“Oggi abbiamo attivato 24 nuovi posti di terapia intensiva: 20 a Torrette e 4 a San Benedetto del Tronto. Erano 214 fino a ieri. Grazie a questo potenziamento il tasso di occupazione delle terapie intensive scende al 9,4% sotto la soglia fatidica del 10%, uno dei parametri che poteva mettere a rischio ‘zona gialla’ le Marche”. Lo comunica l’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini.
"Attualmente - ha riferito Saltamartini - nelle Marche ci sono "23 persone ricoverate in terapia intensiva di cui sei vaccinate con doppia dose, ma che hanno diverse patologie pregresse piuttosto acute". Nonostante ciò il rischio di cambio colore non si pone con l'aumento dei posti letto. Quanto al dato vaccinale, Saltamartini ha riferito di circa 1.154 mila vaccinati con prima dose nelle Marche (87,7%) e del 79,1% cha ha completato il ciclo.
Le terze dosi inoculate finora "sono 51.516". L'assessore ha fatto riferimento alla "novità rilevante della pillola anti-Covid: la Germania ne ha ordinate 500mila dosi, ieri abbiamo sollecitato l'Aifa ad attivarla e siamo pronti ad acquistarla al più presto per garantire terapie efficaci alle patologie Covid". In ogni caso, ha precisato, la pillola anti-Covid non può sostituire la vaccinazione".
Nel frattempo oggi si registra un boom di nuovi contagi nelle Marche LEGGI QUI
Boom di casi positivi e impennata del tasso di incidenza totale del virus. Questo quanto emerge dal report giornaliero rilasciato dal Servizio Sanità delle Marche. Nel corso delle ultime 24 ore, sono stati testati 4110 tamponi: 2305 nel percorso nuove diagnosi (di cui 1031 nello screening con percorso antigenico, con 74 positivi rilevati) e 1805 nel percorso guariti (un rapporto positivi/testati del 13,1%). Il tasso di incidenza del virus, a ieri, era di 83,40 nuovi positivi settimanali ogni 100 mila abitanti (due giorni fa era al 72,66).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 301, di cui 43 nella provincia di Macerata, 81 nella provincia di Ancona, 99 nella provincia di Pesaro-Urbino, 35 in provincia di Fermo, 34 in provincia di Ascoli Piceno e 9 fuori regione. Questi casi comprendono soggetti sintomatici (18 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (19 casi rilevati), contatti in ambito domestico (23 casi rilevati), contatti extra regione (2), casi in attesa di approfondimento epidemiologico (8), contatto in ambiente lavorativo (1), positivi in ambito scolastico/formativo (1), contatti in ambito sanitario (1).
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si registra un incremento rispetto a ieri: incidenza al 13,1% oggi, rispetto al 6,3% di ieri. Nelle ultime 24 ore continuano a crescere i ricoverati per Covid-19 nelle Marche: sono 93 (+1 rispetto a ieri) tra i quali 22 in Terapia intensiva, 46 in reparti non intensivi e 25 pazienti nel reparto di Semi Intensiva.
Fortunatamente oggi non si registrano decessi correlati al Covid-19. Vi sono, infine, 60 pazienti Covid positivi ospitati nelle strutture territoriali (alla Rsa di Campofilone e alla Rsa di Galantara) e 5 pazienti nei pronto soccorso degli ospedali regionali: 1 a Torrette, 2 a Senigallia, 1 a Fabriano e 1 ad Ascoli Piceno.
Lunedì 15 novembre, nel comune di Cingoli, inizierà la campagna di vaccinazione antinfluenzale. Ad annunciarlo è il sindaco Michele Vittori, nel sottolineare come “avranno priorità di accesso al trattamento gli ultra sessantacinquenni, dopodiché si continuerà vaccinando gli aventi diritto con meno di 65 anni”.
“Anche quest’anno, in considerazione del particolare momento che stiamo vivendo – aggiunge Vittori -, ci sarà la collaborazione tra Comune di Cingoli e Medici di famiglia per poter effettuare le vaccinazioni antinfluenzali garantendo rapidità e sicurezza per tutti i cittadini”.
L’Amministrazione Comunale concederà l’utilizzo dei locali già adibiti a centro vaccinale Covid. I volontari della Croce Rossa di Cingoli e quelli del Gruppo Comunale di Protezione Civile si occuperanno della gestione degli appuntamenti e del triage, come anche del coordinamento degli aspetti logistici.
