Meritano davvero un pur rapido commento le recenti dichiarazioni di Marco Mengoni. Queste le parole pronunciate dal cantante sulla cresta dell'onda e prontamente riportate con zelo da tutti i più letti e soprattutto più venduti quotidiani nazionali, sempre in prima linea nel difendere il progresso liberal-capitalistico: "Non mi rappresenta un paese in cui la maternità surrogata è un reato".
A giudizio di Mengoni, dunque, e di larga parte del fronte omologato dei cantori del pensiero unico liberal-progressista in tinta arcobaleno, comprare un figlio mediante la pratica dell'utero in affitto rientrerebbe fra i sacri diritti universali dell'essere umano. E i Paesi che non lo riconoscono debbono essere per ciò stesso definiti barbari e retrogradi.
Curiosa epoca, in effetti, quella nei cui spazi alienati e reificati i capricci di consumo delle classi possidenti, fondati magari anche sulla mercificazione integrale della donna e dei nascituri, vengono celebrati come diritti. Il nostro è il tempo in cui i capricci e i desideri pretendono di ergersi a diritti universali, mediante la ben nota pratica della liberalizzazione propria della civiltà del capitale.
La nostra risulta sotto ogni profilo la società della liberalizzazione integrale del costume e del consumo, ove destra e sinistra si dividono con zelo i compiti. La destra promuove la deregolamentazione economica, la sinistra quella antropologica. Giova allora rammentare una volta di più per quali motivi l'utero in affitto o maternità surrogata che dir si voglia (e così preferisce In effetti appellarla la neolingua liberale) non è un diritto, ma una pratica abominevole.
Una pratica che deve essere condannata in nome della difesa della dignità dell'essere umano, che ha dignità e non ha prezzo. Anzitutto, la si deve condannare per i già richiamati i processi di mercificazione: processi in grazia dei quali il ventre della donna diventa un magazzino aziendale e il nascituro decade a merce on demand, programmata magari anche con derive eugenetiche.
In secondo luogo, non debbono passare inosservati i processi di sfruttamento sottesi alla pratica della maternità surrogata: abbiamo qui il classico teorema della libertà liberale, in forza del quale nessuna donna sarà costretta a mettere in affitto il proprio utero, ma le donne dei ceti subalterni non potranno fare altrimenti per via della loro condizione economica. Non dimentichiamo infine che avere un figlio non è un diritto, ma è l'esito di un incontro, di una storia d'amore e di una relazione tra un uomo e una donna.
Il rapporto che ci lega al figlio non è quello del consumatore che desidera una merce, ma è quello dell'amore incondizionato e gratuito per il figlio stesso, come insegna la vicenda di Re Salomone: quando gli si presentarono dinanzi due donne che pretendevano entrambe di essere la madre del bambino in fasce che avevano con sé, Re Salomone propose di tagliare in due parti uguali l'infante e assegnarne metà a ciascuna delle due donne.
Solo allora si capì qual era la vera madre: quella che si disse disposta a cedere il bambino all'altra, purché non venisse tagliato e potesse continuare a vivere nella sua pienezza d'essere. Perché questo è l'amore per il figlio: desiderarne la piena realizzazione in tutta la sua potenza d'essere.
Volo ut sis: voglio che tu sia, questa secondo Agostino d'Ippona è la formula magica dell'amore, tutto il contrario del desiderio autocentrato del consumatore, che tanta libertà ha quanta può comprarne e che pretende di trasformare tutti i suoi capricci di consumo in diritti codificati dalla legge.
Sarebbe bene che Mengoni posasse per un istante il microfono e riflettesse seriamente su questi temi per evitare di ribadire pappagallescamente gli schemi mentali propri dell'odierna civiltà merciforme. In effetti la nostra è anche la prima epoca in cui intellettuali e artisti sono completamente schierati dalla parte dei cristalli del potere dominante e della sua mappa mundi.
Cara me,
Ti chiedo scusa per le volte in cui non mi sono ascoltata, in cui ho rivolto lo sguardo solo verso di lui.
Per quelle volte in cui ho permesso che l’anima scomparisse dentro al mio corpo, ormai non più mio per quanto magra fossi diventata .
Una sopravvissuta in un mondo nel quale credevo, dove non mi era permesso provare emozioni, bisogni, desideri. Incapace di urlare il mio dolore.
Io, piccola, invisibile alla sua vita, Inghiottita dalla sua, di vita.
Gli ho donato la corona, dimenticando fosse la mia.
L’ho insignito di tutti gli onori.
Gli ho fatto credere di essere immortale.
Ho così vissuto in una giostra di felicità illusoria e di disperazione.
Chiedo scusa a me stessa per aver dimenticato la dignità.
Perdonami per la fragilità
La paura di perderlo mi ha congelato.
Ho permesso a lui di definire chi sono,
spogliandomi dei miei vestiti color dell’oro.
Il vampiro aveva riconosciuto la sua preda, il suo ricco pranzo su cui abbuffarsi.
Lui si alimentava della mia energia, mentre io morivo dissanguata.
Sono caduta in un oblio che mi ha fatto credere di non valere nulla, mi sono rimpicciolita per entrare nel suo mondo fino a ringraziarlo per essere in vita.
Mi dispiace, mi dispiace tanto per aver trascorso anni senza sole, per non aver onorato la mia esistenza.
Ti prego di scusarmi.
Mi sono rinchiusa in un inferno di cui solo io detenevo le chiavi d'uscita.
Oggi con il tuo perdono posso lasciare andare via il passato e rinascere libera, più forte e consapevole di prima.
Oggi ho ritrovato la vita.
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, "Chiedilo all'avvocato". In questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato tematiche riferibili ai rapporti tra condomini che, spesso e volentieri, vanno a deteriorarsi per comportatemi incivili di alcuni nei confronti di altri. Il caso di specie scelto è di un lettore di Macerata che chiede: “A quale responsabilità può andare incontro il condomino che si atteggia ad amministratore ed arriva fino ad incutere terrore negli altri inquilini?".
A tal proposito risulta utile portare un caso giuridico giunto sino ai banchi della Cassazione che riguarda il caso tipico di "persecuzioni in ambito condominiale" contro alcuni condomini, definiti ripetutamente come "incivili" dall'autore delle molestie.
Nello specifico, la Corte ha annullato la decisione del tribunale che, nel sottovalutare le prove raccolte, aveva derubricato il delitto di atti persecutori nella contravvenzione di cui all'art. 660 c.p.: per costante orientamento della Cassazione, infatti, il discrimen fra il delitto di cui all'art. 612-bis c.p. e il reato di molestie è costituito dal diverso atteggiarsi delle conseguenze della condotta, configurandosi il delitto di atti persecutori «qualora le condotte molestatrici siano idonee a cagionare nella vittima un perdurante e grave stato di ansia ovvero l'alterazione delle proprie abitudini di vita», mentre sussiste il reato di cui all'art. 660 c.p. nel caso in cui le molestie si limitino ad infastidire la vittima del reato (ex multis, Cass. n. 23375 del 10/07/2020; Cass. n. 15625 del 09/02/2021).
