La storia del calcio è costellata di talenti che potevano essere “i più grandi” ma che, per diverse vicissitudini, non sono mai entrate nell’Olimpo, rimanendo tuttavia nel cuore e nella mente dei tifosi più romantici. Tra i servizi offerti dal bookmaker c'è anche una lista delle più grandi delusioni calcistiche.
Tra questi campioni troviamo grandi nomi come Gascoigne, Cassano, Anelka e forse il più amato dai tifosi italiani (non importa davvero di quale sponda): “El Chino” Alvaro Recoba. Ma qual è la sua storia? Quali sono gli avvenimenti più importanti nella sua carriera? Nei prossimi paragrafi analizzeremo la carriera di uno dei più forti calciatori uruguaiani di sempre.
Alvaro Recoba - Gli inizi in Uruguay e l’approdo in Italia
La carriera tra i professionisti di Recoba inizia in patria, giocando tra il 1993 ed 1997 con la casacca del Danubio e del Nacional, due delle squadre simbolo uruguaiane. Fin da subito il suo talento è innegabile, tanto da venire spinto da Perrone, ex stella uruguaiana degli anni ‘50. Insieme alla sua classe è subito chiaro che Recoba ha un carattere particolare, che spesso lo fa risultare svogliato durante gli allenamenti e fuori forma. Ma con il pallone tra i piedi è il più forte calciatore in Patria.
Guardando una VHS Moratti si innamora di lui e conclude l’accordo con il giocatore per farlo atterrare a Milano. A quei tempi si dice che Moratti volesse ricostruire una sorta di “squadra-subbuteo” senza curarsi troppo del volere degli allenatori. E’ una squadra infarcita di campioni, l’Inter di quegli anni: un nome su tutti, Ronaldo. “El Chino” non ha un vero e proprio ruolo, gioca da seconda punta, da trequartista, da fantasista, ma non riesce mai ad essere costante con la casacca nerazzurra.
Questa sua incostanza influisce incredibilmente sul rapporto con gli allenatori ed i compagni, ma tutte le volte che Recoba scende in campo, incanta tifosi, avversari e tutto il mondo calcistico. Restano impressi nella memoria i due goal contro il Brescia, di cui uno direttamente da calcio d’angolo, specialità della casa.
Tra Ronaldo e Vieri - Milano andata e Ritorno
Con un ruolo non ben definito in campo ed un talento che vive di sprazzi, la sua permanenza all'Inter viene interrotta per il prestito al Venezia, dove Recoba diventa l'idolo dei tifosi lagunari. Le sue magie, unite alla concretezza di un attaccante esperto come Pippo Maniero, regalano alla squadra veneta un'inaspettata salvezza.
I suoi ex compagni al Venezia dicono che, al momento di annunciare le formazioni, mister Novellino chiamava soltanto dieci giocatori, perché l'unico titolare fisso era proprio lui, El Chino. Sull'onda delle prestazioni positive in laguna, Recoba torna all'Inter, dove rimane per altri otto anni.
Pur giocando 166 match, conditi da 50 reti, non riesce mai ad essere una colonna portante, un po' per gli infortuni muscolari, un po' per la sua svogliatezza in allenamento, a cui preferiva la vita tranquilla e sedentaria casalinga. L'esperienza in Italia si conclude nella stagione 2007/2008 con la parentesi incolore al Torino.
Fine carriera - Il ritorno alle sue radici
Dopo solo una stagione con i greci del Panionios, Alvaro Recoba opta per un ritorno in patria, indossando di nuovo le maglie di Danubio e Nacional, con cui concluderà definitivamente la sua carriera nel 2015. Dal 2020 è l'allenatore della squadra di Montevideo.
Alvaro Recoba è considerato uno dei più grandi talenti sprecati della storia del calcio. Di sicuro il fuoriclasse uruguaiano che in Italia tutti ricorderanno per le sue magie ma anche per la sua incostanza.
Doveva essere in presenza presso la Facoltà di Ingegneria ad Ancona. Sarà invece a distanza come oggi impongono le norme anti Covid-19. Il contenuto però non cambia: la presentazione del progetto "Come a Casa", acronimo che sta per Centro Orizzonte Metodi Educativi Analisi Comportamentale Applicata Sindrome Autismo.
Il tema dunque sarà l'autismo e le iniziative e possibilità "finalizzate all’innovazione dei processi assistenziali del bimbo con sindrome dello spettro autistico (nella fascia di età 2-14 anni) e della sua famiglia, per migliorarne la qualità della vita attraverso interventi nel processo di lavoro dei professionisti, nonché introducendo e sperimentando dispositivi e sistemi informativi altamente tecnologici in supporto alle terapie".
Il progetto, che vede capofila, ed anche organizzatore del convegno, Il Faro società Cooperativa sociale di Macerata, verrà presentato e discusso martedì prossimo, 30 marzo (ore 9-12,30). Interverranno relatori di “mondi” diversi per un confronto teso al miglioramento della qualità della vita dei minori con sindrome dello spettro autistico.
Quattro i livelli previsti. Quello Organizzativo, con l'intervento del presidente de Il Faro dr Lorenzo Staffolani, che presenterà ufficialmente il progetto "Come a Casa" insieme al responsabile dell'Ufficio progetti Marcello Naldini e alla psicologa e psicoterapeuta Stefania Ciarrocchi, responsabile del Centro Orizzonte; quello Clinico, che approfondirà il disturbo dello spettro autistico in età infantile, di cui tratteranno la neuropsichiatra infantile Vera Stoppioni e l'analista del comportamento BCBA Giovanna Secchiaroli; quello Tecnologico, dove si racconterà della tecnologia al servizio della salute, con il docente alla Politecnica ing. Emanuele Frontoni, il direttore generale di TechSoup dr Fabio Fraticelli e la dottoressa Silvia Orlandi ricercatrice biomedica; quello Istituzionale, che tratterà del rapporto tra istituzioni e terzo settore, con il sottosegretario alla Sanità Andrea Costa, il dr Nicola Cabria della Human Foundation di Roma, e la dottoressa Claudia Schiavon della associazione Omphalos Marche.
Il convegno incrocerà i diversi temi nella conseguente tavola rotonda a cui prenderà parte il presidente del Consiglio regionale Marche, l'avv. Dino Latini. I lavori saranno aperti invece dal presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli.
