Sanità

INTERVISTA - Hub Civitanova, numeri record. Del Medico: "Così non ce la facciamo, serve aiuto"

INTERVISTA - Hub Civitanova, numeri record. Del Medico: "Così non ce la facciamo, serve aiuto"

Sono ancora forti i disagi all’hub vaccinale di Civitanova Marche, dove da una settimana a questa parte il numero di somministrazioni di prime, seconde e terze dosi si attesta stabilmente sopra il migliaio al giorno. Oltre 1110 i vaccini nella giornata di lunedì, 640 quelli nella sola mezza giornata di apertura di martedì.  Numeri da record che il centro vaccinale sta garantendo grazie anche agli straordinari di medici e infermieri in servizio all'interno della struttura, ma numeri che stanno causando infinite code e disagi per la popolazione che per via dell'entrata in vigore del Decreto Festività si è riversata nei centri di somministrazione. "Abbiamo di fronte file enormi che cerchiamo di gestire nel migliore dei modi cercando di fare capire alla gente le difficoltà che ci sono. Il momento più complicato è la sera quando capita che si sia costretti a rimandare a casa chi non riusciamo più a vaccinare", spiega Aurelio Del Medico, Coordinatore tecnico protezione Civile di Civitanova.Problemi acuiti da chi decide di recarsi negli hub pur senza essersi prenotato: "Questo è uno dei motivi per i quali si stanno verificando anche queste lunghe attese. Abbiamo cercato di accontentare anche chi non aveva la prenotazione. Da qualche giorno sono più i non prenotati che vogliono accedere alla vaccinazione rispetto a chi ha effettuato tutto il percorso attraverso la piattaforma di riferimento". Un boom dovuto non solo alla paura per la variante Omicron ma anche a una scelta di comodo di molti marchigiani: "Si stanno vaccinando per le festività e per viaggiare senza problemi. Mi auspico maggiori controlli da parte dello Stato per evitare assembramenti considerando la situazione di crisi nella quale ci troviamo anche in regione". Un aiuto per risolvere le criticità sanitarie emerse nel corso di questi giorni è arrivato da Saltamartini, che ha posto un veto per le somministrazioni del siero contro il Covid per chi non ha effettuato la prenotazione - tranne per le prime dosi - annunciando l'apertura di nuovi punti che consentano di smaltire le attese infinite.Un piccolo palliativo, ma nel frattempo i disagi per la popolazione continueranno almeno durante tutte le festività: "Abbiamo messo in campo 5 volontari della Protezione Civile ma mancano proprio i medici e il personale dell’Asur per l'accettazione e per la registrazione: sono troppo pochi quelli in servizio, 4 i medici e 6 gli infermieri. Consiglio di recarsi negli hub con i moduli già compilati, altra causa di attese inutili", ha concluso il Coordinatore tecnico protezione Civile di Civitanova  

29/12/2021 10:00
Lunghe code negli hub vaccinali, si cambia: "Ora accesso solo ai prenotati, tranne per le prime dosi"

Lunghe code negli hub vaccinali, si cambia: "Ora accesso solo ai prenotati, tranne per le prime dosi"

Da domani, mercoledì 29 dicembre, la somministrazione della seconda e della terza dose di vaccino Sars-Cov2 nei Punti Vaccinali di Popolazione verrà effettuata solo a coloro che sono prenotati. L’accesso diretto, senza prenotazione, sarà possibile solo a chi deve effettuare la prima dose. Il provvedimento è stato adottato per evitare le lunghe code e gli assembramenti che si stanno formando in questi giorni in tutti i punti vaccinali della regione (leggi qui per saperne di più). “Il giustificato desiderio dei marchigiani di vaccinarsi – ha dichiarato l’assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini – vista la difficile situazione pandemica, sta rendendo però difficile a tutti l’accesso ai punti vaccinali. Aumenteremo i posti a disposizione per le prenotazioni dalle prossime ore per garantire a tutti l’accesso entro i termini”. Da domani per presentarsi nei Punti Vaccinali di Popolazione, dunque, bisognerà essere muniti di foglio di prenotazione, fatta eccezione per coloro che devono fare la prima dose. Dal 10 gennaio 2022 la terza dose potrà essere effettuata a quattro mesi dalla seconda. Solo dal primo febbraio 2022 invece il Green Pass scadrà dopo sei mesi anziché nove mesi. Si ricorda che la vaccinazione è possibile anche nelle farmacie convenzionate, per gli over 18 (la lista è presente sul sito della regione), e nei camper vaccinali.  

28/12/2021 19:03
Marche, è ufficiale: il TAR dichiara inammissibili i ricorsi dei sanitari No vax

Marche, è ufficiale: il TAR dichiara inammissibili i ricorsi dei sanitari No vax

Il Tribunale Amministrativo Regionale delle Marche ha dichiarato inammissibili i ricorsi presentati dai sanitari No vax della regione. La motivazione fornita dai giudici risiede nel difetto di competenza e ha riguardato due casi in particolare.Tra questi quello di un medico, impiegato in una rsa in provincia di Ancona ma residente nel Maceratese, che si era rivolto al TAR in seguito alla sospensione dal lavoro perché, una volta guarito dal Covid, aveva deciso di non vaccinarsi. Il secondo era stato avanzato da una ventina tra medici, farmacisti, psicologi, veterinari, dipendenti di strutture pubbliche o private e liberi professionisti. Secondo le motivazioni fornite dal TAR, la legge che ha imposto il vaccino al personale sanitario non consente alle Asur possibilità di scelta. La decisione dei giudici rimanda dunque le migliaia di casi in arrivo al giudice ordinario per i liberi professionisti e al giudice del lavoro per i dipendenti del settore privato o dei comparti del settore pubblico privatizzati.

28/12/2021 14:00
Macerata, caos tamponi: lunghe attese e traffico bloccato in via Spalato (FOTO e VIDEO)

Macerata, caos tamponi: lunghe attese e traffico bloccato in via Spalato (FOTO e VIDEO)

Almeno 2 chilometri di coda fuori l'ingresso del Distretto Sanitario Asur n.9 (ASUR Macerata),  fra viale dell’Indipendenza e via Spalato. Centinaia le persone – provenienti da tutta la Provincia di Macerata - che dalle 8.30 si sono messe in fila con le loro automobili per effettuare il tampone molecolare “post natalizio” rimanendo in attesa del proprio turno per ore. Sono stati soprattutto i ragazzi – accompagnati dai propri genitori – ad essersi ritrovati a fare i conti con la disorganizzazione generale dei presidi sanitari e la situazione precaria delle strutture scolastiche, dove comunque non sono bastate le nuove regole messe in campo dal 15 dicembre (fra cui il vaccino obbligatorio per insegnanti e personale scolastico). Tra le conseguenze la quarantena forzata durata una settimana intera, compreso il weekend di Natale. “I nostri professori ci aiutano molto – ha dichiarato uno dei ragazzi in attesa – ma siamo numerosi in classe e alla fine c’è sempre qualcuno che trasgredisce e abbassa la guardia”. Di seguito il servizio completo:

28/12/2021 12:53
Editoriale - Il caso Marche, se la sanità perde di credibilità per colpa della politica

Editoriale - Il caso Marche, se la sanità perde di credibilità per colpa della politica

