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Il Cremlino fa la lista dei russofobi: compare anche il nome di Mattarella

Il Cremlino fa la lista dei russofobi: compare anche il nome di Mattarella

Era ampiamente prevedibile che dovesse accadere, non c'è dubbio. È esplosa repentina e virulenta in Italia un'ondata di indignazione per il fatto che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è stato inserito dal Cremlino nella lista dei russofobi. Nella lista, a dire il vero, non compare soltanto lui, ma troviamo anche i nomi di altri esponenti della politica italiana. Personalmente non ho alcuna simpatia per le liste di proscrizione, di ogni ordine e grado: alla proscrizione preferisco la confutazione socratica. Anziché mettere la x su chi sostiene posizioni diverse dalle nostre ritengo più utile confutarlo socraticamente mediante la forza docile delle idee. In ogni caso, mi siano consentite soltanto due considerazioni telegrafiche e a volo d'angelo. La prima: che ipocrisia da parte dell'Italia! Se, come è stato fatto, si definisce la Russia di Putin l'analogo del terzo Reich di Hitler, perché stupirsi se la Russia risponde in maniera ugualmente ostile? Dovrebbe essere noto universalmente: a ogni gesto offensivo ne può corrispondere uno uguale e contrario. O forse si vuole ammettere che l'Italia può offendere a suo piacimento la Russia e che quest'ultima, per parte sua, non ha diritto di replicare alle offese ricevute? Sarebbe buona cosa essere consapevoli del peso delle parole che si usano per essere sempre pronti alle conseguenze che ne derivano, anziché agitarsi scompostamente quando l'insultato risponde alle offese ricevute. La seconda considerazione che intendo svolgere si riassume in una domanda: quelli che adesso, Giorgia Meloni in primis, tanto si indignano per le liste di proscrizione ai danni dei russofobi dov'erano quando, sulle prime pagine dei quotidiani nazionali italiani, comparivano le liste di proscrizione con i nomi dei fantomatici putiniani d'Italia? Forse quelle liste di proscrizione andavano bene ed erano degne di essere accettate, magari anche con entusiasmo? La verità è che l'apocrisia regna sovrana in Italia ed è anzi forse l'unica realtà oggi sovrana nel nostro Paese. Possiamo dirlo senza tema di smentita, una volta di più: la Russia continua a essere provocata in ogni modo dall'Europa, la quale poi si indigna se la Russia osa reagire alle provocazioni. Di più, la Russia viene provocata e poi accusata di essere belligerante rispetto all'Europa, nel culmine dell'ipocrisia e della tartuferia.

03/08/2025 10:20
L'amore maturo: come riconoscere una relazione sana

L'amore maturo: come riconoscere una relazione sana

Molte persone adulte, giunte alla fine di una relazione di coppia durata anni, si trovano ad interrogarsi se saranno ancora in grado di costruire un nuovo legame in cui credere ed investire le proprie energie. Con tanta vita alle spalle si sono attraversate esperienze intense: la convivenza, la crescita dei figli, la costruzione di una casa, simbolo di una sicurezza reale o, a volte, solo apparente. Poi ad un certo punto tutto cambia, si abbandona una routine condivisa per ritrovarsi soli a fare i conti con un'inedita versione di sé. Una versione al momento più fragile ma potenzialmente più consapevole. Ci si ricostruisce un pezzo alla volta: una nuova casa, nuove abitudini, nuove amicizie. Si cresce dentro una forma di solitudine, più silenziosa e profonda. Impariamo ad amarci in modo nuovo, a prenderci cura di noi stessi con la stessa attenzione che per anni abbiamo rivolto all’altro. Il conforto, il sostegno e l’ascolto che inconsciamente aspettavamo di ricevere dalla relazione ora sappiamo donarceli da soli. Le amicizie diventano allora più che mai un punto di riferimento importante.  Alimentiamo un fiuto infallibile nel riconoscere negli occhi degli altri le nostre stesse ferite che ci donano una senso di appartenenza. Poi succede che, poco a poco, dentro di noi comincia a farsi spazio una nuova sensazione, una fiducia inconscia che qualcosa di diverso potrebbe accadere, così timidamente ci chiediamo se mai potremmo essere pronti a vivere una relazione sana. Più o meno traumatizzati dalle possibili dinamiche tossiche che abbiamo già sperimentato all’interno della coppia, ci affacciamo a questa possibilità con molta cautela. Poi, come persone ormai consapevoli della propria forza e fragilità, decidiamo di rischiare. Ci mostriamo per ciò che siamo, senza più chiederci se siamo abbastanza o cercare conferma nell’altro. Sappiamo che potrebbe andar male, ma scegliamo comunque di aprirci,  perché comprendiamo che la crescita passa attraverso le nostre esperienze con gli altri. Viviamo una relazione sana quando ci sentiamo a casa, al sicuro, accettati, non giudicati o sminuiti. Non dobbiamo guadagnarci l’amore, viviamo nella naturalezza e nel flusso. L’altro ci calma, ci regala centratura e rafforza la nostra identità, aiutandoci a valorizzare i nostri talenti. C’è sostegno reciproco e comunicazione leale, non per attaccare ma per ascoltare con il cuore. Ci si può allontanare sapendo di ritrovarsi, vivere insieme senza perdersi nell’altro. Il valore di ognuno viene riconosciuto senza dimostrazioni continue. I giorni difficili vengono accolti e attraversati insieme, con coraggio, per un progetto comune che unisce e sostiene. Amare di nuovo in maniera libera ed adulta, dopo aver attraversato il dolore, è un atto di coraggio, frutto di un lungo cammino che ha visto cadute e ricostruzione.    

03/08/2025 10:07
Reato di identità digitale: cosa rischia chi crea un account falso

Reato di identità digitale: cosa rischia chi crea un account falso

Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall'avv. Oberdan Pantana, "Chiedilo all'avvocato". In questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato tematiche riferibili alla condotta di chi utilizza l’identità digitale di un altro soggetto, sostituendosi a questo per la generalità degli utenti in connessione, nel porre in essere le più disparate attività. Di seguito la risposta dell’avvocato Oberdan Pantana alla domanda posta da una lettrice di Civitanova Marche, che chiede: "a quali responsabilità si va incontro qualora venga creato un account con le generalità di una persona terza, per il compimento di acquisti online?" Il caso di specie ci offre la possibilità di fare chiarezza riguardo ad una tematica estremamente attuale sulla quale si è espressa la Corte di Cassazione con la sentenza n. 42572/2018, affermando la responsabilità penale del soggetto ai sensi dell’art. 494 c.p., la cui norma sancisce espressamente: "Chiunque, al fine di procurare a sé o ad altri un vantaggio o di recare ad altri un danno, induce taluno in errore, sostituendo illegittimamente la propria all’altrui persona, o attribuendo a sé o ad altri un falso nome, o una qualità a cui la legge attribuisce effetti giuridici, è punito, se il fatto non costituisce altro delitto contro la fede pubblica, con la reclusione fino ad un anno". Difatti, la Suprema Corte adita ha statuito quanto segue: "Integra il reato di sostituzione di persona, ex art. 494 c.p. , la condotta di colui che crei ed utilizzi un account ed una casella di posta elettronica nonché proceda all’iscrizione su un sito e-commerce, servendosi dei dati anagrafici di un soggetto diverso ed inconsapevole, con il fine di far ricadere su quest'ultimo l'inadempimento delle obbligazioni conseguente all'avvenuto acquisto di beni mediante la partecipazione ad aste in rete o ad altri strumenti contrattuali. Tanto in quanto porre in essere una condotta con siffatta modalità è prova che l’agente abbia volontariamente sostituito, per la generalità degli utenti in connessione, alla propria identità quella di altri, a prescindere dalla propalazione all'esterno delle diverse generalità utilizzate" (Cass. Pen., Sez. V, n. 42572/2018, dep. il 27/09/2018). Pertanto, nell’analizzare le ripercussioni giuridiche che tali condotte possono avere, è necessario considerare che in una realtà come quella contemporanea, nella quale si fa un uso sempre maggiore dei sistemi telematici per il compimento di una varietà in crescendo di attività, le credenziali adoperate per l’utilizzo delle varie piattaforme, rappresentano il soggetto agente tanto da costituire un vero e proprio surrogato della persona fisica;  dunque, la tutela offerta dal legislatore, è intesa a garantire la pubblica fede ed evitare che l’utilizzo di raggiri e artifizi, nel contesto di una società in continua evoluzione, possano trarre in inganno quanti operano in tali settori. Alla luce di tali considerazioni, ed in risposta alla nostra lettrice, risulta corretto affermare che: "Chiunque in modo volontario e al fine specifico di procurare a sé o ad altri un vantaggio o di recare ad altri un danno, utilizzi l’identità digitale di un soggetto terzo ignaro e inconsapevole, è punito ai sensi dell’art. 494 c.p. con la reclusione fino ad un anno" (Cass. Pen., Sez. V, n. 42572/2018).  Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.                         

