Continua a colpi di record la crescita dei contagi da coronavirus nelle Marche: in 24 ore 871 casi (ieri 836), con l'incidenza su 100mila abitanti che sale ancora al 315,03 (ieri 307,17). Lo evidenziano i dati dell'Osservatorio epidemiologico regionale.
Sono 201 le persone che accusano sintomi. La provincia di Ancona svetta ancora per numero assoluto di casi (286); seguono le province di Pesaro Urbino (162), Fermo (153), Macerata (138), Ascoli Piceno (88); 44 casi da fuori regione. La fascia di età con più contagi è quella tra 25-44 anni (266), poi tra 45-59 anni (186); sono 165 i casi tra giovani di età compresa tra zero e 18 anni.
Tra gli ultimi contagi ci sono 206 contatti stretti di positivi, 277 contatti domestici, 17 in ambiente di scuola/formazione, 3 in setting lavorativo, 8 in ambiente di vita/socialità, 2 in setting assistenziale e 1 in setting sanitario (su 151 casi in corso un approfondimento epidemiologico). Alto il numero di tamponi giornalieri: sono 10.313 (7.136 nel percorso diagnostico e 3.177 nel percorso guariti, 12,2% di positivi) a cui si aggiungono 4.593 test antigenici (464 positivi rilevati).
Sul fronte della vaccinazione ai bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni di età, la Regione fa sapere come siano state 1.950 le somministrazioni effettuate, cioè il 2,10% circa della platea complessiva. Il maggior numero di vaccinazioni per questa fascia d'età si riscontra in provincia di Ancona (814); a seguire le province di Pesaro Urbino (610), Macerata (236), Ascoli Piceno (205) e Fermo (85).
Nelle ultime 24 ore, aumentano di 12 unità i ricoveri in Area Medica, dove sono presenti 228 pazienti, 39 dei quali in Terapia Intensiva (-1 rispetto alle ultime 24 ore). Si registrano, purtroppo, anche sei decessi correlati al Coronavirus: presso la Rsa Galantara hanno perso la vita una 88enne di Pesaro, una 89enne di Fano e una 97enne di Potenza Picena; all'ospedale di Jesi si è spento un 80enne di Ancona.
Una vittima segnalata anche al nosocomio di Fermo, dove è spirato un 83enne di Grottazzolina, mentre presso la Rsa di Valdaso è morto un 93enne di Civitanova Marche. Tutte e sei le vittime - in base ai dati resi noti dalla Regione - presentavano patologie pregresse. Sale, quindi, a 3211 il computo totale dei morti correlati al Covid-19 nelle Marche.
Con 3848 vaccini effettuati in poco piu di 4 mesi, il Centro vaccinale anti Covid -19, aperto dall’Amministrazione comunale di Recanati nel luglio scorso e gestito da medici volontari e dagli operatori della Croce Gialla e della Protezione Civile rappresenta, ad oggi, un vero e proprio modello di efficienza e organizzazione pronto da replicare nei Comuni della Regione. Presentato questa mattina il bilancio dell’attività del Centro alla presenza delle Autorità, dei medici e degli operatori della Protezione Civile e della Croce Gialla.
“Grazie alla grande disponibilità volontaria e completamente gratuita dei tanti medici di medicina generale, attivi e in pensione, di operatori della Protezione Civile e della Croce Gialla, che ringrazio tutti e tutte personalmente, siamo riusciti, con difficoltà per problemi di carattere burocratico, ma con altrettanta determinazione, ad aprire un vero e proprio Centro vaccinale a Recanati - ha dichiarato il sindaco Antonio Bravi -. Dal 31 di luglio ad oggi abbiamo raggiunto un importante traguardo nella lotta contro la diffusione del virus. Con una media di 250 -300 vaccini effettuati ogni sabato, per un totale di 3.848 di cui 1.038 prime dosi, oggi il nostro Centro, con grande orgoglio, rappresenta un punto di riferimento per il territorio, un esempio da seguire per gli altri Comuni".
Il Centro è stato aperto a fine luglio scorso a Recanati, presso i locali dell’Ircer a Villa Teresa ed è attivo ogni sabato. "Vorrei sottolineare la sensibilità di questa Amministrazione nell’aprire un Centro di vaccinazione così ben organizzato ed efficiente - ha affermato la Consigliera con delega alla Sanità Antonella Mariani -. Noi medici ci siamo attivati subito con gli operatori della Protezione Civile e della Croce Gialla: ogni sabato siamo ben felici di metterci a disposizione della comunità. La vaccinazione è l’unica arma che abbiamo per contrastare la diffusione del virus. L’Asur è in affanno e iniziative di volontariato come queste sono di fondamentale importanza nella lotta contro la pandemia. Ad oggi la fascia di età 5 -12 anni è una foce di infezione che va controllata, ci stiamo organizzando anche per le vaccinazioni dei più piccoli con l’aiuto dei pediatri".
"È stato molto difficile aprire un Centro vaccini basato sul volontariato, abbiamo fatto la richiesta a marzo e l’autorizzazione è arrivata a fine giugno dopo un gran numero di problemi burocratici sempre crescenti da risolvere – ha detto il vice Sindaco Mirco Scorcelli -. Un servizio importante per la comunità che sta regalando a noi, ai medici volontari e a tutti gli operatori sia della Protezione Civile che della Croce Gialla moltissime soddisfazioni. Si è formata una squadra formidabile e compatta, con l’obiettivo di mettersi al servizio della cittadinanza, con dedizione e in maniera completamente volontaria".
Il Centro viene gestito da una squadra di 15 medici di base, 5 persone della Protezione civile e 3 operatori della Croce Gialla che prestano la loro opera al servizio della cittadinanza in maniera totalmente gratuita e volontaria. In rappresentanza dei medici è intervenuto il dottor Daniele Massaccesi: "vorrei ricordare che oltre ai 3848 vaccini effettuati nel Centro di Vaccinazione, noi medici abbiamo eseguito circa altri 6000 vaccini nei nostri studi e a domicilio nelle case dei cittadini impossibilitati a muoversi e continuiamo tutti i giorni a vaccinare per il bene di tutti. Oltre alla nostra disponibilità c’è un grande cuore che fa onore alla comunità".
A coordinare le prenotazioni per il servizio di vaccinazioni gli operatori degli uffici comunali che ricevono le numerose telefonate dai cittadini e programmano ogni settimana con l’Asur e con la squadra dei medici volontari e con la Protezione Civile e la Croce Gialla la pianificazione e la gestione del lavoro. Ogni mercoledì il personale medico del Centro, con il supporto dei volontari del gruppo comunale di Protezione Civile, prendono in consegna dall’ospedale di Civitanova il numero di vaccini prenotati che verranno poi somministrati il sabato successivo ai cittadini. Al Centro possono vaccinarsi tutti i cittadini recanatesi dai 12 anni in su, per informazioni e prenotazioni telefonare al numero 071.7587276, dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle ore 14.