Marche, è caos nella sanità pubblica. Il problema è che ormai sembra non fare quasi più notizia. Ma cosa sta succedendo in regione e perché la macchina per la somministrazione della terza dose non ha ancora ingranato la marcia? Disorganizzazione. E’ una parola chiave attorno alla quale risiedono precise responsabilità politiche che gli stessi attori protagonisti stanno adesso respingendo al mittente. Un caso eclatante appartiene alla vaccinazione negli hub regionali. Un’isteria dovuta non più ai soli no vax ma a una comunicazione che, a quasi due anni dall’inizio della pandemia, varia di settimana in settimana generando confusione. E’ trascorso appena un mese da quando il presidente della Regione, Francesco Acquaroli, dichiarava che il super green pass e eventuali restrizioni del governo avrebbero generato “il rischio di tensioni sociali”.Le Marche allora erano in zona bianca e Acquaroli sottolineava come l’ipotesi della zona gialla fosse da scartare e che “il 50% dei contagiati è vaccinato”. A un mese di distanza - dallo scorso 20 dicembre - la regione non solo è passata in zona gialla, ma le cose sembra non stiano andando per il verso giusto.In base all’ultimo monitoraggio, le Marche rischiano nelle prossime settimane il passaggio in zona arancione: l’incidenza è arrivata a 268.48 contro i 189.96 del monitoraggio precedente. Continuano a salire i casi settimanali 4.031, mentre ce n'erano stati 2.852 la settimana prima.Le terapie intensive rimangono stabili al 14% mentre i reparti non critici passano dal 16 al 19%. La percentuale dei tamponi positivi sale dall’8 al 10% e l’Rt da 1.13 a 1.24. Numeri che, a leggerli, sembra ormai annoino ma che invece raccontano di una classificazione di rischio “moderata ad alta probabilità di progressione”. L’assessore regionale alla Salute, Filippo Saltamartini, sembra però essersi fatto trovare impreparato alla nuova ondata: le Marche stanno infatti ampliando i posti letto ospedalieri dedicati ai pazienti Covid - come richiesto dal Ministero della Salute - ma per il momento il Covid Hospital di Civitanova Marche non si riapre: ne pagheranno le conseguenze i pazienti affetti da altre patologie. Il problema, come ha spiegato lo stesso assessore, è di natura burocratica: "Per essere riaperto si deve riassorbire il personale dell'Asur, quindi è una misura che comporta una riorganizzazione progressiva del sistema". Ma una misura che andava programmata per tempo. Una disorganizzazione sottolineata proprio una settimana fa anche dal presidente Acquaroli: “Mi aspettavo che arrivasse una variante con l'inverno. Dire che eravamo preparati e pronti, no, ma me l'aspettavo. E’ importante restare uniti, compatti, non dividersi”. Non è un lapsus: ad averlo detto è proprio il presidente che un mese fa “divideva” con le sue affermazioni che rischiavano di soffiare sul fuoco dei no vax. Ma i “si vax”, invece, come se la passano nelle Marche? Male anche loro, a giudicare dalle file interminabili alle quali sono soggetti all’esterno degli hub vaccinali. Qui, chi può, attende pazientemente la somministrazione di prime dosi, richiami e dosi booster; chi non può va via e rinuncia al vaccino. Anche qui mettendo a rischio la comunità per una disorganizzazione del sistema.  File interminabili si sono registrate in tutti gli hub delle 5 province. A Macerata, sempre ieri, si è arrivati addirittura a chiamare la Polizia per sedare le risse verbali pronte a degenerare e scoppiate dopo ore di stanchezza e di disagi di chi, alla campagna vaccinale, avrebbe voluto aderire. E un grazie va detto a medici e infermieri che lavorano ormai su doppi e tripli turni cercando di far fronte alle ataviche carenze di personale della sanità pubblica. E a lanciare un grido d’aiuto in questo caso, dichiarandosi pronto allo sciopero di massa, è stato il sindacato Nursind Macerata, che ha sottolineato le situazioni di disagio estremo in cui vivono gli operatori sanitari impegnati nella battaglia al Covid. Operatori che sono in attesa di una indennità di rischio loro spettante e che non è mai arrivata. Grido d'allarme anche per Daniela Corsi, direttrice dell’Area Vasta 3, per la quale "la carenza di personale non è dovuta alla volontà di non assumere: mancano proprio nuovi medici. Le terapie intensive sono al completo, e se aumentano il passaggio in zona arancione sarà inevitabile. Dobbiamo aspettare la fine delle feste natalizie. Ci sono ancora troppe persone contrarie al vaccino: è un problema che continueremo a trascinarci" In questo contesto, infine, le parole del generale Figliuolo, che in visita all’hub vaccinale di Torino ha spiegato come, in riferimento alle lunghissime attese, sia necessario “avere molta pazienza" perché "i cittadini fanno le file anche al Black Friday”. Una caduta di stile che di certo porta a chiedersi se sia questo il modo di convincere gli indecisi ad aderire alla campagna vaccinale.

28/12/2021 10:00
Centro vaccinale di Piediripa in tilt, 300 persone in fila: la situazione degenera, arriva la Polizia

Centro vaccinale di Piediripa in tilt, 300 persone in fila: la situazione degenera, arriva la Polizia

Continua la corsa alla terza dose e si moltiplicano i disagi presso l’Hub vaccinale di Piediripa. La riduzione della validità del Green Pass da 9 a 6 mesi (a partire dal primo febbraio) ha incrementato enormemente l’affluenza presso i centri vaccinali, soprattutto di cittadini senza prenotazione.   Le lamentele registrate negli scorsi giorni, dopo la scarsa chiarezza comunicativa che ha portato oltre un centinaio di persone in fila nella mattinata di ieri 26 dicembre nonostante il centro fosse chiuso, oggi il problema degli assembramenti fuori dal centro si è ripresentato, stavolta a causa della presenza di poco personale medico all’interno della struttura a dover far fronte alle quasi 300 persone in coda sotto la pioggia. Alla riapertura dell'hub alle ore 14 e 35, dopo la pausa pranzo (prevista fino alle 14), un cittadino ha voluto denunciare alla nostra redazione la situazione: “Trovo assurdo che in un momento d’emergenza come questo il centro non lavori a orario continuato. È ovvio che il personale sanitario non sia sufficiente – aggiunge – Nella fila più lunga, quella dei non prenotati, c’è gente in fila dalle 11 di stamattina sotto la pioggia e al freddo”.  Un’affluenza doppia rispetto a quella prevista, in cui il numero di coloro che non si sono prenotati è spesso pari se non superiore a quello delle prenotazioni registrate, sta facendo emergere le difficoltà del personale Asur che non riesce a fronteggiare la grande affluenza del periodo natalizio. Da sottolineare, inoltre, come il centro vaccinale di Piediripa rimarrà chiuso anche dopo l'ultimo giorno dell'anno, il primo e il due gennaio.  ++ AGGIORNAMENTO ORE 18:45 ++  I quattro medici attualmente in servizio al centro vaccinale di Piediripa non riescono a sostenere la situazione creatasi all'interno e all'esterno dell'hub, con centinaia di persone assembrate. Alcuni sono in fila dalle 11 di stamattina. Il centro non dispone di personale sufficiente nemmeno per garantire assistenza o fornire indicazioni a tutti gli avventori circa i percorsi da seguire per snellire la coda: diversi sembrerebbero essere i prenotati inutilmente in fila insieme ai non prenotati. Iniziano ad emergere anche i primi segni di nervosismo e la tensione cresce, tantochè sono state chiamate sul posto le forze dell'ordine. Con la chiusura prevista per le 19, si rischia di rimandare a casa senza dose il gran numero di cittadini ancora in attesa: "Il personale è letteralmente insufficiente a gestire tutta la gente qua fuori, sembrano tutti sul piede di guerra" commenta un cittadino preoccupato.  ++ AGGIORNAMENTO ORE 19:15 ++  Il centro vaccinale resta aperto ad oltranza: i medici presenti cercheranno di completare la vaccinazione di quanti più cittadini possibile.  ++ AGGIORNAMENTO ORE 20:00 ++  Grazie alla disponibilità del personale in servizio e all'intervento della polizia, verranno vaccinate tutte le persone entrate nel centro entro le 19. Già a partitre da domani si auspica la presenza di maggior personale della protezione civile per fornire indicazioni più precise alla cittadinanza ed evitare che la situazione possa ripetersi.          