A ciò si aggiunge il fatto che, nel caso di specie, alle "molestie" si sono affiancati altri comportamenti oppressivi, come i danneggiamenti, gli imbrattamenti e le minacce, tipicamente espressivi del delitto di cui all'art. 612-bis del codice penale.
Pertanto, in risposta al nostro lettore, risulta corretto affermare che, "le minacce o le molestie ripetute vanno punite come atti persecutori a norma dell'art. 612-bis c.p. quando creano uno stato di ansia che pervade la vita della persona posta nel mirino del molestatore, finanche arrivando al punto di modificarne le normali abitudini” (Cass. Pen., Sez. V, sentenza n. 21006/2024).
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Spesso protagonista delle nostre tavole primaverili, il carciofo non è soltanto un ortaggio gustoso e versatile, ma anche un concentrato di benefici per la salute. Originario del bacino del Mediterraneo e coltivato fin dai tempi degli Etruschi, vanta una lunga tradizione in Italia, che oggi è sia il primo produttore sia il primo consumatore al mondo.
Negli ultimi anni, questa pianta è stata al centro di numerosi studi scientifici che ne confermano le proprietà nutrizionali e terapeutiche. Ricco di antiossidanti, fibre, vitamine e composti bioattivi come la cinarina, il carciofo si rivela un alleato prezioso per la salute del fegato, il controllo del colesterolo, la regolazione della glicemia e la prevenzione cardiovascolare.
Una delle sue caratteristiche nutrizionali più rilevanti è l’elevato contenuto di fibre: bastano due carciofi per coprire circa la metà del fabbisogno giornaliero raccomandato. Tra queste spicca l’inulina, una fibra solubile che trattiene acqua e contribuisce al senso di sazietà. Ma l’inulina è anche una fibra prebiotica, in grado di nutrire selettivamente i batteri “buoni” dell’intestino, come i bifidobatteri, aiutando così a mantenere un microbiota equilibrato e funzionale. I benefici sono numerosi: digestione più efficiente, rafforzamento del sistema immunitario, maggiore assorbimento di minerali come calcio e magnesio, e un migliore controllo della glicemia. Non sorprende quindi che diversi studi abbiano osservato un miglioramento dei livelli di zucchero nel sangue e una maggiore sensibilità all’insulina in soggetti che consumano regolarmente carciofi. Inoltre, grazie al senso di sazietà che favorisce, l’inulina può contribuire anche alla perdita di peso e alla riduzione della circonferenza addominale.
Un altro protagonista tra i composti attivi del carciofo è la cinarina, un polifenolo presente soprattutto nelle foglie. Nota per le sue proprietà coleretiche e colagoghe, stimola la produzione e il flusso della bile, facilitando la digestione dei grassi e favorendo l’eliminazione delle tossine. Gli effetti protettivi della cinarina sul fegato sono ben documentati: numerose ricerche hanno evidenziato un miglioramento significativo dei livelli degli enzimi epatici (come ALT e AST), suggerendo una funzione di protezione cellulare. Inoltre, la cinarina ha mostrato di contribuire alla riduzione del colesterolo totale e LDL, migliorando così il profilo lipidico e riducendo il rischio cardiovascolare.
E se ti stai chiedendo se queste virtù siano note anche fuori dalla medicina… beh, lo sono eccome! Sapevi che il famoso amaro Cynar è a base di carciofo? E no, non è uno scherzo. Il suo nome deriva proprio da Cynara scolymus, il nome latino del carciofo, e l’estratto utilizzato è apprezzato non solo per il sapore caratteristico, ma anche per le sue proprietà digestive. Certo, l’alcol non lo rende un’alternativa alle verdure al vapore, ma dopocena può dare un piccolo aiuto (o almeno una buona scusa!).
Infine, una nota culinaria rassicurante: i carciofi conservano buona parte della loro capacità antiossidante anche dopo la cottura — che sia bollitura, cottura a vapore, alla griglia o persino frittura. Tuttavia, meglio preferire le tecniche meno aggressive come la bollitura o la pentola a pressione, per ridurre il rischio di formazione di composti potenzialmente dannosi dovuti alle alte temperature dell’olio.
Visti i numerosi benefici nutrizionali e la ricca tradizione agricola che ci vede primi produttori al mondo, forse dovremmo riscoprire più spesso il valore di questa verdura antica, che da oltre duemila anni fa parte della nostra cultura alimentare. In fondo, non capita tutti i giorni di portare a tavola un fiore… e per di più così prezioso per la salute.
Taglio del nastro nei locali riqualificati dell’ex scuola di Vissani: con 70 posti complessivi per la fascia 0-3 anni tra le strutture del territorio, il Comune raddoppia gli obiettivi europei. Il sindaco Leonardo Catena: «Un impegno che guarda lontano e che mette al centro le persone, la comunità e il futuro»
Un taglio del nastro che guarda lontano. Questa mattina a Montecassiano l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Leonardo Catena ha inaugurato un nuovo asilo nido nei locali al primo piano dell’ex scuola di Vissani. Si tratta del terzo asilo nido realizzato dall’amministrazione Catena dopo quelli di Sambucheto e del capoluogo. Il nuovo asilo nido ha comportato un intervento di circa 510mila euro e potrà ospitare fino a 18 posti. Complessivamente, ora le strutture comunali possono ospitare fino a 70 bambini in età 0-3 anni, circa il 65% del fabbisogno, rispetto alla copertura media italiana del 28% e l’obiettivo europeo del 33%. Il prossimo passo sarà quello di mettere al bando la locazione degli spazi per la gestione del nido.
«Con l’apertura del terzo asilo nido comunale – spiega il sindaco Catena – Montecassiano si dimostra un Comune all’avanguardia nelle politiche per la famiglia e la prima infanzia. Investire nei servizi educativi per i bambini da 0 a 3 anni significa non solo offrire alle famiglie un sostegno concreto nella quotidianità, ma anche favorire la piena partecipazione al mondo del lavoro per le coppie e promuovere la coesione sociale. Abbiamo scelto di puntare su questi servizi come strategia strutturale di welfare locale. Con 70 posti disponibili nei nostri nidi, doppiamo gli obiettivi fissati dall’Unione Europea in tema di copertura del fabbisogno, contribuendo a colmare un divario che nel nostro Paese è ancora troppo ampio. Si tratta di un impegno che guarda lontano e che mette al centro le persone, la comunità e il futuro. È così che si costruisce un’amministrazione vicina ai cittadini e capace di incidere positivamente sulla qualità della vita».
