Santo Stefano, la Cisl sul sit-in dei Cobas: "Cavalca disagio lavoratori, non risolverà nulla"
"Pur nel massimo rispetto di ogni forma di mobilitazione pacificamente organizzata, nel caso delle problematiche dei lavoratori del gruppo Santo Stefano, da tempo oggetto di mobilitazioni confederali, non potrà essere il sindacalismo autonomo a risolvere nulla". È questa la dura presa di posizione del segretario generale Fp Cisl Marche, Luca Talevi, a seguito del sit-in organizzato ieri dal sindacato di base Cobas – Santo Stefano (leggi qui), davanti ai cancelli d'ingresso della struttura di Porto Potenza Picena.
"Non essendo infatti firmatario di alcun contratto nazionale di lavoro il sindacalismo autonomo che "cavalca" strumentalmente il disagio dei lavoratori non potrà giungere a nessuna definizione dei tanti problemi aperti e legittimamente posti (mancato rinnovo CCNL, orario di lavoro, carichi di lavoro , assunzioni ecc..) perchè assente da ogni tavolo" punge Talevi.
"Pur tra mille difficoltà Cgil/Cisl/Uil hanno, invece, nei giorni scorsi avviato confronti su tre tavoli - spiega il segretario generale Fp Cisl Marche -: Tavolo nazionale per il rinnovo del CCNL scaduto; Tavolo con Regione Marche ed associazioni datoriali Marche Aris ed Aiop e Tavolo con il gruppo Kos Care".
"Il sindacato confederale, al contrario di quello autonomo meramente protestatario, unisce alla protesta e alla mobilitazione proposte concrete ed azioni di confronto serie e costruttive. Per quanto sopra le proteste e le istanze dei lavoratori del Santo Stefano, compresi coloro in piazza il 30 ottobre, troveranno risposta grazie all'azione congiunta e unitaria dei sindacati confederali" conclude Luca Talevi.
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