“L’obiettivo è quello di interessare il maggior numero di cittadini nel minor tempo possibile e allo stesso tempo svolgere le operazioni di vaccinazione in sicurezza” afferma il sindaco, ringraziando ancora una volta i volontari tutti per la disponibilità.
Per tutte le informazioni e per le prenotazioni, è possibile contattare il numero 0733604330 tutti i giorni dal lunedì al sabato (dalle 8 alle 20).
Sono state 80 le dosi di vaccini, sia Moderna che Pfizer, somministrate a San Severino Marche nella prima delle cinque nuove giornate programmate su territorio dal camper vaccinale dell’Area Vasta 3 dell’Asur. Il mezzo sarà in sosta fino a venerdì prossimo (12 novembre) davanti al teatro Italia, in via Roma, nell’ambito della campagna itinerante contro il Covid-19.
L’iniziativa ha permesso di inoculare, all’interno della struttura messa a disposizione dal Comune, 11 prime dosi del vaccino Moderna, 4 seconde dosi e 40 terze dosi. Inoltre sono stati somministrati 24 vaccini Pfizer per un totale, appunto, di 80 tra nuovi e vecchi vaccinati.Ad assistere le persone in attesa, i volontari del gruppo comunale di Protezione Civile e quelli della Croce Rossa Italiana.L’unità mobile sosterà anche nei prossimi giorni dalle ore 8,30 alle ore 13,30.
Per accedere al servizio basterà presentarsi muniti di tessera sanitaria e compilare gli appositi moduli che si potranno trovare sul posto rivolgendosi al personale volontari del gruppo comunale di Protezione Civile.I minorenni dovranno essere accompagnati da un genitore o dovranno presentare una delega se accompagnati da un parente.
"Come possiamo non sorprenderci ogni volta? Come si può non rimanere basiti e indignati per quanto continua ad accadere sotto gli occhi distratti di una politica da troppo tempo impegnata in ben altri confronti? Calci, pugni, sputi contro gli infermieri dell’ospedale di Pesaro". A denunciarlo è Antonio De Palma, presidente nazionale del Nursing Up, dopo che - nella giornata di giovedì sera - un giovane sotto l’effetto di droghe, si è scagliato contro il personale sanitario, trasformando in un incubo “la routine” di un pronto soccorso.
"Nessuno dovrebbe arrogarsi il diritto di aggredire operatori sanitari nel pieno esercizio delle loro funzioni - aggiunge De Palma -, mettendo a rischio prima di tutto l’incolumità dei malati, pregiudicando l’attenzione e l'opera di quei professionisti che si occupano di persone che necessitano di cure. ll giovane si è scagliato contro il personale infermieristico ed il direttore della struttura, intervenuti per soccorrerlo".
"Il fatto è accaduto a ridosso del cambio turno del personale - spiega ancora il presidente del sindaco degli infermieri -. Una volta entrato nei locali del Pronto Soccorso, dopo i primi accertamenti del caso, il ragazzo ha dato in escandescenze, insultando, graffiando e sputando contro un'infermiera, per poi aggredire un altro sanitario".
L'aggressione ha coinvolto cinque infermieri, di cui uno ha riportato un trauma alla spalla. "Certamente è da considerare un passo in avanti il fatto che nell’ambito della trattativa che stiamo portando avanti con l’Aran per il rinnovo del contratto della sanità, il tema delle aggressioni nei luoghi di lavoro dovrebbe diventare materia di contrattazione integrativa, perché questo dovrebbe creare le basi per richiamare le aziende alle loro responsabilità in tema di sicurezza del personale, obbligandole in qualche modo al confronto con i rappresentanti dei lavoratori. Eppure tutto questo non può e non deve bastare" sottolinea De Palma.
"Le violenze perpetrate a danno degli operatori sanitari sono ormai all'ordine del giorno nelle aziende sanitarie italiane, e si consumano nella grave e vergognosa indifferenza di una politica che non interviene in maniera determinante. Aspettiamo forse che accadano fatti irreversibili per correre ai ripari?" si domanda il presidente nazionale del Nursing Up.
Braccia incrociate in segno di protesta nei pronto soccorso regionali.