«Inoltre - conclude il primo cittadino - la scelta di realizzare il nido a Vissani, riqualificando l’edificio dell’ex scuola, ci consente di contribuire alla rivitalizzazione di una frazione che con la chiusura della chiesa per i danni del sisma e dell’unica attività ricettiva presente ha sofferto per la mancanza di spazi comuni. In questi giorni è in via di approvazione il progetto esecutivo dei lavori al Piano della terra della struttura, per un costo di circa 130mila euro, già stanziati, che andrà ad ospitare un centro civico di aggregazione per la comunità locale. Infine, un ringraziamento all’architetto Antonello Musio che ha realizzato il progetto e diretto i lavori e alle imprese coinvolte nella ristrutturazione».
Tolentino "accende le luci" sulla mobilità sostenibile. Il sindaco Mauro Sclavi ha annunciato la conclusione dei lavori di verifica e attivazione dell'impianto di illuminazione lungo la pista ciclabile che collega il Ponte del Diavolo al Lago delle Grazie. A partire da sabato 10 maggio, il tratto sarà pienamente fruibile anche nelle ore serali, offrendo maggiore sicurezza e continuità nell’utilizzo dell’infrastruttura.
L’intervento rappresenta un tassello fondamentale del più ampio progetto di riqualificazione e ampliamento della rete ciclo-pedonale comunale, pensato per favorire uno stile di vita attivo, valorizzare il patrimonio naturalistico e storico e promuovere il cicloturismo come volano economico e culturale.
"È un progetto ambizioso – ha dichiarato il sindaco Sclavi – che unisce sport, natura e turismo in un percorso che abbraccia l’intero territorio comunale, collegando due eccellenze come il Lago delle Grazie e il Castello della Rancia. Una nuova mobilità dolce per cittadini e visitatori".
Il tracciato complessivo si estende per circa 13 km da ovest a est del territorio, di cui 6 km di nuova realizzazione. Il progetto è articolato in due lotti funzionali: il primo, già completato, riguarda il tratto lungo la strada Pianibianchi nella zona ovest; il secondo, attualmente in corso, comprende il collegamento da via Sandro Pertini al Castello della Rancia, con la costruzione di un ponte ciclopedonale in contrada Rotondo per attraversare il Fosso omonimo.
"Dove non siamo riusciti ancora a intervenire - ha aggiunto il sindaco -contiamo di completare l’opera grazie ai fondi della Via Lauretana".
Il dipartimento di prevenzione dell'azienda sanitaria territoriale di Macerata anche quest’anno partecipa dietro le quinte alla manifestazione degli Aperitivi Europei promossa dal comune di Macerata, che si svolge in questi giorni, per garantire la sicurezza degli alimenti e delle bevande che saranno somministrati al pubblico.
L’evento culturale registra l’adesione di ben 69 esercizi tra bar, gastronomie, ristoranti e altre attività che partecipano alla grande festa allestendo le proprie vetrine a tema europeo. Sono già quattro anni che il Comune di Macerata coinvolge l’Azienda sanitaria nella vigilanza integrata degli esercizi attraverso il controllo igienico sanitario svolto dall’Unità Operativa del Servizio Igiene degli Alimenti di Origine Animale, diretta dal dottor Maurizio Catitti, con la collaborazione preziosa del comando della polizia locale di Macerata.
"L’ispezione è basata fondamentalmente sulla verifica delle corrette procedure nell’allestimento e nella somministrazione dei vari piatti, con l’intento di garantire al consumatore la degustazione dei cibi in completa sicurezza - spiega il direttore del servizio igiene degli alimenti di origine animale, Maurizio Catitti -. Bisogna considerare che la preparazione delle varie specialità può avvenire anche in spazi ristretti, poco avvezzi a tale tipologia di lavoro, ma viene sempre garantita la massima cura nell’ordine e nella pulizia".
Il Dipartimento di Prevenzione, come ogni anno, ha programmato un’attività di controllo valutando alcune priorità finalizzate alla massima garanzia della salute pubblica, considerando nello specifico la capienza delle cucine, la capacità di accoglienza dei frigoriferi e del loro corretto funzionamento in relazione anche ai vari menù e formando adeguatamente il personale sul tipo di servizio offerto, sia esso al chiuso oppure all’aperto.
In quest’ ultimo caso si richiede che vengano rispettate le modalità di protezione dei piatti da contaminazioni esterne, come ad esempio la polvere, durante la somministrazione. "Abbiamo preso contatti con i consulenti dei piani di autocontrollo di molti esercizi, spiegando le nostre richieste sulle modalità operative per ottenere l’osservanza di tutti i paradigmi sanitari - spiega il dottor Catitti - come ad esempio il rispetto della catena del freddo, la pulizia dei locali, l’idoneità degli utensili e delle attrezzature, la conoscenza dei componenti del piatto così da fornire corrette informazioni al consumatore in merito agli allergeni".
"Considerando gli esiti di questa attività di vigilanza ormai quadriennale si può affermare che ad oggi la situazione è molto migliorata, soprattutto a livello di coscienza degli esercenti che hanno mostrato interesse e partecipazione ai consigli del personale sanitario, iniziando cun percorso di crescita, che può portare solo ad esiti felici", aggiunge Catitti.
"L’attività di controllo e vigilanza in ambito sanitario svolta dal dipartimento di prevenzione in occasione delle manifestazioni pubbliche rappresenta una garanzia per la salute dei cittadini che partecipano agli eventi - dichiara il direttore generale dell’Ast di Macerata Alessandro Marini -. Ringrazio l’Unità Operativa I.A.O.A diretta dal dottor Catitti perché ha dimostrato negli anni di aver saputo coinvolgere attivamente gli esercenti grazie ad un ottimo lavoro di formazione e informazione interattiva, che ha avuto riscontri molto positivi".
La Città di San Severino Marche domenica 18 maggio accoglierà la terza edizione della "Camminata per la vita", una significativa manifestazione aperta a tutti patrocinata dal Comune. L'iniziativa, nata da un’idea del professor Giammario Borri, ha un duplice obiettivo: sensibilizzare i giovani, in particolare i neopatentati, sull'importanza della sicurezza stradale e promuovere un'autocoscienza responsabile alla guida, onorando al contempo la memoria di tutte le vittime di incidenti automobilistici.