27/12/2021 16:36
Nuova casa di riposo Civitanova: il Comune cerca partner: pubblicato il bando

Nuova casa di riposo Civitanova: il Comune cerca partner: pubblicato il bando

Scadono lunedì 24 gennaio 2022, i termini per manifestare al Comune di Civitanova Marche un interesse o ipotesi operativa per realizzare una struttura socio-sanitaria che sarà ubicata in città.  L’iter per la consultazione di mercato è partito il 24 dicembre con la pubblicazione da parte dell’Ente del relativo avviso, che ha lo scopo di favorire la più ampia consultazione e partecipazione da parte del maggior numero di operatori economici in possesso di adeguata qualificazione per la progettazione e la realizzazione della struttura. Eventuali candidature non sono vincolanti per il Comune, ma potranno essere utilizzate per orientare le future scelte in ordine alle iniziative da mettere in campo per avviare la realizzazione del complesso. La nuova struttura socio-sanitaria potrà essere ubicata su area comunale o privata, purché priva di vincoli ambientali ed urbanistici che inibiscano l’edificazione anche in presenza di variante urbanistica e dovrà avere una capacità ricettiva di circa 110-120 posti letto, con i requisiti e le caratteristiche richieste dalla normativa regionale. La realizzazione non potrà limitarsi ai soli interventi strutturali. Il modello gestionale dovrà tener conto del ruolo socio-culturale e di aggregazione della struttura e dell’azione trainante nei confronti del contesto urbano in cui andrà ad insistere, attraverso l’integrazione con le attività sussidiarie e complementari. Per la realizzazione dell’opera non è prevista alcuna forma di limitazione nel reperimento delle risorse, pertanto, il ristoro dell’impegno economico del privato derivante dalla realizzazione delle opere eseguite verrà assicurato dalla cessione di beni immobili di proprietà comunale, può essere prevista un’integrazione supplementare di denaro pubblico, salvo l’eventuale previsione di un canone di una locazione finanziaria con riscatto finale, oppure prevedere una compensazione con la concessione di diritti edificatori in alternativa con più elementi di costo fra quelli esaminati. Nell’eventualità di locazione finanziaria questa dovrà essere ipotizzata per un numero di anni oltre il limite minimo di anni 20 salvo ulteriori necessità della stazione appaltante. I soggetti interessati dovranno manifestare il proprio interesse inviando apposita comunicazione, redatta in lingua italiana al Comune di Civitanova Marche entro le ore 13:00 del giorno 24/01/2022 nelle seguenti modalità: Posta Elettronica Certificata (PEC) all’indirizzo comune.civitanovamarche@pec.it; raccomandata postale A/R entro il termine di scadenza dell’Avviso da spedire al Comune; presentata a mano, presso l’Ufficio Protocollo del Comune nei giorni di lunedì-martedì-mercoledì-venerdì dalle 10:30 alle 13:00 e martedì e giovedì dalle 15:30 alle 17:30. Il Responsabile del Procedimento è l’Arch. Strappato Paolo tel. 0733-822362 - email: paolo.strappato@comune.civitanova.mc.it

27/12/2021 10:55
Altro Natale in prima linea per gli infermieri: "Senza l'indennità promessa, pronti allo sciopero"

Altro Natale in prima linea per gli infermieri: "Senza l'indennità promessa, pronti allo sciopero"

“La Regione Marche non ha mai definito un piano, come non ha mai sostituito i colleghi sospesi, senza stipendio, come sindacato lamentiamo inoltre, il modus operandi di una amministrazione che, sul momento rimette a posto le cose come se non dovesse più accadere e non si preoccupa di scrivere un piano da mettere in atto stanziando un fondo appropriato”. Questo è il grido d’allarme lanciato dal  Nursind Macerata,. “Un altro Natale in prima linea per gli infermieri già stanchi e provati sul piano psicologico oltre che fisico, decimati maggiormente rispetto alle altre volte, dai colleghi sospesi, dai contagiati e da chi ha deciso di lasciare questo lavoro”, spiega ancora il sindacato degli infermieri che poi va nello specifico. “I pronto soccorso sono di nuovo sotto pressione, carichi di lavoro aumentati; terapia ambulatoriale come le  monoclonali vengono effettuate ai Pronto soccorsi in assenza di altri ambiti ospedalieri dove gestire i pazienti Covid. Non abbiamo una vita da due anni e ancora non è finita per ogni ondata è come se fosse la prima volta. Si improvvisano organizzazioni, si aprono ambiti covid ad alta intensità assistenziale, si tutelano i pazienti, ma il personale salterà di nuovo le ferie, viene spostato senza preavviso, da un reparto ad un altro con nuovi turni.  Ai centri vaccinali ai colleghi non va certo meglio, da sempre hanno turni settimanali creando disagi di gestione familiare e si ritrovano a svolgere attività di facchini , portieri e tutto fare. Questa incertezza, improvvisazioni e modo di operare incidono in maniera importante sulle nostre teste e sulle nostre motivazioni. Noi professionisti continueremo a farci carico della salute dei pazienti  mentre il parlamento non è ancora riuscito a darci, l’indennità specifica, che doveva essere erogata già a partire dal 2021. Non è solo una questione di soldi ma di riconoscimento che non vi è stato”. "Il segretario territoriale  mette in risalto la sufficienza con la quale il ministro Brunetta ha detto in parlamento che gli infermieri possono aspettare: Vergognosa oltre che poco dignitoso,  Mancanza di rispetto e di poca attenzione verso una categoria che ha dato il massimo e anche la vita e ancora oggi ne sta dando prova” “Seppur con meno ricoveri attualmente, ci troviamo invece ogni giorno, come sempre, ad assistere a provvedimenti che sembrano essere stati presi al momento, al contestuale presentarsi della situazione o all’evoluzione della stessa. Non è concepibile, dopo 22 mesi non è una cosa che si può ancora accettare. Ci spiace - conclude la segretaria del sindacato - ma se questa legge di bilancio non darà un segnale di attenzione forte agli infermieri, questa volta chi governa si assumerà la responsabilità di uno sciopero che fermerà gli infermieri di tutta Italia e non si potrà certo dire che gli infermieri non sono stati pazienti. Amiamo il nostro lavoro che svolgiamo con dedizione, e umanità , ma chiediamo rispetto per la nostra professione, per il lavoro svolto quotidianamente, gli infermieri sono stanchi di essere presi in giro . Gli infermieri sono stati professionisti disponibili oltremodo, in cambio hanno avuto solo promesse, elogi e non di rado subiscono delle aggressioni. La nostra disponibilità e pazienza verso la politica che non ci vuole togliere il vincolo di esclusività e riconoscere quanto dovuto, non sarà più la stessa perché in cambio abbiamo ricevuto solo una bella pacca sulla spalla".

