Il fatto è avvenuto nel tardo pomeriggio di giovedì scorso: nella zona di Fonte del Piscio si trovavano due squadre di tagliaboschi (di origine romena) intenti da circa un mese a condurre alcuni lavori, quando improvvisamente sarebbero cominciate a volare – secondo le prime ricostruzioni – insulti e minacce da ambo le parti.
La situazione è presto degenerata, finendo a spintoni e pugni: ad avere la peggio è stato uno dei caposquadra (colpito ai testicoli) che, aiutato da un collega più giovane, avrebbe tentato di allontanarsi e in auto, in direzione di Castelraimondo.
Ma non finisce qui: sulla base delle testimonianze finora raccolte, i due “fuggitivi” sarebbero presto stati inseguiti dagli aggressori, radunatisi in gruppo complessivo di otto persone. Dopo alcuni sorpassi, la squadra di rissosi avrebbe tagliato la strada all’auto in fuga all’altezza di Piane di Lanciano (tra Pioraco e Castelraimondo), finendo così col bloccare il traffico e dare vita a un vero e proprio raid punitivo: violenti calci e pugni sono stati riversati sui due romeni sotto gli occhi increduli degli automobilisti.
Dopo essere stati avvertiti da alcuni testimoni, sul posto sono sopraggiunti i carabinieri della stazione di Pioraco guidati dal comandante Claudio Fabbrizio e i sanitari del 118. Il giovane è stato dunque trasportato al pronto soccorso dell’ospedale di Camerino insieme al suo caposquadra aggredito: dopo aver ricevuto le cure del caso, i due sono stati dimessi con una prognosi di 20 giorni.
Nel frattempo, i militari del 112 sono riusciti ad individuare i presunti aggressori - in totale otto – facendo scattare la denuncia alla Procura di Macerata per il reato di lesioni. Ad essere preliminarmente informato dell’accaduto è stato anche il pubblico ministero di turno, il sostituto procuratore Vincenzo Carusi, che seguirà le future indagini.
In occasione delle festività per il patrono San Giuliano, il sindaco Sandro Parcaroli ha firmato un’ordinanza relativa alla vendita di bevande in bottiglie e contenitori di vetro e alluminio.
Al fine di tutelare l’igiene pubblica, il decoro, la vivibilità e la sicurezza urbana, dalle 19:00 del 29 agosto alle 3:00 del 30 agosto e dalle 14:00 del 30 agosto alle 24:00 del 31 agosto, nel centro storico, all’interno delle mura urbiche, e in tutta la restante aree di svolgimento della Fiera di San Giuliano (corso Cavour, viale Puccinotti, viale Trieste, piazza Nazario Sauro, giardini Diaz e nelle relative traverse delle predette vie e piazze) sarà vietata la vendita per asporto di qualsiasi bevanda contenuta in bottiglie e contenitori di vetro o di alluminio da parte di tutti gli esercizi e le attività di commercio e di somministrazione su area privata e pubblica.
Sarà altresì vietata la detenzione di qualsiasi bevanda contenuta in bottiglie o contenitori di vetro o di alluminio, da parte di tutti coloro i quali parteciperanno agli eventi in programma.
Il costo di gas e carburante continua a salire e la crisi energetica sembra essere solo agli albori per quello che si prospetta un inverno lungo e difficile. A rimetterci maggiormente, come al solito, sono i meno fortunati e abbienti, costretti a modificare – o abbandonare - le proprie abitudini.
“Il prezzo di diesel e benzina continua a salire - spiega Gianluca Tasselli, titolare del distributore Esso in via Mattei a Macerata -. Dopo un periodo in cui sembrava che finalmente stesse scendendo, è da ormai una settimana che registriamo ogni giorno un incremento di 1/2 centesimi. Ogni mattina accediamo ad un portale nazionale che determina i prezzi del carburante per la giornata e siamo tenuti a rispettarlo”.
I ricavi di un distributore di carburante sono fissi su ogni litro venduto e non dipendono dal variare del prezzo, quindi un’impennata come questa si trasforma in un vantaggio esclusivamente per le grandi aziende energetiche, le uniche ad arricchirsi - a discapito della popolazione - in questo contesto di crisi.
Va poi tenuto a mente che il taglio di 30 centesimi sulle accise imposto dal governo Draghi, prorogato già una volta fino a fine agosto, verrà esteso ulteriormente sino almeno al 20 settembre, aiutando a calmierare il prezzo del carburante: "Abbiamo registrato un’inevitabile flessione nelle vendite: le famiglie quando possono si organizzano con una sola auto o evitano di spostarsi per risparmiare. Quando la benzina costava più di 2 euro al litro le lamentele erano tantissime, ma noi siamo impotenti a riguardo" conclude Tasselli.
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, “Chiedilo all'avvocato”. Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente l’ultimo evento temporalesco accorso nella nostra provincia e nello specifico riguardo alla tematica sulla responsabilità degli enti locali per i danni causati dalla caduta di alberi o rami in occasione di temporali.
Ecco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana, alla domanda posta da un lettore di Macerata che chiede: “E’ possibile ottenere il risarcimento dei danni riportati dalla propria autovettura a seguito della caduta di un albero causata da un forte temporale?”