Sanità pubblica in crisi sia a livello nazionale che a livello locale. La Regione Marche rientra a pieno titolo fra le realtà maggiormente segnate dalla carenza di personale medico causato dai tagli per la riorganizzazione dell’intero settore. A fare il punto della situazione è Daniela Corsi, direttrice dell’Area Vasta 3 (Macerata-Civitanova-Camerino), che ai microfoni di Picchio News ha voluto sottolineare la necessità di sensibilizzare maggiormente l’opinione pubblica e i governanti sui temi più critici della Sanità, del Covid e dell’aborto.
Per cominciare, un commento sul fatto che da febbraio ogni reparto delle strutture Area Vasta 3 avrà un suo coordinatore. "Saranno 48 in tutto, in base ai posti vacanti che erano rimasti dopo che alcuni medici a tempo indeterminato avevano avuto una prelazione".
Crede che questa soluzione per ora riuscirà a tamponare la crisi di personale medico? "Avere un coordinatore è un riferimento importante. La governance finora è stata di un solo responsabile attivo anche su 4 reparti. Certamente, però, non risolve le criticità e carenze varie del settore".
Quali sono le difficoltà maggiormente evidenziate dalle varie strutture mediche? "Quella di base è il numero insufficiente di personale medico e infermieristico. È un problema che già conoscevamo da anni, e con il Covid stiamo raccogliendo i risultati di un certo tipo di negligenza, legata soprattutto ai ripetuti tagli alla Sanità. Poi c’è il discorso della riorganizzazione degli ospedali, che però è di competenza della Regione".
Quando si è accorta della progressione di queste criticità? "Sono un medico che lavora da anni, e quando sono diventata direttrice dell’Area Vasta 3 non sono rimasta sorpresa di nulla. La carenza di personale non è dovuta alla volontà di non assumere: mancano proprio nuovi medici. Per questo mi auguro che venga tolto il numero chiuso dalle facoltà e si dia più spazio alla selezione durante i corsi di laurea, oltre che aumentare il numero degli specializzandi".
Quanto hanno influito un certo tipo di scelte politiche? "Preferirei astenermi".
È un modo per dire che hanno sempre avuto il loro peso? "La storia parla chiaro".
Quanto teme oggi la zona arancione? "L’Area Vasta 3 dal punto di vista dei pazienti ricoverati negli ospedali di Macerata e Civitanova ha numeri abbastanza contenuti rispetto all’anno scorso. Purtroppo le terapie intensive sono al completo, e se aumentano il passaggio in zona arancione sarà inevitabile. Dobbiamo aspettare la fine delle feste natalizie. Ci sono ancora troppe persone contrarie al vaccino: è un problema che continueremo a trascinarci".
Come considera l’ultima campagna vaccinale della Regione Marche? "La trovo un’ottima iniziativa, finalmente uno sportello informativo che viene da medici veri. La buona informazione è lo strumento di supporto migliore, al contrario di quella raffazzonata e fatta per creare polemica che si sente in tv".
Quest’ultimo tipo di campagna poteva essere fatta prima dell’insorgere della variante Omicron? "Noi abbiamo sempre fatto campagna informativa come sanitari, negli ospedali soprattutto. Diciamo che se qualcuno vuole diffamare certe categorie e servizi, il modo alla fine lo trova sempre".
Spostiamoci su un altro tema: l’aborto. A gennaio 2021 il centrodestra si era opposto in maniera decisa rispetto alla pillola RU486. Ad oggi sono cambiati il pensiero e la linea politica? "La situazione si è bloccata. Non so come si voglia muovere la Regione, c’è stata molta polemica".
Lei come si rapporta al tema dal punto di vista professionale e umano? "Parlare dell’aborto in poche battute sminuisce un problema realmente grande. Dietro a un certo tipo di scelta ci sono drammi che nessuno immagina: non si può ridurre tutto a “va bene” o “non va bene”".
Serve una sensibilizzazione maggiore dal punto di vista sociale e politico? "Alla base di tutto c’è l’educazione. Noi ad oggi abbiamo perso una marea di valori, e la Sanità si ritrova a raccogliere i cocci della società. Sono aumentate per questo le patologie neuropsichiatriche fra i giovani, che spesso sono più frutto di un disagio sociale. Dobbiamo riprendere in mano la situazione, perché c’è un lavoro immenso da fare. Voglio confidare nelle nuove generazioni".
Il Covid Hospital di Civitanova Marche "per il momento non si tocca, non si apre". Lo ha detto l'assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini parlando con i giornalisti a margine della seduta odierna del Consiglio regionale. La struttura era stata aperta nel maggio 2020 per ospitare fino ad 84 posti letto tra terapia intensiva e semintensiva presso l'ex Fiera di Civitanova Marche. "Per essere riaperto - ha aggiunto l'assessore - deve riassorbire il personale dell'Asur, quindi è una misura che comporta una riorganizzazione progressiva del sistema".
Nelle Marche attualmente vi sono 216 persone ricoverate per Covid-19 tra cui 39 in Terapia intensiva (leggi qui). Saltamartini ha annunciato un ampliamento dei posti letto ospedalieri dedicati ai pazienti Covid: "Conformemente alla disposizione della circolare del Ministero della Salute - ha riferito - stiamo allargando il numero dei posti letto in area medica e in terapia intensiva, ma questo crea un sacrificio per la cura delle altre patologie".
"Nella nostra regione non eravamo arrivati all'allargamento dei posti letto (Covid, ndr) - ha spiegato - proprio perché dovevamo garantire la cura delle altre patologie", ma ora con la riorganizzazione "ci saranno dei sacrifici per la cura di alcune malattie". Ieri "nella cabina di regia abbiamo chiesto ai direttori delle aziende di sacrificare nel minor modo possibile" la cura delle patologie non Covid perché "ogni malato ha diritto di essere curato".
A margine della seduta del Consiglio regionale, ad Ancona, è intervenuto anche il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli: "Sicuramente preoccupa" l'individuazione di altri due casi di variante Omicron da parte della Virologia di Ancona e "richiamiamo alla prudenza di tutti". "Altrettanto sicuramente mi aspettavo che arrivasse una variante con l'inverno - ha aggiunto -. Dire che eravamo preparati e pronti, no, ma me l'aspettavo".
"È una fase difficile e complicata, lo sappiamo tutti - osserva Acquaroli -. Da questa estate ripetiamo 'prudenza': una soluzione definitiva per la pandemia non ce l'ha nessuno, è importante restare uniti, compatti, non dividersi e cercare di fare squadra, per combatterla in ogni sua fase e stagionalità. C'è la stagione in cui emerge una variante, una in cui occorre dare risposte tutti insieme: se si è uniti e compatti, - sottolinea - è più facile essere chiari e trasparenti e avere una risposta dalla popolazione". Anche Acquaroli attende le "scelte del governo e le indicazioni Cts" sulle eventuali nuove misure.