27/12/2021 09:32
Coronavirus Marche, a Natale meno tamponi: sono 385 i nuovi casi oggi

Coronavirus Marche, a Natale meno tamponi: sono 385 i nuovi casi oggi

Effetto Natale nelle Marche per i dati sulla diffusione dei contagi: 385 nuovi positivi al covid nell'ultima giornata (ieri erano 890, la vigila di Natale un nuovo record con 1.103) e una positività del 20% su un basso numero di tamponi esaminati, come sempre durante le giornate festive: 1.922 quelli del percorso diagnostico screening (2.915 quelli complessivi, a cui si aggiungono 1.134 test antigenici), con il tasso di incidenza che cala a 337,94 su 100mila abitanti (ieri era 355,05). La provincia di Ancona continua a fare la parte del leone con il maggior numero di contagi: 201, seguita da Macerata con 75, Pesaro Urbino con 74, Fermo con 11, Ascoli Piceno con 7 e 17 casi fuori regione. La fascia di età più colpita è quella 25-44 anni con 125 casi, seguita da quella 45-59 con 74 casi. Sono 87 i casi tra i ragazzi da zero a 18 anni, di cui 34 nella fascia di età 6-10 anni (gli scolari delle elementari), 37 tra 19-24enni. Non ci sono nuovi casi tra i 90enni e over. Sono 91 i sintomatici, 123 i contatti domestici, 88 i contatti stretti di casi positivi, 73 i casi in fase di approfondimento epidemiologico, 3 contatti in ambiente di vita socialità, uno rispettivamente nelle caselle positivi in setting scolastico/formativo, contatti in setting lavorativo, contatti in setting assistenziale screening sanitari, caso extra regione. Nelle terapie intensive, il 74% dei pazienti non è vaccinato, il 26% lo è.

26/12/2021 11:32
Aborto, nelle Marche troppi medici obiettori: “Una ragazza positiva al Covid è stata rifiutata in 3 ospedali”

Aborto, nelle Marche troppi medici obiettori: “Una ragazza positiva al Covid è stata rifiutata in 3 ospedali”

Le Marche sono una delle regioni italiane in cui l’interruzione volontaria di gravidanza è resa più difficile a causa dell’elevato numero di ginecologi e ostetriche obiettori di coscienza. Il dato, diffuso dall’ASUR, fa riferimento a 8 ospedali di tutte le province e riguarda i casi presenti fino a dicembre 2020. Ma le richieste di aiuto continuano ad aumentare con la Regione che fa muro nel fornire i dati completi. Negli ospedali di Fermo e di Jesi i medici obiettori arrivano al 100%. Dati che si differenziano ma non troppo spostandosi nelle altre province: ad Ascoli Piceno sono 7 ginecologi su 10 e 15 ostetriche su 18; a Civitanova Marche 6 su 8 e 14 su 17; mentre a Urbino gli obiettori sono 4 su 9 e 5 su 13. E solo al “Santa Maria della Misericordia” di Urbino e al “Generale Provinciale” di Macerata si effettua la RU486. “Abbiamo richiesto una mappatura completa di medici obiettori e non in tutta la regione, ma ancora non ci è stata fornita da parte dell’ASUR nonostante siano trascorsi dei mesi - spiega Marte Manca, referente del gruppo “Non una di meno” - Il nostro compito è quello di fornire informazioni sui metodi contraccettivi e, con le due ginecologhe che fanno parte del nostro gruppo, stare vicino a chi vive delle situazioni di disagio acuite dalla pandemia”. Proprio a causa del Covid, e in seguito al periodo di lockdown, c’è stato un vero boom di richieste di aiuto al gruppo: “Siamo passate da 3 l’anno a 15. Parliamo di donne tra i 27 e i 35 anni, quindi del tutto consapevoli del percorso da intraprendere”.Due i casi limite affrontati: “Una ragazza proveniente dalla provincia di Fermo e positiva al Covid che, in pieno lockdown, dopo aver girato 3 strutture, è stata accettata solo ad Urbino per procedere con l’interruzione volontaria di gravidanza. E un’altra ragazza che, nello stesso periodo, è dovuta andare a fare il certificato di interruzione di gravidanza in Umbria perché nelle Marche non si riusciva a trovare chi volesse redigerlo”, spiega Manca.Lo scorso gennaio, in seguito a una mozione presentata dal Partito Democratico in consiglio sull’applicazione della legge 194 e sul diritto di abortire, il centrodestra nelle Marche si è opposto all’aborto farmacologico nei consultori e quindi alla somministrazione della pillola RU486, quasi del tutto introvabile nei presidi ospedalieri delle cinque province. Una scelta che va in direzione opposta rispetto alle linee guida del ministero della Salute, aggiornate lo scorso agosto. Da allora il silenzio è calato sulla questione. “La Regione si rifiuta di applicare le linee guida del ministero e non ci ha mai fornito i dati neppure sui consultori, anche se sono dei dati che dovrebbero essere pubblici. Da quando è in carica il presidente Acquaroli non abbiamo mai avuto notizie e il prossimo 8 marzo torneremo in piazza per fare sentire le nostre voci con dei nuovi sit-in”, ha concluso l’esponente del gruppo.

26/12/2021 10:00
Covid Marche, la variante Delta resta dominante ma Omicron si fa largo: presente nel 28% dei casi

Covid Marche, la variante Delta resta dominante ma Omicron si fa largo: presente nel 28% dei casi

Nella Regione Marche il tasso di incidenza di casi di Covid-19 continua ad aumentare e l’incremento è molto elevato nelle province di Ancona, Macerata e Fermo (oggi nuovo record di contagi in un giorno). L'andamento in forte crescita dei casi positivi Covid-19 sintomatici, nel periodo di osservazione che va dal 15 novembre al 23 dicembre, ha impattato molto sul livello ospedaliero con numero elevato di ricoveri nei tre livelli di cura (terapia intensiva, terapia semi-intensiva e reparti non intensivi). Il livello dei ricoveri Covid-19 supera ampiamente il livello soglia del 10%, mentre la curva dell’incidenza dei nuovi casi evidenzia un netto rialzo raggiungendo i 315 casi/100.000 abitanti. I due parametri - numero dei ricoveri ospedalieri e numero di nuovi casi ogni 100.000 abitanti - destano notevole preoccupazione nelle Marche per l’elevato livello di diffusione del virus SARS CoV2. Nella situazione epidemiologica attuale, la predominanza è della variante Delta alla quale si sta sostituendo velocemente la Omicron che ha raggiunto - stando ai dati dell'osservatorio epidemiologico regionale - il 28% della sua presenza sui casi positivi. LEGGI ANCHE: UN REPARTO DELL'OSPEDALE DI CIVITANOVA RICONVERTITO COVID 

24/12/2021 15:53
Ospedale Civitanova, Medicina d'Urgenza riconvertita con soli pazienti Covid: "Notizia drammatica"

