Affitti brevi, nelle Marche oltre 3000 strutture ancora fuorilegge: Ancona e Macerata maglia nera
Nonostante il decreto legge in vigore da oltre dieci giorni imponga l'obbligo del Codice Identificativo Nazionale (Cin) per ogni unità immobiliare destinata alla locazione turistica, insieme all'adozione di dispositivi di sicurezza e alla presentazione della Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) al Comune di riferimento, più di 3000 strutture nelle Marche risultano ancora fuori norma. Ancona e Macerata si confermano le province con il maggior numero di irregolarità, mentre Ascoli Piceno emerge come la più virtuosa nell'adeguarsi alle nuove disposizioni.
Nelle Marche, infatti, secondo i dati del Ministero del Turismo, ad oggi, delle 13.164 strutture registrate, ancora 3.191 (24%) non hanno richiesto il codice identificativo. "Nel dettaglio – osserva l’avvocato Gennaro Sposato di Rödl & Partner, colosso della consulenza legale e amministrativa presente in 50 paesi nel mondo tra cui l’Italia – ad Ancona, sono stati rilasciati 4.429 CIN ma ancora il 29% delle strutture della città risulta irregolare; così come a Pesaro-Urbino dove i CIN sono stati 3.243, mentre il 22% è ancora inadempiente. Macerata conta quasi il 26% di strutture fuorilegge con 2.328 Cin rilasciati, mentre a Fermo su 1.230 strutture regolarizzate, il 23% non è ancora in regola. Per chiudere con Ascoli Piceno, invece, che su 1.934 Cin rilasciati, ha un 15% di immobili ancora da regolarizzare".
A queste peraltro vanno aggiunte quelle completamente abusive non registrate nei sistemi circa le quali non vi è un dato che non sia una generica stima. Accertamenti sono in corso in tutta Italia con controlli che toccano grandi città così come piccoli borghi. Per quanti saranno accertati irregolari scattano ora le sanzioni che "per un immobile privo del Cin possono arrivare a 8mila euro - spiega l'avvocato Sposato - mentre la mancata esposizione è sanzionata con una pena pecuniaria che va da 500 a 5mila euro. L'assenza di estintori e rilevatori obbligatori è sanzionata con una multa che può arrivare fino a 6mila euro, ma attenzione - ammonisce l’avvocato - per violazione accertata. L'insussistenza dei requisiti di sicurezza obbligatori è poi sanzionata secondo le disposizioni regionali o statali".
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