Il programma della giornata prevede il ritrovo alle ore 8:30, in piazza del Popolo, per le operazioni preliminari e la distribuzione delle t-shirt con scritto "Mai più fiori schiacciati/recisi sulla strada". Alle ore 9 prenderà il via la camminata, che si snoderà lungo un percorso di circa 6 chilometri attraversando via Battisti, Matteotti, Mazzini, San Michele, Colotto e Taccoli, fino a raggiungere il piazzale Scuriatti. La camminata si svolgerà in totale sicurezza grazie al supporto del personale della Polizia Locale, della Protezione Civile, della Croce Rossa e dell'Agesci. Le strade saranno chiuse al traffico per tutta la durata della manifestazione.
Lungo il percorso saranno disponibili punti di ristoro con acqua. Sono previsti due momenti di riflessione: una sosta avrà luogo nel punto in cui, dieci anni fa, perse la vita il giovane Matteo Falistocco, mentre la seconda sosta si terrà nel piazzale Scuriatti. Qui, dopo interventi liberi e testimonianze, la manifestazione si concluderà con un momento conviviale a base di pizza e bibite offerti a tutti i partecipanti.
Il rientro sarà garantito gratuitamente dalla Contram, sia prima che dopo la Santa Messa che verrà celebrata dal vicario don Donato De Blasi alle ore 12 a Taccoli. La partecipazione è aperta a tutti ma è gradita la comunicazione della propria adesione tramite WhatsApp al numero 3393757465 (Giammario).
Sarà inoltre possibile prenotare e/o ritirare le t-shirt presso "Lo Scrigno della gioia" sabato 10 e sabato 17 maggio, dalle ore 10 alle 12 e dalle ore 16 alle 19. Agli adulti e a chi ne ha la possibilità, viene richiesto un contributo di 10 euro. Si precisa che la t-shirt non è obbligatoria per partecipare.
L’elenco dei giovani settempedani prematuramente scomparsi a seguito di incidenti d’auto si fa sempre più lungo, la manifestazione intende ricordarli tutti e abbracciare, simbolicamente, quanti per la loro scomparsa soffronto quotidianamente di un dolore inimmagibile.
Si potrà partecipare alla camminata a qualsiasi età, i bambini sono i benvenuti. Ci si potrà unire in bici, monopattini, tricicli, carrozzine o semplicemente a piedi. La manifestazione si terrà anche in caso di maltempo.
La "Camminata per la vita" rappresenta un'occasione importante per la comunità di San Severino Marche per unirsi in un messaggio di sensibilizzazione e solidarietà, ricordando chi non c'è più e promuovendo una cultura della sicurezza sulle strade.
Parlare di occhiali da sole vuol dire aprire un libro ricco di storie, di nomi e di prodotti che sono riusciti, nel corso dei decenni, a rimanere sulla cresta dell'onda e a planare con maestria sulle tendenze, continuando a rappresentare oggetti del desiderio e alleati degli outfit più cool nonostante i cambiamenti sociali e culturali.
Il caso degli occhiali Ray-Ban incarna alla perfezione questa immagine. Si tratta, infatti, di un marchio la cui storia ha preso il via da un contesto che nulla ha a che fare con il fashion, ha visto il lancio del primo prototipo nel 1937 da parte dell'azienda Bausch & Lomb, incaricata dal luogotenente generale MacCready di creare un accessorio in grado di proteggere gli occhi degli aviatori dai raggi solari.
Nacque così lo storico occhiale Anti-Glare, grazie al quale il mondo conobbe le lenti da sole con design a goccia che, di lì a pochi decenni, sarebbe diventato un trend pietra miliare nell'ambito degli accessori.
Per rendersene conto basta guardare le proposte di occhiali da sole Ray-Ban nei negozi o su e-commerce storici verticali come Vistaexpert, tra i punti di riferimento principali per chi vuole acquistare gli occhiali del marchio con la certezza di un'ampia scelta fra modelli evergreen e nuove collezioni.
Il modello con lente a goccia non manca mai e continua, con gli anni che passano, a rappresentare un accessorio irrinunciabile per chi vuole catalizzare l'attenzione con un look estivo di tendenza.
L'epopea dei Ray-Ban come occhiali che non passano mai di moda è legata a filo doppio anche al fascino di star che, con la loro bellezza, il loro talento e il loro carisma, li hanno portati nell'olimpo degli accessori irrinunciabili.
Qualche esempio? La splendida Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany, film i cui fotogrammi di lei con gli occhiali sono diventati iconici. Diversi decenni dopo, il cinema ha creato un altro brand ambassador straordinario, ossia Tom Cruise in Top Gun, il film che, più di qualsiasi altra pellicola, è associato all'immagine degli occhiali Aviator.
L'elenco potrebbe andare avanti ancora e ci dimostra quanto un accessorio nato per finalità pratica sia stato capace di intercettare quell'esigenza di unicità che, ogni volta che scegliamo un accessorio, vogliamo sottolineare a prescindere dal sesso e dall'età.
La Riviera del Conero con il cuore più sicuro, perché cardioprotetta, grazie all’iniziativa della Fondazione Opere Laiche Lauretane e Casa Hermes che ha donato un defibrillatore ciascuno ai tre camping, Medusa, Adriatico e Bellamare, di cui è proprietaria, tutti situati nell’area di Porto Recanati. Un’azione che va in direzione della prevenzione, spiega il Presidente Federico Guazzaroni, “necessaria in particolar modo d’estate quando i camping si affollano di turisti e con i defibrillatori si ha modo di intervenire per tempo se in qualcuno possono insorgere problemi cardiaci”.
La Fondazione Opere Laiche Lauretane e Casa Hermes è una delle realtà di maggior spessore sociale sul territorio della Riviera del Conero e quest’anno ha pensato di poter mettere in campo un’azione di grande respiro e valore proprio a tutela della salute.
"Tanto più - spiega Guazzaroni – che dei defibrillatori posti nei camping potranno farne uso anche le persone in spiaggia che non risiedono nella struttura, si tratta di un'azione globale che vuole portare maggiore sicurezza in spiagge molto frequentate e che quindi possono essere di grande aiuto per chi deve garantire la salute dei cittadini".
La splendida Riviera del Conero sarà pertanto ancora più protetta dopo questa donazione considerando che la cifra annua di ospiti dei tre campeggi è di circa 300mila persone. Una quantità molto elevata che conferma la centralità della Riviera nelle scelte compiute da parte dei turisti.
Si comprende pertanto come i defibrillatori siano uno strumento indispensabile per caratterizzare la Riviera del Conero anche dal punto di vista della salute, nel caso specifico della cardiologia. Due eccellenze del territorio nel proprio campo che si uniscono e fanno sinergia: un segmento di Riviera del Conero e le Opere Laiche Lauretane, per garantire i mezzi sanitari necessari ad una sicurezza che vuole associarsi alla bellezza dei luoghi.