Ospedale Civitanova, Medicina d'Urgenza riconvertita con soli pazienti Covid: "Notizia drammatica"

"Mi è stato comunicato preventivamente dalla dottoressa Daniela Corsi, direttore della terapia intensiva Covid dell'ospedale di Civitanova Marche, che a causa delle numerose e gravi ospedalizzazioni, il nostro reparto di Medicina di urgenza è stato già riconvertito in Medicina di urgenza Covid".  A dare l'annuncio è il sindaco di Civitanova Marche Fabrizio Ciarapica nel sottolineare come si tratti di una "notizia drammatica" per la città e che "deve far riflettere tutti ad osservare proprio da oggi la massima cautela per non moltiplicare in modo esponenziale i casi di contagio e per non aggravare la situazione sanitaria già ampiamente compromessa".  "E’ mio dovere richiamare tutti i cittadini alla massima prudenza e a un ulteriore senso di responsabilità in questi particolari giorni di feste che rischiano di far collassare le nostre strutture ospedaliere. Faccio appello, a chi non lo avesse già fatto, di ricorrere anche alla terza dose di vaccino, fondamentale per arginare i nuovi casi anche contro la diffusione della nuova variante Omicron che si prevede in fortissimo aumento già in questi giorni" evidenzia il primo cittadino. "Spero che il mio appello giunga a tutta la cittadinanza, fiducioso che ognuno farà la propria parte in rispetto di sé e dei proprio cari, osservando rigorosamente tutte le misure comportamentali che abbiamo a disposizione, sia a livello individuale che collettivo, come il distanziamento, l’uso della mascherina ffp2, l’aereazione continua dei locali e l’igiene puntuale e frequente delle mani" ha concluso il sindaco Ciarapica.

24/12/2021 15:00
Marche, ok alla terza dose di vaccino per i giovani dai 12 ai 17 anni: aperte le prenotazioni

Marche, ok alla terza dose di vaccino per i giovani dai 12 ai 17 anni: aperte le prenotazioni

Da lunedì 27 dicembre (a partire dalle 10 del mattino), anche i giovanissimi nella fascia di età 12 - 17 anni potranno prenotare nelle Marche la terza dose di Vaccino Covid-19, tra coloro che abbiano effettuato la seconda dose da almeno cinque mesi. La somministrazione partirà martedì 28 dicembre. La platea complessiva conta 82.162 persone (ma a lunedì 27 avranno maturato i requisiti in 16.107). “L’apertura degli slot vaccinali per la dose booster nella fascia 12-17 – ha sottolineato l’assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini - servirà a mettere in sicurezza anche i giovanissimi, che hanno bisogno di socialità e di continuare ad andare a scuola in presenza”. La campagna vaccinale sta procedendo a pieno ritmo: nella giornata di martedì 21 dicembre sono state somministrate oltre 17 mila dosi, il numero più alto di somministrazioni giornaliere mai raggiunto nelle Marche. La terza dose anche per questa fascia di età verrà effettuata con i vaccini a m-RNA Pfizer (una dose) o Moderna (mezza dose). Le modalità di prenotazioni sono sempre le stesse: il sito https://prenotazioni.vaccinicovid.gov.it oppure con il Numero Verde 800.00.99.66 dalle 8 alle 20 e con le altre modalità attivate da Poste italiane nonché anche dal sito regionale (https://www.regione.marche.it/Entra-in-Regione/Vaccini-Covid/Prenotazioni). Con l’ausilio di Poste Italiane, è possibile prenotare anche nei PostaMat attivi sul territorio regionale (è sufficiente inserire la tessera sanitaria), tramite i portalettere che consegnano la posta a casa o inviando un SMS con il codice fiscale al numero 339.9903947 (entro 48-72 ore si verrà ricontattati per procedere telefonicamente alla scelta di luogo e data dell’appuntamento). Una volta avviata la prenotazione, all’utente verrà immediatamente comunicato il giorno, la sede dove verrà somministrato il vaccino e l’orario in cui ci si deve presentare al Punto di Vaccinazione. È utile, per snellire i tempi di attesa, presentarsi al punto vaccinale con la modulistica già compilata: scheda anamnestica (C), modulo consenso minori (D), modulo di consenso dose Booster.  ++ AGGIORNAMENTO ++  Su indicazione ministeriale si precisa che, da lunedì 27 dicembre alle 10, potranno prenotare la terza dose di vaccino tutti coloro che appartengono alla fascia di età 16 - 17 anni. Nella fascia 12 – 15  potranno effettuare la dose booster solo i soggetti fragili a rischio potenziale di forme gravi di Covid-19.  Al momento per queste categorie sarà possibile utilizzare solo il vaccino Pfizer. A dirlo la circolare ministeriale odierna. Si tratta di 27.234 giovani nella classe 16-17, di cui da lunedì potranno prenotare in 8180. I fragili nella fascia d’età tra i 12 e i 15 anni sono invece 3200.  Si ricorda che è utile, per snellire i tempi di attesa, presentarsi al punto vaccinale con la modulistica già compilata: scheda anamnestica (C), modulo consenso minori (D), modulo di consenso dose booster. La stessa circolare specifica inoltre che, alla luce delle disponibilità di vaccini, il Commissario Figliuolo sta organizzando il dispositivo per anticipare a 4 mesi la somministrazione delle terze dosi a favore di tutti coloro per i quali è raccomandata la dose booster, dando priorità alle persone anziane e a quelle fragili. La data di avvio dei richiami verrà comunicata dopo un confronto tecnico con le Regioni e Provincie autonome.    

23/12/2021 17:11
Covid Marche, non si arresta la corsa dei contagi: 871 nuovi casi e sei decessi oggi, ricoveri in salita (+12)

Covid Marche, non si arresta la corsa dei contagi: 871 nuovi casi e sei decessi oggi, ricoveri in salita (+12)

Continua a colpi di record la crescita dei contagi da coronavirus nelle Marche: in 24 ore 871 casi (ieri 836), con l'incidenza su 100mila abitanti che sale ancora al 315,03 (ieri 307,17). Lo evidenziano i dati dell'Osservatorio epidemiologico regionale. Sono 201 le persone che accusano sintomi. La provincia di Ancona svetta ancora per numero assoluto di casi (286); seguono le province di Pesaro Urbino (162), Fermo (153), Macerata (138), Ascoli Piceno (88); 44 casi da fuori regione. La fascia di età con più contagi è quella tra 25-44 anni (266), poi tra 45-59 anni (186); sono 165 i casi tra giovani di età compresa tra zero e 18 anni. Tra gli ultimi contagi ci sono 206 contatti stretti di positivi, 277 contatti domestici, 17 in ambiente di scuola/formazione, 3 in setting lavorativo, 8 in ambiente di vita/socialità, 2 in setting assistenziale e 1 in setting sanitario (su 151 casi in corso un approfondimento epidemiologico). Alto il numero di tamponi giornalieri: sono 10.313 (7.136 nel percorso diagnostico e 3.177 nel percorso guariti, 12,2% di positivi) a cui si aggiungono 4.593 test antigenici (464 positivi rilevati). Sul fronte della vaccinazione ai bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni di età, la Regione fa sapere come siano state 1.950 le somministrazioni effettuate, cioè il 2,10% circa della platea complessiva. Il maggior numero di vaccinazioni per questa fascia d'età si riscontra in provincia di Ancona (814); a seguire le province di Pesaro Urbino (610), Macerata (236), Ascoli Piceno (205) e Fermo (85). Nelle ultime 24 ore, aumentano di 12 unità i ricoveri in Area Medica, dove sono presenti 228 pazienti, 39 dei quali in Terapia Intensiva (-1 rispetto alle ultime 24 ore). Si registrano, purtroppo, anche sei decessi correlati al Coronavirus: presso la Rsa Galantara hanno perso la vita una 88enne di Pesaro, una 89enne di Fano e una 97enne di Potenza Picena; all'ospedale di Jesi si è spento un 80enne di Ancona. Una vittima segnalata anche al nosocomio di Fermo, dove è spirato un 83enne di Grottazzolina, mentre presso la Rsa di Valdaso è morto un 93enne di Civitanova Marche. Tutte e sei le vittime - in base ai dati resi noti dalla Regione - presentavano patologie pregresse. Sale, quindi, a 3211 il computo totale dei morti correlati al Covid-19 nelle Marche.   

