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Civitanova, la statua di Sant'Antonio Abate torna a casa dopo i lavori di restauro

Civitanova, la statua di Sant'Antonio Abate torna a casa dopo i lavori di restauro

In occasione della festività di Sant’Antonio, presso la Chiesa di San Paolo Apostolo, nella parte Alta della città, si è svolto in mattinata un momento celebrativo per il ritorno, dopo il restauro, della statua lignea di Sant’Antonio Abate in Chiesa, a cui hanno partecipato il sindaco Fabrizio Ciarapica, l’assessore ai Lavori Pubblici Ermanno Carassai, il vicepresidente della Fondazione Carima Francesco Sabatucci Frisciotti Stendardi, il presidente del centro studi Civitanovesi e Cariani Alvise Manni, la presidentessa dell’Archeoclub di Civitanova Anna Vecchiarelli, il Consigliere Regionale dell’Archeoclub Roberto Giannoni e Don Alberto Spito che ha benedetto la scultura. La statua lignea raffigurante Sant’Antonio Abate, risalente alla seconda metà del 1300, è stata restaurata dalla dottoressa Maria Laura Passarini a cui erano stati affidati i lavori nell’aprile scorso. La spesa di 15.000 euro per l’opera di restauro è stata finanziata dalla Fondazione Carima. Sulla scultura di due metri e 5 centimetri di altezza, cm 95 di larghezza e cm 80 di profondità, di proprietà comunale, si è proceduto, come restauro, in primis alla rimozione di tutti i depositi incoerenti ed al trattamento contro gli insetti xilofagi, quindi sono stati effettuati interventi per il recupero delle dita spezzate della mano benedicente del santo, per il risanamento e consolidamento delle fenditure nel legno mediante inserimento di innesti lignei, e per la protezione della superficie decorata mediante applicazione di cera. “Seppur in forma ristretta per motivi legati alla pandemia, abbiamo voluto celebrare la festività onorando Sant’Antonio Abate, protettore degli animali domestici, con il ritorno della  statua lignea in Chiesa dopo i lavori di restauro – ha dichiarato il sindaco Fabrizio Ciarapica - Per il secondo anno consecutivo siamo costretti a non poter organizzare i tradizionali festeggiamenti in piazza con la consueta benedizione riservata agli amici a quattro zampe, in presenza soprattutto dei bambini a cui auguro “di cuore” che questo triste periodo legato alla pandemia termini al più presto per consentire loro di vivere ogni occasione di festa con gioia e spensieratezza”.

17/01/2022 15:51
Treia, Servizio Civile 2022/2023: 19 posti disponibili, come fare domanda

Treia, Servizio Civile 2022/2023: 19 posti disponibili, come fare domanda

Molti progetti, 19 posti disponibili. C'è ancora tempo fino alle 14 di mercoledì 26 gennaio per la presentazione delle domande di partecipazione ai progetti per il servizio civile universale 2022-2023. Al bando possono partecipare tutti i giovani tra i 18 e i 28 anni che vogliono diventare volontari del Servizio Civile. Nel comune di Treia sono disponibili 3 posti all'ufficio cultura e 3 all'Accademia Georgica, 3 all'ufficio servizi sociali, 3 alla casa di riposo, 4 al centro "Di Bolina". I candidati dovranno produrre domanda di partecipazione esclusivamente attraverso la piattaforma DOL raggiungibile tramite PC, tablet e smartphone all’indirizzo seguente: clicca qui Tre i posti disponibili anche alla Pro Loco di Treia nell'ambito del progetto "Alla scoperta del territorio marchigiano: itinerario culturale nel gusto della tradizione". Per maggiori informazioni è possibile consultare il seguente link: leggi qui. Il servizio civile universale prevede un assegnato mensile pari a 444,30 euro.    

16/01/2022 12:30
Civitanova, parco giochi messo a soqquadro. Ciarapica: "Vili atti vandalici"

Civitanova, parco giochi messo a soqquadro. Ciarapica: "Vili atti vandalici"

"Qualcuno nella notte si è divertito a danneggiare le attrezzature pubbliche a disposizione della collettività, nello specifico a smontare i tappetini in gomma alla base dei giochi, fissati al terreno con le viti". È la denuncia pubblica fatta dal sindaco di Civitanova Marche, Fabrizio Ciarapica, dopo aver constatato le condizioni in cui versava il parco giochi in via Boiardo.  "Questi vili atti vandalici, che condanno fermamente, fanno tanta rabbia; dietro chi costruisce, abbellisce, porta servizi, c’è chi distrugge per inciviltà e cattiveria - aggiunge il sindaco -, ma certamente non ci arrendiamo e faremo di tutto per combattere l’atteggiamento di pochi che tanto male fanno ad un’intera comunità". "Da parte mia non mancherò di evidenziare ogni volta pubblicamente questi atti, sperando che ciò possa far riflettere i responsabili e stimolare comportamenti civili e rispettosi" conclude Ciarapica.

16/01/2022 10:22
L’ex marito stacca le utenze dell’abitazione assegnata all’ex moglie: vale la condanna penale?

L’ex marito stacca le utenze dell’abitazione assegnata all’ex moglie: vale la condanna penale?

Torna come ogni domenica la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana “Chiedilo all'Avvocato”. Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica relativa ai rapporti in sede di separazione tra gli ex coniugi. Ecco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana, alla domanda posta da una lettrice di Corridonia che chiede: “A quali responsabilità va incontro l’ex marito che stacca le utenze dell’abitazione assegnata all’ex moglie?”  Tale circostanza ci porta subito ad applicare il principio giuridico oramai divenuto consolidato espresso dalla Suprema Corte con la sentenza n.13407/2019, secondo il quale: “Sussiste il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni laddove il diritto poteva essere esercitato dall’agente tramite ricorso al giudice a fronte della contestazione o dell’ostacolo posto da terzi, come nel caso di un ex marito che, a seguito della mancata voltura delle utenze domestiche dell’abitazione familiare assegnata all’ex moglie, aveva provveduto personalmente a staccare i contatori”. Difatti, proprio in riferimento ad un caso simile a quello prospettato dalla nostra lettrice, nel quale l’ex marito, dopo aver intimato più volte all’ex moglie di procedere alla voltura delle forniture di energia elettrica e gas dell’abitazione familiare a lei assegnata in sede di separazione, aveva provveduto personalmente al distacco in quanto le spese in questione erano state accollate all’ex moglie in sede di separazione, costringendo la donna e i figli a stare nell’appartamento senza poter usufruire di tali servizi-  La Corte di Cassazione ha confermato la configurabilità in capo all’imputato del reato di cui all’articolo 393 del codice penale, in quanto, il diritto poteva essere esercitato dall’agente tramite ricorso al giudice di fronte alla contestazione o all’ostacolo posto da terzi; a tal proposito, la Suprema Corte aggiunge che, “non è consentito legittimare l’autosoddisfazione per il superamento degli ostacoli che si frappongono al concreto esercizio del diritto”. Viene, infine, precisato che, “si ritiene legittima la violenza sulle cose solo quando sia esercitata al fine di difendere il diritto di possesso in presenza di un atto di turbativa nel godimento della res, sempre che l’azione reattiva avvenga nell’immediatezza di quella lesiva del diritto, non si tratti di compossesso e sia impossibile il ricorso immediato al giudice, sussistendo la necessità impellente di ripristinare il possesso perduto o il pacifico esercizio del diritto di godimento del bene”. Pertanto, in applicazione del principio oramai consolidato della Suprema Corte, si ritiene corretto affermare che, nel caso dell’ex marito che stacca le utenze dell’abitazione assegnata all’ex moglie, lo stesso commette il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, previsto e punito ai sensi dell’art. 393 c.p., in quanto tale diritto poteva essere esercitato dall’agente tramite ricorso all’Autorità Giudiziaria. (Corte di Cassazione, sez. VI Penale, sentenza n. 13407/19; depositata il 27 marzo). Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.                                     