Il caso di specie ci offre la possibilità di far chiarezza su una questione estremamente sensibile, sulla quale ha avuto modo di pronunciarsi il Tribunale di Cagliari, con una pronuncia che ha posto le basi all’unanime orientamento della Corte di Cassazione, secondo il quale: “È configurabile la responsabilità del Comune a norma dell’art. 2051 c.c. per il danno cagionato al privato da un bene demaniale, atteso che questo si trova nella custodia della amministrazione medesima e quindi rientra nel suo potere di amministrazione e custodia”, ed ancora: “ La responsabilità per i danni cagionati da cose in custodia, può essere esclusa solo se si provi il caso fortuito, consistente in un evento imprevedibile ed eccezionale. Non può quindi ritenersi caso fortuito interruttivo del nesso di causalità, un temporale, seppur caratterizzato da forti raffiche di vento e caduta di grandine” (Trib. Cagliari; Sent. del 06.12.1995).
Difatti il richiamato art. 2051 del codice civile, prevedendo espressamente che: “Ciascuno è responsabile del danno cagionato dalle cose che ha in custodia, salvo che provi il caso fortuito”, disciplina l’istituto della responsabilità della cosa in custodia, la quale assume carattere oggettivo, dal momento che prescinde dall’effettivo coinvolgimento del custode della cosa nell’evento lesivo provocato da quest’ultima, introducendo, nel caso che ci occupa, la questione della diretta riconducibilità del danneggiamento riportato dal veicolo, agli enti amministrativi, quali Comune, Provincia, Regione, tenuti alla sicurezza e alla manutenzione delle strade, urbane nel primo caso, extraurbane negli altri due, nonché delle relative pertinenze, come marciapiedi e alberi, riconducibilità superabile solo con la prova dell’accadimento di un caso fortuito, inteso quale elemento estraneo alla sfera soggettiva del custode, del tutto autonomo, imprevedibile nonché di assoluta eccezionalità, tale da interrompere il nesso di causalità e risultare idoneo a rappresentare l’esclusiva causa del danno.
A tal proposito, con riferimento ai danni cagionati da precipitazioni atmosferiche, la Suprema Corte più volte chiamata a pronunciarsi su tale questione, è stata chiara nell’escludere l’ipotesi di caso fortuito o della forza maggiore in presenza di fenomeni metereologici anche di particolare forza e intensità, se questi rientrano comunque, per quanto rari e sporadici, nella normale prevedibilità, arrivando inoltre a stabilire con una recentissima sentenza che: “In tema di responsabilità ex art. 2051 c.c., la riconducibilità degli eventi atmosferici alla nozione di 'caso fortuito' è condizionata alla presenza dei requisiti dell'eccezionalità e dell'imprevedibilità, i quali non possono ritenersi provati neanche per il fatto che sia stato dichiarato lo stato di emergenza sulla base di valutazioni operate dalla protezione civile, poiché la 'calamità naturale', che determina lo stato d'emergenza, non costituisce di per sé un evento eccezionale e imprevedibile, pur potendo essere determinata anche da eventi di tal natura, le cui caratteristiche devono essere accertate sulla base di elementi di prova concreti e specifici” (Cass. Civ.; Sez. III; Sent. n. 14861; dep. 31.05.2019).
Pertanto, in risposta alla domanda del nostro lettore, si può affermare la legittimità della richiesta di risarcimento avanzata nei confronti dell’Ente per i danni causati dai beni sui quali quest’ultimo svolge la propria attività custodiale, di gestione e manutenzione. Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Prosegue il calo dei ricoveri legati al Covid negli ospedali marchigiani: nell'ultima giornata sono complessivamente 85 (-3 su ieri), di cui 3 in intensiva, 3 in semi intensiva, 79 in reparti non intensivi. Sono questi i dati diffusi dalla Regione Marche.
Ci sono, inoltre, 10 persone in osservazione nei pronto soccorso. In aumento, ma abbastanza stabile il numero dei nuovi casi: 751 (ieri erano 742) mentre prosegue la discesa del tasso di incidenza cumulativo, che arriva a 374,73 su 100mila abitanti, mentre ieri era 382,85. Nelle ultime 24 ore, infine, non ci sono stati decessi legati al Covid e il totale resta quindi fermo a 4.090.
A partire da lunedì 29 agosto, a Tolentino, sarà attivato un ufficio dedicato al servizio di assistenza per la presentazione della domanda di ottenimento del contributo di autonoma sistemazione (Cas e Sae) a Palazzo Sangallo, in piazza della Libertà, negli spazi un tempo occupati dall’Ufficio Cultura e più recentemente dall’Ufficio Ambiente.
È quanto emerso a seguito di una specifica riunione convocata dall’assessore Flavia Giombetti con l'intento di risolvere tutte le problematiche scaturite a seguito del nuovo termine per la presentazione delle domande (15 settembre, ndr).
I cittadini che vorranno usufruire del servizio messo a disposizione gratuitamente dal Comune, dovranno prendere un appuntamento contattando il seguente numero telefonico: 0733.901680 (funzionante a partire da lunedì 29 agosto 2022), attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle ore 13.30.
Per presentare le pratiche allo sportello, previo appuntamento, gli uffici di Palazzo Sangallo saranno aperti al pubblico dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle ore 13.30 e dalle ore 15 alle ore 19.