23/12/2021 11:14
Recanati, 3848 somministrazioni in 4 mesi al centro vaccinale: oltre mille le prime dosi

Recanati, 3848 somministrazioni in 4 mesi al centro vaccinale: oltre mille le prime dosi

Con 3848 vaccini effettuati in poco piu di 4 mesi, il Centro vaccinale anti Covid -19, aperto dall’Amministrazione comunale di Recanati nel luglio scorso e gestito da medici volontari e dagli operatori della Croce Gialla e della Protezione Civile rappresenta, ad oggi, un vero e proprio modello di efficienza e organizzazione pronto da replicare nei Comuni della Regione. Presentato questa mattina il bilancio dell’attività del Centro alla presenza delle Autorità, dei medici e degli operatori della Protezione Civile e della Croce Gialla. “Grazie alla grande disponibilità volontaria e completamente gratuita dei tanti medici di medicina generale, attivi e in pensione, di operatori della Protezione Civile e della Croce Gialla, che ringrazio tutti e tutte personalmente, siamo riusciti, con difficoltà per problemi di carattere burocratico, ma con altrettanta determinazione, ad aprire un vero e proprio Centro vaccinale a Recanati - ha dichiarato il sindaco Antonio Bravi -. Dal 31 di luglio ad oggi abbiamo raggiunto un importante traguardo nella lotta contro la diffusione del virus. Con una media di 250 -300 vaccini effettuati ogni sabato, per un totale di 3.848 di cui 1.038 prime dosi, oggi il nostro Centro, con grande orgoglio, rappresenta un punto di riferimento per il territorio, un esempio da seguire per gli altri Comuni".  Il Centro è stato aperto a fine luglio scorso a Recanati, presso i locali dell’Ircer a Villa Teresa ed è attivo ogni sabato. "Vorrei sottolineare la sensibilità di questa Amministrazione nell’aprire un Centro di vaccinazione così  ben organizzato ed efficiente - ha affermato la Consigliera con delega alla Sanità Antonella Mariani -. Noi medici ci siamo attivati subito con gli operatori della Protezione Civile e della Croce Gialla: ogni sabato siamo ben felici di metterci a disposizione della comunità. La vaccinazione è l’unica arma che abbiamo per contrastare la diffusione del virus. L’Asur è in affanno e iniziative di volontariato come queste sono di fondamentale importanza nella lotta contro la pandemia. Ad oggi la fascia di età 5 -12 anni è una foce di infezione che va controllata, ci stiamo organizzando anche per le vaccinazioni dei più piccoli con l’aiuto dei pediatri".  "È stato molto difficile aprire un Centro vaccini basato sul volontariato, abbiamo fatto la richiesta a marzo e l’autorizzazione è arrivata a fine giugno dopo un gran numero di problemi burocratici sempre crescenti da risolvere – ha detto il vice Sindaco Mirco Scorcelli -. Un servizio importante per la comunità che sta regalando a noi, ai medici volontari e a tutti gli operatori sia della Protezione Civile che della Croce Gialla moltissime soddisfazioni. Si è formata una squadra formidabile e compatta, con l’obiettivo di mettersi al servizio della cittadinanza, con dedizione e  in maniera completamente volontaria".  Il Centro viene gestito da una squadra di 15 medici di base, 5 persone della Protezione civile e 3 operatori della Croce Gialla che prestano la loro opera al servizio della cittadinanza in maniera totalmente gratuita e volontaria. In rappresentanza dei medici è intervenuto il dottor Daniele Massaccesi: "vorrei ricordare che oltre ai 3848  vaccini effettuati nel Centro di Vaccinazione, noi medici abbiamo eseguito circa altri 6000 vaccini nei nostri studi e a domicilio nelle case dei cittadini impossibilitati a muoversi e continuiamo tutti i giorni a vaccinare per il bene di tutti. Oltre alla nostra disponibilità c’è un grande cuore che fa onore alla comunità".  A coordinare le prenotazioni per il servizio di vaccinazioni gli operatori degli uffici comunali che ricevono le numerose telefonate dai cittadini e programmano ogni settimana con l’Asur e con la squadra dei medici volontari e con la Protezione Civile e la Croce Gialla la pianificazione e la gestione del lavoro. Ogni mercoledì il personale medico del Centro, con il supporto dei volontari del gruppo comunale di Protezione Civile, prendono in consegna dall’ospedale di Civitanova il numero di vaccini prenotati che verranno poi somministrati il sabato successivo ai cittadini. Al Centro possono vaccinarsi tutti i cittadini recanatesi dai 12 anni in su, per informazioni e prenotazioni telefonare al numero 071.7587276, dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle ore 14.

22/12/2021 17:27
INTERVISTA - Rischio zona arancione e aborto, Corsi: "La Sanità ha bisogno di aiuto"

INTERVISTA - Rischio zona arancione e aborto, Corsi: "La Sanità ha bisogno di aiuto"