16/01/2022 10:03
Cosa sono le lenti fotocromatiche e a chi potrebbero essere utili?

Cosa sono le lenti fotocromatiche e a chi potrebbero essere utili?

Le lenti fotocromatiche sono pensate per garantire confort visivo in ogni situazione o ambiente e sono pensate per alleviare la fatica oculare. Sono formulate grazie ad una speciale tecnologia che permette alle lenti di scurirsi e schiarirsi quando la luminosità dell’ambiente circostante aumenta o diminuisce. Sono lenti molto in voga soprattutto per chi ha difetti della vista e preferisce mantenere lo stesso paio di occhiali sia per l’esterno che per l’interno. Se vuoi scoprirne la tecnologia clicca e scopri di più sulle lenti fotocromatiche Transitions di Essilor. Le lenti fotocromatiche sono capaci di scurirsi con la luce del sole Tale processo avviene gradualmente grazie a speciali particelle presenti in queste lenti oftalmiche. In pratica quando entrano a contatto con la luce, le particelle avviano una reazione chimica e chi le indossa può rimanere con gli occhiali addosso entrando in un ambiente al chiuso o uscendo all’aperto. La particolarità di queste lenti è proprio quella di adattarsi alla luce ambientale circostante e favorire la miglior protezione per gli occhi. Nonostante questa tecnologia sembri eccezionalmente avanzata devi sapere che non è recente perché risale agli anni sessanta. In quel periodo furono condotti i primi studi sulle lenti oftalmiche e sulle reazioni chimiche scaturite da luce e riverbero solare. Inizialmente queste lenti erano prodotte in vetro ma poi, dagli anni ottanta in poi, arrivarono sul mercato le fotocromatiche sintetiche ed infrangibili, precursori di quelle disponibili oggi. Per chi sono consigliate? Sono lenti adatte a chi lavora all’aperto e al chiuso e a chi fa sport. Innanzitutto proteggono dai raggi UV in qualsiasi momento della giornata e, quindi, prevengono le conseguenze pericolose sulla vista. Lo scurimento è progressivo, ovvero adattivo alle condizioni di luminosità circostante. La lente è in grado di modulare l’intensità dei raggi UV per fornire all’occhio sempre la migliore schermatura. Inoltre consentono una visuale nitida a tutte le condizioni di luce e sono comodi per chi non vuole cambiare occhiali ogni volta che cambia ambiente. Di conseguenza queste lenti sono utili per chi già indossa un paio di occhiali e cerca una protezione mirata per i raggi UV e per gli ambienti molto luminosi. Sono suggerite a chi per lavoro o hobby si trova continuamente a passare da ambienti al chiuso e all’aperto ripetutamente. Differenze con le lenti polarizzate Le lenti fotocromatiche non sono da confondere con quelle polarizzate. Queste hanno una tecnologia capace di controllare i riflessi solari e di respingerli per agevolare la visione nitida mentre proteggono totalmente gli occhi dai raggi UV. Sono indicati durante la guida perché evitano gli abbagli e controllano le variazioni di luce dall’interno dell’abitacolo. A differenza di queste le lenti progressive fotocromatiche possono essere indossate in qualsiasi ambiente. Le lenti polarizzate, invece, non sono indicate negli ambienti al chiuso o con luce artificiale. Tuttavia è possibile unire le caratteristiche di questi due tipi di lenti scegliendo lenti fotocromatiche polarizzate che vantano un’elevata tecnologia filtrante per i riflessi solari e che sono capaci di scurire o schiarire adattandosi alla luce circostante.

15/01/2022 12:10
Morrovalle, Servizio Civile 2022-2023: sei progetti e 24 posti disponibili, come fare domanda

Morrovalle, Servizio Civile 2022-2023: sei progetti e 24 posti disponibili, come fare domanda

Sei progetti, 24 posti disponibili. C’è ancora tempo fino alle 14 di mercoledì 26 gennaio per la presentazione delle domande di partecipazione ai progetti per il Servizio civile universale 2022-2023. Al bando possono partecipare tutti i giovani tra i 18 e 28 anni che vogliono diventare volontari di servizio civile. Come anticipato, sono sei le possibilità offerte sul territorio comunale, in diversi ambiti della vita cittadina. Il Comune di Morrovalle, in collaborazione con quello di Macerata (ente capofila), propone il progetto “GiovaniAttivi”, per la creazione di uno sportello informativo comunale, con a disposizione due posti; la Croce Verde Morrovalle-Montecosaro ha a disposizione otto posti per il progetto “Sos Trasporto Sanitario 2021”; la Pro Loco Morrovalle è alla ricerca di due persone per il progetto “Alla scoperta del territorio marchigiano: itinerario culturale nel gusto della tradizione”, incentrato sulla valorizzazione dei beni culturali, artistici e ambientali del territorio; la cooperativa Il Faro, in collaborazione con il Comune di Macerata (ente capofila), si prepara ad accogliere due volontari per il progetto “Next Step” all’interno dell’asilo nido La casa dei folletti; il gruppo Grimani Buttari mette invece in campo due progettualità: “Educanet”, in collaborazione con il Comune di Morrovalle, con quattro posti disponibili per azioni di animazione culturale verso i minori; “Agricoltura sociale”, in collaborazione con la cooperativa sociale Il Talento, con sei posti disponibili per il potenziamento dell’attività nella sede di contrada Montigliano. "Il Servizio Civile universale è un’occasione importante di impegno, per un anno, in uno dei tanti progetti elaborati da vari enti ed associazioni – rimarca il vicesindaco Fabiana Scarpetta, che il 7 gennaio ha incontrato in videoconferenza i giovani interessati all’iniziativa – per usare le parole del Ministro per le Politiche Giovanili Fabiana Dadone, è un istituto di straordinaria valenza formativa e di crescita culturale e sociale per i giovani". La domanda di partecipazione è presentabile esclusivamente attraverso la piattaforma Domanda on Line (Dol) raggiungibile tramite pc, tablet e smartphone all’indirizzo https://domandaonline.serviziocivile.it. Il Servizio civile universale prevede un assegno mensile pari a 444,30 euro.

15/01/2022 10:53
Ricovero automezzi Cosmari a Vallecascia, "Voce Libera Montecassiano" incontra Pezzanesi

Ricovero automezzi Cosmari a Vallecascia, "Voce Libera Montecassiano" incontra Pezzanesi

Ricovero automezzi Cosmari: la dirigenza incontra il comitato "Voce Libera Montecassiano" per un colloquio risolutivo. La vicenda ha avuto inizio già qualche tempo fa, quando una delegazione del comitato era stata ricevuta dall'allora Presidente del Cosmari Graziano Ciurlanti. L'incontro era stato richiesto per illustrare i disagi igienico-sanitari derivanti dal deposito di automezzi posto al centro dell'abitato della frazione Vallecascia di Montecassiano. Rumori fin dalle prime ore del mattino, cattivi odori derivanti dal parcheggio esterno degli automezzi e lo smaltimento improprio delle acque di prima pioggia. "L'incontro fu positivo - ricorda il presidente del comitato Voce Libera Montecassiano, Maurizio Maccioni -, vista la disponibilità dimostrata dalla dirigenza del Cosmari alla risoluzione della problematica. Era stata condivisa anche la necessità di una delocalizzazione dell'insediamento e presa in seria considerazione un'eventuale individuazione di altri siti". "Il Comitato, nel corso del tempo, ha seguito puntualmente l'evolversi della situazione anche dopo l'insediamento del nuovo consiglio di amministrazione avvenuto lo scorso 4 agosto - ricorda Maccioni -. Con il presidente Pezzanesi ci siamo subito attivati per avere un colloquio costruttivo e propositivo nel pieno rispetto delle regole, cercando anche di informare direttamente tutti i personaggi coinvolti sugli evidenti disagi che comporta questa attività. Nella giornata di ieri, la dirigenza ha voluto incontrare alcuni esponenti del nostro comitato per comprendere l'esistenza di valide alternative". "Dopo il costruttivo incontro tutti i presenti hanno compreso la grave problematica presente in una frazione già oltremodo oppressa da insediamenti di ditte insalubri. Siamo soddisfatti di aver ottenuto un confronto dai risvolti positivi, ma ci poniamo alcune domande" sottolinea il presidente del comitato 'Voce Libera Montecassiano' Maurizio Maccioni. "Perché il sindaco di Montecassiano in qualità di primo cittadino, quale garante a tutela della salute pubblica, non era o non è a conoscenza di questo insediamento avvenuto sotto la sua amministrazione? Lo stesso sindaco dichiara che non era e non è suo compito informarsi dell'attività che questo deposito". "In attesa di una sua convocazione, mai avvenuta fino a quest'oggi, ci consoliamo con il fatto che altri enti ci contattano e chiedono pareri tecnici e non solo, mentre la sua amministrazione ci considera un comitato disfattista - conclude Maccioni -. Bravo sindaco continui su questa strada". 