L'evento sarà trasmesso in diretta streaming sulla pagina facebook @comeacasa.aba e sul canale youtube Il Faro Società Cooperativa Sociale, telefono della segreteria tecnica: 0733203231
(Foto di repertorio)
Una donna Caterina, che per 20 anni ha sopportato le violenze fisiche e psicologiche del marito. Un appello accorato il suo, mentre fa inquadrare alle telecamere della trasmissione “Chi l’ha visto?” la sua foto di qualche anno prima con i capelli cortissimi. Racconta di esserseli tagliati da sola con le forbici in casa, per disperazione, perchè il marito non potesse più tirarglieli con una violenza tale da strapparglieli dalla testa.
Non riusciva più a tollerare quel dolore, ed il bruciore del cuoio capelluto cosi martoriato. L’appello di Caterina è stato “Denuciate!”
“Io ero arrivata al limite della sopportazione, non ce la facevo più, veramente. L'ho fatto (la denuncia) per amore dei miei figli, perché loro, ancor prima di me, non meritano di vedere tutto quello che il padre ha fatto sulla propria mamma, a cominciare dalle parolacce e finendo con le botte”
Caterina racconta che inizialmente i pugni ed i calci venivano intervallati da “momenti di pausa” in cui l’uomo non manifestava la sua aggressività. Poi negli ultimi tempi erano diventati all’ordine del giorno, anche in presenza dei figli minori della coppia.
“L’ultima volta è venuto per uccidere”.
La giovane donna con questa frase si riferisce al video mandato in onda durante la trasmissione: le telecamere di sorveglianza poste dalla stessa Caterina all’esterno della sua casa riprendevano il marito che in modo quasi animalesco tentava di arrampicarsi per raggiungere le finestre ed introdursi nell’abitazione dove la vittima si trovava con i genitori.
“Io ce l'ho fatta, ce la sto facendo. Però ci sono donne che stanno in quella che era la mia situazione fino a 2-3 mesi fa. Voglio dire solo che non bisogna isolarsi, perché io l'ho provato sulla mia pelle (.... ). Le persone devono denunciare, le donne che stanno vivendo la sofferenza che ho vissuto io; (...)”
Nella strada percorsa sinora ci siamo occupati di vittime non sopravvissute.
Queste vittime, nella stragrande maggioranza, conoscevano il loro carnefice, con il quale avevano una relazione: genitori, coniugi, ex coniugi, ex fidanzati.
L’uccisione della vittima, come abbiamo potuto constatare, non è mai giunta “all’improvviso”. Anche laddove il nucleo famigliare veniva descritto come una “bella famiglia”, approfondirne la storia ci ha svelato ben altra realtà.
La realtà di queste relazioni era caratterizzata da un’escalation di episodi di violenza, fisica o psicologica, culminati nella tragedia.
L’ intenzione è stata ed è quella di poter fare un percorso di consapevolezza, lungo questa “strada delle vittime”: l’informazione potrebbe essere uno dei tanti mezzi utili per prendere coscienza delle dinamiche relazionali sottese a molte tragedie, nella speranza di giungere a prevenirle.
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, “Chiedilo all'avvocato”.
Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente le controversie condominiali ed in particolare le infiltrazioni negli appartamenti. Ecco la risposta dell’avvocato Pantana alla domanda posta da una lettrice di Macerata che chiede: “Chi risponde dei danni da infiltrazioni di acqua piovana causati all’appartamento sottostante il lastrico solare di proprietà di una sola condomina?”
Il caso di specie ci offre la possibilità di fare chiarezza riguardo ad un evento sempre più ricorrente nelle controversie condominiali.
Sul punto, la Suprema Corte si è più volte espressa affermando che, “In tema di condominio negli edifici, qualora l'uso del lastrico solare (o della terrazza a livello) non sia comune a tutti i condomini, dei danni da infiltrazioni nell'appartamento sottostante rispondono sia il proprietario, o l'usuario esclusivo, quale custode del bene ai sensi dell'art. 2051 c.c., sia il condominio in forza degli obblighi inerenti l'adozione dei controlli necessari alla conservazione delle parti comuni incombenti sull'amministratore ex art. 1130, comma 1, n. 4, c.c., nonché sull'assemblea dei condomini ex art. 1135, comma 1, n.4, c.c., tenuta a provvedere alle opere di manutenzione straordinaria; il concorso di tali responsabilità va di norma risolto, salva la rigorosa prova contraria della specifica imputabilità soggettiva del danno, secondo i criteri di cui all'art. 1126 c.c., che pone le spese di riparazione o di ricostruzione per un terzo a carico del proprietario o dell'usuario esclusivo del lastrico (o della terrazza) e per i restanti due terzi a carico del condominio” (Cass. Sez. Unite, n. 9449/2016).
Per tali ragioni in risposta alla nostra lettrice è corretto affermare che: “Qualora l’uso del lastrico solare non sia comune a tutti i condomini, dei danni da infiltrazioni di acqua piovana nell’appartamento sottostante rispondono, sia il proprietario del lastrico stesso per un terzo delle spese di riparazione, sia il condominio per i restanti due terzi (Cass., Sez. II Civile, ordinanza n. 951/20)".
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
“Siamo soddisfatti dell’incontro avuto e ringraziamo sindaco e vicesindaco per aver compreso lo spirito propositivo con il quale il nostro partito sta producendo nuove idee e nuove proposte. A Civitanova Marche siamo un partito relativamente giovane ma con una grande responsabilità: essere il primo partito in termini percentuali alle ultime due elezioni. Questo ci impone di proporre alla politica nuove soluzioni e nuovi metodi di progettualità che razionalizzino le spese e producano effetti immediati nell’economia cittadina".
Così i vertici locali della Lega civitanovese (Commissario, Assessore, consiglieri e dirigenti) commentano la riunione svoltasi in Comune nel corso di questa settimana per proporre e valutare la realizzazione di una Stazione Bus attrezzata in zona Aurora.
"La posizione strategica vicino all'imbocco dell'autostrada e della superstrada, insieme alla richiesta pervenuta anche dai commercianti della zona, ci ha portato a riflettere su come rendere maggiormente fruibile Piazza Nassirya e l’area limitrofa, oggi semiabbandonata" sottolineano i rappresentanti civitanovesi del "Carroccio".