"Nell'ultima occasione di confronto prima del Super green pass, - ricorda - avevo detto che la misura era poco utile per arginare i contagi. In questa fase bisogna essere maturi e responsabili, la soluzione non ce l'ha nessuno. Credo che la discussione e la capacità di comprendere comportamenti e iniziative per arginare la pandemia, evitare le chiusure, marginalizzare l'arrivo negli ospedali dei malati, sia strategia prioritaria".
Viaggia rapidamente verso quota 300 l'incidenza dei casi di positività al coronavirus su 100mila abitanti nelle Marche: nell'ultima giornata è passata da 284,99 a 296,38. Sono, invece, 689 i contagi registrati nelle ultime 24 ore. È ancora la provincia di Ancona, secondo i dati dell'Osservatorio epidemiologico regionale, a registrare il maggior numero di casi (220), seguita da Fermo (116), Macerata (165), Pesaro Urbino (94), Ascoli Piceno (65); 25 i contagi di persone provenienti da fuori regione.
Nelle Marche, ieri erano stati confermati altri due casi di variante Omicron (uno a Loreto in provincia di Ancona, e l'altro in provincia di Ascoli) dopo un primo caso di variante individuato a Roma in una ragazza di Tolentino di ritorno con un volo dal Sudafrica. Tra i nuovi positivi 183 persone presentano sintomi; i casi comprendono 159 contatti stretti di positivi, 205 contatti domestici, 19 in ambiente di scuola/formazione, 10 in ambiente di vita/socialità, 4 di lavoro, 2 in setting assistenziale, 1 sanitario; su 101 casi in corso approfondimenti epidemiologico.
Il picco di nuovi contagi, come numero assoluto, nella fascia 25-44 anni (187 casi); a seguire le fasce 45-59 anni (169) e 60-69 anni (72); 122 casi tra giovani di età compresa tra zero e 18 anni e 47 tra i 19-24 anni. Oltre 10mila i tamponi eseguiti in 24ore (10.131 di cui 6.196 nel percorso diagnostico e 3.935 nel percorso guariti, con l'11,1% di positivi). A questi si aggiungono 3.690 test antigenici (504).
Aumentano ancora i ricoveri in Area Medica, dove sono presenti 216 pazienti (+3 rispetto a ieri) 39 dei quali in Terapia Intensiva (+1 rispetto alle ultime 24 ore). Si registrano, purtroppo, anche tre decessi correlati al Coronavirus: presso la residenza Valdaso hanno perso la vita una 88enne di Falerone e un 80enne di Sant'Angelo in Pontano, mentre all'ospedale di Jesi è spirato un 85enne jesino. Tutte e tre le vittime - in base ai dati resi noti dalla Regione - presentavano patologie pregresse. Sale, quindi, a 3200 il computo totale dei morti correlati al Covid-19 nelle Marche.
“L’agitazione sindacale che da diversi giorni è in corso presso l’Istituto Santo Stefano trae lo spunto da alcune modifiche dell’organizzazione interna del lavoro, ma ha come principale motivazione il problema del rinnovo del Ccnl Aris extraospedaliero e del differenziale retributivo tra questo contratto e quello del settore ospedaliero”. A spiegare la loro posizione sull'agitazione dei lavoratori, sono - in una nota - i vertici del gruppo Kos Care Santo Stefano.
"Il tema del rinnovo del CCNL è una priorità su cui l’azienda è direttamente impegnata da tempo - si spiega nella nota -, anche come promotrice in prima persona della riapertura del tavolo negoziale tra AIOP/ARIS e sindacati nazionali per il quale proprio in questi giorni è fissato un incontro a Roma. È necessario però chiarire che fino ad oggi non si sono fatti passi avanti a causa della completa assenza del Governo sul fronte della copertura dei costi contrattuali, copertura che è assolutamente necessaria per aziende che svolgono una funzione di servizio con un rapporto pressoché esclusivo con il sistema pubblico e non hanno altri strumenti per far fronte agli aumenti dei costi".
"La situazione di sofferenza finanziaria ed operativa che, a causa della Pandemia, colpisce tutte le strutture socio-sanitarie, non consente infatti di sopportare un ulteriore aumento del costo del lavoro senza un parallelo aumento delle tariffe che sono ferme, nei migliori dei casi, dal 2012 - aggiungono dall'azienda -. Così come è stata trovata la copertura per il rinnovo del CCNL della Sanità pubblica, è necessario trovare le coperture per le aziende che lavorano per conto del SSN garantendo l’intero panorama dei servizi extraospedalieri".
"Bisogna anche dire che il Gruppo KOS, pur senza nessuna copertura, ha comunque applicato a proprie spese il rinnovo del CCNL dei medici e ha proceduto ad adeguare le retribuzioni di tutto il personale infermieristico, ma per estendere gli aumenti a tutto il restante personale è necessario che il Governo e la Regione prendano atto dell’aumento del costo di produzione delle prestazioni per effetto di dieci anni di inflazione e del maggior costo del lavoro - puntualizzano i vertici del gruppo -. Anche a livello regionale è stato aperto un tavolo di confronto con Regione e sindacati: sebbene non si possa pretendere che sia la Regione Marche a farsi carico in toto di un problema che è per sua natura “nazionale”, abbiamo registrato aperture e stiamo studiando soluzioni che consentano di dare almeno un primo segnale alle categorie di lavoratori più penalizzati".
"Quello che invece non possiamo accettare è che per dar corpo a legittime rivendicazioni interne vengano diffuse notizie imprecise e strumentali, creando un clima di sfiducia che si ripercuote anche sui pazienti, e ledendo l’immagine dell’azienda per cui tutti lavoriamo - si evidenzia ancora nella nota -. Il Gruppo KOS e l’Istituto Santo Stefano hanno sempre tutelato i diritti costituiti dei lavoratori ed applicano i contratti collettivi nazionali di lavoro vigenti per le diverse tipologie di attività. Le recenti modifiche della turnistica prevedono orari di lavoro che sono applicati nella maggioranza delle strutture sanitarie, private e pubbliche. In ogni caso il Santo Stefano eroga livelli di assistenza costantemente superiori agli standard minimi fissati dalla Regione.