"Siamo orgogliosi della rete delle nostre attività sociali – conclude il Presidente Guazzaroni – quello dei defibrillatori è il tassello ulteriore di un insieme di iniziative che vogliono sostenere attivamente la cittadinanza. Uno dei nostri obiettivi è proprio questo, affiancare la comunità con opere di elevato contenuto sociale per consentirle di poter contare su di noi e sulla nostra realtà che vuole confermarsi sempre più presente sul territorio".
È stato inaugurato ieri, presso il centro dermatologico di Civitanova del dottor Gino Mattutini, il nuovo scanner digitale di ultima generazione IntelliStudio, un sofisticato sistema di videodermatoscopia total-body per l’analisi dermatologica avanzata. Si tratta del primo macchinario di questo tipo installato nelle Marche: un salto di qualità per la prevenzione dei tumori della pelle, grazie a immagini ad altissima definizione e a un software, alimentato dall’intelligenza artificiale, che monitora nel tempo ogni minimo cambiamento cutaneo.
All’inaugurazione hanno partecipato il Sindaco Fabrizio Ciarapica e il vicesindaco Claudio Morresi. “Il dottor Mattutini dimostra ancora una volta di essere un professionista lungimirante, sempre pronto a fare di più per la comunità, mettendo la salute delle persone al centro – ha dichiarato il Sindaco Fabrizio Ciarapica –Investire risorse così importanti in uno strumento innovativo come questo gli fa davvero onore. Questa tecnologia è un orgoglio per Civitanova che oggi diventa un punto di riferimento anche per la dermatologia di ultima generazione”.
Il nuovo IntelliStudio3 è un sistema dotato di doppia colonna integrata che cattura immagini total-body ad altissima definizione, sia in luce polarizzata che in luce bianca, con qualità fotografica professionale. Grazie alla tecnologia MatchPose e al software DermaGraphix, è possibile documentare la totalità della superficie cutanea in modo rapido e ripetibile, confrontando nel tempo eventuali cambiamenti e riconoscendo automaticamente l’insorgenza di nuove lesioni grazie all’intelligenza artificiale. Il medico rimane sempre al centro del processo diagnostico, ma può contare su uno strumento che standardizza e potenzia la valutazione, aumentando la sicurezza e l’efficacia.
“Investire nella prevenzione è il modo migliore per prenderci cura della nostra comunità – ha detto il vicesindaco Morresi - significa offrire ai cittadini un servizio prezioso, di altissimo livello, senza bisogno di spostarsi altrove”.
Il dottor Mattutini, che è anche responsabile del polo dermatologico del gruppo Kos (Villa Pini, Villa Alba e Santo Stefano) ha spiegato: “Credo profondamente nella prevenzione e nella necessità di restare sempre al passo con l’innovazione. Con IntelliStudio possiamo scansionare l’intero corpo del paziente in meno di due minuti, creando una mappa precisa e completa per riconoscere subito nuove lesioni e quindi eventuali casi da approfondire. La medicina va avanti e chi lavora per la salute deve continuare a crescere e aggiornarsi.
Alla giornata inaugurale è arrivato anche un messaggio di auguri da parte del vescovo di Fano, don Andrea Andreozzi: “Auguri per questa giornata in cui si inaugura il nuovo strumento di ricerca. Un caro saluto al dottor Mattutini e alla sua équipe. Grazie di tutto”.
L’Azienda Pluriservizi Macerata ha riscontrato su alcuni social media la diffusione di un falso messaggio che sfrutta il logo di Aom per promettere prezzi agevolati e offerte per l’uso del servizio di trasporto urbano, gestito da APM.
“La comunicazione è falsa e non è attribuibile in alcuna maniera ad APM SpA - interviene l'azienda - si invitano gli utenti a contrassegnare il messaggio ricevuto come spam, bloccare il mittente e segnalare l'accaduto alla Polizia Postale e alla piattaforma social".
"Si raccomanda di non effettuare alcun pagamento o acquisto di card/abbonamenti al di fuori dei consueti canali di acquisto (rivendite autorizzate, sportello clienti, ApMobilità) e a segnalare prontamente l’accaduto agli organi competenti per la verifica di presunti tentativi di truffa - si aggiunge nella nota -. I nostri servizi e relative tariffe sono pubblicati unicamente sul sito istituzionale www.apmgroup.it e APM non utilizza soggetti terzi per promuovere i servizi gestiti".
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Cammini aperti da sold out nelle Marche. I tre percorsi previsti nelle giornate di sabato 10 e domenica 11 maggio lungo la via Lauretana hanno infatti registrato il tutto esaurito per i tratti da Urbisaglia all’Abbadia di Fiastra e da Muccia a Camerino. Una decina invece le prenotazioni ancora a disposizione per il percorso da San Firmano a Recanati ma che, secondo gli auspici degli organizzatori, andranno ad esaurirsi nel giro di poche ore. L’invito è dunque quello ad affrettarsi vista l’importanza di un evento dalla portata nazionale.
Dal cuore dell’Appennino fino alle colline leopardiane, i partecipanti potranno scoprire antichi percorsi di fede che intrecciano spiritualità, arte e paesaggio. Itinerari che, per alcune delle aree coinvolte, significano anche un’occasione di rilancio dopo il sisma del 2016: "Nell’ambito degli investimenti dedicati al turismo lento e ai cammini la Struttura commissariale ha definito un piano strategico per le quattro regioni per un valore di 47 milioni – ha commentato in tal senso il Commissario straordinario alla ricostruzione Guido Castelli –, la Via Lauretana è uno dei tre cammini selezionati dalla Regione Marche e, grazie al presidente Francesco Acquaroli, 9 milioni saranno investiti per mettere in sicurezza il percorso e per sviluppare quei servizi fondamentali per la gestione, manutenzione e valorizzazione del tracciato e dei borghi attigui".
"I cammini dell’Appennino centrale sono sentieri di storia e sostenibilità che intrecciano tradizioni, borghi e paesaggi, creando economie locali resilienti e nuove opportunità di sviluppo per le aree del cratere - ha evidenziato ancora il Commissario Castelli -, una economia diffusa, che pone l’attenzione sui giovani e ad un turismo lento in grado di essere attrattivo tutto l’anno".
Se il cammino tra Urbisaglia e l’Abbadia di Fiastra (sabato 10 maggio) sarà un percorso dedicato all’inclusione tra archeologia romana e spiritualità cistercense (da ricordare la collaborazione con ANFFAS Macerata e I Nuovi Amici Macerata, realtà che saranno presenti con quaranta iscritti), quello in contemporanea tra San Firmano e Recanati si delineerà tra spiritualità romanica e paesaggi leopardiani. Escursione simbolo della sostenibilità ambientale e dell’identità appenninica sarà invece quella prevista tra Muccia e Camerino il giorno seguente.