Oggi alle 10, per un minuto, il personale dei pronti soccorso delle Marche si è fermato. Un gesto simbolico contro l’aggressione subita dai sanitari al pronto soccorso di Pesaro mercoledì sera ad opera di un 23enne in stato di agitazione. Il giovane ha sferrato un pugno a un'infermiera, un altro a un infermiere, che cadendo a terra si è fratturato una spalla. L’aggressore è stato poi sedato.
Il sit- in di protesta indetto sindacati dei lavoratori sanitari è stato anche l’occasione per richiamare l’attenzione sui gravi problemi della medicina d’urgenza, a partire dalla carenza di medici e a un numero di posti letto ormai non più sufficiente in rapporto al costante aumento degli anziani.
Anche il pronto soccorso dell’ospedale di Macerata ha partecipato alla mobilitazione. Nel capoluogo è endemica la carenza di posti e personale, rispetto agli accessi giornalieri al pronto soccorso.
“Nella valutazione dei problemi e delle possibili soluzioni devono essere coinvolti i medici e gli infermieri impegnati nell'emergenza e urgenza" , spiega Gian Alfonso Cibinel, presidente nazionale Simeu (Società italiana della Medicina di emergenza-urgenza).
"Questo affinché ci sia una maggiore efficacia degli interventi e le risorse vengano impiegate in base alla criticità della domanda sanitaria, per la sostenibilità del sistema, riguardo alle condizioni di lavoro degli operatori”.
La Delta Plus, la nuova variante più potente e preoccupante del Covid, arriva anche nelle Marche. Vittime alcuni membri di una famiglia di Ancona contagiati dal virus che arriva dall'est europeo. La positività è stata riscontrata dal laboratorio dell'ospedale "Torrette" guidato dal professor Stefano Menzo.
Preoccupa nel frattempo il numero dei ricoveri in terapia intensiva in tutta la Regione, che arrivano a 80 (+8), tra i quali 20 in terapia intensiva (+2), 22 in Semintensiva (+2), 38 in reparti non intensivi (+4), segnale di una escalation del virus che con l'abbassamento delle temperature ha ripreso a diffondersi anche con maggiore fluidità.Dopo la manifestazione no vax di Trieste e il concentramento di migliaia di persone che non hanno rispetto le più basilari norme di sicurezza sanitaria vigenti, la città friulana manifesta oggi una incidenza di 227 casi ogni 100 mila abitanti, con un ampio livello di diffusione della Delta Plus che sta mettendo in ginocchio l'area balcanica e tutto l'Est Europa.
Nella giornata di sabato 6 novembre, presso i locali della Protezione Civile, sarà pienamente operativo un ambulatorio di profilassi Covid–19, al quale si potranno rivolgere tutti coloro che intenderanno vaccinarsi contro la nota patologia. Lo rende noto l’amministrazione comunale portorecanatese.
L’ambulatorio sarà operativo dalle ore 10 alle ore 13 e il vaccino sarà somministrato dai medici di Medicina Generale che si sono resi disponibili per questa operazione.
Sarà necessario prima prenotarsi con una procedura online: nella home page del sito internet del Comune di Porto Recanati (https://www.comune.porto-recanati.mc.it/) c’è già un link diretto a tale procedura di prenotazione.
Il vaccino somministrato sarà lo PFIZER (sia per le prime, seconde o eventuali terze dosi). Potranno vaccinarsi per prima e seconda dose tutti coloro che hanno una età superiore a 12 anni.
Sarà anche possibile vaccinarsi con la terza dose per tutti coloro che hanno una età superiore a 60 anni.
“Si tratta di un’importante novità per la nostra città, in considerazione del fatto che fino ad oggi tutte le operazioni di profilassi dovevano obbligatoriamente essere espletate a Civitanova Marche”, afferma il neo sindaco Andrea Michelini.
L’Amministrazione comunale intende rivolgere un ringraziamento particolare ai Medici di Medicina Generale che prestano il loro servizio nella nostra città e che con il loro impegno e la loro piena disponibilità hanno reso possibile questa operazione e ai volontari della nostra Protezione Civile che espleteranno tutte le azioni a supporto di questa importante iniziativa”.