L’assessore Flavia Giombetti precisa, inoltre, che “la Regione non ha potuto mettere a disposizione, come preannunciato, il proprio personale per assistere i cittadini nella presentazione delle domande. La Protezione Civile ha invitato i comuni ad utilizzare i propri volontari del gruppo comunale”.
“Il rispetto della normativa sul trattamento dei dati sensibili contenuti nelle domande da presentare - aggiunge Giombetti - non consente l’utilizzo di personale al di fuori di quello dipendente del Comune e quindi non è possibile utilizzare né i percettori del reddito di cittadinanza né tantomeno cooperative esterne (come proposto dalla minoranza), per cui verranno messi a disposizione diversi dipendenti dei vari uffici comunali. "Si ricorda che comunque i cittadini per presentare la domanda potranno anche rivolgersi ai vari patronati e Caf di fiducia” conclude l'assessore.
Un’improvvisa rottura dell’acquedotto Collattoni che alimenta la città di Camerino ha costretto i tecnici Assm Spa ad un intervento straordinario sulle condutture e quindi interrompere momentaneamente la distribuzione dell’acqua potabile in tutto il comune.
"Si sta provvedendo, anche attraverso gli uffici comunali e di concerto con il sindaco, ad un approvvigionamento idrico alternativo presso il parcheggio adiacente il centro commerciale Sottocorte Village, in attesa di individuare e riparare il danno" informa Assm Spa in una nota scusando per "il disagio arrecato" e aggiungendo che "una volta ripristinate la funzionalità dell’acquedotto ne sarà data tempestiva comunicazione".
In arrivo importanti risorse dal Pnrr (Piano Nazionale Ripresa e Resilienza) per la riqualificazione energetica del teatro Piermarini di Matelica. Al Comune sono stati assegnati dal Ministero della Cultura ben 156mila euro, corrispondenti - come da avviso - all’80% dell’importo del progetto di efficientamento approvato.
Oltre a questa somma, infatti, l’ente sborserà 39mila euro per i lavori che dovranno partire entro fine 2022. Una cifra complessiva importante per l’amministrazione comunale, che consentirà di rinnovare e riqualificare gli impianti della struttura al fine di garantire un importante risparmio energetico e un miglioramento della qualità dei sistemi.
Pulizia, decoro urbano e attenzione agli amici a quattro zampe. Castelraimondo si conferma città attenta all’ambiente grazie all’impegno dell’amministrazione comunale sul fronte ecologico: dopo l’installazione dei green point per un maggiore controllo e decoro urbano per quanto riguarda i rifiuti domestici, ora si compie un ulteriore passo in avanti grazie al posizionamento degli “ecodog”, ovvero dei cestini per la raccolta delle deiezioni canine.
Distribuiti in varie parti della città e anche nella frazione di Crispiero, i raccoglitori di colore verde sono ben visibili e utilizzabili da tutti. “Chi raccoglie semina civiltà”: è questo l’invito che si legge sui nuovi secchi e che sintetizza in breve il concetto di decoro e responsabilità rivolto ai possessori dei cani.
«Avevamo promesso che ci saremo occupati anche di questo aspetto e lo abbiamo fatto», ha commentato l’assessore ai Servizi Ecologici Elisabetta Torregiani. «Siamo attenti alle esigenze dei cittadini che giustamente avevano bisogno di cestini per la raccolta delle deiezioni canine, ora ci auguriamo che tutti li utilizzino in maniera corretta e civile, in modo da tenere pulite strade, marciapiedi e aree verdi evitandone un uso improprio. Dopo l’installazione dei green point abbiamo voluto integrare il sistema con questi “ecodog”, in modo da poter coprire le varie zone della città pensando anche agli amici a quattro zampe».
Numeri del Covid in ulteriore calo nelle Marche: i ricoverati sono scesi a quota 88 (-6) rispetto a ieri, di cui 3 in terapia intensiva, 2 in semi intensiva e 83 in reparti non intensivi. Diminuiscono anche le persone in osservazione nei pronto soccorso: 9.
I dati sono stati resi noti nelle ultime 24 ore dalla Regione Marche. I nuovi contagi registrati nell'ultima giornata sono 742 (ieri 846), e continua a scendere anche il tasso di incidenza cumulativo, che arriva a 382,85 su 100mila abitanti (ieri 395,15). Due i decessi segnalati, che fanno salire il totale a 4.090 dall'inizio della pandemia.
Un altro nome, Alessandra Matteuzzi, un'altra donna uccisa dall'ex compagno. La storia era finita ma lui non si era rassegnato. Minacce, pedinamenti, agguati. Lei comincia ad avere paura, teme per la sua incolumità. Trova il coraggio di denunciarlo per stalking. Ma ciò non è stato abbastanza. Perché? Perché l'uomo cui era stato imposto il divieto di avvicinamento, di fatto ha continuato a mettere in atto comportamenti persecutori nei confronti della donna. E quella misura cautelare per lui era tale e quale non fosse stata ordinata.