"Gli investimenti che il Gruppo costantemente fa in tutta Italia sono rivolti ad ampliare la gamma dei servizi e a creare nuova occupazione, così come a migliorare la qualità delle cure e le stesse condizioni di lavoro dei nostri operatori. L’azienda è pienamente impegnata sul tema del contratto di lavoro così come sulle azioni necessarie per garantire la stabilità del Gruppo e le certezze per tutti i lavoratori e le loro famiglie, consapevole del fatto che la qualità dell’assistenza che è ampiamente riconosciuta al Santo Stefano è frutto della professionalità e del quotidiano impegno di tutti i nostri operatori" concludono i vertici dell'Istituto Santo Stefano di Porto Potenza Picena.
Primi due casi di variante Omicron individuati dal laboratorio di Virologia degli Ospedali Riuniti di Ancona in due campioni provenienti uno dalla provincia di Ancona e uno dalla provincia di Ascoli Piceno. Si tratta di due uomini. Complessivamente nella giornata odierna erano stati sequenziati 15 campioni. I due tamponi erano stati effettuati, invece, nella giornata di venerdì. Ora è partito il tracciamento per individuare i contatti stretti dei due soggetti.
La virologia di Torrette sequenzia mediamente 60 campioni a settimana e la variante Delta resta comunque ancora quella prevalente in regione, come rilevato del laboratorio, il primo centro ad essere attivato nelle Marche per l’analisi dei tamponi e il sequenziamento dei singoli test.
“L’arrivo della variante Omicron nelle Marche era inevitabile – ha detto l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini - è importante andare avanti con la campagna vaccinale perché la terza dose ha dimostrato di dare una risposta anticorpale molto importante, specie contro le varianti, certamente superiore alle prime due. Non è un caso se i contagi si sono alzati nell’ultimo mese, ma il numero dei ricoverati resta molto più basso rispetto a un anno fa”. Il primo caso di Omicron nelle Marche era stato certificato dall’Istituto Spallanzani di Roma: si trattava di una donna di Tolentino arrivata in Italia dal Sudafrica con un volo dell’Ethiopian Airlines.
L'Agenzia europea del farmaco (Ema) ha dato il via libera all'immissione in commercio condizionata nell'Ue del vaccino anti-Covid Nuvaxovid, prodotto da Novavax. Lo ha deciso il Comitato tecnico per i medicinali a uso umano dell'Ema dopo una riunione straordinaria. Si tratta del quinto vaccino contro il virus del Covid autorizzato in Europa.
Nuvaxovid, spiega Ema in una nota, è un vaccino a base di proteine e i dati esaminati dall'Agenzia soddisfano i criteri Ue per efficacia, sicurezza e qualità. Due gli studi più grandi sul vaccino. Il primo, condotto in Messico e negli Stati Uniti, ha riscontrato una riduzione del 90,4% del numero di casi sintomatici di Covid-19 da 7 giorni dopo la seconda dose. Anche il secondo studio, condotto nel Regno Unito, ha mostrato una riduzione simile del numero di casi sintomatici di Covid-19, con l'efficacia del vaccino all'89,7%.
Presi insieme, prosegue Ema, "i risultati dei due studi mostrano un'efficacia del vaccino per Nuvaxovid di circa il 90%". "La sicurezza e l'efficacia del vaccino - conclude la nota - continueranno a essere monitorate man mano che viene utilizzato in tutta l'Ue, attraverso il sistema di farmacovigilanza dell'Ue e ulteriori studi da parte dell'azienda e delle autorità europee".
Gli studi principali su cui Ema si è basata per valutare il Nuvaxovid, studi in cui il vaccino mostrava un'efficacia del 90%, sono su 'vecchie' varianti e "attualmente sono disponibili dati limitati" sull'efficacia contro la variante Omicron, rende noto l'Ema. "Il ceppo originale di SARS-CoV-2 e alcune varianti preoccupanti come Alpha e Beta erano i ceppi virali più comuni in circolazione quando gli studi erano in corso - si legge in una nota dell'Agenzia - attualmente sono disponibili dati limitati sull'efficacia di Nuvaxovid contro altre varianti preoccupanti, incluso Omicron".
Nelle ultime 24 ore sono stati 649 i nuovi casi positivi registrati nelle Marche, con un'incidenza che sale a 280,13 (276,54 ieri), mentre si registrano purtroppo altri due decessi. In un giorno l'incremento assoluto più significativo di contagi è stato rilevato in provincia di Ancona (198 casi); a seguire le province di Pesaro Urbino (161), Macerata (107), Fermo (92), Ascoli Piceno (67) e 24 contagiati da fuori regione. Degli ultimi positivi ce sono 151 con sintomi; i casi comprendono 147 contatti stretti di positivi, 203 contatti domestici, 15 in ambiente di vita/socialità, 8 in ambiente scolastico/formativo, 3 in ambiente lavorativo, uno ciascuno in setting assistenziale e sanitario. Il picco giornaliero di casi tra persone di età compresa tra 25-44 anni (169), e 45-59 anni (154). Sono 141 i contagi tra i giovani di età 0-18 anni.
Il 53% di positivi risulta vaccinato con 2/3 dosi e il 47% non vaccinato ma l'incidenza su 100mila abitanti, considerando che quasi l'82% dei vaccinabili ha ricevuto almeno due dosi di vaccino, è di 31,24 sui vaccinati e di 75,69 su non vaccinati. I tamponi eseguiti sono 7.599 (4.490 nel percorso diagnostico e 3.109 nel percorso guariti, per il 14,5% di positivi), a cui si sommano 2.395 test antigenici (353 positivi).
Nelle Marche è cresciuta del 36% nell'ultima settimana l'incidenza di positivi su 100mila al coronavirus che da 205 si è impennata a oltre 280. Lo fa sapere la Regione. L'incremento maggiore si è registrato per la provincia di Pesaro Urbino (in particolare negli ultimi 3 giorni) e si è confermato per Ancona e Fermo. Le classi di età con il numero maggiore di casi sono quelle 25-44anni e 45-59 anni.
Aumentano ancora i ricoveri in Area Medica, dove sono presenti 204 pazienti (+3 rispetto a ieri) 36 dei quali in Terapia Intensiva (-2 rispetto alle ultime 24 ore). Si registrano, purtroppo, anche due decessi correlati al Coronavirus: un 56enne di Civitanova Marche spirato all'ospedale cittadino, e un 87enne di Osimo che ha perso la vita presso la Rsa Galantara. La prima vittima - in base ai dati rilasciati dal Servizio Sanità - non presentava patologie pregresse, la seconda sì.
"Gaia Pantanetti Gonzalez, 9 anni, è stata la prima bimba civitanovese, under 12, a ricevere questa mattina il vaccino anticovid presso il nostro Poliambulatorio di via Abruzzo". Ad annunciarlo è stato il sindaco Fabrizio Ciarapica.
"Puntualissima alle ore 8 del mattino, accompagnata dai genitori, Gaia, senza esitazioni, grande coraggio e serenità si è sottoposta alla punturina sul braccio - racconta il primo cittadino -. Un esempio per tutti noi! La gemellina, Greta, è rimasta molto male perché a causa di un piccolo raffreddore, ha dovuto posticipare la sua inoculazione che sarà fatta fra qualche giorno e non ha potuto farla insieme a Gaia".
