Un appuntamento fisso a settembre è sicuramente quello con la propria bilancia di casa o addirittura della farmacia per le più categoriche.Mai infatti contraddire gli umori delle donne quando al rientro delle vacanze il corpo diventa più voluminoso.Sembrerebbe infatti che il rientro al lavoro sia traumatico sia per la scelta degli abiti e sia per la corsa a trovare la soluzione più veloce. La parola d’ordine arriva da Oltreoceano: “mangiare omogeneizzati per dimagrire”. La super fantastica “Baby Food Diet” inventata da Tracy Anderson personal trainer e guru di tantissime star come Madonna e Gwhineth Paltrow è diventata una vera e propria mania.Un diktat severo e rigoroso, per tante star come Lady Gaga Jennifer Aniston e Reese Whitersspoon, é abbracciare questo stile alimentare.Nutrirsi come un neonato è facile basta mangiare cibi per bebè fatti di omogeinizzati ad intervalli brevi e fare solo un pasto completo al giorno naturalmente ipocalorico.Le più blasonate come la principessa Kate Middleton si rimettono in forma con la dieta Dukan del dottor Pierre Dukan mentre le piu coraggiose come Demi Moore preferiscono le sanguisughe sul corpo per un elisir di lunga vita .Sicuramente non meno costosi ed efficaci sono anche i trattamenti di Oxigen Therapy che Sharon Stone predilige mentre più rapida e sicura è la Detoxification una filosofia salutistica che Cameron Diaz – Richard Gere– Angelina Jolie – Brad Pitt – Kate Holms – Simona Ventura ne vanno pazzi. Consiglio del giorno: fate i conti con le vostre tasche e non muovetevi senza il consiglio del vostro medico.
Sicuramente si è trattato di un duro colpo per gli spacciatori, che avevano messo ad essiccare centinaia di piante di canapa indiana in un casolare abbandonato nelle campagne di Pieve Torina, quello messo a segno dai carabinieri della Compagnia di Camerino, agli ordini del Capitano Vincenzo Orlando, nel pomeriggio di ieri. Durante un peculiare servizio di controllo del territorio, i militari hanno fatto irruzione in diversi casolari abbandonati sparsi nella giurisdizione di competenza al fine di individuare pregiudicati ed extracomunitari clandestini. Alla periferia di Pieve Torina, i carabinieri della locale Stazione e del Nucleo Operativo, entrati in una casa colonica abbandonata e parzialmente diroccata, hanno scoperto che il casolare era stato utilizzato come luogo di stoccaggio, essiccazione e lavorazione della marijuana. Infatti, centinaia di piante di cannabis indica, derivanti da un’intera piantagione, erano state messe ad essiccare mentre molte altre, già pronte per l’utilizzo, erano già state stoccate e poste su dei sacchi di iuta e fogli di giornale. Tutta la marijuana rinvenuta, per un peso complessivo di circa 20 kg è stata sequestrata ed ovviamente sono state avviate le indagini tese all'identificazione dei responsabili. La droga, presumibilmente destinata al mercato locale, avrebbe potuto fruttare agli spacciatori un illecito guadagno di oltre 100.000 euro.