15/01/2022 09:46
“Lo so che fa schifo uccidere il proprio figlio”: la terribile storia di Davide Paitoni

“Lo so che fa schifo uccidere il proprio figlio”: la terribile storia di Davide Paitoni

Torna l'appuntamento con la rubrica settimanale "La Strada delle Vittime", nella quale si affronta l'analisi della casistica criminale con approccio vittimologico. Di seguito proponiamo il caso di questa puntata.  “Lo so che fa schifo uccidere il proprio figlio” confessava Davide Paitoni al padre in un messaggio vocale, mentre uccideva suo figlio di 7 anni. Prima il quarantenne, che conviveva con il padre dopo la sua separazione, ha chiesto al genitore di andare a vedere la tv in un’altra stanza e di aspettare una sorpresa, un disegno dal nipotino; poi con la scusa di una merendina ha fatto sedere il piccolo Daniele su una sedia in cucina. I risultati dell’autopsia hanno svelato alcuni dettagli della tragica fine del piccolo: il papà gli ha infilato uno straccio in bocca. Quindi  gliel’ha tappata con un nastro adesivo per evitare di farlo urlare. Infine lo ha accoltellato alla gola. Crudeltà, efferatezza, premeditazione, lucida determinazione a togliere la vita al suo bambino la cui angoscia per quanto gli stava per accadere è quasi tangibile leggendo questi ultimi suoi attimi di vita. Il gip che ha disposto la misura cautelare del carcere, nell'ordinanza di convalida del fermo ha indicato anche il movente per il quale Paitoni avrebbe ucciso il figlio: avrebbe agito per punire la moglie. È lo stesso assassino ad aver affidato tale confessione ad alcune lettere manoscritte in cui rivela di aver compiuto il gesto “per far soffrire la donna che ho amato veramente”. La freddezza omicida del padre è a dir poco impressionante. Dopo aver consumato il delitto, l’uomo ha preso il corpicino oramai privo di vita del figlio per nasconderlo dentro ad un armadio della cucina, insieme ad alcuni aeroplanini di carta costruiti da Daniele con frasi tenere ed affettuose per il suo papà, edun bigliettino scritto dal piccolo: “Papà e Daniele sempre insieme”. Proprio il luogo dove il bambino dovrebbe essere più sicuro, protetto e circondato dall’amore dei genitori diventa in questo, e in altri casi simili,  luogo violento e pericoloso. Il bambino viene visto dal padre come un’arma da utilizzare contro la coniuge, per l’incapacità da parte dell’uomo di affrontare la fine di una relazione, la disgregazione familiare.  Può anche accadere che sia la madre a commettere il figlicido. Analizzando le statistiche le madri rappresentano il 59% dei genitori che commettono un figlicidio, mentre i padri rappresentano il 41%. Tuttavia c’è da segnalare che, mentre nel 76% dei casi le madri sono considerate non in grado di intendere e volere, i padri solo nel 18% dei casi vengono giudicati incapaci di intendere e di volere; gli uomini che si macchiano di questi orrendi crimini sono spesso sotto l’effetto di sostanze stupefacenti e hanno uno storico di condotte violente. E proprio questa era la vita di Davide Paitoni, fatta di droga (era consumatore abituale di cocaina), alcool e violenze: già ai domiciliari per tentato omicidio nei confronti di un collega (gli aveva sferrato diverse coltellate alla schiena), era stato segnalato anche per lesioni e minacce alla moglie. Nonostante tali precedenti, in base al provvedimento di separazione era tuttavia stato concesso a Paitone di continuare a vedere suo figlio anche senza la presenza della madre. La violenza di questo padre era così imprevedibile?  

09/01/2022 12:53
Scuolabus, obbligo di mascherina Ffp2 e green pass "rafforzato": cosa cambia dal 10 gennaio

Scuolabus, obbligo di mascherina Ffp2 e green pass "rafforzato": cosa cambia dal 10 gennaio

Sulla base delle recenti misure di contenimento della diffusione dell’epidemia da Covid-19, da lunedì 10 gennaio per poter usufruire del servizio di trasporto scolastico, e salire dunque sugli scuolabus, gli alunni (a partire dai 6 anni compiuti) dovranno obbligatoriamente indossare dispositivi di protezione delle vie respiratori di tipo FFP2.  Ai sensi dell’ordinanza emessa dal Ministero della Salute il 9 gennaio è stato ufficializzato un importante cambiamento per gli studenti che usufruiscono del trasporto scolastico. Se, in un primo momento, per gli studenti con età superiore ai 12 anni era stato imposto l'obbligo di green pass "rafforzato", ora questa misura viene cancellata. Il trasporto scolastico dedicato non è equiparato a trasporto pubblico locale in merito alla disciplina delle Certificazioni verdi Covid-19: il Green Pass “rafforzato” così come quello "base" non saranno necessari per nessun alunno marchigiano sino al 10 febbraio, ma vige soltanto "l'obbligo di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo Ffp2". 