Progressione lenta ma costante dei giovani vaccinati tra i 12 e i 19 anni. Quasi il 70% gli immunizzati (il 75,7% dei 16-19enni). Le percentuali più alte ancora in provincia di Ancona e Ascoli. Quarantene stabili.
È il quadro relativo alle vaccinazioni nella popolazione regionale in età scolastica 12-19 anni.I non vaccinati sono 25.327. La provincia all’ultimo posto nelle Marche per numero di vaccinazioni è ancora Macerata, la più virtuosa è Ancona.
Divisi per età, tra i ragazzi che hanno tra 12 e 15 anni, in provincia di Ancona si sono vaccinati il 70,3%, in quella di Pesaro il 61,3 percento, nel Fermano 59,9%, in provincia di Macerata 53%, in provincia di Ascoli il 63,9%. Per i ragazzi tra i 16 e i 19 anni le percentuali di vaccinazione aumentano. In provincia di Ancona hanno ricevuto due dosi l’81,6% dei ragazzi, in quella di Pesaro il 72,9%, in quella di Fermo il 76,7%, in quella di Ascoli il 78,5%, in quella di Macerata il 67,5.
Per quanto riguarda le classi in quarantena: nelle Marche sono 54, dato più o meno stabile. Le provincie con più classi in quarantena sono quella di Macerata con 14 classi (1 nella scuola d’infanzia, 5 alla primaria, una alle medie, 5 alle superiori) e quella di Ancona. A seguire c’è Ascoli Piceno con 13, Pesaro con 9 e Fermo con 3.
Continua a far discutere il tema delle liste d’attesa e dei disservizi della Sanità Pubblica di Regione Marche. Dopo le ultime dichiarazioni da parte dell’assessore Filippo Saltamartini («stiamo lavorando per fronteggiare il lassismo di chi ci ha preceduto»), nuovi casi di assistenza insufficiente sono stati segnalati da parte della cittadinanza di Macerata e provincia. Fra questi, quello di Flabia Machado Achong (28 anni), ragazza residente a Chiesanuova di Treia e in difficoltà rispetto alle condizioni di salute del figlio Christian, di 1 anno e mezzo.
«Il mio bambino soffre già di epilessia focale del lattante – ha dichiarato Flabia – e a questo si è aggiunto, lo scorso giugno, il riscontro di un piccolo soffio al cuore. Mi sono quindi rivolta subito all’Ospedale di Macerata per ricevere assistenza, ma nel corso dell’estate non sono stati in grado nemmeno di aiutarmi con le crisi convulsive. Alla fine ho fatto di testa mia, portando a visitare mio figlio presso il Presidio Ospedaliero "G. Salesi" di Ancona ad agosto, e lì sono stata invitata ad approfondire l’anomalia cardiaca rilevata già dalla cardiologa cui mi ero rivolta inizialmente. Il problema è che, una volta effettuata l’impegnativa, ho di nuovo contattato il CUP di Macerata, che mi ha fissato la prima visita disponibile per il 20 marzo 2023, presso l’Ospedale Torrette!»
Le giustificazioni finora presentate dagli addetti ai lavori - ci spiega Flabia - si legano principalmente alla mancanza di condizioni e strumenti atti a gestire casi come quelli del piccolo Christian, costringendo la mamma – come anche altri pazienti – a rivolgersi alle strutture private.
«Mi toccherà prenotare una visita spendendo 150/200 euro - ha proseguito la ragazza - perché ho bisogno di sapere al più presto se questa anomalia cardiaca è funzionale oppure no. Non ne faccio una colpa a nessuno, ma non è la prima volta che mi scontro con questo genere di problematiche. Ho già dovuto affidarmi in passato a strutture private per via di liste d’attesa infinite o disservizi di vario genere. E questo è un problema che interessa tutti i reparti - non solo quello di pediatria - e coinvolge l’intera Regione. Ad oggi ho alcune persone di riferimento nel settore della sanità pubblica che mi hanno confermato la situazione complessa che stanno vivendo anche loro, e che magari mi aiuteranno a capire a chi posso rivolgermi nell’immediato per il mio caso. Ma è chiaro che la situazione generale rischia seriamente di diventare insostenibile».
Da lunedì 8 novembre a venerdì 12 novembre torna il camper vaccinale organizzato dalla Regione Marche e dall’Asur nell’ambito della campagna di prevenzione contro il Covid-19.