Assm spa di Tolentino comunica che nella giornata di mercoledì 23 settembre dalle ore 14.30 alle ore 15.30 per lavori sulla linea, nelle zone elencate di seguito, sarà sospesa l’erogazione di Energia Elettrica.I lavori verranno effettuati in condizioni meteorologiche adeguate; si raccomanda pertanto di non fare uso di ascensori immediatamente prima e durante il periodo di interruzione.ZONE DI INTERRUZIONE ENERGIA ELETTRICA:Corso G. Garibaldi n°:4,5,6,8,11,12,13,14,14/a,14/b,15,17,21,22,24,29,35/e,35/f,36,37,39,41,43,44,46/a,49,51,53,54,55,56,60,67,68,69,71,74/aPiazza della Libertà n°:18,27,27/a,28Piazza D. Silveri n°:1Piazza S. Vincenzo M. Strambi n°:2, 3/ATraversa Nicola Vaccai n°:2,2/a,3,6,7,8Traversa S. Catervo n°:1,1/a,2,3,6,7Traversa S. Nicola n°:2,6,11/a,12,15Via Flaminia n°:1,5,11,12,14,18,22,26Via Guglielmo Oberdan n°:4,5,7,10,14,16,17/aVia Nazionale n°: 2Via S. Catervo n°:42,48,54,62,63,69,72,72/a,75,79,80,83,85,87,89,99,101Via Valporro n°:1,3,7,13Via XXV Aprile n°: 2Viale G. Murat n°:1,3,5,10,13,14,15/a,15,16,18,19,20,21,22,23/aVicolo delle Scuole n°:2,3,4,7Vicolo S. Pietro n °:1,6,7/a,8/a,14/a
Danneggiato e chiuso a causa dell’alluvione nel marzo del 2011, il ponte di Colbuccaro riaprirà prima di novembre. A seguito del crollo del ponte, è stato inserito un quadro provvisorio in attesa della vera e propria ricostruzione, ma per via di ulteriori piene, anche quest'ultimo è stato spazzato via. “L’intento era quello di ricostruirlo nel minor tempo possibile, però il fatto di non poter utilizzare le risorse provinciali ha rallentato molto le tempistiche” afferma il presidente Antonio Pettinari. “Subentrata la nuova amministrazione, c’era l’indecisione se creare un nuovo ponte o aggiustare il vecchio. La differenza di costo fra i due progetti non era elevata perciò abbiamo optato per la costruzione di un nuovo ponte” continua Pettinari. I finanziamenti per dare il via al nuovo progetto sono arrivati solo nel 2014 dalla protezione civile e a settembre dello stesso anno sono iniziati i lavori. Durante il mese di maggio sono state saldate le travi in acciaio, composte da segmenti lunghi tredici metri e congiunte attraverso una speciale saldatura, si è reso necessario operare direttamente sul posto, viste le dimensioni dei segmenti metallici, a luglio è stata ultimata l'armatura metallica e si è provveduto al getto in calcestruzzo di tutta la struttura. Si provvederà nei prossimi giorni, invece, ad installare la segnaletica e il guard rail. La fine dei lavori è prevista per novembre 2015, ma il presidente assicura la riapertura del ponte prima dei termini contrattuali. I cittadini sono senza dubbio contenti della notizia e attendono l'inaugurazione che avverrà a breve. Il presidente della provincia, Antonio Pettinari“Capisco i disagi che questa vicenda ha creato, non solo per gli abitanti di Corridonia, ma anche per chi risiede nelle zone limitrofe, dato che il ponte si trova in una zona di passaggio. Prometto che fra pochi giorni il ponte di Colbuccaro verrà riaperto” conclude con questa promessa Pettinari.
Sembrava Capodanno venerdì sera in corso della Repubblica a Macerata per l'inaugurazione di Picchio News. Decine di persone hanno atteso lo scoccare della mezzanotte sotto la redazione della nuova testata per festeggiare insieme a Guido Picchio e al suo staff la pubblicazione on line, arrivata puntuale dopo il tradizionale conto alla rovescia che ha coinvolto anche numerosi passanti che si sono fermati incuriositi dall'evento. Tra spumante e abbracci, così, è partita questa nuova avventura nata da un'idea di Guido Picchio che già in questi primi giorni di vita sta riscontrando un grosso interesse in tutta la provincia di Macerata e non solo.https://youtu.be/sx2kIJTuBmQ
A tavola con il “Paniere di lunga vita” in una delle residenze di charme della campagna settempedana. Nel resort di lusso “La Villa” di Cesolo, gioiello settecentesco rinato grazie alla straordinaria opera di recupero e restauro sostenuta dall’imprenditore Sandro Teloni ma che in passato appartenne alla famiglia Coletti, è stata ospitata una serata dedicata al benessere e al buon vivere promossa nell’ambito delle rassegne “Marca Village Experience” e “Seven Eleven”, un viaggio nei luoghi dove i sapori, le tradizioni, la storia, l’architettura e l’arte, più in generale, sono ancora oggi di casa. L’appuntamento, realizzato grazie alla sinergia di Archeoludica, Fondazione Salimbeni, Ville Storiche, Comune di San Severino Marche e Università degli Studi di Camerino, si è aperto nella sala del Consiglio del Municipio settempedano con un talk show sul tema: “Nutrire il territorio: le mani e la sapienza del fare” nel corso del quale si è parlato del “saper fare” marchigiano. Poi, a “La Villa”, cooking show e presentazione del “Paniere di lunga vita”, progetto di Unicam e vari Comuni e aziende del Maceratese già illustrato, in anteprima, all’Expo di Milano.