09/01/2022 10:49
Collare elettrico per addestrare il cane: è maltrattamento

Collare elettrico per addestrare il cane: è maltrattamento

Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, “Chiedilo all'avvocato”. Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato maggiormente il tema della tutela degli animali e nello specifico il caso in cui gli amici a quattro zampe vengano maltrattati dai propri padroni. Il caso in parola ci offre la possibilità di esaminare giuridicamente tale deplorevole condotta penalmente rilevante. Ecco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana alla domanda posta da una lettrice di Macerata che chiede: “Il proprietario di un cane che per addestrarlo utilizza un collare elettrico, a quali responsabilità va incontro?".  Il caso di specie ci porta a trattare il deplorevole delitto di maltrattamento di animali di cui all’art. 544-ter c.p., introdotto dall’art. 1 L. 20 luglio 2014 n. 189, con cui sono state incriminate condotte, talune delle quali già previste dalla contravvenzione di cui all’art. 727 c.p. “Abbandono di animali”, oggetto anch’essa di riformulazione. Nello specifico l’art. 544-ter c.p. prevede quanto segue: “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro. La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. La pena è aumentata della metà se dai fatti di cui al primo comma deriva la morte dell'animale”. Pertanto, nel primo comma vengono ricomprese le seguenti condotte: a) Aver cagionato per crudeltà o senza necessità una “lesione”; a tal proposito, la Corte di Cassazione ha ritenuto come la nozione di “lesione”, sebbene non necessariamente coincidente con quella prevista dall'art. 582 c.p. delle “Lesioni personali”, implichi comunque la sussistenza di un'apprezzabile diminuzione della originaria integrità dell'animale che, pur non risolvendosi in un vero e proprio processo patologico e non determinando una menomazione funzionale, sia comunque diretta conseguenza di una condotta volontaria commissiva o omissiva (si v. Cass. III, n. 32837/2013); b) Condotte di sevizie, comprensive di “tutte le forme di crudeltà verso animali, offensive del sentimento di pietà e compassione per gli stessi”; c) Condotte consistenti nella sottoposizione dell'animale ad attività insopportabili per le sue caratteristiche etologiche; in sede di legittimità, si è precisato come la nozione di “comportamenti insopportabili per le caratteristiche etologiche” non assuma un significato “assoluto” (inteso come raggiungimento di un limite oltre il quale l’animale sarebbe annullato), ma un significato “relativo”, nel senso del contrasto con il comportamento proprio della specie di riferimento come ricostruita dalla scienza naturale (Cass. III, n. 39159/2014), che ne precisa il contenuto riferendolo alla collocazione degli animali in ambienti non adatti alla loro naturale esistenza, inadeguati dal punto di vista delle dimensioni, della salubrità, delle condizioni tecniche. Nel secondo comma vengono invece incriminate le condotte di: Somministrazione di “sostanza stupefacente o vietate”; da intendersi, in senso descrittivo come “ogni sostanza, naturale o sintetica, che, somministrata agli animali, risulti idonea a determinare in essi uno stato di alterazione fisica o psichica con effetto drogante”. Quanto, invece, alle sostanze vietate, per esse il richiamo vale alle norme che proibiscono la somministrazione di determinate sostanze agli animali (vi rientrano la norme che puniscono l'utilizzo di estrogeni nell'allevamento del bestiame, di cui alla d.l. 4 agosto 1999, n. 336, art. 32), o comunque, la “Sottoposizione a trattamenti che procurano un danno alla loro salute”. Per la previsione di cui al terzo comma dell'art. 544-ter c.p., ovvero la morte dell’animale, dal punto di vista dell'ascrizione soggettiva, l'imputazione dell'evento “morte”, benché non coperta dal dolo, neanche “eventuale”, configurandosi altrimenti il delitto di cui all'art. 544-bis c.p. “Uccisione di animali”, deve comunque, secondo le regole fissate dall'art. 59, comma 2, c.p., essere ascrivibile almeno a colpa, dunque porsi come conseguenza prevedibile delle condotte di cui ai commi che precedono. Detto ciò, ed in risposta alla nostra lettrice, configura il reato di maltrattamento di animali la condotta del padrone di un cane che per “addestrarlo” utilizza un collare elettrico quale invece effettivo strumento di tortura per l’animale. Così la Suprema Corte in una vicenda nella quale è risultato decisivo il ritrovamento di un cane che vagava incustodito sulla pubblica via, ma a richiamare l’attenzione è stato proprio il suo collare, che risultava essere un «collare elettronico». Caratteristiche dell’apparecchio? Produrre scosse di varia intensità sul collo dell’animale, ovviamente su input del padrone con un apposito telecomando a distanza, per «reprimere», sempre secondo i ‘teorici’, «comportamenti molesti». Ma questa strumentazione – di vago richiamo medievale – è da considerare assolutamente vietata, almeno in Italia. Per questo motivo, il padrone dell’animale veniva condannato – su decisione del Giudice per le indagini preliminari – per aver detenuto il cane «in condizioni incompatibili con la sua natura, e produttive di gravi sofferenze». Ad avviso dell’uomo, però, è stato trascurato un particolare importante: il collare elettrico, «se utilizzato correttamente», è «necessario per un utile addestramento dell’animale, provocandogli solo una lieve molestia». L’obiezione proposta dal padrone del cane, però, viene respinta in maniera netta dai giudici della Cassazione, i quali ribadiscono, a chiare lettere, che «il collare elettronico» è da considerare «certamente incompatibile con la natura del cane». Perché l’«addestramento», che si presume di poter così realizzare, è «basato esclusivamente sul dolore» e «incide sull’integrità psico-fisica del cane, poiché la somministrazione di scariche elettriche per condizionarne i riflessi ed indurlo, tramite stimoli dolorosi, ai comportamenti desiderati produce effetti collaterali quali paura, ansia, depressione ed anche aggressività». Come si può parlare, allora, di «addestramento»? Piuttosto, è logico considerare gli «effetti» del ricorso al collare elettrico sul «comportamento dell’animale» come «maltrattamento» in piena regola (Cass. Pen., Sez. III, sentenza n. 38034 del 27.04.2018).  Nel consigliare a tutti di denunciare prontamente tali spregevoli comportamenti penalmente rilevanti, come sempre rimango in attesa delle vostre richieste via mail dandovi appuntamento alla prossima settimana.     

09/01/2022 10:00
Come pandemia e cambiamenti climatici incideranno sugli sport invernali

Come pandemia e cambiamenti climatici incideranno sugli sport invernali

Gli sport invernali stanno vivendo degli anni durissimi. E i prossimi potrebbero essere ancora più stressanti. Perché da almeno due decenni si parla di riscaldamento climatico che mette a rischio interi paesaggi e soltanto in quest’ultimo periodo stiamo vedendo le conseguenze delle (non) scelte scellerate che sono state fatte. E, a ciò, va ad aggiungersi la pandemia. Si avrà un effetto su tutto: sia su come vedere le olimpiadi invernali che sui semplici appassionati che vogliono godersi un po’ di fresco. Ecco i dettagli. Non solo sci ma offrire alternative Forse ce ne accorgeremo già nelle Olimpiadi invernali 2022 streaming ma, ormai, una struttura che offre solo gli sci come attrazione è destinata a chiudere. Non perché gli appassionati siano in calo, ci mancherebbe. Semplicemente perché tra pandemia e inverno ‘troppo’ caldo, si può assistere a delle intere giornate dove è impossibile tenere aperti perché manca la neve. E, come si può immaginare, la neve è un componente assolutamente fondamentale. Quindi, bisogna offrire delle alternative che possono essere dei bar al caldo, altri sport che si possono fare in alternativa o, comunque, un qualsiasi cosa che permetta di regalare delle esperienze importanti.  Stagioni turistiche e sportive più lunghe C’è chi dice che la stagione invernale deve essere accorciata e concentrarsi tutto nel giro di due mesi massimo. Perché questo è il periodo, ormai, della stagione fredda. Magari sarà anche così ma è inconcepibile dal punto di vista economico. Il motivo? Difficile rientrare di investimenti che sono fatti per un ricavo che avviene nel giro di qualche settimana. La stagione invernale viene preparata settimane prima e, non a caso, quando ci fu lo stop a pochi giorni dal suo inizio nel dicembre del 2020 a causa della pandemia, si mise l’accento proprio su questo. Quindi, bisogna trovare un sistema per allungarla almeno di un paio di mese, in modo che gli sportivi possano allenarsi tranquillamente e gli appassionati continuare a divertirsi. E chissà che tra questi non nasca un altro talento rigorosamente made in Italy. Presenze contingentate Questo si vede già adesso. Con l’ausilio della tecnologia – tra prenotazioni on line fatte prima, QR Code da mostrare prima con il proprio smartphone in modo da far controllare subito il green pass -, le presenze sono già contingentate. Certo, ciò significa che, magari, il numero delle persone che potranno andare ogni giorno nelle strutture si assottiglia ulteriormente, ma bisogna fare di necessità virtù. Potrebbe verificarsi, inoltre, un aumento dei prezzi perché le spese per le strutture, tra sanificazioni frequenti e rispetto delle regole, sono aumentate e in qualche modo devono rientrarci. In generale, già lo sci e l’attività invernale di per sé sono attività non propriamente economiche e se a ciò si aggiungono ulteriori balzelli, allora le cose si complicano ulteriormente. Purtroppo, però, non si può fare altrimenti se si vuole tenere in vita un settore che dal punto di vista sportivo ha dato grosse soddisfazioni e che dà da mangiare a migliaia di famiglie.