L’unità mobile sosterà per cinque giorni, dalle ore 8,30 alle ore 13,30, davanti al teatro Italia per accogliere tutti coloro che intendono sottoporsi alla prima, alla seconda o alla terza dose di richiamo.
Per accedere al servizio, che si svolgerà al coperto all’interno della struttura messa a disposizione dal Comune, non sarà necessaria come sempre la prenotazione ma farà fede l'ordine di arrivo.
Basterà presentarsi muniti di tessera sanitaria e compilare gli appositi moduli che si potranno trovare sul posto rivolgendosi al personale volontari del gruppo comunale di Protezione Civile.
I minorenni dovranno essere accompagnati da un genitore o dovranno presentare una delega se accompagnati da un parente
"Pur nel massimo rispetto di ogni forma di mobilitazione pacificamente organizzata, nel caso delle problematiche dei lavoratori del gruppo Santo Stefano, da tempo oggetto di mobilitazioni confederali, non potrà essere il sindacalismo autonomo a risolvere nulla". È questa la dura presa di posizione del segretario generale Fp Cisl Marche, Luca Talevi, a seguito del sit-in organizzato ieri dal sindacato di base Cobas – Santo Stefano (leggi qui), davanti ai cancelli d'ingresso della struttura di Porto Potenza Picena.
"Non essendo infatti firmatario di alcun contratto nazionale di lavoro il sindacalismo autonomo che "cavalca" strumentalmente il disagio dei lavoratori non potrà giungere a nessuna definizione dei tanti problemi aperti e legittimamente posti (mancato rinnovo CCNL, orario di lavoro, carichi di lavoro , assunzioni ecc..) perchè assente da ogni tavolo" punge Talevi.
"Pur tra mille difficoltà Cgil/Cisl/Uil hanno, invece, nei giorni scorsi avviato confronti su tre tavoli - spiega il segretario generale Fp Cisl Marche -: Tavolo nazionale per il rinnovo del CCNL scaduto; Tavolo con Regione Marche ed associazioni datoriali Marche Aris ed Aiop e Tavolo con il gruppo Kos Care".
"Il sindacato confederale, al contrario di quello autonomo meramente protestatario, unisce alla protesta e alla mobilitazione proposte concrete ed azioni di confronto serie e costruttive. Per quanto sopra le proteste e le istanze dei lavoratori del Santo Stefano, compresi coloro in piazza il 30 ottobre, troveranno risposta grazie all'azione congiunta e unitaria dei sindacati confederali" conclude Luca Talevi.
"L’Istituto di riabilitazione Santo Stefano di Porto Potenza Picena rappresenta una realtà di primaria importanza in Italia nel settore della riabilitazione, si tratta di un'eccellenza. Da quando l'Istituto è stato assorbito da gruppo Kos, ha mantenuto gli stessi standard qualitativi ma ha peggiorato le condizioni e il clima lavorativo".
Con queste parole Elisabetta Guglielmi, segretaria provinciale del Nursind (sindacato Professioni Infermieristiche e Ostetriche) Macerata, ha annunciato la partecipazione del sindacato al sit-in di protesta dei lavoratori che si terrà oggi, alle ore 14:30, nel parcheggio dell'Istituto di riabilitazione Santo Stefano di Potenza Picena.
"Ricordiamo che l’erogazione di una qualità assistenziale deriva soprattutto dalla professionalità, impegno, sacrificio di infermieri, OSS, fisioterapisti e di tutte le figure che ci lavorano - evidenzia Guglielmi -. L’applicazione del contratto Aris, cioè di una struttura di lungodegenza, ha creato un taglio alla qualità assistenziale che è arrivata al culmine della carenza del personale con i colleghi che vengono chiamati dal concorso pubblico".
"L’Azienda per correre ai ripari ha adottato nuove forme contrattuali provocando discriminazioni e soprattutto contratti ad personam - aggiunge la segretaria provinciale del Nursind -. Dal primo ottobre, ha adottato una variazione oraria portando l’orario a debito e costringendo i lavoratori a rientrare sui riposi. Alla nostra richiesta di incontro l’Azienda ha risposto con un appuntamento al 23 novembre. Ci sembra una non risposta".