“In esso – ha spiegato il prorettore di Unicam, Andrea Spaterna – ci sono ingredienti quali l’aria pulita, la natura incontaminata, l’arte, la cultura, il mangiar sano e il mangiar bene. Si tratta di ingredienti unici che fanno sì che questo nostro territorio sia il territorio della longevità. Le nostre aziende, proprio grazie a questo discorso, si sono inserite perfettamente in quello che è il tema di Expo “Nutrire il Pianeta. Energia per la Vita” dal momento che hanno investito su prodotti che sono coerenti con il territorio, che sono sostenibili rispetto al territorio e hanno dimostrato di saper coniugare la tradizione con la ricerca e con l’innovazione nel tentativo di migliorare i prodotti stessi”.
A rappresentare i marchi del mangiar bene c’erano la Castellino, la Pasta di Camerino, l’Agricola SiGi, l’azienda agricola troticoltura Rossi, l’Antica Gastronomia, la Sabelli, la Synbiotec, la Belisario e la Distilleria Varnelli. Perfettamente riuscita la serata, coordinata dal patron e dal coordinatore del festival del gusto “Tipicità”, Angelo Serri e Alberto Monachesi, con la preparazione dei piatti da parte degli studenti dell’Istituto Alberghiero di Cingoli e gli spettacoli dell’illusionista Andrea Paris e del tenore Augusto Celsi che ha concesso un gran finale in duo con il baritono Ivano Berti, suocero di Andrea Bocelli. A fare gli onori di casa l’imprenditore Sandro Teloni, proprietario de “La Villa”, insieme alla sua famiglia. Presente anche il sindaco di San Severino Marche, Cesare Martini, che ha detto: “Serate come queste fanno uscire i nostri territori dall’ordinario. Fanno conoscere, e ho visto che in tanti hanno apprezzato, le nostre bellezze ma anche le nostre bontà. Si tratta di iniziative che andrebbero ripetute più frequentemente e con il coinvolgimento di tante persone magari inserendole in festival e rassegne nazionali e internazionali. Ci stiamo muovendo in questa direzione ma quella che può considerarsi una sperimentazione mi sembra sia partita già molto bene. Grazie in particolare all’Università degli Studi di Camerino, alla Consulta per l’economia e lo sviluppo, e al grande lavoro che negli ultimi mesi è stato portato a termine e che ha fatto parlare di noi anche all’Expo”.
Nuova disavventura per Paolo Diop, il 27enne senegalese che da tempo abita a Macerata, salito alla ribalta dopo essersi candidato alle ultime amministrative con la lista Sovranità. Ieri, infatti, Diop ha subito un furto ai danni della sua auto, dalla quale sono stati rubati portafogli, documenti e telefono cellulare. A darne notizia è stato lo stesso Diop sul suo profilo Facebook, dove ha scritto: "Ora sono stufo... poco fa sono stato rapinato... mi hanno rubato tutto... macchina forzata, portafoglio e cellulare rubati... istituzioni non vi sorprendete se poi qualcuno si fa giustizia da solo! Invece di importare criminalità dall'estero pensate ai cittadini!". Insieme al post, Paolo Diop ha allegato la foto con la denuncia presentata alla Questura di Macerata. Numerose le manifestazioni di solidarietà arrivate al giovane senegalese da tutta Italia.