«Abbiamo bisogno di momenti di incontro come questo con Dio e tra le comunità - ha affermato l’Arcivescovo di Camerino Francesco Massara -, se non c’è incontro non c’è spiritualità: lavoriamo in rete, ognuno secondo il proprio ruolo, per realizzare tale compito, perché sentiamo una grande responsabilità nei confronti di questo territorio. Domenica Cammini Aperti lungo la Via Lauretana ci consentirà da un lato di restituire dignità alle nostre bellezze paesaggistiche e architettoniche - ha sottolineato mons. Massara -, mentre dall’altro di mostrare a un numero di pellegrini *lauretani* sempre più ampio che si ritroveranno nel silenzio dell’Eremo del Beato Rizzerio, immersi in un patrimonio storico, oltre che culturale di un percorso capace di unire spazi incontaminati e memoria religiosa».
Nel percorso tra Muccia e Camerino, domenica 11 maggio sarà anche possibile apprezzare anche la chiesa di Santa Maria delle Grazie (in località Le Mosse), luogo all’interno del quale, nel pomeriggio, a partire dalle ore 17.30, sarà possibile assistere all’inaugurazione della mostra “Il dono”. Un'esposizione promossa, nell’anno del Giubileo della Speranza, grazie alla collaborazione tra l’Arcidiocesi di Camerino-San Severino Marche, il Comune di Camerino e la Sovrintendenza Archivistica e Bibliografica delle Marche.
«È stata un’esperienza emozionante il momento dello scambio dei doni tra le comunità che fanno capo all’associazione San Vito Italia: al sindaco di San Vito Lo Capo, il paese che quest’anno ha ospitato il meeting, ho portato in dono una pietra di una nostra abitazione distrutta, come simbolo di ciò che abbiamo drammaticamente vissuto, ma anche come segno della volontà di ricostruire, della resilienza e determinazione che continua ad animare noi pievetorinesi. Ed è stato commovente l’applauso di tutti che ha sottolineato questo regalo».
È il sindaco di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci, a commentare la trasferta in terra siciliana che l’ha visto partecipare lo scorso fine settimana, insieme a tanti sindaci d’Italia, al XXIV meeting dei Paesi di San Vito.
«San Vito lo Capo ha fatto da splendida cornice all’assemblea nazionale che ha riconfermato alla carica di segretario dell’associazione il nostro Claudio Bernardini, segno del buon lavoro svolto in questi anni». San Vito Italia unisce tutti i comuni italiani che hanno San Vito come Santo Patrono o protettore. Pieve Torina può vantare la frazione di San Vito. «Abbiamo rinsaldato legami e tradizioni antiche partecipando a diversi incontri e funzioni religiose e valorizzando il messaggio di speranza incarnato da San Vito. Il tutto gestito ottimamente sul piano organizzativo e dell’accoglienza».
Il sindaco di San Vito Lo Capo, Francesco La Sala, nel ringraziare le 37 delegazioni partecipanti ha avuto parole di particolare vicinanza nei confronti di Pieve Torina: «un particolare ringraziamento va a Pieve Torina e al suo sindaco Alessandro Gentilucci per il contributo all'associazione in termini di presenza qualificata e azioni propositive nell'interesse del Coordinamento Nazionale».
Il fatto che Pieve Torina abbia confermato la figura del segretario nazionale dell’associazione è un ulteriore riconoscimento nei confronti di una comunità che ha sempre dimostrato profonda devozione nei confronti di San Vito: «per la terza volta sono stato rieletto segretario» ha dichiarato Bernardini. «È un motivo di grande orgoglio poter continuare a far parte di questa grande famiglia che unisce l’Italia da nord a sud nel nome di San Vito. Orgoglio per aver fatto conoscere ad altre realtà il territorio di Pieve Torina unitamente ai prodotti tipici della nostra terra. Ringrazio il sindaco Gentilucci che mi ha sostenuto durante questo percorso, nonostante i suoi molteplici impegni istituzionali».
Civitanova continua a investire per migliorare il volto della città e la qualità della vita dei suoi cittadini. La Giunta Comunale ha infatti approvato un importante intervento per rinnovare l’arredo urbano, con la fornitura e la posa di nuove panchine e cestini per i rifiuti nelle vie del centro e nell’area portuale. L’investimento complessivo ammonta a 28 mila euro.
Nel dettaglio, saranno installati 24 cestini per i rifiuti ad alta resistenza: 20 nelle vie del centro, in viale Vittorio Veneto e sul Lungomare Sud, mentre i restanti 5 nell’area portuale. Quelli sul Lungomare Sud andranno a sostituire quelli ammalorati. Sono previste inoltre 10 sedute con spalliera in cemento armato tra viale Vittorio Veneto e il Lungomare Sud e 15 sedute senza spalliera nell’area portuale.
“Il decoro urbano e la pulizia sono priorità per la nostra Amministrazione – sottolinea il sindaco Fabrizio Ciarapica –. Con questo intervento vogliamo offrire ai cittadini e ai visitatori una Civitanova sempre più ordinata, accogliente e curata, valorizzando le nostre principali vie e le aree a maggiore affluenza. Ci prepariamo così a vivere al meglio la stagione estiva, quando accoglieremo migliaia di turisti. Ringrazio l’assessore Giuseppe Cognigni per il grande lavoro che sta portando avanti”.
Questo intervento è l’ultimo tassello, e ne seguiranno altri, di una strategia più ampia. “Oltre alle nuove panchine e cestini – continua il Sindaco Fabrizio Ciarapica – ricordo il grande piano potature da 280 mila euro realizzato nei mesi scorsi, che ha interessato il centro e i quartieri. A breve inaugureremo anche il nuovo bosco urbano a Santa Maria Apparente, un progetto in cui crediamo molto per il benessere ambientale e sociale della città. Siamo convinti che prendersi cura della città significhi prendersi cura della comunità: ogni panchina, ogni cestino, ogni albero contribuisce a creare un ambiente più bello, più sano e più vivibile per tutti. Continueremo su questa strada, con interventi mirati e investimenti concreti, perché Civitanova merita di essere non solo una città turistica, ma anche una città a misura dei suoi cittadini, ogni giorno dell’anno”.
L'mministrazione comunale di Civitanova Marche conferma, anche per l’estate 2025, l’attivazione di due aree di parcheggio temporaneo e gratuito, pensate per rispondere alle esigenze della città durante i mesi più intensi dell’anno. Dal 1° giugno al 15 settembre, residenti e turisti potranno usufruire gratuitamente dei parcheggi situati in via Aldo Moro (zona sud) e nella lottizzazione "Belvedere" (quartiere Fontespina), due zone strategiche per l’accesso alle spiagge che offriranno circa 500 posti auto aggiuntivi.