03/08/2025 09:40
Cibi ultra processati e obesità: una relazione da conoscere per proteggere la salute

Cibi ultra processati e obesità: una relazione da conoscere per proteggere la salute

Negli anni, il cibo è diventato molto più di un semplice mezzo per nutrirci: è cultura, identità, piacere. Ma è anche, inevitabilmente, un attore protagonista nella nostra salute. Parlare di obesità oggi significa affrontare una condizione complessa, che coinvolge moltissimi fattori: genetici, ambientali, psicologici, sociali. In questo contesto, i cibi ultra processati sono emersi come uno degli elementi che possono contribuire allo sviluppo e al mantenimento dell’obesità, non tanto per un effetto diretto o automatico, quanto per l’interazione sottile e persistente che hanno con i nostri comportamenti alimentari, il metabolismo e l'equilibrio del nostro organismo. I cibi ultra processati non sono semplicemente "piatti pronti" o "snack confezionati": si tratta di prodotti industriali che spesso contengono ingredienti che difficilmente useremmo nella nostra cucina, come additivi, emulsionanti, aromi artificiali o dolcificanti intensi, e che vengono sottoposti a processi tecnologici che alterano profondamente la matrice originale degli alimenti. Questi alimenti sono pensati per essere iperappetibili, facili da consumare, spesso economici e pronti all’uso. Ed è proprio questa combinazione che, in modo silenzioso ma efficace, tende a modificarne il consumo, favorendo una maggiore densità calorica e una minore qualità nutrizionale della dieta complessiva. Chi vive con l’obesità sa quanto possa essere difficile, a volte, distinguere ciò che è utile da ciò che è colpevolizzante. È importante quindi sottolineare che non esistono cibi 'buoni' o 'cattivi' in senso assoluto. Ma alcune scelte alimentari possono proteggerci, aiutarci a sentire meglio il senso di fame e sazietà, sostenere il benessere intestinale, limitare l’infiammazione e favorire un rapporto più equilibrato con il cibo. I cibi ultra processati, se presenti in maniera regolare e abbondante nella dieta, sembrano invece contribuire ad alterare questi meccanismi di autoregolazione. Studi recenti suggeriscono che, anche a parità di calorie, una dieta ricca di questi prodotti può portare a un maggiore aumento di peso, probabilmente perché interferisce con i segnali cerebrali di sazietà, spingendo a mangiare di più e più velocemente. Queste dinamiche sono particolarmente delicate quando si parla di bambini. Durante l’infanzia, infatti, si formano abitudini alimentari che tendono a consolidarsi nel tempo, e il palato si abitua precocemente a gusti intensi, dolci o salati, tipici degli alimenti ultra processati. Un’esposizione precoce e frequente a questi prodotti è associata a un rischio aumentato di obesità infantile, oltre che a carenze nutrizionali. Più che demonizzare un biscotto o una merendina, il punto è riflettere su quanto spazio occupino questi alimenti nella dieta quotidiana dei più piccoli, e quanto invece sia importante garantire una base di alimenti freschi e poco trasformati, capaci di educare il gusto e fornire nutrienti essenziali per la crescita. Un altro aspetto cruciale riguarda il microbioma intestinale, cioè l’insieme di microrganismi che vivono nel nostro intestino e che svolgono funzioni fondamentali per la salute metabolica, immunitaria e persino mentale. I cibi ultra processati, soprattutto quelli ricchi di emulsionanti, dolcificanti artificiali e additivi, sembrano alterare in modo significativo la composizione e la diversità del microbioma. Questo squilibrio, chiamato disbiosi, può contribuire allo sviluppo di uno stato infiammatorio cronico di basso grado e a una maggiore predisposizione all’aumento di peso, oltre che ad alterazioni del metabolismo degli zuccheri e dei grassi. Tutto questo non significa che nella nostra alimentazione non ci sia spazio per la flessibilità o per il piacere. Il cibo ha anche una dimensione sociale ed emotiva che va rispettata. Ma prendere consapevolezza del ruolo degli alimenti ultra processati nella nostra dieta, senza colpevolizzazioni, può rappresentare un passo importante verso scelte più equilibrate. Ridurre il consumo di alimenti ultra processati non vuol dire seguire una dieta perfetta, ma costruire uno stile di vita più attento, più presente, più sano. Il cambiamento parte da lì.

02/08/2025 18:32
“Il colore nascosto nella natura” – L’arte tintoria di Giuditta Canuto tra pigmenti, storie e sostenibilità

“Il colore nascosto nella natura” – L’arte tintoria di Giuditta Canuto tra pigmenti, storie e sostenibilità