"Il nostro ambulatorio si è presentato ai piccoli utenti ben addobbato e pieno di colori. Le dottoresse, che ringrazio di cuore, sono state molto gentili e accoglienti e hanno rilasciato a Gaia un attestato e cioccolatini. Grazie, Gaia, per essere stata così brava a dare un grandissimo esempio a tutti!" ha concluso Ciarapica.
Prosegue la campagna di vaccinazione nella Regione Marche, nonostante le preoccupazioni per l’imminente zona gialla (leggi qui). Anche la Provincia di Macerata, in questo senso, sta accusando un sensibile aumento dei contagi, con riferimento particolare a Comuni come quello di Mogliano. Nella mattinata di oggi, a partire dalle ore 8.30, il camper predisposto alla somministrazione dei vaccini è tornato presso la comunità locale, dopo essere già intervenuta giovedì scorso a fronte di una forte affluenza (effettuati 154 vaccini, di cui 5 nuove dosi, in 4 ore di lavoro). Il presidio scelto per l’occasione stavolta è stata la palestra dell’Istituto Giovanni XXIII, dove tra controlli preventivi nell’area parcheggio e ticket rilasciati si è raggiunta quota 150 somministrazioni solo a metà mattinata.
«La situazione in generale è buona – ha dichiarato Angelo Andreozzi, Coordinatore della Protezione Civile di Mogliano – sebbene le dosi di vaccini restino a disposizione fino ad esaurimento scorte. Probabilmente non riusciremo a coprire nemmeno oggi, come giovedì scorso, tutte le richieste. Siamo molto preoccupati, soprattutto ora che torniamo in zona gialla: noi della Protezione Civile siamo sempre in prima linea e per questo più esposti al contagio. È difficile essere ottimisti per il futuro».
Superano ancora quota 700 (703) i casi di positività al coronavirus nelle Marche e l'incidenza vola a 276,54 (ieri 267,28). Lo evidenziano i dati dell'Osservatorio epidemiologico regionale. Il maggior numero di nuovi contagi si riscontra in provincia di Ancona (197); a seguire le province di Macerata (160), Pesaro Urbino (131), Fermo (104), Ascoli Piceno (88) mentre sono 23 i casi provenienti da fuori regione.
Tra i positivi 162 persone presentano sintomi; 178 i contatti stretti di positivi, 211 contatti domestici, 21 in ambiente di scuola/formazione, 11 in setting lavorativo, 9 di vita/socialità, 1 assistenziale e 1 sanitario. Le fasce d'età più interessate dai nuovi casi di contagio sono quelle tra 25-44 anni (188) e 45-59 anni (162); sono 135 i casi tra giovani di età compresa tra 0 e 18 anni e 47 tra i ragazzi tra i 19 e 24 anni. 89 contagi tra persone in fascia 6-69 anni, 51 tra 70-79 anni, 26 tra 80-89 anni e 5 per over 90.
Il 55% di positivi risulta vaccinato e il 48% non vaccinato ma l'incidenza, tenuto conto che quasi l'82% dei marchigiani è vaccinato con monodose Jannsen o con due dosi, è di 35,07 su 100mila abitanti per i vaccinati e di 78,39 tra non vaccinati. Il totale dei tamponi eseguiti à 7.602 di cui 4.539 nel percorso diagnostico e 3.063 nel percorso guariti (15,5% di positivi), a cui si sommano 2.470 test antigenici (308 positivi). L'incidenza dei ricoveri in Terapia intensiva su 100mila non vaccinati (5,21) è di circa 11,5 volte superiore a quella tra i vaccinati (0,45).
Aumentano ancora i ricoveri Area Medica, dove sono presenti 201 pazienti (+10 rispetto a ieri) 38 dei quali in Terapia Intensiva (+2 rispetto alle ultime 24 ore). Si registrano, purtroppo, anche due decessi correlati al Coronavirus: una 58enne di Monterubbiano spirata all'ospedale "Murri" di Fermo e una 81enne di Castelfidardo, che ha perso la vita all'ospedale Torrette di Ancona. Entrambe le vittime presentavano patologie pregresse.
Due culle di Graf, posizionatori ecografici per garantire le condizioni ottimali durante le ecografie delle anche dei neonati, sono state donate all’ospedale pediatrico Salesi di Ancona dall'azienda Povatex s.a.s di Taurisano, nel Leccese, specializzata in prodotti ortopedici e abbigliamento medico in età pediatrica.
Grazie a questo macchinario è possibile diagnosticare patologie come la displasia congenita dell’anca che è la più importante tra le malformazioni congenite in ambito ortopedico se si tiene conto della sua incidenza, della sua evolutività, delle difficoltà terapeutiche e della gravità dei danni funzionali che può determinare. I posizionatori, donati alla Fondazione Salesi e ricevuti dal dottor Giulio Argalia, direttore della Radiologia di Torrette e Salesi e dalla professoressa Laura Mazzanti, già ordinaria di Biochimica e presidentessa della Fondazione, hanno una valore economico di quasi 3 mila euro.
L’ospedale ne era rimasto sprovvisto da tempo, nonostante l’importanza di questo presidio, soprattutto per effettuare le ecografie a bambini fino a 7 mesi. “Questa donazione è un fatto estremamente importante perché avvicina i cittadini alla pubblica amministrazione, grazie a uno stretto connubio tra pubblico e privato, in un settore vitale come quello della sanità - ha dichiarato l'assessore alla Sanità Filippo Saltamartini -. Tanto più perché riguarda i bambini più piccoli, che sono anche i più vulnerabili e necessitano di attenzioni particolari”. La displasia congenita dell’anca, se diagnosticata precocemente, può essere curata in modo non invasivo. Ogni settimana al Salesi si eseguono circa 70 esami di questa tipologia.
Torna per il secondo fine settimana consecutivo la campagna “Parliamone Insieme”. Domani, sabato 18, e domenica 19 dicembre, i punti organizzati dalla Regione Marche, in collaborazione con l’Asur, stazioneranno in altre piazze del territorio regionale. Sabato 18 dicembre i camper informativi saranno a Fabriano, Civitanova Marche e San Benedetto del Tronto, mentre domenica 19 dicembre saranno a Fano e a Porto San Giorgio.