"Con poche decine di migliaia di euro si potrebbe realizzare rapidamente questa stazione bus liberando la Ss16 dalla percorrenza dei bus che transitano per le varie località italiane. Li poi c’è già un edificio che potrebbe fungere da bar, biglietteria o ufficio per le aziende di trasporto pubblico offrendo anche un servizio completo di pausa e ristoro per le corse più importanti - aggiungono dalla Lega -. Da lì poi sarà da creare dei collegamenti con il centro cittadino con minibus o mezzo alternativi. L’altra metà della piazza potrebbe essere adibita a parcheggio sorvegliato per chi parte con i bus".
Il Comune di Macerata aderisce alla campagna di sensibilizzazione “Facciamo luce sull’endometriosi” nella giornata mondiale dedicata a questa patologia fissata al 27 marzo.
L’Amministrazione comunale, infatti, ha concesso il patrocinio all’iniziativa e illuminerà di giallo lo Sferisterio come richiesto dalle ostetriche, dai medici ginecologi e figure professionali promotrici della marcia italiana contro l’endometriosi, appartenenti al Team Italy della WorldWide Endomarch, che operano nell’ospedale di Macerata.
L’endometriosi è una malattia cronica, spesso progressiva, di cui in media una donna su dieci ne soffre, ed è stato stimato che in Italia ne siano affette più di 3 milioni, nel mondo circa 180 milioni e occorrono più di sei anni prima di avere una diagnosi e la fascia di età in cui la patologia si manifesta è quella dei 25-35 anni.
L’Amministrazione comunale, aderendo alla Giornata, partecipa alla battaglia contro l’indifferenza che tutte le donne, affette da endometriosi, sono costrette a combattere ogni giorno.
L’Amministrazione comunale di Civitanova Marche conferma anche per quest’anno il percorso promozionale che sfocerà nella manifestazione “Gustaporto”, ormai consolidata, che lancia la stagione estiva rivierasca.
La situazione venutasi a creare con l’insorgenza della pandemia da Coronavirus richiede una necessaria rimodulazione delle iniziative in direzione di soluzioni tese a privilegiare la fruizione digitale dei contenuti e la nuova modalità phygital per contemperare la partecipazione fisica e digitale da parte di una platea vasta e multitarget.
"Già lo scorso anno sono state individuate azioni innovative, che rendono Civitanova un punto di riferimento per le nuove strategie connesse alla valorizzazione del sistema turistico locale e dei comparti ad esso collegato" ha spiegato il sindaco e l'assessore al Turismo Fabrizio Ciarapica.
“La stagione estiva 2021 è alle porte – spiega Ciarapica – e mai avremmo immaginato di trovarci ancora in questa difficile situazione. Ma anche quest’anno, l’Amministrazione non ferma la programmazione e vuole fare la sua parte adottando una serie coordinata di azioni promozionali sotto l'egida del brand-ombrello “Tipicità”. In programma, nel corso dei prossimi mesi, diverse iniziative, a partire da una presentazione di carattere nazionale e un’attività specifica di promozione dedicata alle regioni limitrofe. L’evento in città di GustaPorto sarà inoltre in rete con tutte le altre iniziative del Grand Tour delle Marche, con una promozione per la nostra città che si estenderà a tutto l’anno 2021”.
GustaPorto riparte dai risultati dei tre anni precedenti e mira ad amplificare ancora di più la notorietà e l’attrattività di Civitanova rispetto ad un pubblico nazionale e di prossimità, con l’inserimento di GustaPorto nel Grand Tour delle Marche, riconosciuto nel 2020 come il circuito migliore di Italia con il “Travel & Food” Award.
I numerosi servizi televisivi sulle emittenti nazionali, gli articoli delle testate turistiche e le decine di migliaia di interazioni social dello scorso anno, sono la base dalla quale l’Amministrazione parte con un nuovo programma che punta a sviluppare ancor i risultati raggiunti nelle edizioni precedenti.
“In un momento così delicato per l’economia e per il turismo – conclude Ciarapica - GustaPorto vuole essere anche un segnale concreto al mondo turistico, alle categorie economiche e produttive di Civitanova Marche, intorno ad una progettualità comune. Pescatori, mondo dei cantieri, chalet, ristoranti e strutture ricettive, agenzie di viaggio, approdi e mondo della vela, cultura ed arte urbana, in un unico contenitore che esplora le dimensioni di una città proiettate nel futuro. Civitanova Marche è una località turistica e pertanto programma attività di accoglienza per valorizzare il carattere ospitale del suo territorio e offrire servizi a residenti e turisti”.
L'iniziativa conta su una importante ribalta mediatica, sia per un solido piano comunicativo sviluppato a mezzo stampa, tv, web e social, ma anche grazie alla partecipazione di volti noti della televisione e dello spettacolo. Nel 2020 sono stati ospiti e protagonisti di GustaPorto il conduttore, giornalista e saggista Mario Giordano (Rete 4), il biologo marino Corrado Piccinetti (Rai 1), il giornalista e direttore di rubrica Gioacchino Bonsignore (Canale 5) e il regista civitanovese Paolo Doppieri che ha realizzato il video “Risvegli”, la cui protagonista è l'attrice Denise Tantucci.
Abitare in una casa di legno non è semplicemente come abitare in una normale casa di mattoni, ma è molto più speciale ed in questo articolo ti spiegheremo il perché!
Perché abitare in una casa di legno
Oltre all’estetica, abitare in una casa di legno offre diversi benefici che una casa in mattoni non ha.Le nostre case in legno vengono realizzate con materiali di prima qualità, in grado di rendere la vita più piacevole e salutare rispetto una normale casa in mattoni.
Inoltre, è possibile progettare la propria casa in legno su misura, in base allo spazio ed al contesto che si ha a disposizione.
Qui di seguito, troverai i 5 motivi principali per cui dovresti considerare una casa di legno, anziché una casa in mattoni.
1. È una soluzione ecologica
Una casa in legno è una soluzione “eco-friendly”, poiché essa è realizzata con materiali a basso impatto ambientale, rinnovabili e non nocivi per il pianeta.
Noi di Maestro Case, utilizziamo il legno di pino proveniente dalla Norvegia per realizzare tutta la struttura, comprensiva di pareti e pavimenti, oltre a finestre e porte.
2. È un luogo sano in cui vivere ed in cui far crescere i propri figli
Le case in legno sono un luogo sano in cui vivere, perché vengono realizzate con materiali naturali come il legno, che non rilascia sostanze dannose o tossiche da respirare.
Infatti, l’utilizzo di materiali naturali migliora l’aria all’interno dell’ambiente, oltre a non presentare problemi di umidità. Questo deriva dal fatto che le superfici interne sono “calde” e ciò non favorisce la formazione di muffe e funghi.