Giuditta Canuto, originaria della Toscana ma da quindici anni nelle Marche, vive con la sua famiglia vicino a Montecarotto, dove coltivano e allevano qualche animale, da sempre si occupa di artigianato lavorando diversi materiali. Da circa tre anni è la titolare di Giud - Natural Colors, il suo progetto dedicato al colore naturale. Puoi raccontarci la storia di Giud - Natural Colors? Come è nata questa idea poi concretizzata? “Il progetto di Giud - Natural Colors è nato all’inizio proprio dai colori, ho studiato Istituto d’Arte sia in Toscana che a Macerata, ma utilizzando il legno come materia principale da trasformare. Per nove anni ho fatto la liutaia quindi mi occupavo di costruzioni e restauro di strumenti ad arco: violini, viole e violoncello. Lì utilizzavo il pigmento naturale, minerale o vegetale, per verniciare gli strumenti in maniera filologica. È nata così l’idea di voler imparare a creare questo pigmento, ho partecipato ad un corso e ho capito che la trasformazione della parte vegetale in qualcosa di visibile e stabile, un colore, che poi fa parte della nostra storia, era una cosa che mi appassionava tantissimo. Coltivando già un orto ho deciso di ampliare la coltivazione anche alle piante tintorie. Una volta avute queste piante fresche l’applicazione sul tessuto era ovvia, la domanda sorta è questa: perché non imparare a tingere? Lavorando ancora come liutaia, mi muovevo per imparare anche a tingere. Man mano ho lasciato questo lavoro per buttarmi nell’idea di creare qualcosa da zero, qualcosa che fosse mio. Devo dire che nel giro di quasi tre anni finalmente questo è un progetto che comprende la coltivazione, la tintura, e la creazione di pigmenti, dunque tutto quello che riguarda il mondo del colore naturale e della ricerca personale su questa tematica”.  I tuoi prodotti principali? E la “chicca”?  “La chicca dei miei prodotti paradossalmente sono dei calzini in filati biologici realizzati da un calzificio italiano molto piccolo, a conduzione familiare. Ho iniziato a stamparli con fiori, con parti di piante tintorie che coltivo, e questo è il mio prodotto di punta. Poi ne ho tantissimi di prodotti, più che altro ne faccio in tessuto antico, utilizzando i vecchi rotoloni in canapa o lino, tessuti a mano, li recupero, li tingo e li stampo per fare più che altro per accessori per la casa, piccolo abbigliamento e alcuni lavori su richiesta. Le mie creazioni sono quasi esclusivamente con vecchi e meravigliosi tessuti fatti a mano, i quali hanno una storia incredibile. Cerco di utilizzare materia prima che già esiste e di rimetterla nel mercato in maniera artigianale con materia prima vegetale che coltivo o raccolgo come nel caso delle foglie, o utilizzando scarti alimentari”. Il lavoro che ti ha dato più soddisfazione? “Non ce n’è assolutamente uno, ma ovviamente credo che sia abbastanza normale per chi lavora manualmente ma anche mentalmente, i lavori che ti danno più soddisfazione sono quelli più difficili, per me è una sfida proprio a livello chimico di trasformazione. Sono pertanto quelli che ti danno anche più pensiero ma alla fine funzionano e vengono bene. Alcune volte succede che il lavoro non riesce, con la tintura spesso il risultato lo vedi alla fine del lungo processo. Durante quindi bisogna fare molta attenzione, perché il rischio è quello che potresti aver buttato ore di lavoro. Quando accade ciò è molto frustrante. Altre volte invece il prodotto viene come lo immaginavi, se non meglio”. Organizzi anche dei workshop… “I workshop sono quelli che mi danno di più. Lavorando sempre da sola come artigiana, che è una cosa bellissima, ho poi bisogno del momento di condivisione e di riscontro. La parte dell’insegnamento che faccio sia a scuola con bambini che con adulti, è meraviglioso vedere lo stupore delle persone che non hanno mai avuto occasione di conoscere la storia del colore naturale. Eppure fino a 150 anni fa il colore era quello, però l’abbiamo completamente dimenticato, non c’è stato modo di avere un’educazione al colore naturale e visto che attraverso il mio lavoro di prima, utilizzando i pigmenti naturali nel restauro, quell’educazione mi è entrata e sento che è importante, mi piace portarla in giro e far parte di un movimento proprio di educazione al colore naturale. Faccio fare piccole esperienze per iniziare a mettere un piede nel colore naturale, ma anche dei workshop di una giornata intera, per chi vuole capire ed imparare l’intero processo e poi riprodurre le diverse tecniche, che sia la creazione di un pigmento, la tintura, l’estrazione del colore per tingere o la tecnica della stampa vegetale. Queste sono alcune modalità che offro ed anche esperienze più durature per poter dare ai ragazzi modo di assimilare pian piano le diverse sfaccettature del colore e come poterlo poi mettere in pratica. La risorsa si può trovare già dietro gli scarti alimentari e questo è incredibile, permette a chi vuole iniziare di non dovere come me coltivare le piante o acquistare una materia prima, ma reperire la risorsa in qualcosa che verrà buttata via”.  Puoi parlarci della collaborazione con Nerovisciola?  “Con Monica di Nerovisciola la collaborazione è iniziata un paio di anni fa, lei inizialmente aveva fatto un corso con me, lì ci siamo conosciute e dopodiché avendo dei tessuti in lino, parlando proprio di scarti (lei producendo vino di visciole e prodotti affini) aveva uno scarto di noccioli in grandi quantità, quindi ha pensato di fare dei cuscini con i noccioli che si scaldano a microonde perché appunto essi mantengono il calore, pertanto avendo bisogno di una fodera, ha pensato di realizzarla in maniera riciclata e naturale. Essendo estate avevo a disposizione molti fiori tintori nell’orto e abbiamo così cominciato a stamparli. Da qui è nata la collaborazione di questo prodotto finito che ha un impatto direi quasi zero ed è inoltre bellissimo”.  Un sogno nel cassetto? “Il mio sogno nel cassetto è quello di continuare ad evolvere questo lavoro, non so in che direzione, non lo voglio nemmeno immaginare dove mi può portare. Sicuramente proseguirò nell’ambito dell’artigianato e della sostenibilità del lavoro e della responsabilità ambientale, quello mi guiderà. Il mio sogno è anche quello di fare ricerca su questo, avere il tempo da dedicare alla scoperta di cose nuove e di tecniche antiche, e riuscire a mettere il tutto in pratica. Credo che la formazione e la ricerca siano la strada più adatta a me”. 

02/08/2025 16:39
“Chic & Social” – Tutti parlano di detox, ma nessuno si disconnette

“Chic & Social” – Tutti parlano di detox, ma nessuno si disconnette

“Quest’anno stacco tutto, giuro”. È il mantra dell’estate. Lo diciamo mentre mettiamo l’automatic reply alla mail, chiudiamo il portatile e… accendiamo Instagram! Perché diciamolo: nessuno si disconnette davvero. Il detox digitale è diventato come la dieta: ci pensi, la prometti, la rimandi… e poi ti consoli con un reel. Vogliamo staccare… ma anche no Ogni estate arriva il pensiero nobile: “Basta, mi godo il momento.” Poi succede questo: ● un tramonto bellissimo ● una cena in riva al mare ● un outfit che “merita” E boom: telefono in mano. Perché vivere qualcosa senza mostrarlo ci sembra quasi inutile. Ci fa più paura il silenzio o l’invisibilità? La verità? Il detox spaventa. Perché se non posti: nessuno ti vede, nessuno reagisce, nessuno ti cerca? Senza contenuto, sembri scomparire. Ma è davvero così… o siamo solo troppo abituati a cercare conferme in uno schermo? Il vero detox non è spegnere tutto. È scegliere cosa raccontare e cosa no. È prendersi il tempo di vivere, senza sentirsi in colpa se non si condivide tutto. Vuoi documentare la tua vacanza? Fallo. Ma fallo per te, concedendoti anche la libertà di tenere qualcosa solo per te. (Spoiler: nessuno ti toglierà il feed se salti un giorno di stories.) Quello che non devi scrivere con: “Ragazzi, mi prendo una pausa.” Ma che semplicemente fai. Perché il vero benessere digitale non si annuncia. Si pratica. E magari… si gode di più. E tu? Hai mai provato a staccare sul serio? Hai mai resistito alla tentazione di condividere qualcosa solo per il gusto di tenerlo per te? Nel prossimo episodio di Chic & Social parliamo di chi… non si ferma mai. “L’influencer in ferie non si ferma mai (e nemmeno noi)”. Tra post, reel e “buongiornissimo” anche a Ferragosto, perché ci sentiamo tutti in dovere di documentare tutto? Per chi lo facciamo davvero? Ne parliamo ad Agosto, sotto l’ombrellone (e con il telefono in mano, ovviamente).

02/08/2025 15:12
Giubileo dei giovani: in migliaia ogni giorno   in visita al Seminario Redemptoris Mater di Macerata

Giubileo dei giovani: in migliaia ogni giorno in visita al Seminario Redemptoris Mater di Macerata

