"Il dolore come grande opportunità di cambiamento: non va anestetizzato, ma affrontato"
C’è un momento nella nostra vita in cui avviene un cambiamento, può essere il verificarsi di un avvenimento esterno doloroso o semplicemente succede che dentro di noi qualcosa ci richiama all’attenzione ed, in genere, se non siamo attenti ad ascoltare questa voce, il corpo inizia a mandarci segnali di disagio.
È il tempo della verità, da questo istante c’è un prima ed un dopo, così cominciamo a vivere una trasformazione che richiede tanta forza e fiducia; all’inizio tutto ci apparirà confuso e difficile, in realtà stiamo evolvendo, stiamo per iniziare una nuova fase della nostra esistenza, che, se sapremo vivere fino in fondo, segnerà il momento di una rinascita. Da qui in poi, non saremo più gli stessi di prima.
Affrontare l’esperienza dolorosa è un'occasione che ci consente di guardarci dentro, facendoci conoscere le nostre risorse ma anche le fragilità; ci permette di sviluppare una consapevolezza che ci darà la possibilità di vedere il mondo che ci circonda con nuove lenti, per vivere una vita più intensa e quasi magica, in cui poter cogliere la bellezza di ogni giorno come un dono tutt’altro che scontato.
Così iniziamo un nuovo ciclo dell’esistenza, una fase più vera, in cui ogni scelta, rappresenta ciò che siamo, portandoci a realizzare la nostra vera Identità.
A volte, però, può succedere che non si abbiano gli strumenti e l’energia per poter ascoltare ed attraversare il nostro dolore, per metterci completamente in gioco ed affrontare le difficoltà, allora si preferisce soffocare la sofferenza con anestetici come alcool, droghe o altre dipendenze che ci allontano da noi stessi con effimere e fugaci ricompense.
In questo modo scegliamo di non vivere la nostra esistenza, ma quella che le circostanze, il contesto sociale, l’educazione hanno deciso per noi, così ci allontaniamo sempre più dal nostro fulcro e decidiamo di non conoscere la nostra anima, precludendoci la meravigliosa opportunità di farla risplendere e di essere felici.
Ci vuole un atto di coraggio, dal latino Cor Habeo Agire con il Cuore, per mettersi in discussione, uscire dal vittimismo e scoprire il grande poter di essere gli artefici del nostro destino.
Ci viene chiesto, appunto, un atto di amore per assaporare la bellezza di questa esistenza, per trasformare le nostre paure in amore per noi stessi, per gli altri e per la vita che scegliamo. Se impariamo a trasformare le nostre ombre in luce potremmo raggiungere grandi risultati.
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