08/01/2022 08:49
Tombolini protagonista al Pitti Uomo: sartorialità ed ecosostenibilità si incontrano

Tombolini protagonista al Pitti Uomo: sartorialità ed ecosostenibilità si incontrano

Sartorialità, ecosostenibilità e tecnologia si incontrano per la stagione 2022/23 di Tombolini. Il brand marchigiano Made in Italy al Pitti uomo per presentare le collezioni Tombolini - Zero Gravity e TMB Running, unendo heritage e sguardo improntato a ricerca e innovazione. Mentre storia e know-how si riflettono nel fascino garbato e intramontabile dell’expertise artigianale, dando vita a capi unici per tecnica e cura del dettaglio, l’azienda dimostra anche per questa stagione la capacità e il talento di presentare una proposta coerente e versatile. La prossima stagione fredda di Tombolini pensata per un consumatore elegante, dinamico e aggiornato, si caratterizza per tessuti innovativi appartenenti al mondo classico, ma mai scontati. Se i dettagli spaziano dai bottoni optional e impunture sui revers, tra gli highlights spiccano la linea formale T300 e quella più contemporanea slim drop 8 T800. Accanto ai cappotti dal gusto sartoriale, l’offerta si completa con la maglieria e lo sportswear, insieme a parka e bomber dalle proprietà idrorepellenti. La Zero Gravity è la massima espressione della leggerezza dei tessuti, un perfetto mèlange di lane stretch, cashmere e seta. Tra i pezzi must c’è l’abito doppiopetto e quello con dettagli revers a lancia e più ampi; ma anche il bomber e i pantaloni con coulisse con l’elastico in fondo. Il knitwear è fatto con lo stesso tessuto da giacca e in primo piano c’è la novità shirt-suit. Capi formali e upper casual si incontrano in una palette cromatica scandita dal tema Sound of Gray, tra grigi e bianchi dall’anima contemporary. Il Lazuli Blue, must di Tombolini, rimanda alle radici della storia del brand per esprimere un Dna classico e sofisticato, ma anche passione, forza e fiducia. Accanto al Giada, il Bloodstone sfuma in colori naturali e tonalità sottili verdi, beige e aubergine, per terminare con il Denim. Infine, l’Old Oak, che include una scala dal natural beige al marrone, dona un touch informale e inaspettato, stemperando il rigore dell’inverno e creando effetti ottici e innovativi nel binomio camel-cioccolato.  La capsule Zero Impact porta in primo piano l’attenzione all’ambiente e una produzione verde, con uno sguardo rivolto al futuro. Tra i protagonisti, l’abito washable realizzato con materiali lavabili in lavatrice e antibatterici e l'abito biodegradabile. Zero Impact è un progetto che Tombolini mette in campo per la salvaguardia del nostro pianeta, con un prodotto completamente biodegradabile ed eco-sostenibile, compresi gli accessori che lo compongono come gruccia ed etichette. L'innovazione è stata possibile grazie all'utilizzo di fibre naturali ed organiche. Le tecniche produttive avanzate limitano i consumi di acqua e CO2. Il connubio tra sport ed eleganza rivive nei tessuti iperlight e confortevoli e dai molteplici usi, sposando un trend attuale e in continua crescita. I colori nero e blu si abbinano in armonia al tessuto Ryc, accanto al jersey e alle tecno-lane. Tra le novità, l'abito doppiopetto in tessuto scuba con giacca a due bottoni e il pantalone a taglio vivo. I nuovi prodotti ibridi come la giacca con cappuccio e il bomber sempre in scuba segnano uno stile up-to date. I pantaloni, con coulisse in vita ed elastici sul fondo, sono ideali da portare con felpe, t-shirt e sneakers.  L’abito Running, capo iconico in tessuto stretch della collezione TMB Running, è stato scelto per la terza stagione nella tonalità blu dalla squadra di calcio As Roma, confermando il successo del progetto creativo e sportivo. Nel corso della stagione gli suit saranno indossati durante le occasioni ufficiali del club, incluse le competizioni nazionali ed europee.  

06/01/2022 09:25
Link building: come pianificare una giusta campagna

Link building: come pianificare una giusta campagna

La link building è una tecnica per aumentare il numero di link in ingresso in un sito web. Ci si muove con lo scopo di guadagnare i link anziché acquistarli o raggiungerli con tecniche manipolative. L'utilizzo della link building permettere di aumentare il valore del dominio e anche il posizionamento più in alto delle pagine su Google. Lo scopo di questa pratica è di aumentare l'autorevolezza e la popolarità del sito in questione per conferire maggiore credibilità alla fonte o, più semplicemente, per fini prettamente commerciali. Tempo fa Google piazzava in alto link scadenti, ma che avevano un buon numero di link in ingresso; ora, anche se alcuni siti scadenti sono ancora in alto, le cose sono cambiate: il motore di ricerca non considera solo il numero di ingressi al link, ma anche e soprattutto della provenienza, della qualità e di altri aspetti poco comuni o poco ricercati solitamente. La link building più sicura è quella che avviene naturalmente, senza alcun genere di forzature: l'esempio più comune per poter semplificare il concetto è la citazione delle fonti. Abbiamo diversi tipi di link; i primi da analizzare sono sicuramente i link editoriali: sono ottenuti naturalmente dall'attività editoriale. Il classico esempio è è un quotidiano che cita un sito come fonte facendogli guadagnare un link in modo naturale. Poi abbiamo i link a risorse, che è un altro modo per acquisire link in modo naturale: consiste nell'aggiungere un link da parte di un sito che cita un tool gratuito oppure una FAQ. Sono ben considerati da Google anche se sono abbastanza difficili da ottenere. La vendita dei link invece era una pratica utilizzata nei primi anni duemila, ma ora assai sconsigliata perché non produce più gli stessi effetti per quello che abbiamo precisato in precedenza. Nel 2021 non è più semplice come una volta praticare link building, ma ci sono determinate tecniche pulite per acquisire link, anche da siti autorevoli. Possiamo vedere ora nello specifico come funziona la link building con un semplice esempio. Poniamo il caso di avere un sito che parla di abbigliamento, dove vengono inseriti tutti i dettagli degli abiti e dove poterli acquistare. Un utente che possiede un blog che si occupa di queste tematiche, scriverà del sito in questione e del contributo che fornisce ai possibili acquirenti nello scegliere il vestiario, inserendo il link per poter visitare la pagina. I motori di ricerca prendono molto in considerazione queste pratiche considerandoli come delle raccomandazioni e come consigli. Per posizionare in alto un sito però non bastano i link: questi portano benefici al sito, ma non se lo si vuole collegare con una specifica parola chiave. Il link dovrebbe contenere, per avere questo risultato, la parola chiave, anche detta anchor text. Per i link generati da un buon articolo è più difficile ottenere questo, in quanto le parole chiavi vengono scelte dall'autore dell'articolo stesso. Per i link, invece, richiesti nei commenti è più semplice inserire la parola chiave. La parola chiave è importante per poter dire ai motori di ricerca che quel determinato link tratta di quei determinati argomenti inseriti. È da osservare, però, il non strafare con le parole chiave, rimanendo sempre su determinate, ma semplici linee guida. Vi proponiamo alcune strategie per poter costruire una rete di links con facilità e in minor tempo possibile: Il primo è sicuramente chiedere il link a conoscenti, ci si impiega circa una o due settimane e consiste nel chiedere link al proprio sito da amici e parenti che magari gestiscono un blog. Il secondo è listare il proprio sito su liste locali: questa attività, infatti, può portare ottimi link anche questo in poco tempo, si parla sempre di circa una o due settimane. Il terzo, anche se il più complicato è quello di inserire i propri contenuti su portali; Sul web, infatti, ci sono diversi tipi di directories che permette di inserire i propri articoli, o che permettono di inserire video o altri materiali multimediali. L'iscrizione a questi portali può portare in breve tempo link importanti al proprio sito. È importante non esagerare con i link perché raggiungere un numero elevato di questi può penalizzare il proprio sito, fino ad arrivare a chiuderlo completamente.