3. Costa meno di una casa di mattoni
Per via di molteplici fattori, una casa in legno costa meno rispetto ad una casa di mattoni; basti pensare al costo dei materiali impiegati nell’edilizia tradizionale. Nella costruzione di una casa in legno, non sono presenti materiali come: acciaio, calcestruzzo e laterizio, che richiedono molte energie per prelievo, produzione, trasporto e montaggio.
La maggior parte dei materiali impiegati nelle normali case in mattone, richiedono molta energia ed hanno un costo ambientale elevato, senza contare il fatto che non sono rinnovabili.
Un esempio è il progetto “Kare”: si tratta di una casa in legno abitabile di 117 metri quadrati, con cinque ambienti distinti al suo interno, dal costo di circa 31mila euro. Difficilmente troverai una soluzione in mattoni di pari dimensioni allo stesso prezzo, no?
Senza contare che puoi realizzare una casa in legno in cui abitare ovunque tu voglia!
4. Maggior risparmio energetico ed isolamento acustico
Un altro aspetto da non sottovalutare è il risparmio energetico e l’isolamento acustico: grazie alle diverse proprietà offerte dai materiali naturali, una casa in legno è isolata naturalmente sia a livello termico che acustico.
Ciò significa minor dispersione di calore ed una bolletta più leggera.
Difatti, abitare in una casa in legno significa ridurre i costi di climatizzazione e riscaldamento dell’80% rispetto una normale casa in mattoni.
5. Costruzione antisismica e resistente al fuoco
Infine, una peculiarità delle case in legno è la loro elasticità: ciò significa che una casa in legno riesce a resistere a scosse di terremoto, anche di magnitudo elevato, e forti venti di potenza elevata.
Senza dimenticare che i materiali utilizzati per la realizzazione di una casa in legno vengono trattati per resistere ad incendi e fuochi di grandi dimensioni.
Come inventare un mondo rispettoso di tutti? E’ la domanda che anima, da oltre un quindicennio, la Giornata del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili lanciata da Caterpillar e Radio2.
A offrire un originale tentativo di risposta sarà l’edizione 2021 che annovera, tra i protagonisti, il Green Social Club, uno dei più dinamici network d’impresa, nato nelle Marche lo scorso anno ma di respiro nazionale. Guidato da alcune imprese molto sensibili ai temi ambientali come stimolo all’innovazione, il GSC ha - tra gli obiettivi - quello di lasciare un Pianeta migliore alle nuove generazioni grazie ad un modus operandi orientato al raggiungimento degli obiettivi dell’agenda ONU 2030 e all’investimento nella ricerca green.
Venerdì 26 marzo, nell’ambito della 17esima edizione della Giornata nazionale del risparmio energetico, si terrà - in diretta sulla pagina Facebook di @constructivenet - il convegno "M’illumino di meno, M’informo di più”, promosso dal Green Social Club, che è la prima campagna di sensibilizzazione al plurale capace di includere in una polifonia di voci,economia, formazione, istruzione e giornalismo.
All’evento parteciperà Elisabetta Pieragostini amministratrice di Dami la cui policy è improntata ad un vero e proprio modello eco-sostenibile di riferimento che colloca la company marchigiana ai primi posti sul terreno della transizione ecologica, della responsabilità sociale e dell’etica nel business.
“Gestire il consumo energetico per curare il Pianeta” è il focus dell’approfondimento a cura di Eleonora Gasparrini, titolare di Energy& Co. Le opportunità di progresso nell’innovazione tecnologica e nella sustainability saranno approfondite dal Life Mental Coach Roberta Cesaroni.
Sul nuovo ruolo del giornalismo nella diffusione di nuovi stili di vita in chiave green interverrà Catiuscia Ceccarelli. Alla docente Caterina Vitali e alla giornalista Mariangela Campo sarà affidato il compito di descrivere come scuola e informazione possano contribuire a formare i più piccoli ad aver cura del mondo che abitano.
Nonostante le limitazioni imposte dalla pandemia, il Rotary Club di Macerata non ha rinunciato al tradizionale appuntamento con il Premio Tandoi: riconoscimento che, in occasione della Festa dei Mestieri, il Club assegna con cadenza biennale a quegli artigiani che si sono distinti per dedizione, competenza, qualità umane e per l’attaccamento ai valori di mestieri che da sempre rappresentano un patrimonio culturale, una risorsa economica e un elemento portante delle stesse strutture sociali, non solo nei nostri territori, ma nell’intero “sistema Italia”.
I destinatari dei Premio – nato dalla felice intuizione del prof. Americo Sbriccoli, Presidente del Rotary di Macerata nell’anno 1995/1996 – anche quest’anno possono a ragione essere definiti “eccellenze” del nostro territorio: persone che hanno dedicato la vita al proprio mestiere, nel quale sono diventate veri e propri maestri.
Nazareno “Nenè” Latini esercita l’arte sartoriale, appresa da giovanissimo, nel proprio laboratorio sito nel centro storico di Recanati: la qualità dei materiali, il rigore delle linee, la precisione dei tagli, l’amore per l’eleganza e la capacità di “comprendere” il cliente costituiscono i tratti caratterizzanti della sua attività, nel quale oggi è affiancato dalla figlia Lucia, la cui presenza ha creato un connubio davvero felice tra professionalità e innovazione.
Giuseppe Verdenelli, titolare del Laboratorio “Arte Orafa”, vive ancor oggi di una passione nata quando aveva appena undici anni. L’originalità, l’inventiva, ma anche l’abilità manuale e la capacità di utilizzare le più svariate tecniche di lavorazione caratterizzano le sue “Piccole Gioie”: veri e propri capolavori, che lo hanno fatto conoscere da tempo ben oltre i confini nazionali.
Luigi Ricci, formatosi alla Scuola d’arte studiando pittura e decorazione, è poi passato alla fotografia e all’arte grafica, che padroneggia da oltre 50 anni. La sua attività – dedicata soprattutto (ma non solo) al “racconto” e alla valorizzazione dei prodotti industriali – è frutto di un percorso non semplice, nel quale la vena artistica si è dovuta confrontare con l’evoluzione tecnologica, e dunque con la necessità di reinventarsi costantemente, soprattutto (ma non solo) nel grande passaggio dalle tecniche analogiche a quelle digitali.
A causa delle limitazioni imposte dalla pandemia, la cerimonia, diretta dal Presidente del Rotary Club di Macerata, Stefano Cudini, si è svolta nella serata di lunedì 22 marzo con collegamento su piattaforma telematica.