Sono migliaia i giovani che in questi giorni e la prossima settimana, di ritorno da Roma, si fermeranno al Seminario Redemptoris Mater di Macerata. Ragazzi e ragazze da ogni parte del mondo in procinto di recarsi nella Capitale per celebrare insieme le giornate del Giubileo a loro dedicate e ricevere le parole di speranza e la benedizione di papa Leone XIV. Prima di raggiungere Tor Vergata per la veglia di preghiera di stasera e la Messa con il Santo Padre di domenica mattina, le visite al Seminario hanno toccato punte di 2mila giovani al giorno, insieme ai catechisti e animatori. Emblematico, a ogni ora della giornata, il corteo dei pullman che ha attraversato le campagne maceratesi prima di fare il proprio ingresso lungo la via oggi intitolata a mons. Tarcisio Carboni. Un’accoglienza organizzata grazie a più postazioni di benvenuto e al servizio svolto dai seminaristi per ogni necessità di ristoro. «È una bellissima esperienza di accoglienza, incontrare i pellegrini è una grazia – ha detto il rettore del Seminario del Cammino Neocatecumenale don Davide Tisato –, sono tanti i gruppi passati a Macerata per arrivare a Roma al Giubileo e altri, fino all’8 agosto, faranno tappa qui di ritorno dopo l’incontro con il Papa. Per questo ringrazio il vice rettore don Emanuele Marconi per il grande impegno profuso e con lui tutti i seminaristi». Tra i tanti doni di speranza, dalla Terra Santa ne è giunto uno molto personale per don Davide: «Ho avuto la grazia di vivere due anni lì per la mia formazione da seminarista e grazie al Giubileo dei giovani ho potuto incontrare volti noti – ha raccontato –, è stata un’esperienza che mi ha dato molto e mi ha insegnato tanto. In questo tempo di drammatici conflitti, il Signore è capace ancora una volta di unire i popoli attraverso l'Anno Santo: è davvero il punto di incontro persino tra le nazioni in guerra». Brasile, Russia, Scandinavia, Uganda, Spagna, Stati Uniti, Polonia, Francia, El Salvador,  Israele, Ucraina, sono solo alcune delle nazionalità dei giovani arrivati al Seminario, con più turni necessari per il servizio del pranzo o della cena. A portare il loro saluto anche il vescovo di Macerata, mons. Nazzareno Marconi: «Queste giornate intense ma davvero toccanti fanno scorgere nei volti di chi abbiamo incontrato di passaggio al Seminario o di quanti hanno intrapreso il cammino a piedi verso Roma un forte richiamo della preghiera e desiderio di speranza – ha detto –, in particolare, l’esperienza del Cammino Neocatecumenale aiuta tanti giovani a incontrare il Signore nella Sua Parola è allo stesso tempo a fare esperienza della bellezza della comunità che cammina insieme nella fede della Chiesa». Particolarmente significativa la visita al Seminario Redemptoris Mater di circa 450 giovani ucraini nella serata del 31 luglio che, nonostante il lungo viaggio, hanno comunque voluto fermarsi a Macerata prima di proseguire il proprio percorso verso Roma. Don Michał Wiśniewski da undici anni svolge il suo servizio in Ucraina: «Sono giovani che provengono da ogni parte dell’Ucraina e fanno parte del Cammino Neocatecumenale – ha spiegato –, abbiamo fatto diverse tappe, tra cui Slovacchia, Ungheria e Croazia prima di essere qui». Un viaggio con comprensibili problematiche che ha visto molti di loro coetanei maschi rimanere a casa, non potendo lasciare l’Ucraina in quanto maggiorenni, viste le disposizioni dovute al conflitto: «Alcuni di loro hanno perso i genitori o i familiari a causa della guerra – ha proseguito don Wiśniewski –, si sente molto questo peso e loro stessi affrontano ogni giorno la dura sfida lanciata dall’odio. Noi adulti lo abbiamo sperimentato per primi, l’odio è la prima cosa che ci uccide, ci toglie la speranza e influisce in ogni nostra decisione: a loro annunciamo come Cristo sia l’unico che possa portare anche una pace interiore, con la quale possiamo affrontare ogni difficoltà. La guerra finirà ma senza l’aiuto di Gesù i suoi segni di dolore rimarranno per sempre su questi nostri giovani».

02/08/2025 14:25
Volontari di Protezione Civile di San Severino Marche in prima linea al Giubileo dei Giovani a Roma

Volontari di Protezione Civile di San Severino Marche in prima linea al Giubileo dei Giovani a Roma

Il Gruppo comunale di Protezione Civile della Città di San Severino Marche è impegnato in questi giorni in servizi di supporto ai partecipanti al Giubileo dei Giovani, in corso a Roma. Una squadra di volontari settempedani si è unita alla grande macchina organizzativa per offrire il proprio contributo, dimostrando ancora una volta lo spirito di servizio che caratterizza il volontariato marchigiano. In un evento che raduna centinaia di migliaia di giovani da ogni angolo del mondo, la Protezione Civile gioca un ruolo cruciale per garantire la sicurezza, l'assistenza e il corretto svolgimento delle manifestazioni. I volontari di San Severino Marche, preparati e formati per affrontare diverse tipologie di emergenza, sono stati assegnati a compiti di supporto logistico e operativo agli eventi principali previsti a Tor Vergata, dove è stato allestito un vero e proprio "villaggio" di accoglienza. La loro presenza si inserisce in un ampio dispositivo nazionale coordinato dal Dipartimento della Protezione Civile, che vede la mobilitazione di migliaia di volontari provenienti da diverse regioni d'Italia. Il loro impegno spazia dalla gestione dei flussi di persone, all'informazione ai pellegrini, alla distribuzione di generi di conforto, fino al supporto sanitario e alla gestione delle emergenze. “È per noi un onore e un privilegio poter partecipare a un evento di portata internazionale come il Giubileo dei Giovani – sottolinea Dino Marinelli, coordinatore del gruppo comunale dei volontari di Protezione Civile, che aggiunge - Questa esperienza non solo ci permette di mettere a disposizione le nostre competenze a favore di una causa così importante ma rappresenta anche un momento di crescita e confronto con altre realtà di volontariato. Il nostro Gruppo è da sempre in prima linea per la comunità, e questa missione a Roma è la conferma del nostro impegno e della nostra dedizione”. La partecipazione al Giubileo dei Giovani 2025 consolida la reputazione del Gruppo Comunale di Protezione Civile di San Severino Marche come una risorsa affidabile e preparata, pronta a intervenire non solo a livello locale ma anche in contesti di grande respiro nazionale e internazionale. Il loro servizio è un esempio concreto dei valori di solidarietà, altruismo e professionalità che animano il mondo del volontariato.

02/08/2025 14:10
La biblioteca Zavatti aderisce a "Rifugi", rete contro la violenza di genere.

La biblioteca Zavatti aderisce a "Rifugi", rete contro la violenza di genere.

La Biblioteca Comunale "Silvio Zavatti" ha aderito al progetto «i Rifugi», promosso da Settenove edizioni, casa editrice di Cagli (PU) che si contraddistingue per la sua attività di prevenzione della violenza di genere. «I Rifugi» sono un circuito di librerie che hanno aderito a un percorso di formazione sul tema della violenza di genere e sul suo contrasto attivo, in cui lavorano persone in grado di offrire informazioni utili e supporto competente alle donne in stato di temporanea difficoltà che frequentano la libreria. Il programma è stato finanziato, quest’anno, anche dalla Fondazione "Giulia Cecchettin". L’edizione 2024 si è svolta sotto l’Alto patrocinio del Parlamento Europeo e si è arricchita del prezioso contributo di D.i.Re Donne in rete contro la violenza e Differenza Donna. Per Civitanova aderire al circuito vuol dire diventare una biblioteca rifugio per le persone che la frequentano: le biblioteche, infatti, possono essere un fondamentale presidio culturale e sociale nel territorio, un aiuto concreto alla lotta contro la violenza e alla promozione di una cultura della libertà e dell’autodeterminazione. Due operatrici della Zavatti, Simona Carassai e Maria Laura Tirabassi, hanno frequentato un corso di formazione strutturato in tre incontri online sincroni della durata di 2 ore ciascuno, per avere una formazione di base sulle questioni legate a genere e violenza e informazioni specifiche per un primo supporto e orientamento alle persone in difficoltà. Il circuito "Rifugi" è composto da 134 librerie e biblioteche già presenti in tutta Italia con newsletter periodiche tematiche di aggiornamento, riconoscibili con un adesivo in vetrina. I primi due incontri, tenuti dalle formatrici di Settenove, hanno fornito una formazione di base per saper riconoscere e decostruire gli stereotipi di genere e i pregiudizi interiorizzati nella cultura e nella comunicazione, con contributi offerti anche da librerie e biblioteche già aderenti al circuito, attiviste, autrici e autori Settenove. Nel terzo incontro, con una formatrice di Percorso Donna AP, è stata data una formazione specifica su come riconoscere la violenza di genere e la violenza assistita, come funziona la rete antiviolenza territoriale e come accedervi, cosa fare come presidio territoriale e cosa evitare per offrire un aiuto concreto e un supporto orientativo alle donne in stato di temporanea difficoltà che dovessero frequentare la Biblioteca.