“Abbiamo voluto fortemente avviare questa campagna informativa per i cittadini marchigiani – ha affermato il Presidente della Regione, Francesco Acquaroli – la nostra convinzione è che su temi delicati e importanti come la vaccinazione e la pandemia si debba instaurare tra le istituzioni, la sanità e i cittadini un dialogo e un confronto più chiaro e trasparente possibile, creare un rapporto tra i cittadini e gli esperti in grado di dare risposte scientifiche basate sui dati, sulle evidenze finora in nostro possesso, dando sostegno a chi ha dubbi e perplessità non solo sulla vaccinazione ma in generale sull’andamento della pandemia. Voglio ringraziare tutti coloro che hanno collaborato e hanno aderito a questa importante iniziativa nella quale crediamo molto. Invito tutti coloro che hanno dubbi, perplessità o incertezze a rivolgersi ai nostri esperti sia nei punti informativi nelle piazze che con le modalità telematiche”.
Il punto informativo a Fabriano sarà in Piazza del Comune (ore 9-12), di fronte alla Fontana Sturinalto, alla presenza dell’equipe composta dalla dottoressa Selena Saracino, Dipartimento di Prevenzione SISP Fabriano, dal dottor Maicol Onesta, Direttore UOC medicina interna Ospedale di Fabriano, un operatore Urp, e dei testimonial d’eccezione del mondo sportivo. In particolare per la Janus Ristopro Basket Fabriano, il capitano Roberto Marulli, Marco Santiangeli e Antonio Di Salvo, e per la Ginnastica Fabriano le atlete Milena Baldassarri (Aeronautica), Sofia Raffaeli (Fiamme Oro) e Gaia Mancini (Ginnastica Fabriano).
A Civitanova Marche il camper sarà posizionato in Piazza XX Settembre (ore 9 – 12). Saranno presenti la dottoressa Franca Laici, Direttore Servizio Igiene e Sanità Pubblica Prevenzione Malattie Infettive, un'infermiera del dipartimento prevenzione e un operatore Urp. Testimonial i dottori Riccardo Centurioni, già Direttore UOC Medicina/Ematologia Ospedale Civitanova Marche e Massimo Catarini già Direttore UOC Medicina Ospedale di Macerata.
Al punto informativo di San Benedetto del Tronto, in Piazza Giorgini dalle 9 alle 12, saranno presenti il dottor Claudio angelini, Direttore Dipartimento di Prevenzione, un'infermiera Dipartimento Prevenzione e un operatore Urp. Testimonial la dottoressa Tiziana Principi, Direttore Dipartimento Emergenza San Benedetto del Tronto. Domenica 19 dicembre sarà la volta di Fano e di Porto San Giorgio.
Il punto informativo di Fano sarà posizionato in Piazza XX Settembre (dalle ore 9 alle 13) alla presenza del dottor Eugenio Carlotti, Direttore Dipartimento di Prevenzione, un'infermiera del Dipartimento Prevenzione e un operatore Urp, testimonial il dottor Gabriele Frausini, Direttore Dipartimento Medico Azienda Ospedali Riuniti Marche Nord. Il camper informativo a Porto San Giorgio sarà invece localizzato in Piazza Matteotti (dalle 9 alle 12), con il dottor Giuseppe Ciarrocchi, Direttore Dipartimento di Prevenzione, un infermiere, un operatore Urp e il testimonial, il dottor Paolo Padovani, già Direttore UOC Malattie Infettive Fermo
È stato creato anche un punto informativo sul sito istituzionale della Regione: digitando infatti www.regione.marche.it/parliamoneinsieme si potrà trovare risposta alle domande più frequenti e confrontarsi con medici ed esperti dell’Asur. L’Azienda sanitaria regionale già mette a disposizione molti strumenti di informazione e per la prenotazione del vaccino: il numero verde 800.936677 attivo ogni giorno dalle 8 alle 20, le pagine istituzionali sul sito della Regione che consentono di scaricare la modulistica vaccinale, riportano gli orari degli Hub e le tappe dei camper vaccinali, informazioni relative al Green Pass e le News di Area Vasta per eventuali comunicazioni specifiche o cambi orari.
E’ stata inoltre attivata una mail dedicata parliamoneinsieme@sanita.marche.it a cui tutti i cittadini potranno indirizzare i loro quesiti e trovare prontamente risposta ai loro dubbi o i chiarimenti necessari. Su www.asur.marche.it/web/portal/informa-covid si trovano link a siti ministeriali e della Regione, informazioni su supporto psicologico e brochure sulla vaccinazione in gravidanza. E poi la pagina Facebook e gli URP che restano a disposizione dei cittadini su tutti i loro canali di comunicazione.
Evento internazionale a Villa Pini: saranno 553 i professionisti collegati di cui circa 400 da tutta Italia e un centinaio dagli Stati Uniti. Il 2021 si chiude come meglio non si poteva per la casa di cura di Civitanova Marche.
È stato infatti un autentico successo l’evento medico organizzato presso la storica clinica civitanovese dal dottor Stefano Albanelli, ortopedico anconetano di punta della stessa Villa Pini. Il tema al centro dell’evento, riparazione in artroscopia della cuffia dei rotatori della spalla con “soft anchor”, era specifico e per addetti ai lavori ma di strettissimo interesse per tutti coloro che si ritrovano ad avere lesioni alla spalla ed al gomito e a dover affrontare un intervento chirurgico. Circostanze, queste, in cui ciascuno di noi desidererebbe avere la possibilità di un intervento mininvasivo e della massima efficacia riparatoria delle lesioni.
Tecniche in cui il dottor Albanelli e Villa dei Pini, struttura diretta dalla dottoressa Nicoletta Damiani, negli anni si sono affermati come punti di riferimento, tanto da essere stati capaci di calamitare l’attenzione degli oltre 500 che hanno partecipato al recente evento nazionale dedicato, appunto, alla chirurgia artroscopica della spalla e della cuffia dei rotatori.
Nell’evento di Villa Pini si è discusso delle possibilità di effettuare interventi di elevato livello qualitativo e dalla grande efficacia e precisione riparatoria ma anche totalmente mininvasivi rispetto ad altre tecniche cosiddette “a cielo aperto”, grazie anche all’ausilio di nuovi devices e strumentazioni in tecnologia 4K delle colonne artroscopiche di cui è dotata la clinica civitanovese.
Momento clou dell’evento organizzato in sinergia con la Sicseg (la società italiana di chirurgia della spalla e del gomito) è stata la “live surgery”, cioè un vero intervento chirurgico, eseguito appunto in diretta dal dottor Albanelli e al cospetto dei 553 professionisti che hanno seguito con grande interesse il chirurgo anconetano.
Con l’aumento dei contagi, il problema delle classi scolastiche in quarantena, l’irriducibilità dei no vax più accaniti e l’avvio di una nuova campagna di sensibilizzazione, la Regione Marche si appresta a vivere un Natale tutt’altro che sereno. Su queste tematiche e su come fronteggiare la grana dei contrari al vaccino, è intervenuto ai microfoni di Picchio News l’Assessore alla Sanità della Regione Marche, Filippo Saltamartini (Lega).