Alessandra nel tentativo di proteggersi è ricorsa persino al sostegno delle vicine di casa, raccomandando loro di non aprire mai il portone qualora lui avesse suonato per cercare di entrare. C'è chi parla di mala giustizia. Il ministro Cartabia ha chiesto agli uffici dell'ispettorato di "svolgere con urgenza i necessari accertamenti preliminari, formulando all'esito valutazioni e proposte". C'è chi parla di vuoti normativi, perché dopo aver denunciato, alla vittima non é assicurata un'efficace tutela.
Il procuratore di Bologna ha sollevato a questo proposito il problema sull'utilizzabilità del braccialetto elettronico, dichiarando: "Il problema è quello dei costi. Già oggi potremmo utilizzarli per alcuni reati, ma quando li vai a richiedere non si trovano. Quindi ci vuole la norma, ma poi anche la forza di poter creare dal punto di vista economico gli strumenti che quella norma la fanno funzionare".Il tema non è tanto trovare la falla del sistema, dopo che le aggressioni sono avvenute, dopo che lo stalker è divenuto tale, dopo che si è consumato l'omicidio. L'argomento dovrebbe essere affrontato in via preventiva: interventi sociali educativi e formativi ma anche e soprattutto certezza della pena.Sul primo versante si è già autorevolmente espressa anche la Convenzione di Istanbul, uno dei trattati più incisivi a livello mondiale per il rispetto dei diritti umani, dal punto di vista giuridico, culturale e politico. Oltre a condannare ogni violenza sulle donne, riconosce "la natura strutturale della violenza contro le donne in quanto basata sul genere" chiarendo l'essenzialità dell'elemento culturale da porre alla base dei piani di intervento.Quanto alla certezza della pena, La risposta dello Stato al crimine dovrebbe essere immediata. Già Cesare Beccaria, giurista, filosofo, economista dell'Illuminismo italiano, la cui opera principale è il trattato "Dei delitti e delle pene" (1764), aveva espresso questo concetto “il primo fattore di deterrenza è la certezza della punizione; esiti disastrosi si devono attendere da un sistema che, all’opposto, produce nei destinatari una convinzione prossima alla certezza che le pene minacciate non saranno eseguite”.Il codice rosso, in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere, con i suoi 21 articoli e successive modificazioni ha l'indubbio merito di: aver inasprito le pene per alcuni reati, aver introdotto nuovi delitti, aver introdotto nuove aggravanti su misura delle vittime; aver previsto la fondamentale obbligatorietà dell’arresto in flagranza per chi violi le misure cautelari dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alla persona offesa.Tuttavia nella sostanziale attuazione molti sono i punti critici su cui dovrebbe aprirsi il dibattito politico, tra questi: una stretta sulla concessione delle misure alternative alla detenzione, il miglioramento applicativo dell'uso del braccialetto elettronico, la tutela e la protezione, fisica e psicologica, delle donne nel momento immediatamente successivo alla denuncia e per tutto l'iter giudiziario che le attende.
"Testimonianza di un salvataggio in mare, quando a vincere è la solidarietà". Titola così la lettera di una lettrice, Gabriella Zagaglia, arrivata questa mattina alla nostra redazione. I fatti fanno riferimento a quanto accaduto domenica scorsa, 21 agosto, sulla spiaggia libera di Porto Potenza Picena, quando il suo compagno ha accusato un improvviso malore mentre era in acqua.
Ma, grazie all'aiuto di tanti, gli attimi di paura vissuti non si sono trasformati in tragedia. Un modo per ringraziare proprio i tanti che, con il loro contributo, hanno fatto la differenza "perché ogni essere umano è un anello che, isolato, non farà mai catena". Di seguito proponiamo il contenuto integrale della lettera:
"Ultimi riflessi di una torrida estate, quando il mare s'increspa e scalpita, come un puledro capriccioso. Ultimi giorni di sana spossatezza, dopo le fatiche dei mesi precedenti. Siamo una coppia tranquilla, due neo pensionati attivi e, per indole, di poche pretese. "Stessa spiaggia, stesso mare" da anni. Un parcheggio fortuito lungo la nazionale, un pezzo di sabbia libera, attrezzatura facile da trasporto e uno spicchio di mare.
"Quel mare" tra il lido bello e Fontespina di Porto Civitanova. Non chiediamo altro. La gente qui non è mai la stessa, ogni volta si incontrano facce nuove. Ognuno prende silenziosamente posizione e c'è rispetto tacito nelle distanze, misurate a colpo d'occhio, all'arrivo.
Due fra tanti, due come tanti. C'è la postazione di un bagnino, ci sono i venditori di routine, i bimbi che “starnazzano” allegramente sulla riva, i “passeggiatori” che sfilano da nord a sud della costa. Ci sono i “creativi” che allestiscono sculture sonore con sassi, conchiglie, pezzi di legno in magici equilibri o appesi a fili di nylon e quanto altro rigurgiti il mare di notte. Sotto ad ogni ombrellone, un piccolo mondo discreto. È domenica mattina, 21 agosto 2022. Ferragosto è passato e non c'è più la "calca".
Troviamo facilmente posto per l'auto e, come siamo soliti fare, scarichiamo lettino, sdraio e ombrellone. Attraversiamo, come sempre, il piccolo sottopasso e ci ricaviamo un privato spazio sulla striscia sassosa, quella a pochi passi dalla riva. A noi piace così, io lo chiamo “l'avamposto”.