La misura, ormai consolidata da diversi anni e molto apprezzata dalla cittadinanza, è stata ideata per alleggerire la pressione sul centro cittadino e offrire un servizio concreto a residenti e visitatori. Civitanova, infatti, si prepara a vivere una nuova estate all’insegna della vitalità e dell’intrattenimento: le sue spiagge, il lungomare e il centro storico saranno come sempre il cuore pulsante di un ricco calendario di eventi culturali, sportivi e musicali che attireranno migliaia di presenze.
Un’offerta turistica di qualità che, unita alla vivacità commerciale della città, rende Civitanova una delle mete più amate della costa adriatica. "Anche quest’anno abbiamo scelto di confermare un servizio che si è dimostrato particolarmente utile e apprezzato, contribuendo a rendere Civitanova ancora più accogliente e organizzata durante i mesi estivi – fa sapere il Sindaco Fabrizio Ciarapica –. Con questi parcheggi gratuiti vogliamo offrire un’opportunità in più a chi visita la nostra città, migliorando l’accessibilità alle spiagge e alle tante attività che rendono vivace la nostra estate. È un impegno concreto che si inserisce nella visione di una Civitanova dinamica, attrattiva e attenta alla qualità dei servizi offerti sia ai cittadini sia ai turisti".
I parcheggi saranno sempre accessibili e adeguatamente segnalati con cartellonistica temporanea. Le operazioni di allestimento e gestione saranno realizzate dal personale comunale, senza costi aggiuntivi per l'ente.
Grande partecipazione domenica sera all’incontro pubblico svoltosi alle ore 21:00 presso la Sala Tapioka del Palazzo comunale di Serravalle di Chienti, dedicato al progetto per la realizzazione di un impianto eolico industriale privato tra le montagne sopra l’Altopiano di Colfiorito, nei territori comunali di Serravalle di Chienti e Monte Cavallo.
L’iniziativa, organizzata da Fabio Cardona, giovane molto attento alle vicende del territorio, aveva come obiettivo quello di informare e consapevolizzare la cittadinanza su un progetto considerato sovradimensionato, incompleto nelle procedure e privo di ricadute positive per la comunità locale. La sala era gremita, a conferma del crescente interesse e delle profonde preoccupazioni che il tema suscita tra i residenti.
Sono intervenuti esponenti politici, rappresentanti di associazioni ambientaliste locali e nazionali, tra cui Legambiente, WWF e il TESS, insieme a cittadini e membri di comitati civici. Tra il pubblico, anche utenti di altre comunanze agrarie del territorio, che hanno portato testimonianze dirette e illustrato le petizioni pubbliche in corso per contrastare progetti simili.
Il progetto prevede l’installazione di aerogeneratori alti 200 metri ciascuno, con un impatto definito da molti devastante per l’ambiente. Si teme la distruzione dell’ecosistema montano, con gravi conseguenze su fauna, flora, paesaggio e qualità della vita. L’area interessata si trova infatti a ridosso della Palude di Colfiorito e non lontano dal Parco Nazionale dei Monti Sibillini, due ambienti naturali di altissimo valore ecologico.
Forte preoccupazione è stata espressa anche sulle modalità di avvio del progetto, definite "incomplete e prive di trasparenza". Le procedure sono state promosse da un soggetto privato – la Comunanza Agraria di Rocchetta – in collaborazione con una multinazionale estera con sede in Italia, "senza alcun passaggio di confronto con i Comuni interessati né alcuna consultazione pubblica", si è dichiarato durante l'incontro.
Tra gli interventi più coinvolgenti della serata, quello del sindaco di Caldarola, che ha raccontato l’esperienza del suo Comune – anch’esso destinatario di un progetto simile – e le ragioni che lo hanno spinto a esprimere un fermo no. Il sindaco ha inoltre invitato l’amministrazione di Serravalle ad aderire alla rete dei 200 sindaci italiani (10 solo nelle Marche) impegnati a chiedere una "revisione normativa contro questo tipo di speculazioni industriali".
A concludere l’incontro è stato il sindaco di Serravalle di Chienti, Rinaldo Rocchi, che ha annunciato ufficialmente che il Comune sta predisponendo osservazioni contrarie al progetto, da trasmettere al Ministero dell’Ambiente entro il 9 maggio, segnando così una chiara presa di posizione istituzionale.
In chiusura, Fabio Cardona ha proposto al sindaco Rocchi di redigere insieme una sintesi delle istanze emerse nel corso del dibattito, da presentare ai due candidati alla presidenza della Regione Marche, chiedendo loro un impegno pubblico e legislativo chiaro sul tema nel prossimo mandato. Inoltre, ha proposto di avviare le procedure per una richiesta di inchiesta pubblica, come previsto dalla normativa, e – se necessario – di coinvolgere gli enti istituzionali competenti, dalla Provincia alla Regione, per assicurare che ogni passaggio avvenga alla luce del sole e con il pieno coinvolgimento della cittadinanza.
L’incontro si è concluso con un messaggio forte e unitario: nessun progetto può essere accettato se calato dall’alto, senza benefici per il territorio, senza trasparenza e senza il consenso delle comunità locali. Ogni intervento, se davvero necessario, deve accompagnare il territorio, rispettarne l’identità e rafforzarne le vocazioni ambientali e culturali, non comprometterle.
La mobilitazione continua, con l’invio in corso di osservazioni spontanee da parte di cittadini, associazioni e attività locali, nel segno della tutela ambientale, della trasparenza e della partecipazione democratica.
Il 6 maggio si celebra in tutto il mondo la Giornata dell’Asma, una patologia cronica che colpisce circa il 5-10% della popolazione globale. In Italia, si stima che ne soffrano circa 3,5 milioni di persone.
A Civitanova Marche, l’Unità Operativa di Allergologia dell’Ospedale - diretta dal Dr. Stefano Pucci - segue oltre 3.000 pazienti, monitorandoli regolarmente per garantire un efficace controllo della malattia e una corretta aderenza terapeutica. Circa 100 di questi casi rientrano nella forma grave, che comporta una gestione clinica più complessa. Molti di questi pazienti sono inseriti nel progetto nazionale SANI (Severe Asthma Network Italy), con la referente locale dottoressa D’Alò.
"L’asma è una malattia infiammatoria cronica dei bronchi – spiega il Dr. Pucci – che si manifesta con respiro affannoso, senso di costrizione toracica, tosse stizzosa e respiro sibilante. Le cause sono spesso multifattoriali: predisposizione genetica, allergie, inquinamento, fumo e infezioni respiratorie".