I casi di covid sono arrivati a 753 in 24 ore, il tasso d’incidenza a 263,88. In 7 giorni 3.869 nuovi contagi e incidenza settimanale di 255,77. Cosa sta funzionando e cosa no nella gestione della pandemia nelle Marche, in questo momento? Stiamo incentivando alla vaccinazione il più possibile. La nostra Regione è stata la prima in Italia a predisporre le strutture pubbliche adatte allo scopo. Inoltre, consideriamo anche le cure con gli anticorpi monoclonali: il Covid può effettivamente essere curato, perché abbiamo già sottoposto a trattamento alcune persone, tra le quali ci sono anche quelle immunodepresse, che sono guarite.
Dal punto di vista pratico state facendo tanto. Rispetto a quello comunicativo, invece, pensate sia stato fatto abbastanza? Dalla mattina alla sera siamo bombardati di informazioni. Ritengo non esista una verità assoluta, e che ogni cittadino sia in grado di prendere e valutare le informazioni che gli arrivano. Io non condivido certe scelte, perché non si tratta semplicemente di libertà d’opinione, ma del suo corollario fondamentale costituito dalla formazione e dalla preparazione del singolo individuo.
Però bisogna fare i conti col fatto che una tale mole di informazioni ha generato una sorta di isteria di massa.Più che altro si sono formate due correnti di pensiero: una maggioranza che ha fiducia nella scienza e non crede alle teorie complottiste, e una minoranza ancora scettica. Noi puntiamo a dare un contributo attraverso le testimonianze dirette delle persone. Ad oggi, il 35% delle persone vaccinate si sono comunque ammalate e sono finite nelle aree mediche, ma non in terapia intensiva se non per gravi patologie. E nell’ultimo anno i decessi sono calati sensibilmente. Quindi, il vaccino funziona.
Tralasciando la chiave politica e le testimonianze dirette delle persone, il nodo rimane la fiducia nella Sanità. Come pensate di lavorare su questo? La fiducia è una scienza, non c’è alternativa: o ti vaccini oppure no.
Può essere fatto qualcosa in più per convincere gli ultimi irriducibili no vax? Io ritengo che sbaglino, che commettano un errore gravissimo. Ma allo stesso tempo ritengo che abbiano il diritto di pensarla come vogliono.
Lei crede che il dialogo sia fondamentale? La questione si lega alla politica sanitaria. Io condivido la scelta incoercibile dell’Italia rispetto ad altri paesi dove c'è l'obbligo. Ma bisogna tener conto anche dell’evoluzione del virus, per cui - come dissi già un anno fa - occorre vaccinare soprattutto i Paesi del Terzo Mondo. Un obbiettivo che dovrebbe essere comune a quello del resto d'Europa, e che non costerebbe alcuno sforzo economico. Dobbiamo ricordarci che l’Italia è la prima porta verso l’Africa, e quindi abbiamo un interesse maggiore.
Questo prevede anche una politica dei flussi migratori adeguata allo scopo? Di base, abbiamo bisogno di colmare alcune prestazioni professionali che nel nostro Paese nessuno vuole più svolgere - cameriere, lavapiatti, bracciante, operaio edile ecc. Serve un confronto con le varie imprese, per poi autorizzare l’ingresso di chi vuole venire a lavorare qui da noi. Non va più bene la scusa dell’asilo politico. È un dato oggettivo: metà della popolazione carceraria in Italia è composta da extracomunitari.
Cosa pensate di fare adesso per sensibilizzare al vaccino sia il corpo scolastico sia le famiglie con i propri figli? Continueremo ad andare in giro per le piazze con i medici pensionati che abbiamo scelto, e che daranno tutte le informazioni del caso. Perché un conto è sentir parlare il primario di turno invitato a un talk televisivo, un altro è parlare personalmente con un medico. Noi crediamo che il rapporto umano faccia molto la differenza.
Un'ultima battuta sulle dichiarazioni fatte nei giorni scorsi dalla deputata PD, Alessia Morani. Le verifiche sui 250 posti letto negli ospedali delle Marche sono state fatte dal Ministero della Sanità prima ancora che la Morani facesse le sue dichiarazioni. La colpa della carenza di personale medico demanda tutta la responsabilità ai precedenti anni di governo.
Cari lettori, bentrovati alla mia consueta rubrica settimanale, nella quale analizzo l’andamento del contagio da coronavirus nelle Marche e in Italia. I contagi, nel corso della scorsa settimana, sembrano aver rallentato la loro crescita sebbene la concomitanza con un giorno di festa (l'8 dicembre ndr) ha comportato l'effettuazione di un minor numero di tamponi. Tuttavia, i primi giorni di questa settimana non sembrano molto incoraggianti. D'altronde, con l'arrivo della variante Omicron, i contagi saranno - probabilmente - inarrestabili. Le grandezze ospedaliere stanno crescendo ad un ritmo del 15%: un trend destinato a portare al cambiamento di colore la gran parte delle regioni.
Guardando nel dettaglio, le Marche hanno superato la soglia del 15% dei posti letto occupati in area medica da pazienti Covid, l'unico dei tre parametri che ancora consentiva di restare in zona bianca (leggi qui): salvo un netto miglioramento dei ricoveri si andrà verso la zona gialla che, se non scatterà entro il 20 dicembre, quasi certamente entrerà in vigore il 27dicembre. Oltre alle Marche, sono a rischio di cambio colore: Lazio, Lombardia , Liguria, Trento, Emilia-Romagna, Veneto. La maglia nera rimane, invece, alla provincia autonoma di Bolzano.
Riguardo alla variante Omicron, quello che per ora siamo riusciti a capire, è come sia meno aggressiva ma estremamente più contagiosa - alcuni stimano anche 10 volte - rispetto alla variante Delta. In Sud Africa, sebbene i contagi siano centuplicati, i decessi rimangono stabili: nel paese è stato registrato un rapporto positivi/tamponi del 35%, probabilmente, sono stati rilevati soltanto 1/3 o 1/4 dei casi reali. Gli esperti stanno ipotizzando due scenari: un'apocalisse virale a causa della super trasmissibilità, con ospedali al collasso; oppure, vista la minor aggressività della variante Omicron, l'insorgenza di una forma influenzale globale che comporterebbe la diminuzione della permanenza negli ospedali.
Un test genomico da eseguire su pazienti affette da carcinoma invasivo della mammella per capire se si può trarre beneficio dalla chemioterapia, in modo da non sottoporre le donne ad un trattamento invasivo dal quale non trarrebbero vantaggi, mettendole, anzi, a rischio di effetti tossici. "L’impiego dei test genomici permette di individuare con maggiore precisione la possibilità di recidiva e rappresenta un prezioso supporto per la scelta della terapia più efficace. È l’ultima frontiera della medicina che si occupa del trattamento del tumore al seno" spiega l'assessore alla Sanità della Regione Marche, Filippo Saltamartini.
