può essere utile un sostegno. Si cerca anche di valutare se ci sono altri bisogni ed eventualmente fare rete con altri servizi sul territorio che possano dare una risposta di aiuto", ha proseguito.
"Oltre al trauma vissuto in Ucraina le persone soffrono chiaramente di forti stati di ansia per il futuro delle loro famiglie e quello del proprio paese essendo consapevoli di non avere nessuna certezza di quando e come questa emergenza finirà - ha spiegato la dottoressa Manuela Giuggiolini -. La cosa di cui hanno più bisogno è quella di sentirsi integrati nella nostra comunità, il problema della lingua accentua il loro isolamento".
Lo sportello di sostegno psicologico alle famiglie ucraine ha sede presso l’Ospedale di comunità “Santa Lucia” – Recanati (locali ex pediatria – padiglione est) ed è attivo nei seguenti giorni: il lunedì dalle 14 alle ore 15:30 e il venerdì dalle 10 alle 11:30.
Un incontro per non dimenticare e provare a raccontare ai ragazzi chi erano e cosa hanno fatto per l'Italia i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Questo l'appuntamento nell'ambito del percorso di Legalità voluto dall'Istituto Via Tacito di Civitanova Marche e che ha visto protagonisti i giornalisti della redazione di Picchio News.
Lunedì prossimo saranno trascorsi 30 anni dalla Strage di Capaci che portò all'uccisione del giudice Falcone, della moglie Francesca Morvillo, anche lei magistrato, e degli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Cinquantasette giorni dopo, nella Strage di via D'Amelio a Palermo, l'autobomba per Paolo Borsellino e cinque agenti della sua scorta: Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
Fatti ed eventi che scossero l'Italia e che diedero l'inizio a una stagione stragista durata fino all'estate del 1994. Attentati che videro protagonisti i servizi segreti italiani, costole deviate dello Stato, esponenti di Cosa Nostra e personaggi delle Forze dell'Ordine come il Questore di Palermo La Barbera e il componente del Sisde Contrada.
Clima di terrore che ebbe inizio con la Strage di Capaci, proseguì con via D'Amelio e poi arrivò alle bombe di Roma, Firenze e Milano. Uno spaccato di storia del Paese a cavallo tra Prima e Seconda Repubblica ripercorsa nell'auditorium dell'istituto di Civitanova Marche davanti alle classi terze che hanno prestato attenzione e posto domande per tentare di comprendere meglio il clima che si respirava in Italia in seguito al maxi processo e a "Mani pulite".
A intervenire il direttore editoriale di Picchio News, Hermes Carbone, accompagnato dall'inviato speciale del nostro giornale, Jacopo Ventura. Il progetto di Legalità che ha visto l'istituto rendersi protagonista nel corso dell'anno con una serie di incontri con membri delle Forze dell'ordine, è coordinato dalla professoressa Giada Rogante e dal dirigente scolastico, professor Edoardo Iacucci, che ha raccontato la propria esperienza da servitore dello Stato.
Il mese in corso potrebbe essere il maggio più caldo della storia meteo italiana. Lo sottolinea Andrea Garbinato, meteorologo del sito iLMeteo.it, secondo il quale nei prossimi giorni si registreranno fino a 36 gradi.
A determinare l'impennata delle temperature è il "persistente" anticiclone Hannibal, che, sottolinea l'esperto, "è alla massima potenza, facendo registrare temperature di 33 gradi all'ombra in Pianura Padana, che potrebbero salire ancora di 2-3 gradi".
"Arriveremo a 35-36 gradi in pianura - aggiunge Garbinato - in particolare al Nord ed in Sardegna con uno scarto rispetto alla norma fino a 12-13 gradi. Ricordiamo infatti che a maggio in Italia le temperature massime oscillano normalmente intorno ai 22-23°C: esattamente 1 mese prima del solstizio d'Estate potremo battere numerosi record assoluti per questo mese".
Il caldo raggiungerà il suo apice proprio oggi, un mese esatto prima dell'inizio dell'estate astronomica. In provincia di Macerata sono attese massime sino a 32 gradi tra oggi e domenica: proprio il Maceratese sarà il territorio dove la colonnina di mercurio toccherà il punto più alto nelle Marche.
"Gentile Stato italiano, da 18 anni sono ridotto così. Ogni giorno la mia condizione diventa sempre più insostenibile. Aiutami a morire". È l'appello di Fabio Ridolfi, 46enne di Fermignano (Pesaro Urbino), immobilizzato a causa di una tetraparesi da rottura dell'arteria basilare. Può muovere solo gli occhi e comunica attraverso un puntatore oculare.