Voglio ringraziare i tanti cittadini che in questo fine settimana hanno voluto partecipare e condividere con noi la grande festa per la riapertura della piscina comunale “G. Caporicci”. Con queste parole il sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi ha chiuso l’edizione 2015 della 24 Ore di Nuoto Arena, la manifestazione sportiva che ha coinvolto molti appassionati di nuoto provenienti da tutta la provincia in occasione della riapertura, dopo trenta anni, dell’impianto natatorio tolentinate, da sempre punto di riferimento a livello regionale per tutti coloro che praticano gli sport acquatici. Inoltre Pezzanesi ha sottolineato l’importanza di avere come partner l’Arena Italia, azienda leader nel settore nuoto e sponsor di molte federazioni e di tanti campioni, che ha voluto essere al fianco dell’amministrazione comunale e dell’Assm spa in occasione della riapertura della piscina portando a Tolentino due campionissimi: Simone Ruffini medaglia d’oro nella 25 km di fondo a Kazan 2015 e Gabriele Detti, il “caimano” medaglia di bronzo negli 800 e 1500 metri a Berlino 2014. Siamo davvero grati ad Arena e al suo Presidente e Amministratore delegato Cristiano Portas - ha detto Pezzanesi - per aver compreso, ancora una volta,l’importanza di creare sinergie vincenti tra pubblico e privato e per noi è un grandissimo onore poter collaborare con una azienda cosi rilevante nel settore sportivo, che tanto fa per il nostro territorio e che dimostra di essere ben integrata nella nostra Comunità, recependone anche i bisogni. Questa collaborazione – ha concluso il Sindaco – porterà certamente un valore aggiunto indiscutibile alla nostra piscina e a tutti i suoi frequentatori.Complimenti unanimi sono stati rivolti, nel corso della cerimonia di chiusura della 24 Ore di Nuoto arena, al Presidente di Assm spa Stefano Gobbi e all’Amministratore delegato Graziano Natali che in tempo brevissimo, grazie alla straordinaria collaborazione professionale di tutte le ditte coinvolte e delle maestranze di Assm spa, hanno costruito la nuova vasca della piscina adeguandola alle misure federali, i nuovi impianti tecnologici per la filtrazione delle acque e che hanno sistemato completamente sia gli spazi relazionali che le aree esterne dell’impianto. Un “piccolo miracolo”, come è stato unanimemente riconosciuto che testimonia che anche il pubblico, con la giusta dose di attenzione e caparbietà, riesce a ottenere risultati eccellenti rispettando i tempi e riuscendo a ottenere anche economicità.Per quanto riguarda la 24 Ore di Nuoto è stata una edizione di ripartenza che dopo le precedenti otto ha riportato questa bella manifestazione a Tolentino, evocando tanti ricordi del passato, tanto che gli organizzatori hanno anche coinvolto Monica Paolini che all'età di 13 anni ha detenuto il record nazionale di chilometri percorsi. E’ stata una bella prova di nuoto per tutti i partecipanti che hanno avuto l’emozione di nuotare e testare per primi la nuova piscina e i più fortunati di nuotare al fianco di Simone Ruffini e Gabriele Detti.La classifica finale ha visto quale nuotatore che ha coperto la distanza più lunga Gianluca Manunza che ha percorso 12, 20 km. Tra le donne ha vinto Alessia Maccari con 6,2 km e secondo posto per Caterina Cavarischia che ha nuotato per 5,5 km. La famiglia Silvetti, invece, con 2,3 km ha vinto la speciale classifica riservata ai nuclei familiari. Per i gruppi primo posto agli amici di “Nuota e nuota, zitto e nuota” che tutti insieme hanno coperto la ragguardevole distanza di 127,20 km.Infine premi per il nuotatore in età più avanzata Saulo Baroncia e per la nuotatrice in età più avanzata Graziella Signoretti, per il nuotatore più giovane Alessio Maiolati (quattro anni) e per la nuotatrice più giovane Viola Trittico che ha appena compiuto tre anni.Non appena terminata la manifestazione gli organizzatori, visto il successo, si sono subito messi al lavoro per organizzare il prossimo anno una nuova edizione della 24 Ore di Nuoto Arena.