02/08/2025 11:00
AOUM: Malattie Infettive unite contro la farmaco-resistenza

AOUM: Malattie Infettive unite contro la farmaco-resistenza

La battaglia degli infettivologi contro le sepsi farmaco-resistenti per contrastare il rischio di un ritorno a una fase pre-antibiotica. La comunità scientifica sta cercando di contrastare il fenomeno, in forte aumento, e la lotta è quotidiana anche all'interno dell'Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche grazie al lavoro, silenzioso, delle due unità operative di Malattie Infettive.  Al loro vertice ci sono il dottor Marcello Tavio -  Direttore delle Malattie Infettive Emergenti e degli Immunodepressi e Direttore del Dipartimento Gastroenterologico e dei Trapianti -  e il professor Andrea Giacometti, Direttore della Clinica di Malattie Infettive Tropicali, Parassitologia, Epatiti Croniche: il nucleo di riferimento regionale. Un impegno quotidiano e costante che va al di là dei casi che periodicamente attraggono con particolare attenzione l'opinione pubblica, dalla Dengue al batterio 'Mangia carne', dal virus West Nile a quello della Chikungunya: “Le Malattie Infettive non entrano in gioco soltanto quando è necessario gestire delle emergenze, quando alcuni casi finiscono in televisione _ spiegano il dottor Tavio e il professor Giacometti _. Al di là di quanto accaduto negli anni scorsi con l'evento planetario della pandemia Covid e, appunto, delle emergenze temporanee, c'è una normalità da gestire. Quando le Malattie Infettive non sono sotto i riflettori è il momento in cui ci possiamo occupare di questa 'normalità' che oggi racconta la delicatezza della situazione in materia di antibiotico resistenza. La popolazione invecchia sempre di più e con essa crescono i germi resistenti a tutto. Se gli antibiotici smettono di funzionare siamo di fronte al rischio di tornare alla fase precedente alla loro scoperta; per risolvere un problema simile serve il lavoro di tutti, in particolare degli infettivologi. Ecco perché assumerne oggi rappresenta un investimento per il futuro della sanità pubblica che cura e salva persone affette proprio da patologie correlabili”. Riassumendo le parole dei direttori delle due unità operative di Malattie Infettive, possiamo definire il concetto come le 'attività che non fanno notizia': “Scoprire nuovi strumenti per combattere nuove infezioni è parte del lavoro, poi c'è la necessità di usare al meglio gli antibiotici per non essere costretti a negare le cure ai nostri pazienti. All'interno dei nostri reparti il 50% di loro segue delle terapie antibiotiche. Chi pensa che non esistano più casi di tubercolosi si sbaglia, ci sono ancora giovani che si ammalano di varie forme di Tbc, senza dimenticare le terapia contro l'Hiv e ciò che rimane degli effetti del Sars-Cov2. È vero _ concordano i Direttori delle Malattie Infettive dell'AOU delle Marche _, la sanità pubblica vive di normalità ed è soprattutto lì che fa la differenza”. Già dall'intitolazione, Azienda Ospedaliero Universitaria, emergono le due anime che compongono i presidi ospedalieri. Due anime che nel caso delle Malattie Infettive si fondono alla perfezione. A confermarlo sono proprio i due primari di AOUM: “Nel nostro settore clinico non esistono doppioni, la componente ospedaliera e quella universitaria hanno programmi integrati. La parte ospedaliera è più orientata verso patologie infettive per immunodepressi, quella clinica segue maggiormente epatiti e malattie tropicali, ma in linea generale la condivisione è totale. Entrambi accogliamo pazienti che arrivano dal Pronto Soccorso con necessità infettivologiche, oltre la didattica la formazione degli specializzandi viene portata avanti assieme. La rete formativa 'scolastica' rappresenta il futuro e gli infettivologi servono per vigilare sull'evoluzione clinica in corso”. Tornando per un attimo alla cronaca e agli allarmi legati alla diffusione di virus e batteri tropicali inoculati dagli insetti, il dottor Tavio e il professor Giacometti aggiornano la situazione dal punto di vista dell'osservatorio regionale rappresentato dalle due unità operative : “Stiamo monitorando la situazione come facciamo ogni giorno per quello che ci compete. Al momento possiamo dire che non sono segnalati casi legati a West Nile, Dengue o virus affini; qualora fosse necessario siamo pronti a intervenire se esiste un rischio concreto. La popolazione può stare tranquilla”.  

02/08/2025 10:00
Una spiaggia per tutti: al via il servizio inclusivo a Porto Recanati

Una spiaggia per tutti: al via il servizio inclusivo a Porto Recanati

Il Comune di Porto Recanati, in co-progettazione con l’Associazione Oltre i Limiti, ha dato il via a una spiaggia attrezzata per le persone con disabilità, ampliando i servizi già esistenti con nuove infrastrutture e soluzioni per garantire l'accessibilità e il benessere di tutti. Un progetto che non solo risponde a un bisogno urgente di inclusività, ma che, grazie alla sinergia tra le istituzioni e il volontariato, diventa un simbolo di speranza e libertà.      Il primo giorno di operatività sulla sabbia ha visto protagonista un gruppo di giovani provenienti dal centro diurno Santa Maria in Selva, che insieme ai loro educatori hanno potuto godere di un'esperienza unica. Un'iniziativa che ha emozionato tutti, dalla giunta comunale agli operatori, ma soprattutto i ragazzi e le ragazze che hanno avuto la possibilità di tuffarsi in mare con la stessa dignità e libertà di chiunque altro. Una libertà che, a volte, può sembrare un sogno, ma che oggi diventa realtà.     “Questo è solo l’inizio di un progetto che si evolverà, sia in termini di infrastrutture che di inclusione sociale. Siamo felici di accogliere il gruppo di ragazzi e operatori e di offrire loro uno spazio che rappresenta la concretizzazione di un diritto fondamentale: il diritto a vivere pienamente la propria esistenza, senza barriere fisiche e mentali,” ha dichiarato Sonia Alessandrini, assessora ai Servizi Sociali del Comune di Porto Recanati.     Nonostante la partenza sia limitata al solo mese di agosto, l'amministrazione ha già annunciato che, per il futuro, il servizio sarà attivo anche nei mesi di luglio e agosto, ampliando così le opportunità per tante altre persone. Una promessa che guarda all'inclusività e alla socializzazione, facendo sì che le vacanze al mare possano diventare una realtà per tutti. Per la prossima stagione (2026), inoltre, la spiaggia sarà ulteriormente implementata con un bagno attrezzato per disabili e spogliatoi, per offrire un'esperienza ancora più completa e confortevole.     “Ringraziamo sinceramente tutti coloro che hanno contribuito con il loro impegno e la loro energia a realizzare questo progetto. Questo sogno, nato per pochi, è diventato un sogno per tutti. E siamo solo all’inizio,” ha concluso il Sindaco Andrea Michelini.     Il servizio continuerà a essere attivo, con l’obiettivo di offrire un'esperienza indimenticabile, accessibile e, soprattutto, rispettosa dei diritti di ogni persona. Un passo importante verso una comunità più inclusiva, dove nessuno viene lasciato indietro.

01/08/2025 19:00
Meloni inaugura i lavori della Pedemontana Sud delle Marche a Cessapalombo

Meloni inaugura i lavori della Pedemontana Sud delle Marche a Cessapalombo

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni (ore 12) interverrà lunedì 4 agosto in occasione dell'avvio dei lavori del primo intervento di miglioramento del tracciato stradale dell'itinerario Belforte del Chienti (Macerata) - Mozzano (Ascoli Piceno) che costituisce la "Pedemontana Sud delle Marche". Lo fa sapere l'Anas. Il cantiere riguarda, in particolare, un tratto di 1,7 km della Ss502 "di Cingoli" nel Comune di Cessapalombo, in provincia di Macerata, punto d'incontro per l'evento. Oltre alla premier, interverranno il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, l'amministratore Delegato di Anas Claudio Andrea Gemme, il Presidente di Anas Giuseppe Pecoraro, il soggetto attuatore del piano di ripristino della viabilità post sisma Fulvio Maria Soccodato e le autorità locali.