Sanità pubblica in crisi sia a livello nazionale che a livello locale. La Regione Marche rientra a pieno titolo fra le realtà maggiormente segnate dalla carenza di personale medico causato dai tagli per la riorganizzazione dell’intero settore. A fare il punto della situazione è Daniela Corsi, direttrice dell’Area Vasta 3 (Macerata-Civitanova-Camerino), che ai microfoni di Picchio News ha voluto sottolineare la necessità di sensibilizzare maggiormente l’opinione pubblica e i governanti sui temi più critici della Sanità, del Covid e dell’aborto. Per cominciare, un commento sul fatto che da febbraio ogni reparto delle strutture Area Vasta 3 avrà un suo coordinatore. "Saranno 48 in tutto, in base ai posti vacanti che erano rimasti dopo che alcuni medici a tempo indeterminato avevano avuto una prelazione". Crede che questa soluzione per ora riuscirà a tamponare la crisi di personale medico? "Avere un coordinatore è un riferimento importante. La governance finora è stata di un solo responsabile attivo anche su 4 reparti. Certamente, però, non risolve le criticità e carenze varie del settore". Quali sono le difficoltà maggiormente evidenziate dalle varie strutture mediche? "Quella di base è il numero insufficiente di personale medico e infermieristico. È un problema che già conoscevamo da anni, e con il Covid stiamo raccogliendo i risultati di un certo tipo di negligenza, legata soprattutto ai ripetuti tagli alla Sanità. Poi c’è il discorso della riorganizzazione degli ospedali, che però è di competenza della Regione". Quando si è accorta della progressione di queste criticità? "Sono un medico che lavora da anni, e quando sono diventata direttrice dell’Area Vasta 3 non sono rimasta sorpresa di nulla. La carenza di personale non è dovuta alla volontà di non assumere: mancano proprio nuovi medici. Per questo mi auguro che venga tolto il numero chiuso dalle facoltà e si dia più spazio alla selezione durante i corsi di laurea, oltre che aumentare il numero degli specializzandi". Quanto hanno influito un certo tipo di scelte politiche? "Preferirei astenermi". È un modo per dire che hanno sempre avuto il loro peso? "La storia parla chiaro". Quanto teme oggi la zona arancione? "L’Area Vasta 3 dal punto di vista dei pazienti ricoverati negli ospedali di Macerata e Civitanova ha numeri abbastanza contenuti rispetto all’anno scorso. Purtroppo le terapie intensive sono al completo, e se aumentano il passaggio in zona arancione sarà inevitabile. Dobbiamo aspettare la fine delle feste natalizie. Ci sono ancora troppe persone contrarie al vaccino: è un problema che continueremo a trascinarci". Come considera l’ultima campagna vaccinale della Regione Marche? "La trovo un’ottima iniziativa, finalmente uno sportello informativo che viene da medici veri. La buona informazione è lo strumento di supporto migliore, al contrario di quella raffazzonata e fatta per creare polemica che si sente in tv". Quest’ultimo tipo di campagna poteva essere fatta prima dell’insorgere della variante Omicron? "Noi abbiamo sempre fatto campagna informativa come sanitari, negli ospedali soprattutto. Diciamo che se qualcuno vuole diffamare certe categorie e servizi, il modo alla fine lo trova sempre". Spostiamoci su un altro tema: l’aborto. A gennaio 2021 il centrodestra si era opposto in maniera decisa rispetto alla pillola RU486. Ad oggi sono cambiati il pensiero e la linea politica? "La situazione si è bloccata. Non so come si voglia muovere la Regione, c’è stata molta polemica". Lei come si rapporta al tema dal punto di vista professionale e umano? "Parlare dell’aborto in poche battute sminuisce un problema realmente grande. Dietro a un certo tipo di scelta ci sono drammi che nessuno immagina: non si può ridurre tutto a “va bene” o “non va bene”". Serve una sensibilizzazione maggiore dal punto di vista sociale e politico? "Alla base di tutto c’è l’educazione. Noi ad oggi abbiamo perso una marea di valori, e la Sanità si ritrova a raccogliere i cocci della società. Sono aumentate per questo le patologie neuropsichiatriche fra i giovani, che spesso sono più frutto di un disagio sociale. Dobbiamo riprendere in mano la situazione, perché c’è un lavoro immenso da fare. Voglio confidare nelle nuove generazioni".

22/12/2021 12:05
Civitanova, Saltamartini: "Il Covid Hospital per ora non riapre". Acquaroli: "Fase complicata"

Civitanova, Saltamartini: "Il Covid Hospital per ora non riapre". Acquaroli: "Fase complicata"

Il Covid Hospital di Civitanova Marche "per il momento non si tocca, non si apre". Lo ha detto l'assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini parlando con i giornalisti a margine della seduta odierna del Consiglio regionale. La struttura era stata aperta nel maggio 2020 per ospitare fino ad 84 posti letto tra terapia intensiva e semintensiva presso l'ex Fiera di Civitanova Marche. "Per essere riaperto - ha aggiunto l'assessore - deve riassorbire il personale dell'Asur, quindi è una misura che comporta una riorganizzazione progressiva del sistema". Nelle Marche attualmente vi sono 216 persone ricoverate per Covid-19 tra cui 39 in Terapia intensiva (leggi qui). Saltamartini ha annunciato un ampliamento dei posti letto ospedalieri dedicati ai pazienti Covid: "Conformemente alla disposizione della circolare del Ministero della Salute - ha riferito - stiamo allargando il numero dei posti letto in area medica e in terapia intensiva, ma questo crea un sacrificio per la cura delle altre patologie". "Nella nostra regione non eravamo arrivati all'allargamento dei posti letto (Covid, ndr) - ha spiegato - proprio perché dovevamo garantire la cura delle altre patologie", ma ora con la riorganizzazione "ci saranno dei sacrifici per la cura di alcune malattie". Ieri "nella cabina di regia abbiamo chiesto ai direttori delle aziende di sacrificare nel minor modo possibile" la cura delle patologie non Covid perché "ogni malato ha diritto di essere curato". A margine della seduta del Consiglio regionale, ad Ancona, è intervenuto anche il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli: "Sicuramente preoccupa" l'individuazione di altri due casi di variante Omicron da parte della Virologia di Ancona e "richiamiamo alla prudenza di tutti". "Altrettanto sicuramente mi aspettavo che arrivasse una variante con l'inverno - ha aggiunto -. Dire che eravamo preparati e pronti, no, ma me l'aspettavo". "È una fase difficile e complicata, lo sappiamo tutti - osserva Acquaroli -. Da questa estate ripetiamo 'prudenza': una soluzione definitiva per la pandemia non ce l'ha nessuno, è importante restare uniti, compatti, non dividersi e cercare di fare squadra, per combatterla in ogni sua fase e stagionalità. C'è la stagione in cui emerge una variante, una in cui occorre dare risposte tutti insieme: se si è uniti e compatti, - sottolinea - è più facile essere chiari e trasparenti e avere una risposta dalla popolazione". Anche Acquaroli attende le "scelte del governo e le indicazioni Cts" sulle eventuali nuove misure. "Nell'ultima occasione di confronto prima del Super green pass, - ricorda - avevo detto che la misura era poco utile per arginare i contagi. In questa fase bisogna essere maturi e responsabili, la soluzione non ce l'ha nessuno. Credo che la discussione e la capacità di comprendere comportamenti e iniziative per arginare la pandemia, evitare le chiusure, marginalizzare l'arrivo negli ospedali dei malati, sia strategia prioritaria". 

21/12/2021 16:05
Covid, 689 nuovi casi oggi nelle Marche: l'incidenza delle infezioni fa un balzo verso quota 300

Covid, 689 nuovi casi oggi nelle Marche: l'incidenza delle infezioni fa un balzo verso quota 300