<Stavamo effettuando un esercitazione per l’addestramento dei cani di ricerca a persone sopra Morro - dice Fabio Morbiducci del gruppo cinofilo marchigiano dei vigili del fuoco - quando abbiamo notato con i colleghi - un grappolo di palloncini colorati impigliato fra due alberi con agganciata una grossa colomba bianca che aveva legato un cartoncino. Subito abbiamo pensato ad uno scherzo, poi quando sci siamo avvicinati e letto il Cartellino abbiamo capito che non era così ed subito abbiamo recuperato il simpatico e significativo simbolo di polistirolo per riconsegnarlo ai proprietari, proprio come recitava il cartellino>. E’ avvenuto così, nei giorni scorsi il ritrovamento della riproduzione in polistirolo di una gigantesca colomba bianca, che era stata lanciata il giorno precedente dal paese di Colombella, piccola frazione a 15 km da Perugia, vicino Ponte Felcino. E’ lì che al termine delle feste cittadine, da 40 anni viene lanciata in volo con l’ausilio di palloncini una Colomba bianca (nel caso Colombella) con messaggi di pace. Per due volte è stata recuperata in Croazia, una volta poco dopo la guerra nei Balcani e un’altra volta a pochi metri dal confine con la Serbia e sempre restituita. In un altro caso era finita nel giardino di due promessi sposi, Una volta è atterrata in Abruzzo, ma quella volta chi l’aveva ritrovata pensava di aver vinto un premio e non l’ha riconsegnata. Così la sagoma della <Colombella> ispirata da Francesco Rossetti, è stata riprodotta di nuovo ed è tornata a volare. Grande soddisfazione tra gli affezionatissimi abitanti dell’omonima frazione umbra di Colombella, che ieri mattina hanno incontrato al dipartimento dei Vigili del Fuoco di Camerino i colleghi di quest’ultimi del gruppo cinofilo marchigiano dei pompieri. Ai magnifici cinque Cinzio Scatasta, Franco Alessandrini, Dante Marinucci, Fabio Morbiducci e Roberto Ramaccini, una delegazione della Pro Loco e di cittadini di Colombella, in tutto una quarantina con mogli e figli, hanno ringraziato gli stessi e l’intero corpo dei Vigili del Fuoco delle Marche con una targa con il simbolo della Colombella ed un cesto di prodotti tipici umbri contenente anche un vaso di ceramica di Deruta. Incontro festoso, foto di gruppo e divertimento per più piccoli ieri nel distaccamento di Camerino, che sono saliti sui camion con le sirene accese. < Ero ancora in casa quando ho ricevuto la telefonata del ritrovamento della Colombella, dice il giovane e neo presidente della Pro loco del paese umbro Stefano Monni emozionatissimo – ed ancora oggi mi trema la pelle per la gioia. E’ stato uno dei ritrovamenti più rapidi, se non il più immediato di tutti. Siamo felicissimi perché tutti siamo molto legati al simbolo del paese e della nostra festa che ha festeggiato quest’anno il 40° anno, Questo era il 27° lancio della Colombella e abbiamo ringraziato di cuore tutto il corpo deli vigili del fuoco. Per noi oggi è un’altra festa>. Per la numerosa comitiva della vicina Umbra, la Colombella è stata ritrovata a pochi chilometri dal confine Umbro-Marchigiano ad un’altitudine di circa 900mt, è stata l’occasione per una gita ed una scampagnata finita con un pranzo in un agriturismo del camerinese.
Tragedia nel pomeriggio di oggi a Civitanova, dove Antonio Melatini, 68 anni, è deceduto, dopo aver pranzato insieme alla famiglia e altri parenti in un ristorante. La causa della morte sarebbe da ricercare nei problemi cardiaci che da tempo affliggevano l'uomo.Secondo quanto si è appreso, erano trascorse da poco le 17 quando Melatini, finito di mangiare, si è alzato da tavola ed è uscito insieme ai parenti. Mentre li stava salutando, è stato improvvisamente colto da un malore. Immediatamente è stato soccorso dalle diverse persone che si trovavano nei paraggi e dal personale del ristorante che ha fatto di tutto per aiutare il 68enne. Nel giro di pochissimo, sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 che, con un lungo massaggio cardiaco, hanno provato a far ripartire il cuore dell'uomo. Dopo oltre mezz'ora di disperati tentativi di rianimarlo sul posto, Antonio Melatini è stato caricato in ambulanza, ma è morto qualche minuto dopo essere arrivato in ospedale a Civitanova.
Ladri in azione la notte scorsa a Tolentino. I malviventi hanno preso di mira la pizzeria "La Piazzetta da Pierpaolo" in via Oberdan 32, proprio di fronte alla Basilica di San Nicola : dopo aver forzato uno degli ingressi principali (scegliendo accuratamente quello non inquadrato dalle telecamere di videosorveglianza di piazza San Nicola), i ladri si sono introdotti nel locale, andando subito verso il registratore di cassa, all'interno del quale era contenuto un fondo cassa con una trentina di euro circa in monete da 2 e 1 euro, 50 e 20 centesimi. I malviventi non si sono interessati alle monetine di valore inferiore. Sempre alla ricerca di denaro e oggetti di valore, i ladri hanno rovistato ovunque, mettendo a soqquadro il locale. Alla fine, oltre alle monete, hanno rubato un notebook, mentre hanno lasciato sul posto un cellulare aziendale e le chiavi della moto del titolare della pizzeria. Ingenti i danni alla porta forzata, quantificati in circa 1500 euro. Il furto è stato commesso orientativamente intorno alle 3.30 di oggi, nell'orario a cavallo fra la chiusura della pizzeria e la riapertura del vicino bar.Il furto sarà denunciato domattina ai carabinieri.