01/08/2025 18:38
Banca Macerata al fianco di Helvia Recina Soccorso

Banca Macerata al fianco di Helvia Recina Soccorso

Un aiuto concreto, arrivato nel momento giusto. Banca Macerata ha deciso di sostenere l’associazione Helvia Recina Soccorso, attiva dal 2022 a Montecassiano, con una donazione fondamentale per salvare le ambulanze e permettere la continuità di un servizio sanitario essenziale. “Siamo da alcuni anni in attesa del perfezionamento della convenzione regionale – dichiara la Presidentessa dell’Associazione, Dott.ssa Antonella Scarponi – e non nascondo che ci siamo trovati in difficoltà per via dei ritardi burocratici. In questi anni, nonostante tutto, i volontari non si sono fermati: hanno continuato a garantire i trasporti sanitari e l’assistenza alle persone fragili, coprendo di tasca propria spese per mezzi, sede e personale”. La donazione di Banca Macerata servirà proprio a questo: assicurare le ambulanze, coprire i costi di manutenzione, sostenere la sede operativa e formare i volontari. In pratica, garantire che le ambulanze possano continuare a uscire ogni giorno, come sempre. «Senza il supporto di realtà come Banca Macerata – continua la Dottoressa Scarponi – sarebbe stato davvero complicato andare avanti. Questo gesto ci dà respiro e fiducia. Ringraziamo sinceramente la Banca per aver creduto in noi». Anche il Direttore Generale di Banca Macerata, Toni Guardiani, ha sottolineato il valore dell’iniziativa: «Sostenere chi si prende cura degli altri è parte del nostro impegno sul territorio. Helvia Recina Soccorso svolge un lavoro prezioso, spesso lontano dai riflettori, ma fondamentale. In un momento di incertezza, volevamo essere presenti con un gesto concreto. La solidarietà è anche questo». Debora Falcetta, Direttrice Commerciale di Banca Macerata, aggiunge: «Questa collaborazione nasce dall’ascolto del territorio e dalle relazioni che ogni giorno coltiviamo con chi ci sta vicino. Sostenere Helvia Recina Soccorso significa avere fiducia di una rete di persone che non si tirano mai indietro nel salvaguardare la salute dei cittadini». Con questo gesto, Banca Macerata rinnova il suo impegno per chi ogni giorno si mette in gioco per gli altri. Perché il legame con il territorio si costruisce così, restando vicini a chi fa la differenza.

01/08/2025 18:20
Note sotto le stelle: a Civitanova va in scena "Musicando Broadway"

Note sotto le stelle: a Civitanova va in scena "Musicando Broadway"

Civitanova Marche ospita il XXII "Concerto d’Estate", un appuntamento imperdibile per gli amanti della coralità e della musica che andrà in scena domenica 3 agosto, alle ore 21:15, in piazza XX Settembre. L’evento è organizzato dall’Amministrazione comunale nell’ambito del cartellone estivo. I protagonisti di questo viaggio musicale saranno il Coro Jubilate e la Corale Polifonica "Città di Porto Sant’Elpidio" che si esibiranno sotto le stelle per celebrare la musica corale con un tocco di Broadway; "Musicando Broadway" è pensato per coinvolgere il pubblico in un viaggio tra le melodie più amate del teatro musicale. A dirigere, tre figure di spicco del panorama musicale marchigiano: Sauro Argalia, maestro del coro e organista di fama internazionale, Isabella Lupi, direttrice del Coro Jubilate e Carlo Mazzieri, pianista e accompagnatore. Presenta Roberto Ciccola. Ingresso libero. 

01/08/2025 11:10
Estate al mare senza auto: torna il bus gratuito per Civitanova

Estate al mare senza auto: torna il bus gratuito per Civitanova

SERRAPETRONA - Un bus gratuito che per tre settimane - dal lunedì al venerdì - partirà dai cinque comuni di Belforte del Chienti, Caldarola, Camporotondo di Fiastrone, Cessapalombo e Serrapetrona per accompagnare i residenti di queste zone a Civitanova. Torna dal 18 agosto al 5 settembre l’iniziativa che aveva debuttato lo scorso anno riscuotendo un grande successo.  Si tratta di un progetto che vede le cinque amministrazioni fare squadra, sotto la guida del comune di Serrapetrona che è ente capofila, con l’obiettivo non solo di garantire un servizio estivo per residenti, ma anche incentivare il trasporto pubblico. Proprio con questo obiettivo, infatti, l’amministrazione guidata dal sindaco Silvia Pinzi ha partecipato, in forma aggregata con gli altri Comuni, al bando regionale per il miglioramento della qualità dell’aria che consentiva di ottenere contributi per il trasporto collettivo di persone con una compartecipazione da parte degli enti finanziati. I cinque Comuni hanno così proposto due specifici progetti volti a favorire l’aggregazione sociale e a coinvolgere i residenti. Il primo progetto ha riguardato il centro estivo "Sport gioco avventura",  in collaborazione con la Uisp, Comitato Territoriale Macerata Aps, che ha consentito a bambini e ragazzi, dai 6 ai 14 anni, di partecipare a una attività ricreativa sociale dal lunedì al venerdì per quattro settimane, sia nell'estate 2024 che in quella 2025, in uno stabilimento balneare di Civitanova, assistiti da personale qualificato che ha programmato una colonia marina interattiva con giochi e intrattenimenti. La seconda iniziativa è stata invece rivolta a tutte le età e - sempre nelle due estati 2024 e 2025 - ha permesso e permetterà di spostarsi gratuitamente in autobus verso il mare. Se lo scorso anno il periodo aveva interessato solo due settimane di agosto, per il 2025 l'iniziativa viene prorogata fino al 5 settembre, visti il successo e la richiesta riscontrati. I comuni offrono così ai propri residenti, ma anche ai turisti che in quel periodo si troveranno a soggiornare nei cinque comuni, il trasporto gratuito con un pullman di 50 posti, senza obbligo di prenotazione, ma semplicemente presentandosi alle fermate programmate.  L’autobus partirà alle 7:15 da Caldarola, nel piazzale di fianco alla caserma dei Carabinieri; alle 7.20 da Caccamo di Serrapetrona nel piazzale ex Clelia sotto al Bar Ferranti e alle 7.30 da Belforte del Chienti dal piazzale Agorà. L'arrivo al Cristo Re di Civitanova è previsto alle 8:15 circa: dallo stesso punto l’autobus ripartirà a mezzogiorno. "In questo modo - spiega il sindaco Silvia Pinzi - viene data la possibilità a tutti di passare tre piacevoli settimane al mare, senza sostenere costi, e avendo la comodità di arrivare direttamente a destinazione. Un modo per evitare il traffico, incentivare la socialità e favorire la mobilità che nei nostri territori, montani e vasti, è spesso carente". Il primo cittadino coglie così l’occasione per accendere i riflettori su un tema, quello della mobilità, che nell’entroterra avrebbe bisogno di maggiore attenzione per garantire spostamenti più agevoli a chi non è autonomo. «Stiamo già lavorando - dice Pinzi - sul piano della mobilità, con gli enti preposti alla gestione del servizio di trasporto pubblico. L’obiettivo è quello di affrontare insieme le criticità legate alle carenze dei collegamenti, per garantire a tutti i nostri concittadini il diritto di spostarsi in maniera più agevole. Una esigenza che è propria soprattutto di chi non non ha mezzi per muoversi (dai più giovani ai più anziani). È per questo che serve un potenziamento del trasporto pubblico o misure che possano sopperire a questo tipo di carenza. I due progetti che abbiamo presentato e che hanno ottenuto un sostegno economico grazie al bando si muovono verso questa direzione, ma bisogna certamente fare di più».

01/08/2025 10:00
Impara a Costruire la Tua Strategia: Strumenti, Segnali e Architettura di Portafoglio

Impara a Costruire la Tua Strategia: Strumenti, Segnali e Architettura di Portafoglio