Ciò tuttavia non ha impedito ai tre Maestri di raccontare le proprie storie personali e di far conoscere la propria attività, grazie anche ai video di presentazione predisposti da Confartigianato di Macerata.
Non potevano quindi mancare all’appuntamento i vertici della stessa Confartigianato, e cioè il suo Segretario (e socio del Club) Giorgio Menichelli, e il suo Presidente Renzo Leonori, che ha ringraziato il Rotary, per aver riconosciuto la bravura e i traguardi raggiunti da questi veri e propri “Artisti”, che hanno davvero tanto da insegnare, in termini di impegno, tenacia, e amore per il lavoro. Davvero, di questi tempi, di simili maestri abbiamo un gran bisogno
Uno dei fenomeni che ha contraddistinto gli ultimi anni è stata l’ascesa indiscussa del gioco online: dagli anni ’90 in poi, i casinò online sono divenuti sempre più popolari e amati, anche da coloro che non avevano mai frequentato prima un casinò reale o una sala slot nei bar. Quando parliamo di “successo” non facciamo riferimento a una popolarità passeggera e limitata a una o due nazioni: intendiamo invece un fenomeno globale, che dura da anni e che non accenna minimamente a diminuire.
Per avere un’idea più specifica sui numeri, basti sapere che solo negli Stati Uniti, Paese che adotta ancora delle severe limitazioni sui casinò online, il gioco online ha superato i 50 miliardi di guadagni nell’ultimo anno. Nel Regno Unito, nazione che è stata tra le prime ad aprire il varco ai casinò virtuali, gli incassi hanno superato i 15 miliardi di sterline, grazie anche a una tassazione sulle vincite molto favorevole. Nella piccola Italia, i giocatori virtuali scommettono in media 20 miliardi di Euro l’anno, per la felicità dello Stato, che ne incassa circa la metà in tasse.
Il primato indiscusso di appassionati di gioco virtuale appartiene però agli australiani: nel Paese dei canguri l’80% degli adulti dichiara di giocare regolarmente, con un totale di scommessa di 1.200 $ l’anno in media (in Italia i giocatori spendono mediamente 600 $ l’anno). Gli Stati Uniti detengono un primato curioso: quello delle donne che giocano online. Il 57% dei giocatori online infatti è costituito da donne, anche se in questa percentuale sono ricomprese le lotterie a scopo di beneficenza, che - a voler essere precisi - non rientrano nella definizione più ristretta di gioco online.
Il fascino dei casinò online
Da rapida carrellata sui casinò online appena vista, possiamo dedurre che questo settore ha tutte le carte in regola per fare breccia in maniera consistente nelle preferenze dei giocatori di tutto il mondo. C’è un fattore poi che determina il miglioramento costante dell’offerta di gioco: l’elevata competizione tra gli operatori. Internet è il luogo virtuale in cui le barriere nazionali non esistono, per cui ogni operatore ha una concorrenza su scala mondiale, che spinge verso l’alto la qualità dell’esperienza di gioco: clicca qui.
Al di là dell’aspetto positivo derivante dalla concorrenza nel settore, diversi sono i punti di forza del gioco virtuale che hanno fatto leva sui giocatori:
- La comodità di poter giocare da casa, o in qualunque altro luogo, connettendoci a un PC o - sempre più frequentemente - dal nostro smartphone o tablet. Ormai quasi tutti i portali di gioco offrono anche della app compatibili per tutti i sistemi operativi. Non ci sono quindi i costi e i problemi organizzativi che comporterebbe invece entrare in un casinò reale;
- La maggiore privacy: non sempre al giocatore piace l’idea di far sapere agli altri come trascorre il suo tempo libero, o i suoi “momenti morti”. Giocare virtualmente consente una totale privacy e discrezione;
- Le promozioni allettanti che solo gli operatori virtuali sono in grado di offrire: i costi che i casinò reali devono sopportare sono maggiori rispetto ai corrispondenti online. Per questo, solo virtualmente si può accedere a dei payout particolarmente elevati (che in alcuni casi arrivano al 97-98%) o a bonus che non richiedono alcun deposito per poter essere prelevati;
- La crisi economica degli ultimi anni ha spinto molte persone a voler tentare la fortuna giocando online, magari scommettendo solo piccole cifre. Si sa poi come va a finire: una volta si vince e una volta si perde; si inizia a prendere praticità con i vari giochi e ad appassionarsi. Il gioco diventa abitudine, e le abitudini sono difficili da sradicare.
La Giunta Regionale ha approvato i criteri per accedere al contributo regionale da parte delle famiglie con persone affette da disturbi dello spettro autistico, per le spese sostenute per gli operatori specializzati che effettuano interventi educativi/riabilitativi basati sui metodi riconosciuti dall’Istituto Superiore della Sanità.
“Un importante contributo alle famiglie – interviene il vice sindaco e assessore ai Servizi sociali Francesca D’Alessandro - rivolto ai genitori che hanno bambini interessati dal disturbo dello spettro autistico. Si tratta di un sostegno effettivo da parte della Regione Marche per alleviare le famiglie e fare in modo che possano intraprendere interventi terapeutici adeguati”.
Gli interessati possono presentare domanda di contributo al Comune di residenza, entro il 10 maggio, allegando alla richiesta la dichiarazione sostitutiva di atto notorio che attesti le spese sostenute nel periodo compreso tra il 1° aprile 2020 e il 31 marzo 2021, la certificazione della diagnosi di autismo e il progetto educativo/riabilitativo utilizzando gli appositi moduli scaricabili dal sito www.comune.macerata.it dove sono pubblicate anche tutte le informazioni relative alla richiesta.
E’ possibile inviare la domanda di contributo e tutta la documentazione tramite PEC all’indirizzo comune.macerata.servizisociali@legalmail.it, per e mail a paola.agasucci@comune.macerata.it, per fax al numero 0733 256 238 o utilizzando la posta ordinaria.
Info: Area Disabilità e Salute Mentale, assistente sociale Maria Paola Agasucci. 0733.256376.
"Apprendiamo dalla documentazione presente nel bilancio di previsione 2021 – 2023 che l’amministrazione comunale persevera nel voler realizzare l’illuminazione del capannone Nervi con i 120mila euro stanziati dalla Regione Marche. Addirittura, dando il titolo a questo lavoro di 'Illuminazione artistica Capannone Nervi'. La nostra opposizione al progetto e alla decisione di volerlo realizzare, a prescindere da qualsiasi motivazione valida e contraria ad esso si potesse portare, l’avevamo già rappresentata al Sindaco e alla Vice Sindaco nella riunione dello scorso 22 febbraio 2021".