Un grave incidente si è verificato nella notte lungo la strada provinciale che collega Porto Recanati a Scossicci. Due auto, una Lancia Y e una Seat, intorno alle 3.30 si sono scontrate frontalmente, quasi certamente perchè una delle due ha invaso la corsia opposta. Nell'urto sono rimasti ferite entrambe le persone che erano al volante: ad avere la peggio A.R., 24enne di Loreto alla guida della Seat, per il quale si è reso necessario il trasferimento all'ospedale regionale di Torrette. Le sue condizioni sono gravi. Medicata, invece, all'ospedale di Civitanova, M.G, la 22enne al volante della Lancia Y. Oltre ai sanitari del 118, per i rilievi di rito sono intervenuti gli uomini della polizia stradale, insieme ai vigili del fuoco di Civitanova che hanno provveduto al ripristino in sicurezza della strada interessata dall'incidente
Durante la partita Maceratese-Lucchese, un tifoso parcheggia sulle strisce bianche e viene multato. Queste sono le foto che ci ha inviato un cittadino maceratese, soddisfatto a metà per l'esito della partita, ma certamente non contento di essersi ritrovato quel poco gradito fogliettino bianco sul parabrezza.
Sembra la scena perfetta di un cinepanettone ambientata a Capri. In una giornata caldissima di sole splendente dove il blu del mare si confonde col cielo ed i faraglioni fanno da sfondo….qualcosa va storto. Pare infatti che arrivato al porto di Capri,Carlo Rossella presidente di Medusa film, non trova piu’ il suo prezioso bagaglio griffato colmo di abiti da barca.Costretto ad uno shopping caprese costoso sotto il sole cocente non rinuncia all’acquisto di costumi da bagno del suo brand preferito vilebrequin e ad una scelta accurata di bermuda rigorosamente bianchi. Il mal capitato era in procinto di imbarcarsi sull’Altair dell’imprenditore Diego Della Valle pronto per salpare per i mari della Grecia con ritardo per il contrattempo. Perdonato!
In via dei Velini, a Macerata, da anni una siepe incolta da tanta parte dell'ultimo orizzonte il guardo esclude. Del Romanticismo leopardiano però, oltre alla suggestione letteraria, non c'è nulla. I residenti e i commercianti della zona sono stanchi della situazione: a niente, infatti, sono servite le numerose segnalazioni inoltrate agli uffici competenti. Erbacce, sterpaglie e rovi coprono persino il cartello stradale dello "stop" situato all'incrocio che dallo stadio Helvia Recina conduce a via dei Velini: periodicamente i cittadini sono costretti ad armarsi di buona volontà per rimuovere sterpaglie e sporcizia. Ma c'è di più: l'angolo di strada in questione, proprio a causa dell'assenza di manutenzione, è abitato da topi e ratti che non si risparmiano qualche uscita "fuori porta", spingendosi spesso dentro i confini delle abitazioni domestiche. Gli insetticidi che i residenti tengono ormai da tempo in casa, e utilizzano nel momento del bisogno, non bastano a risolvere il problema: è giunto il momento che venga attuato un intervento decisivo da parte di chi di dovere. (Foto di Guido Picchio)
Sorpresa! Tre anni e sette mesi dopo si scopre che i proiettili che uccisero i due poveri pescatori del Kerala, Valentine Jelastine e Ajeesh Pink, a bordo del peschereccio Saint Anthony, non sarebbero quelli in dotazione ai Fucilieri di Marina. E a dirlo non sono gli avvocati italiani, visto che finora non è ancora stato possibile arrivare davanti a un qualsiasi organo giudiziario per spiegare come andarono le cose secondo Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Ma è lo stesso collegio di esperti indiani che, tra le carte presentate al Tribunale internazionale per il diritto del mare di Amburgo, forse per un clamoroso errore hanno inserito la prima autopsia da tempo considerata svanita in qualche cassetto della polizia del Kerala. Nella seconda pagina dell'allegato 4 il dottore Sasika certifica che il proiettile estratto dal cervello di Jalestine presenta un’ogiva di 31 millimetri e una circonferenza di 20 millimetri alla base e 24 nella parte più larga. I proiettili in dotazione ai fucilieri di Marina sono invece calibro 5.56x45 Nato e la loro lunghezza è di 23 