Nel 2025, costruire una strategia di investimento personale non è più solo per trader professionisti o consulenti finanziari. Con il giusto approccio mentale e una buona comprensione di strumenti, segnali e struttura del portafoglio, chiunque può creare una strategia su misura per i propri obiettivi, livello di rischio e orizzonte temporale. Non serve una laurea in finanza per prendere il controllo — ma servono struttura, coerenza e un pizzico di disciplina tecnologica. Questa guida ti accompagna nei passaggi chiave per costruire una strategia d’investimento da zero. Che tu stia gestendo 500 o 500.000 euro, i principi di base sono gli stessi. Parti dallo Scopo, Non dalla Performance Ogni strategia inizia con un “perché” chiaro. Senza questo, reagirai solo al rumore del mercato. Ed è qui che una piattaforma di formazione finanziaria può aiutarti: non a dirti cosa comprare, ma ad allenarti a pensare come un investitore. Chiediti: ●        Stai investendo per costruire ricchezza a lungo termine, per andare in pensione presto, per generare reddito o per avere più flessibilità nella vita? ●        Vuoi che il tuo capitale cresca lentamente e con stabilità o preferisci puntare a guadagni aggressivi accettando più rischio? ●        Quanto spesso vuoi controllare il tuo portafoglio — ogni giorno, ogni mese o ogni trimestre? Una volta definito il tuo scopo, sarà più facile dire “no” alle distrazioni e “sì” alle scelte che supportano davvero la tua strategia. Scegli un Modello adatto al Tuo Stile di Vita Avere una strategia non significa fare trading ogni giorno. Anzi, molti investitori di successo seguono modelli semplici e replicabili. Scegli quello che si adatta al tuo tempo e alle tue energie mentali. Esempi di stili strategici: ●     Investimento passivo in ETF: Acquisto e mantenimento di fondi indicizzati ampi come S&P 500, ETF globali o settoriali. Perfetto per chi vuole un approccio “senza stress”. ●     Approccio core-satellite: Portafoglio con un nucleo diversificato in ETF e piccole posizioni in trend specifici (es. AI, energie rinnovabili, mercati emergenti). ●     Rotazione settoriale o swing trading: Più dinamico. Prevede movimenti tra asset in base a segnali macroeconomici. ●     Trading basato su segnali o dati: Usa algoritmi o trigger precisi per comprare e vendere. Richiede più strumenti, disciplina e test. Il tuo approccio potrà evolversi nel tempo, ma partire con un framework ti dà stabilità. Capisci i Segnali di Entrata e Uscita Una vera strategia prevede regole su quando entrare, quando mantenere e quando uscire. Molti investitori fai-da-te falliscono qui — comprano sull’onda dell’entusiasmo e vendono per paura. Tipi di segnali: ●     Prezzo: Supporti/resistenze, medie mobili, breakout ●     Momentum: RSI, MACD, forza del trend ●     Eventi: Utili aziendali, decisioni della Fed, notizie geopolitiche ●     Fondamentali: P/E basso, crescita degli utili, trend settoriali ●     Dati alternativi (cripto): Flussi di wallet, staking, velocità di transazione Scegline uno o due e definisci le tue regole. Esempio: “Entro quando il prezzo supera la media mobile a 200 giorni e l’RSI è sotto 70. Esco se rompe un supporto chiave.” Le regole riducono l’emotività e rendono la strategia replicabile. Tieni Traccia e Adatta Costruire una strategia non è un evento unico. È un processo continuo di osservazione, apprendimento e aggiustamento. Metriche da monitorare: ●        Performance rispetto a benchmark (es. S&P 500, MSCI World) ●        Drawdown massimo: qual è stata la peggiore perdita? ●        Rapporto vincite/perdite ●        Percentuale di capitale investito vs. cash ●        Esposizione per asset class, settore, area geografica e rischio Fissa una review mensile o trimestrale per analizzare cosa funziona, cosa no e se la strategia è ancora in linea con i tuoi obiettivi. Architettura del Portafoglio: Progetta con Intenzione Anche con i migliori strumenti e segnali, una struttura sbagliata può compromettere tutto. Immagina il portafoglio come una casa: serve una base solida, muri stabili e qualche stanza flessibile. Esempio semplice di struttura: ●     Core (60–80%): ETF diversificati, fondi globali, blue chip ●     Tattico (10–20%): ETF tematici, settori in trend, materie prime ●     Speculativo (5–15%): Cripto, small cap, opzioni, operazioni a leva ●     Liquidità (5–10%): Per nuove opportunità o gestire il rischio Ogni parte deve avere un motivo per esistere. Inserisci la Gestione del Rischio Fin da Subito Nessuna strategia è completa senza una chiara gestione del rischio. Non è facoltativo — è ciò che ti tiene in gioco nel lungo periodo. Tecniche base: ●        Calcola le dimensioni delle posizioni: non investire la stessa cifra in tutto ●        Usa stop loss o alert: evita decisioni impulsive ●        Limita l’esposizione agli asset ad alta volatilità: massimo 15% Diversifica per area geografica, settore e tipo di asset Non puoi eliminare il rischio, ma puoi evitare che un singolo errore cancelli mesi di guadagni. Usa l’AI e i Dati in Modo Intelligente Gli strumenti AI possono aiutarti a generare idee, testare strategie o analizzare dati. Ma non dovrebbero decidere al posto tuo. L’AI può: ●        Riassumere earnings call ●        Identificare pattern nei grafici ●        Simulare scenari ipotetici ●        Generare strategie testate su dati storici Usala come co-pilota. Utile, ma non il comandante: gli obiettivi, il giudizio e la tolleranza al rischio sono tuoi. Considerazioni Finali: La Strategia è una Competenza Costruire la tua strategia non significa avere sempre ragione. Significa essere coerente, flessibile e chiaro su ciò che vuoi ottenere. Cambierai alcune parti nel tempo — i segnali, gli strumenti, persino la struttura.  Ma se parti da uno scopo preciso, scegli gli strumenti giusti, seguì un processo replicabile e gestisci bene il rischio, sarai già un passo avanti rispetto alla maggior parte degli investitori retail. Nel 2025, la strategia è il tuo vero vantaggio. Non il tempismo. Non il clamore. La strategia. Pronto a costruire la tua?

01/08/2025 10:00
Offerte luce: sono possibili semplicità, trasparenza e impegno ambientale?

Offerte luce: sono possibili semplicità, trasparenza e impegno ambientale?

Sempre più persone sono sensibili alle tematiche di sostenibilità ambientale e ciò ha una positiva influenza sulle proprie scelte di consumo. Per esempio, quando valutano un’offerta luce non tengono soltanto conto del prezzo, che può essere più o meno conveniente, ma anche dell’impatto ambientale che la loro scelta può avere. Scegliere però non è semplice perché in un mercato dove ormai quasi tutti i fornitori si definiscono “green”, è diventato difficile capire cosa ci sia davvero dietro questa parola. In altri termini: le offerte si moltiplicano, le diciture si somigliano, ma la sostanza può essere molto diversa. Per questi motivi, scegliere la miglior offerta luce richiede attenzione non soltanto alle cifre, ma anche alla trasparenza del fornitore e alla provenienza dell’energia. Non si tratta cioè unicamente di risparmio, ma anche di attenzione all’ ambiente. Energia “green”: cosa significa davvero? Quando si parla di “energia green” oggigiorno non si ha spesso ben chiaro cosa si stia veramente sottintendendo. Cosa intendiamo dunque con questa espressione? In linea generale, l’energia green (o energia verde) è l’energia prodotta da fonti rinnovabili e sostenibili, che hanno un impatto ambientale minimo o nullo. Queste fonti includono il sole (energia solare), il vento (energia eolica), l’acqua (idroelettrica), il calore della Terra (geotermica) e le biomasse. L’obiettivo dell’energia green è ridurre le emissioni di gas serra, limitare l’inquinamento e preservare le risorse naturali, favorendo così una transizione ecologica verso un modello energetico più pulito e sostenibile. L’importanza della trasparenza Oltre a essere sostenibile, un’offerta dovrebbe anche essere chiara e leggibile. Le condizioni contrattuali dovrebbero spiegare in modo semplice se l’energia proviene effettivamente da fonti rinnovabili, quali sono le garanzie adottate e se il prezzo resta fisso o è soggetto a variazioni. Una comunicazione trasparente ha un notevole importanza perché è indice del fatto che il servizio è effettivamente orientato al cliente. Il ruolo dei consumatori nella transizione energetica Scegliere un’offerta luce di un fornitore che si impegna concretamente dal punto di vista della sostenibilità ambientale significa partecipare, nel proprio piccolo, a un cambiamento più grande. Non si tratta cioè soltanto di ridurre le proprie emissioni domestiche, ma anche di premiare gli operatori che investono in filiere più green. In un contesto di crescente attenzione all’ambiente clima, è sempre più importante valutare non solo quanto si paga, ma anche dove e come viene prodotta l’energia che si consuma ogni giorno. Una scelta che va oltre la bolletta Valutando con attenzione fra le tante proposte del mercato, è possibile trovare offerte luce che uniscono semplicità, trasparenza e impegno ambientale. Per riconoscerle è fondamentale leggere attentamente le condizioni, approfondire l’origine dell’energia e informarsi sugli strumenti messi a disposizione dal fornitore (come app per monitorare i consumi o sistemi per la compensazione delle emissioni). Il concetto che deve passare è che anche le piccole scelte, se fatte con consapevolezza, possono contribuire a un modello energetico più sostenibile.  