A parlare sono un gruppo di nove cittadini di Porto Recanati, tramite una nota firmata congiuntamente nella quale esprimono la disapprovazione per l'esecuzione del progetto, finanziato dalla Regione Marche, d’illuminare il capannone Nervi (ex Montecatini), e la decisione dell'Amministrazione comunale di realizzarlo.
Nello specifico i firmatari della nota sono: Antonia Carrassi, Fabrizio Pontoni, Luca Fumo, Lucia Giorgetti, Massimo Spaccesi, Orietta Agostinelli, Riccardo Agostinelli, Simonetta Bernardi e Viviana Manganaro Aquarela.
"La recrudescenza della pandemia con il passaggio della nostra provincia in zona rossa non ha comunque impedito che intraprendessimo alcune iniziative importanti - aggiungono i cittadini -. Ciò a conferma, contrariamente a quanto si potrebbe pensare da un nostro prolungato e apparente silenzio sulla questione, della nostra determinazione nel voler stoppare un’iniziativa che riteniamo non essere altro che uno spreco di denaro pubblico".
Il gruppo ha infatti inviato una pec alla Soprintendenza ai beni culturali, alla Protezione Civile, e all’ASUR per una richiesta di sopralluogo sulla struttura del Nervi ("anche il Genio Civile è a conoscenza della richiesta inviata agli Enti appena citati" puntualizzano i cittadini); inviato un'e-mail alla dirigente del Servizio Turismo della Regione Marche per conoscere la procedura amministrativa seguita; inviato una pec a 17 Comuni marchigiani, segnalati dal FAI per il recupero di opere artistiche/naturali/infrastrutturali, importanti, recanti l’invito ai sindaci di quei comuni, ad aderire e ad essere solidali all'0biettivo di dirottare i 120mila euro, destinati per l’illuminazione del Nervi, verso il recupero di opere artistiche che ne avessero una più urgente ed effettiva necessità; inviato una e-mail e due messaggi, tramite “Messenger” (la piattaforma di messaggistica di Facebook), alla consigliera regionale di Fratelli d’Italia Elena Leonardi, presidente della IV commissione permanente Sanità e Politiche Sociali della Regione Marche, per un incontro, per sensibilizzarla al problema e conoscerne il suo punto di vista.
Le richieste del gruppo dei cittadini sottoscrittori della nota sono due: "Per prima cosa chiediamo che, ancora prima che si diano inizio alle fasi 1 e 2 dei lavori previsti sul capannone Nervi (fase 1 illuminazione della struttura al costo di 120mila euro; fase 2 rifacimento del tetto al costo di euro 500mila euro), siano esperiti i sopralluoghi e le verifiche strutturali, necessari a sincerarsi sulla stabilità dell’edificio e a salvaguardare la sicurezza pubblica che potrebbe essere messa a rischio, a seguito di un eventuale crollo, dalla dispersione nell’ambiente delle fibre di amianto contenute nella copertura del capannone"
"A motivo di una nostra contrarietà allo spreco di denaro pubblico - aggiungono i nove cittadini portorecanatesi in conclusione -, chiediamo che per il capannone Nervi, che è una struttura caratterizzante la nostra città e per il quale non esiste tuttora una proposta per un suo recupero e riuso a lungo termine, sia aperto un dibattito pubblico".
L’Amministrazione Comunale di Caldarola ha programmato 4 nuovi appuntamenti, riservati ai tecnici incaricati dai privati, per affrontare il tema dell’avvio della ricostruzione nel centro storico e nelle aree frazionali.
Gli incontri operativi, riservati ai tecnici incaricati, costituiscono una sequenza di momenti di confronto utili per l’attuazione integrata degli interventi di ricostruzione negli ambiti perimetrati, ai sensi dell’O.C. n.39, dei Nuclei Frazionali e del centro storico nel comune di Caldarola.
Gli obiettivi dei tavoli di lavoro sono:
1. illustrare gli esiti delle attività svolte per la classificazione degli interventi di ricostruzione (interventi edilizi per unità struttura, ambiti unitari, aggregati edilizi (Ord. Comm. n.19, n.107, n.111);
2. Condividere il modello di governance discusso con la Struttura del Commissario Straordinario per la Ricostruzione e l’Ufficio Speciale Ricostruzione;
3. Condividere la struttura e le linee di indirizzo preliminari per gli interventi edilizi, incluse le modalità e i tempi di attuazione per fasi progressive;
4. Cantierizzazione dei progetti edilizi e sviluppo del cronoprogramma di attuazione.
Gli appuntamenti sono per venerdì 2 e 16 aprile alle ore 15:30 per le frazioni di: Vestignano, Croce, Castiglione, Servelle, Piandebussi Colle e Valle, Bistocco, Pievefavera, Valcimarra.
Venerdì 9 e 23 aprile, sempre a partire dalle ore 15.30 per gli interventi di ricostruzione nel centro storico. Gli incontri si svolgeranno esclusivamente on-line attraverso la piattaforma Microsoft Teams.
Sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica n. 17 del 2 marzo 2021 - 4^ Serie Speciale - è stata pubblicata la procedura di selezione per il reclutamento di 3 allievi finanzieri del contingente ordinario della Guardia di Finanza, riservata al coniuge e ai figli superstiti, nonché ai fratelli o alle sorelle del personale delle Forze di polizia, deceduto o reso permanentemente invalido al servizio, con invalidità non inferiore all’80% della capacità lavorativa.
Possono partecipare i cittadini italiani che, alla scadenza del termine per la presentazione della domanda, abbiano compiuto il 18° anno di età, non abbiano superato il giorno di compimento del 26° anno di età e siano in possesso del diploma di istruzione secondaria di secondo grado che consenta l’iscrizione ai corsi per il conseguimento della laurea.
La domanda di partecipazione alla procedura reclutativa dovrà essere compilata esclusivamente mediante la procedura telematica disponibile sul portale attivo all’indirizzo “https:concorsi.gdf.gov.it”, seguendo le istruzioni del sistema automatizzato.
I concorrenti, che devono essere in possesso di un account di posta elettronica certificata (P.E.C.), dopo aver effettuato la registrazione al portale, potranno accedere, tramite la propria area riservata, al format di compilazione della domanda di partecipazione e concluderne la presentazione seguendo la relativa procedura automatizzata.