Per aiutare i cittadini a conoscere meglio questa patologia e favorire la diagnosi precoce, l'ospedale di Civitanova aderisce all’iniziativa Asma Zero Week, che si terrà in due fasi: dal 12 al 16 e dal 26 al 30 maggio. Durante questi giorni, verranno offerte visite gratuite, test di funzionalità respiratoria e consulenze personalizzate presso il reparto di Allergologia. L’iniziativa ha sempre registrato un’ampia partecipazione e i posti si esauriscono rapidamente.
La diagnosi dell’asma prevede, oltre agli esami respiratori, indagini allergologiche e la valutazione di eventuali patologie associate, come poliposi nasale, obesità, disturbi del sonno, reflusso gastroesofageo o ipersensibilità ad alcuni farmaci. Questo approccio permette di personalizzare i trattamenti, oggi sempre più efficaci anche nelle forme gravi grazie ai farmaci biotecnologici.
Anche l’Ospedale di Macerata, con la sua Unità di Pediatria diretta dalla Dr.ssa Martina Fornaro, partecipa alla Giornata Mondiale dell’Asma con un evento dedicato ai più piccoli. Martedì 13 maggio, dalle 14:30 alle 19:30, presso l’ambulatorio di pneumologia pediatrica si terranno visite gratuite e spirometrie per bambini, curate dalla Dr.ssa Roberta Piccinini, specialista in patologie respiratorie pediatriche.
Durante il pomeriggio sarà allestito anche uno spazio accogliente nel giardino antistante la Pediatria, dove i bambini potranno intrattenersi grazie alla presenza dei volontari di Nati per Leggere e Il Baule dei Sogni.
"L’asma bronchiale ha un impatto significativo in termini di salute pubblica e qualità della vita – sottolinea il Direttore dell’Ast di Macerata, Dr. Alessandro Marini –. Le eccellenze locali come l’Allergologia di Civitanova e la Pediatria di Macerata rappresentano un riferimento fondamentale per la popolazione".
L’iniziativa è promossa da SIMRI (Società Italiana delle Malattie Respiratorie Infantili) con il supporto di SIP, APS Respiriamo Insieme, Federasma e AsmAllergia Bimbi. Anche l’Assessore alla Sanità delle Marche, Filippo Saltamartini, ha voluto evidenziare l’importanza di queste attività: "Queste giornate dedicate alla prevenzione e alla diagnosi precoce sono cruciali. Invito le famiglie a partecipare ai controlli gratuiti: è un’occasione preziosa per tutelare la salute dei propri figli e migliorare la gestione di una malattia che può essere ben controllata con i giusti strumenti".
Grande successo per la 21ª edizione della Stracassero organizzata dall’associazione capofila, Gruppo Podistico Avis di Castelraimondo. Entrambe le iniziative, sia il percorso competitivo che la camminata non competitiva, hanno riscosso come sempre un risultato positivo.
Il presidente Maurizio Guido e il suo collaboratore Fabio Scuriatti ringraziano tutti i soci volontari che come sempre si sono messi a disposizione per organizzare e realizzare un evento ben riuscito sotto tutti i punti di vista, sia per quanto concerne la viabilità che per l’accoglienza e il ristoro. Una grande gratificazione vedere persone provenienti da tutta la regione, fedeli alla Stracassero, che vengono ogni anno a rinnovare la propria partecipazione. Molti anche i bambini e le famiglie che hanno partecipato alla camminata di 3,5 km.
Soddisfatta l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Patrizio Leonelli: “Complimenti al Gruppo Podistico Avis di Castelraimondo, all’intera organizzazione e a tutte le associazioni che hanno collaborato volontariamente per far sì che l’iniziativa si fosse svolta in sicurezza e serenità. Si tratta di un evento molto importante per Castelraimondo e di un appuntamento imperdibile anche per tutto il territorio”.
Presente alla Stracassero anche il consigliere regionale Renzo Marinelli: “Mi complimento con tutti coloro che si sono adoperati per la buona riuscita di questa manifestazione. Ci tengo a porre l’accento su come si tratti di un’iniziativa così longeva nel Comune di Castelraimondo. Questo dimostra l’ottima organizzazione con passione e amore, siamo arrivati infatti alla 21ª edizione, poche iniziative possono dire di avere una vita così lunga. Attraverso lo sport dunque, riuscite ogni anno a portare a Castelraimondo persone di ogni età”.
La palestra della scuola IV Novembre, diventata la temporanea palestra del Cus Macerata dopo l'addio alla storica sede in via Valerio, ha ospitato l'annuale assemblea dei soci della polisportiva.
Nuova la location e novità anche l'assenza del presidentissimo Antonio De Introna bloccato da problemi fisici. Al suo posto è intervenuto il vice presidente vicario Enzo Valentini, affiancato dall’occasione da Francesco Ascenzi, responsabile area uffici tecnici e infrastrutture dell'Università.
L’assemblea ha ripercorso il 2024, anno assai felice per il Cus Macerata a livello agonistico. La polisportiva infatti ha festeggiato ben due promozioni, quella delle ragazze della pallavolo salite in Prima Divisione e il bis con la pallacanestro maschile approdata nella nuova Divisione Regionale1. Inoltre la sezione più florida, quella del calcio a 5, ha celebrato i grandi che hanno saputo centrare la permanenza sulla scena nazionale, nel campionato di serie B.
Anche negli sport individuali copiose le soddisfazioni, con l’atletica che ha terminato al 3° posto il Campionato italiano di società di marcia (notevoli gli exploit della giovanissima Elisa Marini) e il judo che ha evidenziato una notevole crescita sia quantitativa che qualitativa.
Un anno di transizione come ha ricordato nella sua relazione il presidente De Introna e che resterà di transizione nel 2025. Il trasloco degli uffici in via Cassiano da Fabriano, l’impossibilità di organizzare i centri estivi per bambini e il taglio del finanziamento da parte del governo hanno comportato spese maggiori rispetto al passato e un decremento delle entrate. Transizione che comunque non ha impedito di introdurre ad esempio i corsi di minivolley, oppure stipulare convenzioni per allargare i servizi offerti a soci e studenti.
Il Cus inoltre ha effettuato una importante ristrutturazione amministrativa con Tommaso Mascitti subentrato in segreteria ad Isabella Bianchini andata in pensione dopo anni di impagabile dedizione e Michele Zampolini è divenuto nuovo responsabile degli impianti.
Ascenzi ha illustrato ai presenti la situazione riguardante gli attesi nuovi impianti sportivi che l’Università sta costruendo a Colleverde. Strutture che colmeranno una lacuna cronica e che daranno al Cus e all’Università un gioiellino. La volontà di UniMc, ha ribadito Ascenzi, è di inaugurare la palestra principale e gli uffici nell’autunno 2026.