Sono sul lettino ad oziare, vorrei dormire e accantono il mio cellulare e i miei appunti (che ho sempre con me) da un lato sulla sabbia. V. mi tiene il broncio, abbiamo avuto un piccolo battibecco, poi si eclissa dietro al suo libro, sprofondando nella sua sdraio blu. Questa è l'ultima immagine che il mio cervello ha registrato, prima di tutto, prima che il cielo mi si frantumasse addosso. Squilla il mio cellulare. Sono intorpidita e accaldata. Mi accorgo di essermi addormentata sotto il sole.
Sollevo il busto istintivamente e metto le gambe fuori dal lettino, la mano sinistra ha il cellulare vicino all'orecchio. È la mia amica infermiera, ma la sua voce mi arriva da lontano. Ora il mio sguardo (grazie alla posizione in avamposto) è fisso sulla riva, a circa dieci metri da me, verso sud. Vedo V. arrancare sul bagnasciuga, procedere gattonando e strisciando. La testa bassa e i movimenti lenti e pesanti.
La mia mano scaglia in aria il cellulare mentre, di corsa, vado verso di lui che, nel frattempo, si siede di fronte alla riva accasciato su sé stesso. Nessuno si accorge di lui, data la posizione di spalle verso la gente. Sono sola, tragicamente sola con il mio uomo che rigurgita schiuma e acqua di mare, farfugliandomi di avere bevuto. Lo trascino un po' indietro afferrandolo per le ascelle. Gli parlo, è vigile ma ha gli occhi stravolti, è cianotico. Intervengo come posso.
Faccio appello a tutte le mie conoscenze in materia di pronto soccorso, da fisioterapista veterana. La disperazione lascia il posto ad una lucida razionalità. Esce acqua, a fiotti. Mi guardo intorno con supplica di aiuto e gli aiuti arrivano. La gente ha il cellulare in mano, chiama il pronto intervento. Arriva il bagnino (Riccardo Damiani), e gli cedo il mio posto: anche lui fa quello che può e come può, con grande coraggio e determinazione. Un altro prezioso e provvidenziale aiuto, arriva alle mie spalle, qualificandosi.
È un infermiere del reparto di rianimazione, Giordano Garbuglia che dà il cambio al bagnino. È un lavoro a tre, pressioni, posizionamenti, spostamenti. La gente non è inerme o indifferente. In molti aiutano a prendere asciugamani e a trascinarlo verso la sabbia. È una gara di solidarietà. Tempestivamente arriva lo staff del 118. Sono in 6 tra medici, infermieri e volontari. Veloci, efficienti, professionali.
L'aria è satura di paura, panico, emotività e timore, ma in questa staffetta di salvataggio, c'è la gente intorno. Estranei che improvvisamente diventano cordiali e premurosi, dando anche loro un prezioso contributo. Due uomini, in pochi minuti, mi sistemano lettino, ombrellone e sdraio nel portabagagli.
Ho le lacrime agli occhi. Per V., per la paura, per riconoscenza verso tutti questi fortuiti angeli. Arrivo dopo l'ambulanza e riferisco i fatti al medico del pronto soccorso. V. è ancora vigile e respira a fatica. Sanitari attenti, esperti ed efficienti. V. viene portato in rianimazione e la dottoressa responsabile, ci accoglie con grande umanità e disponibilità. Giornata critica, ma poi, il sole! Lunedì ha tolto il casco e ora, respira con la mascherina.
V. è un atipico sessantacinquenne. È un uomo forte, un ex paracadutista arruolato in gioventù nelle forze speciali del G.I.S e, soprattutto, un nuotatore eccezionale. Soltanto un malore poteva essere la causa di tutto l'accadimento. Soprattutto, soltanto la sua grande energia e coraggio, potevano riportarlo a riva, pur avendo bevuto almeno una decina di litri d'acqua.
Ecco, tutto questo, ha dato il via alla dinamica che ho raccontato. Di sicuro, è la storia di un uomo che ha lottato tenacemente per la sua vita. Ora che l'adrenalina si sta riassorbendo gradualmente e la mente è lucida, vedo oltre i fatti, oltre il terrore di una sfiorata tragedia. Ora vedo, nitidamente, quello che di solito non trapela dagli altri, quella parte compressa e offuscata che fa di ogni individuo un essere umano: l'amore per i propri simili.
E mi nasce, da dentro, un immenso senso di gratitudine per questo angolo di luce insito in ognuno di noi. Una luce che sa accendersi nei momenti bui, per ricordarci il nostro senso di appartenenza ad un'unica grande specie. È questa la gente che amo, quella di cui non si parla spesso nelle cronache, quella che fa poca notizia, quella che ti tende una mano anche se non ti ha mai visto prima. Non ci sono altri termini per dire "grazie", altrimenti li userei tutti in ogni declinazione.
Ma, e parlo specialmente a nome di V. non finirò mai di ripetermi. E allora grazie a Dio che ha dato forza e coraggio al vero protagonista della storia, grazie al bagnino Riccardo Damiani, grazie all'infermiere Giordano Garbuglia, grazie a tutto lo staff del 118, ai medici del pronto soccorso e della rianimazione dell'Ospedale di Civitanova Alta, e grazie agli “angeli” occasionali della spiaggia di Porto Potenza, preziosi come l'acqua nel deserto.