"Abbiamo accolto e condiviso la manifestazione dei Cobas - puntualizza Guglielmi -. Quindi oggi saremo presenti al sit-in per chiedere l’adeguamento della pianta organica, un orario adeguato, piani di lavoro calcolati in base al vero carico di lavoro, nuove RSU. Inoltre, chiediamo che venga riconosciuta l’attività svolta in acuzie e che i dipendenti scelgano da chi farsi rappresentare. La Regione Marche faccia i dovuti controlli".
"Se non ci saranno aperture da parte dell’azienda siamo pronti a proseguire con future azioni anche a fianco dei Cobas. Il Nursind è vicino all’infermiere ma soprattutto al paziente. I lavoratori vogliono continuare a dare l’eccellente qualità assistenziale di cura e riabilitazione, ma con i giusti mezzi" conclude Elisabetta Guglielmi.
Il Servizio Sanità delle Marche ha comunicato come, nel corso delle ultime 24 ore, siano stati testati 2153 tamponi: nel percorso nuove diagnosi (di cui 1.443 nello screening con percorso antigenico, con 22 positivi rilevati) e 1363 nel percorso guariti (un rapporto positivi/testati del 5,7%). Il tasso di incidenza del virus, a ieri, era di 44,09 nuovi positivi settimanali ogni 100 mila abitanti (due giorni fa era al 43,70).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 122, di cui 11 nella provincia di Macerata, 26 nella provincia di Ancona, 52 nella provincia di Pesaro-Urbino, 9 in provincia di Fermo, 9 in provincia di Ascoli Piceno e 15 fuori regione.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (23 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (31 casi rilevati), contatti in ambito domestico (39 casi rilevati), contatti extra regione (2), casi in attesa di approfondimento epidemiologico (21), ambito scolastico-formativo (2), contatti in ambito assistenziale (2) e contatti in ambito sanitario (1).
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si registra una sostanziale stabilità rispetto alla giornata precedente: incidenza al 5,7% oggi, contro il 7,8% registrato ieri.
Nelle ultime 24 ore si registra anche un incremento del numero dei ricoverati per Covid-19 nelle Marche: sono 65 (+4 rispetto a ieri), tra i quali 18 in Terapia intensiva (+1 rispetto alla giornata di ieri), 32 in reparti non intensivi e 15 pazienti nel reparto di Semi Intensiva. Lo comunica il Servizio Sanità della Regione.
Presso l'ospedale di Fermo, a causa delle complicazioni dovute al Covid, ha perso la vita un' 85enne di Serra de Conti.
Vi sono, infine, 46 pazienti Covid positivi ospitati nelle strutture territoriali (alla Rsa di Campofilone) e 5 pazienti nei pronto soccorso degli ospedali regionali: uno a Macerata, due al "Murri" di Fermo, uno a Jesi e uno a Senigallia.
Dal 2 novembre sarà aperto al pubblico il nuovo Centro Vaccinale sito in via Gobetti n. 80 presso l’ex sede delle Farmacie Comunali nella zona Industriale A (Santa Maria Apparente).
"Al nuovo Centro Vaccinale (che opererà in sostituzione di quello precedente sito in via Silvio Pellico) si potrà accedere, con prenotazione, nei giorni dal lunedì al sabato, ad eccezione del venerdì, dalle ore 8.00 alle ore 14.00", spiega il Comune in una nota. Nei giorni di venerdì il Centro sarà aperto dalle ore 14.00 alle ore 20.00, eccetto venerdì 5 novembre in cui l’ingresso è previsto dalle ore 8.00 alle ore 14.00. Nei giorni di sabato dalle ore 8.00 alle ore 12.30 è consentito l’accesso anche ai non prenotati.
Il personale dell’Asur territoriale sta provvedendo ad informare le persone già in possesso della prenotazione di recarsi presso il nuovo Polo.
Presso il precedente Centro Vaccini sarà collocato un avviso che informerà i cittadini del trasferimento sede.
Nelle giornata di domani, sabato 30 ottobre, dalle ore 15.00 alle ore 19.30 sarà presente l’Unità mobile dell’Asur per le vaccinazioni presso Largo Donatori di Sangue, nelle vicinanze della Capitaneria di Porto. Non è necessaria la prenotazione, si potrà usufruire della somministrazione sia della prima che della seconda dose, ed anche della terza per chi avesse già completato la prima profilassi.