01/08/2025 10:00
Civitanova, agevolazioni per il trasporto scolastico: come fare domanda

Civitanova, agevolazioni per il trasporto scolastico: come fare domanda

Da oggi, primo agosto, presso il Servizio URP della sede comunale, al piano terra di Palazzo Sforza del comune di Civitanovza Marche, saranno disponibili i moduli per la richiesta delle agevolazioni per il trasporto scolastico A.S. 2025/2026. La nuova delibera regionale adotta i medesimi criteri e soglie reddituali di accesso già vigenti con la precedente DGR. Gli studenti (residenti o domiciliati nelle Marche), per poter usufruire della agevolazione del 50% sulla tariffa di treni e autobus fino alla data di scadenza del 31/08/2026, devono avere un indicatore familiare ISEE inferiore ad € 13.000,00. L’Ufficio scolastico comunica che, in alternativa alla consegna a mano al protocollo, è possibile rilasciare il Certificato di agevolazione al TPL in formato digitale. L’utente può inviare la domanda via PEC all’indirizzo comune.civitanovamarche@pec.it oppure a protocollo@comune.civitanova.mc.it, utilizzando sempre il modello sotto riportato, regolarmente sottoscritto, completo di tutti i dati ed allegati richiesti. In questo caso, si dovrà includere una foto esclusivamente in formato digitale (a scelta tra uno dei seguenti: .bmp, .gif, .jpg, .jpeg, .png). Indicando un indirizzo mail o PEC, il Certificato sarà recapitato direttamente all’interessato in formato .pdf scaricabile e stampabile. Inoltre, al fine di favorire il processo di transizione digitale richiesta alla pubblica amministrazione, tramite la digitalizzazione del procedimento di rilascio del documento per il riconoscimento delle agevolazioni tariffarie, è possibile, per gli utenti, inoltrare al Comune la domanda per il rilascio del documento per il riconoscimento dell’agevolazione tariffaria in modalità online, tramite l’apposito modulo “Richiesta di agevolazione per il TPL SISTAG” disponibile sulla piattaforma Cohesionwork-PA (https://cohesionworkpa.regione.marche.it/ ) accedendovi esclusivamente mediante le credenziali SPID personali. Sul sito Internet del comune di Civitanova Marche si possono scaricare i moduli per la richiesta delle agevolazioni per il trasporto scolastico e quello relativo all’autocertificazione dell’iscrizione a Istituto Scolastico o Universitario. Per informazioni si potrà contattare il Sig. Pedro Tartufoli al numero 0733 82 22 41 o la d.ssa Nadia Giannini al numero 0733 82 22 94

01/08/2025 09:00
San Severino: serata di ricordi e amicizia per i "vecchi clienti" dello storico bar dello stadio

San Severino: serata di ricordi e amicizia per i "vecchi clienti" dello storico bar dello stadio

C'è un luogo a San Severino Marche che è più di un semplice bar: è un pezzo di storia, un punto di riferimento per generazioni, un cuore pulsante di convivialità. E’ lo storico Bar dello Stadio, un'istituzione cittadina che sul finire degli anni Settanta, precisamente il 4 giugno 1977, ha visto un cambio di gestione che ne avrebbe segnato per sempre l'anima: quella di Vittorini Pacifico e sua moglie Silvana Vissani, già noti per l'eccellenza della loro attività "Oasi del Gusto". Proprio per celebrare gli anni d'oro di quella gestione e per riabbracciare una clientela affezionata, che ha continuato a seguire Pacifico e la sua famiglia anche dopo il trasferimento forzato dovuto al terremoto, si è tenuta una speciale cena dei "vecchi clienti". Un'occasione unica per rivivere aneddoti, condividere risate e riscoprire il calore di un'amicizia nata tra un caffè, un gelato artigianale e le chiacchiere quotidiane. Pacifico Vittorini, insignito nel 2013 del "Premio di Fedeltà al lavoro e del progresso economico" dalla Camera di Commercio di Macerata per i suoi oltre 35 anni di attività, ha saputo trasformare il Bar dello Stadio in un vero e proprio "avamposto" per chi arrivava da Tolentino e un punto di incontro strategico per gli studenti dell'Istituto Tecnico e gli sportivi degli impianti vicini. La sua avventura imprenditoriale, iniziata proprio con il Bar dello Stadio, si è poi ampliata nel 2007 con l'apertura dell'Oasi del Gusto, un'attività che ha visto crescere anche i figli Lorenzo e Mirco. Il terremoto del 2016 ha segnato una battuta d'arresto per la storica sede di viale Mazzini, rendendo inagibile e poi destinando alla demolizione l'edificio che ospitava il Bar dello Stadio, ora in ricostruzione. Ma la determinazione e lo spirito imprenditoriale della famiglia Vittorini hanno permesso di ripartire prontamente. L'Oasi del Gusto (con l'attività al BluGallery di Taccoli) e il "nuovo" Bar dello Stadio, ora situato in via Dante Alighieri 12, accanto alla libreria Gulliver, hanno continuato a offrire la stessa qualità e lo stesso calore che li hanno resi celebri. Alla cena dei "vecchi clienti" è intervenuto anche l’assessore comunale allo Sport della Città di San Severino Marche, Paolo Paoloni, che ha portato il saluto dell’Amministrazione locale e dell’intera comunità settempedana.

31/07/2025 14:10
"Un mare di sentimenti": a Civitanova la mostra di Filiberto Di Prospero, medico e artista dell’anima

"Un mare di sentimenti": a Civitanova la mostra di Filiberto Di Prospero, medico e artista dell’anima

Dall’8 al 10 agosto 2025, nella suggestiva cornice del Lido Cluana di Civitanova Marche, si terrà la mostra personale di Filiberto Di Prospero, medico e artista, dal titolo “Un mare di sentimenti”. Una rassegna che unisce pittura, grafica ed emozioni, in un percorso che abbraccia il mare come simbolo di interiorità, di trasformazione e di bellezza condivisa. Il vernissage è previsto per venerdì 8 agosto alle ore 19, con un aperitivo inaugurale. Per Filiberto Di Prospero, ginecologo e chirurgo, l’arte non è un solo un hobby, ma una forma di esplorazione. È una ricerca costante, un modo per tornare a se stessi e per aprirsi agli altri. “Ho sempre vissuto l’arte come uno strumento di consapevolezza e di ascolto, capace di raccontare ciò che le parole, a volte, non sanno dire. Dipingere è anche un esercizio di empatia, lo stesso che mi accompagna ogni giorno nel mio lavoro”. I quadri in mostra – tutti ispirati al mare e ai sentimenti che il mare evoca – nascono proprio da questa connessione profonda tra mestiere e passione. Il tratto pittorico, libero e spesso essenziale, dialoga con la luce e con la materia, mentre i colori raccontano emozioni senza mai gridare. “Sono da sempre attratto dai colori: li osservo, li mescolo, li cerco. C’è una tensione continua verso le tonalità che esprimono gioia, pace, energia. Cerco sentimenti positivi, senza ignorare la complessità dell’animo umano”. “Un mare di sentimenti” non è una semplice esposizione: è un invito a fermarsi e a sentire. A lasciarsi toccare da un’opera, anche senza interpretarla. “Oggi più che mai abbiamo bisogno di percorsi interiori, di emozioni vere. Troppo spesso viviamo in superficie, spinti dalla velocità, dal rumore, dall’urgenza. L’arte, come la medicina, in questo senso può ancora essere un luogo di cura”. Ed è proprio questo dialogo silenzioso – tra colore e sguardo, tra artista e visitatore – che la mostra si propone di innescare. Ogni opera diventa una soglia, un varco aperto tra il vissuto personale e quello collettivo. Un artista, un medico. Filiberto Di Prospero è noto per la sua lunga attività in campo medico, ma anche per la sua passione per la creatività e l’innovazione. Negli anni ha unito scienza e umanesimo in progetti che spaziano dalla chirurgia ginecologica all’informatica medica, fino alla divulgazione e alla formazione. L’arte visiva rappresenta per lui un ulteriore tassello di questa vocazione: osservare, ascoltare, aiutare. “Dipingo e creo opere grafiche per il piacere di condividere emozioni, sentimenti positivi, in spazi relazionali dove l’opera è solo uno strumento discreto e rispettoso dell’osservatore”.  

31/07/2025 13:00
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