06/01/2022 06:00
Marketing, alcune semplici strategie per migliorare il nostro marchio

Marketing, alcune semplici strategie per migliorare il nostro marchio

Il mondo di internet è un mondo meraviglioso. Opportunità, occasioni, prospettive di ogni tipo. Sembra una nuova America, una moderna El Dorado all’interno della quale gettare sogni, speranze e volontà. La realtà parla effettivamente della rete come di uno spazio dove si può crescere, trovare lavoro e a volte successo. Ma bisogna sapere come fare. È il caso del marketing, ovviamente, le cui tecniche valgono per ogni tipo di settore. In questa breve guida su come avere successo con la propria azienda online, ci rifaremo alle tecniche che usano le piattaforme dei casino online non aams, un settore che grazie alle innovazioni tecnologiche di ultima generazione e agli investimenti continui in questo senso si è ritrovato protagonista di una crescita sensazionale. La prima cosa da utilizzare sono i Social Media, uno strumento sempre più indispensabile nella nostra vita. Se una persona, un’azienda, un’impresa non è presente su Facebook, Instagram e Twitter è praticamente inesistente per il mercato. Ecco allora che il loro utilizzo in senso pubblicitario è di primaria importanza: questo è lo spazio perfetto per dare spazio a offerte speciali, bonus, eventi e attività varie. A proposito di bonus, anche questa è una tecnica di marketing da non sottovalutare: le offerte di benvenuto oppure alcune forme di gratuità sono infatti una grande calamita per ogni tipo di utente. Per essere visibili, poi, è utile anche avere un volto conosciuto: usare un testimonial in questo senso può essere veramente di grande impatto. Certo, stiamo parlando di un livello elevato e non tutte le piccole e medie aziende possono permettersi uno sforzo pubblicitario di questo tipo, ma non dobbiamo dimenticare che l’utilizzo di un testimonial può portare enormi benefici alla propria attività. Da un lato accresce la percezione positiva verso la piattaforma, dall’altro si allinea allo status symbol del VIP scelto. Tra le numerose strategie per migliore il proprio brand può anche essere utile quella di sponsorizzare eventi o squadre, attraverso i loghi sulle divise o nelle locandine. Un espediente che può essere valido dal torneo di paese fino alla Champions League. Infine è bene pensare di creare un app dedicata per i dispositivi mobili: in questa maniera la nostra piattaforma sarà accessibile in qualsiasi momento e in qualsiasi spazio da tutti gli utenti. Mosse queste che possono sembrare eccessive, esorbitanti ed esagerate. Ma il marketing online non conosce limiti. E allora bisogna iniziare ad investire: il contadino avaro non fu mai ricco, diceva un famoso proverbio della tradizione contadina.

05/01/2022 08:00
Casi Covid in aumento, Cisl Fp: "Smart working per almeno il 50% dei dipendenti pubblici"

Casi Covid in aumento, Cisl Fp: "Smart working per almeno il 50% dei dipendenti pubblici"

"A seguito dello stillicidio di sospensioni delle attività istituzionali di molti comuni maceratesi dovute ai rilevanti - ed in aumento - casi di positività dei dipendenti alla variante Omicron, la Cisl Fp Macerata ha inviato a tutti gli Enti del comparto Funzioni Locali del Maceratese un sollecito affinché partecipino proattivamente al nuovo processo di trasformazione della Pubblica amministrazione". È quanto sottolinea Alessandro Moretti, responsabile della Cisl Funzione Pubblica maceratese, richiedendo "l’immediato ritorno allo smart working emergenziale al fine di evitare pericolosi affollamenti negli uffici comunali del territorio". "Già nel febbraio del 2020, per prima nel territorio maceratese, si rammenta che l’Unione Montana dei Monti Azzurri dispose l’esecuzione delle prestazioni lavorative di molti dipendenti, da remoto (leggi qui). La Cisl Fp Macerata sollecita pertanto l’immediata individuazione da parte degli enti di tutte quelle attività smartizzabili che consentano almeno al 50% dei dipendenti, magari in turnazioni settimanali, di svolgere le proprie attività dai domicili, potendo così coniugare sicurezza, prevenzione e tutela dell’economia". "La nuova disciplina quadro e il passaggio verso la regolazione dello smart working nella contrattazione collettiva, che si prevede giungerà al termine entro il mese di aprile 2022 - annuncia il responsabile Cisl Funzione Pubblica Macerata -, saranno le fondamenta sulle quali le stesse amministrazioni potranno rendersi protagoniste di un percorso di cambiamento del lavoro e dell’economia, tanto auspicato dalla Cisl, al quale la nostra organizzazione non si sottrarrà di certo, partecipando ai previsti tavoli di confronto ove verrà invitata e chiedendoli ove ciò non dovesse accadere". "Stiamo già vigilando i casi di contagio che hanno ricominciato a correre tra i dipendenti pubblici e pertanto non esiteremo a denunciare alle competenti autorità, giudiziaria e sanitaria, i casi di inoperosità datoriali nel contribuire ad arginare la pandemia" conclude Alessandro Moretti.

04/01/2022 19:24
Legge di Bilancio: la conferma delle agevolazioni edilizie anche per il 2022

Legge di Bilancio: la conferma delle agevolazioni edilizie anche per il 2022

Il Superbonus 110% è stata una misura che ha fatto molto discutere nel bene e nel male, capace di ridare respiro a tutto il settore edile e di aiutare molte famiglie a migliorare le condizioni della propria abitazione e di renderla più efficiente a livello energetico, ma anche di sollevare polemiche in relazione agli aspetti burocratici e alle condizioni di accesso. E sono di queste ultime settimane le cifre allarmanti fornite dall’Agenzia delle Entrate circa le frodi perpetrate attraverso fatture false. Insomma, uno strumento di assoluto valore che però rischiava di essere affossato dalle solite pratiche per evadere il fisco che in Italia non riusciamo ad eradicare. C’era molta attesa per l’approvazione delle misure introdotte nella Legge di Bilancio 2022 a sostegno di questo settore, e possiamo dire sin da subito che molti degli incentivi presenti nel 2021 saranno confermati anche il prossimo anno, ma in alcuni casi con differenze e condizioni d’accesso sostanzialmente diverse proprio per garantire un controllo più attento in fase di accesso ai bonus stessi.  Un’occasione da non perdere se sei proprietario di un immobile, da sfruttare grazie a un supporto tecnico adeguato alla situazione, in considerazione delle tante condizioni da rispettare. Per questo motivo, cerca imprese edili nella tua zona per trovare i professionisti giusti per i tuoi lavori e avere un rapporto diretto e competente su quelle che sono le caratteristiche degli aiuti a quali si vuole accedere, tenendo in considerazione le normative urbanistiche vigenti a livello territoriale. Facciamo una breve panoramica sugli incentivi che sono stati rinnovati anche per il prossimo anno. Superbonus 110% Si tratta dell’incentivo più ambito e più richiesto in questo 2021. La sua conferma alla fine è arrivata, ma con tempistiche diverse in relazione alle tipologie di immobili su cui effettuare i lavori. Il bonus sarà valido senza distinzione per tutti sino al prossimo giugno, mentre per i proprietari di edifici composti da 2 a 4 unità immobiliari ci sarà la possibilità di accedere alle agevolazioni sino alla fine dell’anno, ma solo con il raggiungimento di almeno il 60% dei lavori. Per le case popolari il Superbonus sarà a disposizione sino a giugno 2023 con estensione sino a dicembre con le stesse condizioni appena viste. Possibile però che vengano introdotti dei correttivi tesi a premiare in prima battuta i lavori riguardanti l’installazione di impianti fotovoltaici, uno dei settori più in crescita negli ultimi anni. Potrebbe essere introdotto un paletto di accesso rappresentato da una soglia Isee, anche se in tal senso, da più parti, si spinge per il mantenimento delle condizioni vigenti. Infine, anche bonus sismico ed ecobonus sono stati confermati ma con un ridimensionamento sostanziale delle percentuali, riportate rispettivamente al 65% e al 50. Bonus ristrutturazione Questo particolare incentivo prevede delle agevolazioni per interventi di ristrutturazione specifici, come quelli di riqualificazione edilizia, manutenzione ordinaria e straordinaria, con un tetto massimo di spesa che ammonta a 96 mila euro. Il bonus è fruibile attraverso le modalità dello sconto in fattura o della cessione del credito. Anche in questo caso, proprio come nel recente passato, sarà necessario ottenere un visto di conformità che attesti che i lavori siano aderenti alla normativa prevista per il bonus stesso. Un’altra novità è stata introdotta per evitare fatture gonfiate con prezzi fuori mercato. Le imprese edilizie dovranno uniformarsi ai prezzi di base stabiliti dal Ministero della Transizione Ecologica Bonus facciate Anche questa agevolazione è stata confermata ma con un abbassamento deciso delle percentuali. Si passerà infatti dal 90% al 60%. Per il resto il funzionamento rimarrà invariato, con la necessità che i lavori interessino la parte esterna degli immobili. Prevista anche qui un attestato di conformità e congruità delle spese in relazione ai lavori svolti. Ancora non sono state indicazioni circa quei lavori già iniziati nel 2021 ma non ancora terminati. Possibile che vengano fatti rientrare nelle vecchie condizioni più favorevoli quei lavori già pagati lo scorso anno ma da concludere nei prossimi mesi. 