A volte, le brutte storie possono lasciarci grandi insegnamenti e indurci a riflettere sul nostro atteggiamento verso gli altri. Soprattutto, da quanto è accaduto, risalta una fondamentale, grande verità: un uomo, da solo, è una goccia che non potrà mai essere pioggia o mare, perché ogni essere umano è un anello che, isolato, non farà mai catena".
Riprenderanno lunedì prossimo i lavori per il completamento della rotatoria provvisoria sul tratto finale della SS77, a Civitanova Marche. La struttura andrà a sostituire l’attuale semaforo e consentirà un migliore raccordo tra la SS77 “Val di Chienti” e la ex SS.16 “Adriatica”, evitando il formarsi di lunghe code di automobili.
Per consentire all’impresa Gatti e Purini snc di allestire la fase conclusiva del cantiere, il comando della polizia locale e l’Anas hanno pubblicato le rispettive ordinanze per le necessarie modifiche alla viabilità.
"I lavori sono in avanzata fase di esecuzione, essendo stata realizzata la rampa bypass lato sud e parte del sottofondo della rotatoria stessa. In vista dunque della ripresa dell’intervento dopo una pausa opportuna a non creare disagi durante il periodo del maggior afflusso turistico, scatta da lunedì 29 agosto l’ordinanza per la disciplina della circolazione stradale per una durata stimata di circa 20 giorni" puntualizza il sindaco Fabrizio Ciarapica.
"Era necessario intervenire senza ulteriori attese per snellire il traffico sulla Strada Statale 16 Adriatica - aggiunge il primo cittadino. In accordo con l’Anas, durante i mesi estivi i lavori sono stati sospesi per evitare disagi e ora riavviamo il cantiere per un celere completamento. Probabile possano crearsi situazioni di difficoltà al transito in questi giorni, ma cercheremo di intervenire e di disciplinare il transito dei veicoli in base all’occorrenza”. Il Servizio comunale Viabilità provvederà all’installazione della segnaletica verticale indicante anche le principali direzioni di marcia.
COSA PREVEDE L'ORDINANZA - Traffico chiuso sulla Ss77, direzione Ancona, sia sulla rampa di uscita che di ingresso, con decorrenza da lunedì 29 agosto fino alla mezzanotte del 20 settembre, e comunque fino al termine dei lavori. L’afflusso veicolare verrà pertanto deviato come di seguito indicato:
- direzione obbligatoria a destra per i veicoli in uscita dalla rampa bypass lato sud SS77;
- direzione obbligatoria a destra per tutti i veicoli in uscita da via Fontanella;
- divieto di accesso sulla SS77 per tutti i veicoli provenienti da sud che circolano in via Martiri di Belfiore;
- l’ingresso alla SS77 per i soli veicoli che provengono da nord;
- doppio senso di circolazione in via Martiri di Belfiore con direzioni di marcia consentite solo verso nord e verso sud nel tratto corrispondente all’innesto della SS77 con la SS16.
Il traffico verrà canalizzato mediante l’utilizzo della rotatoria di via Indipendenza e la rotatoria di via Aldo Moro. Verrà disattivato l’impianto semaforico attualmente presente nell’incrocio tra la SS77 e la ex SS16, fino alla messa in esercizio della rotatoria provvisoria oggetto dell’appalto.
Il Comune di San Severino Marche ricostruirà la porzione del muro contro terra a protezione della strada di via Madonna dei Lumi crollato nel marzo scorso a seguito di infiltrazioni meteoriche.
La Giunta settempedana ha approvato il progetto esecutivo delle opere di rifacimento, redatto dall’ufficio Lavori Pubblici, impegnando la somma di 60mila euro che sarà coperta con il contributo, relativo all’anno 2022, per investimenti finalizzati alla messa in sicurezza del territorio assegnato con decreto del Ministero dell’Interno.
L’area interessata dal crollo, nel parcheggio del piazzale antistante il santuario della Madonna dei Lumi, a Castello al Monte, era stata immediatamente messa in sicurezza e transennata dopo il cedimento.
Una fiammata porta il futures sul gas, negli scambi ad Amsterdam, che va a toccare i 315 euro (+8%). Poi si assesta su quota 310 euro, un rialzo comunque vertiginoso sulla peggiore crisi di approvvigionamento degli ultimi decenni che mette pressione ai Governi.
L'impennata ha anche portato i prezzi dell'energia in tutto il continente a livelli mai visti prima, contribuendo all'aumento dei costi per tutto, dalla produzione di zinco e alluminio ai fertilizzanti.
Secondo il piano europeo di razionamento l’Italia dovrà risparmiare circa il 7% del gas che ha consumato in media negli ultimi cinque anni. Il governo è al momento al lavoro su un piano del risparmio energetico e di taglio di consumi di gas e elettricità, che dovrebbe essere pronto entro il 31 agosto, data in cui il Nord Stream diventerà inattivo
«Sono disperata, mi hanno riconosciuta da quel video». Sono le parole della 55enne ucraina che ha subito una violenza sessuale in centro a Piacenza la mattina del 21 agosto. Parole che sono state riferite agli inquirenti nell’ambito dell’indagine sulla violenza.