Viaggia rapidamente verso quota 300 l'incidenza dei casi di positività al coronavirus su 100mila abitanti nelle Marche: nell'ultima giornata è passata da 284,99 a 296,38. Sono, invece, 689 i contagi registrati nelle ultime 24 ore. È ancora la provincia di Ancona, secondo i dati dell'Osservatorio epidemiologico regionale, a registrare il maggior numero di casi (220), seguita da Fermo (116), Macerata (165), Pesaro Urbino (94), Ascoli Piceno (65); 25 i contagi di persone provenienti da fuori regione. Nelle Marche, ieri erano stati confermati altri due casi di variante Omicron (uno a Loreto in provincia di Ancona, e l'altro in provincia di Ascoli) dopo un primo caso di variante individuato a Roma in una ragazza di Tolentino di ritorno con un volo dal Sudafrica. Tra i nuovi positivi 183 persone presentano sintomi; i casi comprendono 159 contatti stretti di positivi, 205 contatti domestici, 19 in ambiente di scuola/formazione, 10 in ambiente di vita/socialità, 4 di lavoro, 2 in setting assistenziale, 1 sanitario; su 101 casi in corso approfondimenti epidemiologico. Il picco di nuovi contagi, come numero assoluto, nella fascia 25-44 anni (187 casi); a seguire le fasce 45-59 anni (169) e 60-69 anni (72); 122 casi tra giovani di età compresa tra zero e 18 anni e 47 tra i 19-24 anni. Oltre 10mila i tamponi eseguiti in 24ore (10.131 di cui 6.196 nel percorso diagnostico e 3.935 nel percorso guariti, con l'11,1% di positivi). A questi si aggiungono 3.690 test antigenici (504). Aumentano ancora i ricoveri in Area Medica, dove sono presenti 216 pazienti (+3 rispetto a ieri) 39 dei quali in Terapia Intensiva (+1 rispetto alle ultime 24 ore). Si registrano, purtroppo, anche tre decessi correlati al Coronavirus: presso la residenza Valdaso hanno perso la vita una 88enne di Falerone e un 80enne di Sant'Angelo in Pontano, mentre all'ospedale di Jesi è spirato un 85enne jesino. Tutte e tre le vittime - in base ai dati resi noti dalla Regione - presentavano patologie pregresse. Sale, quindi, a 3200 il computo totale dei morti correlati al Covid-19 nelle Marche.   

21/12/2021 12:58
Agitazione sindacale al Santo Stefano, l'Istituto precisa: "Governo assente, necessaria copertura dei costi contrattuali"

Agitazione sindacale al Santo Stefano, l'Istituto precisa: "Governo assente, necessaria copertura dei costi contrattuali"

“L’agitazione sindacale che da diversi giorni è in corso presso l’Istituto Santo Stefano trae lo spunto da alcune modifiche dell’organizzazione interna del lavoro, ma ha come principale motivazione il problema del rinnovo del Ccnl Aris extraospedaliero e del differenziale retributivo tra questo contratto e quello del settore ospedaliero”. A spiegare la loro posizione sull'agitazione dei lavoratori, sono - in una nota - i vertici del gruppo Kos Care Santo Stefano.  "Il tema del rinnovo del CCNL è una priorità su cui l’azienda è direttamente impegnata da tempo - si spiega nella nota -, anche come promotrice in prima persona della riapertura del tavolo negoziale tra AIOP/ARIS e sindacati nazionali per il quale proprio in questi giorni è fissato un incontro a Roma. È necessario però chiarire che fino ad oggi non si sono fatti passi avanti a causa della completa assenza del Governo sul fronte della copertura dei costi contrattuali, copertura che è assolutamente necessaria per aziende che svolgono una funzione di servizio con un rapporto pressoché esclusivo con il sistema pubblico e non hanno altri strumenti per far fronte agli aumenti dei costi". "La situazione di sofferenza finanziaria ed operativa che, a causa della Pandemia, colpisce tutte le strutture socio-sanitarie, non consente infatti di sopportare un ulteriore aumento del costo del lavoro senza un parallelo aumento delle tariffe che sono ferme, nei migliori dei casi, dal 2012 - aggiungono dall'azienda -. Così come è stata trovata la copertura per il rinnovo del CCNL della Sanità pubblica, è necessario trovare le coperture per le aziende che lavorano per conto del SSN garantendo l’intero panorama dei servizi extraospedalieri". "Bisogna anche dire che il Gruppo KOS, pur senza nessuna copertura, ha comunque applicato a proprie spese il rinnovo del CCNL dei medici e ha proceduto ad adeguare le retribuzioni di tutto il personale infermieristico, ma per estendere gli aumenti a tutto il restante personale è necessario che il Governo e la Regione prendano atto dell’aumento del costo di produzione delle prestazioni per effetto di dieci anni di inflazione e del maggior costo del lavoro - puntualizzano i vertici del gruppo -. Anche a livello regionale è stato aperto un tavolo di confronto con Regione e sindacati: sebbene non si possa pretendere che sia la Regione Marche a farsi carico in toto di un problema che è per sua natura “nazionale”, abbiamo registrato aperture e stiamo studiando soluzioni che consentano di dare almeno un primo segnale alle categorie di lavoratori più penalizzati". "Quello che invece non possiamo accettare è che per dar corpo a legittime rivendicazioni interne vengano diffuse notizie imprecise e strumentali, creando un clima di sfiducia che si ripercuote anche sui pazienti, e ledendo l’immagine dell’azienda per cui tutti lavoriamo - si evidenzia ancora nella nota -. Il Gruppo KOS e l’Istituto Santo Stefano hanno sempre tutelato i diritti costituiti dei lavoratori ed applicano i contratti collettivi nazionali di lavoro vigenti per le diverse tipologie di attività. Le recenti modifiche della turnistica prevedono orari di lavoro che sono applicati nella maggioranza delle strutture sanitarie, private e pubbliche. In ogni caso il Santo Stefano eroga livelli di assistenza costantemente superiori agli standard minimi fissati dalla Regione. "Gli investimenti che il Gruppo costantemente fa in tutta Italia sono rivolti ad ampliare la gamma dei servizi e a creare nuova occupazione, così come a migliorare la qualità delle cure e le stesse condizioni di lavoro dei nostri operatori. L’azienda è pienamente impegnata sul tema del contratto di lavoro così come sulle azioni necessarie per garantire la stabilità del Gruppo e le certezze per tutti i lavoratori e le loro famiglie, consapevole del fatto che la qualità dell’assistenza che è ampiamente riconosciuta al Santo Stefano è frutto della professionalità e del quotidiano impegno di tutti i nostri operatori" concludono i vertici dell'Istituto Santo Stefano di Porto Potenza Picena.    

21/12/2021 12:13
Individuati due casi di variante Omicron nelle Marche. Saltamartini: "Era inevitabile"

Individuati due casi di variante Omicron nelle Marche. Saltamartini: "Era inevitabile"

Primi due casi di variante Omicron individuati dal laboratorio di Virologia degli Ospedali Riuniti di Ancona in due campioni provenienti uno dalla provincia di Ancona e uno dalla provincia di Ascoli Piceno. Si tratta di due uomini. Complessivamente nella giornata odierna erano stati sequenziati 15 campioni. I due tamponi erano stati effettuati, invece, nella giornata di venerdì. Ora è partito il tracciamento per individuare i contatti stretti dei due soggetti. La virologia di Torrette sequenzia mediamente 60 campioni a settimana e la variante Delta resta comunque ancora quella prevalente in regione, come rilevato del laboratorio, il primo centro ad essere attivato nelle Marche per l’analisi dei tamponi e il sequenziamento dei singoli test. “L’arrivo della variante Omicron nelle Marche era inevitabile – ha detto l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini -  è importante andare avanti con la campagna vaccinale perché la terza dose ha dimostrato di dare una risposta anticorpale molto importante, specie contro le varianti, certamente superiore alle prime due. Non è un caso se i contagi si sono alzati nell’ultimo mese, ma il numero dei ricoverati resta molto più basso rispetto a un anno fa”. Il primo caso di Omicron nelle Marche era stato certificato dall’Istituto Spallanzani di Roma: si trattava di una donna di Tolentino arrivata in Italia dal Sudafrica con un volo dell’Ethiopian Airlines.

20/12/2021 19:33
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