L’AVIS Comunale di Treia ha ricevuto in dono dal Gruppo Lube un elettrocardiografo di ultima generazione grazie al quale da ora in poi potrà monitorare lo stato di salute dei propri donatori in maniera pressoché autonoma.
“Si tratta – spiega il dott. Sebastiano Rubera, presidente dell’AVIS treiese - di uno strumento che unitamente all’attività di volontariato di una infermiera professionale, agevolerà moltissimo la nostra attività e quindi anche i nostri donatori, nello svolgimento degli esami previsti dal protocollo per verificare la loro totale idoneità a donare il sangue”.
L’AVIS di Treia, che conta attualmente più di 600 iscritti, è una delle associazioni che vanta un numero di donatori tra i più alti delle Marche, considerandolo in rapporto alla popolazione della cittadina in cui ha sede.
Torna ai microfoni di Picchio News il professor Antonio Giordano, direttore dello Sbarro Institute for Cancer Research and Molecular Medicine della Temple University di Philadelphia e rappresentante del Ministero dell'Ambiente italiano. L'accademico napoletano ha raccontato le differenti gestioni della pandemia tra Italia e States, ma si è espresso anche sulle restrizioni volute dal Governo e che hanno generato ondate di protesta nel Paese.
A oltre un anno e mezzo di distanza dall’inizio della pandemia, quanto velocemente si sta ancora diffondendo il Covid e in che modo si sta evolvendo in Italia e nel mondo?
"In alcuni paesi, come ad esempio Gran Bretagna o Lettonia, i contagi stanno risalendo anche se l’introduzione del vaccino ha ridotto la mortalità. I paesi in cui il virus si sta diffondendo sono quelli in cui si stanno maggiormente allentando le misure di prevenzione. Comportamenti scorretti, o meglio di allentamento precoce rispetto alla situazione, sono indicativi di un aumento di contagi".
In che modo gli Stati Uniti sono riusciti a fronteggiare l’emergenza rispetto all’Unione Europea? Quali le misure prese che hanno permesso all’intera nazione di ripartire più rapidamente?
"Gli Stati Uniti hanno attuato restrizioni piu’ severe rispetto a quelle dell’Unione Europea, dichiarando l’emergenza Covid per 18 mesi, investendo in salute a dispetto dell’economia e del settore turistico. Soltanto qualche giorno fa il Governo ha annunciato la fine di queste limitazioni".
Quali sono gli effetti principali che i vaccini stanno riuscendo ad ottenere e quale il livello di sicurezza per la popolazione che oggi riescono a garantire?
"I vaccini sono efficaci soprattutto nel prevenire gli effetti gravi del Covid e la morte. Sono in grado anche di ridurre la diffusione virale e proprio per questo motivo e’ importante che il numero dei non vaccinati sia pari allo zero. L’obiettivo è quello di rendere il virus innocuo al punto da poterci convivere".
Come giudica l’operato dell’Italia nella gestione pandemica? Quanto indietro siamo nella somministrazione dei vaccini?
"Credo che l’Italia abbia saputo gestire egregiamente la pandemia. Ancora oggi impone l’uso della mascherina in maniera piu’ stringente rispetto ad altri paesi, così come ha regolamentato l’ingresso sui posti di lavoro. In questo momento è importante continuare ad attuare misure di prevenzione per uscire definitivamente dalla pandemia".
In che modo le varianti stanno mettendo in crisi la diffusione della campagna vaccinale?
"Al momento in nessun modo; i vaccini sono in grado di contrastare le varianti. Quando e se ci saranno mutazioni che coinvolgeranno la proteina spike potrebbero sorgere dei problemi. Tuttavia, una delle peculiarità dei vaccini ad mRNA, consiste nel poterli modificare in base alle nuove mutazioni senza particolari complicazioni".
Ampliati gli orari e aumentati i giorni di apertura al pubblico dei check point tamponi del Gruppo Kos, valevoli per l’ottenimento del Green pass, di Macerata, Civitanova, Ancona e Falconara.
Da questo fine settimana, infatti, a Macerata il bus di via Cassiano da Fabriano sarà operativo anche la domenica (dale 15 alle 20) e parimenti verrà ampliato l’orario da lunedì al sabato anche al pomeriggio, con aperture dalle 16 alle 19, oltre al consueto orario mattutino dale 8,30 alle 13.