L’aggressore è un ventisettenne della Guinea richiedente asilo, (che peraltro gli era stato rifiutato) e, da quanto emerso, dopo aver avvicinato la donna, l’avrebbe gettata a terra e avrebbe cominciato a spogliarla per abusare di lei, mentre la vittima tentava di difendersi con tutte le sue forze.
L’uomo è stato subito arrestato grazie ad un vicino di casa che ha allertato la Polizia, giunta prontamente sul posto. Lo stesso vicino avrebbe filmato la scena con il suo cellulare ed avrebbe consegnato il video alle forze dell’ordine. Poi lo stesso video è stato diffuso in rete, ma prima di finire sui social avrebbe girato sui telefoni di diverse persone senza alcuna precauzione.
Il Gip del Tribunale di Piacenza ha convalidato l'arresto per Sekou Souware il 27enne originario della Guinea, accusato di aver violentato la donna. Al termine dell'udienza preliminare, il gip ha riconosciuto un quadro indiziario particolarmente grave, desunto dal video e dalle dichiarazioni di chi ha ripreso la violenza, ed ha ravvisato esigenze cautelari per rischio di inquinamento probatorio, reiterazione e pericolo di fuga che hanno portato all’ordinanza di convalida.
La Procura ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per diffusione illecita senza consenso del video, in violazione dell’art. 734 bis codice penale “Divulgazione delle generalità o dell’immagine di persona offesa da atti di violenza sessuale”. Facebook, Twitter ed Instagram hanno rimosso il video dello stupro perchè viola le loro regole.
Si è acceso un intenso dibattito politico dopo che la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha condiviso il video sui social. All’iniziale attacco di Enrico Letta «Il video postato da Giorgia Meloni su uno stupro è un video indecente e indecoroso», Meloni aveva replicato che la sua era stata un’espressione di solidarietà alla vittima, strumentalizzata per fare della “bieca propaganda” .
Concetto che ha ribadito martedì ad Ancona, dove ha aperto la campagna elettorale, dichiarando “Io ho preso un video pubblicato da un quotidiano, completamente oscurato, mi fido della stampa italiana.
Non ho parlato con questa persona, ma siccome sono molto sensibile a queste materie, non avrei mai pubblicato un video che potesse far riconoscere la vittima". Ed ancora “Quando il Pd ha pubblicato senza oscurarle le immagini di un omicidio, cioè dell'assassinio di Alika a Civitanova Marche, perché al tempo questa questione non ve la siete posta? (...) Le immagini della morte di quell'uomo sono state ampiamente pubblicate senza alcuna forma di oscuramento, tant'è che la famiglia disse che per loro rivedere quelle immagini è stato drammatico".
La questione focale è questa: una donna che ha subito una violenza, attraverso la diffusione del video ne sta subendo un’altra. Il suo consenso è stato violato nell’imposizione di un atto sessuale così come nella diffusione del video.
Vittima due volte anche per una propaganda elettorale che utilizza strumenti che non dovrebbero esserle propri. Si è perso di vista il reato che si è consumato nel pieno centro di una città. Si è persa di vista anche l’opportunità di fare eventuali riflessioni sulla circolazione di quel video.
Era necessaria la divulgazione di quel video per condannare la violenza sulle donne e per manifestare loro solidarietà? Quante violenze vengono perpetrate silenziosamente tra le pareti domestiche o nei luoghi di lavoro, riempiendo i fascicoli delle procure italiane, senza sollevare quotidianamente una “eco politica” così agguerrita? Una campagna elettorale non dovrebbe avere come unico fine quello di mostrare agli italiani i progetti per il futuro della loro Nazione?
Celebrazioni di San Giuliano senza fuochi d'artificio e spettacolo pirotecnico. A deciderlo è stata la Giunta comunale di Macerata nel dichiarare come le risorse saranno destinate alle famiglie maceratesi.
"Tutti sappiamo che lasciataci alle spalle l’estate ci attende un autunno complicato, delicato e difficile, soprattutto per le famiglie: basti pensare al caro energia, al carrello della spesa, all’acquisto dei libri di testo scolastici, al riavvio delle attività sportive per i giovani e molto altro" ha detto il sindaco Sandro Parcaroli.
"Dopo un’approfondita analisi della delicata situazione, la Giunta ha deciso di non fare lo spettacolo pirotecnico e destinare le relative risorse alle famiglie maceratesi con particolare attenzione, appunto, all’accesso all’attività sportiva di base, al diritto allo studio e quindi, più in generale, al sociale" conclude il primo cittadino.
"Non esistono 'province rosse'. Ma esistono amministratori locali che ribaltano lo stesso giorno il risultato delle europee convincendo i cittadini casa per casa". Matteo Ricci, sindaco di Pesaro e coordinatore dei sindaci Pd, cita il risultato dell'esito del voto 2019 per rispondere alle dichiarazioni di Matteo Salvini (leggi qui) in visita ieri nella città marchigiana per la campagna elettorale.