03/01/2022 16:00
San Severino, nuovo bar ai giardini "Coletti": al via l'asta per l'affidamento della gestione

San Severino, nuovo bar ai giardini "Coletti": al via l'asta per l'affidamento della gestione

Il Comune di San Severino Marche ha pubblicato un avviso per l’affidamento della gestione del bar e della pista da ballo annessa ai giardini pubblici Coletti di viale Matteotti. L’Amministrazione intende concedere in locazione i locali di sua proprietà destinati ad attività commerciale polivalente consistente nella somministrazione di alimenti e bevande ed annessa pista da ballo mediante procedura di asta pubblica con aggiudicazione secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Il bando, si legge nello stesso, è diretto all’individuazione di un gestore con elevate capacità professionali, la cui offerta sia caratterizzata da un alto standard qualitativo, finalizzato alla promozione e valorizzazione della tradizione agro–alimentare ed eno-gastronomica locale e dei prodotti del mercato a filiera corta del territorio, in armonia con il progetto di valorizzazione dei giardini pubblici comunali. L’immobile si trova all’interno dei giardini ed è attualmente oggetto di un intervento di riqualificazione con ampliamento. Presumibilmente sarà a disposizione dell’aggiudicatario a partire dai primi giorni di marzo 2022. L’immobile risulta identificato al catasto fabbricati fg. 154, part. 298, per una superficie lorda complessiva di circa 120 metri quadrati. Inoltre, è dotato di una superficie lorda scoperta di circa 200 metri quadrati.

02/01/2022 16:00
Fine della convivenza: quali diritti per l’ex che ha contribuito all’acquisto dell’immobile?

Fine della convivenza: quali diritti per l’ex che ha contribuito all’acquisto dell’immobile?

Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, “Chiedilo all'avvocato”. Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica relativa al diritto riconosciuto all’ex convivente della ripetizione di specifiche somme corrisposte al partner durante il periodo di convivenza. Ecco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana alla domanda posta da una lettrice di Camerino che chiede: “Terminata la convivenza si può ottenere la restituzione di quanto pagato per la costruzione di quella che sarebbe dovuta essere la casa familiare senza esserne il proprietario?” Il caso di specie ci offre l’occasione di far chiarezza su una questione estremamente attuale, sulla quale ha avuto modo di pronunciarsi la Corte di Cassazione, con l’ordinanza n.24721/2019, in accoglimento del ricorso posto in essere dall’ex convivente, affermando testualmente quanto segue: “L’accertamento in fatto che la dazione di denaro era rivolta al solo scopo di realizzare la casa familiare, destinata, nelle previsioni della ricorrente, a divenire comune, giustifica, ai sensi dell’art. 2033 c.c., il rimborso delle somme versate a titolo di concorso nelle spese di costruzione del manufatto rimasto in proprietà esclusiva dell’altro ex convivente, risultando tale contribuzione a tutti gli effetti, indebita”(Cass. Civ.; Sez. II; Sent. n. 2973/2016). Difatti, l’art. 2033 c.c. citato nella menzionata sentenza, prevendo espressamente che: “Chi ha eseguito un pagamento non dovuto, ha diritto di ripetere ciò che ha pagato […]”, disciplina l’istituto della ripetizione dell’indebito avente come suo fondamento, l’inesistenza dell’obbligazione adempiuta da una parte, o perché il vincolo obbligatorio non è mai sorto, o perché venuto meno successivamente, a seguito di annullamento, rescissione o inefficacia connessa ad una clausola risolutiva espressa. A tal proposito, occorre rilevare che - sebbene la convivenza di fatto rappresenti ormai a tutti gli effetti una formazione sociale riconosciuta e tutelata dal nostro ordinamento giuridico, con la quale sorgono doveri di natura morale e sociale di ciascun convivente nei confronti dell'altro - è tuttavia necessario che tali prestazioni rese, trovino giustificazione nella solidarietà e nella reciproca assistenza fra i conviventi. Sussiste, infatti, al contrario, un'inconciliabilità logico-giuridica fra convivenza more uxorio e arricchimento ingiustificato, che necessariamente investe le circostanze relative all’effettuazione di prestazioni di tipo economico, derivanti da un presunto vincolo obbligatorio, ma che risultino a posteriori non dovute, così giustificando la tutela giuridica e patrimoniale del soggetto leso, in presenza di atti dispositivi posti in essere a vantaggio di uno dei conviventi esulanti dal mero adempimento delle obbligazioni nascenti dal rapporto di convivenza e travalicanti i limiti di proporzionalità e adeguatezza.  Pertanto, in risposta alla domanda dalla nostra lettrice e in linea con la più autorevole e consolidata giurisprudenza di legittimità, si può affermare che: “Le attribuzioni patrimoniali a favore del convivente "more uxorio" effettuate nel corso del rapporto configurano l'adempimento di una obbligazione naturale ex art. 2034 cod. civ., a condizione che siano rispettati i principi di proporzionalità e di adeguatezza; in caso di attribuzioni economico patrimoniali eseguite in corso di convivenza, a titolo di concorso alle spese di costruzione della casa familiare, si ha diritto al rimborso delle somme date se, terminata la convivenza, il conferimento non si concretizza nell’acquisto della proprietà del bene, esulando tale prestazione, dal mero adempimento di suddette obbligazioni” (Cassazione civile sez. VI, 15/02/2019, n.4659).  Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.

02/01/2022 10:28
Civitanova, i saluti di fine anno dell'assessore Belletti: "Carenza di personale, ma obiettivi raggiunti"

Civitanova, i saluti di fine anno dell'assessore Belletti: "Carenza di personale, ma obiettivi raggiunti"