millimetri. Otto millimetri in meno che portano ad un solo proiettile compatibile con la lunghezza di 31 millimetri, considerando lo schiacciamento fisiologico di tre o quattro millimetri nell’impatto: il calibro 7,62X54 R, proiettile utilizzato per la PK, la mitragliatrice Kalashnikov, arma prodotta in Russia ed entrata in servizio nel 1961 ma anche per la più moderna PKM fabbricata da Russia, Jugoslavia e Cina che la produce nella versione Tipo 80. Ad utilizzarla, oltre i paesi dell’ex Unione Sovietica, dell’ex Patto di Varsavia, dell’ex Jugoslavia e decine di altri nel mondo, oggi sono anche i vigilantes a contratto a bordo delle navi private. Tanto che da più parti si è fatto riferimento a una “pista cingalese”, come ha fatto il quotidiano Il Mattino, spiegando che lo Sri Lanka è «in conflitto per la gestione delle zone di pesca del tonno con respingimenti in mare da parte appunto cingalese», ricordando che nei giorni dei fatti dell’Enrica Lexie «i due pescatori indiani erano andati, secondo quanto riportato dalla stampa locale, proprio a pesca di tonni». Le condizioni del proiettile, inoltre, fanno ritenere con buona certezza che sia stato sparato da oltre un chilometro di distanza, dunque non a poche decine di metri come concordemente si trovavano la petroliera Lexie, protetta dai marò, e il Saint Antony. Se questo non fosse stato inopinatamente, quanto inspiegabilmente, affondato cinque mesi dopo l’incidente, ora sarebbero disponibili altri elementi decisivi per scagionare Latorre e Girone. Non solo i residui di polvere da sparo nei fori dei proiettili, cancellati dall’acqua, e i fori stessi erosi dalla salsedine, ma anche i rilievi sulle traiettorie dei proiettili che colpirono il Saint Antony. Le raffiche furono sparate orizzontalmente, quindi da un'imbarcazione alta quanto il peschereccio, “probabilmente una motovedetta dello Sri Lanka, e non dall'alto verso il basso come avrebbero dovuto essere se sparate dalla petroliera”, ricostruì già tre anni fa il quotidiano Libero. E le stesse testimonianze di chi era a bordo della Lexie dicono concordemente che la barca che avvicinò la petroliera non rassomigliava neppure vagamente al Saint Antony. Ognuno a questo punto può leggere, ipotizzare, argomentare, trarre conclusioni. Ma non è condannare o assolvere i due Fucilieri di Marina quello che, a mio parere va fatto se si vuole garantire loro una giustizia vera e di dignità pari a quella che hanno dimostrato. Il processo deve svolgersi nella sede opportuna. Ed è proprio ciò che l’arbitrato internazionale, promosso dall’Italia e accettato dall’India, dovrà accertare: a chi spetta la giurisdizione, cioè processarli. Certo, gli elementi venuti fuori dall’autogoal indiano con i documenti che anziché incriminare sembrano scagionare Latorre e Girone, potrebbero spingere Delhi a più miti consigli nella trattativa dietro le quinte per risolvere diplomaticamente la questione, nello spazio lasciato volutamente aperto dal Tribunale del Mare con la decisione in cui a fine agosto ha inteso cristallizzare la situazione almeno fino al 24 settembre, data per la consegna delle rispettive memorie da parte di India e Italia. Ma più che il forse involontario autolesionismo indiano, sconcerta in questi giorni un fenomeno di volontario autolesionismo tutto italiano. Chi volle condannare dal primo momento i due Fucilieri come sicuri colpevoli da lasciare in balia della giustizia penale prima del Kerala e poi di Delhi, alimentate entrambe da una forti pressioni elettoralistiche, ora insorge per confutare gli elementi a discolpa dei marò come “sospetti”, “chi sa come saltati fuori proprio adesso” e “chi sa perché non rivendicati per tre anni e mezzo dall’Italia”. Insomma, pur di processare e condannare a priori due militari mandati dallo Stato Italiano a difendere dai pirati una petroliera privata, in forza di una legge della Repubblica per quanto controversa, si comportano come il cane che si morde la coda. Latorre e Girone sono colpevoli del fatto che gli fu impedito di dimostrare in giudizio la loro innocenza. Forse è più opportuno parlare di cane che morde i marò.