Il Decreto Ministeriale del 18 maggio 2021 definisce le modalità organizzative per l’erogazione del test genomico e stabilisce per le Marche un finanziamento di 485.709 euro: potranno essere sottoposte al test pazienti con carcinoma invasivo della mammella in stadio precoce che rispondono a specifiche caratteristiche. La richiesta dei test genomici, effettuati sul campione di tessuto tumorale asportato con resezione chirurgica, deve essere eseguita dallo specialista del centro multidisciplinare di senologia (breast unit) che ha in cura la paziente.
D’altro canto, evidenze scientifiche degli ultimi anni hanno dimostrato che il 70% dei carcinomi mammari andrebbero trattati preferibilmente con terapia ormonale; i test genomici rappresentano un valido ulteriore strumento per la decisione terapeutica e potrebbero comportare, nei prossimi anni, una riduzione dal 50 al 75% del ricorso alla chemioterapia. Il Decreto di Maggio è stato iscritto in Gazzetta Ufficiale a luglio, ed è stato recepito con Delibera regionale a settembre. La prima rata di finanziamento, pari al 50%, è stata erogata a fine novembre. Entro fine anno verranno comunicate le modalità di rendicontazione per l’utilizzo del fondo messo a disposizione dal Ministero.
I test potranno essere erogati, secondo le modalità e i criteri previsti dal Decreto, senza oneri a carico dei cittadini, indipendentemente dall’appartenenza di genere. “Oltre a evitare sofferenze fisiche e psichiche – ha affermato l’Assessore alla Sanità Filippo Saltamartini - questo screening potrebbe alleggerire il carico anche economico del sistema sanitario, con meno farmaci e sale ospedaliere occupate inutilmente. Una donna su 9 – ha concluso- nel corso della vita sviluppa un cancro al seno".
Altro record di contagi da coronavirus rilevati in un giorno nelle Marche: 753 casi per un'incidenza su 100mila abitanti che schizza da 226,72 di ieri all'attuale 263,88. È quanto emerge dai dati dell'Osservatorio epidemiologico regionale.
In una settimana nella regione si sono registrati 3.869 casi positivi (ben oltre 500 al giorno di media) per un'incidenza di 255,77 che pone le Marche al nono posto tra le regioni e province autonome italiane con più contagi. Tra i positivi, fa sapere la Regione, l'incidenza su 100mila abitanti è di 33,51 tra i vaccinati e 95,29 tra i non vaccinati. Sul fronte vaccini si sono finora registrate 214.501 prenotazioni per la terza dose anti-Covid.
Per quanto riguarda i contagi sono due le province marchigiane con oltre 200 casi in un giorno: Ancona (233) e Pesaro Urbino (201); sono seguite da Fermo (105), Macerata (104), Ascoli Piceno (77) mentre altri 33 casi riguardano persone provenienti da fuori regione. I sintomatici sono 174; i casi comprendono anche 197 contatti stretti di positivi, 214 contatti domestici, 24 in ambiente scolastico/formativo, 6 in setting lavorativo, 11 in ambiente di vita/socialità; su 116 contagi sono in corso approfondimenti epidemiologici. Sono 191 i casi di positività tra giovani di età compresa tra 0 e 18 anni ma i picchi si registrano tra persone nella fascia 25-44 anni (183) e 45-59 anni (177). I tamponi eseguiti sono 7.410 tra cui 4.257 nel percorso di screening diagnostico e 3.153 nel percorso guariti (17,7% positivi), oltre a 1.971 test antigenici (260).
Quanto alla 'saturazione' di posti letto occupati da pazienti Covid le Marche, con 35 degenti in terapia intensiva, raggiungono un tasso di 23,80 sul milione di abitanti (quinta regione in Italia dopo le province autonome di Trento, Bolzano, il Veneto e il Friuli Venezia Giulia). Aumentano anche i ricoveri Area Medica, dove sono presenti 151 pazienti (+9 rispetto a ieri). L'incidenza di degenti in Intensiva per 100mila abitanti è di 0,64 tra i vaccinati e 5,46 tra i non vaccinati. Si sono,purtroppo, anche registrati tre decessi correlati al coronavirus: un 95enne di San Lorenzo in Campo spirato presso l'Rsa Galantara, una 77enne di Grottazzolina che ha perso la vita in casa e una 83enne di Osimo che è scomparsa presso l'Inrca di Ancona.
Sono state 1.280 le prenotazioni per i vaccini anti covid in età pediatrica, registrate nelle Marche a cinque ore dall'apertura degli appuntamenti per la fascia d'età 5-11 anni. La somministrazione comincerà in ordine sparso; in alcune strutture da domani, in altre nei prossimi giorni, ad orari differenziati.
Sono 13 i punti vaccinali 'dedicati' ai piccoli (in provincia di Macerata sono attivi i distretti Sanitari di Macerata e Civitanova) e alcune strutture si stanno attrezzando con clown dottori, amici a 4 zampe e varie attività per alleggerire l'ansia e aiutare i bambini a trascorrere il tempo dopo il vaccino. Il Punto Vaccinale Ospedaliero di Muraglia (Pesaro) dell'Azienda Ospedaliera Marche Nord, si animerà con la presenza dei clown-dottori dell'Associazione T'Immagini Onlus, da anni presenti nei reparti di Pediatria del nosocomio. Previsti giochi, racconti e attività di intrattenimento. Le vaccinazioni verranno effettuate venerdì e sabato dalle 13 alle 15.
All'Ospedale di Urbino a partecipare alle sedute vaccinali sarà l'Accademia della Risata il cui responsabile è uno psicologo del nosocomio. L'orario osservato sarà 14-19, nei giorni 16, 17, 18, 20, 21, 23, 27, 28 dicembre, per poi riprendere dai primi giorni di gennaio 2022. Il pediatrico Salesi di Ancona si attiverà da mercoledì 22 dicembre e poi il 29, dal nuovo anno poi tutti i venerdì dalle 15 alle 19 per i bambini in carico presso la struttura, cioè i fragili: volontari e animatori, travestiti da clown, e gli animali normalmente utilizzati per la pet terapy terranno compagnia ai bambini, con musica e racconti grazie alla collaborazione della Fondazioni Salesi, dell'Associazione Patronesse e dalle altre associazioni attive.
"Queste sono solo alcune delle iniziative che verranno messe in campo per supportare i bambini nel momento mai piacevole della vaccinazione - ha detto l'assessore alla Sanità Filippo Saltamartini -. Nel tempo ne verranno organizzate diverse in tutti i punti vaccinali. È bene ricordare che il virus in questo momento corre anche tra i più piccoli: la cosa migliore è affidarsi al consiglio dei pediatri".