Sul predetto sito internet è possibile acquisire ulteriori e più complete informazioni di dettaglio sul concorso e prendere visione del bando.
Penna San Giovanni è un ridente borgo situato su di un crinale tra la valle del Tennacola e quella del Salino, a 672 metri sul livello del mare.
È una cittadina di origine romana, fortificata poi in epoca medievale.
Nel mio tour per il centro storico di questo incantevole paese ho girovagato un po’ tra porte medievali, girando per silenziosi vicoli pieni di suggestivi chiaroscuri, per poi magari d’ improvviso imbattermi in viste di paesaggi che mi hanno fatto rimanere senza fiato per un po’, proseguendo poi per ripide salite alla scoperta di altre meraviglie architettoniche.
Le principali attrattive di questo incantato ed incantevole paesino sono:
- il teatro comunale, che è il solo esempio di teatro in legno rimasto in provincia di macerata ed uno dei pochi in tutta Italia.
- Vi è poi la Pieve di San Giovanni Battista costruita tra 1251 e 1256, talmente ricca di arte e di storia che per essere descritta fino in fondo e non farle torto necessiterebbe di un critico d’ arte, tanta è la sua bellezza e la sua storia.
Infine come altra attrattiva c’è la pinacoteca comunale che nasce all’ interno dell’ ex chiesa di Sant’ Antonio Abate. Ospita opere dei nomi di maggior rilievo del 900 italiano oltre ad albergare presso di se opere antiche pregevoli.
Tutti questi luoghi sono visitabili contattando la sede comunale per informazioni e prenotazioni delle visite.
(Foto di Camillo Paparelli e Comune di Penna San Giovanni)
Tra chiusure e zone rosse, la nostra economia prova a ripartire. Ecco alcuni casi virtuosi, conditi di numeri e statistiche.
È passato un anno dallo scoppio della pandemia. Abbiamo conosciuto il lockdown, abbiamo provato a ripartire, ma il Covid 19 sta tornando alla carica con la terza ondata. Sembra non riuscire a tornare la vita di un tempo, i ritmi di una volta, le abitudini di prima. Sembra non riuscire a ripartire una volta per tutte neppure la nostra economia. Uno dei parametri più importanti per capire la ripresa è quello delle assunzioni, un argomento che viene toccato poco dalle imprese italiane. Nel secondo trimestre del 2021, infatti, le prospettive di inserimento di nuove figure professionali sono addirittura più deboli del trimestre precedente.
Lo riporta un’indagine di Manpower Group, che sottolinea come in tre regioni su quattro i datori di lavoro saranno costretti a ridurre gli inserimenti durante i primi tre mesi. A guidare questa triste classifica è il Centro Italia, che vanta una prospettiva di occupazione netta pari al -5%, seguita dal Nord Ovest con il -2% e da Sud e Isole, con -1%. Timidi segnali di ripresa nel lavoro sono dati invece dal Nord Est dove la prospettiva di occupazione è del +1%.
Guardando poi ai settori che faticano a ripartire e che prevedono una diminuzione del personale al primo posto c’è ovviamente il settore della ristorazione e della ricezione turistica, uno dei più colpiti dalla pandemia: -24% di posti. L’aumento dei posti è invece previsto solo per il segmento finanziario e commerciale, per le costruzioni e quello degli altri servizi. “Oggi, le aziende e le persone continuano ad essere chiamate a misurarsi con il costante cambiamento: le nuove tecnologie subentrano repentinamente e i cicli economici sono sempre più brevi e i modelli di business evolvono” questo il parere di Riccardo Barberis, amministratore delegato di Manpower Group, che indica la via maestra per dare slancio al mercato del lavoro: la formazione.
In un contesto simile, però, non mancano le storie positive. Anche in un settore così colpito dalla crisi economica come quello del gioco legale. Novomatic, azienda austriaca leader nella produzione di slot machine online e partner consolidato dei casinò online italiani, è stata premiata per i suoi sistemi di assunzione all’avanguardia da Best Recruiters, uno studio che sancisce la qualità dei metodi di assunzione in Austria. Tra le prime cento aziende austriache, la Novomatic è stata insignita con un marchio d’argento.
Esempi simili non mancano neanche in Italia. Precisamente a Biella, dove la Robinson srl, azienda del settore Information Technology, ha lanciato una propria Academy per formare figure professionali e mirare all’inserimento in azienda. “Il nostro obiettivo – racconta Franco Borio, amministratore delegato di Robinson. è quello di incrementare la nostra struttura con giovani del territorio, per risolvere i problemi reali che hanno le aziende nostre clienti.”
A piccoli passi. L’economia riparte anche così.
È questo il titolo del libro di Albert Bandura, nel quale l’autore descrive i meccanismi con cui gli individui riescono a “disimpegnarsi temporaneamente dalla morale senza sentirsi in colpa, come se questa fosse un interruttore che si può accendere e spegnere a proprio piacimento”.
Quali sono questi meccanismi cognitivi che permetterebbero all’individuo di mettere in atto un’azione lesiva e riprovevole continuando a “sentirsi a posto”?
“Se mi sono comportato così, l’ho fatto per difendere il mio onore...la mia famiglia..”
Chi si auto-giustifica in questi modi dopo aver commesso un’azione riprovevole è consapevole di aver agito in modo disonesto o violento, ma si convince di aver perseguito finalità giuste e meritevoli, di aver perseguito una “giusta causa”.
Questo è il meccanismo della GIUSTIFICAZIONE MORALE.
“In fondo stavamo solo discutendo”
L’azione violenta viene in questo caso “addolcita” con una modifica del linguaggio e diventa “solo una discussione” per alleggerire la gravità del comportamento. Quando si utilizza questo espediente Bandura parla di LINGUAGGIO EUFEMISTICO.
“Ti ho solo aggredito verbalmente, non fisicamente”
In questo caso l’individuo si autoassolve confrontando la propria azione riprovevole con altra peggiore e più grave; utilizza il CONFRONTO VANTAGGIOSO per rinnegare il disvalore dell’azione compiuta.
“Se ho agito così, la colpa è di chi mi ha convinto ad agire così”
La responsabilità di un comportamento immorale viene in questo caso spostato su un soggetto esterno a sè stessi. Si attua uno SPOSTAMENTO DELLA RESPONSABILITA’ per prendere le distanze dall’azione commessa.