La Giunta comunale di Civitanova Marche ha approvato il piano dei fabbisogni di personale per il triennio 2021/2023, rinviando a successivi provvedimenti la restante programmazione, tenendo conto della scadenza del mandato elettorale del sindaco Fabrizio Ciarapica, prevista per l’anno 2022.  Il comune di Civitanova dispone attualmente di un organico di poco superiore alle 200 unità. A disposizione dei civitanovesi ci sono meno dipendenti rispetto ai previsti in base al numero dei residenti, soprattutto in considerazione dei diversi periodi emergenziali affrontati negli ultimi anni.  L’assessore al Personale Roberta Belletti, nei tradizionali saluti di fine anno inviati anche quest’anno da remoto a causa della pandemia, si dice soddisfatta per il servizio erogato e coglie l’occasione per fare a tutti gli auguri, ma anche per ringraziare il segretario comunale Sergio Morosi e i responsabili delle Risorse umane per la loro disponibilità.  “Il Comune di Civitanova è storicamente sotto organico - ha dichiarato l’assessore al Personale Roberta Belletti -  e questo dato è indicativo della qualità espressa nel lavoro negli anni dai dipendenti dell’Ente. Poter contare su maggiori risorse umane velocizzerebbe i servizi, potendo sostituire i posti lasciati scoperti da quota 100 o mobilità. Per il 2022 si ricomincerà a lavorare sulle assunzioni, alla luce anche del perdurare del difficile periodo segnato dal Covid. Nel caso della Polizia locale, ove le esigenze erano più pressanti, è stato fatto un ottimo lavoro usufruendo di forme di lavoro flessibile, sempre nel rispetto del limite di spesa imposto dalle norme”. Nel 2021, sono 26 dipendenti che hanno richiesto di lasciare il lavoro per la pensione raggiunta con quota cento o per limiti di età o chiesto mobilità per lavorare in altri Enti (alcuni di loro sono poi rientrati a Civitanova), mentre dal 2017, sono 84 le cessazioni per diversi motivi, più di un quarto dell’intero organico. L’Amministrazione per sopperire alle esigenze sostitutive, si è orientata a coprire prioritariamente i posti vacanti nei Servizi in cui è maggiormente impattante il raggiungimento degli obiettivi programmati di mandato, mediante la conclusione di procedure concorsuali pubbliche avviate e attraverso l’avvio di procedure più veloci, quali utilizzo di graduatorie di terzi o mobilità tra Enti. Nel corso del 2021 si sono concluse anche le procedure per le progressioni verticali per un profilo di Istruttore Direttivo e per tre profili di Istruttore Amministrativo, al fine di poter rivalutare le professionalità. “Nonostante il notevole numero di cessazioni – conclude l’assessore Belletti - la politica dell’Amministrazione è stata quella di rispettare le motivazioni e di non deludere le aspettative dei dipendenti che hanno fatto la scelta di trasferirsi presso altri enti per mobilità; con la stessa sensibilità riguardo alle problematiche legate ai concorsi sono state messe a disposizione di altri Enti le graduatorie. Ringrazio, in generale tutto il personale, che in un periodo difficile per la carenza di organico e segnato anche dall’emergenza Covid, ha comunque contribuito a realizzare gli obiettivi programmati dell’Amministrazione”.

31/12/2021 11:44
Marche - Bilancio di previsione 2022/2024, Castelli: "La priorità è avviare la ricostruzione"

Marche - Bilancio di previsione 2022/2024, Castelli: "La priorità è avviare la ricostruzione"

“L’obiettivo di questo bilancio è avviare la ricostruzione delle Marche, una regione che abbiamo ereditato in transizione ma che vogliamo in transito verso una nuova crescita, nel gruppo delle più sviluppate d’Italia. Per raggiungere questo obiettivo sarà centrale l’efficienza che dobbiamo generare nell’ambito della macchina organizzativa, perché la vera sfida che deve essere colta dalla Regione è quella della riorganizzazione". È quanto afferma l’assessore al Bilancio Guido Castelli dopo che, nella seduta del 29 dicembre, l’Assemblea legislativa regionale ha approvato i provvedimenti della programmazione economico-finanziaria per il prossimo triennio 2022-2024. Un triennio centrale per l’attività della legislatura. Seguendo l’ordine indicato dalla legge, il Consiglio ha approvato il Documento di economia e finanza regionale (DEFR), la Legge di stabilità regionale 2022 e il Bilancio di previsione della Regione Marche 2022-2024. "Le risorse ci sono, vanno utilizzate al meglio e velocemente. C’è necessità di trasferire, con la massima rapidità, tutte le risorse che ci vengono assegnate e che riusciamo a ottenere dalla fiscalità ordinaria, in maniera tale che possano, subito, essere immesse nel tessuto produttivo e sociale delle Marche - continua Castelli -. Questo bilancio ha le caratteristiche di un vero cruscotto operativo e finanziario che consente di coordinare le risorse proprie delle Regione, anche se con un bilancio sempre più rigido per le disposizioni nazionali".  "Abbiamo evitato l’esercizio provvisorio, che avrebbe avuto conseguenze deleterie sul sostegno a imprese e cittadini, ma, soprattutto, abbiamo approvato un buon bilancio di previsione, perché tiene conto, con il necessario realismo, di un fatto incontrovertibile: il Covid ha cambiato, in modo così profondo e vasto, il mondo in cui viviamo - precisa l'assessore -. Inesorabilmente ha mutato anche la gestione finanziaria delle amministrazioni regionali. Il ritorno a un forte centralismo, dovuto al periodo di emergenza, ha comportato l’accentramento delle decisioni in capo al livello nazionale, ma anche un taglio alle risorse, scaricando sulle Regioni la copertura delle spese sanitarie aggiuntive per la gestione del Covid già sostenute dalle Regioni”. Nel caso delle Marche, nel 2020 – riferisce l’assessore – “le spese aggiuntive erano state pari a 191 milioni di euro, di cui solo 102,5 ristorati dallo Stato. Nel 2021 il sovra-costo calcolato dalla Regione è di circa 146 milioni, ma, al momento, solo 48 sono stati coperti dallo Stato. Questo significa che il sistema regionale ha dovuto far fronte a tali extra costi con risorse interne. Le Regioni chiedono almeno 2.200 milioni aggiuntivi per far fronte a questi costi. Al momento, sembra che il Governo sia disposto a riconoscere 600 milioni”. A questa situazione si aggiunge il tema delle minori entrate tributarie, “già manifestatesi nel 2020 e nel 2021 – ricorda Castelli - e previste anche per gli anni futuri, a causa della pandemia: la contrazione del PIL o dei consumi si riflette sulle entrate che la legge attribuisce alle Regioni, erodendo le relative basi imponibili. E, di nuovo, i ristori statali si stanno rivelando incapienti”. Il bilancio regionale, in coerenza con la cornice fornita dal DEFR e con la visione europea e nazionale, promuove la spesa per gli investimenti diffusi sul territorio, a partire da importanti interventi a favore di edilizia sanitaria, politiche sociali, trasporto pubblico locale, politiche per il lavoro e la formazione professionale, sviluppo economico e competitività. Scendendo negli aspetti più tecnici, il bilancio di previsione 2022-2024 prevede i stanziamenti complessivi di entrata, al netto delle partite di giro e dell’applicazione dell’avanzo, pari a 4,955 miliardi nel 2022, 4,352 miliardi nel 2023, 4,152 miliardi nel 2024. Sul lato delle entrate, nonostante il contesto nazionale molto incerto già descritto, il bilancio 2022-2024 non aumenta la pressione fiscale e conferma tutte le agevolazioni e le esenzioni fiscali esistenti a oggi. Sul lato della spesa il bilancio approvato assicura importanti stanziamenti nei settori dell’economia, delle politiche del lavoro e sociali, dei trasporti, dell’ambiente e della tutela del territorio e della sanità.  “Abbiamo compiuto uno sforzo che, partendo dalla riorganizzazione dell’Ente, mette a sistema tutta una serie di interventi che consentono investimenti per 500 milioni (edilizia sanitaria, infrastrutture, tutela delle acque, difesa della costa, dissesto idrogeologico) – conclude Castelli – Abbiamo delineato anche una serie di scelte operative e programmatiche coerenti per mantenere la coesione sociale attraverso stanziamenti significativi per tutelare, indipendentemente dal Covid, il sistema dei più deboli (fondi per la disabilità; dopo di noi; 14 milioni di indennizzi agli enti gestori per contrastare le conseguenze pregiudizievoli che, sul piano del bilancio, ha prodotto la pandemia). Senza tralasciare le risorse messe a disposizione per garantire la competitività delle imprese. Sarà di prossima emanazione un importante bando per la patrimonializzazione delle imprese e, più in generale, tutta una serie di misure che tenderanno a salvaguardare le imprese marchigiane dai rischi connessi alla fine delle salvaguardie che, sul piano del credito, erano state introdotte dallo Stato nazionale a tutela delle esposizioni bancarie”.    

30/12/2021 16:15
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