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AOUM: Malattie Infettive unite contro la farmaco-resistenza

AOUM: Malattie Infettive unite contro la farmaco-resistenza

La battaglia degli infettivologi contro le sepsi farmaco-resistenti per contrastare il rischio di un ritorno a una fase pre-antibiotica. La comunità scientifica sta cercando di contrastare il fenomeno, in forte aumento, e la lotta è quotidiana anche all'interno dell'Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche grazie al lavoro, silenzioso, delle due unità operative di Malattie Infettive. 

Al loro vertice ci sono il dottor Marcello Tavio -  Direttore delle Malattie Infettive Emergenti e degli Immunodepressi e Direttore del Dipartimento Gastroenterologico e dei Trapianti -  e il professor Andrea Giacometti, Direttore della Clinica di Malattie Infettive Tropicali, Parassitologia, Epatiti Croniche: il nucleo di riferimento regionale.

Un impegno quotidiano e costante che va al di là dei casi che periodicamente attraggono con particolare attenzione l'opinione pubblica, dalla Dengue al batterio 'Mangia carne', dal virus West Nile a quello della Chikungunya: “Le Malattie Infettive non entrano in gioco soltanto quando è necessario gestire delle emergenze, quando alcuni casi finiscono in televisione _ spiegano il dottor Tavio e il professor Giacometti _. Al di là di quanto accaduto negli anni scorsi con l'evento planetario della pandemia Covid e, appunto, delle emergenze temporanee, c'è una normalità da gestire. Quando le Malattie Infettive non sono sotto i riflettori è il momento in cui ci possiamo occupare di questa 'normalità' che oggi racconta la delicatezza della situazione in materia di antibiotico resistenza. La popolazione invecchia sempre di più e con essa crescono i germi resistenti a tutto. Se gli antibiotici smettono di funzionare siamo di fronte al rischio di tornare alla fase precedente alla loro scoperta; per risolvere un problema simile serve il lavoro di tutti, in particolare degli infettivologi. Ecco perché assumerne oggi rappresenta un investimento per il futuro della sanità pubblica che cura e salva persone affette proprio da patologie correlabili”.

Riassumendo le parole dei direttori delle due unità operative di Malattie Infettive, possiamo definire il concetto come le 'attività che non fanno notizia': “Scoprire nuovi strumenti per combattere nuove infezioni è parte del lavoro, poi c'è la necessità di usare al meglio gli antibiotici per non essere costretti a negare le cure ai nostri pazienti. All'interno dei nostri reparti il 50% di loro segue delle terapie antibiotiche. Chi pensa che non esistano più casi di tubercolosi si sbaglia, ci sono ancora giovani che si ammalano di varie forme di Tbc, senza dimenticare le terapia contro l'Hiv e ciò che rimane degli effetti del Sars-Cov2. È vero _ concordano i Direttori delle Malattie Infettive dell'AOU delle Marche _, la sanità pubblica vive di normalità ed è soprattutto lì che fa la differenza”.

Già dall'intitolazione, Azienda Ospedaliero Universitaria, emergono le due anime che compongono i presidi ospedalieri. Due anime che nel caso delle Malattie Infettive si fondono alla perfezione. A confermarlo sono proprio i due primari di AOUM: “Nel nostro settore clinico non esistono doppioni, la componente ospedaliera e quella universitaria hanno programmi integrati. La parte ospedaliera è più orientata verso patologie infettive per immunodepressi, quella clinica segue maggiormente epatiti e malattie tropicali, ma in linea generale la condivisione è totale. Entrambi accogliamo pazienti che arrivano dal Pronto Soccorso con necessità infettivologiche, oltre la didattica la formazione degli specializzandi viene portata avanti assieme. La rete formativa 'scolastica' rappresenta il futuro e gli infettivologi servono per vigilare sull'evoluzione clinica in corso”.

Tornando per un attimo alla cronaca e agli allarmi legati alla diffusione di virus e batteri tropicali inoculati dagli insetti, il dottor Tavio e il professor Giacometti aggiornano la situazione dal punto di vista dell'osservatorio regionale rappresentato dalle due unità operative : “Stiamo monitorando la situazione come facciamo ogni giorno per quello che ci compete. Al momento possiamo dire che non sono segnalati casi legati a West Nile, Dengue o virus affini; qualora fosse necessario siamo pronti a intervenire se esiste un rischio concreto. La popolazione può stare tranquilla”.

 

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