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Claudio Orazi a Macerata: in ballo un "nome misterioso" per il teatro Carlo Felice

Claudio Orazi a Macerata: in ballo un "nome misterioso" per il teatro Carlo Felice

Un salto in corso della Repubblica, al ristorante (il Quartino) del fratello Andrea che non a caso ha dappertutto sulle pareti affissi grandi pannelli riproducenti le serate tutte d'oro delle stagioni allo Sferisterio da lui dirette. Lui è Claudio, l'enfant prodige del teatro lirico italiano ed internazionale, già direttore artistico a Macerata, poi Verona, Trieste, Cagliari, ora sovrintendente al "Carlo Felice" di Genova, contando pure una esperienza tra i grandi teatri classici del Mediterraneo. 

Un 'salto' l'altra sera dal fratello a Macerata proveniente da Roma in 'missione speciale', prima di andare ad abbracciare l'adorata mamma. 'Mission' romana, very important e top secret per il super sovrintendente a casa di un altro grande marchigiano per un cartellone prossimo venturo, quello del capoluogo libero, all star.

Dice Claudio all'amico giornalista: "Siamo alle prime fasi della trattativa. Non se ne può svelare alcun particolare, nè tantomeno il nome dell'Artista che si e' riservato di riflettere prima di apporre la firma al contratto. Ma sono fiducioso anche per la comune appartenenza alle Marche". E non c'è modo di superare il muro di discrezione di colui cui si deve la presenza del grande Svoboda a Macerata e quella mirabolante macchina scenica che fu lo Specchio di Traviata. Cui Claudio Orazi ha dedicato un bel libro illustratissimo: Lo sguardo riflesso.

Ieri intanto la piccola ma fortissima comunità artistica romana from Marche si è stretta idealmente, a cominciare dall'amico fraterno Dante Ferretti, attorno ad un decano come Raffaele Curi che festeggiava il mezzo secolo dell'uscita nelle sale de "Il Giardino dei Finzi Contini".

Il capolavoro di Vittorio De Sica, tratto dal libro di Giorgio Bassani, vincitore di un Oscar, dell'Orso d'oro di Berlino e del David di Donatello. Raffaele, direttore artistico della Fondazione Alda Fendi Esperimenti, sta inoltre facendo il giro di tutte le tv in questi giorni dopo il successo di 'Nu Shu le parole perdute delle donne' con cui a Roma è stato riaperto dopo 28 anni l'Arco di Giano grazie alla Fondazione della Fendi, Premio Svoboda a Macerata. Nome che ci riporta a Claudio Orazi. Ma per il cronista tutto risulta inutile.

Resta top secret il nome del Grande Marchigiano in cartellone (forse) al teatro Carlo Felice di Genova. E' Raffaele?  E' Dante? E' Neri? E' Giovanni? E'??? No comment! E super Claudio, dopo aver scherzato con Guido Garufi (habituee' del 'Quartino') suo antico insegnante al liceo Scientifico 'Galilei' sulla prima lezione impartita ("fu proprio sul canocchiale"), corre finalmente ad abbracciare la madre che l'aspetta per cena.

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