Fabio è stato sottoposto a tutte le visite mediche del caso, ma dal 15 marzo, quando la relazione medica è stata inviata al Comitato Etico Regione Marche, "ancora non è arrivato nessun parere, né sulle sue condizioni né sulle modalità per poter procedere con suicidio medicalmente assistito". A riferirlo è l'Associazione Luca Coscioni, che lo assiste.
Ridolfi è il terzo italiano a farne richiesta, dopo Mario e Antonio (nomi di fantasia di due tetraplegici, anche loro marchigiani). A differenza degli altri due, che hanno preferito l'anonimato, Fabio ha reso noto il suo nome e il suo volto, diffondendo un video in cui compone il suo appello con il puntatore oculare. E nel suo caso non è stato necessario l'ordine di un giudice affinchè l'Asur si attivasse.
(FOTO ANSA)
Sette punti all’ordine del giorno nella seduta del consiglio comunale di Morrovalle tenutasi nella serata di ieri all’Auditorium Borgo Marconi. Dopo l’approvazione dei verbali delle sedute precedenti, il consiglio è entrato nel vivo con l’approvazione, con i voti della maggioranza (l’opposizione ha votato no), del rendiconto 2021.
A relazione sul documento, che racchiudere i conti dell’anno passato, è stato l’assessore al bilancio Alfredo Benedetti, che ha voluto evidenziare alcuni numeri del documento: il fondo cassa che scende in minima parte pur restando a livello molto alti (circa 1,7 milioni di euro); i tempi di pagamento dei fornitori, che sono di 10 giorni sotto i limiti di legge (20 giorni in media contro i 30 prescritti); il via libera senza alcuna prescrizione da parte del revisore dei conti.
«Vista la situazione di incertezza a livello nazionale sul fronte dell’aumento della spesa, abbiamo prudenzialmente deciso di aspettare fino a luglio per l’applicazione dell’avanzo – ha precisato Benedetti – l’unica variazione che facciamo è lo stanziamento di 25 mila euro per un progetto per l’ampliamento della videosorveglianza per il quale abbiamo ottenuto un co-finanziamento dallo Stato: dobbiamo stanziare la nostra quota parte per non perdere il contributo».
Anche in questo caso, il voto è stato favorevole da parte della maggioranza compatta, astenuti i quattro consiglieri di minoranza presenti. Al quarto e quinto punto discussi in assise, è intervenuto il sindaco Andrea Staffolani. Più precisamente, per quel che è riguardato la nomina di Manila Ilari come rappresentante del Comune in seno al cda della Morrovalle Ambiente, e le già annunciate dimissioni da assessore di Valentina Salvucci - in sostituzione, Desirée Lupi.
Il sesto punto ha visto invece la votazione per eleggere il nuovo revisore dei conti della Fondazione Canale. La maggioranza ha proposto la riconferma di Lucio Costantini, che è stato rieletto con 11 voti a favore su 15. Gli altri quattro voti sono andati a Rosaria Garbuglia. All’ultimo punto è stato approvato a maggioranza, con l’astensione dell’opposizione, il piano finanziario pluriennale 2022-2025 per l’applicazione della tassa sui rifiuti e la determinazione delle tariffe 2022. La prima scadenza per i pagamenti dell’anno in corso sarà quella del 30 settembre.
La Giunta comunale di Civitanova Marche ha approvato nella riunione di stamattina il progetto di riqualificazione di un tratto di via Verga nel quartiere di San Marone, per un importo di 130 mila euro. Allo stato attuale la strada presenta un avanzato stato di degrado, dovuto principalmente agli interventi di ripristino, al deterioramento e al notevole transito di veicoli.
La manutenzione straordinaria per la messa in sicurezza della sede stradale avrà inizio nell’intersezione con via Boiardo, mediante la fresatura dell’asfalto attuale, la risagomatura degli avvallamenti e rifacimento del tappetino di usura. Il progetto è stato redatto dall’ufficio tecnico comunale in base al programma previsto nel piano triennale delle Opere pubbliche.
Il secondo intervento riguarda alcuni tratti stradali trafficati soprattutto da mezzi pesanti in località Piane Chienti, in particolare Strada della Chiusa n.1 e n.2. L’opera ha un importo di 30 mila euro. Si interverrà su una superficie di circa 500 mq, per eliminare lo stato di pericolo attualmente esistente dovuto alla presenza di numerosi avvallamenti e verrà installato un rallentatore di traffico.