Il leader della Lega ha pronosticato una vittoria del centrodestra nelle Marche "ovunque". "Quello ottenuto nel 2019 - dice il sindaco di Pesaro - è lo stesso risultato che porteremo anche alle elezioni politiche di settembre, vogliamo vincere il collegio e fare del Pd il primo partito delle Marche".
Ricci commenta anche le dichiarazioni di Giorgia Meloni, che ieri ha aperto la campagna elettorale di Fratelli d'Italia ad Ancona (qui le sue parole): "pur di far leva sul razzismo si passa sopra al corpo di una donna stuprata".
"Sul video (della donna violentata a Piacenza, ndr) Meloni doveva scusarsi, invece è stata patetica - attacca Ricci -. La verità è che la sua destra fa leva senza scrupoli sul razzismo". Quanto al modello Marche, sostenuto dalla presidente di FdI come base per conquistare l'Italia, Ricci cita la sanità: "partire dalla Marche significa partire dalla fotografia del nulla".
Dopo due anni di governo del centrodestra, la sanità è "peggiorata" e la Regione è " senza una guida, più frammentata e più debole". "Se l'idea di Italia che hanno è quella della giunta regionale delle Marche siamo rovinati - conclude Ricci -. Ma la campagna elettorale cambierà i pronostici e il Pd sarà il primo partito anche nelle Marche".
"Sono trascorsi sei anni da quel 24 agosto 2016 che ha cambiato la vita per sempre ai nostri territori", ma "c’è molto ancora da fare per accelerare la macchina della ricostruzione, sia dal punto di vista normativo, liberando la mente da opzioni vessatorie e ideologiche, sia dal punto di vista organizzativo ed operativo". A sottolinearlo è Vittorio Lanciani, presidente dell'Ordine degli architetti della provincia di Macerata.
In base alla fonte documentabile in possesso dell’ordine, “sulla base di uno screening tra i colleghi impegnati nella ricostruzione” spiega Lanciani, i tempi di progettazione per interventi di importi compresi tra 100.000 euro e 500.000 euro per danni lievi vanno da 160 a 700 giorni con una media di un anno e mezzo per ottenere il decreto di concessione di contributo, "sceso sotto l’anno di media se viene utilizzata l’ordinanza 100" puntualizza il presidente.
I tempi di progettazione per interventi di importi compresi tra 100.000 e 1.000.000 di euro per danni medi e gravi variano da 180 giorni a 1450 giorni "con una media di un anno e mezzo per ottenere il decreto di concessione di contributo in ordinanza 100", aggiunge Lanciani nel precisare come "il 20% del tempo impiegato per la progettazione è utilizzato dal professionista per il progetto tecnico, il restante 80% per adempimenti burocratici".
Tra cui "l'utilizzo di piattaforme di una lentezza esasperante, raccolta e produzione di documentazione demografica e documentale, redazione di relazioni, dichiarazioni, asseverazioni, modelli e schemi spesso ripetitivi nei contenuti, ottemperare a procedure e richieste, rispondere ad integrazioni e quesiti che hanno ragione di essere solo in funzione della procedura prevista" afferma Lanciani.
Il presidente dell'ordine degli architetti della provincia di Macerata si rivolge, poi, al commissario Giovanni Legnini, nell'apprendere "con piacere che ha rinunciato alla candidatura al parlamento per dedicarsi alla causa – dice Lanciani -. Lei ha già dato prova di volersi impegnare in prima persona, serve un ultimo scatto di intelligenza politica ascoltando finalmente nel vero senso della parola gli ordini professionali”.
“Sono i liberi professionisti che hanno in mano la soluzione per accelerare veramente la ricostruzione avendone subito fino ad ora tutte le inefficienze e sopperito con abnegazione e capacità professionale” precisa il presidente dell’ordine degli architetti maceratese.
Infine, un invito “ai politici che si candidano a rappresentare il territorio" che avranno il “compito di giungere il più velocemente possibile a sbloccare le risorse necessarie evitando il ricorso al superbonus 110% per l’accollo, e a ridare la giusta importanza e il riconoscimento del ruolo ai professionisti tecnici, troppo spesso non solo ignorati ma il più delle volte considerati pura manovalanza tecnica se non messi strumentalmente sul banco degli imputati”.
Il servizio Tutela del Territorio della Regione Marche sta realizzando alcuni lavori di ripristino della funzionalità idraulica di un tratto del fiume Potenza, nel territorio del Comune di San Severino Marche, che va da ponte Sant’Antonio alla frazione di Taccoli.
Le opere, appaltate dal Genio Civile di Macerata grazie ai fondi comunitari Por Fesr 2014 – 2020 asse 8 destinate ad interventi di mitigrazione del rischio idrogeologico nei Comuni del “cratere” già duramente segnati dall’emergenza terremoto 2016, sono stati affidati all’impresa Cagnini Costruzioni Srl di Maddalena di Muccia.
Il territorio del Comune di San Severino Marche in passato è stato interessato da eventi disastrosi a causa dello straripamento delle acque del Potenza che, in alcuni casi, hanno costituito anche un serio pericolo per la popolazione e per le attività presenti lungo le sponde.
La progettazione degli interventi, affidata sempre al Genio Civile di Macerata, ha dovuto seguire una serie di tutele ambientali, paesaggistiche e archeologiche e ha visto la collaborazione di alte professionalità universitarie.