A Civitanova Marche cambi in vista per il bus dello stadio con una maggiore copertura del servizio che, da lunedì 25, sarà ad orario continuato dale 8,30 alle 19 dal lunedì al sabato mentre la domenica, già da domenica 24, gli orari saranno dalle 15 alle 20.
Novità anche per il check point tamponi del porto di Ancona con, dal 30 di questo mese, apertura anche di sabato. Gli orari, fin dalla prossima settimana, saranno dalle 16 alle 20 del martedì, giovedì e sabato e dalle 15 alle 20 della domenica.
Infine, il punto tamponi dell’Aeroporto Internazionale di Falconara è aperto mattino e pomeriggio, dal lunedì al sabato dale ore 7 alle 13 e dalle 16 alle 20, mentre si conferma l’apertura domenicale dalle 15 alle 20.
Gli ampliamenti di orari e giorni di apertura al pubblico dei suddetti check point tamponi del Gruppo Kos sono dettati dalla volontà di andare incontro alle esigenze di tutti coloro che devono rinnovare periodicamente il greenpass.
Sabato 23 ottobre 2021, dalle ore 15,00 alle 20,00, torna nella zona portuale (largo Donatori di sangue) l’unità mobile per la vaccinazione, in collaborazione con l’Asur Marche. Non è necessaria la prenotazione, basta recarsi presso il punto stabilito muniti di tessera sanitaria e documento di riconoscimento in corso di validità.
Le inoculazioni saranno effettuate a tutte le persone di età superiore ai dodici anni e i minori dovranno essere accompagnati da chi esercita la potestà genitoriale o da un tutore.
È consigliato portare la modulistica già compilata da consegnare al personale sanitario.
"Per entrare nei locali della movida utilizziamo dei Green Pass falsi, nessun ristoratore può verificarne l'identità". Questa la denuncia fatta da alcuni ragazzi e raccolta ai microfoni di Picchio News sulla truffa che consente loro l'accesso ai club e ai ristoranti più in voga della città e della riviera.
Dopo l'intervento dello scorso agosto da parte della Polizia Postale per la chiusura di 32 gruppi Telegram e i truffatori del Green Pass truffati a loro volta da alcuni hacker che promettevano il rilascio di un fac-simile della certificazione divenuta obbligatoria anche sul posto di lavoro dallo scorso 15 ottobre, i furbetti continuano a imperversare.
E se alcuni medici tra Roma e Genova risultano indagati in seguito alle operazioni dei Nas per il rilascio di certificati falsi, i giovani cercano di adattarsi al sistema nella sua forma più incancrenita. Non per andare al lavoro, in questo caso, ma per uscire e divertirsi. Con Green Pass falsi.
"Il gioco è semplice - racconta Matteo, nome di fantasia - basta fare uno screenshot di un Green Pass dei nostri genitori o di nostri amici. Al momento della richiesta nel locale di turno, lo esibiamo al ristoratore e riusciamo ad accedere all'interno anche se non siamo vaccinati. E sinceramente non mi sento in colpa per questo".
Ma sembra essere una abitudine diffusa tra tanti ragazzi, che giustificano questo reato con le restrizioni alla socializzazione: "A scuola ne parliamo parecchio tra di noi - spiega Alice, nome di fantasia - ma se ho paura di vaccinarmi allora devo rinunciare ad avere una vita sociale e pagare tamponi ogni due giorni? Questo è il motivo principale per il quale usiamo Green Pass falsi".
Cosa rischiano davvero? Chi viola l’obbligo di esibire la certificazione verde può incorrere in severe sanzioni amministrative (da 400 a 1000 euro, sia per il singolo cittadino che per l'esercente) o in un processo penale. Chi falsifica il Green Pass rischia di incorrere nel reato di falsità materiale commessa dal privato, che prevede la pena della reclusione da sei mesi a tre anni, ridotta fino a un terzo.
"Si tratta di una abitudine che potrebbe effettivamente essere in voga tra alcuni gruppi di ragazzi - conferma il comando dei Carabinieri di Macerata - ma stiamo intensificando i controlli in tutti i locali della provincia per evitare il reiterarsi di un reato che mette a rischio la salute pubblica".