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Dall'omaggio a Dario Fo al "Mare di ruggine" dell'Ilva: Penna San Giovanni torna a respirare teatro

Dall'omaggio a Dario Fo al "Mare di ruggine" dell'Ilva: Penna San Giovanni torna a respirare teatro

Questa mattina, nella sede della Provincia di Macerata, è stata presentata la prima stagione teatrale del Teatro Comunale di Penna San Giovanni, la prima dopo la recente ristrutturazione e riapertura dello storico edificio. Un momento significativo per la comunità pennese e per tutto il territorio maceratese, che segna l’avvio di un progetto culturale di ampio respiro, capace di guardare al futuro con una visione condivisa tra amministrazione, direzione artistica e cittadini.

Il sindaco Stefano Burocchi ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa per il rilancio del territorio: "Ormai da molto tempo tra i nostri progetti primari vi è la valorizzazione del territorio attraverso la cultura e l’arte. La riapertura del Teatro Comunale ha segnato la partenza di questo obiettivo molto ambizioso che insieme a tutta l'amministrazione comunale, i dipendenti e i collaboratori intendiamo portare avanti con passione e dedizione. Stiamo lavorando affinché Penna San Giovanni si caratterizzi all’interno di un turismo culturale oltre che naturalistico: se il Parco delle Saline può rappresentare un centro attrattivo dal punto di vista ambientale, il Teatro è invece il luogo ideale per la crescita dei cittadini e per alimentare nuove passioni a tutte le età".

Il direttore artistico Carlo Vitale ha illustrato le linee guida di questa prima stagione, sottolineando come il teatro voglia tornare a essere un luogo vissuto e condiviso: "Questa prima stagione rappresenta un nuovo inizio. Il nostro obiettivo è semplice e allo stesso tempo ambizioso: riabituare il pubblico a vivere il teatro, non solo a frequentarlo. Penna San Giovanni può diventare un modello culturale, un luogo in cui comunità e arte si incontrano e si riconoscono. Abbiamo scelto spettacoli capaci di parlare alla memoria, all’identità e alle emozioni, alternando prosa, musica, cinema e incontri culturali. È un invito aperto a tutti: tornate a teatro, abitatelo, fatelo vostro".

La stagione 2025/2026, dal titolo "La tua prima, la nostra storia", si aprirà ufficialmente il 6 dicembre con Mistero Buffo di Dario Fo, interpretato da Ugo Dighero e prodotto dal Teatro Stabile di Genova, un omaggio al Premio Nobel a dieci anni dalla scomparsa. A seguire, il 25 gennaio, Gaia De Laurentiis sarà protagonista di Una giornata qualunque, una commedia brillante diretta da Stefano Artissunch e dedicata a Dario Fo e Franca Rame. Il 7 febbraio sarà la volta di Innamorarsi ancora, concerto romantico dedicato all’amore e alle atmosfere di San Valentino, mentre il 21 febbraio andrà in scena Parole da ammaestrare di Alessandro Pellegrini, un viaggio musicale tra le storie dei grandi cantautori italiani.

Il 20 marzo sarà protagonista L’ultima corsa di Fred, con Massimo De Matteo e le musiche dal vivo di Floriano Bocchino, Ciro Riccardi e Claudio Marino, un intenso omaggio a Fred Buscaglione. Il 21 marzo, fuori abbonamento, il Teatro ospiterà la proiezione del docufilm La luna sott’acqua di Alessandro Negrini, dedicato al disastro del Vajont, con la presenza del regista. A chiudere la stagione, l’11 aprile, Mare di ruggine – La favola dell’Ilva 2.0, scritto e diretto da Antimo Casertano, vincitore del Premio Nazionale della Critica 2025, un racconto intenso e necessario che intreccia la storia personale e quella collettiva di cinque generazioni legate al destino dello stabilimento siderurgico.

La programmazione teatrale sarà affiancata da un progetto parallelo, Letture a colazione – Sweet Benni, una rassegna domenicale con ingresso libero, dedicata a Stefano Benni e ai suoi personaggi femminili tratti da Le Beatrici.

Gli incontri, accompagnati da una colazione servita in teatro, vedranno protagoniste attrici e musiciste in una formula pensata per far “abitare” lo spazio teatrale anche in orari e modalità inusuali. Dopo il primo appuntamento con Beatrice, interpretata da Rebecca Liberati, seguiranno La mocciosa con Simona Ripari il 19 novembre, Suor Filomena con Roberta Sarti l’11 gennaio e La Presidentessa con Mara Di Maio l’8 marzo.

Un ruolo fondamentale nella costruzione dell’immagine del nuovo Teatro Comunale è stato svolto dalla consigliera comunale Luana Bassetti, responsabile della comunicazione, che ha curato il sito, le grafiche e il coordinamento promozionale in collaborazione con Zar Comunicazione. Il lavoro di progettazione visiva, culminato nella creazione di un logo capace di dare identità al teatro, è stato accompagnato da una strategia comunicativa a tutto tondo, dalle strade ai social. «Abbiamo voluto parlare a pubblici diversi – ha spiegato – cercando di portare a teatro anche chi è appassionato ad altro ma potrebbe scoprire qualcosa di nuovo. È un teatro dalle mille sfaccettature, aperto a tutti, che vuole diventare un punto di incontro tra persone, esperienze e curiosità differenti».

Il Teatro Comunale di Penna San Giovanni, inaugurato lo scorso 29 marzo dopo i lavori di adeguamento e messa in sicurezza, si presenta oggi come un piccolo gioiello architettonico, parte di quella rete di teatri storici marchigiani che costituiscono un patrimonio culturale unico in Italia. "Non è un piccolo teatro - ha affermato il sindaco - ma un grande teatro di piccole dimensioni", sottolineando la visione condivisa tra amministratori e collaboratori che ha reso possibile la nascita di un progetto di così ampio respiro.

La campagna abbonamenti sarà attiva per due settimane: al costo di 80 euro sarà possibile assistere a tutti gli spettacoli in cartellone, ad eccezione dell’evento fuori stagione del 21 marzo. Successivamente saranno disponibili i biglietti per i singoli spettacoli al prezzo di 15 euro, con ingresso gratuito per i bambini sotto i dieci anni. Tutte le informazioni sono consultabili sul sito ufficiale del Teatro Comunale.

La prima stagione teatrale di Penna San Giovanni si configura così come un simbolo di rinascita culturale, un invito a riscoprire la forza dell’arte come strumento di incontro, partecipazione e identità collettiva.

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