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“Si muore generalmente perché si è soli o perché si è entrati in un gioco troppo grande"

“Si muore generalmente perché si è soli o perché si è entrati in un gioco troppo grande"

Ci troviamo di fronte a menti raffinatissime che tentano di orientare certe azioni della mafia. Esistono forse punti di collegamento tra i vertici di Cosa nostra e centri occulti di potere che hanno altri interessi. Ho l'impressione che sia questo lo scenario più attendibile se si vogliono capire davvero le ragioni che hanno spinto qualcuno ad assassinarmi”

Queste le parole del dottor Giovanni Falcone, nell’intervista  del 1989 che rilasciò al giornalista de “l’Unità”, Saverio Lodato, 19 giorni dopo aver subito l’attentato dell’ Addaura. Solo per lo zelo della sua scorta, probabilmente connesso ad un caso fortuito, l’attentato fallì : ai tempi si parlò di un malfunzionamento del detonatore che doveva innescare l’esplosivo stipato in una cassetta di metallo, contenuta in un borsone da sub, celato tra gli scogli adiacenti la villa che il magistrato aveva affittato per il periodo estivo, appunto nella località palermitana denominata Addaura.

Solo pochi anni dopo,  in un  sabato di  maggio del 1992, 30 anni fa, alle 17:56, allo svincolo di Capaci, sull’autostrada da Punta Raisi a Palermo, 500 kg di tritolo uccisero il dottor Giovanni Falcone, la moglie  Francesca Morvillo e 3 agenti della sua scorta: Rocco Di Cillo, 30 anni, Antonio Montinaro, 30 anni, Vito Schifani, 27 anni.

Con lui però non morirono : un modello investigativo esportato in tutto il mondo e che oggi è il più utilizzato nella lotta al crimine organizzato internazionale e la certezza che lo stato di diritto ha anticorpi e risposte capaci di fronteggiare qualsiasi deviazione criminale possa minacciare una società democratica fondata sul rispetto della civiltà giuridica.

Sui perché dell’attentato al dottor Giovanni Falcone, sono state date tutte le risposte? Una parte del significato di questa domanda potrebbe essere già di per sé contenuta in questa dichiarazione nata da una sua intervista:

“Si muore generalmente perché si è soli o perché si è entrati in un gioco troppo grande. Si muore spesso perché non si dispone delle necessarie alleanze , perché si è privi di sostegno .” (Giovanni Falcone)

 

 

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