“La colpa non è solo mia, sono stati gli altri che..”
Qundo ci si muove in un gruppo ed il gruppo stesso pone in essere azioni immorali, nessun individuo si sente davvero responsabile. Si attua una DIFFUSIONE DELLA RESPONSABILITA’ .
“Cosa vuoi che sia, non si è fatto/a niente è tutta scena”
In questo caso si minimizzano, si trascurano i danni provocati e si arriva addirittura a contestare l’esistenza del danno derivato dalle proprie azioni. Si attua una NEGAZIONE DEGLI EFFETTI LESIVI della propria condotta per non sentire il senso di colpa dipendente dall’entità del danno provocato.
“Tizio è un verme”
“Dalla spersonalizzazione alla deumanizzazione il passo è breve”.
La vittima dell’azione immorale non viene vista come individuo dotato di sentimenti speranze e preoccupazioni; si inizia trattando la vittima con distacco emotivo, senza empatia, per giungere a deumanizzarla con frasi che la privano dell’essenza della sua natura umana. Si parla di DEUMANIZZAZIONE DELLA VITTIMA
“A quell’ora in giro da sola se l’ è cercata” (esempio di caso di violenza sessuale”)
L’ autoassoluzione in questo caso deriva dal considerare la propria condotta lesiva come obbligata dalle circostanze o dalla provocazione della vittima. Con L’ ATTRIBUZIONE DELLA COLPA ALLA VITTIMA il colpevole ritiene addirittura giusta la propria azione: la vittima, per l’agente, diviene colpevole, se l’è meritata.
Bandura spiega che “ all’inizio le persone compiono atti poco nocivi che riescono a tollerare solo con qualche fitta di senso di colpa ma, dopo che il loro autobiasimo si è indebolito con la ripetizione di comportamenti lesivi, il livello di spietatezza aumenta finché azioni che prima vedevano come orribili possono essere perpetrate con scarsa autocensura. A questo punto le pratiche disumane diventano un’abitudine priva di riflessione".
Che sia condivisa o meno la sua teoria, frutto di molti anni di studio da parte dello psicologo canadese, per tutti conoscerla potrebbe essere uno spunto di riflessione su noi stessi e sulla nostra società, o semplicemente una conoscenza in più da acquisire “al nostro bagaglio di informazioni”.
È pronta la seconda tranche di corsi di formazione professionale della Regione Marche che prendono avvio in tutti i territori provinciali. Gli ambiti nei quali questi percorsi formativi si attivano passano dalla meccanica alla fabbricazione di mobili, dai servizi alla persona alla ristorazione, dall’informatica ai servizi di pulizia degli ambienti.
Prevalentemente rivolti a disoccupati e totalmente gratuiti, i corsi finanziati con il Fondo sociale europeo (Fse) sono di diversa durata e destinati a formare giovani e non più giovani in vari settori. Si svolgeranno su tutto il territorio regionale per far sì che ovunque vi sia la possibilità di fruire di queste opportunità.
“Le imprese, per essere competitive – dichiara l’assessore al Lavoro, Stefano Aguzzi - hanno manifestato la necessità di reperire manodopera più qualificata e pronta ad offrire un contributo concreto in termini di competenze e professionalità. E’ pertanto necessario che la manodopera precedentemente impiegata ed espulsa dai cicli produttivi e quella che, per limiti legati ad una formazione esclusivamente scolastica, non è ancora risuscita ad inserirsi nel mercato del lavoro, possa formarsi o riqualificarsi ed essere pronta ad un vero e proprio salto di qualità non appena il fenomeno pandemico sarà risolto”.
“Le Marche purtroppo hanno conosciuto la crisi già prima dell’inizio della pandemia – aggiunge Aguzzi – crisi che ora si è acuita evidenziando i limiti di tante realtà produttive, delle filiere e della loro organizzazione logistica che, seppur tra mille difficoltà, avevano superato indenni le fasi critiche che ciclicamente si abbattono sulle realtà più fragili”.
Il gruppo di corsi incrementerà l’offerta formativa e si completerà nei prossimi mesi con un’ulteriore programmazione. All’inizio dell’anno sono stati emanati gli avvisi per poter presentare le domande per l’iscrizione ai corsi relativi alla prima trance.
Le informazioni sono già disponibili sul sito della Regione Marche al seguente link dove sono stati pubblicati gli avvisi pubblici relativi ai corsi della prima e della seconda tranche:
Sono 17 i nuovi corsi di formazione professionale suddivisi per ambito territoriale provinciale che si avvieranno. Di seguito l'elenco completo:
AREA TERRITORIALE ANCONA: Tecnico di manutenzione e riparazione elettrodomestici; Addetto ai servizi di pulizia ed ambienti; Tecnico delle attività di progettazione, sviluppo e aggiornamento di siti web.
AREA TERRITORIALE MACERATA: Operatore Socio Sanitario (OSS); Addetto alla fabbricazione industriale di mobili e articoli in legno; Tecnico delle attività di progettazione, sviluppo e aggiornamento di siti web; Assistente familiare; Mediatore Interculturale; Addetto alla Floricultura e Vivaismo.
AREA TERRITORIALE PESARO – URBINO: Addetto alle vendite; Disegnatore meccanico; Tecnico di manutenzione e riparazione elettrodomestici.
AREA TERRITORIALE FERMO: Aiuto cuoco.
AREA TERRITORIALE ASCOLI PICENO: Aiuto cuoco; Tecnico della realizzazione di spazi verdi; Operatore Socio Sanitario (OSS); Addetto alla floricultura e vivaismo.
Approvato dal Presidente della Provincia di Macerata, Antonio Pettinari, con proprio decreto, il progetto esecutivo di 100mila euro per i lavori di risanamento del piano viabile in più tratti della provinciale 17 “Camerino-Serravalle”.
L’intervento rientra tra quelli previsti nel programma triennale e viene finanziato con risorse proprie dell’Ente. La provinciale 17 si estende per circa 9 km e collega Camerino con la statale 77, in località Bavareto di Serravalle del Chienti: l’intervento dell’Amministrazione provinciale interessa il primo tratto, più deteriorato, in direzione Morro.
“Abbiamo previsto questi lavori straordinari nel bilancio di previsione di quest’anno - dichiara Pettinari -. L’intervento viene finanziato con l’avanzo vincolato dell’Ente, costituito dai ricavi delle vendite delle case ex cantoniere, avvenute ad ottobre scorso”.